Dove eravamo rimasti?
CONSERVA L’ AMORE NEL FRIGIDAIRE
… a Sud, calata la capote come scappellando un Panama Presìdent all’estate. Pìlìkìan, resìstente all’ìnvasìone terrorìstìca ìn Francìa e aì suoì vìzìosì collaborazìonìstì, sarà fermato da una cellula dì questì vìzìosì eredì dì Vìchy: troppì percìo’ morranno. Mì arrìva sul vecchìo Nokìa come me sempre valìdo pìù affìdabìle della generazìone touch screen tuttofare l’oroscopo Vodafone:” Quanto amore tì aleggìa ìntorno… Prendìne pìù che puoì e conservalo ìn frìgorìfero”. Detto fatto, data la stagìone estìva, mentre la sìtuazìone precìpìta precìpìtevolìssìmevolmente. Jaguar rubato, Jaguar fermato. Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati
al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti
io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti
All’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli
e alla sera al telefono tu mi chiedevi perché non parli
Che anno è che giorno è? E’ ìl 14 luglìo dell’anno ìn corso…ìn corsa verso la strage: ìl camìon deì presuntì gelatì è arrìvato alla Passeggìata deglì ìnglesì dì Nìzza, mentre un’auto ìnglese d’epoca è stata fermata dalla polìzìa stradale su segnalazìone del proprìetarìo munìto dì falsa ìdentìtà brìtannìca su falso passaporto del regno Unìon Jack (lo Squartatore?); ìl guìdatore del camìon ascolta ìn cuffìa una canzone dì cuì non capìsce le parole. Lucìo Battìstì non copre ìl rìchìamo da muezzìn che rìmbomba nella mente del guìdatore che grìda “gelatì” aglì agentì che lo fermano per un controllo frettoloso all’ ìmbocco della promenade del Negresco. Apro ìl frìgorìfero e tra amore ìn ghìaccìo e bìrra gelata scelgo la cerveza. Apre ìl suo pc Leon Pauly, che sì mette a scrìvere senza accorgersì delle breakìng news da Nìzza. Pìoggìa d’ìnsettì d’estate Peggìo dì una calamìtà bìblìca, dapperttutto sulla Terra un’unìca stagìone surrìscaldata che se ne frega delle rotazìonì, deglì equatorì ed emìsferì e delle consuetudìnì, ìnsettì dì ognì tìpo e modello ronzano, attaccano, pungono, volando e colpendo, dalla zanzara comune o tìgre a ìbrìdì non ìdentìfìcatì, come un esercìto-orda-dì-merda dì tìpettì su velocìpedì elìcottero, un pandemonìo dì mosche e mosquìtos, perversì nel loro ìmperversare. E ì ragnì? Che cì stanno a fare? E’ la rìvoluzìone, la sovversìone del Loro Regno o segno ìnquìetante dì nova alleanza tra alìenì? Cìo’ penso, reso ìnsonne dal concerto zzzzzìfulante: e le proboscìdì! Lo sapete che anche le mosche pìù ìnsìgnìfìcantì sono dotate della loro bella proboscìde? E dì una moltìtudìne dì puntì dì vìsta: tantì quantì ì loro occhìettì. Quanto durerà questa notte gremìta? Non dovrebbe essere attìtudìne deì ragnì ìntrappolar l’ìnsetto per cìbarsene poì con tutta calma? Forse non c’è ragnatela abbastanza grande per questo cataclìsma. Meglìo che cerchìamo dì leggere qualcosa , per tappar dì frasì le falle del buco nero della notte ìnfuocata. Ma temo che, orsì da cìrco formato bonsaì con organì a pedalì, glì ìnsettì sì stìano mettendo ìn posa ìn ognì e-book per raffìgurare a modo loro lettere dell’alfabeto che compongano un ìpertesto segreto…
Col Tempo, il carattere irascibile di Mister Non Nominabile s’era fatto ancora più impossibile. Le sue creature non le sopportava proprio più. Ritenne di aver commesso un errore “irreparabile” facendo la Donna e decise di provare una soluzione alternativa. Dispose dunque l’avviamento di un test: nome in codice Adamo&Abele. Aprìrono ì loro strumentì elettronìcì ìl Marchese, compagno dì resìstenza dì Pìlìkìan, ìl Duchìno, rìmasto ìndìetro a Parìgì, l’ìnglese farlocco che sì fa chìamare Amery e ha preso ìn ostaggìo Margot Maìgret, pentìta dì aver reso edotto anche ìl suo rapìtore sul collegamento tra la modella del Malerba, ìl padre del Pìlìkìan e la madre del Fabrìzìo Carpanìnì, fìglìo dì Anthos e del Gìorgìo pìttore deglì arlecchìnì, con ìl quale la compagna Colombo, omonìma e, ìn un certo senso, “doppìo” della Antho Sìpì Del Balzo, ebbe a che fare a Mìlano con un altro Gìorgìo, futuro grande attore e con “San Gìorgìo”. Ma la rete è gìà stata strappata dal carro stragìsta deì gelatì, mentre ìl drago che sì spaccìa per San Gìorgìo sta volando a…
... ìl drago che sì spaccìa per San Gìorgìo sta volando a...
- a Lepanto (50%)
- all' aeroporto Marco Polo (50%)
- all' aeroporto Ataturk (0%)

25/07/2016 at 07:20
Buon finale di una gran bella storia, molto particolare. È stato divertente seguirla sin dall’inizio ed è stato un piacere seguirti.
24/07/2016 at 22:32
wow… sei un mito!!!!!
torna, torna, torna!!!! voglio leggerti ancora!!! mi dai la carica 😉
25/07/2016 at 09:36
E tu daì la carìca A ME! Torno presto…
19/07/2016 at 16:44
Ecco perchè avevo votato Monaco e non Nizza, era prevedibile che scrivessi dell’attentato.
Ora ho votato “a Lepanto”.
ps.
ma Leon sta leggendo “limite invalicabile” di AmoMarta?! Grande!
19/07/2016 at 10:41
Marco Polo…
Mi hai davvero colpita e affondata, stavolta.
Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati…. non una ragnatela abbastanza grande per contenere …. la tua immensa bravura.
19/07/2016 at 15:45
Marco Polo went east….1000grz: amo Marta!
18/07/2016 at 11:10
Scusa per averti portato il punteggio in parità ma io – sarà che ce l’ho in testa in questo periodo – dico Nizza.
Sei il solito genio, episodio da applauso.
18/07/2016 at 14:59
Vedraì’ che con la parìtà haì azzeccato ìn pìeno…ìl genìo rìngrazìa!
17/07/2016 at 17:06
Si sta precipitando a “Montecarlo”, il mio voto.
“Pantegane travestìte da pantegane e zoccole mascherate da puttane mìsero ìn atto un perfetto golpe sessuale”. Don Basilio aka Erdogan?
Spero che Leon Pauly continui con il suo racconto.
18/07/2016 at 15:00
Leon Pauly sta x accontentartì!
13/07/2016 at 11:20
Satanita, bissano….
wow!! 😉
12/07/2016 at 17:20
Ho votato “Margot è a letto con..”.
“Cerca dì pennellare un racconto che, se non glì dìtta dentro, quasì glì detta ìl suo pc.” Fantastico!
02/07/2016 at 15:27
Ho votato “Margot”.
Purtroppo non sono riuscito ad apprezzare (comprendere) la canzone del Paleari. Molto bella la parte in cui parla del modo in cui si “sgretola la vita”.
02/07/2016 at 13:09
Rivelandosi come Margot!!
wow… tra rime e poetica mi hai davvero sfidata, stavolta 😉
alla prossima!!
27/06/2016 at 16:32
Di questi tempi io scelgo Monte Carlo.
Mi hai ricondotta col pensiero a Claretta… sono stata sulla sua barca, sai? Quella delle loro fughe d’amore… 😉
sempre bravissimo e poetico…
30/06/2016 at 18:59
Grz, per Monte-Carlo aspetta la 7a puntata…
27/06/2016 at 08:37
Ho votato “a cena al Don Lisander di via Manzoni”.
“Quantì sognì avrà deposto sull’altra faccìa del guancìale, dove ha allunato nottetempo le sue ìllusìonì perdute?”
Bellissima riflessione questa, complimenti.
27/06/2016 at 10:13
Grz, Jay! E cena al Don Lìsander sarà – anche.
16/06/2016 at 09:27
Anche io ho votato “sì e no”.
Quindi la prossima tappa sarà Milano, penso allora che sia più un incontro “non casuale” che “casuale” questo: Margot ci nasconde qualcosa, a noi e a Lambert (pardon al duchino).
15/06/2016 at 22:34
Sì e no…
egregio. Che lo ripeto a fare…
15/06/2016 at 15:15
Solo una cena…
scusa, ho portato in parità il verdetto… ma puoi sempre sbloccarlo tu col tuo voto. 😉
Splendide descrizioni … dovresti smettere di seguirmi in silenzio e lasciarmi un commento dei tuoi, per come scrivi sarei curiosa di scoprire come interpreti una scrittura così povera rispetto alla tua… cioè la mia 🙂
14/06/2016 at 18:00
Ho votato “sarà il Duchino ad avere un problema.”
Duchino quindi è nerazzurro? E già mi è simpatico allora.
“Come capìta sempre con glì Azzurrì, all’ìnìzìo del match seì tentato dì parteggìare per glì avversarì: forza Belgìo , che ì “nostrì” son solo deì gobbaccì ìn Nazìonale, a partìre dal Buffon; poì, pero’, al prìmo passaggìo azzeccato, ìl tìfo sì accede dì patrìottìca emozìone e ìl 2 a zero rìfìlato aì fìammìngo-vallonì scateno’ la commozìone che cì fa tuttì Mamelì.”
Qui hai colto proprio nel segno!
14/06/2016 at 18:27
Duchìno è nerazzurro come ìl suo autore, che ìn un gìorno lontano ma sempre vìcìno entro’ a San Sìro tenuto per mano da Helenìo Herrera, della cuì vedova sarebbe poì dìventato amìco a Venezìa…
15/06/2016 at 08:19
Stima incondizionata per te allora! Wow!
*Duchino è nerazzurro come il suo autore e come un suo lettore 🙂
13/06/2016 at 18:03
Leon, pittore.
Incredibile talento.
14/06/2016 at 16:51
Grz!!! Seguì Leon al Florìan e poì…
12/06/2016 at 08:58
Ho votato per “entrambi: Paleari e Pauly”.
Cocktaìl con l’assenzìo, ci trattiamo bene!
12/06/2016 at 14:52
Well, let’s drìnk toghter!
11/06/2016 at 12:57
Leon Pauly. Mi piace davvero il modo in cui scrivi, è un barocchismo intriso di una leggera punta di narcisimo e tanto gioco della scrittura. Uso il termine barocchismo nella sua accezione più positiva, è un complimento cribbio ! Per me vuol dire che c’è la giusta armonia di gioco e talento =)
12/06/2016 at 14:58
Grz! A Roma son barocco, a Venezìa dìvento mannìan-vìscontìamo: ìl gìoco contìnua! Contìnua a gìocare!
09/06/2016 at 09:28
Ho votato “a teatro”.
È abbastanza “tosto” il tuo stile (passami il termine), non è facile leggerti: si nota che c’è una grande ricercatezza, è molto curata la scelta delle parole,
Io ci sono, seguo la tua storia.
11/06/2016 at 12:04
Grz, allora “beccatì” la nuova puntata! (Roma non è forse un gran teatro?)
05/06/2016 at 21:36
A Roma, Fab.
Ma… … sei di una risma lontana da questi lidi…. 😉
ti seguo. 😉
06/06/2016 at 08:46
Grz, anch’ìo tì seguo, ìn questo laboratorìo davvero utìle nell’era della scrìttura globale