Dove eravamo rimasti?
Missione Praga
Linda e Giovanni passeggiavano mano nella mano lungo Ponte Carlo, accanto a loro Davide si sbizzarriva a fotografare tutto ciò che lo colpiva. Da poco il ragazzo aveva scoperto la passione per la fotografia; correva in avanti per fotografare i due innamorati da una prospettiva più lontana, poi si sporgeva dal ponte per immortalare la Moldava,poi ancora fotografava la folla di turisti sconosciuti. L’aria era pungente, il freddo penetrava fin nelle ossa, ma i tre ragazzi erano più intenti ad osservare le meraviglie intorno a loro piuttosto che fermarsi a farsi consumare dal gelo.
Una decina di minuti dopo si ritrovarono inPiazza della città vecchia.
“Beviamoci un caffè.” Propose Linda.
“Qua ci spennano ragazzi.”
“Ma Davide siamo in vacanza! Possiamo spendere qualche soldo per il cibo. A proposito domani dovete assolutamente portarmi a mangiare il gulash.” Finì sempre la ragazza.
Dopo il caffè, effettivamente non proprio economico vista la location, i tre si incamminarono verso il centro della piazza.
“Sono le sette, sbrighiamoci o ci perderemo l’animazione della Torre dell’orologio”. Linda afferrò le mani ai ragazzi e corse in mezzo alla folla per farsi strada e non perdersi lo spettacolo.
Nel frattempo i primi fiocchi di neve iniziavano a cadere leggeri sulla città.
***
“Ciao Tanja, Linda e alcuni nostri amici hanno prenotato qualche giorno fa una vacanza e io sto decidendo se raggiungerli o no. Cosa mi consigli?”
“Matteo io ti consiglio di seguirli, Praga è la mia città preferita e non perderei l’occasione di trascorrerci quattro giorni con i miei amici.”
Un lampo di rabbia guizzò negli occhi di lui.
***
Rientrati in ostello i ragazzi decisero che quella sera non sarebbero usciti,
il giorno dopo infatti sarebbe stato l’ultimo pieno della vacanza e volevano goderselo al massimo alzandosi presto al mattino.
“Cosa stai facendo tesoro?”
“Scrivo una cartolina per Chiara. Si è raccomandata di mandargliene una molto colorata e che ritraesse anche il fiume.”
“Salutala anche da parte mia” Dopo un bacio sulla fronte Linda si infilò nella doccia per rinfrescarsi.
“Amico allora fate sul serio?” Sussurrò Davide per non farsi sentire.
“Pare proprio di sì. Mi piace molto, è così dolce e credo di poterla aiutare a superare del tutto l’ultimo brutto periodo. Poi la nonna cucina così bene.” Risero di gusto alla battuta.
***
Matteo era indeciso, e furioso. Praga era la città di cui più volte aveva parlato con Linda negli anni precedenti, quante volte lei gli aveva confidato che desiderava passeggiare nella città illuminata dalle luci di Natale tenendolo per mano. Non aveva perso l’occasione per andarci con quello li, il suo rimpiazzo. Non ci poteva credere, era accecato dalla rabbia e ora era più deciso che mai a seguire il suo piano; solo che non aveva ancora chiaro in mente come realizzarlo.
“Mirko ho bisogno di aiuto, vieni qui subito”. Un ragazzo alto e robusto, vestito sciatto e con i capelli unti dal gel che creavano una cresta che alla fine della giornata ormai pendeva verso sinistra, lo raggiunse in cucina. Il fratello era lì ad attenderlo con sguardo severo.
“Potrei andare a casa di quello sfigato e spaccargli qualche mobile, oppure potrei partire anche io per Praga e fargli un’imboscata, magari rubargli il portafoglio cosa ne dici?”
Silenzio. Mirko aveva due anni più di Matteo, ma nonostante questo era quest’ultimo ad essere il leader. Mirko era il classico bonaccione, che cercava di seguire le orme del fratello che vedeva come invincibile nonostante il suo animo alla fine fosse buono.
“Mi sto scervellando da tutto il pomeriggio e non riesco a trovare una soluzione, mi sembrano entrambe valide opzioni.” Dopo pochi attimi di silenzio Matteo proseguì.
“Ma certo, dobbiamo fare entrambe le cose. Tu vai a casa dello sfigato mentre io vado a Praga. Se mi sbrigo riesco ancora a prenotare l’aereo. Mi basterà un’andata e ritorno in giornata, dovrò essere rapido. Tanja è stata così ingenua da dirmi addirittura dove alloggiano, mi ha semplificato di molto il lavoro”.
***
“Mi ha rubato il portafoglio! Polizia! Fermatelo!”
I furti in città turistiche come Praga erano all’ordine del giorno, per fortuna tra tutti e tre riuscirono a mettere insieme un discorso sensato in inglese e denunciarono il fatto alle autorità.
Persero più di due ore per formalizzare la denuncia poi andarono a pranzare, l’umore di Giovanni era scuro come il colore della carne che avevano nel piatto. In tarda serata rientrarono nell’ostello e appena varcata la soglia, come il preannuncio di una maledizione, suonò il cellulare di Giovanni.
“Sì sono io.”
“…”
“Com’è possibile? Ci sono stati danni consistenti?”
“…”
“Domani alle 11.15 ho il volo di ritorno, sarò da lei il prima possibile”
Una volta riattaccato, gli occhi del giovane si riempirono di lacrime. Qualcuno era entrato in casa sua e gli aveva distrutto il televisore e messo a soqquadro tutta la casa.
Quella era di certo una delle giornate peggiori della sua vita.
Giovanni trova a casa il portafoglio rubato con un messaggio all'interno, fa due più due e capisce che si tratta di Matteo, e ora?
- E' Matteo a farsi vivo (50%)
- Prima lo va a cercare poi lo denuncia alla polizia (10%)
- Lo denuncia alla polizia e attende (40%)

11/12/2016 at 11:19
Devo dire che l’idea di prendere l’aereo e arrivare fino a Praga, solo per rubare un portafoglio, l’ho trovata un po’ improbabile. Oppure Mattero ha i soldi da buttare via. Fatto sta che dico che sarà Mattero a farsi di nuovo vivo.
29/11/2016 at 07:03
Prima dalla polizia e poi da Matteo.
“il giorno dopo infatti sarebbe stato l’ultimo pieno della vacanza”. Non è messa giù benissimo questa frase, credo che tu scriva un po’ troppo come parli. Tu sai che, nei miei intenti, le critiche che muovo sono sempre costruttive. Se io scrivessi come parlo, lo farei in dialetto veneto. Quindi ti esorto a cambiare registro quando scrivi.
Per esempio avresti potuto scrivere: “l’indomani sarebbe stato l’ultimo giorno pieno della vacanza”.
Ora che ho fatto la parte del cattivo, proseguo facendoti i complimenti per la trama che si sta evolvendo in maniera lineare e apprezzabile.
Brava.
01/12/2016 at 17:46
Grazie Tom, era una frase abbastanza inutile, però ci tenevo ad inserirla per far vedere che Matteo arriva l’ultimo giorno della loro vacanza e non proprio il primo (così la vacanza è “rovinata solo a metà”) però ho avuto difficoltà a scriverla in modo comprensibile 😉
28/11/2016 at 22:36
Ciao,voto che sarà Matteo a farsi vivo,anche perchè a fare due più due non sempre ci si indovina,e una denuncia alla Polizia è una cosa estremamente seria,e va supportata da prove sicure.
Una buona serata
26/11/2016 at 22:13
Lo denuncia e attende.
Anche perché da un pazzoide simile è meglio stare lontani.
Episodio agrodolce, una vacanza rovinata. Credevo che Matteo facesse anche di peggio, tutto sommato sono sollevata.
Ciao ciao
25/11/2016 at 20:57
Concordo con Mika e voto per MATTEO.
Al prossimo 🙂
25/11/2016 at 18:14
Ciao! 😀
Andrò controcorrente, ma voto che sia Matteo a farsi vivo. Uno che compra un (costoso) biglietto aereo per andare fino a Praga a rubare un portafoglio, mentre manda suo fratello a devastare la casa della sua “vittima”, non resisterà alla tentazione di confrontarla di persona.
A presto!
26/11/2016 at 10:14
Ciao, la penso come te 🙂
25/11/2016 at 16:36
Lo denuncia, ho scelto quello che gli consiglierei di fare 🙂
La situazione si complica!
I dettagli di atteggiamenti e ‘outfit’ dei due fratelli contribuiscono a rendere credibile la storia. Aspetto la resa dei conti tra i due ‘galletti’.
Ciao GIulia, a presto
25/11/2016 at 18:01
Grazie Jaw, a presto
25/11/2016 at 16:22
Ciao!
Anch’io dico che lo denuncia.
Certo che Matteo era davvero furioso, considerando che si è fatto andata e ritorno in aereo in giornata solo per rubargli il portafoglio! Sono curiosa di scoprire quale sarà la sua prossima mossa! 😉
A presto!
25/11/2016 at 18:00
In realtà penso che sia leggermente pazzo Matteo, se non altro per il viaggio che si è fatto giusto per dare fastidio a una persona 🙂
25/11/2016 at 08:57
Secondo me lo denuncia.
Però ho un dubbio: se un fratello saccheggiava l’appartamento mentre l’altro andava a Praga rubare il portafogli, come può il portafogli trovarsi a casa di Giovanni quando lui rientra?
L’umore scuro come la carne nel piatto è davvero una frase efficace, mi piace molto.
Ciao
25/11/2016 at 10:25
Ciao, da quando il portafoglio è stato rubato a quando Giovanni è rientrato in casa sono passate più di 24 ore, Matteo ha avuto il tempo di lasciarlo in casa 🙂
22/11/2016 at 11:22
A questo punto dico la magica Praha. Visto che sono in tre, meglio un qualcosa che li coinvolga tutti. Pure un guastafeste come Matteo.
31/10/2016 at 09:46
Praga ci sta molto, per degli studenti.
Il gruppo si compatta, l’amicizia si consolida. Ma… regalargli un viaggio non è un impegno un po’ grande per degli studenti? 🙂
Ciao ciao
01/11/2016 at 10:55
Conta che Linda vive in una villa con la nonna, quindi credo non abbia problemi economici 🙂
27/10/2016 at 16:09
Ciao! ^_^
Ho votato Praga perché mi piace molto come città.
Per quanto riguarda Matteo, sono d’accordo con Mika. Potrebbe approfittare della loro assenza per agire indisturbato.
Sono curiosa di scoprire cosa s’inventerà per farla pagare a Linda.
Alla prossima!!!
24/10/2016 at 15:49
Ciao! 😀
Voto Praga.
Più che rovinare la vacanza ai nostri amici, penso che abbia più senso per Matteo approfittare del fatto che la casa di Linda sia sgombra per fare irruzione e spaccare/rubare quello che c’è (può sorvegliare il posto e agire quando la nonna se ne sarà andata, se non vuoi scendere in particolari troppo macabri e/o violenti). Così potresti spezzare il prossimo capitolo tra la felicità e la spensieratezza dei ragazzi in vacanza e un duro e spiacevole “ritorno alla realtà”. Sarebbe una vendetta migliore: perchè seguirli chissà dove, quando c’è l’opportunità di ferirli in modi meno complicati (e più economici… credo che un biglietto per Praga o Parigi costi parecchio! 😉 )?
Naturalmente questa è solo la mia opinione, quindi sei libera di ignorarla, in favore di ciò che reputi giusto ci sia nella tua storia. Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo!
A presto!
24/10/2016 at 17:19
Ciao, che bella idea!! Non ci avevo proprio pensato! La userei volentieri, ma non sarebbe più il mio capitolo e tutti avrebbero lo spoiler ahaha
24/10/2016 at 13:24
Ero indeciso se votare Napoli o Praga. Parigi è troppo scontato.
Alla fine ho pensato che Praga fosse più esotica, se mi passi il termine. Anche di mio andrei a Napoli, visto che non l’ho mai visitata.
Veniamo al commento. Ho riguardo a farne perché qualcuno ha detto che incuto addirittura paura, per il mio eccessivo rigore.
Basta però capire che io esprimo le mie idee che possono essere spunti di riflessione. Non voglio assolutamente dare l’impressione del saccente. Io non ho titoli per correggere nessuno né tantomeno per giudicare.
In ogni caso, c’è ancora qualche incertezza sulla punteggiatura. Ribadisco che non lo faccio per puro formalismo, ma se vogliamo che la lettura, magari ad alta voce, del racconto funzioni per chiunque sia il lettore, la punteggiatura va curata e deve avere delle regole precise.
Un secondo appunto è che hai la tendenza, come tutti gli scrittori giovani e di talento, a “dire” troppe cose. Se riesci a censurarti ogni tanto e a far lavorare l’immaginazione del lettore invece che spiattellargli la realtà in faccia, lo stesso lettore sarà incuriosito nell’andare avanti, per sapere se ha indovinato o meno.
La cosa mi è balzata all’occhio nell’ultimo periodo: “Matteo aveva capito, dai colori della busta regalo, che si trattava dell’agenzia viaggi situata proprio sotto casa sua, ora doveva solo più capire dove sarebbero andati in vacanza e ovviamente rovinargliela. ”
Tralascio il dialettismo piemontese del “solo più” che, a un orecchio che non conosce l’idioma, suona male (io lo trovo un abbellimento carino), io avrei chiuso dopo la parola “andati”. Lasciamo che sia il lettore a immaginare cosa Matteo vuole fare.
Ora che ti ho stordito di chiacchiere, ti dico che continuo a seguirti non interesse, perché la trama mi piace e mi piacciono molto i personaggi che hai creato.
Ah, se non l’hai già visto, ho pubblicato il finale del mio racconto. Una tua opinione mi farebbe piacere.
Ciao e scusa.
24/10/2016 at 14:58
Grazie per avermi avvisato dell’ultimo capitolo che ogni tanto sfugge….
non avevo mai ragionato sul fatto che “solo più” fosse un dialettismo, grazie…
Grazie come sempre del commento e delle dritte, ci provo a tagliare ogni tanto nelle descrizioni troppo minuziose, ma ho “paura” passami il termine…dovrei osare un pò di più…me lo dicono sempre e quindi è di sicuro adatto anche nella scrittura.
Invece per la punteggiatura ho provato a rileggere, ma non trovo in che cosa non vada bene….ho sempre pensato di usarla nel modo giusto invece è già il secondo commento che mi fai relativo a questo, forse perchè ne uso troppa?
Grazie ancora
24/10/2016 at 20:06
“La via scintillava di colori e come sempre, sotto il periodo delle feste, era animata da centinaia di persone”
Secondo me è più corretta se scritta: “La via scintillava di colori e, come sempre sotto il periodo delle feste, era animata da centinaia di persone”.
“Giovanni, quella sera, ne aveva molta di fretta; era arrivato da appena due ore dall’aeroporto,”. Sempre secondo me, il punto e virgola lì in mezzo non ci sta. Al limite potrebbe essere: “Giovanni, quella sera, ne aveva molta di fretta: era arrivato da appena due ore dall’aeroporto,”
“Che bel regalo! Aveva subito pensato ironicamente…” A parte l’uso dei tre puntini alla fine, che, a parer mio, non è adeguato (i puntini sottintendono una sospensione che in questa frase non c’è), I pensieri e il discorso indiretto vogliono una punteggiatura per delimitarli. Si corre il rischio, altrimenti, che il lettore non capisca che si tratta di una frase pensata o detta da qualcuno. Tu usi le virgolette alte per il discorso diretto, potresti usare il trattino per i pensieri: ” -Che bel regalo! -, aveva subito pensato ironicamente.”
E così via.
Spero di non essere pedante. Se lo sono, ti prego, dimmelo.
25/10/2016 at 08:48
Nono grazie mille! È una cosa che proprio non riuscivo a capire perché mi sembrava di usare bene la punteggiatura, grazie 🙂
25/10/2016 at 12:48
Tutti facciamo errori di punteggiatura. Io per primo. Ci sono delle regole certe e altre più flessibili. L’importante è riuscire a dare al lettore la giusta intonazione, le giuste pause.
Una virgola al posto di un punto è un peccato veniale, omettere certi segni grafici che aiutano a capire meglio il testo è un po’ più grave.
Tu non usi male la punteggiatura, ho solo voluto farti notare alcune cose, giusto per migliorare una buona base di partenza. Sei giovane ed è per questo che ho piacere a confrontarmi con te: magari ti posso dare degli spunti che, alla tua età, renderanno la tua scrittura ancora più efficace.
24/10/2016 at 11:16
A Natale, Napoli, senza ombra di dubbio.
23/10/2016 at 18:54
Praga, direi, mi suona bene come meta di studenti.
Interessante il chiaroscuro tra una situazione serena e festosa e l’ombra nel buio, quasi un attore soprannaturale, l’imponderabile.
Ciao a presto
23/10/2016 at 18:56
Ciao Jaw, grazie
22/10/2016 at 18:51
Praga.
Mhmmm… Matteo li seguirà o rovinerà loro i piani?
Potrebbe incontrare Gio a sorpresa per metterlo in guardia prima della partenza, oppure far del male a Davide per lanciare un avvertimento a Linda e Giovanni.
Mi è piaciuta la scena di Matteo che li spia, brava.
23/10/2016 at 08:22
Grazie mille, ottimi spunti per sviluppare la vacanza rovinata 😉
22/10/2016 at 17:52
Ciao Giulia, ho votato Parigi,non per l’eleganza, ma perchè la conosco un pochino,al contrario delle altre due. Un solo appunto, e lo dico proprio per la mia esperienza di essere andato via dalle mie radici. Mi sembra troppo felice e avere troppa fretta nel tagliare i legami con le sue origini. Queste esperienze lasciano sempre un pò di malinconia, almeno con me ha funzionato così. Beh,cosa può fare Matteo? L’ Agenzia è sotto casa sua,sicuramente conosce i titolari, per cui sarà facile scoprire dove vanno, comprare un biglietto e anticiparli o seguirli a ruota, non li farei partire insieme, la sorpresa deve essere là,nella città delle vacanze natalizie, per rovinargliele meglio.
Lo odio matteo
Finiti i commenti pubblico il mio.
Ti auguro una buona domenica.
23/10/2016 at 08:21
Grazie, grazie del commento 🙂 sul fatto del tagliare i legami penso sia soggettivo, eseneod all’Università a Torino ne sento tante di persone che vengono dal Sud e hanno tutti approcci e modi di vedere la distanza diversi 🙂
22/10/2016 at 15:50
Paris.
Forse perché è sempre stato un mio sogno andarvi e non ci sono ancora riuscito 🙂
Per ciò che riguarda Matteo, i modi per rovinare la vacanza potrebbero essere molti. Dalla mera violenza fisica, a qualcosa di più astuto e subdolo, c’è solo l’imbarazzo della scelta che, essendo tu l’autrice, ti lascio volentieri.
Ciao e al prossimo.
23/10/2016 at 08:19
Ciao 😉 ho diverse idee, ma sono un po’ “banali” per adesso, ho chiesto perché magari trovo qualche spunto 😉 sai, non sono solita andare a rovinare le vacanze degli altri ahaha
15/10/2016 at 16:26
Ciao Giulia,quando Linda lascia Matteo mi ha fatto tornare in mente un mio fatto analogo di tantissimi anni fa. Lasciai una ragazza,e da allora questo è rimasto ancora un mio cruccio,come una cosa ancora sospesa, non terminata. Trovo bello come descrivi i sentomenti dei ragazzi. Ho votato vacanza, perchè a questo punto una cena romantica si risolverebbe per essere solo quello, una cena, essendo i due sicuri della continuazione del loro rapporto. I genitori lasciamoli ancora da parte.
Ti auguro una buona domenica
17/10/2016 at 15:41
Ciao Ivano grazie del commento, effettivamente la penso al tuo stesso modo sulla cena 😉
14/10/2016 at 13:23
Vuole invitarli a conoscere la madre.
Ti faccio i miei complimenti: lo stile ha fatto notevoli progressi.
A volte ci sono ancora dei termini molto colloquiali che non mi piacciono, ma è un problema mio: hai scelto il tuo stile e lo devi portare avanti.
Un altro consiglio che mi sento di darti, da lettore s’intende, non certo da insegnante di scrittura quale io non sono assolutamente, è che dovresti tagliare ancora certe frasi di “specificazione” che tendi a inserire. Per esempio: “c’erano due macchie marroni circolari lasciate asciugare senza essere pulite.” Se ci sono le macchie è evidente che non sono state pulite. Scrivi soltanto: “c’erano due macchie secche marroni e circolari.”.
È la mia opinione, naturalmente, prendila per quel che vale: nulla.
Buona continuazione.
14/10/2016 at 13:52
Grazie mille Tom, il tuo commento mi fa molto feleice
13/10/2016 at 16:03
Ciao! 😀
Visto l’andamento di questo ultimo capitolo, voto per la cena romantica.
Alla prossima!
13/10/2016 at 15:24
Io propendo per la cena romantica, perché ho l’impressione che si creerà qualche attrito.
Ciao Giulia.
Bel capitolo, delicato e tutto sommato sereno. Mi è sembrata un po’ forzata la lucida analisi con cui Linda si congeda da Matteo. Ok che ha finito la fase adolescenziale, ma già esserne cosciente e soprattutto esplicitarlo a qualcun altro è forse poco comune.
Ciao ciao
13/10/2016 at 16:10
Ciao, forse hai ragione sulla velocità della consapevolezza di Linda…Sono al sesto capitolo e mi viene già “l’ansia” di non averne più abbastanza 😉
Lo so non è una scusa, grazie di continuare a leggere 😉
13/10/2016 at 15:20
No cena romantica né mamma, non precipitiamo! Una vacanza.
Dubito che Matteo molli così, senza reagire. Ma forse mi sbaglio 😉
Ciao a presto
13/10/2016 at 13:33
Ciao!
Ho votato la cena, perché per la vacanza e per la madre mi sembra ancora troppo presto. (scusa, ho pareggiato le opzioni, spero di non averti scombussolato i piani 🙁 ).
Alla prossima!
13/10/2016 at 15:56
Ciao Tia She, non preoccuparti c’è ancora tempo perchè una opzione vinca 😉 Grazie
10/10/2016 at 16:08
Sarà che sono un inguaribile romantico, e quindi ho votato per la cena 🙂
Brava Linda, a volte affrontare le situazioni a muso duro è l’unica soluzione.
Ciao e a presto 🙂
10/10/2016 at 17:58
Grazie Danio, alla fine una cena romantica ci sta sempre
10/10/2016 at 15:55
Come hai capito già da qualche settimana, concordo con quanto ti ha scritto befana profana.
Una vacanza
10/10/2016 at 17:49
Ciao Napo, grazie ai tuoi consigli credo di aver migliorato qualcosina rispetto al primo capitolo…ci sono più dialoghi, ho fatto descrizioni un pò più personali…so che la strada è ancora lunga…:)
10/10/2016 at 15:11
Cerchiamo di conoscere la mamma.
la storia è davvero graziosa e i personaggi sono teneri, ci si affeziona, secondo me dovresti però cercare di rendere più “narrativo” il testo. Voglio dire, soprattutto in questo capitolo, il testo è fatto di una serie di frasi che descrivono le azioni, i sentimenti, come in una redazione scolastica o in un diario intimo. Anche i dialoghi sono un po’ neutri: tutti i personaggi parlano nello stesso modo. Credo che dovresti cercare il modo di mostrare le azioni e i personaggi in modo più diretto, meno descrittivo. Non so se mi sono spiegata e so bene che non è facile, ma secondo me aumenterebbe il fascino della storia che racconti.
Mi è piaciuto molto il passaggio sul bivio tra passato e presente.
Ciao
10/10/2016 at 17:44
Ciao, grazie ci sto lavorando penso già di aver cambiato qualcosa in positivo sullo stile rispetto al primo capitolo…avresti voglia di farmi un esempio di “cercare il modo di mostrare le azioni e i personaggi in modo più diretto, meno descrittivo”?
Grazie in anticipo
10/10/2016 at 19:12
Innanzitutto, penso che ci siano troppe “didascalie”: sale, scende, si siede, sia la, pensa, prende il tram, chiede, si frema. Capisco che vuoi dare molti dettagli, ma spesso non serve: l’azione è implicita, scriverla appesantisce solo il testo.
Visto che me lo hai chiesto, ho cercato di modificare un paio di tuoi paragrafi a titolo d’esempio, ma non voglio dire che sono scritti bene, è solo per chiarire cosa intendo per meno descrittivo.
Al risveglio, Linda non poteva smettere di pensare a quel primo bacio scambiato con Giovanni. Felice scese in cucina, dove la aspettavano un toast e una spremuta: nonna aveva sempre ritenuto che una colazione salata fosse più sana.
Seduta al tavolo, ne approfittò per chiedere spiegazioni: “Nonna…”
A casa di Matteo:
Seduta sul divano lercio, si sorprese ad osservare le macchie scure che ne costellavano il tessuto. Forse caffè, come…
Rifiutando il caffè che Matteo le offriva, si ritrovò ad ammirarlo…
Sono scritti in fretta e si può sicuramente fare meglio, ma era solo per dare un esempio di come le azioni possano essere suggerite, per fare il testo un po’ meno didascalico.
non voglio fare ola maestra, ma secondo me quando rileggi devi chiederti quali frasi sono superflue.
Dimmi che ne pensi, hai tutto il diritto di non esser d’accordo 🙂
ciao
10/10/2016 at 22:57
Nono sono d’accordissimo!! Grazie, cercherò di prenderle ad ispirazione
10/10/2016 at 15:00
Ti ho messo in parità votando conoscere sia madre.
Ho pensato che Linda potrebbe sentirsi tanto serena, grazie a Giovanni, da aver voglia di condividere la sua famiglia mezzo segreta.
Matteo però non me la conta giusta, mhmm.
Attenta alla punteggiatura 😉
10/10/2016 at 17:41
Potrebbe essere, se vincerà quell’opzione devo ancora decidere come svilupparla…come hai detto tu la sua famiglia per ora è “segreta”
05/10/2016 at 23:08
Direi Linda senz’altro.
Non avevo capito (o avevo dimenticato) che la sorella fosse così giovane. Che bellini, comunque, io che sono abituata ad una esteriorità quasi ostile tra fratelli (sai, le scemenzine per cui si litiga sempre, nonostante il profondo attaccamento e rispetto) mi fermo a guardarli incantata.
Storia delicata, da fiaba metropolitana.
Ciao ciao
06/10/2016 at 09:42
Grazie Moneta 🙂
05/10/2016 at 20:29
Ciao Giulia,ho letto qualche altro commento,alcuni critici,io devo dire che mi piace,e anche come scrivi,lo capisco,il che è fondamentale. Bello quando hanno il momento di tenerezza,mi ha fatto tornare alla mente qualche dolce ricordo. Voterò per Chiara, anche perchè ho una figlia che sichiama così.
A presto
03/10/2016 at 22:57
Ciao!
Ero un po’ indecisa, perché trovo interessanti tutti e tre i personaggi, ma alla fine ho scelto Linda.
Molto bello il momento in cui fratello e sorella si ritrovano ^__^ Alla prossima! 🙂
03/10/2016 at 09:53
Linda
La quotidianità di gesti e sentimenti espressa delicatamente e in modo efficace.
Ciao a presto
03/10/2016 at 13:50
Grazie mille
03/10/2016 at 09:34
Ciao! 😀
Ops! Ho mandato le opzioni in pareggio, ma mi interessa conoscere il punto di vista di Davide… magari riesci a parlare di entrambi? 😉
Alla prossima!
01/10/2016 at 20:31
Molto bello, mi incuriosisce molto il punto di vista di Linda! 😀
01/10/2016 at 22:43
Grazie e benvenuta 🙂
01/10/2016 at 05:01
Io direi Davide.
Chiara è appena arrivata, e Linda in parte l’abbiamo già conosciuta.
Ciao e al prossimo 🙂
30/09/2016 at 23:49
Davide, per sentire un’altra campana.
Appoggio il commento di Napo. Ci sono dei momenti in cui sembra di leggere una lista della spesa (non me ne volere) tipo quando parli del cibo acquistato per mangiare assieme; ma la storia è interessante, c’è anche una buona dose di mistero che a me piace sempre, e i personaggi sono tratteggiati bene. Alla prossima 🙂
01/10/2016 at 13:03
Grazie del commento Giorgia 🙂
30/09/2016 at 20:02
Linda.
Hai degli spunti interessanti, ma continui con questo stile da raccontino che sarebbe più adatto a una fiaba. Continua a scrivere e a leggere. Leggi in maniera critica, badando anche alla struttura dei testi che leggi.
A presto.
01/10/2016 at 07:20
Grazie, ci sto provando
30/09/2016 at 13:22
Ciao. Ho deciso di leggere e commentare il tuo racconto, visto che tu hai letto e commentato il mio.
Ho volato per la sorella che viene a trovarlo, anche se le tre opzioni non sono in linea con quanto mi aspettavo.
Che dire? La trama c’è e mi incuriosisce.
Su come è scritto, invece, avrei qualcosa da ridire. Non voglio però sembrarti “cattivo” o scortese o, peggio ancora, saccente.
Però, con la massima umiltà e con lo spirito di migliorare una trama già buona, ti elenco le cose su cui, se fossi in te, lavorerei. Di seguito alcuni insignificanti esempi:
– grammatica: se Chiara vuole bene a Giovanni, Chiara “gli” vuole bene, non “le” vuole bene;
– coerenza dei tempi: “Una persona passa per Torino e “trova” sempre qualcosa di interessante, non “troverà”. Lascia stare che sia un modo di dire usato nel parlato (per quanto tempo ci lavori, troverai sempre qualcosa che non va), che poi, da ignorantone come sono anch’io, credo che quel “lavori” sia un congiuntivo. Se usi il presente indicativo devi continuare col presente;
– coerenza nei personaggi: a un certo punto Giovanni diventa Davide. Se non è così, allora comunque era poco chiaro chi ha trovato lavoro in bar;
– non spiegare troppo. Non dare tutte le informazioni di un personaggio, dosale nel corso della storia. La lettura diventa più interessante. Come dicono gli inglesi: “Less is more”;
– coerenza di ambientazione. Se l’aria di Torino è già pungente e, passato aualche giorno, Giovanni Porta Linda a casa, come fa ad esserci afa nella sua stanza?
Di positivo ti dico invece che i personaggi e il background che hai ideato per loro mi piacciono molto. Ottima fantasia.
Ti chiedo umilmente perdono se mi sono permesso di farti alcuni rilievi, spero che non ti sia offesa. Il mio desiderio è aiutarti perché meriti. E merita la tua storia.
Ancora mille scuse e aspetto con ansia il prossimo episodio.
30/09/2016 at 16:21
Ciao, grazie mille di aver letto e commentato 🙂
Sono sempre felice quando qualcuno mi scrive commenti di questo tipo, se con gentilezza ovviamente, anche se io non sono una che commenta molto perchè non ho molta esperienza.
Purtroppo troppo spesso ci si fa influenzare dal parlato anche quando si scrive e pur rileggendo risulta difficile trovare gli errori perchè si è soliti parlare in questo modo.
Sul fatto di Giovanni e Davide nel primo capitolo mi sono accorda di aver sbagliato solo dopo aver pubblicato, comunque è Giovanni a lavorare 🙂
Anche sul fatto di spiegar troppo hai ragione, vorrei far percepire i personaggi come li penso io, ma credo che alla fine anche descrivendoli molto ognuno se li immagina comunque come vuole 😉
Cerco sempre di “copiare” da chi ha più esperienza di me il modo di scrivere, non solo descrivendo, ma anche trasmettendo sensazioni, però non è facile…ci vuole tanto allenamento 🙂
Grazie ancora buona giornata
29/09/2016 at 11:16
Avrei detto che Linda non era tornata a casa e la nonna avrebbe chiamato Giovanni.
Non so perché, ma l’idea della sorella di quest’ultimo a Torino mi fa pensare a un bel po’ di avventure rocambolesche in arrivo. 🙂
27/09/2016 at 18:38
Ciao,sono mancato per tre settimane, un impegno di lavoro. Esporre alla Fiera Homi a Milano. Piuttosto gravoso e che prende tutto il tempo. Adesso ricomincio, qualche giorno a leggere gli altri, poi vado avanti col mio.
Ho votato che Linda non torna a casa, m’interessa più l’intrigo, con la sorella va tutto bene, almeno per adesso, o vorrai incasinare anche le cose tra loro?
Un saluto e a presto
23/09/2016 at 17:19
Viene la sorella.
Tinte noir e gialle! Ma non è che la nonna diventa una specie di miss Marple??
Scherzo, scusa. Episodio ben narrato. A me intenerisce sempre il rapporto tra fratello e sorella. Come disse il biondo ‘C’è aria di casa in quella foto…’
Ciao ciao
26/09/2016 at 20:19
Ciao Moneta, niente tinte alla miss Marple nei miei piani (almeno per ora), ma spero di non deluderti lo stesso 😉
19/09/2016 at 10:56
Ciao! 😀
Facciamo entrare in scena la sorella! ^-^
Alla prossima!
18/09/2016 at 22:39
Ciao!
Io dico che arriva la sorella! 😉
A presto! 😉
18/09/2016 at 21:55
Per il mio gusto i dialoghi andrebbero scritti in italiano colloquiale più realistico. Chi direbbe oggigiorno “Le lascio il mio recapito telefonico”?
Sorella
21/09/2016 at 17:20
Ciao, diciamo che lui sta parlando con una signora anziana quindi ci potrebbe stare….no forse non ci sta lo stesso 😉
18/09/2016 at 16:35
Guarda, ero indeciso proprio tra le opzioni in parità, poi ho fatto la mia scelta in base alla consecutio: dici che mentre si prepara la cena ancora non sa della notizia, ma se dovesse aspettare tre giorni, direi che potrebbe mangiare tranquillo.
Quindi arriva la sorella.
All’intreccio sentimentale si aggiunge li’intrigo e le cose si fanno sempre più interessanti.
Ciao a presto
21/09/2016 at 17:19
Grazie del commento 🙂
18/09/2016 at 15:54
Chissà cosa tormenta precisamente Linda, spero che un ragazzo sensibile come Giovanni possa aiutarla.
18/09/2016 at 11:12
Mi piacerebbe che subentrasse Chiara perché Gíovanni potrebbe ragionare con lei sulla faccenda di Linda.
Questo episodio mi ha ricordato Il Diario di Maya, un romanzo di Isabel Allende, perché la protagonista che prende una brutta strada ha appunto una nonna che la aiuta sino alla fine.
17/09/2016 at 18:07
Passano tre giorni e Linda non torna a casa, la nonna lo contatta per chiedere se ha notizie.
Molto tormentato e indeciso questo ragazzo, forse l’opzione da me scelte potrebbe dargli una mossa.
Ciao e a presto 🙂
17/09/2016 at 18:26
Sisi hai ragione su Giovanni, è abbastanza insicuro 🙂
22/08/2016 at 21:34
Bel capitolo , sono curioso di conoscere la storia di Linda . Aspetto il prossimo capitolo
21/08/2016 at 15:05
Ciao Giulia!
Scusa per il ritardo!
Anche se in minoranza, io dico che andrà a chiedere spiegazioni direttamente a lei.
Sono curiosa di conoscere la sua storia. 🙂
Alla prossima!
18/08/2016 at 18:47
Ciao Giulia
Cerca gli amici, magari ci scappa pure il rissino.
A presto
17/08/2016 at 17:52
Va a cercare gli amici? Penso di sì, poi dopo torna da lei e sa che domande farle.
Entriamo nel vivo, in una vita ‘vera’ c’è sempre qualche aspetto non idiliiaco, qualche problama da affrontare. Se lo si affronta insieme è meno dura.
Ciao ciao
16/08/2016 at 13:38
Mi associo alla maggioranza, curiosa di vedere la reazione della nonna. 🙂
13/08/2016 at 13:39
Ciao! 😀
Mi è piaciuto molto questo aspetto della personalità di Linda. Per vederci chiaro, Giovanni si rivolgerà alla nonna (anche se, così facendo potrebbe mettere Linda nei guai, o provocare dolore alla donna, se è all’oscuro di tutto).
Alla prossima!
12/08/2016 at 18:17
Per un tipo come Giovanni, la nonna è rassicurante.
Un po’ troppo “raccontino” questo capitolo. Ti raccomando di curare di più la psicologia dei personaggi mostrandoceli attraverso le loro emozioni fatte di gesti, di atteggiamenti, di dettagli.
12/08/2016 at 19:39
Grazie, il prossimo capitolo lo approfondirò psicologicamente, per quanto ne sarò capace 🙂
12/08/2016 at 04:52
Anche se più “pericoloso” rispetto a Linda, credo debba andare a cercare gli amici.
Ciao e a presto.
11/08/2016 at 19:58
oddio io mi aspettavo una vera ribelle, una che vuol cambiare la società nel profondo, o far saltare tutto, o vivere contro corrente. Bere con gli amici fino a vomitarsi addosso e non saper più dove ci si trova può essere un aneddoto simpatico se capita una volta, un sintomo di malessere psichico o sociale se è un’abitudine. io ne parlerei con Linda, cercherei di capire i suoi problemi. Prima di far intervenire altri e palesare il suo problema è meglio discuterne con lei.
A presto
12/08/2016 at 12:07
Ciao, l’ho considerata ribelle nei confronti delle “convenzioni”, più che anticonformista per idee 🙂
11/08/2016 at 12:01
Bravissima Giulia, questo si che è un colpo di scena, non me lo sarei mai immaginato. Ho votato che va a parlare con Matteo. Complimenti e a presto!
11/08/2016 at 12:04
Grazie mille Monica 🙂
10/08/2016 at 22:10
Onestamente io non associo l’alcol alla ribellione, ma immagino che la cattiva condotta di Linda sia da imputarsi al suo malcontento verso qualcosa che desidera cambiare e a cui appunto di ribella.
Bella svolta con questo episodio, le cose si fanno complicate.
Fossi in te curerei la punteggiatura. Ti consiglio di accorciare i periodi e usare qualche punto se no si arriva alla fine senza fiato 🙂
Si rivolge alla nonna.
11/08/2016 at 10:18
Grazie Giorgia, sì è vero tendo a creare periodi piuttosto lunghi, cercherò di accorciarli 🙂 Per il fatto della ribellione sono stata molto a riflettere su che argomento trattare lasciando la scelta della ribellione che è ampia…poteva essere droga, alcool, qualcosa legato alla nonna, anticonformista a livello di idee…ho scelto questo perchè forse è più semplice sviluppare una storia meno tirata 🙂 certamente nbel prossimo capitolo ci sarà un approfondimento 🙂
Grazie del commento
10/08/2016 at 21:44
Ciao Giulia, quello che mi è saltato all’occhio è la differenza tra Giovanni e Linda, lui a lavorare e pensare alla sorellina, e lei a bere fino ad ubriacarsi. Stavo per votare che andava a trovare gli amici,ma poi mi sono ricordato dell’opzione vincente, Che io non avevo votato, della nonna che si prende cura di loro. E allora ha prevalso di rivolgersi alla nonna.
Ti auguro buona notte e a presto
11/08/2016 at 10:19
Grazie Ivano, in ogni caso ci sarà un pò di chiarezza 🙂
07/08/2016 at 22:23
Ma no: è una ribelle senz’altro.
La nonna è dolce, ma che p… noia, passarci tutto il giorno.
Si delinea una delicata storia di sentimenti. L’idea che dai, o almeno, l’idea che ho io leggendoti, è che i tuoi protagonisti siano ‘più giovani’ rispetto alle loro età anagrafiche. O meglio, non è esatto: è come se tu andassi oltre le corazze e le difese che da giovani alle prime armi tutti abbiamo eretto per sembrare forti e indipendenti. Insomma, ce li mostri come sono realmente, piuttosto che come vorrebbero apparire o come vorrebbero essere. Con me ottieni l’effetto che mi sento quasi una confidente di Giovanni, o una che legge il suo diario segreto.
Brava e a presto
Ciao ciao
08/08/2016 at 13:15
Grazie Moneta, sì l’idea è di mostrare loro stessi come davvero sono 🙂
04/08/2016 at 13:18
Ciao! ^__^
Anche se in minoranza, ho votato che passa molto tempo con la nonna.
Alla prossima! 😉
04/08/2016 at 18:04
Grazie ciao 🙂
02/08/2016 at 19:52
Io voto che Linda è una ragazza che passa la maggior parte del suo tempo con la nonna. Non so, è una cosa che mi ispira, mi piacerebbe leggere di una tipa così.
02/08/2016 at 10:59
Avrei detto che Linda passava il tempo con sua nonna. Anche se l’idea della ribelle è altrettanto interessante.
Sono d’accordo con i commenti (es. quello di Napo) c’è molta descrizione. Comunque, è ovvio che ti seguo. 🙂
02/08/2016 at 11:10
Grazie di essere passata 🙂
01/08/2016 at 19:46
Con due ‘bravi ragazzi’ una ribelle ci vuole!
Ciao Giulia,
Ho letto insieme i due capitoli, un incipit carico di energia e aspettative, un prosieguo nel quale di comincia ad affrontare il rompicapo della vita ‘da grandi’, senza un rassicurante cordone ombelicale a disposizione immediata. In questo secondo il cambiamento di pdv tra Davide e Giovanni mi ha un po’ disorientato, ma la scrittura rimane scorrevole e piacevole.
Ciao a presto
01/08/2016 at 20:09
Ciao,
Mi spiace ti abbia disorientato, la mia idea era di descrivere i due personaggi nell’ottica dell’altro per far parlare un po’ di meno il narratore 🙂
01/08/2016 at 13:50
Una ribelle, se passa tutto il giorno in casa con nonna non vivrà grandi avventure.
Spero che vivranno spettacolari avventure al Valentino, quel parco è meraviglioso e magico, almeno per me 🙂
Solo un appunto, scusa, odio fare la “maestrina” ma non posso trattenermi: necessitare in questo senso è transitivo, quindi: il calore DI CUI due cuori necessitano, non che. Sono maniaca, chiedo venia 🙂
01/08/2016 at 14:07
Grazie mille dell’appunto 😉
01/08/2016 at 11:09
Ciao!! 😀
Credo che, se Linda fosse una ribelle, potrebbe movimentare le cose. Magari non passerà tutto il suo tempo con la nonna, ma mi sembra che ci tenga molto a lei. Anche l’ipotesi che non sia davvero interessata all’amicizia dei due ragazzi è interessante, ma quella della ribelle mi ha attirata di più! 😉
Alla prossima!
01/08/2016 at 09:44
Mi fa piacere vedere che sei tornata “carica”! 😉 Io dico ribelle, le altre due non so, non mi ispirano… ottimo capitolo, fluido e scorrevole. Alla prossima!!! 😀
31/07/2016 at 22:33
Non è interessata all’amicizia dei ragazzi. Vediamo cosa nasconde questa ragazza perfetta all’esterno ma con una vita ambigua. Magari la nonna coltiva una serra di cannabis all’interno della villa 😉 e sono ricche per quello.
01/08/2016 at 08:07
Ahahaha non ci avevo pensato, bella idea ma non credo andrà così 😉
01/08/2016 at 10:23
Ovviamente scherzavo 😀
31/07/2016 at 21:57
La vedo come una ribelle, le altre due opzioni non mi convincevano.
A presto 🙂
31/07/2016 at 21:30
Ciao,vedo bene Linda come una ribelle,non è detto che anche la nonna non lo sia stata da giovane. Credo anche io che più dialoghi ci starebbero bene.
In ogni caso si preannuncia una bella storia,brava.
Buona notte
31/07/2016 at 21:26
Direi che, se questa storia deve essere un’avventura, facciamo che Linda non voglia l’amicizia dei due.
30/07/2016 at 11:08
Ciao!! 😀
Molto carino questo incipit di presentazioni (forse leggermente appesantito dai periodi troppo lunghi, ma Napo ti ha già dato consigli in merito): sembra l’inizio di una grande avventura, che non vedo l’ora di vivere insieme ai tuoi personaggi!
Voto la nonna!
Alla prossima!
29/07/2016 at 17:47
Ciao,come detto sono venuto a leggere il tuo primo capitolo. Essendo secondo me l’amicizia sopra ogni cosa credo che mi piacerà molto. Io eviterei la nonna,anche se vincerà,perchè vorrei che se la sbrigassero da soli,senza nessuno che li curi o dispensi consigli. E quindi proprio per questo comincerei con un pò di zizzania e andrei verso la rissa.
Buona serata e buon fine settimana
29/07/2016 at 18:08
Grazie, a presto
29/07/2016 at 15:51
Non so, le opzioni mi mettono in crisi: amicizia e amore in poche ore sarebbe pretendere troppo, la rissa mi suona male, visto l’ambiente e i personaggi. Direi la nonna che fa da trait d’union a tre ragazzi che si vogliono emancipare, forse è la scelta che preferisco. Incipit interessante è coinvolgente, ho avuto l’impressione che la passione per i numeri di Giovanni avrà un ruolo… beh, se non lo pensavi prendilo come un suggerimento, mi pare di capire che la trama, almeno per ora, sia molto ‘fluida’.
Ciao ciao!
29/07/2016 at 16:43
Ciao, grazie di aver letto, pensa che invece l’opzione che non avevo preventivato era proprio la nonna 😉
31/07/2016 at 08:50
Orca, mi sono accorta solo ora che avevo commentato ma non avevo espresso il voto. Ho rimediato. Scusami!
Ciao ciao
29/07/2016 at 14:45
Devo esser stata l’unica a votare la rissa 🙂
Bello questo incipit e divertente devo dire, grazie alla figura di Davide. Interessante il particolare che Giovanni arrivato a Torino abbia subito trovato lavoro, nella sua terra natia questo non sarebbe successo credo. Sembra il primo passo verso la sua personale ascesa ed è per questo che ho votato la rissa, per metterlo un po’ in difficoltà.
Brava, ti seguirò.
29/07/2016 at 14:54
Grazie mille 🙂 Mi sa che non vincerà la rissa, l’avete votata solo in due
28/07/2016 at 21:32
Ciao Giulia, piacere di conoscerti. Io voto la nonna di Linda che si prenderà cura di tutti, perchè Giovanni mi ha fatto tenerezza li da solo, lontano dal suo paese, dev’essere dura ma anche perchè vorrei fosse proprio Linda il suo nuovo amore. La nonna andrà a sostituire la figura materna nelle cure di cui ha bisogno. A presto e ti seguo.
28/07/2016 at 22:40
Ciao Sognatrice, è un piacere anche per me conoscerti 🙂 hai sbloccato le opzioni che erano in pareggio, Probabilmente ci sarà una nonna in questa storia 🙂
28/07/2016 at 18:23
Ciao Giulia!
Alla fine hai scelto l’avventura! ^__^ Sono curiosa di scoprire dove ci porterà questa storia. Incipit carino! Per quanto riguarda la struttura del capitolo, sono d’accordo con Napo e condivido il suo commento.
Io voto la nonna! ^_^
Ti seguo! 🙂 A presto!
28/07/2016 at 17:39
Chiedo scusa per l’errore che ho trovato rileggendo, nell’ultima parte è Giovanni che si scusa dicendo di essere impegnato al lavoro, non Davide. E’ stato un errore di distrazione dal momento che all’inizio avevo intenzione di chiamare il protagonista Davide 😉
28/07/2016 at 17:15
Ciao e bentornata con la tua nuova storia 🙂
Ho votato per la coinquilina. La nonna mi sa troppo di favola, e se Linda ha un fidanzato difficilmente li avrebbe invitati.
Aspetto il secondo, ciao 🙂
28/07/2016 at 17:05
Giulia, posso darti un consiglio? Prima di scrivere il secondo capitolo, fai un esercizio a tuo uso e consumo: prova a riscrivere il primo capitolo lasciando meno spazio al narratore. Lascia che siano le emozioni di Giovanni a mostrare al lettore i fatti, usa più dialoghi, fai ricorso a un flashback per mostrare la scena del distacco dai suoi. Per esempio, invece di descrivere Linda con il colore degli occhi e dei capelli, lascia che Giovanni immagini che fuori dall’aula, lontano dalle luci al neon, quei capelli avrebbero assunto al sole un bel colore castano chiaro, magari con riflessi ramati, eccetera.
Sia ben chiaro, non sto criticando il tuo incipit che è formalmente corretto. Credo – ma sono uno dei pochi qui – che sia meglio avere consigli (non necessariamente da recepire) che non commenti asettici.
L’ambientazione torinese fa pensare che l’avventura possa tingersi di mistero, magari per un tocco di esoterismo legato ai numeri 43 e 143. Vedrai tu.
Nonna forever
28/07/2016 at 17:20
Ciao Napo, è proprio questi commenti che cerco proprio perchè riconosco di avere ancora diverse carenze, prima fra tutte il fatto di intromettermi troppo come narratrice. Forse è la paura di non riuscire a trasmettere l’immagine che ho in mente, ma allo stesso tempo facendo così rendo la descrizione troppo macchinosa. Grazie mille, spero continuerai a leggermi per commentare con i tuoi suggerimenti, buona giornata 🙂
28/07/2016 at 16:04
Viva le nonne!
Per il momento non riesco a immaginare quali avventure li possano attendere a Torino, ma io nella mia città natale ci faccio sempre un giretto volentieri: spero che sarà protagonista e non solo parte della scenografia.
Alla prossima
28/07/2016 at 16:20
Da un anno vivo a Torino per l’università e la trovo davvero bellissima 😉 cercherò di renderla partecipe nella storia
28/07/2016 at 16:28
Io ci ho abitato solo i primi sei mesi della mia vita, la conosco solo da turista “ricorrente” (si può dire?) ma sono d ‘accordo con te: è bellissima e magica.
Credo sia Dario argento che dice che sia una città dal fascino “demoniaco”.
A te di decidere se la “magia” della città sarà benevola o meno nei confronti dei tuoi protagonisti 🙂
Ciao
28/07/2016 at 09:45
Ciao Giulia, eccomi qui. 🙂 Ti leggo carica con questo incipit decisamente interessante. Beh, è un’avventura, no? Quindi, ovvio, che la vivremo insieme. Coinquilina di Linda e seguo. 😀
27/07/2016 at 23:23
Andiamo sulla rissa! Le risse con le vecchiette sono sempre spassose!
27/07/2016 at 22:56
Beh, che dire? Proviamo.
Nonna di Linda.
Ciao 🙂