Gli enigmi di Ario

Un sogno irrealizzabile

Eccomi, sono in questo luogo a gustarmi la situazione in cui io mi trovo, non ho scelta. Perchè mai dovrei averne? Mi trovo qui e basta. L’unica cosa che mi è concessa di fare è attendere. Semplice no? Attendere con pazienza senza problemi, senza difficoltà. Mi pare un sogno, eppure so che tutto questo avrà una fine, come ogni sogno del resto…

***

Era un giorno di Giugno, ormai la scuola era quasi finita, le ultime verifiche le avevamo fatte. Anche oggi la lezione era terminata e il campanello suonava come conferma. Come sempre, con tranquillità varcai l’ingresso dell’istituto. Gli alberi erano ormai rigogliosi e l’estate si faceva sempre più vicina ed inesorabile, come sempre…

Non mi aspettavo però che quel “come sempre” sarebbe terminato quel giorno stesso, quando ormai tutti gli studenti erano fuori dall’istituto, ebbi come una sensazione. Mi voltai e nel cortile della scuola notai alcuni miei compagni che preoccupati stavano discutendo tra loro, così mi ci avvicinai.

-Non lo so, credevo fosse dietro di me!- Sentivo dire da una mia compagna.

-Non ho nemmeno io idea di dove sia, ma bisogna cercarlo!- Un altro rispose.

-Che succede ragazzi?- Intervenni.

-Sembrerebbe che Mike sia scomparso. Dovevamo trovarci tutti per festeggiare la fine della scuola come stabilito eppure non si è fatto vivo, non lo abbiamo visto varcare l’uscita.-

Mike… Conoscevo bene quel mio compagno. Potevo affermare con certezza allora che fosse un tipo tutt’altro che sicuro di se. Anche se non lo dava a vedere a prima vista, era spesso nelle cose più banali o personali che rifletteva la sua goffaggine. Spesso infatti quando gli si poneva una domanda personale come ad esempio sui gusti musicali, lui molto furbescamente la evitava o parlando d’altro o inventandosi qualche scusa su qualcosa che avrebbe dovuto sbrigare in quel momento nel caso non ne avesse già una. 

Mentre riflettevo su dove potesse essere finito Mike, notai qualcuno che mi stava osservando in lontananza, forse da dietro una siepe, o semplicemente seduto a una panchina, o perlomeno ne ebbi l’impressione. 

I miei compagni intanto si erano già precipitati dentro la scuola per cercarlo. Mike certo era un tipo strano, ma non credevo fino a tal punto. Eppure… eppure forse avevo qualcosa. Si. Un indizio. Era da giorni in effetti che avevo cominciato ad osservarlo, e spesso, mentro lo osservavo, notavo che la sua attenzione era sempre rivolta verso un oggetto in paricolare dell’aula. Improvvisamente ricordai. Un giorno mentre tutti erano usciti dalla classe, io ero rimasto dentro perchè stavo finendo una verifica, mentre il professore impaziente aspettava che finissi e la consegnassi; una volta consegnata constatai che anche Mike era in classe con me e stava facendo la cartella. Il professore uscì e un attimo dopo entrò la bidella che cominciò a sistemare l’aula (probabilmente l’ultima del piano) e, tra le varie azioni svolte da lei, una sola attirò quella di Mike… 

Bene, sapevo dove andare adesso.

Tranquillamente, raggiunsi l’entrata della scuola, ne varcai la soglia e mi recai alla mia aula. Con passi lenti e fiduciosi mi ci dirigevo, mentre sentivo le urla dei miei compagni. “Molto probabilemente se non lo trovassero, chiamarebbero qualcuno in soccorso.” pensai. 

Una volta giunto alla mia aula, che per fortuna non era ancora chiusa a chiave, una volta entrato mi voltai verso dove probabilmente avrei trovato Mike. Ovvero l’armadietto. Questo infatti, veniva ogni giorno chiuso senza essere controllato all’interno dalla bidella, sebbene fosse compito del rappresentante di classe preoccuparsi di chiuderlo, ed il caso volle che io lo fossi. Presi la chiave ed aprii nel modo più naturale possibile l’armadietto. Dentro come immaginavo, vi era Mike che, intanto mi guardava.

-Ario…- Eclamò.

-Oggi ho scelto per te.- Gli sorrisi e gli tesi la mano. Lui la prese, e insieme lo accompagnai a casa.

***

Ario era davanti all’uscio di casa quel giorno, quando una sensazione lo costrinse a voltarsi. Luna, la sua compagna, lo osservava. -Hai fatto un buona cosa oggi.- Ario emise un sospiro di sollievo, poi gli rispose -Tu sapevi già tutto vero?- Lei sorrise. -Forse.- E con una risata se ne andò via. 

***

Ed ora la battuta finale:

Mike, ragazzo buono e cordiale aveva un unico difetto: non sapeva decidere. 

Possiamo considerare la sua storia come codardia o vigliaccheria? Oppure come coraggio?

I sentimenti di quel ragazzo dopo tutto li comprendevo, come biasimarlo? Tutti vorrebbero una vita semplice, e tutti ne avrebbero il diritto.

La paura e la responsabilità delle proprie scelte sono cose terribili in questo mondo.

Così alla fine, Mike, non ha voluto altro che concedersi un momento di pace, e lo sapeva bene quanto poco sarebbe durato.

Si rendeva conto della stupidità della cosa in realtà ed è proprio per questo che ha voluto togliersi quel desiderio che lo ossessionava.

Ad oggi è totalmente cambiato, parla tranquillamente di tutto e di scegliere a meno paura. 

Ma non si scorderà mai il suo sogno.

L'estate sta iniziando, in cosa si imbatterà Ario nei prossimi episodi?

  • Dovrà indagare su un vecchio e la sua scomparsa. (0%)
    0
  • Si imbatterà in una misteriosa sorgente, la cui provenienza sembrerebbe essere impossibile da verificare. (33%)
    33
  • Dovrà avere a che fare con una persona particolare ossessionata da un suo antenato. (67%)
    67
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7 Commenti

    • Grazie Giulia della tua presenza 🙂 Bhe, mi dispiace non si sia capito. Come al solito immedesimarmi nel lettore è un mio problema. La prima parte del brano era i pensieri di Mike se non lo avessi capito. Il cambio di narratore centrale era invece una parte che non c’entra direttamente con l’episodio in questione, ma fa parte di una timeline diversa che ha a che fare con il rapporto tra Ario e Luna (e per questo avevo cambiato il narratore alla terza persona, perchè non era qualcosa che raccontava Ario…). L’ultima parte della storia sarà sempre la battuta finale, per riassumere e digerire quanto successo. Alla prossima puntata allora!

  • Primo!
    Misteriosa sorgente mi ispira.

    Il capitolo è molto interessante, ma ci sono delle incertezze: non sempre si capisce esattamente cosa sta succedendo. Ad esempio, il tipo che guarda da lontano esattamente che c’entrerebbe: è il protagonista che l’ha notato, ma non si capisce perché venga messo così en passant. Il cambio di narratore in mezzo al capitolo lascia un po’ interdetti (il primo era Mike, il secondo Ario, il terzo esterno, se ho compreso bene). Può anche risultare interessante, sia chiaro 😉

    Vediamo come prosegue 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao Drago, lieto di vederti come sempre. Diciamo che è stato più un esperimento questa storia, così come il cambio di persona. Questi cambi hanno un loro senso seppure possano sembrare strani. Ma mi rendo conto che sarebbe stato meglio mantenere la terza persona, pardon. La persona che osserva Ario era Luna. Seppure ho optato per una storia a tappe autoconclusive, il rapporto tra Ario e Luna verrà chiarito mano a mano ad ogni episodio. Grazie della tua presenza anche se temo non basterà per portare avanti la storia (un peccato visto che sono ispirato è ho delle idee precise…). Cercherò di essere più attivo sul sito in modo da farmi conoscere di più ed ottenere un equilibrio tra le opzioni di scelta finali. Grazie ancora, e alla prossima 😉

      • >Grazie della tua presenza anche se temo non basterà per portare avanti la storia
        Perché?

        Ciao 🙂
        PS: il cambio del punto di vista è un buon esperimento, ma devi riuscire a far capire di chi è il punto di vista che stai usando (nell’unico esempio che ho visto, c’era la didascalia iniziale, ma credo che esistono altri modi 😉 ).
        Riciao 🙂

        • Perchè credevo fossi solo tu a votare. Il punto di vista iniziale non ho capito se si capiva o era ambiguo, (a me è sembrato il più opportuno…). Comunque credo di non cambiare punto di vista per fare tutto più semplice (lo cambierò solo laddove mi senta ispirato.) Grazie della risposta e riciao anche a te.

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