IL MARCHIO DEL RINNEGATO

Nel nome di Mandra

Il falco grida accompagnando la risata stridula dell’omuncolo.
-Cosa fa’ pensare a lorsignori che accetterò una cosa del genere senza sapere alcunchè di voi? Se non che solete rapire giovani donzelle- Un ghigno divertito appare sul volto di Mandra.
– Sono sicuro che anche il tuo animo brama vendetta-. Dice Temeo indicando l’ampia cicatrice che lo sfigura.
Un’ombra attraversa i grandi occhi gialli, qualcosa simile ad un dolore passato gli piega appena i lineamenti. La lingua scura bagna un paio di volte le fini labbra -Non mi fido di voi-.
Gli occhi blu cupi saettano dall’omuncolo all’incappucciato e, solo ad un cenno di assenso di quest’ultimo, Temeo inizia.
-Prima dell’attuale re Lemis uno ancora più crudele spadroneggiava sugli otto regni. Il suo nome era Mavaret e si dice fosse arrivato a proibire qualsiasi tipo di lettura e scrittura. Molti furono i cruenti crimini di cui si macchiò nel corso del suo regno, fino a quando un gruppo di uomini, coraggiosi e scaltri, decise di cambiare le cose-
-Le volpi grige- La voce di Mandra è incerta, come le piccole creste spumose del  fiume.
– Già, una associazione segreta composta da un esiguo numero di valenti guerrieri provenienti da tutti i feudi degli otto regni. Uniti dal desiderio di eguaglianza architettarono un piano per destituire il tiranno e comporre un senato democraticamente eletto. In quella che rimase alla storia come la “notte della mezza luna” il re e tutta la sua corte furono assassinati. Dal loro sangue si sarebbero dovute gettare le basi per un mondo migliore-.
-Non credo che voi illustri abbiate avuto l’accuratezza di rapirmi solo per allietare il mio tempo con una noiosa lezione di storia- il tono di Mandra è quasi un sibilo.
-No infatti. Ciò che sto per dire è punibile con la morte in questi tempi bui ma entrambi sappiamo che quella stessa notte una delle volpi, corrotta e dall’animo malvagio, tradì. Assetato di potere uccise con l’inganno uno a uno tutti i compagni con cui aveva condiviso sangue e sudore. Come un subdolo serpente si autoproclamò Supremo Re degli otto regni-
Un silenzio denso di antichi fantasmi cala sull’imbarcazione. La voce di Temeo sembra provenire da un’altra dimensione -Egli regna ancora indisturbato con con forza e brutalità e a noi, figli di sangue delle valorose volpi, toccò un destino atroce. Il  monarca infatti non volle macchiarsi del sangue di bambini, qualche indignato avrebbe potuto tentare una rivolta, così precisamente venti anni fa’, ancora pargoli, fummo marchiati e esiliati singolarmente nelle terre ignote. La grande foresta lontana ci accolse come una madre spietata, molti di noi morirono di stenti ma alcuni, solo alcuni, affinarono le loro capacità innate per riuscire a sopravvivere in un mondo fitto di misteri, tribù selvagge e bestie mitologiche estinte da tempo negli otto regni-
Una folata di vento si alza a rimescolare gli animi turbati, quelle parole tanto dirette hanno risvegliato mostri a lungo sopiti.
Temeo continua imperterrito -Io ti conosco, ho sentito parlare di te. Un bambino smilzo e spaurito che si cosparse di fango e argilla per riuscire a sopravvivere. Sulla tua pelle si leggono i risultati di anni di prove nella mimetizzazione, hai affinato le tua capacità, ma a quale prezzo? Oggi hai imparato a studiare le tue vittime, eliminarle e poi impersonarle, ma tu chi sei davvero?-
-Basta così- L’uomo dal cranio abnorme ha gli occhi chiusi e da sotto le palpebre i bulbi si muovono forsennatamente.
Questa volta è l’incappucciato a prendere la parola -Tu sei come noi, abbiamo vissuto l’inferno ed è ora di liberare i demoni che siamo divenuti-
Il volto di Mandra pare sfigurato da una dilaniante lotta interiore e con un filo di voce risponde- Il passato è morto e sepolto, spetta a noi la maledizione di convivere con ciò che siamo diventati. Ora lasciatemi andare-
Il giovane in tunica rimane impassibile mentre dice -I tuoi servigi saranno ben remunerati-. 
-E cosa credete che possa mi importi, sono stato principe e principessa. Ricco mercante e povero mendicante, non voglio altra violenza. Sparirò come ho sempre fatto-
Non più un bagliore illuminava quei volti contratti, le ombre si erano insinuate dense e silenziose. 
Mandra continua irremovibile -Lasciate al regno il regnante che merita e alle salamandre strisciare nei meandri oscuri dell’esistenza. Non desidero nulla al mondo e…-
Le parole del condannato arrivarono improvvise -Ti daremo il tuo vero nome. Quel che la valorosa volpe Lixy, tua madre, aveva scelto per te-.
-Voi, voi non potete saperlo, quella notte morirono tutti- L’omuncolo trema visibilmente.
Questa volta è Temeo a continuare -Esiste solo un superstite e ti giuro che gli strapperemo il tuo vero nome dalle sue fredde labbra morenti. Re Lemis pagherà per ciò che ha fatto-.

-Spiegatemi cosa avete in mente e ci penserò-

-Intanto riunire i rinnegati sopravvissuti, il prossimo si dice sia un colosso micidiale con il suo martello pesante-

Solo le tenebre celano la preoccupazioni negli occhi del condannato.

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