La Rivolta degli Orchi

Dove eravamo rimasti?

La marcia degli orchi ricomincia, dove andranno? In Alabama (63%)

Sweet Home Alabama

Conoscete il detto: “La terra è di chi la coltiva”? In Alabama quel detto è leggermente diverso: “La terra è di chi ti ordina di coltivarla”, e gli elfi dell’Alabama sono dannatamente bravi a dare ordini. Come ti frustano loro nessuno, nessuno. Per non parlare di quando ti sguinzagliano addosso i cani mentre provi a dartela a gambe, il modo in cui incitano i loro segugi a braccarti, la passione che ci mettono, sono davvero impareggiabili. Che gran popolo questi elfi dell’Alabama! Sempre vestiti eleganti, abili cavallerizzi ed estremamente cordiali. La rinomata cordialità dell’Alabama. Da quelle parti l’amore verso gli ospiti non è una virtù ma un comandamento divino. Nel momento in cui metti piede in una casa uno schiavo ti aiuta a toglierti la giacca, un altro ti sfila gli stivali, uno ti serve, un altro ti riverisce, uno ti imbocca, un altro raffredda la zuppa calda soffiando, e, a fine giornata, una schiava robusta ma dal viso gentile, che per qualche strana ragione ti ricorda tua madre, ti legge la favola della buona notte, ti rimbocca le coperte e dandoti un delicato bacio sulla fronte ti augura un buon sonno. Questi elfi dell’Alabama sanno proprio come metterti a tuo agio.

Azoff, d’altro canto, non si sentiva per niente a suo agio in quel momento. Standosene lì, appollaiato su un ramo, con i cani che sotto ringhiavano schiumanti di rabbia e due elfi che gli intimavano di scendere immediatamente, iniziò a ragionare sulla sua attuale situazione. Come mai si trovava di nuovo al punto di partenza? Prima era sfruttato dai nani, ora era schiavo degli elfi, ma per quale motivo? Era forse colpa del fato? O forse era la penna di un cinico scrittore l’origine delle sue vicissitudini? Non poteva saperlo con certezza, l’unica cosa di cui era certo è che i problemi erano cominciati quando avevano attraversato quelle maledette rosse colline della Georgia …

***

Superate le rosse colline della Georgia, Rughenal ed il predicatore, rispettivamente la guida politica e quella spirituale degli orchi, erano andati in avanscoperta per saggiare la sicurezza del percorso. Non avevano fatto più ritorno. Inutile dire che il caos dilagò ancora una volta tra le file degli orchi. Azoff mise in pratica tutto ciò che suo zio gli aveva insegnato, con buona volontà ed una interminabile settimana, riuscì infine a recuperare il controllo e far proseguire la lunga ma inesorabile marcia del suo popolo.

Arrivati in Alabama si trovarono davanti ad uno spettacolo inaspettato: migliaia di elfi in festa li accoglievano danzanti, damigelle cingevano i loro nerboruti e sporchi colli con collane di fiori, elfi elegantemente vestiti di bianco stringevano loro le mani complimentandosi, menestrelli suonavano i loro strumenti intonando canti di gioia. A quanto pareva gli elfi dell’Alabama simpatizzavano per la causa degli orchi e condividevano l’odio per gli ‘sporchi nani’, così come li chiamavano; avevano addirittura imbandito un enorme banchetto in loro onore. Agli orchi sembrò tutto troppo bello per non essere vero, troppo invitante per essere un inganno. Davanti a quegli smaglianti sorrisi e quelle profumate pietanze non poteva esserci spazio per l’indecisione, e non doveva! Gli orchi si meritavano quella sontuosa festa, era la giusta ricompensa per tutti i terribili eventi che avevano dovuto attraversare, la giusta ammenda per tutte le angherie che avevano subito. Gli elfi avevano apparecchiato il tavolo della fratellanza e gli orchi non avrebbero certo rifiutato l’invito a cena. Così si sedettero e mangiarono, mangiarono e bevvero, e continuarono a mangiare fino a che non si addormentarono cullati dalla melodiosa musica elfica.

Quando si svegliarono erano tutti in catene, dal primo all’ultimo. Gli elfi avevano teso loro una trappola così come gli ‘sporchi nani’ avevano fatto a Gulash, solo che stavolta non c’era Rughenal a tirarli fuori dai guai. Iniziava così una nuova vita per gli orchi, una vita fatta di schiavitù e campi di cotone.

***

“D’accordo scendo, ma per favore allontanate quei cani” disse Azoff scendendo incerto dall’albero. “Ti sei guadagnato una bella dose di frustate caro mio” lo ammonì uno dei due elfi ammanettandolo mentre l’altro allontanava i cani. Azoff fu condotto alla famosa “Quercia delle frustate”, il cui nome lasciava ben poco spazio all’immaginazione.

Mentre gli elfi lo frustavano divertiti Azoff osservava i suoi fratelli lavorare nei campi: automi disillusi, privati di ogni gioia, di ogni speranza. Voltò lo sguardo dalla parte opposta e guardò gli uomini lavorare nei campi mentre intonavano canzoni rincuoranti. Quegli uomini, come gli orchi, erano cascati nella trappola degli elfi anni addietro, ora però la loro tranquilla e monotona schiavitù era stata sconvolta dall’arrivo degli orchi, dall’arrivo della concorrenza.

Cosa pensa Azoff guardando gli uomini lavorare nei campi?

  • Quella donna è la creatura più bella che abbia mai visto (il buon Azoff s'innamora) (27%)
    27
  • Questi uomini sono sulla nostra stessa barca, uniti possiamo riscattarci (36%)
    36
  • Questi uomini ci rubano il lavoro, qualcuno deve fare qualcosa (36%)
    36
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93 Commenti

  • Ciao! Be’ mi sembra ovvio che… questi uomini ci rubano il lavoro. Mi piace tantissimo l’idea di portare temi d’attualità nel mondo fantasy, è quello che vorrei fare anch’io nella mia storia e in altre che scriverò in futuro. Molto bravo.
    La scelta di chiamare Alabama la terra degli Elfi, non mi convince troppo. E’ vero che hai mantenuto fin dall’inizio un tono ironico, ma avrei preferito un nome inventato che richiamava l’America, i campi di cotone e la schiavitù in generale. Comunque, ottimo lavoro.
    A presto!

    • Grazie per aver cominciato a seguire la storia. Effettivamente avrei potuto trovare un nome più creativo poi però ho optato per Alabama per evitare possibili confusioni. Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato i rimandi all’attualità. Spero di non deludere con il prossimo capitolo.

  • Ecco, ho letto tutto. Premetto che sono qui solo perché Lou mi ha consigliato di leggere il tuo racconto, anche se lui sa da sempre che non amo il Fantasy. Infatti non è che questo tuo racconto mi abbia fatto ricredere.
    Ci ho letto dentro un sacco di metafore – questo sì – e una buona dose d’ironia che però all’inizio avevo scambiato per ingenuità perché sei partito timidamente e solo dopo hai imboccato con determinazione questa strada.
    Proprio perché del racconto ho colto solo le metafore – per la mia cecità al genere – voto per “questi uomini ci rubano il lavoro”, anche se sono l’unico a prediligere questa opzione.

    • Contentissimo di avere un nuovo lettore! Ancora una volta devo ringraziare Lou per aver promosso il mio racconto. Ti ringrazio molto per aver letto tutto il racconto pur non essendo un fan del genere, non è una cosa da tutti. Hai votato quella che penso si potrebbe definire l’opzione ‘storica’, poiché storicamente le classi povere di diverse origini si sono spesso scontrate per non perdere il proprio posto nella società a discapito dell’altra piuttosto che rendersi conto delle enormi somiglianze che li accomunano coi loro presunti nemici, prima tra tutte la loro povertà (naturalmente, e per fortuna, non è sempre così).
      Spero i riuscire a stimolare il tuo interesse per il racconto nonostante appartenga ad un genere che non ti fa impazzire.

  • Ciao Adam.
    La tua storia si muove agilmente tra comicità e cruda politica, regalandoci una visione totalmente nuova e (se posso dirlo) azzeccata della assai sottovalutata razza orchesca.
    Non avrei mai immaginato gli orchi, piromani e sociopatici iperattivi, provare a considerare la diplomazia.
    Personaggi tutt’altro che piatti, storia ben caratterizzata e originale.
    Sei riuscito a creare un mondo che non ha nella di nuovo in sé, ma il modo di vedere le cose dei tuoi protagonisti; il tuo stile, che arricchisce la trama con una battuta o un pensiero poetico, è riuscito a conquistarmi.
    Se hai voglia passa da me, mi farebbe davvero piacere!
    Alla prossima!

    • Felice di avere un nuovo lettore e grazie per i complimenti. Diciamo che l’idea di questo racconto era seguire la falsariga dei romanzi parodistici includendo magari qualche elemento che rimanda a tematiche attuali o comunque relativamente recenti. Spero tu possa continuare a seguire il racconto e di non deludere con il prossimo capitolo.

  • Ciao Adam. Altro capitolo divertentissimo. La temuta Alabama, impostasi nella votazione con una (prevedibile) maggioranza bulgara, si sta rivelando un’ideale scenario per la tua storia di schiavitù, lotte razziali e (si spera) riscatto. La scelta della canzone dei Linyrid Skynirid (l’ho sicuramente scritto male, perdonami ma è un nome difficilissimo da ricordare, sembra quasi in elfico ‘quenya’) è assolutamente fantastica. Non solo per il tema che tratta (la risposta un po’ seccata degli uomini del sud a chi continuava – Neil Young in testa – ad accusare di razzismo un intero Stato) ma anche per quelle sue sonorità da canzone di viaggio. La comparsa degli ‘uomini’ completa il quadro dei popoli. Visto che siamo ancora al sesto direi che il buon Azoff si innamora. Per la ‘rivolta’ finale possiamo aspettare ancora un po’. E comunque prego, ti faccio pubblicità, e continuerò a fartela, non solo perché scrivi benissimo ma anche perché penso che l’ironia sia una buona cura contro un certo modo di pensare, un anestetico contro l’odio… Com’è che si diceva una volta? Una risata vi seppellirà…

    • Grazie mille Lou! Mi fa piacere che hai apprezzato anche questo capitolo. Sinceramente è curioso che il nome della band abbia una certa assonanza con l’elfico tolkeniano. Come ho già scritto in un altro commento ho aggiunto l’opzione di Azoff che s’innamora proprio per poter introdurre un personaggio femminile e anche perché le vicende amorose sono sempre una buona fonte di battute. Farò comunque del mio meglio per riuscire a mantenere lo stesso livello dei precedenti capitoli. Grazie ancora di tutto.

    • Ti ringrazio moltissimo! Ho inserito l’opzione di Azoff che s’innamora perché ho notato che, tranne la segreteria Susan (che ha avuto poco spazio ed è anche abbastanza stereotipato come personaggio), non ho ancora inserito nel racconto un personaggio femminile. Inoltre le love story sono sempre una buona fonte di episodi comici. Qualunque opzione riuscirà a spuntare la votazione spero possa piacere.

  • Ciao Adam,
    bellissimo anche questo capitolo. Il rimando alle condizioni degli schiavi d’Amarica nel profondo sud è toccante e ben dipinto.
    Mi piace il tuo stile, forse te l’ho già dato, ma non importa.
    io dico che si uniscono per sconfiggere gli oppressori. Accidenti agli elfi, mi hanno rovinato SWEET HOME ALABAMA, me la stavo canticchiando allegramente, prima di arrivare ai campi di cotone…
    bravo.
    alla prossima!

    • Grazie mille! Contentissimo di vedere che anche il sesto capitolo sia stato apprezzato. Naturalmente non intendo in alcun modo denigrare lo stato dell’Alabama (anche se hanno avuto un passato non particolarmente glorioso ad essere sinceri). Comunque Sweet Home Alabama rimane sempre una gran canzone. Ci si vede al prossimo capitolo e spero di non deludere.

    • Grazie mille Lou!
      Mi fa un gran piacere che tu abbia apprezzato anche questo capitolo e la citazione del discorso di Martin Luther King (che tra l’altro ogni volta che l’ascolto mi commuove). All’inizio non ero sicuro di mettere l’Alabama tra le opzioni votabili e infatti ora non so benissimo come andare avanti. Comunque spero che qualsiasi strana idea mi venga in mente possa piacerti.

      P.s. mi sono dimenticato di ringraziarti per la pubblicità che mi hai fatto, te ne sono davvero grato.

    • Come promesso ti svelo a cosa avrebbe portato l’opzione “i nani devono fare dei sacrifici”: Snorri sarebbe stato ucciso da Burgi il quale, senza più oppositori, avrebbe continuato a sfruttare gli orchi per guadagnare potere e attuare un colpo di stato ai danni del re. Per fortuna del Re e di Snorri non è andata così. Comunque la partita con i nani non finisce qui, almeno spero.
      Ci vediamo al prossimo capitolo.

    • Grazie mille! Lieto che ti sia piaciuto anche questo capitolo. Rughenal sarà anche un orco ingenuo ma di certo ha carattere. Tuttavia devo ammettere che qualora l’opzione “Gli orchi devono fare dei sacrifici” avesse vinto Rughenal sarebbe poi morto nel quinto capitolo, per sua fortuna (e anche mia visto che piace come personaggio) così non è stato.
      Grazie ancora e spero che anche il prossimo capitolo possa piacerti.

  • Sono arrivata a storia già cominciata, quindi mi sono letta tutti gli episodi di seguito e questo, a mio parere, giova molto alla comprensione della storia, non solo della tua.
    complimenti! scrivere Fantasy richiede uno sforzo nettamente maggiore rispetto ad altri generi, se scritto bene ovviamente. Perché non basta la fantasia (che rimane pur sempre l’ingrediente essenziale), occorrono anche una struttura solida e una narrazione scorrevole. Sei bravissimo in questo e mi è piaciuto il riferimento al discorso di Martin Luther King, gli orchi e i nani e le altre creature del regno fin qui descritto, vivono spalla a spalla con la nostra (in)civiltà e da questa traggono spunti e riferimenti.
    I nomi dei personaggi, dei gruppi e dei luoghi sono impagabili!
    Bravo!

    • Felicissimo di avere una nuova lettrice! Ed ancora più felice sapere che ha apprezzato il racconto. Purtroppo avendo a disposizione solo 10 capitoli ho adottato una narrazione frammentata e so che gli ‘sbalzi’ temporali che intercorrono tra un capitolo ed un altro possono intaccare la scorrevolezza del racconto (persino io prima di scrivere un nuovo capitolo rileggo tutto il racconto daccapo). Sono lieto che anche i rimandi al nostro mondo siano stati apprezzati e spero di non deludere con i prossimi capitoli.

    • Felice di avere un nuovo lettore! Ovviamente il mondo è paese: non serve andare nel Regno Unito o negli universi fantasy per trovare persone inconciliabili, abbiamo un sacco di esempi già qui nel nostro paese.
      Appena mi trovo un attimo di tempo libero leggerò volentieri la tua storia.

    • Ti ringrazio! Mi fa piacere che tu sia tornato a seguire questo racconto. I nani purtroppo sono dei burberi che non sanno come divertirsi e pensano solo al lavori. A quanto pare l’opzione più votata è quella dell’odio reciproco, dunque penso sarà quella a vincere. Ad ogni modo farò sapere a cosa avrebbero portato le altre due scelte.

  • Ciao Adam e bentornato.
    Le buone sensazioni che avevo avuto nei precedenti tre episodi hanno trovato conferma in questo quarto.
    Ironia, ritmo, ottima capacità di scrittura e la giusta attenzione ai dettagli fanno del tuo racconto uno dei migliori fantasy che abbia mai letto su questa piattaforma.
    Anche l’idea di trattare temi che in qualche modo rimandano a questioni del nostro tempo e della nostra dimensione (sfruttamento, integrazione, pregiudizi, etc., etc.) è decisamente vincente.
    Mi dispiace solo che tu abbia pochi lettori. A mio modesto e insignificante parere ne meriteresti molti, ma molti di più.
    Devi sforzarti solo di stare un po’ più al gioco, pubblicare con maggiore frequenza, commentare anche gli altri e invitarli a dare un’occhiata al tuo racconto.

    • Non so davvero come ringraziarti per il tuo commento, sapere che il proprio lavoro sia apprezzato così tanto dà sempre un’enorme soddisfazione. Purtroppo so di non avere né la costanza né il tempo libero necessari per utilizzare al meglio questa piattaforma ovvero far conoscere il mio racconto e leggere e votare tutti gli altri racconti che seguo, tuttavia sto cercando di fare del mio meglio. Ad ogni modo anche soltanto ricevere pochi commenti basta per convincermi che il tempo impiegato per scrivere questo racconto è stato tempo ben speso.

      P.s. posso dire, senza preoccuparmi di sembrare ruffiano, che il tuo parere è tutt’altro che insignificante sia perché tengo in considerazione il parere di ogni utente sia perché dall’utente che ha scritto un così bel racconto come “Anema e curaggio” posso solo imparare (ebbene sì ho finito di leggerlo ed è stata anche una gran bella lettura).

    • Grazie mille per essere tornato a leggere il racconto nonostante la mia lunga assenza. Naturalmente hai ragione a dire che entrambi debbano fare qualche sacrificio, naturalmente, in un normale contesto, per una pacifica convivenza è necessario che ogni membro della comunità venga incontro agli altri anche a costo di fare qualche sacrificio. Ma qui si parla di orchi e nani, non di persone particolarmente ragionevoli. Ad ogni modo le risposte porteranno a capitoli molto diversi e spero che in ogni quello che verrà scelto possa piacere.

  • Ecco che la vicenda si complica, come spesso accade nei fantasy. Ammiro la tua fantasia ricca e i nomi che hai inventato, purtroppo si vede che con 5000 caratteri devi spiegare il più possibile con poche parole, ma questo non sembra creare grandissimi problemi alla narrazione in sé. Bel capitolo, complimenti!

    • Felice che ti sia piaciuto amche il terzo capitolo. Mi hai scoperto subito, il capitolo infatti era ben più lungo ma ho dovuto eseguire tagli e cambiamenti per non superare il limite consentito. Ad ogni modo nei prossimi capitoli sarò più accorto onde evitare di scrivere troppi avvenimenti con troppe poche parole.

  • Voto il dibattito pubblico perché è la cosa che meno ci si aspetterebbe da un qualsiasi “padrone”….Due capitoli molto interessanti, son proprio curioso di sapere come prosegue e poi adoro gli orchi, soprattutto quando non si mostrano come semplice bestiame da macello, bravo!

    • Grazie mille! Ad essere onesto la frase che hai menzionato l’ho ‘rubata’ da un film di Martin Scorsese quindi non vorrei prendermi meriti che non mi appartengono. La cosa buffa è che nel film di Scorsese la frase viene pronunciata da un aristocratico dunque l’oscuro signore e lo stregone potrebbero essere più simili agli umani di quanto si pensi. Spero ti piaccia anche il terzo capitolo.

  • Benissimo anche questo secondo con riferimenti più o meno espliciti ai classici del genere. A questo proposito.ti. consiglio la lettura.del racconto.di Ivan Tomeo ‘L’Armadillion’ una divertentissima parodia del Silmarillion (lo trovi su questo sito). Intanto voto ‘un dibattito pubblico’ davanti a fortezza terrore. Se hai tempo e voglia (e ti piacciono i gialli) passa da me per un commento. Ciao.

    • Ti ringrazio per aver apprezzato anche il secondo capitolo. Il racconto è in parte una parodia del genere e gioca quindi sui vari ‘stereotipi’ del fantasy, per poter far ciò non potevo far altro che prendere come riferimento il racconto fantasy per antonomasia ovvero il Signore degli Anelli. Mi fa molto piacere vedere che tu abbia notato questa somiglianza.

    • Sono felice che ti sia piaciuta l’idea del mio incipit, ti ringrazio inoltre per avermi fatto scoprire Terry Pratchett, che non conoscevo, non ho ancora avuto modo di leggere i suoi racconti ma penso che appena troverò il tempo inizierò a leggerli. Sappi inoltre che l’idea di una specie di sindacato degli orchi mi era passata per la testa quando ho deciso di scrivere il racconto quindi è molto probabile che la includerò, se ti dovessero venire in mente altri spunti per rendere più ricco il racconto fammi sapere, il bello di questa piattaforma dopotutto è la condivisione.

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