Percorrendo delle rotaie al capolinea

Dove eravamo rimasti?

l'ultimo episodio sarà un episodio metaforico a sfondo fantasy , come si intitolerà? "Sabbia sul mantello" (100%)

“Sabbia sul mantello”

Il vento ululava ormai da qualche ora, il cielo era sempre più oscuro e un muro di sabbia si faceva sempre più vicino. Chiaramente tutto nella direzione che il cavaliere doveva percorrere. Anzi, ormai lui non era più un cavaliere, era semplicemente un guerriero.

Le scelte erano due continuare a camminare o fermarsi, resistere al passaggio della tempesta e poi ripartire. 

Il Guerriero alzò lo sguardo verso l’alto e vide un luccichio nel cielo che riconobbe subito. Questo gli mosse qualcosa nel cuore e sorrise. Sorrise come non gli accadeva da tempo, e si strinse nel suo nuovo mantello e continuò a camminare. Non poteva permettersi di tirarsi indietro. C’era ancora troppa strada da fare, non poteva fermarsi per ogni difficoltà. 

Dopo poche ore di viaggio si scontrò con la tempesta. 

Il vento era così forte da quasi riuscire a sollevarlo. La sabbia gli ostruiva quasi completamente la vista e ormai non era neanche più tanto sicuro di stare seguendo la direzione giusta.

Il Guerriero si strinse ancora di più nel mantello e riprese a camminare.

Non si fermò mai, continuò, un passo alla volta. Con la sabbia che ormai gli appesantiva il mantello oltre misura, ma a lui non importava. Oramai aveva perso la sua spada, non ne rimaneva altro che una triste elsa. Per spezzare il ghiaccio della strega l’aveva irrimediabilmente distrutta. Oramai non aveva neanche più la sua adorata armatura. La sua protezione contro ogni male. Anche quella si era irrimediabilmente rovinata. Tutte quelle difficoltà, tutti quei nemici l’avevano resa talmente fragile che il semplice pugnale della strega aveva avuto la meglio.

Oramai del Cavaliere che camminava per il mondo non ce ne era più traccia. Ora esisteva solo il Guerriero con il mantello. Un guerriero con il mantello aveva preso il suo posto. Un guerriero diverso dal cavaliere. Lui era più adattabile, meno arroccato nelle sue posizioni e tante altre cose. Eppure come il suo predecessore aveva una strada da percorrere. Un lungo percorso da compiere solo sulle sue gambe, in quanto anche questo essere non era provvisto di ali. 

Il Guerriero si strinse ancora di più nel mantello e riprese a camminare.

Erano passati giorni ormai e il viaggiatore era ormai tutto logoro, eppure finalmente si era lasciato alle spalle la tempesta. Era arrivato in un’oasi. Il Guerriero camminò fino a che non trovò una sorgente d’acqua alla quale si stava dissetando anche un’altra persona che lui riconobbe subito. La cosa però non fu reciproca e al Guerriero andava bene così. Per ora non essere riconosciuto gli andava più che bene. Di quella principessa gli bastava quel logoro mantello. Un mantello che esemplificava tutti i ricordi del tempo passato assieme, delle esperienze regalate e tutto il resto. 

Bastava.

Il guerriero si strinse ancora di più nel mantello e riprese a camminare.

La principessa se ne era andata senza che si accorgesse di chi aveva di fianco e ancora una volta era diventata un puntino sulla volta celeste. Vederla spalancare le ali e spiccare il volo era stata ancora una volta un’esperienza spettacolare. Il giorno in cui si fosse liberata della strega sarebbe diventata un autentica regina di ghiaccio. Chissà poi cosa le avrebbe riservato il futuro. Probabilmente sarebbe riuscita in ogni suo obbiettivo. Aveva la mentalità adatta. Chissà poi cosa sarebbe successo. Il bello del futuro era ben quello.  Non si può sapere cosa succederà fino a che non accade. 

Il guerriero si avvolse ancora di più nel mantello e riprese a camminare.

Dopo tanto camminare oramai il guerriero si stava per lasciare alle spalle l’infinito deserto. Era esausto e guardando le montagne si accorse che in quella zona era arrivato l’inverno. Il suo mantello si sarebbe sporcato di nuovo. Sarebbe resistito ad un altro viaggio? Per la prima volta da quando lo aveva indossato il guerriero se lo tolse e non poté che rimanere ancora una volta stupito dalla superba qualità del lavoro compiuto dalla principessa. Era davvero un mantello di superba fattura. Sarebbe sicuramente durato a lungo. Mentre pensava queste cose vide il solito luccichio. 

Le loro strade si sarebbero incrociate ancora una volta sicuramente. Come si sarebbe comportato il Guerriero? Cosa avrebbe fatto la principessa?

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19 Commenti

  • Come sempre, introspezione psicologica molto buona.

    Ho apprezzato questo dialogo interiore parecchio.

    L’unico appunto che faccio è solo questo: ogni tanto metti il soggetto di chi parla. Quando ad esempio metti i puntini di sospensione, prova a scrivere “non sapevo a cosa rispondere alle domande di me stesso. Ancora una volta ero riuscito a fregarmi da solo” per fare un esempio:p

    Perché ammetto che ogni tanto perdevo il soggetto.

    Ps: tornando al discorso pubblicità. So che andare in giro a commentare altri racconti delle volte sia equivalente a massaggiarsi le sacche scortali con la carta vetrl a grana grossa, però te lo consiglio almeno inizialmente. Come vedi, chi ha commentato sotto di me, ha furbescamente richiesto che tu passi nel suo racconto abbinando all’inizio un commento stereotipato al racconto.

    Probabilmente il racconto in sé interessa fino a pagina 2, però la tua attenzione la coglie.

    Ecco, prova anche tu a lanciarti in questo, non è il massimo però potrebbe funzionare, sopratutto in vista drl prossimo racconto; )

  • Ottimo capitolo davvero.

    Questa volta zero errori, e tutto fluisce alla perfezione.

    L’armonia si nota, ragazzo mio potenziale qui ce né a pacchi!

    Mi spiace, in parte, di essere il solo a poter leggere ciò che scrivi.

    Se possk consigliare, commenta negli altri racconti, fatti notare, chiedi agli altri lettori di passare da te. Non è il metodo che più amo ma nel tuo caso può fare la differenza

  • Umm questo flusso di coscienza non è male.

    Però, attento, sul finale hai ripetuto un po’ troppe volte il concetto di “spero stia bene” con parole molto simili fra loro. A livello stilistico si può ueate, ma in questo caso più che rafforzativo l’ho percepito come ripetizione.

    E nel finale ti sono partite per strada alcune lettere :p

    “Il messaggio venne cancellato velo come era “

  • Si poteva vedere tutto pi chiaramente.
    Ti è partita una ú 🙂

    In ogni caso, mi piace davvero molto questo capitolo, ti ho detto, mi ricordi molto me da giovine :p

    E comunque è pur sempre vero: saranno coloro che ci vogliono più bene, coloro che ci hanno sostenuto fino all’ultimo secondo a darci il colpo di grazia.

  • Allora allora allora…

    La storia mi piace, hai testa e cuore sufficienti per arrivare in fondo a questa storia d’amore. Mi piace parecchio, mi intriga.

    Unica pecca, e parlo per cognizione di causa, è che anche tu, come me, tendi a scrivere il capitolo e inviarlo pressoché subito senza una attenta rilettura.

    Qua e là sono presenti sviste ortografiche che minano in alcuni punti la lettura.

    Per cui, dacci una letta con calma quando finisci di scrivere, perché cavoli, rischi di rovinare un ottimo racconto.

  • Anche a me piace il tuo stile e il genere epistolare. Continua cosi! Sei molto bravo. Ho votato per : un incontro inaspettato. Continuerò a seguire la storia e mi piacerebbe che anche tu dessi un’occhiata alla mia storia che si intitola “il miracolo di Beatrice”. Grazie in anticipo! 🙂

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