Rosso di luna

Dove eravamo rimasti?

Qual è il piano di Myra? Catturare una Sentinella (100%)

Viola ametista

Jyl odiava quando Myra si metteva in testa un piano, perché finiva sempre che riusciva a convincere tutti. Erano tornati sulle rocce di ghiaccio nere, perché avevano notato che c’erano meno Sentinelle e quindi la probabilità di trovarne una isolata era maggiore. Len li aveva guidati verso una larga caverna dove anni prima vi erano rimasti per tre giorni per riprendersi dal viaggio e si era chiuso in un rabbioso silenzioso. Era una grossa caverna, la più grande lì, tanto che potevano accendere fuochi per cucinare, ovviamente fino al tramonto, poi restavano nel buio più assoluto, nascosti dalle ombre e con il cuore in gola.

Kas aveva provato a scavare per realizzare una trappola, ma ovviamente il ghiaccio oltre a creparsi non aveva fatto altro e per evitare che gli cadesse qualcosa addosso l’avevano bloccato. Non avevano idea di come catturare una Sentinella. Tutto quello che avevano a disposizione era il ghiaccio delle pareti, ma non potevano farci molto se non sperare che scivolasse.

– Myra, hai un piano? – le domandò per l’ennesima volta in due giorni.

Ma lei non faceva altro che rimuginare pensierosa in un angolino.

Len era parecchio spazientito, a stento le rivolgeva la parola; era la prima volta che li vedeva litigare. Per convincere lui ci aveva messo quasi tutta la notte e in realtà era stata la sua minaccia di attuare quel piano da sola ad averlo costretto a seguirla. Spesso era rilassante vederli parlare con il volto nascosto dalla lana delle coperte, ma in quei giorni era più stressante che mai incrociare gli occhi irrequieti di Len.

Alla fine Myra ebbe finalmente il coraggio di esporre il suo piano. – Ci serve un’esca.

Len la fissò così a lungo da costringerla a chinare il capo.

– La farò io.

– Non riuscirai neanche a provarci – le rispose minaccioso come mai si era mostrato in quei dieci anni.

Kas tossì, forse per alleggerire la tensione. – Potremmo creare un fantoccio con delle ali, magari funziona.

– Jyl non può usare la magia su cose morte.

A quel punto, Jyl guardò l’altra sgranando gli occhi. – Cosa?

Myra sospirò. – Farai un incantesimo perché qualunque cosa mi tocchi si blocchi.

Len uscì senza neanche prendersi la briga di rispondere. Myra alzò allora i suoi occhi blu puntandoli in quelli viola dell’amica. – Non ho un altro piano. Sono troppo veloci per inseguirle e non so neanche cosa potrebbe attirarle oltre a delle ali.

Era la prima volta che Myra si mostrava dubbiosa su un suo piano e proprio per quello non voleva farne parte. – Per quel che ne sappiamo, se ti toccassero, potresti anche morire.

L’altra scosse il capo con convinzione, ondeggiò qualche istante sul posto prima di correre dietro a Len.

Lui era seduto sul ciglio della roccia, si stava rigirando fra le mani un libro non riuscendo neanche a trovare la calma per leggere.

– Andrà tutto bene.

– Non sai neanche se siano immuni alla magia.

Gli si sedette accanto sospirando. – Fidati di me.

 

Era avvolta nelle coperte, con le ali scoperte perché fossero ben visibili. Sentirono un urlo. Non osò aprire gli occhi, perché la luna splendente quella notte glieli avrebbe illuminati e il terrore comunque le impediva di farlo. Accanto a lei c’era Len, nascosto dalla lana. Non aveva accettato di restare insieme agli altri e quello era stato l’unico compresso che aveva voluto concedergli. Si era proposto come esca, ma gentilmente gli aveva spiegato che aveva già una parte in quel piano ed era quella di legare la Sentinella.

Sentì qualcosa planare vicino a lei. Aveva paura, proprio lei e tutto perché non sapeva che cosa aspettarsi. Sapeva solo che bastava un tocco, uno solo e quel tormento sarebbe finito.

Jyl e Kas erano nascosti dall’oscurità della caverna, lei con le mani protese verso Myra, paralizzata da quella figura di cui ancora non si vedeva nulla se non la massa informe nera. La videro aprire le ali, videro qualcosa come tre artigli e poi in un istante, più veloce di un battito di ciglia, si era piantato in quelle ali di falco. La magia scattò all’istante; Len si tolse le coperte e lo avvolse con una corda magica.

Avevano sentito infinite urla in quegli anni, eppure quello di Myra fu il più agghiacciante di tutti. Kas accorse, spostarono la Sentinella e per tutti loro fu impossibile non vedere il fiotto di sangue che macchiò quelle bianche ali di falco.

Cosa faranno ora?

  • Portano la Sentinella nella capitale dei Sauber perché non riescono a comunicare con lei (0%)
    0
  • Portano la Sentinella lontano per paura che possa chiamare aiuto (33%)
    33
  • Interrogano la Sentinella lì nella caverna (67%)
    67
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35 Commenti

  • Ciao Sixi!
    Sono rimasta colpita dallo stile veloce e deciso, che ben rappresenta di fatto Myra e la freddezza che sembra trasparire da lei, con contorno l’angoscia della fuga e la disperazione nel cercare una soluzione. Decisamente scritta bene la parte delle azioni e delle vicissitudini, che mi hanno messo nell’ottica giusta nei momenti giusti (l’ansia della scoperta dell’assenza di Priat, per poi ritrovare le tracce inequivocabili; la rabbia nel vedere un compagno che non collabora e sentirsi il peso delle scelte addosso da sola, l’angoscia e il terrore del momento in cui ha fatto da esca…)

    Ho molto apprezzato i dialoghi, per niente banali e molto ben integrati nella “struttura” del racconto, senza pesantezze in stile “lui disse – lei rispose”, che fra l’altro sono serviti molto per intravedere il carattere dei personaggi (Jyl un po’ più timorosa, Kas che non pensa troppo e prende le cose un po’ in disparte – bisogna ancora conoscerlo meglio, Len che si preoccupa ma che commette anche errori nel tentare di pensare per tutti dato il suo carattere in contrapposizione con quello di Myra, e poi lei, che è ingegnosa e cerca di prendere le cose con distacco, senza far trasparire emozioni, quando comunque è preoccupata ed impaurita come tutti, ma deve prendere delle decisioni che Kas e Jyl non potrebbero mai, e se necessario andando contro a Len).

    Bella anche la Lore che comincia a delinearsi, di questo mondo di foreste e lande fantastiche popolate da razze di creature volanti.
    Ma se dovessi trovare dei difetti, mi sbilancerei proprio su questa parte: io apprezzo moltissimo il voler dare descrizioni e informazioni “a singhiozzi”, lo trovo più realistico, più immersivo ma, soprattutto, meno noioso e meno pesante. Tuttavia a volte è quasi poco… Ad esempio si evince che il rapporto fra Len e Myra cela qualcosa di più, che dietro quei continui scontri non c’è solo un’ideologia diversa, però la cosa rimane nell’Etere. Non dico che debba essere descritta di colpo e completamente, ma qualche frase per “indirizzare” il lettore verso quello che è il loro background sarebbe più carino e aiuterebbe ad immergersi meglio nella storia. Stessa cosa può valere per la storia dei personaggi – iniziare a dare qualche riga in più dell’individuo, per capirlo meglio – e per la storia della terra. Ad esempio, quando Myra dice a Jyl che può usare la magia per proteggerla, io sono un po’ caduta dal pero, perché il resto della Lore non aveva fatto trasparire neanche per un secondo che quel mondo fosse anche magico, quindi sarebbe carino approfondire questa parte. Mi rendo conto che il format del sito non permette di dare tutto e subito, ma secondo me andando in questa direzione verrebbe fuori una storia senza se e senza ma. Il resto c’è già tutto Un’altra cosa è che a volte la focalizzazione su Myra si perde, passando magari al punto di vista di un altro personaggio (ad esempio quando lei sta facendo da esca e nelle righe successive si parla di Kas e Jyl che vedono Myra e poi la sentono urlare); secondo me non va mai persa la focalizzazione scelta perché altrimenti il lettore si confonde.

    E niente, cos’altro dire? Vocabolario per diversificato e per niente cacofonico, e dall’altro lato nemmeno banale o tempestato di termini comuni. Sintassi ben costruite e ricche sempre di similitudini, nulla da ridire nemmeno dal punta di vista grammaticale. Semplicemente “bello”, “bello da leggere”, letteralmente.
    Aggiungi presto il quarto episodio!
    Serenity

    • Ciao, wo! Grazie mille per la recensione! Allora per il rapporto di Myra e Len, sì, hai intuito giusto che c’è qualcosa ed era un mio obiettivo lasciarla lì nell’aria, giusto per non presentarli subito come la classica coppia dentro un racconto fantasy, almeno così mi sono potuta concentrare di più su Myra 😀
      Per la focalizzazione… mmm, è che mi piaceva di più l’idea di far “vedere” quello che succedeva, però ho capito un sacco quello che vuoi dire!
      Grazie un sacco! 🙂

  • Cercano tracce di Priat ma alla fine trovano il suo corpo… è l’opzione che intriga di più. Un buon incipit. Un mondo popolato da creature.alate e una storia che si prospetta piena di azione… Mi piace. Seguo volentieri. Solo un appunto: vai a capo più spesso, facilita la lettura. E cerca di fare un buon lavoro di worldbuilding anche perché mi sembra di capire che si tratti di una storia in movimento. Costruisci una mappa dei luoghi e fai delle schede delle razze che lo popolano. E anche scrivere una breve storia del tuo mondo dalle origini fino ai giorni in cui si svolge la vicenda aiuterebbe. In un mondo completamente inventato hai bisogno di riferimenti altrimenti rischi di perderti. Ciao

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