Il vecchio re e la principessa
C’era una volta un vecchio re dalla brillante barba bianca.
Esso era un uomo di gran cuore, perché, come ogni creatura ben sa, non esiste re dalla barba bianca e dalle malevole intenzioni.
Il vecchio re non negava mai un aiuto economico, una parola cortese e neppure un pasto caldo in un ala del suo salone riservata appositamente ai banchetti per la povera gente del paese. Era inoltre solito attraversare il suo regno a bordo di un cocchio color del ghiaccio freddo, trainato da sedici meravigliosi purosangue.
Come penso si possa immaginare, il re in questione era davvero molto amato, e sebbene il suo regno fosse minuto e sprovvisto di grandi opportunità commerciali, egli riusciva sempre a distribuire per ognuno quel tanto che bastava da far risollevare la collettiva economia.
Il vecchio re, aveva anche ricevuto tempo prima le gioie di una figlia bellissima. La regina purtroppo, cagionevole di salute e poco avvezza alle faccende da madre, aveva messo tutta sé stessa nel dare alla luce la principessina e alla sua nascita aveva spirato tristemente, lasciando il cuore del buon re spezzato, e una futura regina con un nome altisonante: Ona Grace.
Ona Grace, era dunque cresciuta alle cure del padre, che tentava di insegnarle l’educazione e le buone maniere, viziandola e accontentandola quando era il caso, ma non disdegnando il guanto di ferro se l’educazione ne occorreva.
Eppure, nonostante la limpida bellezza ereditata dalla madre, e l’educazione buona ma saggia donatale dal saggio re, più Ona Grace cresceva, più i suoi modi cortesi si tramutavano in atteggiamenti di sfida e maleducazione, fino a raggiungere un’incresciosa arroganza.
Non v’era servo che non si lamentasse del suo comportamento, e balia che non abbandonasse il lavoro dopo pochi giorni dall’assunzione.
Il buon re era davvero afflitto da questa triste croce e non v’era giorno in cui non rivolgesse un’antica preghiera agli dei. Egli chiedeva loro di rendere la sua unica figlia più affabile e genuina, poiché la sua nascita era avvenuta quando i suoi capelli erano già argentati e pur prendendo in moglie una nuova principessa difficilmente egli avrebbe potuto generare un secondo figlio.
Non è chiaro se il problema fosse dato dagli dei poco attenti alle richieste, o dalla principessa stessa che era troppo altezzosa persino per delle divinità, fatto sta che mentre il peso dell’età e la disperazione nell’avere una figlia tanto ingrata curvava il vecchio re, Ona Grace cresceva splendente, come una rosa dai boccoli d’oro e dalle spine letali.
Nessuno al mondo conosceva il caratterino di Ona Grace quanto la cuoca Shelly a cui era stato affidato da sempre l’ingrato compito di coordinare la cena per il compleanno della principessa. Sapeva perfettamente che anche seguendo alla perfezione le richieste della fanciulla ella avrebbe trovato comunque un modo per lamentarsi o per rovinare la festa anche agli altri invitati. A sette anni, infatti, Ona Grace aveva lanciato una fetta di torta alla crema di rose in piena faccia al figlio del Cancelliere di Germania. E al suo ottavo compleanno Ona Grace aveva ritenuto opportuno strappare tutti i tendaggi tanto cari alla sua defunta madre poiché i regali erano uno in meno rispetto a quelli dell’anno precedente (mancava ovviamente il pensiero del Cancelliere). Al suo undicesimo compleanno Ona Grace aveva insultato la regina del Galles definendola una: “brutta e vecchia rospona” dopo che ella aveva osato regalarle degli zaffiri, al posto dei rubini che ella tanto amava. Quindi, reduce da una lunga fila di soprusi, Shelly aveva notato che il suo consumo di sigari aumentava indicibilmente quando si avvicinava il compleanno della principessina. Era rimasta dunque molto stupita quando, passando accanto alla sala del trono aveva udito il gran duca e la prima guardia reale parlottare sommessamente tra loro. Presa da una malsana curiosità aveva posato l’orecchio al legno limato che separava il portone dal corridoio e aveva udito il Gran Duca sogghignare soddisfatto: “Il re quest’anno ha deciso di impartire una lezione alla principessa, egli infatti vuole che non sia un compleanno qualsiasi ma…”
La povera Shelly ha capito bene, e anche noi! Il re ha deciso di organizzare un ballo memorabile... Ma come?
- Le lamentele sono troppe, e il re ha deciso di prendere in sposa una giovane principessa che possa succedergli. (0%)
- Il re è convinto che sua figlia sia ormai abbastanza donna per un matrimonio. Il ballo sarà un modo per indurla a scegliere un pretendente. (14%)
- Questo è un ballo d'addio alla principessa, egli vuole che se ne vada per un anno intero, per imparare come comportarsi! (86%)

19/09/2017 at 17:17
Ciao December, ho riletto il capitolo precedente perché non mi ricordavo bene gli ultimi avvenimenti.
Comunque mi è piaciuta molto la determinazione di Nebbia, e spero che questo abbia un pochino convinto Ona Grace…
Ciao, buona giornata!?
19/09/2017 at 02:06
Troppo, troppo, troppo, troppo, troppo tempo…
Il duca cercherà di entrare in contatto con Ona Grace, e la principessa cederà alle richieste della strega.
Ciao 🙂
20/11/2016 at 20:53
Io sono per la seconda opzione 😉
19/11/2016 at 18:25
Mamma mia com’è odiosa questa principessa! D:
Speriamo che un incantesimo le insegni l’educazione 🙂
Chissà intanto come se la passa il conte pevfettino 😀
Ciao, alla prossima 🙂
18/11/2016 at 13:31
Mi piacciono tutti e tre, ma alla fine ho scelto muta, visto che è sempre con le parole che vuole ottenere qualcosa.
Ciao 🙂
18/11/2016 at 14:46
Sono felice che ti siano piaciute le opzioni, vuol dire che ci ho visto giusto
🙂
Al prossimo capitolo
15/11/2016 at 17:48
Ciao bella fiaba complimenti! Io opto per la seconda opzione passa dalla mia principessa se ti va! Aspetto il seguito alla prossima!
16/11/2016 at 19:15
Ciao AmyAndrea, sono passata eccome.
Ho letto e anche votato! Pero’ ammetto di essermi scordata di commentare… Mi faro’ perdonare al prossimo capitolo di certo!
Have a Nice Day, and thank you ^_^
11/11/2016 at 21:20
Ciao December,
ho scelto il laghetto con creature fantastiche perché è l’opzione più fantasiosa 🙂 spero di leggere di creature magiche e bizzarre nel prossimo capitolo 🙂
Ciao, a presto! 😀
11/11/2016 at 21:30
Hi Christian,
nel caso fosse la scelta preferita ti assicuro che ci saranno creature sorprendenti u.u
11/11/2016 at 14:00
FENOMENALE! 😀 😀 😀
In ogni fiaba che si rispetti c’è una casetta incantata in un bosco, no? 😉
Ciao 🙂
11/11/2016 at 22:23
Addirittura fenomenale? *_*
Mi sento emozionata ad essere letta! Grazie di giocare con me a questa fiaba ^^
23/10/2016 at 16:18
Ona Grace si chiuderà in un mutismo finché non verrà scortata fuori dalle mura del palazzo.
Dovrebbe fare un sacco di “bizze” prima di questo, ma non so se ti basterebbero i caratteri 😉
I personaggi mi piacciono, l’atmosfera pure, quindi ti seguo 😀
Ciao 🙂
11/11/2016 at 12:54
Grazie per l’attenzione 😀 Mi fa piacere ti piaccia…
19/10/2016 at 21:42
Ciao…la trama mi piace e il linguaggio, anche forse un pochino complicato per un bambino, mi ha fatto entrare nel mondo fiabesco e tornare indietro nel tempo 🙂
21/10/2016 at 20:53
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato ^_^
19/10/2016 at 19:49
Mutismo, voglio vederla col conte, non deve scappare.
Il capitolo mi è piaciuto, mi è piaciuto molto il personaggio del conte, lo trovo originale, ben caratterizzato, adatto a una fiaba. Un piccolo appunto che mi sento di farti è sulla formattazione: andare a capo coi dialoghi permette di seguirli molto meglio. Se non sei convinta, pensa anche al fatto che un ‘a capo’ non è conteggiato come carattere, mentre uno spazio sì. Insomma, andando spesso a capo risparmi un sacco di caratteri. Aggiungo che con la tua scelta di punteggiatura, il trattino, potresti permetterti di non utlizzarlo in chiusura se la frase non è ‘retta esternamente’, ossia se dopo il dialogo non ci sono altre parole.
Ciao ciao
21/10/2016 at 20:55
Sulla formattazione hai ragione, ma ho avuto problemi che mi rendevano impossibile l’andare a capo senza stanziare di due righe buone (venendo dunque contati…). Sto provando ad evitare di incappare in questa cosa, stavolta. Mi fa piacere che ti sia piaciuto il personaggio del conte, perché sarà molto importante per la storia ^_^
Ciao, a presto.
19/10/2016 at 11:26
Mutismo.
Ciao, questo capitolo mi è piaciuto, anche per la reazione della principessina. Non me l’aspettavo così remissiva, avrei scommesso sui capricci isterici. Attenzione solo ai piccoli errori e alla punteggiatura…per il resto, complimenti!
21/10/2016 at 20:56
Grazie del commento e di aver seguito anche il secondo capitolo…
Si, forse Ona Grace avrebbe dovuto avere più spazio, ma onestamente è stato un pensiero che ho formulato dopo. Farò del mio meglio per lasciar trasparire ogni suo capriccio nei prossimi capitoli… 😛
15/10/2016 at 16:18
Ciao December,
simpatico il pevsonaggio del duca pevfettino 🙂
per il discorso diretto ti consiglio di usare le parentesi angolari in modo da far capire quando inizia e quando finisce un discorso 🙂
Poi penso ci sia un errore nella frase “ho bisogno di un grande favore da domandarti”. Io avrei scritto “Ho bisogno che tu mi faccia un grande favore”, oppure “ho un grande favore da domandarti”.
Ci vediamo al prossimo capitolo! 🙂
15/10/2016 at 19:31
Grazie di avermelo fatto notare, e del consiglio per il discorso diretto. Per i prossimi utilizzerò le parentesi angolari ^_^
Ps. Mi fa piaceve che ti sia simpatico il duca pevfettino 😀
15/10/2016 at 08:23
Il personaggio del duca ha sicuramente qualcosa in mente e mi incuriosisce pensare quanto utile si potrà rivelare. Per quanto riguarda Ora, farà i capricci e muta seguirà gli ordini a braccia incrociate.
15/10/2016 at 19:58
Cevtamente, mica abbandoniamo qua il nostro caro duca, comunque vada… 🙂
13/10/2016 at 22:05
Io fiabesco mi intriga tantissimi e, sebbene mi saltano in mente tantissime idee contaminanti, vorrei che la principessa si limitasse ad allontanarsi per un po’, come tradizione vuole.
Ti seguo con piacere!
14/10/2016 at 20:28
Grazie della fiducia! Ho appena caricato il secondo episodio, spero possa continuare a risultare intrigante… ^^
13/10/2016 at 15:53
Una bimba viziata si manda via, con la speranza che da sola tiri fuori la grinta.
L’inizio è fiabesco, scusa il giro di parole, il re, la barba bianca la bontà mi piaciono molto, mi piace molto la descrizione delle feste con i guai, meno la parte in mezzo, dove l’introduzione di Ona Grace sembra un po’ forzata, mi ha dato l’impressione di qualche pezzo tagliato, come se mancasse qualcosa, ma ovviamente è solo il mio parere.
Ti seguo, vorrei sapere qualcosa in più di Shelly, perchè a mio avviso è un sorta di madre sostitutiva.
Bell’inizio alla prossima.
13/10/2016 at 00:06
Ciao December 🙂
Benvenuta tra noi 🙂 di solito non rivelo cosa ho votato, ma stavolta faro un’eccezione: ho scelto che la principessa si allontani un anno dal castello. Compiere un viaggio è da sempre la metafora di un cambiamento che solitamente si conclude col riscatto del protagonista, quindi penso che il tema del viaggio si sposi perfettamente con lo stampo classico che hai dato (almeno in questo capitolo) alla tua fiaba 🙂 in più l’idea di un re che costringe la propria figlia a intraprendere un’avventura mi sembra originale e fornisce tanti spunti 🙂
Occhio al linguaggio però (hanno fatto la stessa osservazione a me): a volte esci dal dizionario infantile per usare termini sconosciuti a un bambino e nel complesso mi sembra di capire che sia quello il pubblico a cui miri.
Per finire ti do un consiglio: sperimenta e divertiti su questa piattaforma, ne vale davvero la pena! 😀
Ci vediamo al prossimo capitolo! 🙂 ciao ciao! 😀
13/10/2016 at 00:10
”di solito non rivelo cosa ho votato, ma stavolta faro un’eccezione”
Ovviamente il mio non voleva essere un faro di luce e di speranza per navi scosse da mari in tempesta… Il mio sarebbe dovuto essere un ”farò”, ma il mio cellulare era affamato e si è mangiato un accento.
Saluti! 😀
12/10/2016 at 15:03
La manda via per un anno. Chissà dove la costringerà ad andare, questo sarai tu a dircelo, December. Mi piace molto lo stile ricercato, ma allo stesso tempo semplice, tipico delle favole. Ti seguo e ti faccio i complimenti!
13/10/2016 at 12:46
Ti ringrazio tanto per la fiducia, cercherò di fare del mio meglio per tenere la storia viva e interessante… E chissà il destino cosa riserverà ad Ona Grace!
12/10/2016 at 12:12
Voto per ”l’addio”. Vorrei leggere delle principessa in situazioni avverse e magari difficili. Non è proprio il mio genere la fiaba ma seguo, buon lavoro.
G.
13/10/2016 at 12:44
Speriamo proprio che sia così…. Ovviamente abbiamo davanti a noi una principessa viziata e arrogante, e quindi incapace di allacciarsi le scarpette. Ma questo dovrebbe essere ancora più utile!
11/10/2016 at 23:10
La molla per un anno.
Ciao December, benvenuta.
Premetto che ciò che scriverò sono solo opinabili opinioni, preferirei essere considerata una normale lettrice che ha la fortuna di scambiare quattro chiacchere con un’autrice.
Ti cimenti in un genere particolare, molto complicato.
La prima cosa che ti chiedo è: a chi è rivolta questa fiaba? A un pubblico di giovanissimi? Visto chi frequenta il sito, non è probabile. Però una fiaba deve essere letta anche dai bambini. Quindi necessita di un vocabolario, una costruzione delle frasi che venga incontro ai giovanissimi, pur risultando piacevole agli adulti. A mio parere è una delle cose più difficili. Alcuni punti del tuo incipit debordano da questa caratteristica. Ad esempio: opportunità commerciali, collettiva economia, un po’ stonano.
È tsngibile il tentativo di rendere la voce narrante aulica, fiabesca, appunto, ma in alcuni casi si risolve in imprecisioni, tipo ‘rosa dai boccoli d’oro’ che mal si accosta alle spine successive perché boccoli e spine non sono entrambi elementi della rosa. Ci stava forse ‘un bocciolo dorato dalle spine velenose’, il dorato si poteva associare ai capelli della principessa. Il fatto è che alcune volte, rendere a parole le immagini che abbiamo in mente si rivela così complicato da risultare più facile rinunciarci. Noto poi molte parole ripetute, pronomi, soprattutto, o anche il ‘non v’era’: diventano più evidenti anche perché sono poco frequenti nel parlare comune, ‘ella’ non si usa mai. Qualcuno si potrebbe sicuramente tralasciare.
Lo spunto è interessante, la mia personale opinione è che potresti anche rilassarti un po’ di più nella stesura non andando a ricercare per forza uno stile eccessivamente elaborato.
Lasciar riposare qualche ora (giorni, sarebbe l’ideale) quanto scrivi prima di revisionarlo e pubblicarlo aiuta a individuare e correggere molte ripetizioni.
Ciao ciao
11/10/2016 at 23:54
Buonasera cara Moneta,
In primis ti ringrazio per il benvenuto, fa sempre piacere sentirsi accolti.
Per quanto riguarda alla domanda della tua recensione mi verrebbe da rispondere ad un “target” di giovani adulti. Non ho mai ritenuto la fiaba come un semplice racconto per bambini, forse perché effettivamente le origini delle favole\fiabe sono molto più dirette ad un pubblico adulto, che può ben capirne l’insidie.
Ah, e volevo ringraziarti per avermi fatto notare le ripetizioni di alcune parole, è stato un errore di distrazione e di fretta…. Hai proprio ragione e credo che seguirò il tuo consiglio per quanto concerne l’attesa prima della revisione, ammetto di essermi fatta prendere la mano dall’entusiasmo.
Per il linguaggio cercherò di provare ad usare termini più scorrevoli….
Grazie mille di essere passata e sopratutto di aver lasciato un contributo.