Akai Ito – La Leggenda del Filo Rosso

Dove eravamo rimasti?

Mi scuso per la lunghissima attesa. Siamo arrivati alla fine. L'ultimo capitolo in una sola parola... Destino (44%)

Dieci anni dopo

«Ottimo lavoro, Sara.» Un certo orgoglio trapelava dalle mie parole mentre guardavo la ragazza davanti a me. «Ti sei impegnata e alla fine sei riuscita a raggiungere il tuo obiettivo.»

Lei sorrise e le guance s’imporporarono «Grazie, prof.»

Inserii il suo compito di storia nella cartellina e la guardai voltarsi per uscire dalla porta. «Sara?» la chiamai, facendola girare nuovamente verso di me. «Va tutto bene con i tuoi compagni?»

La studentessa dal viso paffuto e la tuta larga cominciò a stropicciarsi le dita, visibilmente agitata. «Ecco, non molto.» Quella confessione le costava coraggio, ma aveva comunque trovato la forza di parlare.

«Mi prendono in giro, mi chiamano balena, cicciona, cose così…» esitò, mentre gli occhi le diventavano lucidi.

Mi avvicinai e le posai una mano sulla spalla. «Mi dispiace molto, cercherò di fare qualcosa.»

«So di essere grassa, di non essere bella, ma a volte quei commenti fanno proprio male.»

Posai anche l’altra mano sulla sua spalla in modo che mi guardasse negli occhi. «Non pensare di non essere bella solo perché un paio di compagni ti prendono in giro. Non pensare di non essere abbastanza, di essere inferiore. I deboli prenderanno sempre in giro gli altri per sentirsi superiori, ma tu non devi permettere loro di vincere. Essere considerati diversi è doloroso, a volte risulta quasi insostenibile, ma promettimi che non mollerai mai. Qualsiasi cosa succeda, vieni a parlare con me, ti aiuterò io.»

Sara mi fissò stupita, gli occhi carichi di gratitudine. «Grazie, prof.»

Le lasciai le spalle e iniziai a sistemare la borsa. «Sai, quando avevo la tua età ho passato un periodo molto difficile, ma ho avuto la fortuna di incontrare una persona che mi ha cambiato la vita.»

«Era un professore?»

Annuii. «Già, era un uomo incredibile. Mi ha insegnato l’importanza delle parole e mi ha incoraggiato a scegliere la mia strada. Sarà così anche per te: la vita ti mostrerà diverse possibilità. Sarai tu a decidere quale scegliere.»

Lei mi fece un cenno e si sistemò la cartella sulle spalle. Ci salutammo e rimasi solo nella stanza vuota.

Le sedie di legno, i banchi scarabocchiati, il cancellino impolverato, la lavagna piena di nozioni da imparare: contemplare quel luogo riportava la mia mente indietro di dieci anni, quando sedevo lì e il futuro mi appariva sfocato ed incerto.

Giancarlo aveva cambiato tutto. Portargli il cibo ogni tanto era qualcosa che avevo iniziato a fare senza pensare. I barboni cui ero abituato erano scontrosi o con la bottiglia di birra sempre in mano, ma quel signore distinto, sorridente e così affezionato alla sua panchina, aveva fatto breccia nel mio cuore.

Grazie a lui avevo conosciuto Alessio, scoprendo il significato dell’amore e comprendendo come un tale sentimento, così forte e intenso, non potesse essere soffocato da menzogne e maschere.

Certo, quel periodo non era stato rose e fiori. Mio padre aveva scoperto la mia relazione omosessuale e la sua reazione era stata violenta. Mai avevo provato tanto dolore come in quel momento e parlare per farlo ragionare mi sembrava impossibile. Ma col tempo, grazie alla dolcezza di mia madre e di Alessio, anche mio padre era riuscito ad accettarmi. Con fatica, molta fatica.

Lo schiaffo che mi diede quella sera, l’unico che mi abbia mai dato, restò sempre impresso nella mia pelle. Mi ricordava l’importanza delle parole. Mi rammentava quanto fosse sbagliato tenere segreti; quanto fosse sciocco indossare una maschera per apparire diversi da ciò che si è in realtà.

Il filo rosso del destino forse esisteva, forse no. Ciò che però era reale, era la forza che quella leggenda mi aveva dato.

Le persone forti affermano spesso di non credere nel destino, poiché sono loro stesse a decidere della loro vita, del loro futuro; ma per un individuo fragile e insicuro come me, cresciuto con la convinzione di avere un solo percorso possibile, realizzare di avere una nuova possibilità, un altro futuro possibile, aveva dato la forza di cambiare. Ero addirittura riuscito a trasformare la mia passione per la lettura e la storia in un lavoro.

Sentii il telefono vibrare e osservai lo schermo. Un messaggio. “Sono qui fuori.”

Sorrisi, afferrai la cartellina e lasciai l’aula. Percorso il corridoio, entrai in bagno e mi guardai allo specchio: allentai la cravatta blu, scompigliai i capelli biondo cenere e fissai i miei occhi verdi. Ora riuscivo a specchiarmi e a riconoscere il riflesso di fronte a me. Riuscivo ad essere orgoglioso di quel riflesso.

Uscii di corsa, scesi le scale e mi ritrovai nello spiazzo vuoto davanti alla scuola. La mia attenzione si spostò veloce sulla persona che attendeva impaziente dal cancello dell’ingresso: l’immancabile giacca di pelle, i capelli neri corti e disordinati, gli occhi azzurri come il cielo più terso e quel sorriso meraviglioso, che i dieci anni insieme non avevano minimamente intaccato.

«Ciao, Chris» mi salutò.

Mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulle labbra. «Ciao, Beeblebrox.»

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327 Commenti

  • Ciao, TiaShe! ^-^
    Che dire alla luce di questo ultimo capitolo? Una storia bellissima dall’inizio alla fine; personaggi forti, profondi e ben caratterizzati; un tema attuale e di cui spesso non si parla o lo si fa con vergogna e disprezzo. Ti rinnovo i miei complimenti! 🙂
    Alla prossima storia (in qualunque luogo o momento sarà XD)!
    <3

    • Ciao! ^^
      Ti ringrazio per i complimenti! Sono felice che la storia ti sia piaciuta! 😀
      Eh, sì, Zaphod Beeblebrox è un personaggio che adoro in “Guida Galattica per Autostoppisti” e lo adora anche Alessio, per questo sul suo profilo Facebook lo usa come cognome (e, di conseguenza, diventa anche il suo soprannome). 😉
      Grazie ancora! Alla prossima! 😉

  • Se sei pronto ad affrontare le tue scelte con quello che potrebbero comportare, se sei cosciente che le difficoltà a farle accettare agli altri possono essere anche insormontabili.. non vedo perchè si debba rinunciare a quello che riteniamo essere il “nostro sogno”! Preferisco sbagliare ….ma provare…piuttosto che ripetermi tutta la vita: “Se l’avessi fatto”!!???
    (Bravissima…aspetto il prossimo…)

  • (Non sopporto che mi mettano in moderazione, perciò lo riscrivo subito)
    Eccoti , Tia.
    La storia è conclusa, il finale è scritto e il messaggio che questi dieci capitoli hanno inviato è forte e chiaro. Una lettura piacevole e (in senso buono) impegnata, perché alla fine una storia senza un messaggio, un racconto che non ti permette di allargare i tuoi orizzonti è vano quanto sperare di sfamarsi mangiandosi le unghie ?
    Complimenti per la storia, portata avanti in modo coraggioso e con stile sempre pulito e piacevole, e complimenti per questa fatica compiuta ?
    Solo un’amara nota a margine: penso che gli insegnanti di oggi rifuggano da qualsiasi contatto fisico con gli allievi, a maggior ragione se di s*ss* opposto, troppo alti i rischi di incomprensioni e strumentalizzazioni.
    Una delle tante follie della nostra epoca.
    Ciao, Tia, a presto ?

    • Ciao, JAW!
      Grazie mille! Grazie per aver seguito la mia storia, per i commenti e i consigli!
      Sono felice che ti sia piaciuta e sono contenta di aver lasciato un messaggio positivo.
      Per quanto riguarda la nota a margine, forse hai ragione (anzi, hai ragione, senza il “forse”) ma quando mi sono immaginata la scena, mi piaceva l’idea di quel gesto, quasi volesse dire “ora fermati, guardami negli occhi e promettimi che non mollerai mai”.
      Lo so, mi faccio un sacco di film mentali. 😀
      Grazie ancora. A presto! :-*

  • Eccoti , Tia.
    La storia è conclusa, il finale è scritto e il messaggio che questi dieci capitoli hanno inviato è forte e chiaro. Una lettura piacevole e (in senso buono) impegnata, perché alla fine una storia senza un messaggio, un racconto che non ti permette di allargare i tuoi orizzonti è vano quanto sperare di sfamarsi mangiandosi le unghie 🙂
    Complimenti per la storia, portata avanti in modo coraggioso e con stile sempre pulito e piacevole, e complimenti per questa fatica compiuta 😉
    Solo un’amara nota a margine: penso che gli insegnanti di oggi rifuggano da qualsiasi contatto fisico con gli allievi, a maggior ragione se di sesso opposto, troppo alti i rischi di incomprensioni e strumentalizzazioni.
    Una delle tante follie della nostra epoca.
    Ciao, Tia, a presto 🙂

  • Grazie a tutti per aver seguito la mia storia.
    Grazie per la lettura, i commenti, i consigli… insomma, tutto!
    Mi dispiace aver aspettato così tanto per dare una conclusione al racconto e mi dispiace anche di aver abbandonato molte storie interessanti che stavo seguendo, ma gli impegni sono stati (e continuano ad essere) veramente tanti.
    Io spero comunque di riuscire a tornare con un altro racconto e di leggere quelli che ho lasciato in sospeso.
    Grazie ancora a tutti! Un abbraccio! :-*

  • Sei ritornata, finalmente! 😀
    Christian è proprio ubriaco… Non avrei mai aspettato un comportamento simile da lui! Alla fine tutto avrà un happy end… speriamo…
    Il padre di Christian dovrà cambiare atteggiamento, per forza. In molti buttano fuori i propri figli di casa quando scoprono che sono gay, ma il comportamento della madre mi fa sperare che lei riuscirà a farlo ragionare. Concordo pienamente con Alessio: il padre “è stato una merda”.
    Voto destino, perché mi ricorda in qualche modo il titolo del racconto. Non vedo l’ora di leggere il finale!
    Alla prossima 🙂

  • Ciao Tia,
    sono arrivata un po’ tardi, ma in tempo per votare il destino. Devo essere sincera, il titolo mi ha sviata, pensavo si trattasse di qualcosa di diverso. Non amo il rosa, però amo leggere cose ben scritte, quindi ho cominciato e sono andata avanti.
    Ora aspetto l’ultimo capitolo.
    ciao!

    • Ciao! 🙂
      Ti ringrazio per la lettura. 🙂
      Io cerco di leggere un po’ di tutto, ma devo confessarti che non sono una grande divoratrice di rosa. 😀 Ho deciso di scrivere questa storia per due motivi: il primo, perché ci tenevo a lasciare certi messaggi per me molto importanti (la libertà di amare e l’importanza di lottare per le cose a cui teniamo); il secondo, perché volevo scoprire se riuscivo a “cavarmela” in un genere diverso dal fantasy, che è quello che preferisco e in cui mi trovo più a mio agio.
      Perciò, che dire, ancora grazie per il tuo commento, farò un salto da te per leggere il tuo racconto.
      A presto! ^^

  • Futuro… Christian deve guardare avanti, affrontare le conseguenze delle sue scelte e, se Alessio è il futuro, deve imparare ad accettarsi: il problema non è il padre, credo che sia lo stesso Christian a non aver ancora ammesso a se stesso chi vuole essere veramente.
    Bentornata cara Tiziana e congratulazioni per le tue nozze 🙂

  • Che sorpresa! Bentornata 🙂 non ho nemmeno dovuto rileggere i capitoli precedenti per riprendre il Filo, ricordavo bene la tua storia e sarebbe stato un peccato non conoscerne il finale. Ottimo episodio per riaprire le danze attorno ai due protagonisti. Tra le opzioni ho scelto il destino… un po’ per richiamare la questione della leggenda del filo rosso, un po’ per l’atmosfera che la parola “destino” evoca.
    A presto, dunque.

    Ps: ho letto di una certa questione “matrimonio” qui sotto… mille auguri 🙂

  • Una canzone… Take me to church di Hozier
    Ciao Tiziana, ero convinta di aver commentato questo capitolo, ma lo avevo letto e basta un po’ di tempo fa. Hai reso molto bene le emozioni contrastanti dei personaggi, le loro reazioni e anche imperfezioni: l’omofobia è una paura ancora molto diffusa, soprattutto quando il “diverso” è un membro della propria famiglia; sono sicura che il padre di Christian sarebbe stato più tollerante se si fosse trattato del figlio di qualcun altro.
    P.s.: è una storia che merita un finale, qualunque esso sia 🙂

  • Ciao TiaShe sono andata alla ricerca del tuo racconto perché credevo di essermi persa il finale, e invece avevo perso, per fortuna, solo l’ottavo episodio.
    Ho scelto la canzone, perché credo possa essere un elemento fondamentale, la musica è quella che solitamente ci aiuta ad andare avanti.
    Come canzone ho scelto “Comptine d’un autre ete – l’apres midi” di Yann Tiersen (è una delle musiche del Favoloso mondo di Amelie)

  • Ciao TiaShe,

    Sono stato attratto da subito dal titolo (adoro questa leggenda) e dalla copertina. Ho letto tutti e 8 i capitoli, ci sono diversi punti su cui vorrei soffermarmi, sia pregi sia quelli che io ho percepito come “difetti” (è una parola grossa detta da un nessuno come me, intendo quelle cose che mi son piaciute meno):
    – Stile: il tuo stile di scrittura, sobrio, snello ma preciso mi piace molto, perché scorre una meravoglia senza però difetta di dettagli, lo trovo ricco di sfaccettature trasmesse in modo immediatoed efficace.
    -Trama e temii: sia l’intreccio che i temi trattati li ho trovati estremamente convenzionali, ma non per questo scarsi, anzi, tutt’altro: spesso si cerca di scrivere chissà cosa per dire chissà che cosa, e si dimentica di affrontare i problemi ancora insoluti, nonostante se ne parli tanto e in tutte le salse. Nel tuo scritto per ora la trama e le modalità con cui le sviluppi sono tradizionali, ma particolarmente efficaci per lo scopo del racconto.
    – realismo: mi piace molto quando tratteggi delle scene con un realismo impressionante (per esempio la scena in cui torna a casa in cui non ha più entusiasmo ed è trasportato da una sorta di inerzia), però trovo questo realismo rovinato sa alcuni dialoghi, che li trovo troppo femminili e da soap opera, ossia dialoghi che difficilmente due persone si dicono a meno che non stiano recitando, a maggior ragione se sono due ragazzi poi.
    -Punto di vista: tutto è narrato dal punto di vista di lui che però secondo me non troppo definito, mi spiego: se al posto di Chris ci fosse una ragazza la storia non cambierebbe di una virgola (basta sostituire l’opposizione del padre contro i gay con l’opposizione del padre contro un fidanzamento ritenuto da lui precoce). In generale entrambi i personaggi li trovo abbastanza anonimi, ma ritengo che questo da una parte sia anche un grande punto di forza, a dimostrazione del fatto che l’amore non ha sesso, esiste tra due esseri viventi, punto, indipendentemente dai rispettivi sessi, e un punto di vista e una caratterizzazione dei personaggi abbastanza anonima aiutano a trasmettere questo importante messaggio .

    Concludo pertanto facendoti i complimenti per portare avanti una storia che, nella sua semplicità e convenzionalità, riesce in maniera incisiva, efficace, netta e decisa a comunicare un messaggio che la società di oggi sembra ancora non aver recepito.

    Canzone

    a presto,
    Istinto

    • Ciao!
      Ti ringrazio tantissimo per il bellissimo commento e mi scuso per non averti risposto subito. Purtroppo ho avuto molti impegni in questi mesi e ho dovuto abbandonare TheIncipit.

      Ti ringrazio per i complimenti! Sono contenta che la storia ti sia piaciuta e che lo stile sia stato abbastanza fluido da rendere la lettura piacevole.
      Per quanto riguarda i dialoghi, hai ragione. Devo lavorare molto su questo punto e continuo a leggere molto per cercare di migliorarmi e di rendere più realistiche le conversazioni tra i miei personaggi. Perciò, grazie per i consigli. 🙂
      Per quanto riguarda i personaggi, il fatto che siano “anonimi” è voluto. Proprio come dici tu, potrebbero esserci una ragazza e un ragazzo, oppure una coppia di ragazze, al posto di Christian e Alessio, e la storia non cambierebbe.
      “L’amore non ha sesso, esiste tra due esseri viventi, punto, indipendentemente dai rispettivi sessi, e un punto di vista e una caratterizzazione dei personaggi abbastanza anonima aiutano a trasmettere questo importante messaggio” ed è esattamente questo ciò che penso e quello che speravo di trasmettere. ^__^
      Ho ancora molto da imparare e ho apprezzato veramente tanto il tuo commento.
      Mi scuso ancora per il ritardo.
      A presto! 🙂

  • In estrema minoranza… (Sono l’unico?!) Ho detto un film 🙂
    Capitolo molto bello, l’esplosione di Christian era necessaria ed è arrivata nel modo più realistico possibile.
    Speriamo che il papà possa imparare a comprendere ciò che è davvero importante per suo figlio… 🙂

    Alla prossima, Ciao!

  • Davvero un bel capitolo e l’idea della foto rubata postata sui social: azzeccatissima e molto d’attualità, internet ha ingigantito le possibilità e i mezzi tanto della conoscenza che dell’idiozia umana. Mi è piaciuto molto il ritratto della mamma, soprattutto per il “non fa per te, embé, pazienza!”.
    Ho scelto una canzone: Christian non ha nemmeno vent’anni, è l’età in cui la musica è parte integrante della vita, si respira si provano emozioni si pensa si dorme si fa l’amore ascoltando musica.
    Ma la canzone che mi è venuta in mente non è dell’epoca di Christian, manco della mia in realtà: L’Avvelenata di Guccini. Da un lato per il “sono della razza mia il primo che ha studiato”, un peso che sembra gravare anche su Christian, poi perché, anche se qui è il ben pensare morale e famigliare, e no quello politico sociale, Christian ha bisogno di scrollarsi di dosso le ombre di ciò che gli altri pensano dicono vogliono e pretendano da lui per essere se stesso e “a cu*o tutto il resto”.
    ^-^

  • Canzone: Non, je ne regrette rien.
    Un’evoluzione necessaria, una madre comprensiva, dà l’idea di non aver bisogno di comprendere perché conosce il proprio figlio. Un padre… beh, un padre come tanti, noi uomini abbiamo bisogno di più tempo per capire le cose 🙂
    Ciao a presto!

  • Ciao Tia,
    bello davvero! Che altro dire? Molto emozionante, tutto, dal bacio allo scontro con i genitori.
    Mi è piaciuto tanto quel “…come se le mie labbra fossero state modellate apposta per aderire perfettamente alle sue” 🙂
    E poi ovviamente la mano della mamma sulla guancia che cerca di lenire il dolore, sia fisico che morale, dello schiaffo del padre….lo farei anch’io col mio bambino (e aggiungerei anche uno schiaffo di rimando a deve vivere sopravvivendo.l marito, comunque!!!).
    Ancora complimenti!
    Ho scelto un libro….dalle remote profondità della mia memoria (l’ho letto minimo 15 anni fa) è spuntato “La città della gioia”…un libro che colpisce al cuore per la forza e la speranza viva di chi veramente non ha nulla, o ha perso tutto…

  • Ciao! 😀
    Bellissimo anche questo capitolo, con le incomprensioni che si riappianano per i due ragazzi, la ritrovata serenità e la tragedia che colpisce ancora. Non ci lasci tregua! XD
    Per quanto riguarda l’opzione, mi mandi in crisi! XD Mi piacciono tutte e tre e non so quale scegliere! Chris ha bisogno di trovare il coraggio di affrontare il padre e dirgli come stanno le cose. Poi starà al genitore decidere se accettare o meno le sue scelte. So che Alessio sarà al suo fianco e, per questo, voto libro (anche se in minoranza). Potrebbe essere “Guida galattica per gli autostoppisti”, dato che è piaciuto ad entrambi: un terreno comune, una chiacchierata spensierata per rafforzare un legame già esistente, un respiro profondo prima della corsa per affrontare le proprie paure, con la consapevolezza di non essere soli. Ok, scusa per il viaggione mentale! XD La chiudo qui.
    Complimenti e alla prossima! <3
    Ps. Per la canzone, che è in vantaggio, propongo "History maker" di Dean Fujioka 😉

  • Un libro, perché sceglierei sempre un libro 🙂
    Ma chi cavolo può essere così assurdamente idiota da fare una foto a due persone che si baciano (che siano un ragazzo e una ragazza, due ragazzi o due ragazze) e metterla su Facebook? Ora, non ne sono certa, ma credo sia praticamente illegale senza consenso, oltre che cattivo e malato.
    Coooomunque, di questo capitolo mi è piaciuta la mamma di Christian, che si è rivelata molto meglio di quanto tutti noi – e forse anche lui – pensassimo. Suo padre no, ma qui non c’è sorpresa, credo.
    E bella anche la parte del “Sole”. Bello tutto, brava 🙂

  • Take me to Church, di Hozier.
    Il padre di Christian è comunque trasparente.l’omofobia più sconvolgente è quella ipocrita che si svela solo nei momenti più sacri, di fiducia, quando sei convinto di essere amato per quel che sei invece poi vieni tradito.
    Un po’ come il maschilismo in famiglia, da parte di tuo padre.
    Mi piacerebbe leggere di una strenua lotta di Christian 🙂

    • Ciao! ^__^
      Ti ringrazio per il commento e mi scuso per l’attesa!
      Non sono più riuscita a scrivere né a seguire le storie qui su TheIncipit!
      Spero di recuperare presto!
      “l’omofobia più sconvolgente è quella ipocrita che si svela solo nei momenti più sacri, di fiducia, quando sei convinto di essere amato per quel che sei invece poi vieni tradito.” concordo pienamente con te!
      Grazie ancora! 🙂

  • Ciao 🙂
    Bellissimo anche questo capitolo! Mi ha sorpreso la madre, quando ha detto che se medicina non fa per Christian allora non è obbligato a frequentarla… Non è che Christian si è in parte chiuso da solo in una gabbia che vede soltanto lui? Il padre, invece, è esattamente come nelle peggiori aspettative…
    Ho votato la canzone, visto che mi sono venute subito in mente due strofe della canzone di Ermal Meta, “Vietato morire”:
    “Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai,
    e ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai.”
    A risentirci! 🙂

    • Ciao!
      Ti ringrazio! Sono contenta che ti sia piaciuto!
      Hai ragione. Christian si è in parte chiuso da solo in quella “gabbia”. Ha sempre pensato che fosse giusto così. Aveva troppa paura di parlare, di dire la verità, anche perché non aveva nulla di importante per cui valesse la pena farlo. Quando ha conosciuto Alessio, però, qualcosa è cambiato. Ha trovato qualcosa (o, in questo caso, qualcuno) per cui valesse la pena lottare.
      Il padre ha reagito male e ha detto parole crudeli, ma non è detto che le persone non possano cambiare. Vedremo. 😉
      Molto belle le parole della canzone che hai proposto! Ti ringrazio per il suggerimento.
      Presto verrò a leggere il primo capitolo della tua storia! Scusami per il ritardo. Ho molti racconti da recuperare! TT^TT
      A presto! 😀

  • Bello, intenso…drammatico.
    E come accade spesso, è la madre a tendere le braccia contro la furia del padre. Un uomo pregno di pregiudizi e che si rivela per quel che è.
    Visto che siamo “aspiranti” scrittori, ho scelto libro e suggerirei “Le mani sull’amore” mi sembra appropriato.
    Ciao e complimenti 🙂

    • Ciao Danio!
      Grazie ^_^
      Christian aveva paura di confidarsi con i genitori, proprio perché conosceva perfettamente il punto di vista di suo padre. Hanno oltrepassando un punto di non ritorno, e dovranno stabilire quali sono le cose veramente importanti.
      Il libro che hai proposto è veramente molto bello! *_*
      Ti ringrazio ancora!
      Alla prossima! ^_^

  • Questo racconto è davvero dolce. E’ una di quelle storie che mi piacerebbe riuscire a scrivere, ma non posso perché io sono una maledetta cinica e arrivo sempre a metterci il dramma di mezzo. Però mi piace leggerlo, quindi ti seguirò.
    Ho votato che si baciano ma qualcuno li vede.

  • Continuano a parlare, ma vengono interrotti.

    Waw, Tia! Questa storia diventa sempre più bella!! 😀
    Sono troppo contenta che siano riusciti a parlarsi e spero che chiariscano davvero!
    Scrivi davvero benissimo. La lettura è scorrevole e non annoia mai! 🙂
    Ps: Complimenti per la copertina, è bellissima!

    A presto! 😉

  • E’ troppo” romanzo rosa” il baciarsi…o l’alterigia dell’offeso….razionalmente parlando si sono cacciati …in un “ginepraio” e devono vagliare ogni mossa se vogliono intraprendere la strada perigliosa che gli si apre davanti:! Purtroppo non vivono in un deserto…ma in mezzo ad esseri non ancora pronti ad accettare le diversità, qualunque esse siano….per cui, se vogliono vivere la loro storia ( e ne hanno tutto il diritto…) devono esporre i loro dubbi e paure, sinceramente, senza alcuna reticenza, solo così..conoscendosi a fondo…potranno decidere se il loro sentimento sarà più forte di qualunque ostacolo che avranno sul loro cammino…e saranno tanti!!!!!

  • Tia, sono qui, e ti chiedo scusa per essermi persa più capitoli in questo lungo tempo di assenza. Però oggi sono venuta a leggere e ho ritrovato Christian, Alessio, Giancarlo… e te! 😀 Che scrivi questa storia del tutto diversa dalla precedente – lo so che lo dico sempre, ma non me ne sono ancora del tutto capacitata, perdonami – e che sai farlo con questa dolcezza ma anche realisticità. Posso solo immaginare i problemi, le insicurezze, i dubbi, le paure di chi intraprende una relazione omosessuale, ma tu li sai rendere in modo vero, reale. E spero davvero che questa storia – che tutte queste storie – possano trovare il loro “lieto fine”. Chissà.

    Sono stata un po’ incerta anche io, e ho scelto “Continuano a parlare, ma vengono interrotti”. Non una grande opzione, me ne rendo conto, ma le altre due non mi sembravano del tutto giuste: credo che Christian sia ancora troppo spaventato per baciare Alessio in pubblico in un posto dove lo conoscono, e credo che Alessio sia venuto da lui apposta e quindi di sicuro non se ne andrà (altrimenti non si sarebbe proprio fatto vedere).

  • Ho scelto li baciano e qualcuno li vede perché secondo me è la scossa che serve a Christian per darsi una smossa, e scusa la rima 🙂
    SE li vedono deve decidere: o continua a scappare o stavolta si scopre davvero e difende se stesso e il suo rapporto con Alessio.
    L’ho trovato davvero riuscito questo capitolo, realistico: decisioni, ripensamenti, indecisioni. E non penso che Alessio ci abbia davvero messo una pietra sopra, o non sarebbe andato fino all’università per dirglielo.
    Bello!

  • Ciao! 🙂
    Bellissimo capitolo. Ho trovato la reazione di Christian molto in linea con il suo carattere. Sempre pieno di insicurezze, si “costringe” a essere coraggioso per andare a casa di Alessio, ma quando non gli apre si sente sollevato. Invece, nell’incontro all’università, prima non sa cosa dire, ma poi, spinto dalla rabbia, tira fuori la parte più forte di sé, senza bisogno di “spingersi” a fare qualcosa.
    Forse è per la differenza di età (mia) e delle situazioni sconosciute, ma alcuni passi del dialogo mi sono sembrati un po’… epici. Non so come spiegarmi bene… “non voglio più fuggire” mi ha fatto pensare a qualcosa di medievale, un cavaliere o un principe che fa un po’ di dramma. 😉
    Riesco a capire Alessio, che in fondo ha le stesse paure e gli stessi timori di Christian, che però ha imparato ad affrontarli, e le aspettative nei confronti dell’altro le quali poi sono state deluse. Sta riuscendo a non farsi piegare da tutte le difficoltà per via della mentalità della società, poi si innamora e pensa che insieme riusciranno a superare i problemi, ma poi l’altro si lascia vincere dalla paura e lo lascia di nuovo solo…
    Nella (vana) speranza che la società diventi più tollerante e non definisca più le persone diverse come malate o sofferenti di un disturbo mentale (!), dico che continuano a parlare…

    • Ciao!
      Che bel commento! Grazie per i complimenti e per l’analisi dei personaggi. ^_^
      Per quanto riguarda il “fuggire”, non hai tutti i torti. Ad usarlo per primo è stato Alessio (che ha 24 anni), mentre Christian lo ripete solo per negare la sua affermazione, perciò non mi sembrava così fuori luogo. Ti ringrazio per il consiglio! 🙂
      Alla prossima! 🙂

  • Ciao Tia,
    mi è piaciuto molto come hai saputo sviluppare la storia: troppo facile che Christian, reso sicuro dalle parole di Giancarlo, trovasse Alessio e subito si aggiustasse tutto come per magia!!! E’ un po’ da filmone americano, ma tu hai saputo rendere umana e reale questa storia.
    Le insicurezze che fanno parte di noi sono difficili da superare del tutto, e chi è insicuro raramente pensa che lo siano anche gli altri….davvero brava per aver colto queste sfumature!
    Accidenti che emozione l’incontro/scontro fra loro….sarà anche lui da filmone americano, ma qui un bel bacio ci sta tutto!
    Ciao e alla prossima 🙂

    • Ciao Cinzia!
      Ti ringrazio tanto! 🙂 Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto!

      Come mai filmone americano? Per l’incontro in facoltà?
      Ti spiego (più o meno brevemente) perché ho deciso di strutturare il capitolo in questo modo:
      – Le parole di Giancarlo spronano Christian ad andare da Alessio. Lui corre, si presenta a casa sua, ma, essendo tardo pomeriggio, l’altro non è in casa (o lavora dallo zio, o è all’università/tirocinio);
      – Il giorno dopo c’è l’Open Day di Medicina, dove gli studenti delle superiori possono visitare l’Università per farsi un’idea dei corsi e delle aule. Christian non immagina che Alessio si trovi lì, perché sa che in quel periodo ci sono gli esami e iniziano i tirocini in ospedale. Invece, Alessio sa di trovare lì Christian, (sa degli Open Day, visto che frequenta anche lui Medicina) perché è convinto che il ragazzo non abbia trovato il coraggio di dire ai suoi genitori che non vuole frequentare quella facoltà. Quando lo vede, le sue ipotesi risultano fondate, perciò si arrabbia ancora di più e lo porta in un’aula vuota per parlargli;
      – Nell’altra stanza, i due discutono. Ho deciso di proporre la scena in cui Christian blocca Alessio al muro, per contrapporla a quella del capitolo in cui si lasciano. Lì Christian non voleva dire la verità ed era Alessio a bloccarlo contro un albero. In questo capitolo, invece, Christian decide di essere sincero ed è lui a reagire e a prendere in mano la situazione.

      Ti ringrazio ancora tanto per i complimenti e per il commento! 🙂
      Alla prossima! 🙂

      • Ciao Tia,
        come sei stata carina a darmi delle spiegazioni in più, grazie!
        Ora mi vergogno quasi a dirlo, ma mi sono resa conto che nel mio commento è in realtà mancato un condizionale, e quindi non s’è capito bene in effetti.
        Ora sta a me spiegarti quindi…
        Quello che volevo dire è che “sarebbe” stato da filmone americano se, dopo le parole di Giancarlo, Christian avesse subito trovato Alessio e tutto si fosse risolto come per magia.
        Nella vita le cose non vanno così lisce…è per questo che ti ho detto che tu hai saputo rendere la storia umana e reale: le insicurezze di Christian non sono sparite del tutto, ed è proprio quello che succede alle persone vere nel mondo reale!
        Perciò tranquilla, volevo dirti che ho apprezzato come hai saputo condurre la storia.
        Buona serata 😉

  • Ciao! 😀
    Splendido anche questo capitolo, in cui ci mostri come Christian e Alessio condividano gli stessi timori, ma li affrontino in modo diverso. Trovo molto realistica la reazione di Chris dopo il discorso di Giancarlo: all’inizio è carico e pronto ad affrontare il mondo, per poi fermarsi davanti a un citofono a cui non risponde nessuno e lasciarsi assalire ancora dalle insicurezze proprie del suo carattere. Bello l’incontro all’università. 🙂
    Dico che ora si baciano e vengono scoperti da qualcuno.
    Alla prossima e ancora complimenti!
    Ps. “Prendete le torce e i forconi!” (cit.) XD

    • Ciao!
      Ti ringrazio molto per il commento e per l’analisi del capitolo. Come dici tu, le paure che provano sono le stesse, tuttavia, il modo in cui vengono affrontate è differente.
      In questo episodio, Alessio ha ammesso di avere paura, mentre Christian ha mostrato la sua determinazione, e credo che questo li abbia avvicinati ancora di più.
      Vedremo cosa succederà la prossima volta 😉
      Sono contenta che tu abbia colto la citazione! 😀 Shrek insegna! XD
      Grazie ancora! A presto! 🙂

  • Continuano a parlare.
    Giusto sviluppo: tutti a pensare che Alessio avesse chissà quale coraggio o forza d’animo, ma non è diverso dal suo compagno. Ha mostrato le sue insicurezze e questo è un passo avanti. Bel capitolo, mi è piaciuta anche la vena ironica, riesce ad alleggerire il tono.

    Ciao a presto

    • Ciao, JAW!
      Esatto. Alessio è un ragazzo bello, intelligente, forte, ma anche lui ha le sue paure, anche lui sbaglia.
      In questo capitolo, Alessio ha confessato la sua fragilità, mentre Christian ha mostrato la sua forza. Entrambi hanno fatto un passo verso l’altro.
      Ti ringrazio per la lettura e il commento, mi fa veramente piacere! ^_^
      A presto! 🙂

  • Ciao Tia,
    sto apprezzando molto la delicatezza e semplicità in cui stai raccontando queste storie che si intrecciano fra loro….ho trovato questo ultimo capitolo molto toccante, in un paio di passaggi mi sono davvero commossa.
    Le parole di Giancarlo sono sacre, l’avrei voluto anch’io come consigliere, sono stata un’adolescente molto timida e praticamente avevo paura di fare qualunque cosa. Magari avessi saputo quello che so ora (ho 40 anni eh, non sono poi tanto vecchia!!)…. la vita è davvero una sola, e il tempo che perdiamo non tornerà, perciò adesso Christian andrà dritto dritto da Alessio 😉
    Saluti,
    Ciinzia

    • Ciao, Cinzia! 🙂
      Ti ringrazio tantissimo per le belle parole! Sono contenta che la storia ti piaccia.
      Anch’io sono sempre stata timida e insicura, perciò riesco a capire la paura che prova Christian. Lui non è cattivo, non vuole ferire nessuno, ma non può vivere accontentando gli altri. Come dici anche tu, la vita è una sola e il tempo che perdiamo non tornerà indietro.
      Ah, ho letto la tua storia! Ora vengo a commentare anche da te! ^__^
      Grazie ancora! Alla prossima! 😉

  • Mi piace molto il modo in cui tratti questo argomento considerato un tabù da molti. Oggi ai figli si permette di fare di tutto, di mancare di rispetto ai professori a scuola, o alle persone più grandi, poi però ci si scandalizza per un amore definito “diverso”.
    Per me Christian troverà il coraggio di andare da Alessio. Brava!

    • “Oggi ai figli di permette di fare di tutto, di mancare di rispetto ai professori a scuola, o alle persone più grandi”
      Sarà perché i miei genitori sono “all’antica” ma, se avessi mancato di rispetto a persone più grandi, di sicuro non l’avrei passata liscia. E probabilmente anche adesso, che ho 20 anni, non la farei franca.

    • Ti ringrazio molto per i complimenti! Sono contenta che la storia ti piaccia! 🙂
      Concordo con te. Il rispetto verso gli altri e verso le loro scelte è fondamentale. Spesso si giudica e si critica, senza ragionare sul dolore che certe parole possono provocare.
      Le votazioni parlano chiaro: Christian dovrà darsi una mossa, abbandonare la paura e tornare da Alessio.
      Grazie! Alla prossima! 🙂

  • Attratta dalla copertina e dal titolo, nonostante fossimo oltre la metà ti leggo volentieri. L’argomento scelto è pesante, ma il racconto sta venendo bene. Mi piace il modo in cui inizia la storia, il barbone che narra la vicenda è un’introduzione ben fatta. I due protagonisti li trovo molto diversi, forse distanti. Sicuramente stimolanti e increscita, ma per il momento voto niente, credo la scossa del cambiamento debba venire dall’esterno, qualcosa che lo costringa.
    Brava..anche se in ritardo rimango.

    • Ciao!
      Ti ringrazio!!! 🙂 Le tue parole mi fanno molto piacere.
      Hai ragione, i due ragazzi sono molto diversi. Christian si è sempre chiuso in se stesso, rifiutando di mostrarsi agli altri per ciò che era veramente. Alessio, invece, quando sono morti i suoi genitori, si è trovato da solo, ma invece di crollare e di buttare via la sua vita, si è rimboccato le maniche ed è andato avanti.
      Il filo che li unisce li porta inevitabilmente l’uno dall’altro, ma saranno loro, con le loro scelte, a rendere quel legame indissolubile.
      Alla prossima! 🙂

    • Ciao Danica!
      Eh, no, i dubbi ci sono ancora. Tuttavia, Christian è riuscito finalmente a parlare con qualcuno, a sfogarsi, e questo gli ha permesso di vedere le cose sotto un altro punto di vista. Ora spetta a lui la scelta: può continuare a fuggire, oppure può cercare dentro di sé il coraggio per cambiare la sua vita.
      Vedremo. 😉
      Grazie!!! Alla prossima!

  • Spinta dalla curiosità, mi aggiungo a metà storia…
    Come ti hanno già detto in tanti, i capitoli sono molto scorrevoli. Lo stile è omogeneo, cosa difficile (per come la vedo io) visto che la storia viene scritta passo passo. Anche i personaggi sono ben delineati, senza essere “estremi” o esagerati. Bravissima! 🙂
    Di questo ultimo episodio mi è piaciuto molto il contrasto tra Alessio e Christian: Christian ha paura di fare coming-out con i suoi per paura di essere rifiutato o di deluderli, ma Alessio i genitori non ce li ha proprio… un ottimo spunto di riflessione.
    Secondo me la cosa da fare è andare a parlare con Alessio: le cosa da dire sono troppe per un messaggio, e soprattutto parleranno le emozioni. Chiudersi la porta d’uscita a chiave per paura non è una soluzione… E la stanza crollerà prima o poi sopra di sé.
    A risentirci! 🙂

  • Ciao Tia
    Capitolo scorrevole, dialogo “eloquente”.
    La tematica è attuale, come lo è – ieri e oggi – la paura di soccombere agli stereotipi che spesso trascinano con sé le più svariate forme di ostracismo.. Christian non vive nella Grecia antica, perciò anche se può trovare conforto nelle parole “amore è amore, niente di più”, deve fare i conti con il suo tempo (interiore e non).
    Messaggio…

    • Ciao Maria 🙂
      Grazie per la lettura e il commento!
      Giancarlo, che conosceva già la situazione di Christian, ha cercato parole semplici per aiutarlo, per fargli capire che è normale avere paura, ma che questa paura non deve offuscare la verità. “L’amore è amore, niente di più” vuol solo sottolineare una cosa: l’amore che Christian prova per Alessio non è una malattia, è solo amore, un sentimento che riguarda (e deve riguardare) solo loro due e nessun altro.
      Alla prossima! 🙂

  • Ciao Tia, temi forti e molte riflessioni in questo capitolo che si legge rapidamente tanto è fluido e scorrevole e poi… oh, no… già finito?
    🙂
    Io credo che Christian manderà un messaggio per sondare lo stato emotivo di Alessio… credo che sia ancora un po’ sballottato tra paure e dubbi per potersi presentare a casa di Ale… o magari ci stupirà e riuscirà a sbloccarsi subito.
    A presto e bravaaaaaaa!

  • Ciao TiaShe,
    Come con altri racconti, sono riuscito a recuperare la lettura e finalmente posso contribuire al suo sviluppo 🙂
    Prima di tutto una nota sulla scrittura, molto leggera e scorrevole, al punto che questi sei episodi si leggono in modo molto fluido e piacevole.
    La trama mi ha preso molto nonostante io non segua molto il genere, quindi… Brava!
    Per quando riguarda il futuro, beh, mi piacerebbe se tutte le barriere saltassero così, dopo il dialogo con Giancarlo, ma non riesco a pensare che sia così facile per una persona che soffre così tanto. Ho optato, quindi, per un lieve riavvicinamento (d’altronde Alessia è stato ferito): messaggio.
    Al prossimo episodio, Ciao!

    • Ciao, Veners, benvenuto!
      La maggioranza ha votato per la visita a casa, ma condivido il tuo pensiero: quando una persona è così fragile e tormentata dalle paure, ha bisogno di tempo. Cambiare non è semplice.
      Ti ringrazio per aver letto la mia storia, per i complimenti e per il bellissimo commento! 🙂
      Passerò sicuramente anche da te, sono curiosa di scoprire il tuo racconto!
      Attendimi fiducioso! Alla prossima! 😉

  • Troverà il coraggio per andare da Alessio, ma dirlo ai suoi genitori non è facile..se sbaglia l’approccio rischia, oltre a ferirli e farli soffrire, di ottenere una chiusura totale e insanabile, quindi deve aggirare l’ostacolo facendosi vedere triste e pensieroso ( non ha bisogno di fingere perchè lo è veramente….) e alle domande che seguiranno per questa situazione rispondere di sentirsi fuori posto e non riuscire a seguire i canoni di comportamento imposti dalla società. ..Loro stessi, pur amandolo, hanno delineato la sua vita senza chiedersi se fosse conforme ai suoi desideri e alle sue esigenze. Sarà difficile far capire loro il suo malessere…..perchè dovrà assistere alla loro sofferenza e all’accusarsi, reciprocamente, su chi ha commesso degli errori…. ma , armandosi di pazienza, dovrà spiegare, senza alcuna vergogna…che non c’è “VERGOGNA” in lui..è sempre lo stesso figlio che vuole loro bene e che spera nella loro accettazione e comprensione!!

    • Ciao Gabry!
      Ti ringrazio per la lettura e per il bellissimo commento.
      Condivido il tuo pensiero. Christian dovrà trovare il modo giusto per parlare con i suoi genitori, per rivelare loro le sue paure e i suoi desideri.
      Ma la verità, per quanto dolorosa possa essere, è sempre preferibile alla menzogna. Le bugie prima o poi vengono a galla, e se passa troppo tempo, poi si rischia che non sia più possibile porvi rimedio.
      Grazie. Alla prossima! 🙂

  • Io penso che trova il coraggio ma non fino in fondo: manda un messaggio. Non ce lo vedo Passare da bloccato dalla paura a debordante di coraggio di punto in bianco. Un passo alla volta, l’importante è farlo!
    Ho letto i due commenti qui sotto e mi situo a mezza via: ho molto apprezzato il capitolo ma ho trovato il dialogo a tratti un po’ artificioso: anche se Giancarlo è un ex prof non mi sembrano spontanee molte delle frasi del dialogo. O forse sono io che incrocio solo grezzoni che parlano più terra terra! XD
    Il concetto di abbandonare i copione e improvvisare è ottimo, e un consiglio prezioso
    Ciao

    • Ciao! 😀
      Sono d’accordo, “un passo alla volta, l’importante è farlo”!
      Ti ringrazio. Come dicevo a Christian e a JAW, la parte del dialogo è presa da una “storia vera” e, in quella situazione, le risposte che ho dato io alla signora che mi ha chiesto aiuto non erano poi così diverse da quelle di Giancarlo. (La versione lunga della storia è nel commento sotto a quello di Chris XD).
      Molte volte ho incontrato persone che mi chiedevano consigli o che mi parlavano dei loro problemi, e io cercavo di rispondere sempre con gentilezza. Perciò ho modellato Giancarlo proprio prendendo spunto dalle mie esperienze passate.
      Comunque, grazie ancora, è sempre bello confrontarsi! 🙂
      A presto!

  • Dopo un capitolo simile non può che trovare il coraggio dentro si sé.
    Ciao Tia,
    Il capitolo mi è piaciuto molto, mi pare che non ci sia una parola fuori posto o sopra le righe. Hai veramente pesato bene ed espresso benissimo una filosofia positiva. Mi piace in modo particolare questa frase:
    ‘La risposta era la volontà. Dovevo trovare la volontà dentro di me di prendere la mia vita e trasformarla, abbandonare il copione che stavo recitando e iniziare ad improvvisare.’
    Molto bella e significativa. Contrapporre la falsa soluzione, la paura, alla volontà, la presa di coscienza che il ruolo che altri ti hanno cucito addosso non è la tua vera vita… be’, è profondo, intelligente. Efficace.
    E per mostrarti che cerco di mantenere lo spirito critico, ti dico anche che, un secondo prima di postare questo mio commento, ho letto quello del buon Christian qui sotto. Non sono del tutto d’accordo: il dialogo è inverosimile? Non dico che possa capitare tutti i giorni, ma in un certo senso non mi disturba più di tanto, anzi, per nulla. Perché, è forse verosimile che Amleto conversi con un teschio? Capirei se lo usasse come un pupazzo di ventriloquo, ma quello fa a un teschio domande di filosofia!
    Insomma. Il dialogo è un artificio, necessario ancor più per via dei pochi caratteri a disposizione; è soprattutto il messaggio che conta e qui il messaggio arriva forte e chiaro.
    Brava.

    Ciao a presto

    • Ciao JAW!
      Ti ringrazio! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! 🙂
      Non so come mai, ma mi capita spesso, soprattutto in stazione o sul treno, di incontrare gente che nel giro di cinque minuti mi racconta la storia della sua vita. Per questo, quando leggo le storie, difficilmente trovo inverosimili i dialoghi, perché mi è capitato di sentire di tutto e di più nella mia esperienza da pendolare. XD
      (Se ti interessa la versione lunga della storia, l’ho scritta nel commento sotto. ^^)
      Vi ringrazio tantissimo per i consigli e questi commenti!!! 🙂 Per crescere e imparare ho bisogno dei vostri consigli e di analizzare punti di vista diversi dal mio.
      A presto! ^_^

  • Ciao Tia,
    mi è piaciuta molto la parte introduttiva di questo capitolo: Alessio ci viene presentato coi suoi difetti e i suoi pregi. Ora è più facile affezionarsi a lui e di conseguenza alla storia che hai voluto presentarci.
    Il dialogo con Giancarlo invece l’ho trovato inverosimile… O meglio: il tutto è stato troppo esplicito. La morale del tuo racconto, il contrasto tra amore e omofobia, condensato in un unico discorso diretto.
    Bello il contrasto tra la perdita di Giancarlo e la perdita di Christian. Effettivamente la morte è inevitabile e irrimediabile… Perdere una persona amata per paura invece è tutt’altra cosa.
    Spero di non apparire come il saputello di turno, ma sono sicuro che apprezzi i miei consigli come io apprezzo i tuoi 😀
    Ciao, a presto! 🙂

    • Ciao! ^_^
      Ti ringrazio tantissimo per i complimenti e apprezzo molto i tuoi consigli! 🙂
      Per quanto riguarda la prima parte, sono contenta che ti piaccia.
      Per quanto riguarda la seconda…siediti che sarà una cosa lunga XD (scherzo, cerco di farla breve). Ti spiego com’è nata l’idea della chiacchierata sulla panchina.
      Un giorno, mentre aspettavo il treno in stazione, una signora (abbastanza anziana) si è seduta accanto a me. Dopo un “salve” e un “sti treni sono sempre in ritardo”, ha iniziato a parlarmi della vita sentimentale di suo figlio (già grandicello) e mi ha chiesto consigli sull’amore e, nello specifico, sull’amore tra persone con tanti anni di differenza. Era sola, non aveva nessuno con cui sfogarsi e non trovava il coraggio di parlare con il figlio, così ha chiesto a me, un ragazza sconosciuta. Io ho fatto il “Giancarlo” della situazione. Le ho detto cosa ne pensavo sull’amore e le ho consigliato di parlare con il figlio, perché l’unico modo per risolvere i problemi tra loro era parlare e confidarsi. Alla fine di tutto, prima che arrivasse il treno e ci separassimo, lei mi ha ringraziato mille volte, perché si era confidata con me e si sentiva molto meglio.
      Nel racconto che ho scritto, Giancarlo conosceva già la storia di Alessio e Christian, perché è stato proprio il primo a confidargli tutto. Perciò, appena Christian ha cominciato ad aprirsi e a confessare le sue paure, lui ha cercato le parole più semplici e dirette per aiutarlo. Senza tanti giri di parole.
      Il punto che volevo sottolineare era questo: troppe volte ho sentito dire che l’omosessualità è una malattia, ed è una cosa che mi dà particolarmente fastidio. Attraverso il dolore di Giancarlo, volevo far vedere quali sono le vere malattie, e che l’amore, ovviamente se voluto da entrambi, è qualcosa di meraviglioso. Volevo che fosse un discorso semplice, diretto, forte abbastanza da accendere una scintilla di speranza nel cuore di Christian, niente di più.
      Spero si sia capito qualcosa in tutto questo mio blaterare! XD
      Ti ringrazio ancora per i tuoi consigli. Veramente!
      A presto!

  • Troverà il coraggio (o si obbligherà e trovarlo, come ho fatto io quando ero in seconda superiore con la ragazza che mi interessava all’epoca)

    Stavo pensando ad una cosa: i tuoi personaggi si sono baciati per la prima volta prima di quanto lo abbiano fatto quelli del mio rosa. “Prima” inteso come “numero dell’episodio”, perché Alessio e Christian si sono baciati nel terzo o quarto episodio, mentre Crystal ed Andrew solo nell’ottavo.
    Ora tu controbatterai nominando il finale del terzo episodio del mio racconto rosa, ma io ti risponderò dicendoti che quella scena è tutta un sogno (fatto da Andrew, tra l’altro).

  • Ciao!!!! 😀
    Troverà il coraggio dentro di sè e andrà a casa di Alessio. La strada ormai è tracciata e, dopo la conversazione con Giancarlo, a Christian non resta altro che seguirla e dar voce ai suoi veri sentimenti, sperando che Alessio riesca a perdonarlo.
    Mi è piaciuto tantissimo il dialogo, anche se le 5000 battute lo hanno un po’ sacrificato. Tuttavia, sei stata in grado di adoperare al meglio lo spazio che avevi, rendendo le scelte dei personaggi credibili e reali.
    Sei bravissima, ma lo sai già! 😉
    Alla prossima! <3

    • Ciao! 🙂
      Ti ringrazio come sempre per le bellissime parole e la tua presenza costante.
      A volte il limite dei caratteri pesa un po’, ma è una bella sfida e ho imparato tanto scrivendo qui. Il dialogo non ha subito molti tagli, più o meno l’avevo immaginato così, perciò sono abbastanza soddisfatta del risultato finale. 🙂
      Grazie! Alla prossima! 🙂 <3

  • L’avessi scritto io, avrei messo anche l’opzione: va a parlare con i genitori, ma io non sono l’autore 🙂
    Quindi ho votato per un rimasuglio di paura coperto da un messaggio, anche se vedo di essere in minoranza. Però il capitolo mi è piaciuto molto, con la figura di Giancarlo esaltata dalla sua saggezza e dalla sofferenza che ho dovuto patire per la morte della moglie. Ma anche dalle sue parole d’apertura verso un mondo ancora troppo vessato e contrastato.
    Ciao e al prossimo 🙂

    • Ciao! ^_^
      Hai ragione, non ho pensato ad aggiungere un’opzione che includesse anche i genitori. Effettivamente, poteva essere una buona idea.
      Comunque, è tutto collegato. Se Christian dovesse trovare il coraggio di scusarsi con Alessio (e decidere di stare con lui) dovrà inevitabilmente parlare con i suoi genitori.
      Ti ringrazio per i consigli e per i complimenti! 🙂
      A presto!

  • Uno sconosciuto, anche se mi va bene ogni opzione.

    Cara TiaShe! Stai diventando sempre più brava!!! Ho letto tutto d’un fiato, tutti i quattro capitoli che fino ad oggi non ho avuto tempo di leggere. Leggendo l’ultimo mi sono commossa, mi dispiace davvero troppo per questo ‘filo spezzato’ 🙁 Maaa.. si risolverà tutto, vero? VERO?? 😉
    Haha, scherzo. La scelta spetta a te. Io leggerò e apprezzerò ogni capitolo lo stesso, come sempre finora.
    A presto!!

  • Solo chi è “aperto”al mondo e alle sue contradizioni oltre che alle sue certezze…può ascoltarti, senza giudicare, ..offrendo la sua esperienza, che può non esserti utile a risolvere il “tuo” problema…ma, senz’altro ti aiuterà perchè, tu stesso, parlandone, potrai trovare una soluzione o, meglio ancora, non considerarlo più un problema!

  • Solo chi è “aperto”al mondo e alle sue contradizioni oltre che alle sue certezze…può ascoltarti, senza giudicare, ..offrendo la sua esperienza, che può non esserti utile a risolvere il “tuo” problema…ma, senz’altro ti aiuterà perchè, tu stesso, parlandone, potrai trovare una soluzione o, meglio ancora, non considerarlo più un problema!

  • “Pregai che mi tirasse un pugno o che mi urlasse contro”.
    Che bella questa frase…. invece Alessio si è fatto male da solo.

    Ciao Tia, brava, mi piace come mescoli semplicità e complicazione 🙂
    Voto per Giancarlo, secondo me in questo momento potrebbe essere l’uomo giusto al momento giusto.
    A presto!
    🙂

  • Ciao!! 😀
    Benchè sia molto incuriosita dalla figura del nonno di Christian, giusto per vedere come la pensa il resto della famiglia, credo che far interagire il ragazzo con Giancarlo sia meglio: già dal primo capitolo il clochard sapeva qualcosa e, comunque, ha dimostrato di conoscere il giovane da parecchio tempo, quindi una chiacchierata tra i due non sarebbe fuori luogo.
    Tutto quello che ho da dirti invece su questo capitolo è che incredibilmente emozionante! *w* La storia scorre in modo impeccabile e le paure che prova Chris ne fanno un personaggio vivido e reale, in una parola, umano. Spero che le cose per i nostri innamorati si risolvano al più presto! 😉
    Alla prossima! <3
    Ps. complimenti per la copertina!! ^-^

    • Ciao! 🙂
      Grazie per le bellissime parole! ^_^
      Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Ho già in mente sia il nonno che lo sconosciuto (come caratterizzarli e come strutturare l’incontro), ma devo ammettere che spero vinca Giancarlo (e, per ora, è in vantaggio ^^). Si tratta di un personaggio molto importante.
      Per quanto riguarda la copertina, ti ringrazio! ^_^ Questa volta non me l’hanno annunciata qualche tempo prima, perciò non me l’aspettavo proprio! è veramente carina e sono contenta. 🙂
      Grazie di tutto! Alla prossima! 🙂

  • Direi Giancarlo,

    Ciao Tia,
    Dunque “l’ostacolo” è interno, per quanto condizionato dalla società: Christian è un bimbo su uno scoglio. Alessio si è tuffato, gli ha mostrato che è bello e non c’è pericolo. Lui vorrebbe, ma un po’ ha paura del tuffo, un po’ sa che il padre lì, sulla spiaggia lo rimprovererà. Che si tuffi! Anche la paura del padre è normale, ma quando scoprirà che non corre pericoli, capirà 😀
    Coinvolgente e vero.

    Ciao, ti auguro un 2017 creativissimo!

    • Ciao! 🙂
      Hai riassunto perfettamente la storia. 🙂 A questo punto, visto che non trova il coraggio, forse ci vuole qualcuno che salga sullo scoglio e convinca Christian a tuffarsi e a raggiungere Alessio in acqua, che gli faccia capire che lui non è diverso e che ha diritto alla stessa felicità degli altri.
      Ti ringrazio e auguro un buon 2017 anche a te! 🙂 A presto! 🙂

  • Ciao Tia,
    ho letto tutto il capitolo in 3 minuti… Alla fine ho pensato: “beh avrebbe potuto inserire qualcosa in più e usare tutti i caratteri”. Per curiosità guardo quanti caratteri hai usato e mi casca la mascella… Mi sembra impossibile che tu abbia usato tutto lo spazio a disposizione… Davvero: ho controllato 2 volte e sono ancora convinto di essermi sbagliato. Mi stupisce sempre il tuo modo di scrivere così scorrevole. Mi torna in mente una certa metafora su un’anguilla…
    Siamo solo a metà racconto e già metti la nostra coppia in crisi… Mi chiedo cosa hai in serbo per noi per la seconda metà 😀
    L’unico consiglio che mi sento di darti è quello di approfondire il personaggio di Alessio: noi lettori non sappiamo quasi niente di lui quindi, almeno per me, è davvero difficile empatizzare col protagonista. Cosa ci trova di così speciale Christian in lui?
    Alessio riesce in mettere in dubbio l’orientamento sessuale di Christian ormai adolescente, come?
    L’unica cosa che mi ha fatto percepire la sintonia tra i due protagonisti è stata a fine capitolo, quando Alessio capisce al volo che c’è qualcosa che non va, poi quando Christian mente e Alessio lo scopre subito.
    Dai a noi lettori un motivo per innamorarci di Alessio 🙂
    La mia non vuole assolutamente essere una critica. Considera quello che ti ho scritto come un consiglio dato con parecchio entusiasmo 😀
    Cinquemila caratteri, ancora non ci credo…
    Ti faccio gli auguri e ti mando un bacione 😀
    Ci sentiamo l’anno prossimo! 😉

    • Ciao! ^_^
      Innanzitutto, ti ringrazio per i complimenti! Sei gentile e mi segui sempre! Grazie, grazie, grazie!!!! XD
      Per quanto riguarda Alessio, non ti devi scusare! Hai ragione! Mi sono resa conto anch’io di avergli dato poco spazio in questi cinque capitoli. Usare la prima persona per raccontare la storia mi permette di analizzare a fondo i sentimenti e le paure del protagonista, ma toglie spazio agli altri, visto che posso solo raccontare ciò che il protagonista vede/sente/conosce. Comunque, ti faccio uno spoiler: nel prossimo capitolo avevo in mente, tra le tante cose, di parlare di Alessio e raccontare qualcosina su di lui. Limiti permettendo, risponderò alla tua domanda “cosa ci trova di così speciale Christian in lui?”
      Per quanto riguarda l’altra domanda, invece, Alessio non mette in dubbio l’orientamento sessuale di Christian. Lui se ne va perché si sente sconfitto, perché quelle parole così dure gli dimostrano che Christian preferisce scappare e vivere nelle bugie, piuttosto che lottare insieme a lui.

      Ah! Mi raccomando, ogni volta che hai dubbi/consigli/critiche o altro, dimmi pure senza problemi. Io sto imparando e sto cercando di migliorarmi e i consigli sono sempre ben accetti.
      “Dai a noi lettori un motivo per innamorarci di Alessio 🙂
      La mia non vuole assolutamente essere una critica. Considera quello che ti ho scritto come un consiglio dato con parecchio entusiasmo :D” Non hai idea di quanto mi abbiano fatto piacere queste parole!!! Grazie!!
      Ci sentiamo al prossimo capitolo (o prima, se vuoi aggiungere/approfondire qualcosa)!
      Buon Anno! Ti mando un bacio anch’io e complimenti per la copertina (meritatissimaaa)
      A presto! 🙂 🙂

        • Ah! Avevo dimenticato di risponderti.
          Ok, non avevo capito un tubo di quello che volevi dirmi XD
          Comunque, Christian sa di non essere etero, però ha sempre vissuto la sua vita nascondendo chi è veramente.
          Con il limite dei caratteri non posso dirvi tutto subito (nella prima versione avevo inserito qualcosa già nel primo capitolo), ma cercherò di spiegare tutto prima del decimo capitolo! 😉
          Grazie per il complimenti! 🙂

  • Ero indecisa tra il nonno e Giancarlo, ma siamo già alla metà del cammino forse è meglio non introdurre troppi personaggi.
    Vorrei poter dare del “collione codardo” a Christian ma è troppo facile giudicare dall’esterno, vivere una situazione simile dall’interno è un’altra cosa.
    B.B.B: brava brava e buon anno 🙂

    • Ciao! 🙂
      Concordo con te. Anch’io spesso non condivido alcune scelte o comportamenti, però, come dici tu, è troppo facile giudicare dall’esterno. C’è chi ha un carattere forte e orgoglioso, e non rinuncia per nulla al mondo ai suoi sogni e ai suoi principi, e c’è chi, invece, ha paura: dei cambiamenti, delle reazioni, di sentirsi diverso e odiato, e per questo motivo si chiude in un guscio, per proteggersi.
      Christian è così. Vedremo se Giancarlo (visto che è in vantaggio) riuscirà ad aiutarlo.
      Grazie per i complimenti. Buon anno anche a te! ^__^ A presto!

  • Da come era partito il capitolo non mi aspettavo che finisse in tragedia, Christian deve trovare fiducia in se stesso e superare le paure.
    Scrivi sempre benissimo e così scorrevole che finisce in un attimo il capitolo. Bravissima come sempre anche in un genere diverso dal solito.
    Voto l’amico clochard, li ha già aiutati una volta, può farlo ancora! 😉

    • Ciao Vincent!
      Christian è un ragazzo insicuro e pieno di paure. Il suo percorso di crescita è appena iniziato e saranno le persone a cambiarlo. Alessio ha intaccato la sua maschera, mostrandogli un nuovo cammino, ora ci vuole un altro personaggio che ascolti le sue paure e gli faccia da guida. Vedremo se sarà proprio l’amico clochard 😉
      Grazie. A presto! 😉

  • Dico Giancarlo perché la sua figura mi era piaciuta e mi aveva incuriosito, mi pare giusto dargli un po’ di spazio. Finalmente gli ostacoli. Sono duri, ma permettono di apprezzare meglio le vittorie. Christian fugge, è naturale all’inizio. Poi capisci che la paura ti scava un fossato intorno e ti rendi conto che non vuoi vivere dentro quello spazio angusto. A me è capitato dopo che un cane mi ha sbocconcellato un polpaccio mentre pedalavo in campagna. Per mesi cambiavo strada pur di non passare in punti in cui sapevo di trovarli. Poi ho capito: è una questione di ‘protocolli di comunicazione’. Devi fare due cose insieme: affrontare la paura e comunicare con gli animali nel modo giusto. Oh, ha funzionato alla grande. Non sai che soddisfazione!
    Vale per tutto. Almeno fino a che non incontri animali veramente cattivi. Ma per fortuna sono un’esigua minoranza.
    Bel capitolo, denso e triste. Ti confesso che inizialmente ho giudicato un po’ precipitosa la decisione di Christian, ossia non abbastanza giustificata. Ripensandoci, forse è anche più realistico: decisioni dettate dalla paura, che sia paura fisica o di essere feriti, o di ferire, poco cambia. Sono prese d’istinto, sono improvvise, non ha senso perdere tempo a spiegarle, perché se fossero spiegabili non sarebbero più ciò che sono.

    Ciao, brava, a presto

    • Ciao JAW!
      Il tuo commento mi fa molto piacere. La decisione di Christian è precipitosa, è vero, ma lui ha veramente paura di quella situazione. Come dici tu, sono scelte prese d’istinto e non si possono spiegare. La fuga è la scelta più semplice ed è la soluzione che gli è più familiare… è sempre fuggito dalla realtà, dai suoi sogni, da ciò che era veramente e, anche questa volta, fugge da una situazione che non si sente di gestire. Non ha mai parlato con nessuno dei suoi sentimenti e delle sue paure, e forse è proprio questo il problema più grande.
      Ti ringrazio tantissimo per le belle parole! A presto!

  • “La verità era che c’eravamo solo noi due in quel momento, nient’altro importava” questa frase (che trovo bellissima nella sua autenticità) ha indirizzato il mio voto verso “sogno e poesia”.
    Un capitolo dolcissimo, pieno di romanticismo e magia quella di un amore appena sbocciato.
    Sempre più brava Tiziana 🙂

  • Sogno e poesia.
    Molto delicato questo capitolo. Direi anche piuttosto realistico, i ragazzi sfiorano la diffidenza della gente. Ho paura che questo sarà solo il primo assaggio, penso che l’ ostilità degli ‘altri’ avrà un ruolo importante in questa storia.

    Ciao a presto

  • Le vecchie… Le vecchie bigotte… Vorrei entrare nel tuo racconto solo per prenderle a sberle. Le vecchie che si truccano usando il badile. Quelle che hanno talmente tanta terra in faccia che mi vien voglia di prendere il trattore e arare.
    Mi sembra di capire che sei stata a Firenze e che ti è piaciuta parecchio come città 🙂
    Per il resto tutto ok: la storia tra i protagonisti procede col giusto ritmo 🙂
    Ciao, a presto! 🙂

    • Ciao! 🙂
      Addirittura col trattore! 😀 Ovviamente, non tutte le vecchiette sono così, ci sono anche quelle tranquille e pacifiche XD. Mi è capitato spesso, sul treno, di vedere tantissime persone storcere il naso alla vista di qualche passeggero che non rientrava nei loro standard.
      In questo caso, le signore con il trucco pesante e gli abiti costosi rappresentano la superficialità dell’essere umano, che fa di tutto per apparire bello, ma dentro rimane povero, incapace di comprendere i sentimenti degli altri.
      Sì, Firenze mi piace molto, ci sono stata mille anni fa e spero di tornarci presto! 😉
      Ti ringrazio. 🙂
      Alla prossima!!! 🙂

  • Ed io sono qui a farti ancora una volta i miei complimenti!! Te li faccio perché stai scrivendo una storia su un argomento che spesso fa parlare e purtroppo in molti ancora non si sono resi conto che l’ amore é uguale per tutti. Lo stai facendo nel modo più semplice e reale possibile in questa storia, mostrando le fragilità di chi si sente ancora diverso agli occhi della gente. Bravo Alessio che invece lo ha capito e lo ha portato a Firenze, lontano da chi lo conosce e forse ancora non capisce.
    Molto dolce la parte finale, con un bacio che oltre a Chris aspettavo anche io lo ammetto!!
    Voto per sogno e poesia perché è questa l’ atmosfera che si respira nel tuo racconto.
    Bravissima davvero!!
    Alla prossima <3

  • La cosa che mi ha fatto urlare dallo scandalo:
    ‘… centinaia di selfie…’ AAAAARGH!!
    Scherzo (un po’), ma questa moda di fare fotografie occupate per il 95% da facce deformate dal grandangolo e da smorfie assurde mi spaventa sul serio 😀
    La cosa che non ho capito del tutto:
    “Forse era sbagliato, forse no”.
    Non avevo percepito un’insicurezza sulla propria identità nel protagonista. È cosi? Ho frainteso? Mi chiedevo appunto quale fosse l’ostacolo in questo racconto, a giudicare da come andava bene l’intesa tra i due immaginavo che l’ostacolo fosse esterno, ossia la società ostile. Ora non ne sono così sicura.
    Vedremo.
    Sogno e poesia.
    Ciao ciao

    • Ciao Moneta!
      Eh, non posso che darti ragione! Anch’io amo le care vecchie foto. 🙂 Sicuramente i due ragazzi hanno scattato anche foto più classiche, ma mentre scrivevo me li sono immaginati vicini, con facce strane e pose ancora più strane per scattare i vari selfie e questo mi ha fatto sorridere, per questo ho deciso di metterli. 🙂

      “Forse era sbagliato, forse no”. Il senso di questa frase è: per alcuni era sbagliato ciò che stavano facendo, per altri no. Tuttavia,ciò era irrilevante in quel momento, perché quello che contava veramente erano loro due e nient’altro. (è felice e dimentica momentaneamente tutte le sue insicurezze).
      Christian è consapevole di essere gay, ma ha sempre nascosto la sua “vera identità” a tutti perché ha paura. Teme di deludere i suoi genitori ed è terrorizzato dal fatto che gli amici (e le persone in generale) lo guardino con disgusto e odio. Per quanto riguarda gli ostacoli, si capirà tutto nei prossimi capitoli (spero).
      Se hai dubbi o perplessità (o suggerimenti) sono qui!
      Ti ringrazio! A presto!

  • Ciao TiaShe.
    A Lucca ci sono troppe persone che li conoscono, per cui vanno a Firenze, ma è sul treno che devono chiudere gli occhi per non vedere le anziane.
    Delicato, reale, tra parentesi sono posti che ricordo bene (adoro Lucca). Ma questi due vanno a Firenze per mangiarsi un kebab? Ahiahiahi! 😉 Questi giovani!
    Attendo il prossimo episodio. Ciao.

    • Ciau Achillu! 🙂
      Anch’io adoro Lucca (e la Toscana in generale) ed è proprio lì che “il filo del destino” ha fregato anche me 😉 (per questo motivo ho deciso di ambientare lì la mia storia).
      Per quanto riguarda il kebab, hai ragione 🙂 , ma Alessio aveva già speso 30€ di biglietti del treno (andata e ritorno Lucca/Firenze per due persone), così ho optato per un cibo economico, veloce e che piace molto ai giovani XD
      Grazie per i complimenti! Alla prossima! 😀

  • Ciao! 😀
    Capitolo emozionante, a partire dal titolo, che adoro! Mi è piaciuto molto come hai dipinto la paura di Chris e quanto Alessio sia stato premuroso nei suoi confronti. Il finale è stato, a dir poco, perfetto! *w* Complimenti: sei bravissima come sempre!
    Per il prossimo capitolo sono molto indecisa, perchè le opzioni mi piacciono tutte… voto “passato e musica”.
    A presto! <3

  • Bugie. In fondo, una piccola bugia c’è già stata: non hanno rivelato di conoscersi di fronte agli altri. Perché?

    Che strano leggere Tia e leggere un racconto come questo. Sono abituata a vedere il tuo nome di fianco a un fantasy, ma devo dire che scrivi bene di qualsiasi argomento e che la storia non è affatto male. Al contrario, mi catturi 🙂
    Curiosa di leggere il seguito, ti chiedo scusa se non riuscirò a farlo subito (ma spero di sì!). A presto!

    • Ciao! 🙂
      Alessio ha compreso fin da subito l’insicurezza di Christian, per questo ha finto di non conoscerlo, per evitare che i suoi amici gli facessero domande. (Ne parlerò un pochino nel prossimo capitolo – battute permettendo XD)

      Eh, anche per me è strano. Questo è il primo racconto rosa che scrivo e spero di riuscire a creare qualcosa di buono. Ti ringrazio per i complimenti! 🙂 Sei sempre molto gentile.
      A presto! 😉

  • Ciao Tia! 😀
    “«Vado a lavarmi le mani» informai inutilmente gli altri, troppo presi da Facebook per considerarmi”. Ecco: con questa frase ho avuto un bruttissimo senso di deja vu 🙁 Poi dicono a me che sono asociale perché mi perdo nei miei pensieri 🙂
    Immagino non sia facile scrivere un racconto del genere usando la prima persona singolare, quindi complimenti 🙂
    Ciao bella! 😀

  • E le cose si fanno sempre più interessanti tra Christian e Alessio. Mi piace come si sta sviluppando il loro rapporto, nel modo più semplice e reale possibile. I loro messaggi sono proprio quelli che, tutti noi, mandiamo ogni giorno e questa cosa mi piace moltissimo. Del resto è proprio prendendo spunto dalla realtà di tutti i giorni che nascono le storie più belle.
    E ci stai riuscendo anche con questa.
    Ed ora cosa ha in mente Alessio? Direi che sono problemi in vista…
    Bravissima!! <3

  • Sono riuscita a leggere tutti e tre i capitoli insieme…farò così sempre..perchè io sono una lettrice da “inizio-fine” del libro…in una sola notte, per tante che siano le pagine…e patisco molto se devo leggere a singhiozzo! Mi è piaciuta la normalità del nuovo racconto.. scorre bene e, in poche righe, sei riuscita a delineare il carattere di Cristian…. di principi sani..con i dubbi dei giovani e le loro paure, ma con la volontà di reagire alla prepotenza. Aspetto con ansia!!!!!!

  • Paura… quella che può provocare un sentimento diverso?
    I tuoi protagonisti mi piacciono sempre più, sono molto credibili: rispecchiano i ragazzi di oggi; la loro voglia di divertirsi; lo scarso interesse per tutto ciò che richiede responsabilità (come la scelta dell’università); ma anche la voglia di sperimentare cose nuove.
    Brava. A presto.

  • Ciao!!! 😀
    Un altro capitolo bellissimo! Mi piace come sta prendendo forma il rapporto tra i due personaggi principali (e capisco benissimo i drammi da studente universitario di Alessio 😉 ). Per il prossimo capitolo voto “paura”: mi intriga molto come tema e apre tantissimi orizzonti verso cui può proseguire la storia.
    Non vedo l’ora di leggere il seguito! 😀
    A presto!
    Ps. dopo aver letto la descrizione di Alessio, serve anche a me il secchiello per la bava! XD

  • Paura….ma non so perché… a volte scelgo con lo stomaco e questo è uno di quei casi.

    Ciao Tia, scorrevole e ben scritto anche questo episodio. Mi piace il modo in cui riesci a trasmettere l’incredulità che prova il protagonista nel sentirsi attratto/incuriosito da Alessio.
    Alla prossima puntata 😉

  • Quando ho letto la storia del filo rosso, mi ha fatto ricordare l’anima Nana. 🙂
    A costo di essere ripetitiva mi piace come racconti le tue storie. E il cambio di genere non lo ha minimante intaccato.
    Ho votato per il bar. Al cinema non ci sarebbe stato modo di parlare. E nemmeno la pizzeria mi è sembrata adatta, parlare con la bocca piena non è educato. Magari tra un sorso e l’altro avranno modo di conoscersi di più. 😉

  • Posso dirti che quando ho vosto il genere, ho sospettato che il tuo rosa contenesse un amore omosessuale (oddio, sempre che non abbia frainteso!). Approvo moltissimo questa tua scelta, viviamo un’epoca contraddittoria, in molte parti del mondo sis ta affermando più libertà, ma la società non è ancora pronta. Uno dei compiti dello scrittore è proprio questo: preparare, insegnare, mostrare a chi legge un mondo possibile. Mostrare l’amore. L’amore è sempre quello, uno. Di diversa c’è solo la prospettiva dal quale lo si guarda: tu ci mostri questa prospettiva, cosicché noi lo possiamo riconoscere e non averne paura.
    Ciao ciao

    • Ciao Moneta!
      No, no, non sbagli! ^_^ Ti ringrazio per le belle parole. Era da tempo che volevo scrivere un racconto così e ho deciso di buttarmi. Ci sono alcuni punti che vorrei approfondire e messaggi che vorrei lanciare, spero proprio di riuscire a farlo bene.
      Il tuo commento è veramente bellissimo e ti ringrazio! Hai ragione, “l’amore è sempre quello, uno. Di diversa c’è solo la prospettiva dal quale lo si guarda”
      A presto!

  • Voto pizzeria, forse sono in minoranza ma me li immagino bene Christian e Alessio seduti al tavolo a parlare.
    Mi piace moltissimo come stai gestendo il rapporto tra i due e sono sicura che, col passare dei capitoli, avrà dei risvolti molto interessanti. *.* Anche in questo genere riesci a mantenere vivo l’interesse e le scene sono sempre intense!!
    Aspetto con ansia il prossimo <3

  • Stavo per votare “cinema”,ripensandoci però non avrebbero modo di parlare, perché immagino che saranno i due protagonisti a incontrarsi ancora. Mi piace la delicatezza che usi nel raccontare le varie storie, voto il “bar”.
    Come sempre mi ripeto nel dirti che mi piace molto come scrivi,ma non posso esimermi dal farlo, sei bravissima 🙂

    • Ciao! ^_^
      Anche a me è piaciuto molto (sia il libro che il film).
      La storia che ho in mente (in linea generale, poi le opzioni la cambieranno sicuramente) è molto soft, infatti è un rosa e non ha il bollino per adulti (anche perché l’eros non mi piace) XD vorrei concentrarmi soprattutto sui sentimenti e sulla crescita dei personaggi.
      Se però non dovesse piacerti, non sentirti costretto a seguirla XD
      Grazie milleee!!! ^_^ A presto!

  • Uhm, pizzeria.
    Grande Guida Galattica, non la leggo da (quanto? un secolo?) un pezzo, ma è un libro eccezionale. Ti racconto una cosa che sanno in pochi: la mia cattivissima IA del Canto di Tau Ceti (beh, cattivissima, alla fine neanche tanto) si chiama Kalisa Dhui. In assonanza con le parole Cālīsa du’ī che sono una traduzione maccheronica in una lingua a me sconosciuta di… 42! 😀
    Non seguo molto il rosa, ma ti conosco e so che sei capace di grandi cose. Inoltre, questi due capitoli mi sono piaciuti: nei precedenti racconti dovevi un po’ ritagliarti spazi di sentimento e pensieri di tolleranza (che apprezzavo molto, come ti ho scritto più di una volta) immersi nell’azione, qui hai il campo libero. Sono curioso di scoprirti in questa nuova veste.
    Ciao a presto

    • Ciao JAW!!!
      Adoro quel libro! Ahah! “42”, la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto! Accidenti, le hai dato un nome importante!
      Il Canto di Tau Ceti devo assolutamente recuperarlo, è l’unico racconto che non ho seguito (rimedierò al più presto!)
      Il mio genere preferito è il fantasy, ma volevo sperimentarne altri, per mettermi alla prova, capire cosa migliorare e quali sono i miei limiti. Sono contenta di sapere che questi due capitoli ti sono piaciuti. ^_^
      Grazie mille! A presto!

  • Ciao!! 😀
    Ops, votando “in pizzeria” ho mandato in parità le opzioni, ma mi sono lasciata guidare dalla fame! XD
    Molto bello anche questo secondo capitolo: la storia di Giancarlo è davvero toccante e ancora di più lo è sapere che, nonostante tutto, non abbia perso il sorriso! (anche perchè sembra sapere “cose” che ignoriamo… 😉 )
    Condivido l’amore per Zaphod e tutto l’universo di Guida galattica! <3
    Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
    A presto! <3

  • mi hanno colpito molto le descrizioni delle sensazioni di Christian, non si fa fatica a immaginarsi nei suoi panni.. direttamente con tutti e 5 i sensi!
    Bravissima! Ora vediamo come procederà la storia, voto “cinema” perché sono curioso di sapere quale sarà il film in proiezione 😉

  • Cara TiaShe,
    Sono passati un paio di mesi ma finalmente sono tornata su TheIncipit. Naturalmente, non potevo non leggere la tua storia!! 🙂
    Non mi aspettavo un racconto rosa.. ma ammetto che la tua storia mi ha affascinato già dalla prima riga. Bell’incipit, complimenti!! 😀
    Voto: Alcuni minuti dopo, sulle mura…
    A presto! 😉

  • “Ore dopo, a casa…”.
    Tia in un racconto rosa! 🙂 Sono molto curiosa di vederti in questo genere così nuovo e diverso rispetto a prima. Spazio ai sentimenti ma, sicuramente (conoscendoti e avendo letto altro) non solo.
    La leggenda del filo rosso. In realtà, credo di conoscerla, ma non dirò niente; così se qualcuno dovesse leggere i commenti non avrà brutti spoiler (magari anche sbagliati).
    Ciaoooo!

  • Ciao Tia, anch’io voglio sapere la leggenda del filo rosso! Mi piace molto la tua storia ti seguo volentieri! Mi piace questa amicizia tra Christian e questo senzatetto, molto bella. Io dico per alcuni minuti… Aspetto il prossimo capitolo alla prossima!
    P.s. passa dalla mia principessa se ti va…

  • Alcuni minuti dopo… la storia mi ha presa così tanto che voglio continuarla dal punto esatto in cui si è interrotta. L’incipit mi piace molto anche se non presenta nulla di originale, ma hai saputo renderla speciale attraverso il tuo modo particolare di introdurci nel mondo di Christian, nei suoi pensieri, nel suo conflitto interiore e nel suo essere un ragazzo comune, non sarà un eroe ma è dotato di un cuore grande.
    La conclusione del capitolo mi lascia un po’ perplessa: la storia che racconterai sarà incentrata su Christian o sulla leggenda?
    Bravissima e a presto 🙂

    • Ciao Anna!
      Sono contenta che l’incipit ti sia piaciuto. 🙂
      Christian è il protagonista e la storia sarà incentrata su di lui. Il vero significato della leggenda (per quanto riguarda il mio racconto) si capirà nel corso dei capitoli.
      Ho lasciato la trama volutamente ambigua per non svelare troppo 🙂 Spero di riuscire a sviluppare bene le mie idee e di mantenere vivo il tuo interesse.
      Consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti. 🙂
      Grazie! A presto! 😀

  • Io continuerei il momento, poco dopo sulle mura.
    Sarà perché ne conosco parecchia di gente che ha dovuto adattarsi a vivere la vita programmata per loro dai genitori o che ha dovuto ricostruirsi dolorosamente dopo averne deluso le esigenti aspettative; sarà perché come sempre la tua scrittura è deliziosa e così precisa da essere visiva; sarà per il titolo e la leggenda giapponese, questo tuo incipit mi ispira parecchio. Nonostante il genere rosa.
    Mi siedo in poltrona e aspetto di leggere, l’inverno si sta in stallando, una bella storia di sentimenti è quello che ci vuole a riscaldare i cuori! 🙂

  • Ciao Tiashe, è la prima volta che seguo un rosa, mi piace moltissimo il tuo modo di scrivere, è molto fluido e ti fa immaginare bene le cose che accadono.
    La leggenda del filo rosso mi ha sempre affascinato e in più sono legato sentimentalmente a Lucca.. Quindi non vedo l’ora di vedere il proseguimento della storia!
    Voto “alcuni minuti dopo sulle mura”

  • E già ti ritrovo con la nuova storia!! Evviva *.*
    L’inizio è davvero molto interessante e poi si parte da Lucca, dove i miei ricordi sono ancora freschi, quindi apprezzo ancora di più.
    Mi intriga l’incontro tra i due ragazzi e sono curiosissima di vedere i risvolti che prenderà la storia!!
    Ho votato per ‘ Alcuni minuti dopo, sulle mura…”
    Quelle mura per me hanno qualcosa di magico!
    Bravissima, non vedo l’ora di leggere il seguito
    A presto <3

  • Oh che bello: il protagonista ha il mio nome! 😀 trattalo bene sennò poi mi arrabbio u.u comunque, essendo fan della focaccia ed essendo per un ottavo genovese, me la sarei mangiata tutta io… Come già detto in precedenza: sono una persona cattiva! U.u
    Sono contento che tu abbia cambiato genere e che ti sia avventurata in qualcosa di molto diverso 🙂
    Seguo e attendo il prossimo capitolo! 😀

  • Ciao! 🙂 La storia a partire già dall’incipit si prospetta davvero interessante! Scrivi molto bene e riesci a rendere a pieno le scene, cosa che non tutti sanno fare. Devo dire che questo capitolo oltre ad avermi incuriosita mi ha anche invogliata a leggere le tue storie precedenti!

  • Incipit ben scritto, che incuriosisce e mi mette voglia di sapere cosa accadrà dopo. Il genere “Rosa” non mi appassiona, ma questo racconto promette bene e sono sicuro che non mi pentirò di aver fatto quest’eccezione. E vorrei vedere cosa accade subito dopo, sulle mura. Brava Tia, come sempre 🙂

  • Ciaooooooo!!!!! 😀
    Bentornata, TiaShe!! Sono contenta di ritrovarti qui così presto. La storia si prospetta interessante già dall’incipit e non vedo l’ora di leggere il resto.
    “Cenammo in silenzio. La televisione sostituiva le parole e i pensieri che avremmo dovuto confessare. Le canzoni e i suoni coprivano il rumore della mia anima che si sgretolava ogni volta che i miei genitori mi fissavano con quei loro occhi carichi di aspettative.” Meravigliose queste frasi: cambi genere, ma la tua bravura resta uguale! Complimenti!
    Non so proprio cosa votare… la mia mano si muove da sola e….. “Alcuni minuti dopo, sulle mura…”.
    Alla prossima! <3

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