Surreal word- L’avventura ha inizio

Dove eravamo rimasti?

Come reagirà Josh? Vorrà parlare con i vertici a tutti i costi per sapere cosa sta succedendo e prendere il controllo della situazione (60%)

Un leader particolare

-Noooooo!-

Con uno scatto Josh provò a raggiungere Jacob ma si ritrovò semplicemente tirato oltre le mura della città da una strana energia rossa mentre l’amico con gli occhi ormai spenti veniva trascinato via da quel tentacolo fino a non essere più visibile.

-Lasciatemi andare da lui!- Si dimenava provando a liberarsi da quella morsa senza successo.

-Idiota ormai è morto ma se vuoi ti lascio andare così lo raggiungi-
Ben piantato sul marmo gelido guardava il ragazzo attraverso il filtro rosso che lo tratteneva, voleva solo trovare il modo di liberarsi e rompergli il muso.

-Aron lascialo, ti rendi conto di essere un’idiota?-
Porse il suo sguardo rattristato verso Josh
-Non ti lasceremo uscire, calmati-

Aron allentò la presa fino a far sparire la morsa in cui lo teneva, appena libero scattò verso l’ingresso fino a che il suo naso non si infranse contro un muro invisibile.

-Che c’è? Secondo te perché non ci hanno inseguito fino a qui? Fatti un favore, hai già ucciso il tuo amico vedi di non suicidarti- Il ragazzo si allontanò dopo avergli rivolto un sorriso sprezzante.

Josh colpì il muro invisibile ripetutamente con sangue e lacrime che lo privavano della vista, il mondo gli stava crollando sotto i piedi con solo una sconosciuta a dargli conforto.

***

-Tre giorni per ricevere un’udienza? Quanto vi credete importanti?-

-Josh calmati, parla con rispetto quando sarai al cospetto del nostro leader-

Il ragazzo non aveva molta intenzione di calmarsi, strappò il cerotto che aveva sul naso con forza.

-Non preoccuparti per me so quello che faccio però sai qui dentro dovreste proprio darvi alla medicina-

Alice si lasciò andare ad un sorriso -Beh, non credo che con le persone normali funzionerebbe allo stesso modo-

-No? Prima o poi dovresti spiegarmi perché mi tieni fuori dalla definizione di persona normale-

Le enormi porte si aprirono davanti a lui rivelando al suo interno una grande sala in marmo bianco, credeva che l’avesse portata nella sala del trono ma quella sembrava più una mensa a giudicare dalla quantità di tavoli presenti e alle persone che giravano per essa.

Aron si avvicinò a grandi falcate a lui.

-Bene moccioso, ti accompagno dalla nostra leader-

Josh si limitò a grugnire prima di seguirlo quanto vorrei spaccarti la faccia.

La sorpresa più grande la ebbe di fronte alla leader della città, un’anziana signora legata al “trono” con dei tubi luminescenti, con l’ormai consueto colore azzurrino, non sembrava che se la passasse proprio bene.

-Buon…buongiorno?- Seguiva con lo sguardo i tubi fino a notare i punti in cui le entravano nel corpo, che cosa surreale.

-Buongiorno mio piccolo Josh- tossì dallo sforzo, portando le sue deboli dita ad accarezzarsi la gola quasi come se questo potesse dare forza alle sue corde vocali

-Mi hanno detto che volevi conferire con me, come va il tuo giovane cuore-

-Il mio che?- fece per stringere i pugni ma gli mancava la volontà di farlo, la presenza di quell’anziana in qualche modo lo placava.

-Male, come dovrebbe stare-

-Quella del tuo amico è stata una tragedia non voluta, non ci aspettavamo che l’avresti portato con te- Ricominciò a tossire e questa volta si massaggiò il petto.

Aron corse da lei prendendole la mano con una presa delicata, nell’incontro delle loro mani emerse una piccola luce e la leader sembrò stare molto meglio.

L’ho ucciso… -Sono qui per sapere cosa sta succedendo, chi ha ucciso Jacob e perché mi avete attirato qui, tutta questa situazione per me non ha senso-

-Il mio nome è Samantha ed un tempo avevo un fratello gemello, Samuel, abbiamo creato insieme questo posto…- Prese tre grosse boccate d’aria prima di continuare -Le cose tra noi non sono finite bene come vedi, crede che noi siamo esseri superiori e che dovremmo vivere per sempre governando sulle persone normali-

-Ed è lui che ci ha attaccato ieri?-

-Sì, sta mischiando la tecnologia umana con le nostre capacità, diventa via via sempre più potente e sempre più persone lo seguono-

-Come è possibile che ci abbia attaccato lui, se è vostro gemello non ne ha le forze-

-Potrebbe aver comandato uno dei suoi, idiota, non so neanche perché ti diamo tutte queste spiegazioni-

-Aron si un po’ più gentile col ragazzo- chiese Samantha -Ragazzo, Alice mi ha detto che vuoi essere in prima linea per risolvere la situazione-

-Ovvio! Vendicherò Jacob anche se dovessi accettare l’aiuto di un coglione- Rivolse uno sguardo incattivito ad Aron.
-Però non mi ha ancora detto perché mi ha attirato qui-

L’anziana leader ricominciò a tossire ma questa volta non accennava a calmarsi così Josh venne portato via da Alice.

-Non ha risposta alla mia domanda!- si rivolse arrabbiato alla ragazza
-Tu lo sai? Devo sapere perché Jacob è morto-
Perché l’ho portato con me…

-Josh, la nostra leader sta morendo, l’unica cosa che la mantiene in vita è l’esistenza stessa di questa città che esiste solo grazie alla presenza dei suoi abitanti…- Alice cominciò il racconto con lo sguardo fisso al pavimento.

E ora?

  • Indaghiamo sulla città (100%)
    100
  • Allenamento con Aron (0%)
    0
  • Allenamento con Alice (0%)
    0
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16 Commenti

  • Ciao caro amico, ti confesso che in questo capitolo ho fatto, nella prima parte, una fatica per capire chi parlava e a chi. Ho riletto più volte, forse è colpa mia ma credo che dovresti rileggere e metterti nei panni di chi legge. Se la lettura è faticosa, e non si capisce bene chi parla ci si stufa, e si lascia perdere. Vedrai che è perfino divertente mettersi lì a chiarire mantenendo uno stile… Aspetto il prossimo e voto la città. Ciao?

  • …uhm, facciamo che se la prende con la ragazza.
    Buongiorno, siamo alla fuga sulla neve, come nel più comune degli incubi le gambe non rispondono e il nemico e molto più forte di noi. Ora che almeno loro hanno portato la pelle a casa litigheranno di sicuro!
    Aspetto il prossimo, ti seguo, ciao!??

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