Dove eravamo rimasti?
Scontro di opinioni p1
«Sono io Jonathan, aprimi»
Alla fine Simon era arrivato dall’amico sopravvivendo alla chiacchierata con il padre e alle mille peripezie che lo avevano portato lì. Quello che non sapeva era che quel giorno avrebbe rischiato di perdere un amico molto importante
«Si mi ricordo la tua voce, entra»
Simon capì subito che aria tirava, l’amico non era per niente di buon umore quando aprì la porta. Con un colpo d’occhio notò che aveva in mano il cellulare, non vedeva su cosa era aperto, ma avrebbe scommesso che c’era una chat con Clarissa.
«Ti avevo detto di non scriverle, perché non ti sei fidato, ora starai sempre peggio.» Non poté che dire dimostrando una totale mancanza di tatto.
«Ah sì dimenticavo, per te l’amore non esiste più vero? Sei uno stupido. Anzi lo sono più io che mi ostino a chiedere aiuto a te. Cos’è che dici sempre tu? É solo questione di chimica? Scriverle è come una droga e finché lo faccio posso star bene?»
Ora l’amico era visibilmente alterato. Simon, non volendo far sentire la litigata a tutto il vicinato, visto che Jonathan aveva già iniziato a parlare, chiuse silenziosamente la porta alle sue spalle ed entrando disse. «Sì è esattamente così, l’amore non esiste, è un puro bisogno fisico, sennò come lo giustificheresti? »
«Sei un cinico della peggior specie! Che ti ha fatto Isabelle per ridurti così ?!»
Simon prese un profondo respiro. Una volta si sarebbe arrabbiato come non mai per una frase del genere e avrebbe risposto male all’amico e lo avrebbe insultato a non finire, ma non era più il ragazzo di un tempo. Ora aveva una testa sulle spalle. «Sì sono cinico, e allora? Lo sai anche tu cosa mi ha fatto, mi ha spezzato il cuore. Le ho scritto, le ho fatte tutte per tentare di riconquistarla e sai cos’ ho capito? Che ero sbagliato io. Non darmi del cinico, solo solo in cima ai cadaveri dei miei vecchi sogni. »
«Quindi sei un cinico del cavolo! Una volta, sarai stato anche più stupido, sarai anche stato più solitario, ma almeno eri simpatico! Non ti riconosco più da quando sei stato lasciato!»
Simon aveva capito cosa stava cercando di fare inconsciamente l’amico. Stava sparando a zero. Stava cercando di sfogarsi di problemi repressi per dimenticarsi della sua situazione. Quella giornata sarebbe finita sicuramente peggio di quando era iniziata.
«Sai cos’è il Kintsugi?» Quando gli dicevano che era cambiato quella era la domanda che poneva sempre.
«L’hai già detta sta minchiata stratosferica, non provarci con me. Non c’è più oro nel tuo cuore, quelli erano i sogni a cui hai rinunciato. Ora il tuo cuore è solo nero!» Questa invece era la risposta standard del suo amico. Simon prese un altro respiro profondo e capì che era giunto il momento di “ferire” l’amico.
«Siamo qua per parlare di Clarissa non di me. Lei ti ha mollato perché? Per seguire i suoi sogni? E tu signor “sognatore” che fai? Ti piangi addosso? Capisci anche tu quale sia il problema di questo ragionamento vero?»
Poteva vederlo nel volto di Jonathan. Forse aveva sorpassato il limite, ma era necessario. Doveva riuscire a scuoterlo in qualche modo.
«Simon, da che pulpito! Tu che quando Isabelle ti ha abbandonato ti sei lasciato completamente andare ad ogni possibile perdizione, hai toccato il fondo più e più volte per? Sentiamolo signor genio!»
«É solo questione di chimica Jonathan, appunto perché ho toccato il fondo che te lo posso dire. Poi sono risalito, sogno dopo sogno e sono arrivato in cima.É solo questione di chimica…»
L’amico a quel punto si mise a ridere, di gusto anche. «Tu Simon sei infelice. Simon tu sei infelice come non mai e stai comunque inseguendo i tuoi sogni anche se lo neghi!».
Simon non rispose subito. Stava pensando ad altre cose. Lui era stato troppo nel grigio. Si era adagiato su una essenza che non era sua. ” Ah le donne, hanno sempre rovinato la vita agli uomini. Probabilmente se non ci fossero loro saremmo tutti tremendamente più felici. Eppure non è così, alla fine sono una delle migliori cose che possano succedere. Che non mi sia ancora liberato dell’amore?”
Simon si voltò verso l’amico e disse: «Jonathan, lo sai cosa mi ha tirato su i quel periodo? Una storia, una semplice storia. Te la posso raccontare? Lo so come mi consideri ora, ma sono la tessa persona di sempre. Posso per piacere? Fidati di me!»
«Sei incredibilmente stupido Simon, come fai ad uscirtene con una cartonata del genere ora? Sì puoi raccontarla la tua dannatissima storia, non mi farà cambiare idea sul tuo conto e non mi farà certo recuperare Clarissa, ma se ti ha fatto stare meglio dopo la batosta di Isabelle sentiamola. Tanto non ho niente da perdere.»
Simon fece un sospiro profondo. Per un attimo si ricordò del suo sé stesso passato, poi sorrise e pensò “É tutta questione di chimica” ed iniziò a raccontare.
Di cosa parlerà la storia?
- Guerriero che si forgia una nuova spada (0%)
- Guerriero che si scontra contro una principessa di ghiaccio (100%)
- Guerriero in nero completamente perduto (0%)

04/02/2017 at 01:54
Ho letto solo il primo cap, che c’ho gli occhi bordaux per il sonno.
Se quello che scrivi è quello che pensi, bravissimo. Non le richiamare mai.