Dormi serena.
“Grazie Luca, a domani!”
La mano ruvida dell’uomo le mise in mano il resto. Poi le sfiorò la guancia in un gesto affettuoso, ma Tatjana si scostò. Allora lui tornò al suo posto nell’edicola lungo il Corso, mentre un anziano chiedeva un biglietto del bus. Tatjana mise nel borsello i pochi spiccioli e la rivista di enigmistica appena comprata e si avviò spedita nel marciapiede illuminato dalle luci della sera.
“Buonasera signora Tina”
“Giovanni…”
“Ciao Carla”.
A tutti un saluto e una parola, in quei pochi metri di spazio che percorreva tra il parcheggio riservato della sua auto e l’ingresso del palazzo. Una volta infilata la breve rampa d’ingresso, sguainò un nuovo sorriso.
“Ciao bellezza”. La figura tarchiata di Giampiero e la sua barba bianca si stagliarono nella penombra dell’androne. Afferrò i manici della carrozzina e la spinse con facilità sino al montacarichi adibito al trasporto di persone e sedie a rotelle. Tatjana fece appena in tempo a godersi la dolcezza paterna del portinaio, che la cabina arrivò lanciando un breve trillo. In quel momento sentì un violento frullo d’ali dietro di sé e si girò spaventata. Ma non c’era niente, se non il largo petto dell’uomo e i suoi occhi blu sopra la barba. Una barba tremolante! vide Tatjana, che fece tanto d’occhi. Giampiero rise tonante “Oh oh oh! Che occhioni, bella bambina!” e la barba si fermò. Allora anche Tatjana rise, divertita per quella strana allucinazione. Ma, mentre entrava nell’ascensore, alle sue spalle si formò un vortice di colombe e farfalle che si disperse come schiuma appena la cabina partì.
L’ascensore si arrestò al quarto piano, in un pianerottolo di quattro appartamenti. Una volta entrata in casa, filò sino al divano letto. La stanza era immersa nel buio. Solo la luce del lampione nei pressi della finestra permetteva di distinguere la sagoma dei mobili. Fra tutto spiccava l’unica stampa alla parete raffigurante una sirena che saltava fuori dall’acqua.
Tatjana si staccò dalla sedia con un colpo di bacino e, facendo carico sulle braccia, si distese nel divano. Poi rimase immobile a fissare accigliata il soffitto scuro. Il suo viso trasmetteva sensazioni opposte a quelle precedenti. I vicini non l’avrebbero riconosciuta.
L’aria era pesante. Sentiva prurito dappertutto e la schiena intirizzita iniziò a mandarle segnali urgenti: aveva bisogno di una doccia. Quando si era lavata l’ultima volta? Era stato il giorno prima, dopo aver incontrato Mirco. Socchiuse le palpebre: pezzo di merda. Ricordò che mentre si lavava aveva pianto. Si era strofinata spasmodicamente il moncone della gamba destra rischiando di scorticarsi. Quanto aveva odiato quel che era rimasto della sua gamba, in quel momento. Quanto si odiava tutta quanta, e si faceva schifo.
Inevitabilmente, come ogni volta che si trovava ad aver a che fare con una delusione, la sua mente faceva un tuffo nel passato di nove anni prima. Per la precisione un tuffo dalla scogliera della costa, sotto il solleone d’agosto, con la musica e le esortazioni degli amici a buttarsi. Ad affrontare il rischio, e vincere.
Lei non l’avrebbe fatto, ma poi aveva sentito una voce bramata unirsi alle altre. “Dai, manchi solo tu!” e i suoi occhi che scintillavano come il mare, la pelle scottata delle sue spalle e i ciuffi biondi mossi dalla brezza. Allora si era lanciata chiudendo gli occhi. Urlando e ridendo aveva affrontato la sua prima prova.
Con questi ricordi in mente, si sollevò per prendere il bastone infilato tra il divano e la parete. Una volta issata in piedi, accese la luce dell’unico lampadario per dirigersi al bagno. Entrò nella doccia fornita di seduta e iniziò subito a lavarsi, poi infilò il pigiama di pile e si riaccostò al divano letto. Dovette sedersi per ripiegarla e inserirla dove prima c’era il bastone. La usava solo all’esterno quando era necessaria una certa velocità e solo se aveva spazio a sufficienza. Altrimenti il mondo poteva aspettare.
Prese un tramezzino dal frigo e sedette al tavolino accendendo la tv dal telecomando. Nel piccolo appartamento si diffuse il concitato annuncio dell’ennesimo sisma in centro Italia, ma Tatjana avvertì confusamente il cordoglio per quelle ultime sciagure. Pensava ancora al tono evasivo di Mirco, al suo sguardo distratto e le dita che pigiavano continuamente sull’iPhone. Si ritrovò a rammaricarsi per non esser morta, quel lontano giorno di nove anni prima, ma non era la prima volta.
A quel punto aveva perso l’appetito. Sorreggendosi al tavolo col braccio sinistro e fidandosi della scarsa sensibilità alla gamba superstite, si allungò per buttare gli avanzi nella spazzatura organica. Dopodiché andò a lavarsi i denti e si coricò nuovamente, per trascorrere tutta la notte ad attendere un sonno lento ad arrivare. Tuttavia, quando chiuse gli occhi stanchi, un lieve solletico le fece arricciare il naso. Erano le ali trasparenti di una farfalla, che poi volò attraverso i vetri portandosi via un po’ di dolore. Tatjana allora dormì alcune ore di sonno sereno.
Tatjana e Mirco
- sarà lei a chiamarlo (0%)
- si incontreranno per caso (67%)
- lui la chiamerà al telefono (33%)

03/01/2020 at 10:44
Solitamente non leggo le storie già complete (spaventato dall’effetto boccone grosso), ma questa è stata un piacere…come l’acqua fresca.
Grazie ^^
03/01/2020 at 19:11
Ciao chef Marc
che sorpresa
Questa storia ho fatto in tempo a revisionarla e scriverla in modo decisamente migliore per pubblicarla altrove 🙂 grazie comunque per averla letta, sei stato gentile.
14/08/2017 at 18:42
Ciao Giorgia, finalmente sto recuperando il tuo e altri racconti.
La storia mi è piaciuta dall’inizio alla fine 🙂 Sei stata molto brava a scegliere una trama delicata, mantenendo un tono che non è mai diventato sdolcinato. Bellissima l’idea della mamma-farfalla! Tutto molto magico ma anche molto umano e realistico, soprattutto per quel che riguarda i vissuti di Tatjana.
Grazie!
A presto 🙂
14/08/2017 at 18:59
Grazie Athelas 🙂
22/05/2017 at 10:38
Recuperato anche l’ultimo episodio. Vista la maggioranza che aveva scelto l’opzione amore, mi sarei aspettata un finale alla “e vissero tutti felici e contenti”. Mi è piaciuta la tua idea su come concludere la loro storia. Mi è piaciuto come hai fatto evolvere il personaggio di Tatjana durante questi dieci episodi. 🙂
22/05/2017 at 11:04
Grazie Danica 🙂 fa sempre piacere venir letti anche dopo tempo dalla conclusione.
Grazie anche per seguirmi sempre
24/04/2017 at 14:51
Ah, un bel finale. Il filo che teneva unita Tatjana a Mirco, fatto di sensi di colpa e paura, si è spezzato. Anzi, lei lo ha finalmente spezzato. Ora potrà percorrere la sua strada. Più felice, penso. E più leggera. Come una farfalla 😀
Sul finale, recuperi i toni favolistici dell’inizio e ci regali l’incipit di una storia che è ancora da scrivere.
Ciao, a presto
22/05/2017 at 11:03
Oddio scusa Jaw non avevo visto la notifica del tuo commento, mi accorgo solo ora grazie alla notifica dii Danica 🙁
ti ringrazio per avermi seguito sino alla fine!
22/05/2017 at 11:56
Figurati, l’ho immaginato. Piuttosto, la notizia positiva è che a me è arrivata la notifica della tua risposta, segno che stanno sistemando i problemi introdotti con la nuova versione del sito.
Ottimismo!
Ciao, a presto
22/04/2017 at 05:36
Uno scontro finale con Mirco davvero molto intenso. Mi sarei aspettato che lui combattesse di più davanti alla decisione di Tatjana, però una vittoria l’ha ottenuta, ossia la protesi e Budrio.
Bel racconto Giorgia, spero di rivederti presto su questi schermi 🙂
Ciao e buon weekend 😉
22/04/2017 at 11:29
Ciao Danio
Non si trattava di uno scontro e Mirco non cercava vittoria 🙂 l’obiettivo era di Tatjana.
Già stai leggendo un altro mio racconto 😛 può darsi che ne inizi uno nuovo anche con questo profilo, chissà!
Grazie per essere sempre dei miei, alla prossima.
21/04/2017 at 18:33
Bello. Molto intensa e vivida la discussione con Mirco, le verità che si sono confessati, l’atteggiamento di entrambi. Le loro parole. Brava, davvero. Molto bene la fine, quando lei si fa forza da sola, stavolta è cambiata davvero, non aspetta più e si sforza di conquistare da sola la sua sedia, molto interessante la chiusa… lei accetterà la protesi. Sono d’accordo con la usa prima teoria: sembra una violenza in più. Ma alla fine capisci che non lo è. Certo, ci vuole un po’ ad accettare un corpo estraneo dentro di te o su di te…
Bravissima.
21/04/2017 at 20:14
🙂 grazie mille Ale, sono davvero contenta che l’abbia apprezzato.
Come al solito mi rendo conto solo dopo averlo letto decine di volte che alcune cose del testo non vanno bene, ma ormai è andata e comunque il finale non sarebbe diverso.
Grazie per seguirmi sempre 🙂
21/04/2017 at 13:58
CLAP! CLAP! CLAP! CLAP!
Sei riuscita a recuperare il tono fiabesco in finish che sembrava sparire nel capitolo precedente. Il finale mi è piaciuto ^_^
Alla prossima storia.
Ciao 🙂
21/04/2017 at 20:17
E’ vero, il penultimo capitolo e buona parte di questo non hanno visto farfalle elfi e renne magiche 🙂 ma non potevo esentarmi nel finale, la storia ha un significato che spero sia stato recepito.
Grazie per avermi seguito fedelmente caro Drago 😉
20/04/2017 at 12:00
Ho votato dubbio. Perché Mirco proprio torto non ha. Ma la soddisfazione di avere ragione avrei preferito che Tatjana non gliela desse. Ma a quanto pare l’amore vince su tutto. 🙂
20/04/2017 at 13:32
Spesso vince, oppure funge da insegnamento per i passi futuri 🙂
grazie Danica
07/04/2017 at 17:56
amore.
la figura dell’indiano e il suo comportamento in scena mi sono piaciuti molto, anche il suo alito di cocacola, brava… hai reso tutto molto vivido. mi è piaciuto il finale, il fatto che Mirko le dica in faccia che il rifiuto di sentirsi normale è suo… interessante risvolto. Vediamo che succede sul finale 😉
07/04/2017 at 18:45
Ciao Splendida 😀
Sì, il mio intento era che Tatjana si sentisse rinfacciare chiaramente la sua negazione. Sembra che un po’ tutti se ne siano accorti, la madre che si è rattristata quando lei ha detto “non posso far altro che strisciare come un verme”, Giampiero che l’ha esortata più volte a riconoscere le sue potenzialità, Dragan e la sua storia senza scampo.
Adesso l’indiano e la carrozzina, ma non spoilero niente 🙂 grazie per esser passata Alessandra.
06/04/2017 at 18:46
Direi amore, ma non so se lo rivolgerei a Mirco. Amore, in generale. Non è mai una cattiva cosa.
Ciao Giorgia,
La presa di coscienza di Tatjana sta per compiersi, mi pare. Mirco ha le sue ragioni e lei inizia a capire che l’atteggiamento di chi le sta intorno dipende anche dal proprio.
La mamma farfalla è andata via troppo presto, sono certo che Tatjana scoprirà cosa ha sbagliato 😀
Il capitolo mi è piaciuto ed è molto significativo il ragazzo che la stacca dalla carrozzina. Ma mi chiedo: gliela riporterà indietro? 😀
Forse è meglio di no. Forse è un altro ‘piccolo aiutante’ 🙂
Ciao a presto
06/04/2017 at 18:51
Ciao Jaw.
Il tuo commento contiene indicazioni che userò con piacere 🙂 grazie.
A presto
06/04/2017 at 01:19
È una fiaba natalizia… amore, che altro? 😉
Ed adesso? 😉
Ciao 🙂
06/04/2017 at 09:03
Suppongo non sia più una fiaba natalizia 🙂 grazie Drago.
05/04/2017 at 21:40
Dolore, ma per lui.. sto infame xD
05/04/2017 at 23:24
Dimenticavo. Anche qui (come altri passaggi
Precedenti) il pdv della protagonista rispetto alla
Resa della sua condizione fisica è da 10+
Sciapò.
06/04/2017 at 09:08
Non ho capito esattamente cosa intendi col tuo secondo commento, ma se mi onori con sciapó è di certo cosa grAdita 😉 grazie Mago, sei sempre gentile.
06/04/2017 at 11:03
La gamba fantasma, le difficoltà di spostamento, la resa del senso a volte
di impotenza di fronte a certi limiti è
Reso magistralmente. Questo intendevo 🙂
06/04/2017 at 12:51
Grazie 😀
05/04/2017 at 20:25
Finale duro, denso di cattiverie e sottintesi che potrebbero abbattere un bue. Oltre alla tristezza, avrei pensato che Mirco terminasse anche con “compatimento” che sarebbe anche peggio.
Ho votato per il dubbio, perché il dolore Tatjana lo sta già provando, e l’amore sembra una chimera, però l’indiano potrebbe essere una buona chance 🙂
Brava, ti aspetto per il gran finale, a presto.
05/04/2017 at 21:31
Mirco la accusa proprio di questo, e forse non ha tutti i torti 😉 anche se i modi non sono quelli più giusti.
Grazie per lettura commento e voto, Danio. Arrivo.
05/04/2017 at 16:10
marciapiede
Ciao Giorgia.
Sono tornato dopo un po’ di tempo di assenza e mi sono letto alcuni episodi di fila. Interessante e per me inaspettata l’evoluzione della trama. Attendo il prossimo episodio.
05/04/2017 at 18:34
Ciao Achillu, sei tornato giusto per perderti il nuovo episodio 😀 magari sei ancora nei pressi e trovi il tempo di leggere anche questo!
Comunque grazie, è sempre un piacere averti qui.
12/03/2017 at 14:27
Visto che mancano due episodi, ho votato marciapiede. Perché mi ha fatto pensare ad un cerchio che si chiude.
05/04/2017 at 18:32
Ciao Danica, scusa il ritardo nel risponderti ma non avevo visto la tua notifica 🙂
grazie per essere sempre dei miei.
06/03/2017 at 00:03
Ciao, mi hai fatto commuovere con questo capitolo così intenso e malinconico. Bravissima. Una storia meravigliosa.
A presto 🙂
07/03/2017 at 21:31
Ma grazie Athelas, sei molto gentile 🙂
03/03/2017 at 00:38
A me il cuore dice marciapiede…deformazione artistica verso la strada come palcoscenico 😉
Momento tentativo di slancio dalla sedia-caduta da pelle d’oca.
Brava. Avanti così 😉
03/03/2017 at 09:35
La strada è il tuo Teatro 🙂
grazie Mago
02/03/2017 at 17:24
Sala da tè.
Episodio toccante, bella la capriola verbale di Giampiero ‘Sei tu a dover capire quel che sei’.
Ciao!
03/03/2017 at 09:36
Capriola verbale, mi piace 🙂
grazie Moneta
01/03/2017 at 23:47
Sala da tè. Mi sembra adatto per il pre-finale.
Questo capitolo mi ha commosso: dolce e severo allo stesso tempo 🙂
Ciao 🙂
02/03/2017 at 02:58
Sembra anche a me 🙂 grazie Drago, ciao
01/03/2017 at 20:46
Sala da té.
Bellissimo conflitto hai portato in scena e in esame: “lo specchio”. Brava davvero. La ricerca dell’identità nello scontro tra i due personaggi: lei si chiede lui chi sia, lui la invita a interrogarsi su chi lei voglia essere o diventare. Lui è qualcuno che pensa a tutti, lei è qualcuno che crede di essere a malapena capace di pensare a sé, ma non è così. Complimenti per il conflitto reso magistralmente.
01/03/2017 at 21:33
Grazie Alessandra
Purtroppo però ho commesso altri errori
Bacio 🙂
01/03/2017 at 20:41
Marciapiede.
E così Giampiero le ha aperto finalmente gli occhi. Mi è sembrata di vederla quando, caduta dalla carrozzina, avrebbe strisciato per raggiungere la madre.
Far parte del gruppo e smettere di provare risentimento…cambierà?
Ciao, a presto.
01/03/2017 at 21:28
Non credo basti
Grazie Danio 🙂
26/02/2017 at 14:53
Ho votato per Filippo. Mi sarebbe piaciuto vedere la sua faccia di fronte “all’invasione”. 🙂
26/02/2017 at 15:06
ahahh! Grazie Danica
25/02/2017 at 21:40
Ciao! Brava! Bellissimo questo capitolo! L’idea Che il Vecchio viva in mille e mille case e cerchi le persone tristi è fantastica. Bellissima anche la presentazione che Dragan fa di sé… toccante la parte in cui spiega d’aver scelto la protagonista perché “ho pensato che eri come me”.
🙂 a presto per il seguito!
26/02/2017 at 01:07
Ciao Athelas, grazie 🙂
21/02/2017 at 17:40
Questo bambino mi incuriosisce e mi irrita al contempo 😀
Altro bel capitolo cara 🙂
Avanti così e …dalla madre 😀
23/02/2017 at 10:55
Grazie Mago 🙂
21/02/2017 at 00:01
Io sono rimasto così: :O
Voto anch’io la madre 😀
Ciao 🙂
21/02/2017 at 00:09
Chiudi la bocca Drago 🙂
grazie
20/02/2017 at 17:13
La madre di Tatjana.
Una fiaba, resta sempre una fiaba ma sempre con accenni a quella guerra devastante. Mi piace, e tu sai raccontarla molto bene, complimenti e a presto 🙂
20/02/2017 at 18:32
Grazie Danio, sei molto gentile 🙂
20/02/2017 at 17:12
La madre di Tatiana, rimarrei nella bella atmosfera chje stempera una realtà fin troppo dura da accettare.
Ciao!
20/02/2017 at 18:32
Bene Moneta, grazie 🙂
20/02/2017 at 16:36
La madre.
Bellissimo episodio, mi ha commosso. Che belle le parole dell’elfo… hai una fervida immaginazione e devo dire che questo genere ti riesce bene, non lo avrei scommesso – per un’autrice horror come te – ma mi devo avvedere del tuo talento versatile.
20/02/2017 at 18:34
Carissima Alessandra, grazie mille 🙂
12/02/2017 at 15:04
Avrei detto Tatjana e Giampiero. Giusto per riprendere il discorso di prima e sapere qualcosina di più.
12/02/2017 at 23:24
Avresti detto o l’hai fatto? 😀
Grazie Danica
19/02/2017 at 17:47
L’ho fatto, cioè ho votato quell’opzione. Ma credo di essere stata l’unica. 🙂
06/02/2017 at 00:03
Ciao! Ho letto tutti gli episodi, ora scelgo bitty e Tatiana. A presto!
06/02/2017 at 17:33
Benritrovata Federica 🙂 grazie
05/02/2017 at 16:18
Ciao, voto per Bitty e Tatjana 🙂
Molto bello questo episodio, in particolare mi è piaciuto tanto il momento in cui hai descritto la sfera di Giampiero… e poi le domande pensate da Tatjana e le risposte dell’uomo, molto magico, davvero.
“Volevo assegnarti un bambino meno problematico”… mi e piaciuta tantissimo questa frase. E pensare che a volte sono proprio i guai più seri a farci sentire più vivi.
A presto.
05/02/2017 at 23:28
Ciao Athelas, condivido il tuo pensiero.
Grazie per lettura e comnento 🙂
04/02/2017 at 17:51
Conversazione privata tra il bimbo e la protagonista! 😀
05/02/2017 at 23:26
🙂 grazie
03/02/2017 at 07:28
Bitty e Giampiero, se l’ha in qualche modo ‘mandato’ Giampiero è giusto che interagiscano un po’. Bel capitolo, la cosa che mi è rimasta maggiormente impressa: “gli abitanti morirono in un laghetto di sangue”. Forse perché tutte le parole al diminutivo ti evocano l’infanzia, i giochi le attività da bambini: macchinine, robottini, pranzetto, bagnetto. Qui è del tutto appropriata perché deve richiamare le piccole dimensioni dell’immagine, ma è utilizzata in una frase terribilmente cruenta. Del resto la stessa sfera ricorda le palle di vetro con la neve, un altro ‘gioco’ da bambini. E del resto di un bambino (sfortunato) si parla. Bello, mi è piaciuto.
Ciao
03/02/2017 at 08:14
Ho cercato di non abusare dei diminutivi proprio per dare il senso della guerra, anche Se In miniatura 🙂
Grazie Moneta.
03/02/2017 at 04:15
Bitty e Tatjana, concordo in pieno con Alessandra.
Al prossimo 🙂
03/02/2017 at 08:11
Grazie Danio 🙂
02/02/2017 at 16:59
Bitty e Tatjana, visto che è il momento giusto, mi pare 😉
bellissime le immagini mostrate nelle scene attraverso la sfera di vetro, complimenti Giò 😉
02/02/2017 at 17:47
Grazie Ale
🙂
02/02/2017 at 12:51
Uhm… Uhm… Uhm… Bitty e Tatjana. Ormai abbiamo gettato il sasso, non nascondiamo la mano 😉
Capitolo molto molto interessante. Mette a dura prova la sanità mentale di Tatjana, ma è veramente figo 🙂
Ciao 🙂
02/02/2017 at 17:46
Già, Tatjana si scontra con un bambino molto determinato di cui saprete di più al prossimo episodio.
Grazie Drago 🙂
29/01/2017 at 18:38
Bellissimo anche questo episodio. L’atmosfera è sempre più magica. Bella l’attenzione di Tatjana per questo bambino piovuto dal cielo e altrettanto azzeccato è l’atteggiamento di Pippo che vorrebbe portare subito il trovatello dalla polizia. Voto perchè Pippo non si fidi dell’ultimo arrivato 😉
a presto.
30/01/2017 at 10:44
Ciao Athelas e grazie 🙂
29/01/2017 at 17:03
La storia è complessa e sono già curiosa di vedere come andrà a finire. Sono d’accordo con la reazione di Filippo. Ci si può fidare di Bitty? Perché persino Giampiero non è tanto d’accordo, Ho votato che Bitty metterà alla prova la pazienza di Tatjana. Lei mi ha dato l’impressione che veda nel ragazzino qualcosa di sé. E dopo tutte queste elucubrazioni, concludo dicendo che ovviamente ti seguo, 🙂
30/01/2017 at 10:44
Benvenuta Danica 🙂 grazie per aver deciso di seguirmi.
28/01/2017 at 21:39
Non mi è tutto chiaro… seguo perché voglio capirne di più… 😛
29/01/2017 at 10:38
🙁
benvenuto!
29/01/2017 at 11:11
Perché la faccia triste?
È un bene che non sia tutto limpido fino alla fine… sei una garanzia…e sono sicuri saprai dosare le cose da qui al finale. pronto ad esser stupito ! 😉
29/01/2017 at 11:36
La faccina triste era perché speravo che almeno qualcosa si fosse capito, ma forse col primo commento ti riferivi alle domande ancora irrisolte. Io in effetti lascio sempre qualcosa in sospeso, lo definisco assieme a voi 😉 grazie per reputarmi una garanzia, ma anche no, sono l’incostanza fatta persona XD
29/01/2017 at 11:39
Ma si chiaro. Qualcosa si è capito 🙂 sono io che mi esprimo male as usual xD
Sorry xD
Continuo a seguirti curioso 🙂
26/01/2017 at 22:51
Voto anch’io Filippo non si fida di lui.
Bitty da un lato mi è simpatico, dall’altro mi lascia assai perplesso. Poi la reazione di Giampiero… Oh beh, abbiamo 5 capitoli ancora per capire 😉
Ciao 🙂
27/01/2017 at 19:31
Già, ancora 5 capitoli tutti per voi.
Grazie Drago 🙂
26/01/2017 at 22:43
Bitty metterà alla prova la pazienza di Tatjana…
Bitty è molto singolare, mi piace. Direi diverso, unico. Una buona idea. 😉
27/01/2017 at 19:31
Grazie Ale 🙂
26/01/2017 at 20:39
Vista la prima reazione, credo che Filippo non si fidi di lui.
Ottimo racconto, come sempre d’altronde, ci vediamo al prossimo 😉
27/01/2017 at 19:32
Alla prossima, Danio
27/01/2017 at 19:32
Grazie 🙂
26/01/2017 at 15:56
Bitty mette alla prova la pazienza di Tatj , o Taty; più che altro perché Filippo già non sembra fidarsi troppo e Tatjana invadente non ce la vedo.
Giampiero era un po’ interdetto della novità, chissà qual è l’intoppo che andremo a scoprire.
Molte immagini a mio parere efficaci e ben costruite, “passivo come una gamba di legno…”, ” ali di farfalla bianche come cirri.”, ma tutto il capitolo è molto scorrevole e suggestivo.
Complimenti
Ciao!
26/01/2017 at 19:10
Grazie Moneta, sei fin troppo gentile.
Alla prossima 🙂
22/01/2017 at 22:40
Ciao Giorgia.
Non amo molto i cambi di PDV, per cui ho votato Giampiero, quindi immagino qualcosa di magico.
Tatjana mi è piaciuta molto in questo capitolo. Dai che alla fine le strapperemo un sorrisone.
Alla prossima.
23/01/2017 at 06:16
Ciao Achillu
hai ragione, il cambio di pov non è bello, non lo faccio mai e infatti speravo che in pochi lo votassero.
Tatjana sta scorgendo un percorso e qualcosa da raggiungere, anche grazie all’ultimo avvenimento con Mirco.
Grazie per esserci sempre.
18/01/2017 at 22:32
Ciao, bellissimo capitolo… pieno di sorprese magiche 🙂
Questo Filippo è proprio un amico speciale.
A presto.
19/01/2017 at 11:33
Grazie Athelas 🙂
16/01/2017 at 20:48
Filippo. Molto bello il pezzo sulla pioggia e mi è piaciuta questa Tatjana che agisce e reagisce. Brava.
16/01/2017 at 22:04
Grazie 😉
15/01/2017 at 00:13
Io voto Filippo.
Il commento sul capitolo è :O :O :O
Non ho mai visto scritto un capitolo che riesce a farti sentire rabbioso ed allo stesso tempo sollevato. Il cagnolino ed il bambino sono il tocco di genio finale.
Come tutti mi chiedo cosa porterà questo incredibile incontro 😉
Ciao 🙂
15/01/2017 at 20:26
Grazie Drago 🙂 ciao
14/01/2017 at 17:13
Restiamo sul bambino, mi incuriosisce molto.
Ottimo capitolo, sopratutto hai saputo rendere bene la sofferenza di Tatjana.
Ciao e al prossimo 🙂
14/01/2017 at 17:15
Grazie Danio 😉
14/01/2017 at 17:01
All’inizio ho scartato l’opzione del pdv del bambino, ma ripensandoci ho votato quella, anche perché voglio avere qualche info in più ‘dall’esterno’ su Tatjana.
Qualcuno, da lontano, ha architettato questo incontro, quindi deve essere molto importante. Bel capitolo.
Ciao!
P.S.: ma che è successo alle virgolette? 🙂
14/01/2017 at 17:15
Ho deciso di rendermi la vita più difficile eliminando le virgolette 🙂 e rinunciando a molti battiture, tra l’altro.
Grazie Moneta, ciao.
05/01/2017 at 10:57
Ciao Giorgia.
Litigano.
È vero… c’è una leggenda, non so da quale parte, che dice che le farfalle che ci girano intorno rappresentano le persone care che sono morte! E pensare che l’ho insegnata io a mia moglie… che testone!
Buon anno e a rileggerti presto!
05/01/2017 at 12:17
Ma guarda te, ho riproposto una leggenda a me sconosciuta 🙂
è bello che tu parli di queste cose a tua moglie, lo trovo molto dolce.
Grazie per lettura e commento, e buon anno a te.
30/12/2016 at 14:08
Ciao Giorgia, che bellezza questa storia!
Filippo è proprio un bel personaggio, brava! Il capitolo mi è piaciuto così tanto che arrivata alla fine mi sono dispiaciuta per i cinquemila caratteri esauriti!
“…l’adorava come la sorella che non aveva mai avuto”…. ottima modo per farci capire cosa rappresenta Tatjana per Pippo…. e poi succede proprio così… un giorno incontri qualcuno e lo riconosci come il ” pezzetto” che ti è sempre mancato….
PS: in risposta al mio precedente commento hai scritto “sono così stanca della cattiveria della gente”…. Sono d’accordo con te… Una storia come la tua è la conferma che c’è qualcuno ancora capace di pensare a cose belle e magiche 🙂
30/12/2016 at 15:56
Grazie Athelas, sei fin troppo gentile 🙂 mi auguro che questa storia continuerà a piacerti.
29/12/2016 at 21:47
Vedranno qualcosa di inspiegabile.
Sono curiosa di sapere cosa.
30/12/2016 at 15:56
Grazie Moonflower 🙂
29/12/2016 at 21:08
Beh… è una fiaba… perciò direi che avranno a che fare con Giampiero.
😉
30/12/2016 at 15:57
Bene 🙂 grazie Ale
29/12/2016 at 00:47
Guarda, mi è piaciuta tanto l’irruzione della farfalla col corpo di mamma che voto per qualcosa di inspiegabile. Sei sempre brava, il capitolo è piacevole e scorrevole.
Una domanda/osservazione: dopo la cesura il pdv passa decisamente su Pippo. Poi, dopo una cesura più piccola, sembra farsi esterno o al massimo rimanere su Pippo, ma l’ultimo periodo sembra tornare su Tatjana (“Quel ragazzo era cocciuto come un mulo ma anche divertente; sentì di potersi rilassare.”). Ma forse mi sbaglio o mi sfugge qualcosa. Scusami se ti sembro invadente o inopportuna, ma coi pdv combatto parecchio e non sono ancora certa di sapere esattamente di cosa parlo, quando ne parlo 😀
Ciao ciao
29/12/2016 at 01:36
Ciao Moneta
cos’è la cesura?
29/12/2016 at 07:51
Scusa, come vedi un lessico inadatto, un po’ arraffazzonato: non so quale sia la giusta denominazione, diciamo il ‘cambio di scena’, quello individuato dalll’asterisco in un caso e dal breve spazio tra i due periodi nel secondo caso:
… con la verità.
Suonò all’appartamento…
29/12/2016 at 00:16
Non ho ben capito cos’è successo nel finale…
Questa volta voto Giampiero 🙂
Ciao 🙂
29/12/2016 at 01:37
Prova a rileggere 😉
Grazie per il voto!
28/12/2016 at 21:19
Vedranno assieme qualcosa di inspiegabile…
Non sapevo avessi iniziato un’altra storia, ma da adesso in poi la seguirò 😉
Nei tuoi racconti spesso il protagonista è la scoperta di sé dopo il lungo viaggio dell’introspezione, tra conflitti e negazioni ma alla fine… bé, questo sarai tu a scriverlo.
Complimenti per questo inizio 🙂
28/12/2016 at 22:33
È vero Anna 🙂 i miei personaggi combattono con se stessi sino ad una evoluzione più o meno profonda. Grazie per questa analisi e per aver deciso di seguirmi
28/12/2016 at 20:45
Tatjana è furiosa. Filippo le ha fatto vedere una cosa che non voleva vedere, e per questo litigheranno.
Mi piace Filippo, l’hai tratteggiato molto bene, a presto.
28/12/2016 at 21:22
Figurati che gli voglio già bene 🙂
Grazie Danio.
17/12/2016 at 15:32
Si insospettirà su Giampiero.
Cia Giorgia.
Decisamente adatto al periodo il tuo racconto. Anzi, la tua fiaba. Quello che apprezzo di più è proprio il contrasto tra la descrizione realistica della vita di una persona che deve affrontare serie difficoltà e la magia direi ‘fanciullesca’, quella che ci faceva spalancare gli occhi e trepidare sotto le coperte la notte di Natale. Anche se sono passati tanti anni, mi manca in po’.
Sei sempre molto brava.
Ciao ciao
17/12/2016 at 17:49
Benvenuta Moneta 🙂 manca molto anche a me.
Sei gentile, grazie per le tue parole e per la visita.
17/12/2016 at 12:09
Vedrà le farfalle.
Forse per la foga di inserire molti contenuti ti è sfuggito qualcosa… ma l’atmosfera che stai creando e la tematica che stai trattando sono magistrali. Brava.
17/12/2016 at 12:20
Ciao Ale, a dire il vero non mi è sfuggito niente di cui mi sia resa conto. A cosa ti riferisci?
Grazie! è un tema difficile da capire più che da spiegare, ma io ci provo nel modo che mi sembra più semplice visto il periodo 🙂 spero di riuscire sino alla fine.
16/12/2016 at 11:24
Ciao , episodio interessante 😀
ho votato l’opzione “vede Mirco fare qualcosa”. Ok, Giampiero è Babbo Natale eheheh, ma devo dire che tutta la parte relativa alla renna e a Giampiero l’ho trovata un po’ confusa. Ho dovuto rileggere un po’ di volte. Inoltre, trovo poco verosimile quando dice ” Ora va’, torna dalle tue sorelle Lia, Adrianne, Dunja, Fuyuko…” questo perchè nella realtà non usiamo parlare in questo modo. Quando mia madre mi suggerisce di raggiungere le mie sorelle non dice “Va’ dalle tue sorelle Ivana e Sabrina” perchè io lo so fin troppo bene come si chiamano. Dice “Va’ dalle tue sorelle”, punto. L’espediente di dire i nomi nel racconto serve a farli conoscere al lettore, lo capisco, ma l’effetto finale risulta un po’ naive, oltre che mettere troppa carne al fuoco.
Spero non ne avrai a male per queste considerazioni, che vogliono essere costruttive.
Alla prossima!
16/12/2016 at 14:58
Ciao Moonflower, non preoccuparti, non ne ho a male ma non sono affatto d’accordo 🙂 stai leggendo una fiaba, non una pagina di diario. E poi mai, mai pensare che quel che leggi qui o altrove (o vedi un un film) siano inverosimili perché tu o chi frequenti non lo faresti o diresti mai. Ognuno di noi è diverso dall’altro e soprattutto i protagonistiche creano la storia sono speciali, diversi dalla persona comune (figurarsi in una fiaba che presenta personaggi di fantasia), altrimenti non farebbero niente di interessante di cui narrare. Ma già tu hai trovato confusionaria la scena tra la renna e Giampiero, che è molto semplice, quindi forse non corriamo la stessa corsa 😀
Anche questo mio commento vuole essere costruttivo, siamo qua anche per questo. Grazie 🙂
15/12/2016 at 20:14
Ciao Giorgia… Che immagini delicate sai creare 🙂
Sono curiosa di leggere il resto, brava!
A presto!
15/12/2016 at 21:02
Ciao Athelas 🙂 grazie, sei molto gentile. In effetti questa vuole essere una storia delicata, sono così stanca della cattiveria della gente…
Grazie per la visita, alla prossima spero.
14/12/2016 at 23:34
È una fiaba di Natale! VIVA! 😀 😀 😀
Io voto le farfalle ^_^
Ciao 🙂
15/12/2016 at 07:57
😀
Grazie Drago.
14/12/2016 at 19:13
Ciao Giorgia
Vedrà Mirco … anche se sono convinta che le farfalle torneranno 🙂
Grazie per il link 🙂 non ho visto il gatto a cui accennavi ma il tutto è interessante e fa pensare.
15/12/2016 at 08:05
Ciao Maria, l’ombrello descritto è in possesso di mia madre dunque so per certo che esiste 🙂 così come l’Associazione che vende oggetti raffiguranti i quadri di artisti privi degli arti superiori e i calendari.
Sono cose straordinarie.
Però ho usato la figura di Simona per mostrarvi quanto Tatiana si senta inadeguata e in qualche modo inutile, nel confronto con chi ha sviluppato una resilienza che lei è convinta di non avere.
Ovviamente questo è il suo difetto fatale, che dovrà evolversi.
Grazie per lettura e commento 🙂
15/12/2016 at 09:53
Risolversi, non evolversi.
14/12/2016 at 18:35
Facciamo che vedrà le farfalle, è l’opzione che mi ha attirato di più e forse la meno probabile, ma è affascinante.
Ciao e a presto 🙂
15/12/2016 at 08:08
Non è detto che le farfalle siano importanti ai fini del plot, ma certamente questo dipende anche dalle vostre scelte 🙂 grazie Danio.
14/12/2016 at 17:26
Ciao Giorgia.
La renna francofona che profuma di chanel n. 5 mi ha fatto molta simpatia.
Quindi il portiere Giampiero è Babbo Natale, eh? Io direi che possiamo aspettare anche l’ultimo episodio prima che Tatjana si insospettisca.
Ottima la scelta di renne femmine! Ho scoperto di recente che i maschi perdono le corna a fine autunno, mentre le femmine le perdono in primavera. Brava.
Sono curioso di scoprire il significato di queste farfalle evanescenti. Nel frattempo, penso sia il caso di accelerare la scomparsa di Mirco. Per le farfalle e Babbo Natale abbiamo tempo.
A rileggerti.
14/12/2016 at 17:40
Ciao Achillu, dunque credi che l’ultima risposta ai dubbi di Tatjana su Mirco sia negativa per lui. Chissà.
Grazie per lettura e commento, ciao 🙂
11/12/2016 at 16:24
Da quanto ho letto è meglio che si incontrino per caso.
Adoro le fiabe: vediamo se riesci a darle il giusto 😉
Ho impiegato del tempo a capire com’era la protagonista, ma forse è giusto così 😉
Ciao 🙂
12/12/2016 at 10:53
Benvenuto Red Dragon 🙂
cosa intendi dicendo che hai impiegato del tempo a capire com’è fatta Tatjana?
Grazie per lettura e commento.
12/12/2016 at 11:53
Che prima l’ho immaginata in un modo, poi in un altro e poi in un altro. Sono più abituato alle storie dove i personaggi sono descritti più o meno interamente quando compaiono anziché durante il corso del capitolo 😉
Ciao 🙂
12/12/2016 at 12:02
Quel che non leggerai non mi servirà a definirla e potrai immaginarla come ti va 😉 grazie per aver risposto.
09/12/2016 at 20:43
Ciao, ho votato che si incontrano per caso…questo perchè una fiaba è più bella se per un po’ le cose continuano grigie come nella realtà 🙂
10/12/2016 at 18:28
Benvenuta Moonflower, grazie per la tua visita 🙂
09/12/2016 at 17:09
Ciao Giorgia. Una fiaba? O urban fantasy? 😉 Chissà. Probabilmente è difficile classificare un’opera e penso che sia ancora più difficile classificare una propria opera.
Non ce la faccio a immaginare lei che non sopporta Mirco e gli telefona; non credo nemmeno in un incontro casuale, altrimenti come mai lui ruota ancora intorno alla sua vita? Quindi per esclusione sarà lui a chiamarla.
Ti seguo e a rileggerti.
09/12/2016 at 17:28
Benvenuto Achillu!
è anche difficile classificare l’opera altrui, soprattutto all’incipit; grazie per lettura e commento 🙂
08/12/2016 at 20:26
Ciao 🙂
Che bella la contrapposizione tra la leggerezza delle colombe/farfalle e la pesantezza degli spostamenti della protagonista….. Una farfalla intrappolata….
Ti seguo e voto per l’incontro casuale 🙂
08/12/2016 at 20:47
Benvenuto Athelas 🙂 grazie
08/12/2016 at 12:58
Buongiorno Giò e bentornata.
Ho votato per un incontro casuale, preferisco di gran lunga 😉
Ottima scelta, la fiaba, la ragazza problematica, – altra coraggiosa scelta – l’introspezione del suo dramma interiore condito di farfalle, sono curiosa di vedere dove ci porterai. Ti rimprovero l’unico errore che hai fatto, perchè lo hai fatto alla prima riga… vediamo se lo trovi da sola 😉
Seguo. Stima.
08/12/2016 at 16:20
La doppia mano 🙂 aspettavo che qualcuno me lo facesse notare, felice che sia stata tu perché almeno ne possiamo ridere!
Grazie per esserci Ale ❤
08/12/2016 at 20:42
Mi sono accorta solo ora che ho ommesso di scrivere cosa piega e inserisce tra parete e divano: la carrozzina.
Si intuisce, ma l’ho cancellato per sbaglio quando ho sfoltito il testo. Te pareva.
08/12/2016 at 10:41
Ciao Giorgia.
Ti seguo, anche se per ora non ho nemmeno un minuto libero per leggere. Intanto voto a caso (senza neanche aver letto) per “il caso”.
08/12/2016 at 11:43
Napo, grazie per aver deciso di leggermi sulla fiducia, lo considero come un riconoscimento che mi fa molto piacere; però non scordare di farlo perché, ovviamente, ho scritto per venir letta 🙂 e tengo molto anche alla tua opinione su quanto leggerai.
Grazie ancora!
08/12/2016 at 16:24
Volevo scrivere “deciso di SEGUIRMI sulla fiducia” 🙁
spero che la mia risposta sia comprensibile anche se sembra scritta sotto l’effetto di una sbronza
08/12/2016 at 09:15
Ciao Giorgia
si incontreranno per caso…
Bell’inizio.
Mi sorprende un po’ la scelta del genere fiabe ma, in fondo, ci sono racconti che non trovano collocazione in nessuno dei generi proposti 🙂
08/12/2016 at 11:45
Ciao Maria, in effetti è sempre un problema piazzare la propria storia nella categoria giusta perché in questo sito c’è poca scelta 🙁 ma stavolta credo di averla inserita bene.
Grazie per esserci.
08/12/2016 at 04:57
Mamma mia che bell’inizio, Giorgia!
Il dramma dell’incidente, la difficoltà ad accettarlo, l’accondiscendenza delle persone. e infine la propria abitazione, il rifugio sicuro.
Ho votato che sia lui a chiamarla, gli uomini lo fanno spesso, le donne molto meno 🙂
Brava, a presto 🙂
08/12/2016 at 11:48
Grazie Danio! 🙂