C’ERA UNA VOLTA… NO, NON È COSÍ CHE COMINCIA

LA CICALA

Due ore dopo il tramonto.

<<Attento a dove metti i piedi, per poco non mi spiaccicavi!>> gridò la Cicala mollando subito una grossa briciola di pane, che teneva faticosamente in equilibrio tra le mandibole.

<< Chi ha parlato?>>chiese il Rospo guardandosi d’istinto le zampe viscose, sentendo che il suono veniva dal basso.

<<Io… sono sotto la tua pancia.>>

<<E tu chi sei?>>

<<Sono una Cicala, stavo raccogliendo cibo e tu mi hai sbarrato la strada.>>

<<Mi prendi per scemo? Bah! Tu sei solo una formica acida e presuntuosa come le tue sorelle!>>

<<Sbagli, ti dico, ma è una storia lunga… Come mai sei così di fretta?>>

<<Vado in città, perché nei castelli non ci sono più principesse da baciare. Una vita d’inferno!>>

<<Come sarebbe a dire?>>

<<Vedi, tre anni fa sono stato vittima di una vendetta. Mi ero ribellato alla volontà di una potente Maga che mi voleva usare nei suoi intrugli. Le ho dato un meritato morso, e l’ho anestetizzata all’istante, con il mio veleno. Lei si vendicò facendomi un incantesimo.>>

<<E che c’entrano le principesse?>>

<< Per sposarmi, devo baciare una principessa e trasformarla in un rospo come me. Ma ogni volta che mi metto a cercare la bella fanciulla, c’è sempre qualcuno che interferisce nella mia vita e, con la scusa di salvarmi dalle auto e proteggere la mia specie, mi riporta indietro con la forza, in qualche stagno o laghetto, vanificando i miei sforzi.>>

<<Eh sì… capisco…  è un bel problema quando ti vogliono aiutare ma non capiscono niente>> annuì la Cicala, pensierosa.

<<Ho già perso troppo tempo, devo andare>> tagliò corto il Rospo, riprendendo la marcia.

<<Buona fortuna>>

<<Gra-gra-gra…z… >> il suono della risposta si perse in mezzo al fogliame.

La Cicala riprese il suo posto, in fila indiana, nella riga nera brulicante. D’altronde, lo faceva tutte le sere. Era ormai quasi un rituale.

Da qualche tempo la sua vita era stravolta. Un segreto la logorava dentro come un invisibile tarlo, rubandole la consueta e proverbiale spensieratezza.

A chi posso chiedere consiglio? Cosa posso fare? È un argomento delicato, non lo posso raccontare a destra e a manca, magari facendomi ridere dietro.

Si fermò costernata, appoggiandosi a un piccolo sasso. La notte era ancora lunga, non c’era fretta di finire il lavoro.

<< Ho sentito quello che hai detto. Serve aiuto?>> domandò qualcuno in tono pacato e inatteso.

La Cicala fece un balzo, spaventata. Non si era accorta di avere pensato ad alta voce.

Guardò intorno, insospettita. Nessuno. Diffidente della sua vista, mosse le antenne in cerca di indizi odorosi sconosciuti. Niente. Non avrò mica le allucinazioni?

Accanto a lei, la Pietra rassicurò:

<<Sai quante ne sento io da quando sono nata? Conosco i problemi di intere generazioni ma… ahimè… devo tacere.  Il silenzio è nella mia natura, perciò di me ti puoi fidare.>>

<<E chi mi garantisce che non andrai a spifferare i fatti miei? Se parli con me, vuole dire che puoi parlare anche con altri.>>

<<Non è proprio così, vedi… io parloal pensiero, solo chi è pronto mi può sentire.>>

<<Ah! Ed io sarei pronta, secondo te?>>

<<Allora, ti vuoi confidare?>> invitò la Pietra, ignorando la domanda.

Un silenzio, interrotto solo dal fruscio delle foglie, favoriva la confessione.

Vincendo la timidezza e diffidenza, la Cicala raccontò:

<<Sono angustiata. Non mi è mai successo una cosa simile. Sento di avere due personalità. Non riesco a controllare e comprendere: sono cicala e formica al tempo stesso. Persino il mio canto, di cui sono molto orgogliosa, non mi pare più lo stesso.>>

La Pietra sospirò.

<<Come mai non dici niente? Ti sembra normale quello che mi accade?>>

<<Io posso solo ascoltare, non do consigli.>>

<<Hai voluto sapere, adesso una risposta me la devi!>> si spazientì la Cicala.

<<Ora ci dobbiamo salutare, sento che l’energia disponibile per oggi, sta per finire.>> rispose laconicamente la Pietra.

 Poi, senza aspettare la replica, aggiunse:

<<Però…prima di dirci addio, girami ti prego!>>

Sbigottita, la Cicala ubbidì. Per una volta, poteva trarre vantaggio di avere un capo grosso e robusto con delle forti mandibole. Afferrò la pietra con tutta la sua forza e la capovolse, delicatamente.

<<Grazie, adesso sto molto meglio>> disse la Pietra.

<<Cioè?>> La Cicala era sbalordita. 

<<Sai… cambiando prospettiva, ogni cosa e ogni essere può diventare un altro.>>

Detto questo, la Pietra si ammutolì.

La Cicala ha un problema da risolvere. Nel prossimo episodio:

  • - Parla con un’amica ma…c’è un imprevisto (75%)
    75
  • - Parla con un’amica e riceve un consiglio (20%)
    20
  • - Ne parla in giro ma non ne viene a capo (5%)
    5
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405 Commenti

  • Ciao Valentina
    Il tuo commento mi ha fatto molto piacere. Spero potrai/vorrai giocare con altre mie storie (ho una in corso).
    In effetti la Regina non ha alcun potere sulla trasformazione della cicala. L’alternanza cicala-formica avviene a prescindere. Simbolicamente, rappresenta la dualità che esiste in ognuno di noi, e che spesso entra in conflitto. Tuttavia, siccome la cicala quando si trasformava era una formica più grande e più laboriosa delle sue “consorelle”, senza voler, ha fatto parlare di sé ed è scattata l’invidia.
    grazie della lettura

  • Questa storia è meravigliosa! Contiene tutte le cose che amo di più: le fiabe, i dialoghi realistici e al contempo poetici, i personaggi ben costruiti, un buon ritmo… Peccato averla scoperta solo ora (mi sono iscritta da poco) e non aver potuto giocare!

    Soltanto un passaggio mi è poco chiaro, ma probabilmente sono io a non aver capito, per cui ti chiedo spiegazione: la cicala viene trasformata in formica a causa dell’invidia della Regina, giusto? Ma non entra nel formicaio proprio in quanto formica e quindi dopo la propria trasformazione? Perché, se non la vuole nel proprio formicaio, la Regina fa sì che si trasformi in formica? C’è qualcosa che mi sfugge… attendo delucidazioni, scusa l’incomprensione.

    Per il resto, ti faccio tanti complimenti, questa è una delle due storie migliori che abbia letto finora sulla piattaforma, e ne ho già provate diverse.

    • Ciao Massimo, piacere di trovarti qui.
      Amo le fiabe e soprattutto mi piace divertirmi scrivendo. Così è successo con questo racconto.
      La storia è nata seguendo e sviluppando una traccia che avevo scritto alcuni anni fa, solo per mio uso e diletto consumo 🙂
      La fantasia e l’immaginazione sono due delle pochissimi cose “gratis” in giro e, se ben dosate, ti possono dare grandi soddisfazioni.
      Grazie ancora per il tempo che hai dedicato ai miei “50.000” caratteri.
      PSa proposito… io li trovo più che sufficienti per mettere in piede un racconto a puntate 🙂

  • Ciao Maria.
    Negli ultimi mesi ho tenuto d’occhio le storie che stavo seguendo senza partecipare alla vita di theincipit come avrei voluto.
    Non so, a volte le cose meno inaspettate mi confondono le idee e le giornate finiscono con il riempirsi fino a (quasi) scoppiare.
    Ma eccomi qui. Ho riletto per intero la tua storia 🙂
    L’ho trovata bella e delicata sin da quando la pietra, nel primo capitolo, chiede aiuto alla Cicala spiegando che “… cambiando prospettiva, ogni cosa e ogni essere può diventare un altro”. Poi mi sono piaciuti lo spunto nato dall’incontro con la farfalla “… felice e serena, senza l’inquietudine dei perchè”… e quello legato allo scorpione “… apparire sempre buono e pacato produce equivoci”…
    E la coccinella che dona uno dei suoi pallini neri per essere ricordata? Troppo carina 🙂
    E poi ho apprezzato il clima generale della fiaba: sei stata molto brava a rendere tutto leggero pur aprendo dei temi profondi. Complimenti!
    Il bambino che chiede al nonno di poter ascoltare ancora una volta la storia rende simpatico il finale… un classico delle belle fiabe e che non stanca mai ( e poi ci svela l’origine del titolo che hai scelto). Bella idea!
    Spero di rileggerti presto… e piano piano continuerò a leggere le altre storie 🙂
    Un abbraccio.

  • Ciao Maria,
    finalmente ce l’ho fatta, mi scuso per il ritardo!
    E quindi alla fine la Cicala ha scelto …. .bellissimo il proverbio africano e il commento che segue: essere stessi fa parte di un percorso quindi, e con la storia della Cicala ce l’hai dimostrato in pieno, costruendo per lei una strada ricca di avvenimenti e incontri, ognuno dei quali ha regalato un piccolo insegnamento…a lei e a noi!
    Mi è piaciuto molto anche il siparietto nonno/nipote finale, mi ha ricordato un pò il film La storia fantastica, che inizia col nonno che legge al nipote il libro che narra la storia…non so se l’hai mai visto 😉
    Ti auguro una buona serata Maria, e spero di leggerti ancora, in una storia piena di poesia come quella che hai appena finito di raccontarci.
    Un saluto,
    Cinzia

    • Ciao Cinzia
      cominciavo a farmi domande sulla tua assenza da questo finale 🙂 😀
      Non ho visto il film La storia fantastica, al solito mi piace inserire nei miei racconti, un nonno, un bambino e…possibilmente un gatto 🙂
      Se hai tempo e voglia, dà un’occhiata al mio primo racconto qui nella piattaforma, nel genere humour “Al Museo”. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, tu che di umore te ne intendi ahahah.
      ti ringrazio per la costante presenza, per la lettura e per i commenti che mi hanno aiutato a costruire questo racconto.
      ciaooooooo

  • Ciao Maria, devo dire che il tuo INCIPIT mi ha fatto veramente fatto fermare a pensare.
    Davvero ben scritto : trasportante, significativo, fantasioso e con la morale che nelle fiabe proprio non può mancare!
    Sei una scrittrice di grande talento e credo che tutti noi di Theincipit condividono la tua biografia di tredici parole.
    Sei in grado di formulare frasi complesse e di non incepparti in quelle più semplici, sei proprio brava! 😀
    La storia della cicala era proprio bella, con quel tratto che però riesce a contraddistinguerla dalle solite fiabe.
    Un buon scrittore deve avere: 1 impegno, 2 fantasia e 3 originalità, queste son qualità che , nella tua piccola esistenza in un vasto mondo, tu sei riuscita ad ottenere!
    Mi congratulo ancora per la forma perfetta e la quasi totale mancanza di errori ortografici!
    Sono veramente stupito che una fiaba possa riempirti così in profondità, riempendo il tuo subconscio di certezze e speranze!
    Ottimo lavoro, si legge tutto d’un fiato!
    Alla prossima Nicholas!

    • Buongiorno Nicholas e ben trovato
      Se la mia storia ti ha colpito e lasciato qualche segno dentro, posso dire di essere più che soddisfatta.
      Mi viene in mente la frase che qualcuno ha scritto e di cui condivido pienamente il concetto: “La mia regola è usare soltanto parole che migliorino il silenzio.”
      grazie ancora della lettura e delle belle parole 🙂

      PS
      spero ti arrivi la notifica della mia risposta, perché ci sono ancora problemi con il sito.

      • Ciao Maria, ti scrivo per chiederti, dato che sei una scrittrice di grande talento ed esperienza, potresti visitare la mia storia per darmi qualche consiglio o anche solo una dritta: mi darebbe molto piacere.
        Poi vorrei porti una domanda: perché non scrivi più?
        è per mancanza di tempo idee, oppure capisci che il motivo per la tua permanenza terrena si è realizzato?

  • Scusa per il ritardo con il quale commento (colpa mia non del sito). Non sono riuscito a seguirti come avrei voluto e come avresti meritato. Per giudicare una fiaba credo sia opportuno lasciar emergere il proprio lato fanciullesco, un invito implicito rivolto al lettore nell’ultimo paragrafo del racconto, che, mi pare, in molti abbiano colto. A giudicarlo con gli occhi del bambino che siamo stati non c’è nulla da dire. Molte immagini e molte situazioni vissute dalla nostra piccola protagonista hanno il potere della persistenza, merito indubbio dell’autrice. La morale c’è e il messaggio arriva, anche se non c’era bisogno di andare in Africa, un proverbio napoletano recita ‘chi nasce quatro nun more tunno’ ossia ‘chi nasce quadrato non muore rotondo’… evidenza che vale anche per le cicale!
    Qua e là c’è qualche sbavatura, ma adesso a parlare è la mia parte adulta e il bambino che hai risvegliato non sembra apprezzare il tentativo di virare verso un commento tecnico… Perciò non mi rimane che complimentarsi con te: brava Maria, gran bella storia!

    • Buongiorno Lou
      sono contenta che tu abbia trovato il tempo di leggermi e di commentare.
      Ho apprezzato la tua lettura attenta e le tue parole.
      Riguardo al proverbio napoletano (che conosco) è vero, rende bene l’idea. Tuttavia, Il concetto di quadrato e rotondo sono più astratti, così ho scelto quello africano perché evoca immagini più in sintonia con la fiaba (acqua, fiume, tronco d’albero e coccodrillo).
      grazie.

  • Ciao Maria,
    Arrivo molto in ritardo, scusami.
    Una bella fiaba. Forse la cosa che ho apprezzato di più è che per tutte le situazioni e i personaggi che ci hai mostrato, c’è sempre una doppia chiave interpretativa: da una parte, tutti, a prescindere dall’età, possono apprezzare l’azione narrata, bizzarra, colorata, fiabesca. Dall’altra, un pubblico più maturo vede ciò che sta sottotraccia, i riferimenti a un mondo ben più reale e cinico, in poche parole racchiudi riflessioni profonde, inviti alla riflessione.
    Bello.
    Brava.
    Ciao a presto

  • Ciao Maria,
    alla fine la duplicità si ricompone in unità, dunque.
    Anche se una parte di me sperava che la piccola protagonista rimanesse una ‘cicaformica’, il tuo finale è molto bello e significativo.
    Percepirsi come la somma di due identità contrastanti alla lunga crea una lacerazione difficile da sanare e ci fa perdere contatto con la realtà, per questo bisognerebbe tenere a mente che, pur con le nostre contraddizioni, rimaniamo sempre un individuo unico e particolare.
    Essere se stessi fino in fondo, come ha scoperto la protagonista della tua poetica fiaba, è forse una delle cose più difficili del mondo : accantonare le aspettative degli altri ed avere il coraggio di mostrarsi al mondo per quel che si è, coi propri pregi e i propri difetti, ma soprattutto abbracciare appieno la propria identità, che spesso paragoniamo all’immagine idealizzata di ciò che vorremmo essere, non è affatto semplice come potrebbe sembrare.
    Ci si arriva solo mediante un percorso, quello della cicala che perde la propria identità per poi ritrovarla.
    E quando si arriva finalmente alla consapevolezza di essere liberamente e inevitabilmente quel che si è, proviamo la stessa pazza gioia della tua piccola cicala.

    Grazie per aver condiviso con noi questa fiaba leggera e profondissima, spero di leggerne presto molte altre.

    Alla prossima !

    • Buongiorno Chiara
      Grazie per il tuo commento. Sono contenta che tu abbia gradito il racconto e ne abbia trovato (e condiviso) vari spunti di riflessione 🙂
      Posso chiederti perché avevi pensato che rimanesse una “cicaformica”?
      Per il momento, non ho nessun’altra fiaba in mente. Ho scritto altre cose su questo sito, per esempio il Cerchio… se credi…

  • Ciao Maria,
    un finale a sorpresa e dal significato profondo. Chissà perché ne avevo immaginato uno a muso duro tra la Regina e la cicala e scoprire il motivo di questo incantesimo….ma la fiaba è anche questo: una delicata magia!
    Molto bella
    Alla prossima, fiaba?

    • Ciao Asami
      Grazie della lettura e del tuo commento. Sono contenta che il racconto ti sia piaciuto.
      La trasformazione della Cicala cominciò come un fatto “fisiologico” e poi, nell’episodio n° 5 e n° 6, si è aggiunto un altro perché, a sua insaputa ha sfidato la Regina… 🙂
      Quale morale ti aspettavi?

      PS ti arrivano le notifiche delle repliche? A me, da almeno venti gg, non arrivano le risposte ai commenti che faccio alle altre storie 🙁

  • Ciao Maria,
    mi piacerebbe farmi una bella chiaccherata con te: ci sono tante cose che non ho capito di questa fiaba… Magari col tempo mi si sarà tutto più chiaro 🙂
    La cosa che nel complesso mi è piaciuta di più sono senza dubbio i personaggi: tutti interessanti e ben caratterizzati, anche se compiono per pochi istanti.
    Ero convinto che ci avresti presentato un finale diverso, con una morale totalmente differente. La mia mente funziona in modo strano ._.
    Ciao, alla prossima! 🙂

      • Ciao Maria,
        scusami: avevo dimenticato di rispondere…
        Comunque la morale mi ha lasciato perplesso perché ero convinto che la cicala sarebbe rimasta formica, perché i cambiamenti sono normali e inevitabili, e crescendo si acquista responsabilità e senso del dovere.
        La tua morale è stata l’opposto invece. Non dico che sia sbagliata, però le mie aspettative erano rivolte a tutt’altra direzione. Non sono deluso, anzi posso dire di essere sorpreso.
        A presto! 🙂

  • Bellissimo finale e bella anche la morale! Io la vedrei pubblicata questa storia! 🙂 🙂 🙂
    Se posso permettermi più che “mi servirebbero cinque”, userei “me ne servirebbero cinque” e verso la fine è più corretto dire “A me piace di più…”
    Alla prossima, spero presto!

  • Rieccomi, Maria.
    Un finale… da favola. Molto carino e delicato. La Cicala ha conquistato ciò a cui più teneva, mettendoci tutto l’impegno possibile, chiedendo e ricevendo aiuto e in questo percorso ha imparato un sacco di cose, è cresciuta. Ma la morale della favola interessa solo ai lettori adulti, i bambini devono solo divertirsi ascoltandola dalla voce di mamma e papà, dai nonni o da chiunque altro voglia loro regalare un’emozione. Il messaggio, c’è da esserne certi, germoglierà.
    Ciao, buona domenica.

  • Buongiorno Maria,
    Che bel finale, aria di magia 🙂
    Bello il riferimento al titolo, eccolo spiegato…
    Come ti avevo detto dal principio, mi è piaciuta molto la delicatezza del tuo racconto 🙂
    Bella anche la nota finale, molto intelligente così come è bello il percorso della cicala che, senza mollare mai, arriva dove desidera, tornando se stessa 🙂

    Buona giornata, alla prossima!

  • Siamo arrivati alla fine di “quest’avventura”.
    La traccia per questa storia è nata alcuni anni fa, in un altro luogo e in un’altra lingua.
    Il titolo invece, l’ho scelto quasi d’intuito, perché nella mia mente si era già delineato il finale.
    Grazie a tutti, per la lettura e per i vostri commenti, che mi hanno aiutato a costruire questo racconto.

  • Ciao Maria,
    ho letto la tua fiaba tutto d’un fiato, e me ne sono innamorata 🙂
    Mi piace molto il modo in cui hai affrontato il tema dell’identità, che viene di solito percepita come qualcosa di netto, di deciso, ma che in realtà presenta mille diverse sfaccettature.
    Vivo tutti i giorni sulla mia pelle le problematiche che comporta il fatto di essere ‘un po’ cicala e un po’ formica’ e ho adorato la piccola protagonista del tuo racconto !
    Mi sembra che, attraverso la tua storia, tu abbia saputo parlare in modo ‘leggero’ , magico e brioso di argomenti molto profondi, e questo non è affatto semplice.
    Aspetto con ansia il finale, e voto per la boscaglia !

  • Ciao Maria,
    sono andata controcorrente e ho optato per la roccia: non l’aveva scelta nessuno e poi non so…è la stessa roccia saggia dell’inizio?
    Forse, come ha osservato Jaw, l’insegnamento principe è saper cogliere quello che di buono ha da offrirci chi incrocia il suo cammino col nostro.
    E poi, a suo modo, ognuno ha le sue peculiarità,e tu ce lo hai dimostrato benissimo animando la tua fiaba con fior di personaggi: quindi perché non accettare semplicemente, la propria duplice natura?
    Comunque sarai tu a dircelo con il tuo finale 😉
    Però mi mancheranno i variegati incontri che ci hai riservato ad ogni episodio 🙂

  • In mezzo alla boscaglia.
    Ciao maria. In effetti la volpe, più che non aver fame, mi pare temere i tassi che se le danno da orbi 😀
    La tua foresta è popolatissima e ciascuno degli abitanti ha un insegnamento da dare alla tua “Cicalìce”. Alcuni consapevolmente, altri con l’esempio. Forse, azzardo, la morale è proprio questa: impariamo a ‘prendere’ qualcosa da chiunque incontriamo.
    Ciao, ci vediamo al gran finale.

  • Mi è piaciuto moltissimo lo “sfogo” dell’albero.
    Laddove Jena de La Fontaine incontra il Reverendo Carroll, e la cicala si chiede a che diavolo le serviranno poi ste tre benedette prove, no so proprio prevedere come tutto ciò potrà finire. Wait and see^^

    Io ho un debole per il fiume, ma va bene tutto

  • In mezzo alla boscaglia…
    Cara Maria, non sai quanto mi abbia fatto piacere trovare il tuo messaggio e ho letto la tua bellissima fiaba tutta d’un fiato (a proposito, complimenti per la copertina 🙂 ). Ciò che più ho adorato della storia sono stati i personaggi, che hai saputo caratterizzare tanto da renderli umani: la paura della cicala di non poter più essere spensierata come un tempo e che le dà il coraggio di affrontare prove impossibili con l’aiuto di amici che vanno contro la loro stessa natura (vedi lo scorpione), l’ho letta come la paura di una ragazzina alle prese con i cambiamenti e le responsabilità che porta la crescita, il diventare grandi, l’abitare un corpo nuovo e il dover abbandonare la propria confort zone. Comunque, al di là di quello che penso io, la tua fiaba è indubbiamente un’ottima prova di scrittura creativa.
    Un abbraccio e a presto 😉

  • Ciao Maria, anche a me è piaciuto moltissimo l’albero, incapace di decidere per il suo fisico, ma che riesce ad ascoltare le parole del vento e a vivere in tranquillità a differenza del coniglio…
    Mi piacerebbe come sfondo finale la boscaglia, più misteriosa e confusa, ma carica di fascino…
    A presto 🙂

  • Buongiorno, Maria. Ho votato per far terminare la storia in mezzo alla boscaglia.
    Mi è piaciuto molto l’albero, saggio testimone della vita che ha intorno, mi ricorda un vecchio, pieno di esperienza ma limitato nel fisico. E in questo senso è bello il contrasto con il coniglio, pieno di energia che di fatto consuma vanamente. Il vecchio saggio, il giovane irruento. L’atmosfera fiabesca è tangibile 🙂
    Ciao, buona giornata.

    • Ciao AmoM.
      la copertina è stata una piacevole sorpresa 🙂 (tu di belle copertine te ne intendi ahahah) , così la storia ha una possibilità in più di essere letta.
      Ho caricato adesso un’altro episodio, te lo dico perché sono dieci giorni almeno che non ricevo le notifiche…ma!
      grazie come sempre, per la tua presenza e per le belle parole.

  • Ciao Maria,
    la storia della patella aiutata dall’onda è davvero originale… mi è piaciuta moltissimo.
    Capitolo scorrevole e veloce, davvero molto bello 🙂
    Voto convintissima “qualcuno con una gran fame”, chissà che personaggio sceglierai… 😉
    A presto e complimenti per la copertina, meravigliosa 🙂

  • La melagrana d’oro scintilla al sole, qui ci vuole una vista eccezionale!!!
    Ciao Maria, mi accorgo adesso di aver saltato un episodio, accipicchia!!
    E dire che il personaggio dello scorpione mi è piaciuto proprio tanto….tutti dobbiamo pungere ogni tanto 😉
    E….anche i forti hanno i loro punti deboli….ho apprezzato molto.
    ciao!!!

  • Buongiorno di nuovo, Maria. Ho votato per l’olfatto eccezionale. Povera patella: come tutti i buoni, è costretta a difendersi 😀
    Nessuno dà fastidio a quelli acidi e poco digeribili!
    Mi è piaciuto il pappagallo che scopre di avere la possibilità di comunicare in modo diverso, o meglio, di comunicare tout court, grazie alla Cicala. Sovverte le regole, è pericolosa. Normale che i regnanti non la vedano di buon occhio 😉
    Molto carino e scorrevole, come sempre!
    Ciao, ti auguro una buona giornata.

  • Olfatto eccezionale.
    Forse il capitolo che ho preferito, inventivo, movimentato, profondo, e le chicche della patella e del drago superstizioso… chapeau! ^^
    Se per caso non riesce a tornare a essere una cicala basica, può sempre tentare una carriera nel trasformismo 😉

    • Non so se sei d’accordo con me sul fatto che ogni autore (me compresa, naturalmente) ci metta sempre del suo in base ad almeno tre fattori personali, che interagiscono sinergicamente: genetica, formazione, esperienza.
      Credo comunque che la scrittura sia finzione, anche quando racconta la vertità o le verità.
      Ho apprezzato il tuo commento.
      a presto

  • Ho votato “con un olfatto eccezionale” e ho creato un 50-50. Ops! Comunque qualcuno ti toglierà presto dall’impasse.

    Yeee, ha vinto la scogliera, che avevo votato! (Non capita molto spesso) 😀
    E sono stata felicissima di incontrare la Patella, che si è rivelata di grande aiuto e la cui storia mi è piaciuta.
    Il finale di questo capitolo è perfetto, l’ho apprezzato tantissimo. E lo riporto qui, fai conto che io lo stia rileggendo mentalmente:

    Una soffice piuma nera volteggiò nel cielo. Indecisa, zizzagò nell’aria più volte posandosi lieve a destra del bivio.
    «Uh, uh, uh!»
    La Cicala poteva giurare di aver sentito il verso del Gufo.

    Sì, sono ancora convinta che sia perfetto 😉
    Alla prossima e complimenti per la copertina!

  • Ciao Maria.

    Eccomi qui. Ho letto sette episodi di fila e devo dire che la tua Cicala mannara mi sta simpatica. Non so se te l’hanno già fatto notare, alcune volte i dialoghi si inceppano. Poche volte, eh? Per il resto il racconto scorre. Formalmente ho trovato qualche raro errorino nelle concordanze e qualche d eufonica di troppo, niente di che.

    Non sapendo dove mandare la Cicala, provo a mandarla sotto terra. In questo momento ha la forma di una formica, dovrebbe essere più semplice.

    Alla prossima.

    • A differenza di noi adulti, il pensiero dei bambini è pura poesia. Adoro il mondo visto con i loro occhi.
      Io sono stata in ogni luogo di questo racconto. Ho parlato con tutti gli animali, visto e sentito insieme alla Pietra, alla Luna, alla Stella…

      PS Non ho mai scritto favole per bambini.
      grazie come sempre delle tue parole.

  • In una grotta?
    CIao, Maria. Sono certo che le squame di drago saranno una passeggiata, dopo che è riuscita a recuperare la polvere di stelle. 😀
    Non so, il fatto che la rana si sia irrigidita uscendo dall’acqua mi ha fatto pensare che lo scorpione, sotto sotto, non sia proprio del tutto obiettore 😀
    Staremo a vedere.
    Ciao, alla prossima!

  • Capitolo bellissimo, questi animali che incarnano tutte le stranezze delle persone sono sempre più simpatici.
    Visto che mi ha colpito moltissimo la descrizione iniziale dello stagno “racchiuso in un lungo e variopinto abbraccio di luce”, ho votato la grotta sulla scogliera perché vorrei tanto leggere una descrizione del mare che secondo me faresti magnificamente 😉
    A presto 😀

  • In una caverna sul monte.
    Questo capitolo mi è piaciuto più di tutti 🙂

    “Dice che voialtri Extra-Celesti siete volubili e poco affidabili…. Ma io e le mie sorelle non gli crediamo. Basta osservare come s’illuminano i vostri occhi, quando ci guardate… conosciamo i vostri sogni”

    “No…no, sono velenoso eccome! Solo che, appena mi viene l’impeto di pungere, mi controllo. Lo faccio solo di rado, per legittima difesa… Sai…è una mia filosofia di vita.”

    Sono due delle frasi che mi hanno colpito e che contengono molto di più di quello che sembra. Complimenti e al prossimo 🙂

  • Lo Scorpione obiettore di coscienza è una meraviglia :’)
    È veramente divertente e stuzzicante vedere come inserisci dei personaggi di note favole all’interno della tua, che è originale, semplice e ben scritta.

    Metto il drago in una grotta sulla scogliera perché mi piace come ambiente, ma immagino che non cambi molto alla storia, visto che le opzioni sono tre luoghi e non c’è un “No, non lo so”.

    A presto!

  • Ciao Maria,
    facciamo che riceve un aiuto casuale: ogni volta che la povera Cicala l’ha cercato, l’aiuto, non è stata poi molto fortunata 🙁
    E’ davvero carino il modo in cui riesci ad infilare personaggi di celeberrime fiabe nella tua 🙂
    E’ molto popolato il tuo mondo!
    Ciao a presto!

  • Ho optato per l’aiuto casuale ma senza grande convinzione.
    Il capitolo mi è piaciuto molto, l’inserimento delle tre prove poi, classico dei classici nelle fiabe.
    Curiosa di vedere come compierà questa incredibile prima prova. Sono imprigionata nella mia curiosità come in un blocco di ghiaccio 🙂

  • Ciao Maria, eccomi finalmente, ho recuperato gli episodi mancanti e ho optato per l’aiuto casuale… Non ricordo se ti ho già fatto i complimenti precedentemente, ma leggere il tuo racconto mi fa provare la sensazione di tornare bambina. Questo è davvero un grande dono. Brava!

  • Aiuto casuale…
    ciao cara, sempre fantastica.
    un appunto, per te che hai davvero una bella storia per le mani…

    «Secondo me, l’ha presa il Serpentello. L’ho visto uscire da quel nascondiglio pochi minuti fa.» disse la lepre semisdraiata sull’erba, sbadigliando.

    scrivi il contrario:

    la lepre semisdraiata sull’erba, sbadigliando sentenziò: …..

    in questo modo modo possiamo vederla. Altrimenti ci costringi a collegare solo dopo la battuta chi ha parlato e in che modo.
    Te l’ho detto perchè lo fai spesso… 😉 brava davvero.

  • Aiuto casuale perché la penso come Al West 😀

    Questo capitolo mi è piaciuto parecchio: la lepre, il serpente (chissà se ritornerà), l’oca ed ovviamente il gufo; sembrano tutti fatti apposta per insegnare qualcosa alla nostra Cicala/Formica.
    C’è solo una cosa che non ho capito: ma lei è una Cicala che diventa formica o viceversa?

    Ciao 🙂

  • Ciao Maria,
    ho recuperato i 5 capitoli in pausa pranzo 😀
    Che dire? Davvero una favola molto particolare. Un mix di fiabe classiche riviste in chiave decisamente più moderna… Ci sono delle cose che non ho capito del tutto. O meglio: riesco a intuire che certe scelte hanno un significato che non sono sicuro di aver colto pienamente. Sarebbe interessante discuterne caso per caso, ma avendo recuperato il tuo racconto così tardi ci sarebbero davvero troppe cose da dire.
    Mi identifico molto in questa cicala divisa tra il senso del dovere e il divertimento. Questa favola mi ha preso davvero molto.
    Ovviamente ti seguo e mi scuso ancora per non aver recuperato prima i capitoli precedenti.
    Ciao, a presto! 🙂

  • Parlerà con il gufo?
    Ciao maria, cominciano a delinearsi amici e nemici, ma il segreto della Cicala è custodito da una password. A questo proposito, ho l’impressione che la domanda del gufo in questione potrebbe essere un gioco di parole 🙂
    Ciao, a presto

  • Ciao Maria!
    come promesso eccomi 🙂 La tua storia mi piace molto, io adoro le fiabe quindi parti già bene, ma il tuo modo di scrivere “pieno” mi ha decisamente colpito, ho la sensazione di essere lì a guardare da un metro e mezzo tutto 🙂 voto per la 2, il Gufo. A presto 🙂

  • Ciao Maria,
    Mi è piaciuta molto l’idea della coccinella ed è stato carissimo il suo gesto per suggellare la loro amicizia. D’altronde le ha fatto un favorone: ora sa chi è il suo nemico, no? Per questo opterei per parlare di nuovo con il gufo 🙂

    Ciao, alla prossima!

  • Parlerà di nuovo con il gufo…
    La domanda di sicurezza mi ha fatto morire, davvero una bella trovata 😉
    Molto tenero anche il personaggio della coccinella che regala un puntino in segno di amicizia…
    Ma perché all’inizio la Cicala le si rivolge indispettita? Era alla ricerca di aiuto, e la Coccinella le voleva dire cose utili: avrebbe dovuto essere contenta no?
    Comunque una lettura piacevole come sempre 🙂

    A presto!

  • Perché ricorrere a un terzo? Parlerà con la Regina direttamente 🙂
    Molto interessanti le dinamiche così “umane” nel formicaio e fuori, ma le due cose – i due personaggi – che mi sono piaciute di più in questo capitolo sono la Luna e la Coccinella. Perché spesso non notiamo le grandi e le piccole cose che diamo per scontate (luna) o che consideriamo immeritevoli di considerazione (coccinella), ma se aprissimo gli occhi un po’ di più potremmo scoprire tanta bellezza nascosta.

    Probabilmente non c’entra niente, ma il mio cervello e le mie mani hanno scritto questo, quindi lo lascio 😀

    A presto!

  • Ciao Maria, ho appena finito di leggere il quinto capitolo: sbalorditivo, sei davvero brava anche se hai sbagliato alcune cose in grammatica. Ma oltre a questo, diciamoci la verità, sei soddisfatta, vero? Anzi, soddisfatta è a dir poco. Sembra che tu prima di rileggerlo pensi: “Sono un lettore, sono un lettore, sono un lettore. Non sono l’autrice, non sono l’autrice, non sono l’autrice” e questo è molto bello, perché così capisci gli errori. Ma non leggerlo sempre e solo tu, a volte dovresti farlo leggere ad altri, e come mi ha consigliato Erri, intervista, così capisci se si intuisce tutto. Oppure aspetti qualche ora/qualche giorno, così esci un po’ dalla “fase autrice” e leggerai finalmente come LETTRICEEEEEEEEE!! 😀 😀
    Complimenti davvero e dato che scrivi così bene, dammi dei consigli sul mio libro.
    Saluti by Gili 😉

  • Parlerà con la Regina?
    Questo capitolo mi è piaciuto meno degli altri, non mi ha “preso”, tant’è che la mia attenzione si concentrava sui refusi.
    Forse perché la boccetta, che era l’opzione, è relegata in apertura in un aneddoto quasi episodico (ma magari quella della domanda di sicurezza è un’informazione fondamentale per il futuro); forse il dialogo esplicativo con la coccinella, non lo so.
    Mi piace molto invece l’idea del puntino in pegno d’amicizia (ma sarà poi un vero gesto d’amicizia raccontare a qualcuno tutto ciò che di male si dice sul suo conto?)
    E sono molto curiosa di scoprire cosa abbia capito La Formicala
    Ciao

  • Eccomi qui Maria. Una fiaba in piena regola, con molte chiavi di lettura e un sacco di dettagli deliziosi: il rospo col bacio ‘al contrario’, il cuculo che scansa tutti quelli che ha intorno, la farfalla vanitosa…
    Il capitolo tre mi pare il più allegorico: chiocciole, cimici-hashtag e soprattutto lupi che si travestono davanti a giovani agnelli tutti uguali. La tua fiaba è molto delicata e articolata e fa riflettere ad ogni riga.
    TI auguro una buona serata

  • La nasconde finché non avrà capito come usarla, ma poi la aprirà… Eh sì, perché ora vogliamo tutti sapere che cosa c’è dentro e che cosa succederà 😀
    Mi sono imbattuta per caso nella tua storia e l’ho trovata originale e divertente, soprattutto per via dei continui ammiccamenti alle favole classiche. Che altro dire? È la prima volta che su THe iNCIPIT mi capita di leggere un racconto della categoria “Fiabe”, ma sono certa che non mi deluderà (questi primi 4 capitoli non l’hanno fatto) 🙂

  • La apre, non prima però di aver scavato nella propria memoria alla ricerca di un qualche fatto insolito che… Bello il finale, con quello spiraglio appena socchiuso sul passato della nostra amica cicala che forse potrebbe cominciare a… Eh no, tocca a te riempire i puntini. La boccetta con le istruzioni mi ha fatto subito pensare ad un altro classico della letteratura per l’infanzia. Anche in questo episodio molto carini i riferimenti ai classici.
    Brava.

  • A me questa cicala così indecisa tra essere carne o pesce (ma non potrebbe vivere felice un po’ carne e un po’ pesce invece di chiedere una fantomatica soluzione ad altri?) mi sembra una da essere indecisa anche con la boccetta e quindi nasconderla… ma sono l’unica!
    Ho adorato il dettaglio dei problemi di voce del corvo dovuti alla volpe scaltra; meno che tu perseveri nel tramandare la fama negativa del povero cuculo 😉

  • Ciao Maria, eccomi!
    la descrizione che la Cicala ha fatto del suo caso mi ha fatto riflettere…va a finire che il suo è un falso problema, perché tutti siamo in bilico tra la voglia di divertimento spensierato e le responsabilità!
    Il dottore alla fine non è stato poi così losco…oddio, apriamo la boccetta và, la curiosità è troppa!!!
    Sempre un piacere entrare nel tuo mondo fiabesco…ogni volta che ti leggo sono curiosa da morire di sapere che avventure hai riservato alla tua eroina, e che personaggi incontrerà.
    A presto!

  • Ciao Maria,
    Bella scelta quella di utilizzare un protagonista con uno sdoppiamento della personalità per una favola morale (o sull’identità di genere?). Mi piacciono le citazioni ad altre favole, e mi piacerebbe vedere anche la rana e lo scorpione 😉

    Voto la Cicogna, qualche nozione da ostetricia deve averla 🙂

  • Ciao Maria, bello questo episodio, mi è proprio piaciuto!
    Continui a stupire piacevolmente con la capacità di mettere sul cammino della Cicala/Formica i più disparati personaggi, ognuno dei quali ci dona a suo modo una perla di saggezza…fiaba ricca di insegnamenti fra le righe, per chi sa coglierli…
    Molto divertente il riferimento alle vicissitudini passate della mamma della nostra Cicala 😉
    Io scelgo la civetta

    Alla prossima!
    ps: mi è dispiaciuto per l’agnellino però ;-(

  • Eccomi! 😉
    Mi piace molto questa storia!! La parte che adoro di più è il finale di ogni episodio, dove scrivi una morale, se così si può chiamarla. Veramente bello, brava!! 😀
    Sono curiosa di leggere come andrà avanti.
    Per le parti del dottore… il corvo!
    A presto 🙂

  • La Cicogna, qualcosa a che spartire con i dottori la deve avere per forza! 😀
    Ciao Maria,
    La rivisitazione della favola di lupo e agnello è agghiacciante, in tempi di hashtag e amicizie facili. Sul finire ho un po’ faticato a seguire il filo di questo terzo capitolo: la riflessione della cicala sulla propria natura segna una cesura netta con gli eventi precedenti e giunge quando mi aspettavo qualche parola in più sul ‘fatto di sangue’ a cui aveva assistito (e che la lumaca, se non ho capito male, rievoca subito dopo).
    Penso che incontreremo di nuovo la cimice, del resto sono dirette entrambe dal dottore.

    Ciao a presto

  • La civetta. Sarebbe un buon dottore, è chiacchierona, le piace civettare coi pazienti, è attenta, ti vede anche dove gli altri non vedono malanni, è cinica, non mentirà sulla diagnosi.
    Episodio ben scritto… anche se avrei sparato al lupo che si è mangiato quel poverino… e la cicala mi piace sempre di più.

  • Ciao Maria, eccomi qua. Ho letto il terzo e recuperato i precedenti. Dei tre, al momento, il mio preferito resta il primo. Ho apprezzato molto l’idea di organizzare la narrazione in episodi che hanno ciascuno uno specifico intento pedagogico all’interno di una cornice più ampia lungo la quale si muove la nostra tormentata cicala, alla ricerca di una verità assoluta che vada oltre quelle relative dei tanti dispensatori di opinioni che incontra lungo il proprio cammino. Anche la scelta di ricorrere a un certo manierismo morale di impianto classicamente fiabesco, bandendo complessità caratteriali e scegliendo protagonisti ben definiti nel carattere è certamente adatta allo scopo. Il linguaggio che hai scelto è giusto, come giusto è il ricorso frequente al diretto. Non sono del tutto convinto dell’inserimento di elementi che hanno il solo scopo di attualizzare il racconto. Una caratteristica irrinunciabile delle fiabe (e non perché lo dica Propp) è proprio l’indefinitezza del momento temporale. Una nota a margine che non muta di certo la buona opinione che ho di te e di questa tua nuova prova. Ciao…

    • Sono contenta di trovarti qua. Il tuo commento conta 🙂
      Capisco quando dici di non essere molto convinto degli elementi “di attualità” che ho inserito nel racconto. Non potevo non metterli, li avevo in testa da tempo, sai bene quanta forza abbiano le idee ricorrenti 🙂 Diciamo che mi sono presa un po’ di libertà fiabesca (anziché poetica ahah!).
      ti aspetto per il prossimo. Grazie e buona giornata

  • Un po’ troppe cose in questo episodio, a mio avviso. Hai usato poi il termine tentacoli per la chiocciola che è tecnicamente corretto, ma io avrei usato antenne che, sia pure si riferisce solo ai tentacoli che portano gli occhi e non a quelli tattili, mi sembra più efficace perché immediatamente visualizzabile da parte del lettore.
    Come animale dottore direi che un classico è il corvo con gli occhiali rotondi.

  • Ciao Maria,
    una promessa è una promessa, e perciò eccomi qui!
    Effettivamente è un bel dilemma quello della cicala: essere una cosa sola o accettare che dentro di sé “dimora” qualcun altro?!?!? Lei poverina vuole capirci almeno qualcosa, prima di fare una scelta….
    Peccato che finora abbia ricevuto solo consigli inconcludenti (stupenda la farfalla indifferente e narcisista…) ….per questo voto un’idea inaspettata, vediamo se le sarà di qualche aiuto.
    Alla prossima!

    • Buongiorno A.M.
      L’idea sembra in testa… speriamo di potere assecondare le aspettative.
      Non so per gli altri ma trovo sempre difficile scegliere le opzioni, spesso si scontrano con le varie ipotesi che ho in testa.
      a presto
      PS Non ho capito se hai citato le frasi che ti sono piaciute oppure se mi fai notare che serve qualche cambio di prospettiva.

  • Un’idea inaspettata, ma tutte e tre le opzioni sono interessanti.
    Il capitolo delle regole, mi par di capire.
    La rugiada che sfugge al Sole, il grillo che le spiega che ‘le cose vanno così’, il camaleonte che ribadisce il concetto a spese della povera farfalla.
    Però la cicala, a mio parere giustamente, non si accontenta delle non risposte.
    La ricerca prosegue 🙂
    Ciao a presto

  • Un incontro un po’ particolare.
    “felice e serena, senza l’inquietudine dei perché”, a volte dico che mi sarebbe piaciuta essere fatta così, ma non è mica vero. Ben gli sta a questa farfalla compiaciuta e spocchiosa! 🙂
    Questa cosa del camaleonte che le dice di andare al fiume mi ha fatto tornare in mente “Il piccolo elefante” di Kipling, con l’elefantino che fa domande sul coccodrillo a tutti quelli che incontra e tutti lo mandano al fiume. Bé, tutti lo menano, anche, per fortuna la tua cicala per ora non prende botte. Speriamo non le tirino il naso! 🙂

  • Grazie per i caporali 🙂
    Bene, mi sembra chiaro che questa fiaba sarà in realtà un apologo, il che è anche più interessante.
    Vorrei dare fiducia alla cicala: spero che l’idea inaspettata l’abbia nell’arrivare al fiume.

  • Ciao Maria,
    Ci sono alcuni spunti, in questo Incipit, che mi fanno riflettere. In tutta onestà non ho grossa conoscenza in materia di fiabe, ma quello di cui sono convinto è che ti insegnano a guardare il mondo con occhi differenti ed è quello che proverò a fare seguendo la tua storia.
    Ho optato per l’imprevisto!

    Ciao, a presto!

  • Ciao e bentornata con questa nuova storia. Ho votato l’imprevisto anche io, che entrambe avevamo tra le opzioni. Mi fa piacere leggere una fiaba, non solo perché mi piacciono molto (tanto da fare la voce appropriata quando le leggo), in più perché è capitato anche a me di scriverne anche. Quindi brava, apprezzo lo stile usato! Ti seguo!

  • Grazie per il commento così circostanziato. Non condivido il tuo punto di vista, in verità siamo all’inizio del racconto, vedremo come si evolverà…
    Sono contenta che il capitolo abbia suscitato comunque tanti spunti di riflessione e, perché no, di auto aiuto.
    Visto che hai deciso di seguire la storia, non tralasciare di cliccare “segue la storia”, altrimenti non ti arrivano le notifiche dei nuovi episodi pubblicati.
    Ciaoooo

    PS Sei sicuro di avere votato? Ho l’impressione che il punteggio sia rimasto uguale.

  • “È un bel problema quando ti vogliono aiutare e non capiscono niente” di cattivissimo gusto, la poesia esiste e se non serve ad esprimere questi concetti allora davvero non serve a niente.

    Hai mai letto il testo di “Sound of Silence” di Simon and Garfunkel? È un esempio di quello che voglio dire. Il tema è quello dell’incomunicabilità delle persone più sensibili, ma hanno avuto il buon gusto di scrivere in modo poetico (“darkness, my old friend, I’ve come to talk with you again, “silence like a cancer grows”, “the people prayed to the neon god”).

    Naturalmente seguo.

  • Provo a dire che sei influenzata dai manuali di psicologia divulgativa e di auto aiuto. Un intreccio simile a quello del Piccolo Principe.

    “Sono allo stesso tempo cicala e formica”:
    l’ultimo libro che ho letto si chiama “UNA COSA SOLA”, sentenzia che per fare bene una cosa ne deci fare una sola. Uno dei capitoli è dedicato ai miti da sfatare per il successo. Tra di essi, c’è l’equilibrio tra vita privata e vita professionale.

    Cito: “Il concetto di equilibrio vita-lavoro fu coniato alla metà degli anni Ottanta, quando più della metà delle donne entrarono nel mondo del lavoro. Nessuno si occupa più della casa. Un’analisi delle principali testate e riviste mondiali dimostra un impressionante aumento di articoli sull’argomento, passati da 32 nel decennio dal 1986 al 1996 a 1647 solo nel 2007”.

    Quindi, il problema “equilibrio formica-cicala” è stato creato dai media americani negli ultimi trent’anni per il pubblico femminile entrato nel mondo del lavoro.

    Spero che “formica” non si riferisca solo alla vita professionale, ma si riferisca a qualcos’altro (ad esempio, costruire qualcosa a lungo termine, o focalizzarsi su un singolo aspetto della propria vita, etc.). In ogni caso, sostengo l’efficacia di essere solo formica o solo cicala.

    Naturalmente l’incomunicabilità è un “problema” ben più profondo, e proprio per profondità non si dovrebbe trattare, quantomeno esplicitamente.

    Quindi Parla con un amica e riceve un consiglio.

  • Ciao Maria,
    ci accomuna il divertimento della scrittura, che bella cosa!
    Mi diverto a scrivere di tutto, ma amo in particolare l’ironia perchè come ho scritto nel mio profilo è la mia ancora di salvezza….per questo ho deciso di buttarmi per prima cosa su un racconto umoristico: se ce la farai a passare da me sarò felice, i consigli dei lettori sono preziosi…e poi fanno sempre piacere 😉

  • Ciao Maria,
    peccato che la saggia pietra non dia consigli, perché con quel suo “cambiando prospettiva, ogni cosa e ogni essere può diventare un altro” è stata davvero meravigliosa!
    Incipit poetico, com’è giusto che sia in una fiaba, ma anche ricco di spunti di riflessione e popolato di ironici personaggi.
    Voto il consiglio di un’amica, perché la povera cicala ne ha davvero bisogno 😉
    A presto,
    Cinzia

  • Cara Maria, lo sai, io sono per gli imprevisti 😉
    Una fiaba, eh! Bene, bene, questa cicala già mi piace e anche il linguaggio che usi, l’incipit mi è piaciuto molto. L’idea del rospo con la sua missione e che viene sempre riportato indietro è geniale.

  • Eccomi qua! Adoro gli imprevisti 😉

    Il capitolo è assolutamente geniale. Anche la Pietra che dà il consiglio senza darlo, il rospo che vuole baciare una principessa per renderla un rospo, ecc. ecc.

    Adoro le fiabe ed ovviamente ti seguo ^_^

    Ciao 🙂

  • Imprevisto.
    Bentornata maria!
    Una fiaba, dunque.
    Già nel primo episodio densa di insegnamenti preziosi, di ‘filosofia’.
    E di umorismo, che non guasta.
    Mi è piaciuta molto, anche il fatto che l’episodio, nonostante non sappiamo ancora quali siano i problemi della cicala, sia sostanzialmente autoconclusivo, ossia potrebbe essere di per sé una fiaba compiuta.
    Brava!
    A presto
    P.S.: ultimamente, su TI sto osservando una moria di virgolette, sostituite da maggiori e minori obiettivamente bruttarelli. 😉

    • Ciao Jaw
      Ho apprezzato il tuo commento: per me ‘filosofia e umorismo’ sono un binomio che stuzzica la fantasia.
      Riguardo alle virgolette, ti dirò che, visivamente parlando, l’uso dei segni maggiori/minori non mi dispiace per niente. Lo considero quasi un’interpretazione grafica delle solite virgolette.Come lettrice penso che siano del tutto trascurabili ai fini della leggibilità del testo.
      a presto

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