IO PARIS, TU JANE

Dove eravamo rimasti?

Paris e la daga sono: dove di solito non si va a cercare (50%)

“Le colpe e le ragioni”

Roberto, fasciato e con una flebo di soluzione fisiologica nel braccio, rideva e il suo sorriso illuminava la stanza. «Insomma», disse, «siamo arrivati fino a Palestrina per trovare una daga e abbiamo trovato un coltello, arrivato dritto nel mio stomaco.» S’incupì, «Non ho voluto crederti e me lo sono meritato».

Per la quinta volta mi scusai. «Non avrei dovuto coinvolgerti. Ero convinta che avrei trovato la daga lì a –». Un momento: Palestrina? Come ho fatto a non capirlo subito?

«Scusami, Roberto, torno dopo.»

«Ma dove vai?», mi chiamò.

Feci di corsa il corridoio del reparto con un’idea folle nella mente e col cellulare all’orecchio. Una morsa mi stringeva lo stomaco.

Finalmente De Santis rispose al telefono. Signorina Ore, mi dica.

Col fiato mozzo e senza fermarmi, parlai: «Commissario, io, mi dispiace, ma lei lo può fare uno strappo alla regola?»

Di che sta parlando?

«Deve venire con me.»

***

De Santis sbuffò mentre montava in auto. Non azionò il lampeggiante e spense la radio d’ordinanza. Poi si voltò e mi parlò con tono bonario: «Non so perché le do retta ma è il mio giorno libero, perciò avanti, andiamo».

Il viaggio fu lungo, l’autostrada saettava fuori come una macchia discontinua che accompagnava il nostro cammino.

Azzardai un sorriso. «Lei è la prima persona che si fida di me. Sa che potrei avere torto ma mi da una possibilità. Perciò grazie.»

Lui non smise di guardare la strada ma annuì, il volto severo, la voce decisa, disse: «Male che vada ci fermeremo alla trattoria fuori porta per un piatto di spaghetti, come la vede?».

«Okay, sì. Mi piacciono gli spaghetti», e mi riempii di commozione. Sentivo che non avremmo mai mangiato quegli spaghetti.

Su via di Palestrina incontrammo lo stesso uomo con cui avevamo parlato il giorno prima, in divisa e con una paletta in mano. Ci fece segno di accostare. Dietro di lui un carro attrezzi con un gancio da traino e in mezzo alla strada un ramo enorme.

«Commissà non sono rami, sono le radici dell’albero», disse mentre smontavamo.

De Santis sbuffò. «E poi? Che altro?»

Quello ci scortò fino al dirupo, dove il guardrail era spaccato. Guardammo in basso, nella scarpata.

Disse: «A parte fate attenzione che qua è tutto fango. Lo sa qua sotto quanti chilometri quadrati è?».

La radio che portava attaccata alla cintura gracchiò.

Qua non c’è niente, udimmo, solo l’altra metà del pino, una carcassa, ‘na volpe morta, due

L’addetto fece spallucce e osservò il commissario con espressione seccata, «Eh, lo vede, commissà, non c’è niente. Che ha da esserci?».

Il commissario tornò verso la volante. Gli andai dietro stretta nelle braccia, come una che sta per piangere. Credevo avrebbe messo in moto imprecando, invece tirò fuori un binocolo.

Me lo passò. «Lo sa usare? Non è difficile. Avanti», mi spinse di nuovo sul ciglio del dirupo. «Dia un’occhiata, magari lei ci vede meglio del tizio che in cinque minuti ha decretato sgombra una montagna.»

Infilai gli occhi nel binocolo con un sorriso che non riuscii a trattenere.

Man mano che setacciavo la scarpata m’inoltravo. Le gambe scivolavano in basso, sprofondavo lungo il dirupo fangoso ma non la smettevo di osservare in quelle lenti. Ormai ero immersa fino alle ginocchia.

Non si avvistava niente di più grande di un ramo. Un intero arsenale di rami. Ma qualcosa attirò la mia attenzione. Era solo un luccichio. Bastò per spingermi a farmi largo con le braccia, nuotando come una disperata che poi si ferma, lercia e bagnata, e comincia a ridere.

«Che succede, laggiù? Sta bene?», urlò il commissario dalla cima del dirupo.

«Commissario! L’ho trovata!» mi sbracciai e le lacrime mi scesero copiose.

***

Fu terribile assistere all’emersione dell’auto, mentre veniva trainata. S’intravedeva la sagoma di Paris, l’airbag esploso, le sue braccia ancora ferme sul volante.

Non stava scappando, stava venendo al lavoro.

Il commissario sospirò. «Signorina, mi aveva promesso anche la daga.»

«Nel bagagliaio», dissi piano.

«Come lo sa?»

«Ce l’ho lasciata io. Per sbaglio. Paris non lo sapeva neanche.»

La zona ormai pullulava di vigili, pompieri, poliziotti. De Santis fece aprire il portabagagli con la fiamma ossidrica e, quando lo spalancammo, restammo immobili a fissare quella daga, ancora intatta, che luccicava come un oggetto sacro davanti ai nostri occhi esasperati.

L’autopsia fu inaspettata: Paris non era morta per l’incidente, aveva avuto un infarto sulla via del ritorno e, perso il controllo dell’auto, era finita fuori strada, già morta.

***

Lavoravo a un nuovo film: “Sesso e cadaveri”. Mi ero persa di nuovo. Il navigatore era più smarrito di me in quel paesino marchigiano arroccato. Purtroppo i bazooka per la scena della strage me li noleggiavano solo loro.

La voce metallica di Roberto si diffuse nell’abitacolo: allora, stasera a cena?

Ormai eravamo tornati insieme.

Una volante mi affiancò e intimò di accostare.

«Scusa un attimo, Rob.» Tremai.

Un poliziotto con le mani sulla pancia prominente si affacciò al finestrino e disse: «Salve. Controllo di routine. Che mi apre dietro?».

Merda.

Categorie

Lascia un commento

536 Commenti

  • A.moMarta,
    arrivo con tre anni di ritardo, sono assolutamente tremenda. Non mi sarei persa per nulla al mondo un racconto scritto da te e per questo sono rimasta incollata al telefono a leggermelo tutto, dall’inizio alla fine.
    So che è passato tanto tempo, so anche che probabilmente non scriverai più qui ma leggerti è sempre bello. Con te nulla è come sembra, nulla è scontato, tutto è dannatamente complicato e semplice. È stato bellissimo perdermi nuovamente nelle tue parole.

    So che ti rileggerò presto, anche se non qui.

  • Ciao 🙂
    … finalmente ho riletto il tuo racconto… ed eccomi al finale! Bellissima storia con personaggi che prendono vita, una pagina dopo l’altra. Coinvolgente la trama dettagliata e piena di sorprese, complimenti! Non è facile delineare profondamente i protagonisti quando si hanno un limite di battute e una serie di azioni rocambolesche da narrare…. ma tu ci sei riuscita benissimo 🙂
    A presto!

  • Ciao Marta ( o Amomarta). Sto per leggere il tuo racconto. Ero rimasto al secondo episodio. Ma già so che andró a leggere qualcosa che è stato scritto come si deve. Se hai ottenuto così tanti incipoints un motivo ci sarà?. Per questo, così come per il mio primo racconto horror “La sua faccia” ora ti propongo di leggere “Diversamente labile”. Questa volta si tratta di avventura. Grazie in anticipo, anche se può darsi che con tutti i commenti che ricevi sarà difficile per te leggere il mio. ?

  • Un finale inaspettato, direi, perché scagiona in tutto e per tutto la nostra Gemma e rende Paris molto più umana di quanto fosse apparsa fin qui. Una morte banale per una persona che, forse, non era poi così formidabile come pensava la protagonista (e come pensavamo tutti noi). Carina anche la fine che ricorda l’inizio 🙂
    Alla prossima!

    • … più arguto e smaliziato dei lettori (anche se, conoscendoti, quell’albero abbattuto non poteva non entrare nel quadro). Il tono ironico e leggero (ma non superficiale) si sposa alla perfezione con la tua capacità di elaborare intrecci complessi: direi esperimento riuscito e certamente da ripetere.
      Questa volta ho amato anche i tuoi personaggi, persino quelli minori, a cui mi sembra tu abbia dedicato grande attenzione, delineandoli con onestà e rifuggendo gli stereotipi. A rileggerti, spero presto.

  • La grande rivelazione è che Paris Idala non aveva escogitato né architettato nulla: solo un banale infarto a metà strada., Chapeau, la sorpresa ha fatto tutto il suo effetto.
    Davvero un bel racconto, con un appassionante approfondimento psicologico e caratteriale della protagonista.
    Il finale che riporta all’inizio del cerchio è delizioso, speriamo però che la povera Gemma trovi prima o poi lavoro su un altro genere di film perché a trovarsi sempre invischiata in problemi così la crisi cardiaca la rischia lei ^^
    Ciao cara

  • Il destino regolatore. L’ennesima scelta non banale. Ed il finale aperto, con quella gemma di humor raffinato è un tocco di classe. Il numero N.
    Racconto magistrale. Dieci capitoli vincenti su dieci.
    Sciapò.
    Torna presto a scrivere. Questo sito ha bisogno di te.

  • Mi correggo, Gaia non mi somiglia per niente… io sto più attenta forse anche in maniera maniacale, sarà il mio passato di segretaria aziendale con capo nevrotico.
    La chiusa mi è piaciuta molto, la povera ragazza sembra quasi destinata a vedersi ripetere all’infinito le stesse conseguenze di un lavoro rischioso e affatto noioso.
    Grazie per questa storia, Marta, offri sempre tanti spunti e insegnamenti 🙂

  • Ciao A.
    Alla fine, una chiusa semplice ma non banale in cui è stato il “fato” a fare giustizia (qualche volta capita nella vita… e che diamine! Ed è bene che lo sappiano gli aspiranti delinquenti.).
    Un racconto scritto con l’intelligenza e l’abilità di un esperto giocatore di scacchi.
    Mosse e contromosse studiate nel dettaglio, accurata attenzione alle possibili reazioni dell’avversario (noi lettori, da questa parte) ma sempre serietà e fair play ?
    M’immagino la tua povera tastiera, fumante e in apnea 😀
    È sempre un piacere leggerti.

  • Sul serio? Un infarto, “tutto qui”? Causa di morte talmente banale (più o meno) da essere quasi divertente. Quasi.

    Però il controllo di routine che capita DI NUOVO mentre trasporta delle armi mi ha fatto sorridere. 🙂 Ma noleggiare delle armi finte no? 🙂

  • So che è facile da dire adesso, ma perché ho pensato che potesse finire così? Però i bazooka sono una chicca, e l’ultima cosa che mi rimane impressa è la faccia della protagonista quando il poliziotto”panzuto” si affaccia al finestrino 😉
    Complimenti carissima, e un dovuto “sciapò” a presto 🙂

  • Ahahahah, che finale! Povera Gemma, n’altra volta da capo? Non oso immaginare la faccia del poliziotto davanti ai bazooka! ?
    Beh, complimenti AmoMarta. Non che tu ne riceva abbastanza, anzi… Sono sicuro del contrario. La storia mi è piaciuta molto, sono contento di averla letto e di averti conosciuta qui su the Incipit e mi piacerebbe leggere altro di tuo, in futuro… Da diverso tempo cerco di seguirti come autrice ma, così come con altri autori che ho interesse ad aggiungere, il sito non mi permette di farlo. Ahimè.
    Pazzesco, comunque: ci hai tirato scemi dal primo capitolo, dandoci l’impressione che Gemma si occupasse di contrabbando di armi o chissà cosa… E poi ci hai guidato per altri 9 capitolo alla ricerca di prove, killer, sparizioni… Senza che ce ne fossero!
    Per quanto riguardo me ci sono cascato alla grande! In finale mi è piaciuto.
    Brava 🙂

    Alla prossima, buona giornata!

  • E così alla fine Paris è morta di cause naturali e tutto il resto è avvenuto per puro caso… però!
    Questa volta il finale mi è piaciuto parecchio: finisce come è iniziato e sembra fatto apposta 😉

    Ci vediamo alla prossima storia 🙂

    Ciao 🙂
    PS: non funziona più il “segui l’autore”; fin quando non lo “riparano” potresti avvertirmi? Grazie ^_^

  • “Dove di solito non si và a cercare”
    è sempre così, sia per le cose che per le persone. Capitolo molto interessante e l’interruzione stradale all’inizio sembrava una trappola, ma adesso penso sia stato solo un momento di tensione. Mi dispiace manchi solo un capitolo
    Ciao

  • Ciao,appena ho votato mi sono accorto che alla fine si rivela un paradosso,”dove nessuno le avrebbe mai trovate”,perciò se la trovano è sbagliata l’opzione perchè qualcuno lo ha fatto. Basta, mi sto girando intorno, purtroppo ho letto due capitoli insieme, non sono riuscito prima, ovviamente mi sono piaciuti, e tanto ambedue.
    Ti auguro Buona Domenica

  • Voto per dove non si va a cercare!
    Comunque arrivati a questo punto non ho proprio idea di dove possa essere questa daga/Paris. Quindi non saprei ne dove si va, e neppure dove non si va a cercare xD
    La parte iniziale comunque è così palesemente un indizio che mi puzza di “aringa rossa” ahahah staremo a vedere!
    Sono curioso di leggere il finale 🙂 Ciao!

  • Ciao AmoMarta,
    dove di solito non si va a cercare?
    Ma dove NON si va a cercare una daga di solito? Boh!!!
    Meno male che sarai tu a dircelo se vincerà questa opzione.
    Capitolo molto spassoso davvero, dal commissario che si perde in chiacchere con l’operaio all’accento rumeno e non romano, passando per il nonno 🙂
    Non resta che il gran finale…a presto!

  • Dove non si va a cercare?
    Mi hai costretto a usare il dizionario, la “marrana” mi mancava.
    Mi piace molto, soprattutto il finale: adoro l’humour del commissario (ed è inutile che mi ripeti che è d’altri tempi, non ce la farai a farmi sentire vecchia ^^).
    Anche io ho il dubbio che il guardrail crollato sia un indizio ma magari vuoi solo depistarci.
    Manca solo il gran finale.
    Ciao

    P.S. “Lei era Ramona” l’ho detto nella mia testa prima di leggerlo. Essere cresciuti nell’Italia dei Vanzina e di Colpo Grosso lascia una grande impronta sul background 😉

  • A me la notifica è arrivata, anche se mi è capitato in precedenza che non venisse inviata. Ma vabbè non siamo qui a sindacare le problematiche del sito.
    O forse sì? 😀
    Io opto per dove di solito non si va a cercare.
    Capitolo ineccepibile.
    Compresa la polemica sulla manutenzione stradale, per un attimo ho pensato si trattasse di un imboscata. Però c’è da dire che sono una persona ansiosa.
    Ci vediamo per il fran finale 🙂

  • In effetti la notifica non mi è arrivata, che sta succedendo a the incipit?
    Vorrei leggere un nuovo capitolo con Gemma e De Santis, l’hai resa divertente e mi è piaciuto scoprire lA ragazza completamente innocente. Quindi Paris e la daga verranno raggiunti dai due che si trovano a collaborare.
    Brava davvero, complimenti.

  • Non voglio spoilerare, ma non avresti mai messo una scena come quella iniziale se non fosse la chiave per la soluzione… A questo punto direi che la Paris e la daga la troveranno casualmente – e non sarà né il commissario, né Gemma, né il mio omonimo – dove nessuno le avrebbe mai trovate.
    Brava.

  • Arieccomi, non prometto costanza visti gli impegni, ma non vorrei perdermi il finale, visto che sono ancora in tempo. Bella l’evoluzione, c’è qualcosa nella protagonista che non mi convince, sa o crede di sapere più di quello che dice. Una daga preziosa noleggiata non può essere una svista, quindi c’è sotto qualcosa di più…
    Aspetto accompagnando il commissario…

  • Bene bene, una provvidenziale risoluzione, altrimenti il temibile sicario avrebbe fatto scempio della protagonista! Sono davvero incuriosito dalla daga, possibile che un tale oggetto prezioso sia stato noleggiato con leggerezza?
    Episodio avvincente, e resta ancora da chiarire la sparizione di Paris: voto per andare all’ospedale e magari assistere a una confessione della ragazza!

  • voto per una mancanza di iniziativa e di indipendenza, figlie dello shock e quindi si “appoggia” al commissario.

    Io al momento dell’accoltellamento sono rimasto con la bocca spalancata per secondi DIECI buoni. Maestria pura. Nei tempi e nei dosaggi.
    Impressionante.

  • … Accompagna il commissario.
    Dopo lo spavento che si è presa dubito abbia ancora voglia di arrischiarsi a fare qualcosa da sola.
    Bel capitolo.
    Un unico appunto: non mi ha convinto troppo il modo in cui talvolta hai introdotto il diretto, ma è più una questione di gusti, credo.
    Per il resto vai benissimo… e scusami ancora per la presenza saltuaria e scostante, ma di meglio proprio non riesco a fare. Ciao

  • La daga è originale? siamo nei guai allora 🙂
    hai dato una coltellata a Roberto! ummm… vabbé lo scetticismo non paga mai…
    andiamo dal famoso ex marito di Paris a sentire se oltre a mandarla sul lastrico, come dicono i giornali, oltre a stare con l’amica di Gemma, come ha detto al commissario, è pure colpevole di aver fatto fuori Paris!!!!!!!

  • Non mi dilungo a propinarti i mille complimenti a cui sei abituata 😉 è un episodio eccezionale.
    Avrei votato la visita a Roberto, ma non per chiedergli perdono visto che ha peccato del tipico difetto maschile, presunzione e indifferenza alle parole di una donna. Peggio per lui 😉
    Chi fa da sé non mi pare possibile, perché se fossi nei panni di De Santis terrei l’nsicura Gemma a vista per un bel pezzo
    Carlo Gualti invece mi sembra il soggetto più interessante da scoprire, visto che le viene in mente nel momento cruciale.
    Sempre piu curiosa, alla prossima!

  • Ah, quella “dolce” (= odiosa) sensazione di quando credi che tutto vada bene, per poi scoprire che sta andando a rotoli. 🙂

    Mi sono perso io qualcosa per strada o non si è mai nominato Carlo Gualti? (Anche se non ho neanche 21 anni, la mia memoria fa già cilecca.)

  • Ma certo che deve correre in ospedale a chiedere perdono a Roberto! Ma anche Roberto dovrà farsi un esame di coscienza visto che non riesce proprio a dare credito alla povera Gemma. Si sa, gli avvocati sono così.
    L’opzione ospedale è quasi scontata in questo frangente, sperando che tu ne sia fuori, anche perché il 22 aprile si avvicina.
    😉

    • Sì, il 22 si avvicina ma non facciamoci illusioni, è vero che saranno in trecento, e non sono pochi, ma è anche vero che la mia non è una storia commerciale…
      Stavolta le notifiche non sono arrivate a nessuno, perciò ti avverto che qui c’è il nuovo episodio 😉

  • Che bullo Roberto, quasi se l’è meritata quella coltellata! E ascoltala no???
    Comunque chi fa da se fa per tre, anche se non so dove potrà portare. Perdono a quell’incauto potrà chiederlo più tardi, e credo che non abbia molta voglia di accompagnare il commissario.
    Bravissima, al prossimo 😉

  • Ciao AmoMarta
    mi ha fatto rabbrividire il comportamento di Gemma davanti ai dolciumi (specie lo zucchero filato) per come mi assomiglia 🙂 Caspita! l’ha uccisa lei Paris ? o era sarcastica o cerca di andare in carcere per non essere uccisa dal proprietario della daga…? Andiamo a cercare la daga…ma non metterci troppo! muoio di curiosità…
    A presto

  • Bellissimo episodio. Ma niente è come sembra. Gemma sta dicendo tutto e il contrario di tutto perciò il mistero s’infittisce e comincio a pensare che neanche lei sa niente o ce lo avrebbe già detto… Daga.

  • Ciao AmoMarta! Grande episodio, fin qui il migliore, a parer mio. Arrivati a questo punto direi che il mistero più grande comunque è proprio Gemma, davvero un bel personaggio.

    Voto per la Daga! Vediamo un po’ dove si va a finire. Al prossimo, ciao!

  • Una storia proprio tosta, non sono sicura di essere sulla pista giusta: potrei non aver capito niente 😀
    Il modo in cui delinei i personaggi è straordinario, e in questi due ultimi capitoli si è visto ancora di più, soprattutto per Gemma.

    Cosa cercano? Mah, non lo so più, visto che forse Paris è stata uccisa proprio da Gemma (?). Vado per la daga.

  • Ciao, Amomarta.
    Intanto scusa se non sono passato sul sesto ma è un altro di quei periodi in cui vorrei tanto avere un clone. Ho rimediato solo adesso. Entrambi molto ben scritti (ma che te lo dico a fare), bene anche il ritmo che sei riuscita a imprimere alla narrazione. Gemma è straordinaria: sei riuscita a soffiarle dentro la vita (e non esagero).
    Per me cercano la Daga (ho ancora qualche dubbio e anche questa è una nota di merito). Ciao…

  • Ciao,io voto per cercare la daga, se non altro per vedere se qualcosa di vero lo ha detto. Una frase su tutte che mi è veramente piaciuta tanto: ” Era solo un modo per tenere lontano il sogno prima che diventasse incubo.” Non perchè condivido chi la mette in pratica, ci si rovina la vita, però posso capirli.
    A presto e buona domenica

  • Ciao AmoMarta,sono riuscita finalmente a recuperare gli episodi persi,questo è impeccabile come gli altri,ma la scena del bacio,con i timori di lei,li ho proprio immaginati.
    Farti i complimenti può sembrare petulante, non voglio esimermi però dal farteli ancora una volta.
    Bravissima!!!
    P.S. Ho scelto la daga

  • Che bello questo capitolo. Mi è piaciuto più degli altri, forse perché c’è il bacio ihihih
    Mi piace anche il fatto che non si riesca a capire se Jane stia mentendo o sia stata sincera sulla sorte di paris.
    Per prima cosa vorrei trovare la daga, almeno possiamo tirare un sospsiro di solloevo. E poi vorrei scoprire cos’è successo.
    Bacione

  • Ciao AmoMarta,

    in primo luogo mi fa piacere averti identificato diciamo ahahahah. Detto ciò, il capitolo l’ho trovato di una densità e tensione emotiva come pochi, poi espressioni come “Roberto iniziò a parlare nel suo avvocatese ma ad agire come un uomo indebolito da una donna.” mi piacciono molto. Onestamente non ho ancora le idee chiare, devo dire abbastanza confuse, mi attendo colpi di scena come tuo solito ahahaha.

    Cerchiamo la daga.

    A presto,
    Istinto

  • E cerchiamo la daga!!!!
    La daga della discordia..
    Spiazzante questo capitolo, un po’ dolcemente sensuale e un po’ tristemente enigmatico….insomma, io ancora non c’ho capito nulla, lo confesso!!!!
    Comunque è bello così, ci tieni sul filo del rasoio fino all’ultimo…brava!

    A presto!

    ps: grazie per le spiegazioni della volta scorsa: ricordavo quello che aveva detto Gemma all’interrogatorio, mi stavo solo chiedendo, visto che i misteri nel racconto si infittiscono sempre più anziché svelarsi, se fosse proprio tutta tutta la vera verità!!!

  • Al “prima” ho detto «Ohh!», al “Mentiva come me” ho detto «Ahhhhh!»
    Una mezza idea di quale sia la verità ce l’ho, ma magari non ho capito niente.
    Mi piace molto, anche se questa protagonista che taglia fuori il sogno prima che diventi incubo è davvero terrificante. Invece di vivere a rischio di soffrire si vieta qualunque possibilità seppur remota di essere felice per paura di soffrire. Comincio a credere che non sia Paris il suo più grande problema.
    Sì, per la psicologia spicciola di personaggi di fantasia sono pronta, ahahaha

  • Ciao, apprezzo l’equilibrio tra la drammaticità della confessione e la sensualità del rapporto che permette di oscillare tra il lato intimista e quello lavorativo della relazione, la prosa mi sembra tagliente al punto giusto per trasmettere tensione, con la protagonista che un po’ sembra sincera, un po’ no e un po’ bipolare.
    Vediamo se salta fuori la daga ^_^

  • Gemma e la sua ingenuità che a tratti sembra finta, a tratti no. Gemma e le sue menzogne, quando ha ucciso Paris? L’ha fatto per davvero? Io mi sono fatta un’idea che non voglio rivelare.
    Credo poi che Roberto aiuterà Gemma nel momento più importante, e adesso per me è fondamentale continuare a cercare Paris.
    Non ci crederai, ma mi ritrovo molto nella personalità di Gemma 🙂
    Sempre bravissima Marta.

  • Ciao
    Lasciamo stare “il caso in sé”, perché è difficile azzardare ipotesi sul possibile sviluppo e epilogo di questo racconto. C’è tutto e il contrario di tutto. Continua il giochino del gatto e del topo. In questo episodio, al sale e al pepe, si è aggiunto lo zucchero e… un po’ di peperoncino ?
    Qui ci vuole un team investigativo di alto profilo e esperienza del tipo Colombo, Sigmund e Carl. Su una cosa non ho dubbi, è un piacere leggere un capitolo scritto davvero bene.
    Sono contenta che tu sia tornata ?

  • Credo che la cosa migliore sia cercare Mauro. Credo. Anche se l’opzione che ha vinto diceva che sarebbe comparso con il ritrovamento di Paris.

    Chiamami egocentrico, ma Gemma un po’ mi assomiglia (o, più probabile, è una delle mie solite impressioni sbagliate).
    Comunque, partendo dal presupposto che mi somigli (caratterialmente) e che in questo episodio sia stata sé stessa, allora è riuscita a fare qualcosa che io non riuscirei quasi mai a fare: essere se stessa senza uno schermo in mezzo.

  • Stiamo sul pezzo, indaghiamo su Paris, o pensi che la Jakuza sia contenta di avere ficcanaso intorno? 😀
    Mi piacciono i protagonisti fragili, insicuri, che si sentono inadeguati, ‘con lo stesso talento di tanti altri’. La tua Gemma mi sta meravigliando, ultimamente.
    Ti ascolto, sia pure nell’ombra, i luoghi troppo affollati non fanno per me.

  • L’unica opzione che mi soddisfa (indagare sulla Yakuza), lo fa al 50%. Cioè, diversamente da quanto ci hai fatto pensare (e da ciò che hai scritto nell’opzione), non credo che la mafia giapponese c’entri.
    E per questo motivo, non ho votato alcuna opzione.

    P.s.: hai letto il mio nuovo episodio (n. 9)?

    • E’ la terza volta che non voti e dici che non ti soddisfano le opzioni. Mi sa che tu non hai capito come si partecipa a questo gioco, Davide. Se non vuoi votare, almeno parla della lettura,non delle opzioni. Inoltre quello che credi o non credi cosa c’entra? E’ solo scegliendo una direzione che la storia può andare avanti, si chiama “storia a bivi”… se tutti giocassero come te sarei ferma al primo episodio, come un videogames col personaggio bloccato che non va né avanti né indietro…

      No, non ho letto il tuo nuovo episodio… Baci

      • Terza volta? Perché io sono fermo a 2?

        (Quanto sto per scrivere non è per fare polemica)
        Il più delle volte non commento la scrittura perché non voglio fare complimenti o critiche “perché tutti fanno complimenti/critiche”. (Anche se in una mail passata mi hai chiesto di non scrivere “perché ho deciso di fare/scrivere tale cosa”.)

  • Indaghiamo su Paris, dai 🙂
    Capitolo fantastico. La nuova crisi di ansia di Gemma è descritta molto bene, e la funzione anestetizzante di Roberto ancora di più. Andremo a fondo anche sulla psicologia di Gemma? Che poi, gradualmente, ci stiamo arrivando sempre di più.

    Buona giornata AmoMarta, complimenti 🙂

  • Davvero bella la scena in cui si manifesta tutta l’insicurezza di Gem, e una sorta di ossessione per lo stalkeraggio che ha subito da parte di Paris.
    Io vorrei che si investigasse proprio su di lei, per sapere dov’é e quale sia l’effettivo coinvolgimento di Gem.
    La daga è il fulcro del mistero o solo la maschera di qualcosa d’altro?
    🙂 a presto.

  • Gran capitolo! Sei molto brava a creare la suspance senza mai svelare indizi, il lettore segue la storia proprio con interesse e scioltezza. Mi piace molto anche come ci stai svelando pian piano il personaggio di Gemma. Brava davvero!

    ps: tranquilla non sparisco, sono solo un po’ confusionaria 🙂

    pps: ho votato per indagare su Paris, però anche le altre opzioni non mi dispiacevano

  • Ovvio che la Yakuza c’entra eccome! 😀
    Ciao AmoMarta! Episodio molto sofisticato, passionale a tratti, ma molto piacevole da leggere. Hai dipinto davvero bene la figura dell’avvocato Roberto 😉
    Il finale però mi ha lasciato decisamente confuso…non so più cosa aspettarmi ora da Gemma, spero di rimanere piacevolmente sorpreso andando avanti con la storia. 😀
    Ciao a presto!

  • Vedi che quando riesci a creare il mix tra azione e sentimento sei grande? Finalmente ci mostri il susseguirsi degli eventi attraverso il pathos dei personaggi. Brava, brava, brava.
    A me pare che indagare su Mamoto sia l’unica opzione coerente col fatto che Gemma sappia dov’è la daga. E poi voglio vedere se Roberto, difronte alla Yakuza, perde un po’ di quella sua sicumera condita di sferzante ironia. Secondo me la perde tutta…

      • E dov’è che ti avrei invitato all’azione? Mi sfugge il passaggio… Solo perché avrei voluto vedere Roberto difronte alla Yakuza?
        Ho letto il settimo episodio. Mi pare che stavolta ti sei lasciata andare a qualche sovrastruttura che non aggiunge molto di più né ai due personaggi né alla trama. Diciamo che hai fatto qualche concessione al genere rosa e può pure starci, ma – non so perché – d’istinto non mi sei sembrata molto a tuo agio. Non è un giudizio sullo stile di scrittura, è solo una sensazione epidermica.
        A me sembra ovvio che cercheranno la daga, ma poi gli altri voteranno per Paris e allora…

  • Indaghiamo un po’ su Paris…anche se ero molto indecisa!
    Mi ha fatto ridere la barbetta sensuale 🙂
    Povera Gemma, mi sembrava una tipa tosta, invece ha anche lei le sue insicurezze…mi chiedo perché effettivamente sia tornata a lavorare con Paris, se le aveva causato un tale stress psicologico…ok i soldi ma…saranno la vera ragione?!?
    Rimangono ancora tanti tasselli da sistemare, ma sono felice che sia arrivato Roberto…mmm, quella barbetta lì :D:-)
    Piacevole come sempre, scorre via che è un piacere.

    A presto!

    • Ciao Cinzia,
      Gemma accetta di lavorare con Paris ( lo spiega all’inizio al commissario) perchè Paris è molto influente nel giro ele aveva impedito di lavorare con tutti. In pratica lei non riusciva più a fare il suo mestiere da nessuna parte. Fare un film con Paris le avrebbe permesso di tornare nel giro. Lo dice, comunque, durante l’interrogatorio. 😉 Grazie come sempre della tua partecipazione,cara 😉

  • L’ex marito.

    Eccezionale la frase in cui Roberto parla “l’avvocatese” altrettanto la risposta di De Santis nel suo “poliziese” 😉

    Ho dei dubbi che la daga centri qualcosa, ma questo lo sai solo tu. Brava come sempre, credo che ogni consiglio, anche se richiesto, possa servire a poco 🙂
    Ciao e al prossimo.

  • Ciao Amo
    “Mi ricordava che lei era la grande Paris e io solo una costola.”
    A volte quello che sembra solo una “bozza” è un originale finito :D.
    Episodio con grandi contrasti, il ritmo è assicurato tuttavia…
    c’è una contraddizione…perché i creditori dovrebbero volere Paris morta? Se muore, addio speranza di riavere quanto da lei dovuto.
    Indaghiamo su Paris

    • nessuna contraddizione 😉 se fuggo dai debiti, i debiti mi inseguono. La speranza è l’ultima a morire, certo, prima si minaccia di morte la creditrice,
      almeno finché non si decide a pagare… 😉
      e la si fa fuori se si ha certezza che non pagherà (basta controllare i suoi conti in rosso, … l’ho detto che è sul lastrico) per dare un esempio. nell’ambiente funziona.

  • Ciao AmoMarta,
    Capitolo molto avvincente, e confermo che ciò che apprezzo di più è lo stile, molto efficace.

    Indaghiamo su Paris.

    a presto,
    Istinto

    p.s. ah, in tutta onestà mi ricordavi/ricordi una persona, a cui è molto caro il tema della verità se non ricordo male a haha (dico solo questo), non mi son permesso di fare un paragone perché non mi sembrava opportuno, considerando che è anche la prima tua storia che leggo sotto questo Nick. Ad ogni modo, mi vedrai a breve a commentare “innamorati”, il titolo mi stuzzica veramente troppo.

  • Il più divertente dei cinque, con molte espressioni indovinate che aiutano a definire il personaggio di Gemma e favoriscono il processo empatico.
    La frustrazione di Gemma è ottimamente resa da quel ‘Stress’ (che ho percepito come se fosse scritto in grassetto) in chiusura della prima parte. Tra Ariani, gelsomini e Vichinghi, stravincono i i dannati gelsomini… E se l’avvocato gli fa quella domanda è chiaro che è ‘sospettata di omicidio e di…’

  • Ciao! Mi hai divertita un sacco con questo episodio. Gemma mi piace sempre di più e credo che sia a conoscenza di fatti che la potrebbero mettere nei guai. Il suo modo di approcciarsi a Roberto è ironico, leggero, si sposa benissimo col suo modo di fare.

    I gelsomini che emanano un profumo di felicità del c…
    Questa è veramente bella. Diretta e palpabile.
    Bravissima 🙂
    A presto!

  • Ciao AmoMarta,
    capitolo scorrevole, ironico come sempre (il profumo di felicità del cazzo è stato meraviglioso!!), davvero ben scritto…come sempre!
    Mi sa che i feromoni aleggiavano nell’aria più del profumo dei gelsomini….mannaggia, interessante davvero st’avvocato 😉
    Da quello che ho potuto intuire finora la cara Gemma si sta tenendo per sé un bel po’ di cosette, quindi direi che è principalmente per quello che ha bisogno di aiuto…tra le altre pose 🙂
    E’ sempre un piacere leggerti,
    a presto!

  • Dico che è a conoscenza di fatti che la metterebbero nero guai. Quel “e se anche fosse?” indica che non la racconta giusta. Ma anche le bugia raccontata a De Santis dimostra che Gem sa. Certo che sa qualcosa. 😀
    Se a parole il vichingo e Gem non sembrano in sintonia, dalle azioni si vede che c’è amore nell’aria. Faccio il tifo per loro. Lo so questo è un giallo, ma una venatura rosa ci starebbe bene. Specie se lei lo coinvolgerà (volontariamente) nei suoi guai. 😉

    • Cavoli, Danica. Ma certo. Un giallo… è solo un’etichetta di genere. Significa che parliamo di mistero, di intrigo… ma l’amore fa parte di tutte le storie di vita… non ha tinta, non ha colore, non ha genere… e poi, l’hai detto, è primavera… perciò 😉
      Grazie, carissima.

  • Ahaha il “Che stronzo! E anche se fosse?” è stata proprio la ciliegina sulla torta di questo capitolo. Insomma abbiamo conosciuto Roberto, sembra carismatico e anche degno di una certa fiducia, altrimenti figuriamoci se Gemma si sarebbe rivolta al suo ex. E comunque secondo me la nostra protagonista la sa lunga, sicuramente è a conoscenza di fatti che la metterebbero nei guai…

  • A vederla così mi fa immaginare che lei lo cerchi non solo per le sue competenze legali, ma anche perché in lui ripone una certa fiducia e vuole sapere come comportarsi.
    Insomma, se fosse “solamente” sospettata di omicidio ecc. cercherebbe semplicemente un buon avvocato, mentre invece lei va proprio da lui nonostante non ne sia proprio entusiasta ahahah
    Poi c’è la terza opzione e mi son chiesto: ma se la yakuza mi volesse fare la pelle cercherei un avvocato? Non credo. Ma dato che tra le possibilità c’è anche questa, mi viene da pensare che Roberto sia anche qualcos’altro oltre che un avvocato.

    Ricapitolando. Avrei votato “è in pericolo di vita”, ma considerando il fatto che potrei essermi fatto un gran viaggio mentale, voto invece per “è a conoscenza di fatti”.

    Al prossimo! Ciao 🙂

  • Ciao,

    stamane incuriosito dal titolo ti ho voluto leggere, e ho votato “è in pericolo di vita per la sparizione della daga” senza commentare.

    Ripensando alla storia però ho deciso di commentare ora, i dialoghi sono la cosa che preferisco, e lo stile in generale, più dell’intreccio, di quest’ultimo ancora non ho trovato qualcosa che abbia particolarmente destato la mia attenzione ma, leggendo anche tra i commenti altrui, son sicuro che prima o poi non arriverà.

    A presto,
    Istinto

  • È in pericolo di vita per la sparizione della daga. Forse Roberto non è solo un avvocato. (Lo so, sto sparando alto, ma perché no? In ogni caso tra la polizia e la Yakuza avrei più paura dell’ultima).

    Ogni volta leggo, arrivo alla parte dove devo commentare, e non so cosa scrivere. Voglio dire: come faccio a scrivere qualcosa che non ti sei già sentita dire? Che si vuole sempre sapere cosa succederà poi, che sembra di conoscere i tuoi personaggi, che sai stendere capitoli pieni di mistero, azione e divertimento al tempo stesso.
    Mah! Io te lo dico, poi fai tu 😀

    A presto!

    • Non è detto che ciò che è detto sia vero, Miss 😉

      Però… lei corre da lui perchè è lui, non perché è un avvocato… si capisce dal modo in cui l’osserva estasiata… perchè cambiarlo? Meglio un’emozione forte che un giorno qualunque… 😉 Grazie carissima.

  • Ciao AmoMarta!
    Eh già! A questo punto l’avvocato è d’obbligo, sia mai che invece si riveli essere quello del diavolo 😉
    Mi ha fatto davvero ridere il modo in cui Gemma diventa insofferente alla vista dei gelsomini e delle persone senza preoccupazioni…stress! XD
    Voto sospetto di omicidio e occultamento di cadavere, voglio proprio leggere come Gem potrebbe mai venirne fuori 😉
    Ciao, alla prossima!
    Zaion.

  • Omicidio e occultamento di cadavere.
    Ciao AmoMarta che dirti… Puff, capitolo decollato. Letto con piacere, assolutamente. Non è che ti annoi se te lo dico ogni volta? 🙂
    L’intreccio diventa sempre più interessante e ben costruito. Sono proprio curioso di capire dove ci vuoi portare.

    Alla prossima

  • Io pure odio i gelsomini: quel profumo stordente che ti prende alla testa dalle siepi fiorite, brrr
    Omicidio e occultamento di cadavere, per il pericolo di vita, a meno di avere importanti ramificazioni con una potente organizzazione criminale internazionale (ce le ha?)non vedo come l’avvocato potrebbe aiutarla.
    “Una col burka”: molto carino il cammeo di “razzismo normale”
    Ciao

    P.S. L’avvocato dalle tue parole me lo sono immaginata con le fattezze di Alex Skarsgard con un filo di barba incolta, di solito non ho un debole per i vichinghi, forse è l’aria di primavera 🙂

    • ahahahahahah, ehi…. sono andata a cercarlo, questo Alex Skarsgard … vero… somigliante 😉 mi sono anche ricordata dei bei film in cui l’avevo visto… uno tra tutti “The East” che, se non lo hai visto, ti prego… guardalo. 😉
      Grazie di tutto, cara.

  • Bel capitolo.
    “Burka e uomo ariano” potrebbero non essere il solito cavolo a merenda 🙂
    L’intervento del commissario è tempestivo: lui è un gran volpone e forse sa che lei è solo un pesce piccolo spaventato, più utile se sguazza libero.
    Interessante la caratterizzazione del Robelloccio 🙂
    ciaooooooo

  • Sono tre opzioni molto parilivello…ho scelto con fatica…

    Sui gelsomini sono MORTO 😀

    L’incontro con il nuovo personaggio mi lascia molta curiosità: le sensazioni di lei sono
    Chiare qb (dall agitazione all eventuale
    Attrazione)…voglio vedere lui come si pone.

    Insomma…maledetta a te…sono curioso <3

    Scherzi a parte un altro capitolo scritto
    Con quella classe che hanno in pochi e che la si percepisce alla prima lettura. Cose di qualità.
    Brava davvero.

    • Classe?
      Senti qua, Marco, questa è vera classe, … classe’71 per essere precisi.
      Loro sono i Pink Floyd, e questa è Echoes:

      E nessuno mi canta ninne nanne
      E nessuno mi fa chiudere gli occhi
      Così mi scaglio nell’immensità oltre le finestre
      e nuoto fino a te attraverso il cielo.

  • ————————————
    Improvvisai: «Le hanno rifilato la prima stesura, la daga entra alla decima. Il leader dei rapinatori decide di svaligiare la banca di Palestrina con la daga in mano come un supereroe manga giappo. Un’idea dell’ultimo minuto. E di Paris.»

    Il commissario batté due colpi sulla portiera e la volante diede gas, mi salutò col palmo della mano e mentre prendeva velocità disse: «Sulla copertina c’è scritto versione definitiva. Buona giornata signorina.»
    ————————————
    Non so per quale motivo ma De Santis mi sta simpatico 😀

    Per quanto riguarda la domanda, in verità sarebbero vere tutte e tre le opzioni, ma visto che una la devo votare, voto il sospetto di omicidio

    ———————————–
    Immagino tu abbia bisogno di un difensore, ma prima … devo chiedertelo: sei un’assassina, Gem?».

    Che stronzo! E se anche fosse?
    ———————————
    In verità, è una domanda legittima!
    Mi piace come hai introdotto il personaggio 😉

    Ciao 🙂

    • Perfetto no, piacevole 😉
      perfetto è un cielo indeciso. Mai uno terso. Perfetto è un uomo con le rughe. Mai un fotomodello. Perfetto è un problema risolvibile. Mai uno incurabile. Perfetto è ciò che non uccide ma fortifica, pur nel suo essere spietato e doloroso.
      😉

  • Non potevo non leggere questo episodio, anche se di nuovo ho pochissimo tempo per theincipit 😉
    Ma che tipo di gelsomino? Perché la maggior parte dei gelsomini emana profumo solo di sera. Lo sai che sono pedante (anche un po’ stronzo).
    Non so Gemma, ma tu sicuramente sei a conoscenza di fatti che potrebbero metterti nei guai 🙂

  • Ciao! Sono arrivata al capitolo 4 e ho letto tutto d’un fiato. E avrei letto ancora fino alla fine, se ci fossero stati altri capitoli. Come sempre, riesci a trascinare il lettore all’interno dei tuoi racconti, affascinandolo con le tue protagoniste femminili così ben delineate e con le tue trame che avanzano a colpi di scena e interrogativi. Quel “Io Paris, tu Jane” – che poi dà il titolo a tutto – deve essere un dettaglio importante, e sono curiosa di vedere cosa ci dirai in seguito.
    E basta, non mi dilungo oltre, se non per farti ancora i complimenti per tutto.

    Ah! Ho votato “un alleato”, un po’ perché voglio conoscere Roberto, ma in realtà perché credo che Gemma non ce la possa fare da sola, e quindi anche Mauro andrebbe bene.

  • Gemma mi sta simpatica con i suoi chiaroscuri caratteriali: un po’ spavalda in commissariato, apprensiva e intimorita fuori.
    In questo episodio ci sono molti elementi, forse troppi e non del tutto comprensibili (il mantra per esempio, non l’ho capito proprio) 🙂
    Come ha detto qualcuno, la paura è uno specchio che deforma la realtà, perciò se Gemma è intrappolata e non riesce ad uscirne, qui ci vuole un miracolo 🙂 che entri in scena Mercurio e faccia conoscere il volere degli Dei 🙂 😀
    ciaoooo

  • Gira tutto benissimo anche se in questo quarto episodio ci mandi tutti dove vuoi tu… ma anche questo è un merito. Sono curioso di vedere l’ingresso in scena di Roberto… a questo punto mi sembra inevitabile.
    E comunque brava, la trama per il momento è davvero ben articolata e piena di colpi di scena.
    Chapeau.

  • Bravissima!
    Ciao AmoMarta! Bellissimo capitolo per trama, ritmo, battute 🙂
    La protagonista mi piace tanto: risulta familiare e ironica nonostante sia finita in un bel pasticcio. Anche i vari scambi di battute tra i personaggi hanno dato una sfumatura originale e colorita all’intero episodio.
    A presto!!!

  • Dava l’idea di saperla lunga e di farla corta è geniale. Brava. Tutto il resto poi mi è piaciuto un sacco anche se non ho capito la novena, cioè lei perché dice cos^? il mstero s’infittisce. Una strategia.

  • ciao tesoro, si sono a Roma, ma ti ho scritto… comuqneu episodio fantastico, lei con le sue crisi, la mafia giapponese… Roberto l’ex… ma in tutto questo calderone la Paris che fine ha fatto? s’è data alla macchia o è sparita per mano di qualcuno? si sa qualcosa? oh tienimi informata eh, che sono preoccupata per Paris 🙂 voto alleato, possibilmente Roberto.

  • Ciao, niente male,
    in questo episodio apprendiamo gli altri aspetti caratterizzanti ella ragazza (che presumibilmente verranno spiegati) le apnee e le amnesie, apprezzo che i nuovi sviluppi mettano la protagonista in situazione più pericolosa rispetto alla polizia e ai fornitori della daga!
    La storia entra nella fase più interessante, voto per introdurre un alleato (l’avvocato?).

  • Ciao Amo Marta
    che fai, mi copi le opzioni?!?!? 😉 Ah, ah , ah….il miracolo mi tenta proprio tanto: ma anche da te sarà San Gennaro a farlo?!?!?
    Capitolo davvero interessante devo dire, il mistero un po’ si svela e un po’ si infittisce…bello anche il finale “Com’è che l’aveva chiamata? Ah, sì, la Yakuza”
    Stì Yakuzi, hai detto nulla!!!
    Non me ne volere, ma il miracolo mi sa che è proprio quello che le serve 🙂
    A presto!

  • La Yakuza addirittura?! Di bene in meglio!
    Ciao AmoMarta.
    Capitolo molto enfatico, quasi psicologico oserei dire. Comunque molto riuscito 😉
    La faccenda si complica…meglio avere un alleato! Due teste sono sempre meglio di una.
    Magari, alla fine, si scopre che quella maledetta daga in realtà è niente popò di meno che la Honjo Masamune! Sarebbe proprio un bel colpo di scena! 😀
    Ciao, a presto!
    Zaion.

  • Un alleato almeno per sentirsi meno sola.
    Bella prova di pausa nella frenesia dell’azione per esplorare il senso di ansia e panico, anzi, senso di annegamento della povera Gemma. Mi è piaciuto davvero molto, poi la “sorpresina” del cliffhanger in chiusura. Non giochi mai nelle mezze misure, tu: la daga prestata da un notabile Yakuza, niente meno.
    Ma chi è sta Idala Paris che per vendicarsi di chi ha presentato l’amante al marito la incastra addirittura in una trappola perché si faccia uccidere da un boss Yakuza?! Altro che portare rancore, non scherza mica.

  • Che bomba…la Yakuza non me l’aspettavo…ma ogni episodio in realtà mi sorprende, quindi me li godo senza farmi troppe domande. Gemma sembra un po’ troppo confusa per pianificare una strategia e al presunto alleato, se fosse l’ex…, non riesce a telefonare. voto per il miracolo. e sarà un altro colpo di genio, ne sono sicuro. alla prossima

  • Il migliore episodio finora, per me. Gemma, finalmente Gemma con le sue ansie, i suoi fantasmi, le sue reazioni impulsive. Brava.
    Un alleato è un’opzione troppo “telefonata”. Mi piacerebbe metterti alla prova con un “miracolo” (e il virgolettato, conoscendoti, non è casuale).

  • Alcune perle sparse, come all’inizio sul commissario.
    E poi Una passeggiata a coglier violette che si conclude con lo sgancio di un’atomica 😀 che finale di capitolo 🙂

    A questo punto un miracolo è necessario 😉

    Attendo il prox capitolo con ulteriore curiosità 😉

  • Mi sovviene che oltre ex avvocato, Roberto sia ex anche in un altro senso, ma è solo un’idea mia.
    Ape impazzita.
    In questo capitolo mi ha dato questa impressione, Esce dal commissariato, inizia a camminare, si ferma e telefona, fa scena quasi muta e poi torna verso la questura per parlare con l’amico idiota e sudato. Leggermente confusa la ragazza, tanto che non ricorda che macchina abbia usato.
    Dulcis in fundo la Yakuza, il piatto è servito, signori 😉
    Ciao…

  • Avrei votato volentieri un miracolo perché mi fa ridere, ma in realtà credo che a Gemma serva un alleato e chi altri se non l’ex… avvocato?
    Anche perché sono curiosa di vederlo e sapere com’è
    Mauro potrebbe aiutare, però è egoista e suda troppo quindi niente 🙂
    Resto in attesa, alla prossima.

  • Le serve subito… un miracolo! Troppo bello per non votarlo 😛

    ————————————–
    Mancavano tre giorni, poi Mamoto avrebbe reclamato la sua Daga e chi non rispettava i patti con lui aveva un debito con la sua intera organizzazione. Com’è che l’aveva chiamata? Ah, sì, la Yakuza.
    ————————————-
    Papapapa! Papapapapa!
    Ma questa è maestra nel mettersi nei guai! Non ha bisogno che qualcuno cerchi di mettercela apposta 😛

    Ciao 🙂

  • Ciao AmoMarta.
    Beh, direi che la nostra amica è in guai che a dire neri si sminuisce la cosa. Siccome sei stata capace di fregare un po’ tutti con il tuo incipit, mostrandoci poi una protagonista non contrabbandiere d’armi come sembrava, ho la sensazione che ci stia celando qualcosa di grosso. Questo senso di confusione e mistero che domina la scena, lei stessa che mente sapendo che verrà smascherata facilmente, mi piace molto.
    Bella la rappresentazione della crisi isterica avuta a metà capitolo, mi è sembrato di vederla dondolante e impanicata a parlare da sola. Stai tratteggiando una psicologia molto affascinante che sono curioso di approfondire.
    Ho optato per “ha bisogno di un alleato”. Tra indagini e Yakuza (Mamma mia!)…
    Inutile farti i complimenti. Inutile? No, perché? 🙂
    Complimenti.

    Alla prossima, ciao!

  • Ciao AmoMarta,
    è un giallo, ma anche qui trovo una buona dose di umorismo.
    Dopo le finte armi, mi aspetto un altro capovolgimento improvviso… ho anche qualche idea, ma evito di fare figuracce o ti rovinare la sorpresa 🙂
    Complimenti, storia molto interessante e scritta davvero bene!
    Mi è piaciuto il riferimento alla nazionalità nella scena di Gemma fermata dagli agenti, ma avrei ribaltato la battuta dopo la frase “…sono italiana”… qualcosa tipo: “Non son perché specificai la mia nazionalità, anche Stefano Cucchi era italiano”

    Voto per la telefonata, allunga la vita… 😀

    P.s.
    Grazie per la “promozione” del mio incipit 😉

  • ciao Martasenzalacca,
    forte sto gioco, mi trovo a leggere generi che in biblioteca non avrei esplorato. Io credo che incontrerà una persona, ma non vicino alla questura, un bel pezzo più in là, quando ormai i suoi pensieri iniziavano finalmente ad alleggerirsi, quando il suo sguardo era in procinto di lasciarsi catturare dalla bellezza dell’erba bruciata sul far della sera… Era qualcuno che l’aveva pazientemente attesa e poi sapientemente seguita e che ora l’avrebbe di nuovo sprofondata nell’angoscia… Un sacco bbello!

    • Ciao, Wild, contenta di vederti qui. Se vuoi partecipare clicca qualcosa e sbloccami il parimerito, sennò – con due opzioni pari – mi tocca scrivere un episodio con due soluzioni…. e se poi decidi di continuare a giocare con la mia storia, seguimi col tasto! E.. già che ci siamo… “un sacco bello” è autoreferenziale o dici a me? eh eh eh no, perchè hai scritto un episodio nuovo nel commento… magari copio, và! 😉 kiss kiss

  • Non ho resistito e ho votato per la fuga. Già mi immaginavo Gemma, con foulard variopinto in testa e occhiali da sole giganti, a cercare di sbrogliare la matassa nella quale è rimasta impigliata. 😀
    Il finale di questo episodio mi ha fatto proprio ridere. E’ impossibile non adorare Gemma.

  • Ciao, mi piace l’approccio dell’interrogatorio in cui la ragazza è portata a tradirsi, anche se il commissario mi sembra un po’ troppo orientato a considerarla colpevole già in partenza (che lui sappia qualcosa che noi ignoriamo? Mmm…).
    La presenza di più misteri – l’assunzione da parte di Paris, la sua scomparsa e il ruolo della protagonista che non appare del tutto limpido – mi convince, buone anche le scelte lessicali per sottolineare il clima inquisitorio.
    Voto per incontrare qualcuno di vitale ^_^

  • Ciao, AmoMarta! 🙂
    Un giallo! Non me l’aspettavo proprio! Beh, che dire.. questa è la conferma di quanto tu sia brava. Non importa quale storia scrivi: la tua scrittura è sempre impeccabile. Complimenti! 😀
    Non sono riuscita a leggere tutti i capitoli.. devo dire però che la storia mi ha già catturata, quindi lo farò presto! 🙂
    Alla prossima!

  • Ciao, ho una certa tendenza ad iniziare i racconti quando sono già al terzo capitolo, non so perchè ma non li becco mai al primo. Comunque mi sono rimessa in pari. Devo confessarti che “Innamorati” è stata una delle mie storie preferite di The Incipit, quindi di conseguenza anche le aspettative sulla tua nuova fatica saranno alte 🙂 Fino ad adesso non sei stata per niente prevedibile, la storia dell’attrezzista non se l’aspettava nessuno!
    Io dico che fa una telefonata vitale. Pensavo che sarebbe carino se tutto il racconto fosse la combo degli interrogatori dei sospettati. Però dico così…per dire 🙂

    • Ciao Silvia, sono contenta di trovarti qui. Anch’io ho letto i tuoi capitoli, lo smalto è il tuo, non c’è dubbio. Innamorati? Mi sono pentita di non averlo pubblicato col mio vero nome, e poi mi è successa la stessa cosa con il successivo Limite Invalicabile ( leggilo, è lui l’erede di Innamorati, non questo); però un autore con un archivio alle spalle può davvero esserne fiero, soprattutto se qualcuno cita le sue storie. Grazie, quindi, per quel che hai detto. In quanto all’idea dell’interrogatorio a tutto il cast, magari. Idea grandiosa, come molte delle tue idee, in effetti. Peccato che qui dentro due episodi – sebbene ritmati – di interrogatorio abbiano subito raccolto nasi storti. Figurati se scrivessi nove episodi così! 😉 questo poi è un giallo particolare, c’è dietro qualcosa che qui nessuno si aspetta. Ma io, lo sai, tendo a cantare fuori dal coro… o male, insomma non vado mai a tempo 😉 Grazie Silvia, la prossima volta ti lascio un commento, sennò pensi che non ti seguo. 😉

  • Fugge. ha fornito molti dettagli. sia Paris sia la macchina sia la daga sono sparite e lei non si ricorda niente ma sarà possibile? penso anch’io che il commissario abbia formulato tutte quelle ipotesi sperando che lei ci cascasse, forse perchè la cosa che suona più strana è che Gemma abbia acettato di lavorare per la sua aguzzina. e visto che ora questa aguzzina è scomparsa vengono dubbi… bella storia, bella costruzione, complimenti cara

  • Comincio dalla fine, da quei dettagli sulla daga giapponese con il quale Gemma si tradisce, tanto col Commissario che sta conducendo l’interrogatorio (un po’ lunghetto per la verità) che con i lettori, ormai quasi completamente convinti della sua reale incompetenza in fatto di armi.
    Ben costruito il dialogo, buona la chiusa con quel ‘merda’ di tardiva frustrazione che gli risuona nella testa. Grande lavoro di immaginazione del Commissario che formula un’ipotesi investigativa traballante fondata su elementi che definire indiziari è anche troppo. Forse ‘osa’ con il solo scopo di intimidirla e indurla a un passo falso, che puntualmente arriva. Se era sin dall’inizio questa l’intenzione allora ‘ti vedo bene’… 😉
    Ciaooo!!!

  • Ciao AmoMarta
    Scritto con maestria ma questo lo sai già, tutti te lo dicono. 🙂
    In questo episodio ci sono molti dettagli a supporto del presunto movente e del conseguente coinvolgimento della protagonista nella sparizione di Paris.
    Comunque, quattro anni di stalking non si cancellano con un paio di scuse a meno che…
    Paris, per ora nell’ombra, è tutt’altro che sprovveduta. Si sa…nella savana, il leone più pericoloso è quello che non si vede 🙂
    E Gemma che fa? Il giochino del gatto e del topo con il commissario?
    Penso ti trovi d’accordo con me se dico che, quando qualcuno ti punta una luce abbagliante sugli occhi, per vederci qualcosa devi spostare gli occhi da un’altra parte 🙂

    • Incontra qualcuno… ma non intendo “casualmente”, incontra significa “si vede con”, “dà appuntamento a “. Non “Incontra” inteso che ci sbatte contro… eh eh eh eh Danio! Sei sempre un grande 😉 dì a Molinaro di stare tranquillo, nessuno gli soffierà il posto… figurati, sarebbe impossibile 😉

    • Figurati, Zaion, che ho tirato il freno proprio perchè nei miei altri racconti c’erano troppe scene d’azione… e sentirmi dire che ci vorrebbe un po’ d’azione, ora, mi fa sorridere 😉 non mancheranno, sta’ tranquillo… Napo, qui sotto, non vede l’ora…. ahahahahah

      • Per carità! Meno colpi di scena e più spessore ai personaggi. Te lo dico sempre e continuerò a dirtelo: non devi piacere ai lettori “di bocca buona”, devi piacere agli schizzinosi, solo così potrai piacere anche agli editori. TheIncipit è una palestra, non un punto d’arrivo, e tu lo sai bene. Sperimenta: meno azione, più psicologia.

  • Una telefonata vitale: è nei guai a causa della telefonata con Idala è giusto che cerchi di tirarmene fuori con una telefonata.
    Se dico che questo capitolo mi è piaciuto meno mi vuoi bene lo stesso? È godibile, la Gerundio film, certe risposte tipo “no, parlo della daga” sono perfettamente a effetto ma non so, forse due interi capitoli di interrogatorio sullo stesso ritmo, non c’era più l’effetto sorpresa, ho trovato l’insieme un po’ lungo. Tanto è solo il mio personalissimo sentimento, più che minoritario, direi. 🙂
    Ma è obbligatorio che la scortino fuori, o è un “trattamento di favore” riservatole espressamente?

    • Figurati, cara, siamo qui per questo, no? per leggere il parere altrui e farne tesoro. In questo caso capisco che due episodi di interrogatorio potrebbero apparire lunghi, purtroppo l’impianto narrativo rendeva necessario un approfondimento della scena perchè in essa sono contenuti tutti gli indizi che si snoderanno nella storia e non si poteva fornirli diversamente per ragioni che ora non posso spoilerare 😉 posso solo chiederti di fidarti di me 😉

  • Fa una telefonata vitale, non so come e non so dove perché quello “scortata fuori” non mi pare da sottovalutare.
    Stavolta l’interrogatorio è perfetto nel ritmo e nel rapporto tra i due. Non so cosa ti costasse introdurre velocemente la figura di un avvocato d’ufficio, di cui avresti potuto farne un cameo sarcastico, visto che Jane è chiaramente un’indagata e non una persona informata dei fatti. Ma tu sei cocciuta e io non posso certo combattere contro la tua cocciutaggine.

  • Ho votato per la telefonata: è il momento di far entrare in scena qualcuno 😉

    Interrogatorio-partita a scacchi, in attesa del passo falso reso MAGISTRALMENTE. Bellissimo 🙂

    E, con la serietà all’apice, la preoccupazione per la daga mi ha piegato in due 😀 😀 😀 sciapò 🙂

    Questa storia continua a piacermi tanto 🙂 continua così 🙂

  • “No, dico della daga!”, mi ha steso 😀 ma anche l’ultima battuta del commissario.
    Ho votato fa una telefonata vitale, pensando che sia ancora presto per incontrare un’altra persona che possa cambiare le cose. E mi sembrerebbe sciocco darsi alla fuga in una simile situazione.
    Bello leggerti, come sempre.

  • Ciao,
    apprezzo che in questo episodio si passi a spiegare la presenza delle armi e a introdurre la psicologia della protagonista, molto interessante il fatto che la capa l’abbia stalkerata (a che fine? mmmm…) per poi offrirle un lavoro: che stia meditando una qualche forma di vendetta?
    Niente male la tensione che aleggia sulle sorti della ragazza, che più parla e più si mette nei guai da sola: scommetto che tra poco i suoi ricordi non le porteranno bene ^_^

  • Ciao, finito il lavoro sono riuscito a tornare al Sito. Spero nel futuro di essere puntuale nel leggere gli altri e nello scrivere il mio. In ogni caso mi piace la storia, io amo molto i dialoghi, e quelli che scrivi tu mi insegnano parecchio. L’unica cosa che mi viene in mente, per dove sei arrivata, è che spero ti bastino i dieci capitoli, ma è solo una mia impressione. Se riesco domani invio il mio nuovo capitolo.
    Ti auguro una buona domenica.

  • Secondo me la mette nei guai.
    Che dire, ottimo episodio, ben scritto, ben pensato, ben strutturato. Ho smesso di dire “come tuo solito” perchè di bravi ce ne sono in giro, ma esserlo sempre non è “solito” è “non comune”. 😉

  • Brava davvero complimenti. Rapina a Palestrina è geniale e l’interrogatorio è scritto benissimo secondo me. Io penso che si metterà nei guai perché ho l’impressione che sappia qualcosa di più di quanto dice.

  • Ciao! Devo dire che è scritto tutto molto bene, non mi è neanche sembrato di leggere due capitoli, tutto molto scorrevole, complimenti! 😀
    Voto per “Questo la spaventa”, secondo me non ha nulla a che vedere con le vicende in cui è stata infilata.
    Sono molto curioso di scoprire cosa accade, attendo una continua! 🙂

  • Ciao AmoMarta,
    Mi hai preso in contropiede! C’è da dire che alla fine dell’incipit mi stavo chiedendo come potesse sentirsi con la coscienza pulita una persona con il baule carico di armi pesante ma… Non mi aspettavo ciò!
    Storia molto interessante; Gemma è in una situazione un po’ scomoda e, siccome mi sembra sia stata un po’ imbranata in buona fede, dico che si mette nei guai.

    Ciao, alla prossima! 🙂

  • Bravissima. Persino più efficace del primo. Gemma è un personaggio ben pensato, ottimamente reso e, soprattutto ‘vero’.
    L’idea di riproporne l’incompetenza in fatto di armi (casuale nel primo episodio, voluta nel secondo: addirittura non è in grado di distinguere una daga da un’ascia) mi è piaciuta molto. Bene lo scambio di battute tra il Commissario e Gemma dal quale ne escono entrambi ottimamente caratterizzati.
    Tanti nodi ancora da sciogliere, ma c’è tempo. Per me Gemma inizia a ricordare e questo la mette nei guai.

    • Lou, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco, non so cosa c’entra ma mi è venuto in mente quando ho letto “bravissima”. Dimmi scellerata, guazzabuglio manent o scripta volant into’o secchio ma non mi dire “bravissima” che mi viene la pelle d’oca. E’ come quando dici a uno che sta per morire, “ti vedo bene, però”.
      😉

      • Adesso non esageriamo … “vecchissimi” … no ora che ci penso “Limite invalicabile” l’ho scoperto verso gli ultimi episodi. Mi sa che hai proprio ragione. E’ un bel po’ che non ci leggiamo. Per fortuna avevo cliccato sul “santo pulsante del segui l’autore”. Così non sono arrivata in ritardo. 😀
        Sto che la tua storia molto simpatica capita al momento giusto, ci vuole proprio una risata. Farà compagnia all’ottimismo che barcolla, ma non molla. 🙂

  • Ciao, ho scritto un commento, ma la connessione è saltata… e adesso dove sarà? Dovesse ricomparire, perdona il doppione!
    In ogni caso… prima di tutto grazie per avermi fatta ridere, ho trovato molto scorrevole e divertente lo scambio di battute tra il commissario e la protagonista.
    E poi che sorpresa il cabio di cornice/contesto in cui hai mosso Gemma (e noi)! Non avrei mai immaginato che le armi fossero “roba da film”. Ora immagino che Gemma comincerà a ricordare e questo la spaventerà… perché è troppo presa dalla tentazione di dire le cose potenzialmente migliori per la sua posizione… quindi credo che farà un caos!
    A presto.

  • Ciao Amo Marta!
    Bellissimo questo episodio, mi è piaciuto davvero tanto!
    Avevo avuto il sospetto che in realtà Gemma non fosse la guerrafondaia che appariva nel primo episodio 😉
    Interrogatorio spassoso, soprattutto nel punto “Che giorno era giovedì?”!!!!!
    Forse spiegare troppo la mette nei guai….
    Buona domenica e alla prossima!

  • Qualunque cosa ricorderà secondo me la scagiona comunque. Bello il fatto che lei è una lavoratrice del cinema e bello l’interrogatorio, sembrava vero. Ormai gli oggetti di scena sono sempre cose autentiche, lo so perchè mia cugina è costumista e quello che racconti ha molto di vero e poi come sempre scrivi benissimo ma questo già lo sai 🙂

  • Cosa sia successo veramente a “Paris Demon” non si sa: è scomparsa, questo è l’unico dettaglio che emerge.
    Gemma è caratterizzata bene, anche per contrasto con le figure “granitiche” degli agenti, è un po’ tra le nuvole, ha bisogno di mantenere il posto di lavoro e, per farlo, pare che abbia adottato il vecchio proverbio “Cuore che non vede non sente”.
    Qualche interrogativo: Perché la Paris, da vera delinquente, l’ha perseguitata per quattro anni e poi, di colpo ha smesso? E dopo che ha smesso lo stalking, perché ha dato un lavoro a Gemma? E poi, come mai l’ha passata liscia?
    Cosa le viene in tasca? Anche dal punto di vista metaforico, s’intende.
    A te… illuminarci d’immenso… 
    ciaooooo

  • Bello. Bello. Un po’ di luce in più sulla situazione. Gradatamente. Hai classe. E la storia continua ad essere “intrigante e pulita”, mi piace.

    Ho votato per i guai, ma solo nella sua mente, come a ricordarsi solo ora di qualcosa suo malgrado di sbagliato.

    Avanti così cara 🙂

  • Un personaggio davvero divertente questa Gemma, non avrei mai detto che potesse trattarsi di una professionista del mondo del cinema e che addirittura fosse abituata ad andarsene in giro con le armi vere ma di scena 🙂
    Per ora mi induce a pensarla ingenua, quindi ho votato che ciò che ricorda la mette nei guai.

  • Ho votato che la scagiona… Interessante la scelta che hai fatto, ambientazione e anche tipo di narrazione.. Il primo capitolo non mi ha fatto alzare l’interesse ma il secondo si… Non so se riesco a seguirti, the incipit non mi faceva neanche entrare ho un nuovo pc e ho dovuto cambiare la password….
    Un capitolo interessante il due… ho votato contro corrente, ho detto si scagionava pensando di rendere la storia più interessante…
    Bacio

  • Quel “Gemma non ha idea di cosa stia succedendo” si attaglia meglio alla fine di questo episodio che non al precedente. Se Gemma infatti è un’attrezzista – come ce l’hai ora presentata con un colpo di scena che ci ha fatto sentire tutti privi d’intuizione – avrebbe dovuto avere idea dell’equivoco che stava per nascere al Commissariato Prati. Dallo sviluppo del l’interrogatorio di questo episodio esce invece frastornata e si starà facendo un mare di domande perché non ha idea di cosa stia succedendo. Anche io mi faccio tante domande: Paris è sparita? È stata uccisa? Qual è (senza apostrofo) il prossimo colpo di scena che ci riservi? Deve essere qualcosa di molto serio che vede Gemma fortemente indiziata, altrimenti l’interrogatorio non avrebbe avuto questi toni. Gli interrogatori, a parte quelli delle fiction, sono nella vita reale molto meno serrati di come ce lo hai presentato tu. Non mi sembra che a Gemma sia stato contestato il reato del possesso di armi: avrebbe avuto diritto alla presenza di un avvocato. Piuttosto il colloquio si è subito trasformato nell’esama di una persona informata dei fatti, fatti che non possono che riferirsi a Paris. E allora vengo alle opzioni: chi viene sentito come persona informata non può né mettersi nei guai (perché questo tipo di colloquio non può essere utilizzato contro la persona stessa), né può scagionarlo (se non è stata neppure formulata un’ipotesi di reato). Gemma quindi non può che avere la reazione più umana di chi non è avvezzo ad avere a che fare con l’Autorità Giudiziaria: si spaventa.
    Sai che mi piace una forte aderenza alla realtà, quindi per me questo interrogatorio è troppo da fiction. C’è da dire che comunque nella finzione del racconto funziona benissimo e ha il ritmo è il coinvolgimento tipico dei tuoi racconti.
    Non sono un avvocato e chiedo scusa agli esperti per l’approssimazione su certi concetti. Parlo per esperienza diretta e per essermi documentato in passato.

  • La scagiona… per adesso…
    Ci ero cascato, mi aspettavo una banda di rapinatori, dovrò accontentarmi di quella del film 🙂
    Bello il ritmo dell’interrogatorio e il capitolo è molto divertente, da “giovedì” alle “regole americane”… ce ne sono troppe per elencarle 😉
    “…È inutile che parla a fiume se non sa neanche cosa voglio chiederle».
    Rimasi in apnea…” fiume e apnea… geniale!

  • Ciao AmoMarta!
    Gemma è un’attrezzista di scena?! Urca! Con questo capitolo mi hai ribaltato un bel po’ di prospettive di partenza 😀 Sei brava! Davvero complimenti! E’ evidente che ho davvero un sacco di cose da imparare 😉
    La faccenda si fa sempre più strana…prima Idala la stalkera e poi le da un lavoro? Qualcosa non torna…voto “questo la mette nei guai”, porebbe ricordare qualcosa di molto interessante 😉
    Attendo il prossimo capitolo! A presto!
    Zaion.

  • Questo la spaventa.
    Molto divertente ma “qual’era” con l’APOSTROFO?!!!!!!! E non puoi dare la colpa al commissario, l’apostrofo non si sente all’orale. (Risata)
    Mi piacciono molto certi dettagli gustosi come il tutto quello che dirai, anche se vale solo in America mi stressa lo stesso, le figure intermedie, giovedì che giorno era….
    davvero godibile.
    E quando esce “Rapina a Palestrina” giura che mi inviti al l’avant-première. Ahaha…
    O è già uscito e me lo sono persa?
    Baci e applausi

  • Gemme ha qualcosa da nascondere lo trovo banale
    Gemma non ha idea di cosa stia succedendo proprio no banale
    Gemma teme qualcuno!

    Se posso consigliare chi, direi sicuramente una suora che si è messa a trafficare AK-47 e Nitrotriazolone ad alto potenziale. La chiamano “Madre Groucho” perché ha le sopracciglia folte e è sempre col sigaro in bocca (i baffi li fa ogni mattina). 🙂

  • Ho votato “Gemma ha qualcosa da nascondere”.
    Dall’inizio sembra una storia che ci porterà a vedere le cose da diverse prospettive. Decisamente le storie che mi piacciono. In questi giorni leggerò i tuoi due racconti conclusi.
    Mi rendo conto di essere di fronte ad una persona che sa scrivere e non lascia niente al caso. Ho letto i tuoi commenti riguardo il racconto “Difetto fatale”. Mi piace confrontarmi con chi reputo un esperto del settore (c’è miglior modo per migliorare, se non quello di confrontarsi continuamente con chi è migliore?). Mi chiedevo se avessi voglia di passare dalle mie parti, leggere il mio racconto (o solo qualche episodio) e dirmi cosa ne pensi. Grazie e buona continuazione.

    • Ciao Samuel, ho letto i tuoi episodi e ti ho scritto 😉
      Mi farà davvero piacere se leggerai le altre mie storie. Io le ritengo davvero meritevoli, e i lettori mi hanno dato ragione con le loro parole, sono state due esperienze di scrittura e scambio di pareri davvero intense che mi hanno arricchita. Farò o cercherò di fare lo stesso con questo racconto… Grazie di avermi letta. Non sono un’esperta ma di sicuro studio. 😉 A presto.

  • Un inizio veramente interessante, davvero. Scrivi in modo molto scorrevole e l’ho letto molto volentieri.
    Secondo me Gemma non ha idea di cosa sta succedendo e voto per questa opzione. Vediamo come procede, io ho già una mia idea 😀

    Scusami se ne approfitto qui ma ho iniziato anche io un racconto da poco e se vuoi darmi una tua opinione ti ringrazio, alla prossima!

  • Immagino che non abbia idea di cosa succeda. Immagino anche che tu, bravissima come sempre d architettare storie intelligenti e divertenti allo stesso tempo, saprai stupirmi. Questa è piena di armi e sta già al commissariato, qualcosa non è come sembra. Mi aspetto un altro incredibile racconto da premio.

  • Ho letto adesso il primo capitolo di questa storia. Interessante. Personalmente non mi diletto molto nei gialli, ma se anche tu hai conosciuto Asimov allora saprai anche che lui stesso non si è affatto astenuto dal genere, ne dallo stile tantomeno.
    Voto “Gemma teme qualcuno”, ho pensato potesse rispondere bene ad un nuovo intreccio narrativo.
    Attendo con ottimismo il prossimo capitolo della storia.
    Ti auguro buon lavoro.
    Zaion.

    • Ehi, grazie della lettura. Per ricevere notifica della pubblicazione del prossimo episodio devi premere “segui la storia”, altrimenti non saprai quando pubblicherò l’episodio successivo, sempre che tu sia interessato a leggerlo 😉 In quanto a questa storia c’è sempre del fantascientifico in quello che scrivo, per cui puoi metterti comodo 😉 felice di averti tra i lettori.

  • Ciao!
    Molto interessante l’incipit e la sinossi, il comportamento di Gemma lascia pensare che sia stata autorizzata da qualcuno in qualche modo lecito a recuperare così tante armi, la rivolta mi fa pensare a qualcosa come un carcere, ma ho l’impressione che emergerà dall’interrogatorio qualcosa da nascondere.
    Mi piace come riesci a introdurre il personaggio (la descrizione fisica e lo spirito con cui porta avanti il suo lavoro) senza rallentare la narrazione.
    A presto!

  • Eccoti con una nuova storia 🙂
    Incipit intrigante, invoglia a seguire la storia.
    È presto per dire se Gemma è veramente ingenua (portare armi nel portabagagli senza neanche nasconderle non è lo stesso che trasportare le borse della spesa) o fa finta.
    Non ha tentato di giustificarsi… Appartiene ad una “squadra”… Boh! A meno che le armi servano per un film… tutto è abbastanza fumoso per ora.
    Staremo a vedere.
    Ps ma le armi sono in “comodato d’uso” o le avevano pagato in anticipo?

  • Solo tu puoi trascinarmi qui ogni anno! Era un secolo che non passavo, anche se ho seguito Napo come sempre. Ma ora non sta pubblicando niente vero? Comunque secondo me questa Gemma non sa un tubo, non ha capito niente. Certo gira con un arsenale nel bagagliaio ma, conoscendoti, sono sicura che a questo c’è una spiegazione innocente 🙂 🙂

  • Un giallo targato AmoMarta (anche se di stampo ironico) proprio non me lo posso perdere!
    Vediamo un po’… Gemma mi piace, un corriere delle armi impacciato e fuori posto, incapace persino di guidare un’automatica e che confonde i droidi di star wars con delle armi automatiche (ma sì, visto che è un racconto scritto in prima persona l’errore lo possiamo attribuire anche a Gemma).
    Mi aspetto di incontrare personaggi altrettanto interessanti. E di scoprire chi teme Gemma!!!

  • Bentornata Marta
    Ovviamente Gemma non sa cosa stia succedendo. Inizio ottimo come sarà sicuramente tutto il racconto, considerando i tuoi precedenti; mi lascia solo un po’ stupita che una persona col cofano pieno di armi non si sia preparata ad affrontare una eventuale ispezione della polizia, ma tutto sommato siamo umani e imperfetti e da un certo punto di vista è un bene.
    Ti seguo, al prossimo.

  • C’era una mancanza mortale in questo sito….da troppo.
    E tu l’hai colmata 😛 Bentornata cara ^_^

    Veniamo a noi. Incipit semplice, lineare, pulito, che dice qualcosa e tiene inchiodati qui in attesa del seguito.
    Mi ricorda alcuni scritti di Lucarelli (che a dir poco adoro) come scrittura.

    Ovviamente seguo 😀

    • Giulia?? Maddai, che piacevole sorpresa!! Non mi aspettavo che avresti letto, non ti ho più vista in giro… ne sono felice e pure onorata!! Poi un giallo… sono sicura che ti divertirai a leggerlo… 😉 Lo sai che quest’anno partecipo al torneo? Avrò bisogno di consigli, non sparire! ( in mail ovviamente) Ti abbraccio!!

  • Boh, tendenzialmente direi che ha qualcosa da nascondere 🙂
    Ciao AmoMarta, bentornata.
    L’incipit mi è piaciuto, ho particolarmente apprezzato che ci hai fatto scoprire com’è fatta Gemma nonostante lei non avesse specchi intorno. Oddio, in effetti potevi usare i retrovisori della smart, del resto li guarda per scoprire che ha una pattuglia dietro 😀
    Aspetto il seguito.
    P.S.: HK47 è il droide assassino di guerre stellari. Intendevi AK47?
    Hai visto a cosa mi appiglio pur di muoverti un appunto? 😀 😀

    Ciao a presto

  • Ma bentornata, signora 🙂
    Mi stavo proprio chiedendo quando la regina di T.I tornasse ad allietarci e stupirci con le sue avventure!
    Adulazione e sviolinate a parte, devo ammettere che questo incipit mi lascia perplesso e affascinato al tempo stesso. Perplesso perché, leggendo nei commenti, dichiari che si tratta di un giallo-humor, Oddio, la Gemma incapace di guidare una Smart con cambio automatico può essere spassosa, ma di Gemme così ne è pieno il paese…ok ok, non darmi del maschilista 😉
    Affascinato perché, come al solito, il tuo modo di scrivere mi fa venir voglia di tornare a scuola 🙁
    Tornando a bomba, ho votato che la nostra eroina non ha la più pallida idea di cosa stia succedendo, giusto per restare in tema humor.
    Felicissimo di rivederti carissima, inutile dire che seguo, ciao 🙂

  • Non ha idea di cosa stia succedendo.
    Ma come? E “ho finito, non ne scriverò più”? 😉
    Mi è piaciuto tutto, tranne i due automatico e un automaticamente rinchiusi in due sole righe. A meno che non sia un effetto stilistico (no, anche in quel caso non mi piacerebbe)
    Come dici tu, seguo, eccetera 🙂

    • ahahahah, sì, era voluto.
      Felice di averti qui… avevo detto “basta”? ma infatti lo avevo detto… ma non lo aveva detto Marta. 😉 O sbaglio? E comunque questo è un giallo humor… mi andava di condividere due risate con voi! 🙂 c’è bisogno di ridere, ora più che mai. Ma anche di “cercare verità”, è il mio marchio di fabbrica 😉

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi