Lo scrittore

Dove eravamo rimasti?

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Dennis è Asietta

Diverse volte ho provato ad immaginare come sarebbe stata la mia vita di coppia. Il mio visionare questo evento, nel tempo, si è spinto un po’ troppo oltre. Non mi sono fermato alla visione della convivenza con la mia ipotetica compagna, bensì ho immaginato anche nostra figlia. Si chiamava Asia, nome che in seguito ho trasformato in Asietta.

Ora torniamo a noi, alla concreta realtà, ammesso che ne esista una. Non ho mai convissuto con nessuna ragazza, tantomeno sono diventato papà. Perciò, vi parlo di qualcosa che finora non è mai accaduto. O almeno così si direbbe.

Il 24 maggio del 2020 mia sorella ha partorito Dennis.

Devo essere del tutto sincero, anche se rischio di passare per un egoista. Non ero per nulla affezionato a mio nipote. In quel periodo vivevo in Germania ed avevo visto il bimbo soltanto attraverso lo schermo di un telefono. L’ho avuto in braccio per la prima volta ad agosto, esattamente tre mesi dopo la sua nascita. La verità è che non è possibile soffrire la mancanza di una persona che non si conosce.
La situazione è cambiata a dicembre quando, in seguito alle conseguenze della pandemia, il ristorante dove svolgevo la mansione del cameriere ha chiuso ed io ho scelto di ritornare in Italia. Quel periodo ha segnato un graduale ed irreversibile cambio del mio stato d’animo. Giorno dopo giorno me ne sono innamorato, follemente.

Dennis è nato grassottello, di carnagione olivastra e con occhi e capelli neri. Oggi ha due anni ed è ha la pelle chiara, gli occhi e i capelli castani. Un ometto di ottantacinque centimetri e undici chili che scorrazza da una stanza all’altra producendo un piacevole scalpiccio. Quando parla, con la sua vocina
esile, pare uno dei Teletubbies. La sua piccola testa ha la forma di un mitilo, gli occhi sembrano due piccole mandorle. Collima perfettamente con la mia visione, ne è un riflesso cristallino, la versione maschile della bimba a lungo immaginata, protagonista indiscussa dei miei sogni più reconditi.

Dennis è Asietta.

Non conosco la formula matematica che ha permesso la realizzazione di ciò, ma non posso in alcun modo misconoscere la sua veridicità. In poche parole, non posso negare l’evidenza. Dennis è la controparte fisica di un disegno astratto partorito dalla mia mente. Lui è la prova definitiva che nella mia vita ho sempre avuto ciò che desidero.

L’universo accontenta ogni nostra richiesta, anche la più folle. Esso non guarda alla sostanza del desiderio, bensì allo stato emotivo con cui lo esprimiamo. Se crediamo fermamente in qualcosa, quel qualcosa prima o poi si manifesta. Anche se si tratta di un desiderio che concerne la realizzazione di un atto disumano, atroce, spietato, l’universo troverà il modo per accontentarci.

Da tempo contemplavo la possibilità di avere in braccio un’anima pura, una che fosse mia e non di qualcun altro. La vita mi ha offerto ciò per cui pregavo.

A febbraio sono ripartito per la Germania, ma il mio cuore era ormai qua, in Italia. Un mese e mezzo dopo, infatti, sono definitivamente tornato nel mio luogo natale. Non so se è stata una sconfitta o una vittoria. È stata una mia scelta e me ne assumo tutte le responsabilità. Avere il coraggio di scegliere vuol dire, a mio modesto parere, avere il coraggio di vivere. Forse avrò perso la stabilità economica, e diversi
vantaggi che una nazione come la Germania aveva da offrirmi. In compenso ho avuto lui, l’ometto biondino che ha impiastricciato di colori i miei giorni, anche e soprattutto quelli più grigi.

La mia visione ha trovato il modo di manifestarsi nella realtà, nonostante non avessi nessuna compagna. Essa si è divincolata nello spazio e nel tempo, ha atteso paziente di poter dare alla luce i suoi frutti. Così oggi, diversi anni dopo il primo giorno in cui ho immaginato Asietta, ecco che mi ritrovo ad ammirare il sorriso puro di un piccolo uomo.

Dennis è un effluvio di sentimenti giovani, puri, ma anche di paure, di domande continue alle quali il mondo risponderà a tempo debito. Ha sofferto e soffre ancora la nascita di Jeremia. Da quando in casa c’è un altro bimbo, molte delle attenzioni riservate a lui sono inevitabilmente ricadute sul fratello minore. Non c’è da meravigliarsi. Dennis, nonostante sia soltanto un bambino di due anni, possiede già un ego, il quale gli impedisce di discernere la realtà dalla finzione. Ma per ciò ci sono io. Probabilmente è proprio questo il mio compito: proteggerlo dall’inconsapevolezza, guidarlo verso la conoscenza. Lui è giunto nella mia vita per restituirmi la fede che avevo perso lungo il cammino, io sono arrivato nella sua per permettergli di avere una chiara visione d’insieme. Lui è la mia energia, io il suo terzo occhio. Non siamo due cose diverse. Siamo atomi della stessa molecola. Elementi visibili dello stesso insieme invisibile. Occhi dello stesso sguardo che illumina l’oscurità.

Illumina l’oscurità.

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17 Commenti

  • Capitolo 10)

    Ciao Samuel!

    Bel capitolo di chiusura. La riflessione e il dialogo interiore che si evincono da questo capitolo riescono a catturare il lettore. Tratti argomenti vicini, questioni in cui è facile immedesimarsi e scivolare dentro il flusso di pensieri.
    Ben fatto!
    Sono contento che tu sia riuscito a portare a termine questa storia, e sono curioso di leggerti all’opera su qualche altra storia, tempo permettendo.
    Alle volte si offre poca fiducia alle opere incompiute, ma sono felice di averti scoperto e averti dato fiducia sino alla fine! 🙂
    Alla prossima!

  • Congratulazioni!
    La tua storia è stata scelta per il primo piano di THe_iNCIPIT ed ha guadagnato una nuova copertina, creata in collaborazione con le intelligenze artificiali
    Questo significa più visibilità, più lettori e più spunti per rendere la scrittura e il gioco ancora più divertenti.
    Condividi il tuo racconto; hai un motivo in più per esserne fiero.

  • Capitolo 9)

    Ciao Samuel!

    Un capitolo di riflessione che ho trovato intrigante.
    Genera un po’ l’effetto di pensieri sparsi.
    A questo punto ti dico di vedere dove arriva il treno. Scopriamo la destinazione e vediamo se riusciamo a dare una chiusura a questo comparto di riflessioni.
    Aspetto l’ultimo!

    Dai che ci sei quasi!

  • Capitolo 7)

    Ciao Samuel!

    Questa volta ho avuto l’impressione che tu abbia provato a buttare giù qualcosa al puro scopo di mandare avanti il capitolo. C’è un po’ di carenza nell’impostazione e nel contenuto stesso, un peccato. Immagino possano esserci dei momenti di perdita di concentrazione, ma hai saputo dimostrare di saper tirare fuori qualcosa di meglio. Ho trovato questo capitolo abbastanza scazzato. Aspettiamo il prossimo, e vediamo che cosa combini con l’horror.

    Alla prossima!

  • N’è che dire: notevole. Una lettera alla nonna morta è quanto di più banale si possa immaginare; ma qui c’è la forza che traspare in ogni parola, tutto è straordinariamente vero, pieno di realismo e di poesia.
    Complimenti davvero.
    Se ne hai voglia parlami di amicizia, magari con l’altra metà del cielo (sempre che esista).
    Ciao, a presto!🙋

  • N’è che dire: notevole. Una lettera alla nonna morta è quanto di più banale si possa immaginare; ma qui c’è la forza che traspare in ogni parola, tutto è straordinariamente vero, pieno di realismo e di poesia.
    Complimenti davvero.
    Se ne hai voglia parlami di amicizia, magari con l’altro sesso (sempre che esista).
    Ciao, a presto!🙋

  • Capitolo 5)

    Ciao Samuel! O Gioele? 😀

    Ho recuperato i capitoli precedenti: 2017? Bentornato 🙂

    Se la cosa può farti piacere, ho letto la tua storia su Youtube insieme a quelle di altri autori di The Incipit. Se vorrai, e continuerai nell’arco di questo anno solare, continuerò anche con i prossimi! 😛

    La scrittura è gradevole e funziona, forse avresti potuto prenderti qualche spazio in più, ma credo tu abbia gestito tutto bene in generale. Sono curioso di vedere dove ci porterai con questa storia 😉

    Trovi la lettura qui, su Youtube:
    https://youtu.be/wY67sovN2KE
    Alla prossima, e spero di essere riuscito a interpretarla in modo adeguato! Sul finale ho speso qualche parola sulla tua storia 😉

    Ciao!

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