Piuma

Umano e non

Era una notte fredda e cupa. Una rarità.

Le temperature di solito raggiungevano al massimo cinque gradi.

Ma quella notte, no, quella notte faceva davvero molto freddo.

Eppure Will, seduto sul portico, non sembrava infreddolito, anzi, non sembrava neanche turbato da quella insolita atmosfera che aveva avvolto la città di Hiyun.

Si stiracchiò, fischiettando allegramente e alzò lo sguardo verso il cielo.

Amava guardare le stelle. Lo affascinava la loro luce, così intensa, anche se così lontana. Più volte aveva desiderato viaggiare nello spazio. Più che un desiderio, era un vero e proprio sogno. Il suo sogno nel cassetto.

Will sbuffò, ricordandosi di come lo avessero rifiutato quando si era presentato alla commissione. “Ma se non vedi al di là del tuo naso!” lo prendevano in giro. Era vero, non fraintendetemi. Will era praticamente cieco, a causa di un grave incidente avvenuto quando lui era piccolo. Lui non ne parlava mai.

Riusciva a vedere solo quando era molto vicino, quando c’era tanta luce o quando gli oggetti erano luminosi. Per questo riusciva a guardare le stelle e le amava così tanto.

Nell’arco degli anni, però, aveva sviluppato una serie di abilità che gli permettevano di vivere una vita più che normale.

I suoi piedi correvano così veloci, che neanche i Gluru, gli esseri più veloci del pianeta Xiro, riuscivano ad acchiapparlo. Il suo olfatto era così affinato, da riuscire a sentire accuratamente ogni odore anche a lunga distanza. Con le sue mani, invece, riusciva a decifrare ogni oggetto e ogni creatura che incontrava. Aveva imparato anche a scrivere, sia sul computer sia manualmente. Anche se con fatica, riusciva addirittura a disegnare. Quando era giovane e al culmine della sua carriera, aveva anche pubblicato alcuni libri ed illustrazioni.

Il senso che più aveva migliorato e del quale spesso si vantava, però, era l’udito. Will era capace di sentire i rumori prima che gli altri esseri umani li sentissero. Ne andava molto fiero. Non gli scappava mai nulla: sapeva sempre esattamente cosa accadeva intorno a lui.

Era proprio per questo motivo che quella fatidica notte balzò in piedi.

Aveva sentito uno scoppiettio, lontano, provenire dal cielo.

D’istinto, corse nella sua baracca a prendere il fucile. Poi uscì, puntandolo dritto di fronte a sè.

Non vedeva assolutamente nulla, nel buio pesto che lo avvolgeva, ma il suo udito gli fungeva da un mirino più che preciso.

Sentì il suono diventare sempre più forte, mentre l’oggetto volante si avvicinava velocemente.

Dal suono del vento, dal volteggiare dell’aria, dai rumori che gli alberi emettevano, capì, che era meglio allontanarsi, perché l’oggetto stava sicuramente precipitando.

Indietreggiò nella veranda, tenendo il fucile sempre diritto davanti a sé. Non aveva paura. Non voleva uccidere l’essere che stava precipitando. Lui adorava studiare nuove creature, era il suo mestiere prima che andasse in pensione. Era curioso, molto curioso, ma continuava a tenere il fucile puntato per precauzione, perché sapeva bene quanto le creature di Xiro potessero essere violente quando erano ferite.

Xiro, il pianeta sul quale viveva, era popolato da una vastità immensa di esseri diversi. Lui li aveva studiati tutti, nei suoi settantacinque anni di età. Questo essere, però, che stava precipitando davanti a lui, gemeva in modo così strano, che era impossibile per Will capire a quale specie appartenesse.

Con un forte boato, la creatura precipitò.

Emise un profondo urlo di dolore.

Era un urlo prettamente umano e Will non poteva che rimanere immobile, stupito da ciò che udiva.

La creatura imprecò, sgarbatamente, mentre Will le si avvicinava, lentamente, molto confuso. Come poteva un umano precipitare da così in alto nel cielo e rimanere vivo?

”Ti prego, non spararmi! Sono già messo abbastanza male!” gridò l’essere, mentre cercava invano di rialzarsi. La sua voce era bassa, definitivamente maschile, e un po’ roca.

Titubante, gli si avvicinò ancora di più, lentamente. Estrasse una piccola pila dal taschino interiore della giacca e gliela puntò addosso.

Quello che vide lo lasciò senza parole.

La creatura era umana, così il suo corpo sembrava far credere.

Sulla schiena, invece, egli aveva delle grosse e grandi ali piumate.

 

Ebbene si, questa è la storia.

 

Fu così che ci conoscemmo io e Will.

Nel prossimo capitolo:

  • Scopriamo perché la creatura è precipitata (12%)
    12
  • Parliamo della creatura caduta dal cielo (76%)
    76
  • Parliamo di Will (12%)
    12
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47 Commenti

  • Ciao Ivana,
    ho scoperto ora la tua storia e ho recuperato con piacere i primi tre capitoli. Ti faccio i complimenti per l’ottima fluidità che riesci a donare alla narrazione e per la grande curiosità che mi hai suscitato attorno a questo personaggio misterioso.
    Seguo e voto che Will cercherà di calmare le acque.
    Ti auguro buona giornata e alla prossima!

  • Buongiorno!

    Siccome sono stata assente per più di un anno, credo di dovervi delle scuse. Mi dispiace, di aver lasciato la storia in sospeso. Purtroppo i mille impegni che ho avuto quest’anno mi hanno bloccata e per un bel po’ di tempo non riuscivo più a scrivere.

    Ora, però, eccomi di nuovo qui. Spero che la storia possa ancora piacervi! 🙂

    • Ciao, Maria!
      Ottima scelta. Sono felice che tu abbia notato il tono un po’ reverenziale. Sul perché sia così però ci arriveremo man mano con la storia 😀
      Grazie per essere passata e a presto (vado a leggere la tua storia! 😉 )

  • Ciao! 😀
    Sono arrivata alla fine del capitolo e ho pensato: “No, come può essere già finito?!” Mi sento curiosa tanto quanto i tuoi personaggi e vorrei saperne di più su questa misteriosa creatura alata, ma l’opzione di una visita inaspettata mi intriga troppo!
    Complimenti e alla prossima!

  • Ciao Ivana Nanut!
    Il nostro “John Doe con-le-ali” si sta ambientando, eh? Bene, è sempre positivo incominciare una storia con un “aiutante per caso”.
    La tentazione di saperne di più sull’essere alato è forte, ma forse credo sia meglio optare per “visite inaspettate”. Secondo me ti darà il modo e lo stimolo di inserire la sua identità in un contesto più vasto e intrigante. 😉
    Ciao alla prossima!
    Zaion.

    • Ciao, Zaion!
      Grazie per il commento 😀 La tua scelta è per il momento quella vincente.. quindi staremo a vedere cosa succederà! Sicuramente si scoprirà qualcosa in più sulla sua identità, non ti preoccupare. 🙂
      A presto!

  • Ciao, è la prima volta che ti leggo. E la fantascienza non è neanche il mio genere preferito, ma ho voluto tentare e mi è piaciuto. Alla fine sembra che chi ha raccontato sia la creatura alata, ma non mi sembra una forma corretta 🙂
    Parliamo della creatura caduta dal cielo.

    • Ciao! 🙂 Grazie per essere passata, sono contenta che ti sia piaciuto! 🙂
      Si, hai ragione, la forma non è corretta.. volevo far capire che in realtà il narratore della storia è la creatura alata, solo che non sapevo come fare 😛
      Spero che d’ora in poi non farò più errori di questo genere. 🙂
      Alla prossima!

  • Bellissimo questo incipit! Non solo perchè scritto bene ma soprattutto perchè sembra sfuggire dai soliti clichè della fantascienza (che di solito vogliono un protagonista forte e in salute).
    Mi piace molto, metto la storia fra le seguite 😉 e voto per parlare della creatura caduta dal cielo.

  • Parliamo dell’uomo alato.
    Sempre avvincente quello che racconti, anche il modo in cui lo racconti. Qui ho trovato solo alcune frasi un po’ complicate che si potevano snellire, ma devo dire che mi piace e mi è sempre piaciuto il tuo modo di mostrare immagini con la scrittura. L’unica cosa che non trovo coerente è la battuta finale con chiudi l’incipit: ” Fu così che ci conoscemmo io e Will.” Sebbene io abbia intuito dove vuoi andare a parare, da un punto di vista puramente tecnico hai fatto una digressione non consentita 😉 a te si può dirlo, hai gli strumenti per capire 😉 alla prossima

    • Ciao, AmoMarta!
      Grazie per essere passata e per il bel commento. 🙂
      Hai ragione, la forma che ho usato non è corretta. Volevo far capire che in realtà sarà la creatura alata la vera protagonista e non Will.. però volevo iniziare in terza persona perché fino a quel momento la creatura alata non aveva una storia.. Insomma, ero in dubbio su come scriverlo e penso di aver fatto la scelta sbagliata.
      Forse dovevo iniziare con quella frase il capitolo nuovo? Cosa ne pensi? 🙂

  • Ciao Ivana Nanut!
    Molto carino questo primo episodio, l’ambientazione chiaramente extra-terrestre lascia trasparire una trama molto più complessa di quanto appare…mi piace! 😀
    Poi sai, io sono un grande estimatore di tutto ciò che abbia a che fare con la fantascienza in generale; credo proprio che lo seguirò 😉
    Voto “scopriamo perchè la creatura è precipitata.”
    A presto!
    Zaion.

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