Piuma

Dove eravamo rimasti?

Nel prossimo capitolo: Parliamo della creatura caduta dal cielo (76%)

E chi se lo ricorda?

Mi trovavo disteso per terra.

Sentivo il freddo calarsi sulla mia pelle e no, non era affatto piacevole.

Ogni parte del mio corpo doleva. Sentivo le ali indolenzite e capii subito che ci avrebbero messo un bel po’ per guarire.

Provai ad alzarmi, ma ero troppo debole per muovermi da solo.

Ero precipitato da almeno trecento metri d’altezza e ora mi trovavo davanti ad una baracca di legno leggermente illuminata dalle candele alle finestre.

L’uomo che viveva nella baracca era davanti a me e mi puntava il fucile addosso.

Automaticamente, alzai le mani sopra la testa, in segno di resa.

“Non sono pericoloso, lo giuro!” gli dissi, sperando di frenarlo. Temevo mi sparasse.

“Chi sei?” chiese,  abbassando leggermente il fucile dal viso. Non aveva affatto un aspetto malvagio. Era diverso da come me lo aspettavo.

C’era qualcosa nel suo sguardo che mi faceva capire che era diverso da tutti gli altri uomini che avevo incontrato fin’ora.

Decisi di rispondergli dicendogli la pura verità.

 “Non lo so.”

Ecco fatto. Semplice, no?

L’uomo sembrò stupito dalla mia risposta, ma non irritato, come pensavo sarebbe stato. Mi si avvicinò talmente tanto, che il suo naso quasi toccava il mio.

“Mi creda, signore, non ne ho idea. Tutto ciò che ricordo della mia vita passata è un deserto. I colori del cielo che cambiano ogni ora. Poi basta. Il vuoto. I miei ricordi sono bloccati. Ora ricordo e conosco solo quello che ho visto. Non so chi io sia, non so da dove io provenga, so solo che so volare, che agli uomini non piaccio e che sono sempre stato solo.”

I suoi occhi sembravano coperti da una leggera patina grigia.. ma capii lo stesso che era molto confuso riguardo al mio racconto.

Come biasimarlo, io ero il primo ad esserlo. Solo frammenti, ecco cosa restava della mia mente.

“Vieni, ti aiuto ad alzarti.. fai attenzione, però..” mi disse, porgendomi la mano.

Ora ero ancora più confuso. Non mi aspettavo tutta questa gentilezza.

Con fatica l’uomo riuscì a tirarmi su e a portarmi nella sua baracca, che a differenza di quello che poteva far credere vedendola da fuori, era molto accogliente.

Mi fece sedere su una sedia e mi mise davanti una tazza fumante. Non feci in tempo per ringraziare, il mio istinto assetato mi fece traboccare tutto ancora prima che avessi il tempo di parlare.

Quando bevvi tutto, lui me ne versò un altro po’. Dovette farlo ben quattro volte, prima che riuscissi a ringraziarlo davvero.

“Grazie, signor..?” dissi, sperando che almeno lui sapesse chi fosse.

“Will, Will Arbold,” rispose, tendendomi un piatto pieno di delizioso cibo. Non sapevo cosa fosse, ma avevo così fame che non esitai.

“Vedo che sei molto affamato, eh? Ricordi perché sei precipitato?” mi chiese; leggevo la curiosità nei suoi occhi scuri.

“No..” risposi. Ero imbarazzatissimo. Chissà quand’è stata l’ultima volta che qualcuno è stato così gentile con me. Forse due secoli prima?

Ah, la mia memoria mi impediva di scoprirlo.

“Faccio molta difficoltà a ricordare. A volte riaffiorano in me dei ricordi lontani, a volte vicini. Penso di essere una creatura centenaria, perché dalle ultime esperienze che ho avuto ho capito di non poter morire. Vorrei tanto sapere da dove vengo, tanto conoscere chi mi abbia creato, ma non ho mai visto nessun altro come me. O meglio, io non me ne ricordo.

Ho sorvolato paesi, villaggi, foreste, deserti e acque. Ho visto gente morire, ho visto molte creature combattere. Conosco i posti dove si nascondono. So bene dove trovare del cibo e so dove nascondermi, quando mi cercano.

Alcune creature hanno paura di me. Soprattutto quelle grandi, quelle che potrebbero uccidermi in un batter d’occhio.

Eppure quando mi vedono scappano a gambe levate, come se gli facessi paura.

Assurdo, no?” raccontai. Guardai il piatto: l’avevo svuotato completamente. Will mi versò altro cibo e mi fece un cenno. Voleva che continuassi a parlare.

Sospirai e ripresi il mio racconto: “Gli uomini di solito invece provano ad ammazzarmi. A differenza delle creature non scappano, ma attaccano. Ho imparato a stargli alla larga. Così, da quel che ricordo, anche se, come ho già spiegato, ricordo molto poco di quello che dovrei ricordare, non ho mai parlato con nessuno nella mia esistenza.

Ci avevo provato, spesso, ma è difficile se provano a spararti addosso non appena ti vedono.. sai com’è.” Gli lanciai uno sguardo furtivo.

Lui sorrise.

Continuai: “Oppure se scappano impauriti. Ho provato a rincorrerli ma non ho ottenuto dei bei risultati: ho il corpo coperto di cicatrici.

La mia vita è una vita di solitudine. A volte mi sembra di sapere tutto, eppure non so niente. Sono sempre in perenne conflitto con me stesso. Ogni giorno mi faccio un miliardo di domande, ma le risposte non le trovo mai.

Tu hai qualche idea di chi io possa essere?”

Will mi guardò intensamente e rimase in silenzio per un minuto intero.

Dopodiché mi si avvicinò, mi guardò da vicino e sorridendo disse: “Non lo so, ma lo scopriremo.”

Nel prossimo episodio:

  • Will riceverà delle visite inaspettate. (78%)
    78
  • La misteriosa creatura ricorderà com'è precipitata. (22%)
    22
  • Scopriremo qualcosa in più sulla misteriosa creatura. (0%)
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47 Commenti

  • Ciao Ivana,
    ho scoperto ora la tua storia e ho recuperato con piacere i primi tre capitoli. Ti faccio i complimenti per l’ottima fluidità che riesci a donare alla narrazione e per la grande curiosità che mi hai suscitato attorno a questo personaggio misterioso.
    Seguo e voto che Will cercherà di calmare le acque.
    Ti auguro buona giornata e alla prossima!

  • Buongiorno!

    Siccome sono stata assente per più di un anno, credo di dovervi delle scuse. Mi dispiace, di aver lasciato la storia in sospeso. Purtroppo i mille impegni che ho avuto quest’anno mi hanno bloccata e per un bel po’ di tempo non riuscivo più a scrivere.

    Ora, però, eccomi di nuovo qui. Spero che la storia possa ancora piacervi! 🙂

    • Ciao, Maria!
      Ottima scelta. Sono felice che tu abbia notato il tono un po’ reverenziale. Sul perché sia così però ci arriveremo man mano con la storia 😀
      Grazie per essere passata e a presto (vado a leggere la tua storia! 😉 )

  • Ciao! 😀
    Sono arrivata alla fine del capitolo e ho pensato: “No, come può essere già finito?!” Mi sento curiosa tanto quanto i tuoi personaggi e vorrei saperne di più su questa misteriosa creatura alata, ma l’opzione di una visita inaspettata mi intriga troppo!
    Complimenti e alla prossima!

  • Ciao Ivana Nanut!
    Il nostro “John Doe con-le-ali” si sta ambientando, eh? Bene, è sempre positivo incominciare una storia con un “aiutante per caso”.
    La tentazione di saperne di più sull’essere alato è forte, ma forse credo sia meglio optare per “visite inaspettate”. Secondo me ti darà il modo e lo stimolo di inserire la sua identità in un contesto più vasto e intrigante. 😉
    Ciao alla prossima!
    Zaion.

    • Ciao, Zaion!
      Grazie per il commento 😀 La tua scelta è per il momento quella vincente.. quindi staremo a vedere cosa succederà! Sicuramente si scoprirà qualcosa in più sulla sua identità, non ti preoccupare. 🙂
      A presto!

  • Ciao, è la prima volta che ti leggo. E la fantascienza non è neanche il mio genere preferito, ma ho voluto tentare e mi è piaciuto. Alla fine sembra che chi ha raccontato sia la creatura alata, ma non mi sembra una forma corretta 🙂
    Parliamo della creatura caduta dal cielo.

    • Ciao! 🙂 Grazie per essere passata, sono contenta che ti sia piaciuto! 🙂
      Si, hai ragione, la forma non è corretta.. volevo far capire che in realtà il narratore della storia è la creatura alata, solo che non sapevo come fare 😛
      Spero che d’ora in poi non farò più errori di questo genere. 🙂
      Alla prossima!

  • Bellissimo questo incipit! Non solo perchè scritto bene ma soprattutto perchè sembra sfuggire dai soliti clichè della fantascienza (che di solito vogliono un protagonista forte e in salute).
    Mi piace molto, metto la storia fra le seguite 😉 e voto per parlare della creatura caduta dal cielo.

  • Parliamo dell’uomo alato.
    Sempre avvincente quello che racconti, anche il modo in cui lo racconti. Qui ho trovato solo alcune frasi un po’ complicate che si potevano snellire, ma devo dire che mi piace e mi è sempre piaciuto il tuo modo di mostrare immagini con la scrittura. L’unica cosa che non trovo coerente è la battuta finale con chiudi l’incipit: ” Fu così che ci conoscemmo io e Will.” Sebbene io abbia intuito dove vuoi andare a parare, da un punto di vista puramente tecnico hai fatto una digressione non consentita 😉 a te si può dirlo, hai gli strumenti per capire 😉 alla prossima

    • Ciao, AmoMarta!
      Grazie per essere passata e per il bel commento. 🙂
      Hai ragione, la forma che ho usato non è corretta. Volevo far capire che in realtà sarà la creatura alata la vera protagonista e non Will.. però volevo iniziare in terza persona perché fino a quel momento la creatura alata non aveva una storia.. Insomma, ero in dubbio su come scriverlo e penso di aver fatto la scelta sbagliata.
      Forse dovevo iniziare con quella frase il capitolo nuovo? Cosa ne pensi? 🙂

  • Ciao Ivana Nanut!
    Molto carino questo primo episodio, l’ambientazione chiaramente extra-terrestre lascia trasparire una trama molto più complessa di quanto appare…mi piace! 😀
    Poi sai, io sono un grande estimatore di tutto ciò che abbia a che fare con la fantascienza in generale; credo proprio che lo seguirò 😉
    Voto “scopriamo perchè la creatura è precipitata.”
    A presto!
    Zaion.

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