Dove eravamo rimasti?
Orzo scuro in tazza grande
Quella mattina era da orzo scuso in tazza grande, me lo sarei sistemato di fianco mentre leggevo le mail e qualche notizia stupida, mentre cercavo quella frase che mi era tanto piaciuta in un libro che avevo letto qualche anno prima e che mi ero sempre portata dietro. Avrei voluto che nei fondi del mio orzo ci fosse stata la giusta interpretazione di ogni cosa, di questo eterno ritorno, della minestra riscaldata che non è più buona, delle cose che se devono succedere succedono. Invece ero ferma lì, immobile, a fissare inebetita lo schermo che non scorreva, a perdermi tra lettere, consonanti, capoversi, banner pubblicitari.
Caro Paolo, in questa situazione di più totale e profondo disorientamento tu mi avresti detto: – Bocce ferme, non c’è nessuna fretta, al tempo – Poi avresti aggiunto almeno un altro paio di cosette su cui soprassiedo volentieri, tipo non farti prendere dall’entusiasmo…eppure una volta amavi il mio entusiasmo..ecco…già stavo prendendo la tangente. Ok, ora è meglio che smetto, trovo una colonna sonora adatta per pensare ma che non mi faccia sconfinare, sconfino già facilmente di mio.
A quel punto sarei potuta entrare di diritto in un romanzo di Diego De Silva.
Il mio orzo si era freddato, la mia gonna preferita si era sgualcita e c’era una minuscola, quasi impercettibile macchiolina di orzo sulla mia camicetta. Invisibile. Mi infilai le scarpe blu elettrico che facevano pendant con le mattine da orzo.
– Ma buongiorno adorabile coinquilina, oggi era da orzo vedo – disse Josh sulla porta dell’ascensore
– Mmmm- mugugnai perplessa
– Tesoro, hai una macchia di orzo sulla camicia, si vede benissimo –
– Credevo fosse quasi invisibile – ribattei affranta – vado un attimo in bagno –
– Ok ma fai in fretta, tra dieci minuti siamo in riunione con Louise-
– Ah perfetto, me ne ero dimenticata…ecco cosa succede a fare sesso con quelli che non ti amano…- E si, stavo decisamente sconfinando.
Lo specchio del bagno mi aspettava agguerrito, avremmo fatto i conti prima o poi. Presto avrei visto stampata per bene tra le mie sopracciglia una rughetta verticale.
– Ei – disse Andrea sgusciando fuori dal suo ufficio appena gli passai davanti furtiva
– Ciao…- risposi sorridendo
– Ci sono novità? Ho visto un po’ di nervosismo in giro – aggiunsi curiosa
– Pare di si, stanno aprendo una nuova sede a New York quindi credo che ci sarà qualche cambiamento, non ne so moltissimo, se n’è occupata Louise –
– Vediamo allora –
– E’ stato bello ieri – disse sottovoce avvicinandosi al mio orecchio.
Sorrisi e scappai via come fossi inseguita da una mandria di gnu nel Serengeti alla vista di un alberello durante la siccità.
Mi piace maledizione, mi piace, mi ripetei picchiettandomi la fronte.
– Hai la faccia di una persona che è in un bel casino, si si è proprio quella-
– Josh, non è il momento, oggi dispensami dal tuo sarcasmo, recuperiamo domani – dissi facendogli l’occhiolino
– Ho capito, sei andata a letto con Andrea, è chiaro come la tua ostinazione a non voler stirare – Gocciolina, gocciolina, gocciolina.
Durante la riunione non riuscii a staccare gli occhi da Andrea, le immagini di noi due insieme continuavano a rincorrersi nel mio cervello come criceti su una ruota, ecco mi sentivo un criceto su una ruota. Lui mi aveva afferrato, un’altra volta.
– Viola, rimani un attimo devo parlarti-
– Certo Louise, dimmi –
– Allora, volevo innanzitutto dirti che stai facendo un ottimo lavoro, stai lavorando molto e bene, sei un’ottima collaboratrice –
– Ti ringrazio…ma mi sto preoccupando, c’è qualcosa che non va?-
– No no assolutamente, anzi, voglio che tu sia la mia referente nelle sede di New York-
Silenzio
– Mi rendo conto di averti spiazzato, pensaci un po’, tra un paio di giorni ne parliamo meglio, ma voglio che ti sia chiaro che è un’occasione importante e che è da cogliere-
-Grazie davvero Louise, ne parliamo meglio tra due giorni allora – risposi incredula e frastornata.
******************************************************************
– Chi è?-
– Sono Andrea, mi apri?-
– Si si, sali –
– Ho saputo da Louise di New York-
– Si, te ne avrei parlato ma avevo bisogno di un po’ di tempo per capire cosa fare- sorrisi
– Lo capisco, è un’occasione da cogliere al volo, hai lavorato sodo per tutto questo- disse toccandomi le mani
– Si –
– Comunque continueremo a sentirci, vediamo come va –
– Certo, vediamo come va –
11/01/2018 at 10:41
Ciao Violatis
finale agrodolce, con spruzzi di ironica lucidità.
curiosa la frase: le scarpe blu elettrico che facevano pendant con le mattine da orzo.
anche l’atteggiamento di sfida vero lo specchio “giustiziere”…
“Lo specchio del bagno mi aspettava agguerrito, avremmo fatto i conti prima o poi. Presto avrei visto stampata per bene tra le mie sopracciglia una rughetta verticale.”
e poi la mandria di gnu 🙂 e il criceto su una ruota…
Mi chiedo se, dopo questo racconto, hai smussato qualche angolo del tuo quadrato autobiografico 🙂 ahah
al prossimo
11/01/2018 at 17:13
Ciao maria,
i tuoi commenti mi piacciono sempre, hai un’attenzione allenatissima 🙂
Spero che curioso sia anche sinonimo di piacevole in questo caso, è una delle battaglie che combatto con maggior audacia da sempre ehehe. Grazie per avermi seguito durante tutta la mia prima storia, ci vediamo stasera da te 🙂
12/01/2018 at 09:15
Ho scritto curioso (non mi è venuto in mente un altro aggettivo) perché non so veramente come sia una mattina da orzo. La mia è da caffè… 🙂
ti aspetto
ciaone
23/12/2017 at 11:09
Ciao Violatis,
sono arrivata tardi al tuo racconto, ho letto tutti i capitoli di seguito e senza sforzo, il che determina un’ottima capacità di esposizione. Il racconto scorre, scorrono le immagini divertenti e le riflessioni. Una sola cosa: io avrei preferito dei link ai pezzi che accompagnano il racconto, oltre alle liriche, moto più semplice trovarli, ascoltarli al momento giusto, durante la lettura del testo a mo’ di colonna sonora.
Che dire? Aspetto il prossimo e dico che Andrea viene trasferito.
31/12/2017 at 00:37
Ciao Allegra,
grazie mille 🙂 mi fa molto piacere che tu sia arrivata e mi fanno molto piacere i tuoi consigli. Sto scrivendo il prossimo capitolo e questa idea dei link devo dire che non è per niente male 🙂 ancora grazie e mi riprometto di passare da te appena possibile. A presto
14/12/2017 at 11:01
Ciao Violatis
è passato un po’ di tempo dall’ultimo capitolo e quasi ho perso il filo 🙂
Un dettagliuccio:
Il significato del testo in inglese può non essere immediato per tutti i lettori. Secondo me, interrompere la lettura per andare a cercare la traduzione togli scorrevolezza.
Viola viene trasferita
14/12/2017 at 16:14
Ciao Maria,
anch’io avevo considerato in parte questa eventualità. I testi delle canzoni non sono messi lì a caso ma servono a descrivere in maniera più piena i sentimenti e le emozioni di quel particolare momento quindi non riuscire a comprenderli immediatamente potrebbe rendere la lettura più faticosa e meno sensata probabilmente. E’ vero anche però che riportare semplicemente la traduzione può far perdere qualcosa..infondo i ricordi o le emozioni collegate ad un ritornello o ad una strofa canticchiata provengono proprio dall’intreccio di musica e sonorità delle parole. Dovrò cercare di capire bene come rendere il tutto meno scomodo, magari mettendo entrambi, vedremo 🙂
Grazie per il tuo commento e a presto 🙂
14/12/2017 at 21:39
Mi piacerebbe trovarti da me, se hai tempo e voglia 🙂
13/12/2017 at 17:04
Viola verrà trasferita; altro giro, altra corsa.
Ricomincerà da capo (forse) però con una maturità diversa, magari con una maggiore consapevolezza delle proprie capacità.
Divertenti i pensieri e le considerazioni sugli opossum che si sviluppano proprio in quel momento.
Solo un piccolo appunto: anziché scrivere “più tardi ne capii il motivo”, sarebbe stato meglio scrivere diversamente, tipo: “realizzai il motivo più tardi, quando mi tornarono in mente le parole della nipotina…” o qualcosa del genere.
Ciao Violatis,
ci vediamo al finale 🙂
a presto
13/12/2017 at 17:20
Grazie mille per il tuo appunto, queste cose, non troppe altrimenti ci rimango male ehehe, mi aiutano a migliorare la scorrevolezza del testo, mi fanno piacere 🙂 Riflettevo su una cosa leggendo la tua preferenza per il finale: mi aspettavo che scegliessi questa possibilità, è incredibile. Se ti chiedo di pensare un colore può essere che lo indovini 😀
A presto 😉
13/12/2017 at 17:26
Rosso, direi rosso 🙂
Conosci i miei racconti dove i protagonisti sono perennemente in balia degli eventi. Sarà per quello che hai immaginato la mia risposta 😉
28/10/2017 at 22:43
Ciao Violatis
Viola e Andrea, un botta e risposta pieno di giudizi di valore. Reso molto bene 🙂
Il loro dialogo mi ha fatto venire in mente il detto: ricorda che quando punti un dito sugli altri, ci sono altre tre dite puntate su di te.
Dormono insieme.
30/10/2017 at 18:29
Ciao maria, essì.. un po’ hai ragione. Grazie per il tuo commento e a presto, sia da me che da te 🙂
21/11/2017 at 22:22
Dove sei finita?
🙂
22/11/2017 at 15:53
In realtà speravo di avere qualche aiuto decisivo dall’esterno…ma probabilmente questa volta sceglierò io. Mi fa molto piacere che tu mi segua e spero di pubblicare a breve il prossimo capitolo, a presto 🙂
26/10/2017 at 23:24
Nonostante sia curioso di sapere di più sulla loro storia, ho votato che dormiranno insieme. Siamo quasi alla fine, non so se ci sia tempo per un flashback…
Bentornata Violatis,
a presto
27/10/2017 at 13:05
Sulla questione flashback hai ragione, lo ammetto 🙂 la verità è che mi sarebbe piaciuto raccontarli e descrivere il loro rapporto in maniera più viva e reale, un’opzione egoistica 🙂
19/07/2017 at 07:23
L’ufficio sa sempre tutto… 🙂
20/07/2017 at 15:28
È vero 🙂 comincio ad avere chiaro quello che succederà, a presto 😉
16/07/2017 at 21:07
Andrea la ignora. Ora che succede?
17/07/2017 at 18:18
Grazie per il tuo voto hannock, questo weekend spero di dare alla luce il nuovo capito. A presto 😉
12/07/2017 at 21:54
Ciao Violatis,
mi ero persa due capitoli (sesto e settimo) ma li ho recuperati in fretta perchè comunque sono scivolati via piacevolmente 😉
L’incontro con Andrea sta rimescolando un pò le carte, e sono molto curiosa di vedere che ne verrà fuori 😉
Io dico che le chiede di non parlare della cena in ufficio…si sa che è meglio evitare i pettegolezzi fra colleghi…
Buona serata!
13/07/2017 at 12:53
Grazie mille Cinzia, devo recuperarti anch’io quindi ci vediamo da te 😉
04/07/2017 at 07:50
Andrea mi ignora…
Ciao violatis, la cosa più difficile per uno scrittore/scrittrice penso sia descrivere le emozioni dei personaggi, ma noto con piacere che a te viene quasi naturale 🙂 ti faccio i miei complimenti.
05/07/2017 at 12:45
Grazie mille Anna! E grazie per essere passata di qui 🙂 A presto
22/06/2017 at 21:39
Ciao Violatis. I pettegolezzi in ufficio mi sembrano eccessivi.
Perché non vorrebbe invece che si sappia in giro?
Ho votato che la ignora, sicuramente avrà dei motivi validi per i suoi comportamenti. Magari professionali? O qualcos’altro? Sono curioso 🙂
24/06/2017 at 19:25
Ciao Laney,
I pettegolezzi in ufficio credo siano abbastanza frequenti in realtà. Il non farlo sapere in giro può essere dovuto a vari motivi, proteggere il rapporto da alcune dinamiche che si possono creare nell’ambiente lavorativo (lui è il capo appena arrivato, lei un’impiegata) per esempio. Vedremo quello che succederà 🙂
18/06/2017 at 00:21
il bacio a coprire un imbarazzo ci sta sempre bene
18/06/2017 at 23:21
Ciao AnaisHenry,
In effetti potrebbe essere un buon modo per cogliere due piccioni con una fava 🙂 grazie mille per essere passati di qui, a presto 😉
12/06/2017 at 14:15
Con imbarazzo, il che non esclude le altre due ipotesi 😉
La tua protagonista è davvero “reale”, è facile entrare in empatia con lei, Però à questo punto mi chiedo: c’è mai stato un momento in cui con Paolo andava davvero tutto bene? Una “distrazione” durata due anni, apperò . ^^
12/06/2017 at 16:51
Ciao befana,
hai ragione per la questione imbarazzo, volevo inserire una possibilità che definisse più un’emozione che un evento specifico, credo per chiarire meglio anche a me stessa e a chi legge il panorama emozionale che vive Viola, magari per farle fare scelte diverse, percorsi diversi, insomma renderla ancora più piena di dettagli 🙂 Per quanto riguarda la tua domanda mi aspettavo che qualcuno avrebbe potuto farla..legittimamente 😉 in realtà volevo cercare di affrontare in modo intimo e senza moralismi il marasma di emozioni, sentimenti
12/06/2017 at 16:55
(..continua) anche contraddittori che si vivono in una relazione 🙂 spero di essere stata esauriente 😉 grazie per i tuoi spunti!
08/06/2017 at 08:51
Eccomi anche qui 🙂
Perché mi piaccia Viola già lo sai 🙂
Il tuo racconto potrebbe essere una versione più dinamica e meno cinica del mio.
La malinconia che tu nascondi con l’ironia allegra, io la copro con il sarcasmo acido.
Continuo a seguirti volentieri 🙂
08/06/2017 at 08:52
Dormono insieme.
08/06/2017 at 12:23
Ciao Laney.
ora che me lo fai notare devo dire che è vero, le nostre storie sono due tonalità dello stesso colore, nello specifico del rosso 🙂 la mia potrebbe essere un rosso lampone, il tuo un granata direi 🙂 Grazie mille e a presto 😉
07/06/2017 at 12:02
Ciao Violatis
capitolo scorrevole. Il racconto prosegue interessante, spruzzato qua e là di gocce di consapevole e opportuno sarcasmo 🙂
curioso quello che scrivi nel tuo profilo: chissà…forse si può diventare tondo solo se il quadrato ha, in partenza, gli angoli smussati 🙂
dormo da Andrea…
PS se hai tempo e voglia di leggere il mio ultimo racconto, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi 🙂
07/06/2017 at 15:55
Ciao Maria,
grazie per essere passata 🙂 Ultimamente sono un po’ distratta quindi faccio fatica a tenere il passo, non solo con il mio di racconto ma anche con quelli che seguo, spero di riassestarmi presto. Sono passata a dare un’occhiata alla tua storia e la cosa interessante, per riallacciarmi alla questione delle forme geometriche per così dire, è stato leggere le tue note finali. Il cambiamento è un concetto a cui sono molto legata, per vocazione direi 🙂 Potrei scrivere pagine e pagine su questo argomento ma ti risparmierò 🙂 credo che il mio modo di intendere il cambiamento sia il mio modo di intendere la vita in generale, è come darsi la possibilità di fare qualsiasi cosa ed essere chiunque. Taglio con questo filosofeggiare, spero di riuscire presto a rileggere tutto d’un fiato il tuo racconto 🙂
08/06/2017 at 07:50
Ciao Violatis
anche a me l’argomento del cambiamento sta a cuore. Certo che “cogliere l’occasione” per fare/essere è una premessa fondamentale 🙂
Quando vuoi, se vuoi, possiamo riparlarne, magari prendendo spunto dal tuo o dal mio racconto.
a presto
06/06/2017 at 17:11
Con imbarazzo. Condivido il commento di Paganelli. Aggiungo brava e spontanea. Ciao
07/06/2017 at 15:25
Grazie mille Elvira 🙂
09/05/2017 at 16:31
…cenetta… Poi i confronti. Ciao
09/05/2017 at 21:06
Grazie per essere passata di qui Elvira, a presto 🙂
09/05/2017 at 15:42
Rieccomi, violatis. Ho votato per far continuare il sabotaggio a Josh.
Una storia molto delicata e direi “intima”, la tua. Trovo che riesca a rendere molto realistici l’atteggiamento e i sentimenti della tua protagonista. Con una nota humor che è veramente piacevole e garbata. Complimenti, veramente.
Ciao, ti (ri)auguro una buona serata.
09/05/2017 at 21:04
Grazie mille Erri, dopo aver letto il tuo racconto questi complimenti mi sembrano ancora più belli 😉 A presto e buona serata anche a te 🙂
09/05/2017 at 14:49
Ciao Violatis,
complimenti, una bella storia…seguirò volentieri 🙂
Mi è piaciuto molto il metodo di ripetersi la dinastia per calmarsi anziché contare fino a dieci…Davvero simpatico 😀
Credo che dopo un po’ sia giusto che Paolo le scriva un messaggio, almeno per sapere come va la sua nuova vita…
A presto 🙂
09/05/2017 at 21:02
Grazie per il tuo commento Naomi e per il tuo voto, chissà chissà se il ritorno di Paolo potrà rimontare 🙂 Passerò dalle tue parti presto!
08/05/2017 at 15:27
Ciao Violatis, io ho pensato che Paolo potesse mandarle un messaggio.
Però anche l’invito a cena del direttore mi garbava abbastanza, quindi va bene lo stesso 🙂
Si respira ancora un’atmosfera malinconica nel tuo racconto nonostante l protagonista inizi ad essere piuttosto immersa nella sua nuova realtà.
Mi piace molto.
08/05/2017 at 21:28
Grazie mille Laney,
È vero, si respira ancora un’aria malinconica ma credo sia funzionale a rendere più credibile la storia, infondo per smaltire una storia importante ci vuole un po’ di tempo, qualsiasi tipo di reattività si abbia 🙂 A presto!
06/05/2017 at 16:00
Ciao Violatis,
mi sono imbattuta in te seguendo un tuo commento su un altro racconto e ho letto tutto d’un fiato i 5 capitoli: devo dire che è stato un piacere, perchè la tua scrittura è davvero fluida, l’ho apprezzata davvero!
Mi piace come lasci trapelare il dolore di Viola nelle piccole cose, come descrivi le sue sensazioni…a questo punto mi piacerebbe anche vederla a cena col nuovo capo….forse un nuovo incontro potrà aiutarla a comprendere meglio anche il suo rapporto con Paolo…non si è chiesta/gli ha chiesto cosa esattamente non andava più fra loro…??!
Ti seguo volentieri, ultimamente il filone rosa mi interessa, sto provando a scriverci su anch’io (non qui…).
Un saluto,
CInzia
06/05/2017 at 22:00
Ciao Cinzia,
Grazie mille per i complimenti, sono arrossita, lo ammetto 🙂 Tra le varie idee su come sviluppare la storia avevo considerato questa possibilità, dare a Viola l’opportunità di capire meglio la sua storia con Paolo mi sembra quasi doveroso infondo…vedremo 🙂 A presto!
05/05/2017 at 17:53
Il tuo racconto è fresco, ironico ma con una vena di tristezza di fondo che non fa mai dimenticare la sofferenza della protagonista, lasciata dopo tanto tempo da quello che credeva essere l’uomo della sua vita. Mi piacciono le stramberie di Viola, che si conta i re di Tonga quando è sotto pressione, che ha il coraggio di cambiare quando niente va più. Credo che, se tu ci lavorassi un po’ di più e ampliassi la trama, il tuo racconto potrebbe tranquillamente diventare un romanzo rosa. Scrivi bene, hai uno stile immediato; ti consiglio solo di non lasciarti “trascinare” dalla trama trascurando i personaggi che devono sempre mantenere la loro originalità e le loro peculiarità.
Ti seguo!
06/05/2017 at 09:44
Grazie mille Elena,
il tuo commento mi fa molto piacere e mi dà molti spunti di riflessione, farò tesoro dei tuoi consigli 🙂
04/05/2017 at 14:13
Ciao Violatis
“…hai un minuto? A questa domanda classica 🙂
Josh avrebbe potuto chiedere, in modo obiettivo e controcorrente: Un minuto per che cosa?
Almeno così poteva capire e scegliere se era o no il caso di rimandare l’argomento 🙂
Va a cena con Andrea, conosciamolo…
06/05/2017 at 10:54
Ciao Maria,
L’omissione di questa domanda è volontaria, l’ho usata per rendere più chiara l’ostilità di Josh nei confronti di Viola 🙂 grazie mille per le tue osservazioni Maria! Al prossimo capitolo
01/05/2017 at 19:46
Io credo che Andrea la inviterà a cena.
In precedenza, mi sarei aspettato che Viola combattesse di più davanti alla vigliaccata di Josh, ma ormai è andata 🙂
Ciao e a presto.
04/05/2017 at 13:27
Magari lei aspetta di esserne sicura per poi combattere…magari è una mente razionale travestita da impulsiva, vedremo cosa ne verrà fuori. Grazie mille Danio 🙂
29/03/2017 at 11:06
Ciao e piacere di conoscerti in questo racconto. Ho letto i quattro capitoli e devo dire che mi sono piaciuti. Anche io ho notato lo stacco dopo l’arrivo in america e lo trovo sensato. Dopotutto ha cambiato vita. Fin’ora ho “sentito” molto la tua storia. Credo che ti seguirò volentieri.
29/03/2017 at 12:42
Grazie mille Laney,
mi fa piacere che tu abbia “sentito” la mia storia, a presto 😉
28/03/2017 at 14:03
Anch’io al momento non avevo capito il discorso della colla, ma ho letto sotto e tutto è chiaro 🙂
Ho votato che Josh gli sarà ostile, eh si perchè l’America è l’America, ma non tutto fila liscio 😉
Ciao e al prossimo.
28/03/2017 at 22:26
Grazie Danio,
il tuo voto mi darà del filo da torcere, o meglio lo darà a Viola 😉 se hai altri suggerimenti suggeriscimi 😉
28/03/2017 at 07:11
Ciao Violatis
Ecco gli States 🙂
Questo capitolo mi ha trasmesso impressioni contrastanti: due ritmi diversi come se fosse stato scritto “a pezzi”. C’è del dialogo, dell’introspezione, delle descrizioni veloci e scattanti, una volta arrivata in America.
Scusami, non ho capito bene:
“all’altro capo del telefono c’era un uomo sui 65 anni, con qualche capello bianco e con gli occhi piccoli e dolcissimi che mi offriva il tubetto della colla che aveva nella cassetta degli attrezzi.
– Questa attacca tutto – sottolineò. Sorrisi.”
erano al telefono, giusto? come fa a passargli la colla? 🙂
al prossimo
28/03/2017 at 11:58
Ciao Maria,
i tuoi commenti mi danno un’idea precisa di come venga percepito quello che scrivo, mi piace questa cosa, la trovo fruttuosa. In effetti è così, volevo trasmettere dei ritmi diversi in linea con quello che è il modo di sentire di Viola e volevo che venisse fuori non solo dalla storia ma dal modo e dalla musicalità in cui raccontava la sua storia. La mia Viola è poliedrica, incoerente agli occhi degli altri, buffa, ma coraggiosa e alla continua ricerca di qualcosa che non si sa bene cosa sia 🙂 O almeno il mio obiettivo era di tratteggiarla così e spero di essere riuscita a trasmetterlo in toto facendo anche qualche azzardo. Per quanto riguarda la questione papà, l’offerta della colla è metaforica, sta ad indicare che tutto può essere messo apposto con i giusti rimedi.
Grazie mille Maria e continua a seguirmi perché sei fruttuosa 😉
10/03/2017 at 21:57
Boston, una grande città e il problema di trovare alloggio. Diciamo che si appoggia a un collega, e chissà che non nasca qualcosa. Scusa ma mi piace mettere un poco di pepe in certe storie 🙂
Bello anche questo capitolo, con la nostra protagonista che barcolla ma non molla. Al prossimo 😉
13/03/2017 at 15:36
Barcolla ma non molla è proprio l’espressione esatta. Grazie mille Danio!
10/03/2017 at 08:43
Ciao Violatis
anche questo capitolo scivola veloce 🙂 Il dialogo interiore è mostrato bene.
Per la casa, credo che a Boston, si trovi. Per i colleghi, uhmm facciamo che il capo le dà filo da torcere.
PS ti aspetto
13/03/2017 at 15:39
Ciao Maria,
si è vero, a Boston è improbabile che non si trovi casa, ma magari in condizioni particolari questa ricerca potrebbe essere più faticosa e potrebbe richiedere un po’ più di tempo. Grazie mille per la tua opinione e passerò da te senza dubbio!
21/02/2017 at 20:42
ciao, ho votato “da Paolo” , alla fine è proprio dalle cose più scontate che escono le cose migliori no ? Sono molto curioso di sapere quello che succederà poi !
21/02/2017 at 21:44
A volte è vero, magari c’è il destino di mezzo in questo caso, chi lo sa 🙂
20/02/2017 at 17:53
Il primo capitolo mi era già sembrato carino ma questo mi è piaciuto ancora ra di più. Il rosa non è decisamente il mio genere ma nella tua versione mi attira 🙂
Nella sua città, non speriamola troppo lontano: il suo amore per Paolo non sembra essere proprio svanito del tutto
21/02/2017 at 21:42
Grazie befana 😉
20/02/2017 at 16:57
Nella società di Paolo mi sembrava troppo scontato e, nella sua città, troppo facile. Così ho votato per Boston. Via da tutto e da tutti, via da Paolo e da quella casa, vediamo che succede.
Ciao e al prossimo 🙂
21/02/2017 at 21:54
Boston mi imporrebbe di creare un mondo totalmente diverso da quello “conosciuto”..considerando che questa storia ha dentro parecchio di me potrei vederlo come un mondo parallelo, una sorta di Sliding Doors narrativo 🙂 vediamo..
19/02/2017 at 08:34
Interessante inizio…rimango per vedere cosa succede e voto un vecchio amore.
Attendo sviluppi alla prossima.
19/02/2017 at 21:00
Questa era anche la mia prima idea, romanticismo galoppante 🙂
18/02/2017 at 17:44
L’amore fa schifo, buttiamoci sul lavoro! Mi piace il personaggio! Vediamo come andrà 😉
19/02/2017 at 20:58
Sono contenta che ti sia piaciuto il personaggio 🙂 per quanto riguarda lo schifo che fa l’amore sarebbe un “dipende” per me 😀
18/02/2017 at 08:35
Ciao e benvenuta, ammesso sia la prima volta che scrivi su The Incipit 🙂
Il tuo incipit mi piace, forse perché una situazione simile l’ho vissuta anch’io, purtroppo.
Ho votato per l’amica, c’è sempre una vecchia amica che appare in momenti come questo 🙂
Seguo volentieri, a presto.
18/02/2017 at 17:35
Grazie mille Danio! essì è la prima volta 🙂 vorrei poter dire che sono felice che ti sia “rivisto” nella mia storia ma dal tuo purtroppo non mi sembra sia il caso 😀 L’amica potrebbe essere un buon punto di ri-partenza..vediamo 🙂
18/02/2017 at 07:51
Ciao Violatis
scorre bene il tuo incipit.
Con poche pennellate hai descritto in maniera “visiva” e realistica una situazione a due.
Ho trovato “curioso” e interessante quel “dobbiamo parlare” detto da lui, perché siamo più abituati che sia la donna a prendere l’iniziativa di “chiarire”.
voto recruiter.
a presto
18/02/2017 at 17:57
Grazie Maria!
Sono felice di averti fatto toccare l'”aria” in cui si muove Viola, se hai idee o consigli su come poter rendere ancora più reali queste situazioni sarei contentissima di leggerli 🙂
In effetti di solito siamo noi donne a prendere l’iniziativa, a volte funesta :), di chiarire questioni, di specificare cose e compagnia bella, ma altre volte credo che, quando non siamo pronte ad affrontare alcune situazioni, anche noi siamo tendenzialmente mute 😀 Grazie per il tuo spunto 🙂
18/02/2017 at 18:53
Per ora nessuna idea, sono sicura che te la caverai benissimo 🙂
Se vuoi, ti aspetto da me e…se anche tu… hai qualche idea, sarà benvenuta.