Un girasole su un poster in una stazione

Inizio

«Yaaawn»

Sbadigliò Elia mentre saliva sulla macchina. Non gli era piaciuto tanto il film. Troppo lento e troppo sdolcinato… Per intendersi, era il suo genere preferito, ma il troppo storpia! Doveva ricordarsi di leggere almeno una recensione prima di andare al cinema da solo. Perso nei suoi pensieri il ragazzo avviò la macchina e prese la strada di ritorno per casa.

Driiin

«Pronto chi è?» rispose il ragazzo collegando gli auricolari al telefono

«Salve, la chiamo dall’ospedale di Rovana. Volevo confermarle l’appuntamento con il dottor Jeud per domani alle 10.00»

«Ok grazie mille, arrivederci!» chiuse la chiamata Elia. 

Dall’ Incidente era dovuto andare moltissime volte dallo psicologo, per tentare di recuperare il più possibile, ma non c’erano stati questi grandi risultati. Però non era un problema, alla fine non gli dispiaceva fare il viaggio fin là, visto che la segretaria era così carina. 

Driiin

«Pronto chi è ?» Ad Elia non piaceva rispondere al telefono, tanto anche se leggeva il nome sul telefono non aveva idea di chi fosse l’interlocutore. 

«Ehi ciao Elia, come stai tutto bene?»

Voce maschile, sicuramente già sentita… Mmm… 

  • Yo ciao, sì va tutto bene, sono appena andato a vedere un film. Palloso però, ma bello! Te invece come te la passi?»

«[…]» 

La cosa bella degli ultimi quattro mesi era stata che da allora Elia era praticamente costretto ad ascoltare tutti e qualsiasi cosa la gente dicesse. Si era praticamente costretto ad interessarsi ad ogni cosa. 

Ormai gli bastavano due frasi!

«Sì sì Jack, è tutto molto interessante! Sono sicuro che Lucia sarà la ragazza giusta per te! Buona fortuna, basta che non sputtani tutto come quella volta in stazione!»

Dopo aver detto quella frase il ragazzo ebbe un lievissimo giramento di testa. A detta del medico questo consisteva in un meccanismo di difesa della sua mente per evitare di ricordare. 

“Stupido cervello”

«Aspetta, ma se ti ricordi di quella stazione…:»

«Aspetta ti saluto»

Elia chiuse subito la chiamata. Il giramento di testa si era fatto importante e si fermò subito ai lati della strada. Mmm… Ecco perché odiava parlare al telefono, erano molte le chiamate che venivano  interrotte così. Stupido incidente. 

***

«Salve signor Sidori, se è qua per l’appuntamento devo chiederle di aspettare qualche minuto. Il dottore è in ritardo.»

Quella ragazza con i capelli neri aveva una voce così soave. Elia era convinto di essere follemente innamorato ormai. Prima o poi doveva chiederle di uscire per un caffè… 

«Beh ormai è da almeno due mesi che ci vediamo due volte alla settimana, mi può anche dare del tu ormai. Anzi tra l’altro lei sa il mio nome e cognome io di te non so niente, se non che quando sei in imbarazzo arrossisci subito!»

Dalla reazione dell’infermiera Elia capì di aver colto subito nel segno. Era diventato bravo con il cold reading. Faceva sempre il suo sporco effetto. 

«Beh sì è vero hai anche ragione Elia Sidori. Beh io mi chiamo Daisy… Ma…. Scusi …?… sente… acqua…. ersi?»

La testa gli girava come non mai. Per un istante aveva pensato di stare per svenire. Che fosse stato quel nome… Daisy a fare scattare tutto?

La ragazza sembrava effettivamente straniera. Capelli neri, occhi azzurri, fisionomia di un certo tipo. Poteva essere tedesca in qualche misura. 

Magari qualcosa del suo passato proveniva dalla Germania?

Eppure una parte di Elia era certo che quel Daisy era la chiave di tutto…

“É in questi momenti che odio con tutto me stesso quello che mi è successo. Quel maledetto giorno di pioggia, mi ha portato via una parte di me che non so se potrò mai recuperare quello che ho perso”

Cosa succederà nel prossimo episodio

  • Elia incontrerà l'amico del telefono (25%)
    25
  • verrà spiegato da Elia cos'è l'Incidente (75%)
    75
  • ci sarà l'incontro tra doc e paziente e Elia inviterà Daisy ad uscire (0%)
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6 Commenti

  • Ciao Francesco
    decisamente più scorrevole questo episodio. Se lo leggi a voce alta ti accorgerai che mancano alcune pause, per riprendere fiato (virgole) 🙂 .
    Il verbo ricordare è troppo ricorrente, può impoverire il testo.
    donna senza volto (in fondo è un rosa, no?)
    Se vorrai, ti aspetto da me.

    • ammetto che le virgole sono la mia bestia nera, spero di riuscire a migliorare, farò più attenzione! Grazie di avermelo fatto notare 🙂

      Un rosa un po’ atipico diciamo, ma presto sarà tutto chiaro lo prometto!!

      Appena ho un po’ di tempo passerò a leggere il tuo racconto !!

  • Ciao
    Un incidente, un incontro… forse importante. Vedremo dove ci vuoi portare.
    Ho notato qualche particolare che appesantisce il testo. Per esempio nella frase: «Ok grazie mille, arrivederci!» chiuse la chiamata (Elia). la ripetizione del nome del protagonista è superflua. Si capisce che parlava Elia. Tra l’altro il suo nome viene ripetuto spesso.
    “Dall’ Incidente era dovuto andare moltissime volte dallo psicologo, per tentare di recuperare il più possibile…” la frase sembra sospesa, recuperare il più possibile che cosa? senza spoilerare la storia, qualche dettaglio andava aggiunto per stuzzicare l’interesse.
    Spero tu non te la prendere, le mie sono considerazioni da lettrice, non da correttrice di bozze 🙂

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