Dove eravamo rimasti?
Fufi
Arrivate davanti la cucina, Barbara scrutò nel buio, ma non sembrava esserci nessuno. Un po’ più sollevata, accese la luce e fu in quel momento che notò due occhietti verdi che la scrutavano da dietro una scatola. Sentì Lizzie lasciarle la mano.
-Mamma, mamma guarda! Un gatto, un gatto!-
Lizzie era euforica e corse subito verso il gatto che, spaventato, si nascose dietro la scatola.
-Tesoro, se fai così lo spaventi! Aspetta, forse ha fame, vediamo se abbiamo qualcosa da dargli.-
Lizzie non se lo fece ripetere e corse verso il frigo. Barbara notò che una delle pentole che aveva appoggiato sul ripiano era caduta. Probabilmente, l’origine del tonfo che avevano sentito prima. La raccolse e si avvicinò alla figlia. Il frigo era praticamente vuoto, ma quella mattina aveva comprato del latte.
-Direi che potremmo provare a dargli un po’ di latte, tu che dici?-
Lizzie lo prese subito in mano e si girò verso la madre sorridendole. Si vedeva che era felice della presenza del piccolo intruso. Barbara recuperò un piattino, ci versò un po’ di latte e lo poggiò delicatamente a terra, vicino a dove si era nascosto il gatto. Dopo di che fece cenno a Lizzie di far silenzio. Pian piano lo videro spuntare dal suo nascondiglio e avvicinarsi quatto quatto al piattino. Lizzie lo guardava rapita. Quando ebbe finito di mangiare, Barbara provò ad avvicinarglisi. Si abbassò e allungò una mano. Il gatto le annusò le dita, così provò ad accarrezzarlo. In un primo momento si ritrasse, ma quando Barbara provò ad avvicinarsi un po’ di più, si lasciò accarezzare. Lo prese in braccio e lo portò dalla figlia. Doveva avere solo qualche mese. Non sembrava un gatto randagio; era ben nutrito e il suo pelo fulvo era bello lucido. Mentre Lizzie lo accarezzava, cominciò a fare le fusa.
-Tesoro, credo che sia scappato da uno dei nostri vicini. Domani proveremo a chiedere se qualcuno ha perso un gatto-
Lizzie la guardò quasi in lacrime.
-No mamma no, lei è la mia Fufi! Non voglio darla a nessuno, è solo mia!-
Il gattino sembrò percepire il cambiamento d’umore di Lizzie e si agitò tra le braccia di Barbara. Sospirò e sorrise alla figlia.
-Lizzie, forse c’è un bambino lì fuori che lo sta cercando e adesso piange perché non lo trova più, non saresti triste anche tu?-
-Ma mamma…-
-Facciamo così, se non è di nessuno, lo teniamo noi, va bene?-
Le lacrime così si trasformarono in un sorriso.
-Sì! Che bello! Grazie mamma!-
Barbara le piaceva vedere la figlia felice e sperò che quel gatto non appartenesse davvero a nessuno.
-Vuoi tenerlo in braccio, mentre io preparo la cena?-
A Lizzie si illuminarono gli occhi e annuì.
-Ok, siediti sulla sedia a gambe incrociate-
Lizzie fece come le era stato detto. Il gattino si girò qualche volta e poi si accoccolò tra le sue gambe iniziando a fare le fusa.
Subito dopo cena, arrivò l’ora di andare a letto. Entrambe erano esauste. La giornata era stata lunga e faticosa. Arrivata in camera da letto, Lizzie si girò improvvisamente verso Barbara.
-Voglio che Fufi dorma nel letto con me!-
-Lizzie, ascolta, le mettiamo un lenzuolo qui, vicino al tuo letto, così siete lo stesso vicine. E poi la tua Fufi? –
Lizzie sembrava essersi dimenticata del suo peluche.
-No, io voglio che dorma nel mio letto e dormirà nel mio letto! Adesso è lei la mia Fufi!-
Barbara era troppo stanca per discutere con la figlia.
-D’accordo, ma se non ti fa dormire perché si muove, non chiamarmi-
Lizzie cominciò a saltallera dalla gioia e si buttò subito sotto le coperte. Barbara prese Fufi in braccio e la adagiò sul letto della figlia. Le augurò la buona notte e poi si diresse verso camera sua. Appena toccò il cuscino, fu sopraffatta dalla stanchezza e si addormentò.
Era in una stanza, sdraiata su un letto. Non vedeva altro perché era tutto buio. Aveva paura. Voleva alzarsi, ma non ce la faceva. Riusciva solo a pensare di dover andarsene di là prima che arrivasse lui. Sentì dei passi. Qualcuno stava arrivando. Avrebbe voluto urlare, ma nessun suono usciva dalla sua bocca. I passi si erano fermati e sentì che la porta si stava aprendo, pian piano. I passi ripresero, sempre più vicini.
Barbara si svegliò di soprassalto. Un incubo, era solo un incubo. Però non era stato l’incubo a svegliarla. E poi capì.
-Mamma, mamma! Vieni, mamma!-
Erano state le urla terrorizzate di sua figlia.
Perché Lizzie chiama terrorizzata Barbara?
- Fufi sta male (29%)
- Fufi è morta (57%)
- Fufi le ha fatto del male (14%)

13/04/2017 at 10:08
Hei! la tua storia è molto interessante! Quando la continuerai??
01/04/2017 at 17:58
Io sono cattiva, ho fatto morire un piccolo gattino innocente…però la penso come Fue God…se dev’essere, sia.
Ancora la casa deve svelarsi in tutta la sua inquietudine, l’incubo può essere dato anche da una peperonata via…. 😀
Alla prossima!
01/04/2017 at 17:58
Io sono cattiva, ho fatto morire un piccolo gattino innocente…però la penso come Fue God…se dev’essere, sia.
Ancora la casa deve svelarsi in tutta la sua inquietudine, l’incubo può essere dato anche da una peperonata via…. .D
Alla prossima!
23/03/2017 at 10:45
Ho scelto che Fufi sta male.
Questo è carino come capitolo. Se deve essere Horror voglio che prima il gatto finga di stare male così che la bambina si affezioni a lui … GRAVE ERRORE! 🙂
Ciao, ci sentiamo 🙂 Non male.
20/03/2017 at 19:38
Fufi è morta.
Se deve essere horror, horror sia fino in fondo.
Niente di più spaventoso che un gatto morto sul letto di una bambina felice di avere un animale domestico peloso.
Ho i brividi al solo pensiero.
23/03/2017 at 10:48
Anche io ma io sono più per quegli horror che accompagnano il lettore lentamente in uno stato di catarsi, dove prima avviene qualcosina, c’è qualcosa che non funziona, si crede che si risolva, arriva qualcosa di più grave, non si fa in tempo a rimettersi che arriva la catastrofe e quindi …. bum! Il colpo di grazia. 🙂
20/03/2017 at 18:52
Fufi sta male, qualcosa sembra aver preso possesso di lei…. 🙂
Ottimo, avanti così, a presto.
20/03/2017 at 18:35
L’animale come filo conduttore, almeno ancora per un po’ 😉
Avanti così brava 🙂
20/03/2017 at 03:01
Incipit chiaro, lineare, con la giusta punta di inquietudine. Promette bene. Seguo per vedere come fai proseguire il tutto 😉
19/03/2017 at 14:26
Un’ombra secondo me.
19/03/2017 at 13:43
Ciao Jessy,
apprezzo molto l’horror, in particolare le case infestate.
Mi ricordano i film di paura degli anni ’80 tipo, amityville horror per citarne uno.
Ti seguirò volentieri.
Ho votato gatto.
a presto
19/03/2017 at 11:17
Direi che un gatto andrà benissimo. 😀
19/03/2017 at 10:55
Bell’inizio, non vedo l’ora che esca il secondo capitolo!
19/03/2017 at 10:57
Grazie!
18/03/2017 at 21:01
Mi piace molto la situazione, una madre e sua figlia da sole in una casa nuova… Le scale poi mi hanno sempre inquietato e scenderle con rumori sconosciuti provenienti dal piano di sotto mi fa venire i brividi…
Ottimo Incipit… Sono curioso di ciò che succederà
18/03/2017 at 22:50
Grazie! Spero che continuerà a piacerti
18/03/2017 at 12:01
Ciao Jessy,
ho votato nessuno perchè mi pare troppo presto per mettere troppa carne sul fuoco. A parte qualche errore grammaticale ( che faccio anche io e alla quale si può rimediare) come : atterra ( a terra) e affianco ( a fianco), l’unica cosa che mi sento di consigliarti e non usare troppo i clichè chepotrebbero rendere la storia scontata. Complimenti per la scorrevolezza del testo e il personaggio della bimba che fa molto tenerezza. Sono sicura che, se inserisci qualche scena sorprendente e inaspettata, verrà fuori un bel racconto poichè le potenzialità ci sono. Avanti tutta quindi! Ti seguirò. Alla prossima.
Ps: se hai voglia passa a sbirciare pure da me. Aspetto anche io i tuoi consigli.
18/03/2017 at 12:02
Vedi che sbaglio pure io? Ho scritto “alla quale”, hihihihi.
19/03/2017 at 11:18
Sognatrice, sei tu? :O
18/03/2017 at 12:10
Grazie dei consigli, li seguirò sicuramente! Sei stata molto gentile! Passerò sicuramente a leggere la tua storia 🙂
18/03/2017 at 04:05
Beh, seguendo la tradizione dell’horror puro, io direi nessuno 😉
A parte qualche erroruccio veniale, trovo il capitolo molto fluido e scritto bene, seguo e ti aspetto per il prossimo, ciao 🙂
18/03/2017 at 12:10
Grazie! 🙂
17/03/2017 at 22:24
Ciao,
ho detto un gatto perché con tutto il parlare che ne hai fatto mi sembrava una scelta quasi indotta in via subliminale 😀
Sul tema “casa stregata” è stato detto di tutto di più, perciò mi incuriosisce scoprire come riuscirai a sorprenderci 🙂
Il testo è scorrevole, le atmosfere ci sono.
Ciao alla prossima!!!
ps: so di essere pallosa ma… A fianco, o Di fianco, non AFFIANCO che è voce del verbo affiancare….
17/03/2017 at 22:34
Grazie! Spero davvero di riuscire a sorprenderti 🙂 soprattutto grazie mille della correzione, fanno sempre piacere per non sbagliare più in futuro 🙂
17/03/2017 at 22:00
Già dimenticavo … ho scelto nessuno. Un po’ prestino per fare paura secondo me 🙂
17/03/2017 at 22:00
Massì voglio seguirtelo! Mi fa tenerezza la piccola! 🙂
17/03/2017 at 22:36
Grazie, spero che la storia possa piacere 🙂
19/03/2017 at 22:33
So di essere duro nel dirlo ma quello dipende da te 🙂
In realtà la trama la trovo un po’ trovo … “classica”. Non me ne volere. Puoi idearti mille cose per sorprendermi.
Conquistami 🙂
23/03/2017 at 08:38
Lo so che la trama può sembrare un po’ classica, ma accetto la sfida e cercherò di stupirti! 🙂
17/03/2017 at 21:40
Gatto. Mi sono lascita influenzare da Lizzie. Ciao