Dove eravamo rimasti?
Ricordi...
Si infilò nel buio della strada e cominciò a correre. I piedi le parevano di piombo e ogni passo nell’oscurità rimbombava come in una grande galleria. Il suono del suo respiro le intasava le orecchie e i suoi occhi cercavano impazziti una fonte di luce.
D’improvviso sentì alla sua destra una folata di vento e frenò di colpo, quasi cadendo a terra, per poi rialzarsi e ritornare nel punto dove lo aveva sentito. Con le mani in avanti tastò la superfice di un muro e trovò il punto da dove fuoriusciva l’aria fredda: una parete abbozzata di tavole di legno.
Si voltò e percepì in lontananza i passi frettolosi della donna che si avvicinavano e pensò “fai che inciampi e si infilzi sulla sua stessa spada”, un pensiero piuttosto irrealizzabile e schifosamente ottimista lo avrebbe definito suo padre.
Prese una rincorsa dal punto dove stava la parete e gli diede una bella spallata. Questa e Yuki caddero miracolosamente; una sfasciandosi a terra e l’altra su un sacco della spazzatura.
Yuki incredula si rimise in piedi e costatò di trovarsi esattamente nella via opposta a quella che aveva preso all’inizio, quella opposta alla viuzza con lampione spento, quella che avrebbe dovuto prendere all’inizio. Diede un occhiata veloce alla parete sfondata e riprese a correre verso la residenza Wakaba.
Mentre il naso veniva tagliato dalle lame del freddo e la gola cominciava a seccarsi un ricordo passato le attraversò gli occhi.
Una bambina in Kimono a pesci rossi giocava tranquilla nel cortile di casa con le stelle filanti mentre in alto nel cielo esplodevano i primi fuochi artificiali dell’Hanabi Taikai. Certo avrebbe tanto voluto andare a visitare le bancarelle di yakisoba e zucchero filato, ma non poteva allontanarsi senza il permesso di mamma e papà, in quel momento impegnati a discutere su faccende da grandi. Suo fratello era già partito con i suoi amici e sicuramente ora se li stava godendo dalla riva del fiume. La piccola bambina di 8 anni continuava a pensare che non era giusto che lei, l’ unica che non si lamentava mai di nulla, subisse quella ingiustizia e così decise di andare per conto proprio, fregandosene dei genitori che non facevano altro che urlarsi a vicenda ignorandola. Dopo pochi isolati si perse e cominciò a sentirsi seguita da qualcuno ritrovandosi a correre in una strada scura scura e in lacrime gridava e pregava il papà, la mamma e il suo fratellone di venirla a salvare.
Ora si sentiva pesante, come se qualcuno l’avesse agganciata con una corda a un blocco di cemento e le avesse ordinato di correre. Nonostante questo, continuò nella speranza di distanziarsi il più possibile da quella ‘cosa’ che la stava inseguendo. Corse a perdifiato tra le file di vie, spaventandosi per ogni zucca e scheletro che si ritrovava davanti, accorgendosi solo in un secondo momento che erano decorazioni e salendo i gradini a due a due delle scale dirette alla residenza che parevano interminabili. Continuò a correre con i polmoni bruciati e gli occhi lacrimanti.
Non fu mai così felice in vita sua di vedere il vecchio cancello che la separava dalla mostro e la salvezza.
Prese di fretta le chiavi ,con le mani tremanti e ancora sporche di sangue nero del mostro, e le vollero ben dieci secondi prima di riuscire a infilarle correttamente nella serratura. Di tutta fretta si gettò sulla porta scorrevole dell’ingresso e mentre chiamava il nome della governante continuava a voltarsi indietro, temendo di vedere al posto della simpatica zucca all’ingresso, gli occhi del mostro.
Tutto però era placido e tranquillo.
Mentre era occupata a ispezionare ogni angolo del giardinetto con lo sguardo non si accorse della figura dietro allo shoji che, aprendo la porta a cui era appoggiata Yuki, la fece cadere per la terza volta quella sera, stavolta sul genkan dell’ingresso.
“Tutto apposto? ti sei fatta male?” chiese una voce che fece alzare lo sguardo a Yuki dal pavimento.
A chi appartiene l'ombra misteriosa?
- A un coinquilino della residenza (0%)
- Al fratello di Yuki (100%)
- Alla governante (0%)

17/05/2021 at 20:49
Come non dimenticarsi di un racconto di anni orsono -.-“
01/02/2018 at 19:41
Ciao ma quanto ci vuole per il resto???
17/04/2017 at 19:48
il fantasma… So che il mostro potrebbe essere vicino al fratello, ma anche il fantasma del mostro potrebbe esserlo. Ciao
08/04/2017 at 06:24
La bambina col Kimino a pesci rossi, dato che è entrata in scena facciamola recitare… Ciao
17/04/2017 at 10:00
ciao! grazie al tuo voto mi hai schiarito le idee!
30/03/2017 at 18:59
Una storia molto interessante e un’ambientanzione completamente diversa dalle solite. 🙂
Ps: ho votato per il fratello di Yuki
31/03/2017 at 14:57
Ciao e grazie per il tuo voto!
28/03/2017 at 15:15
III ipotesi per me. Ciao
22/03/2017 at 17:09
Ho scelto non riesce a muoversi e aspetta la fine ormai prossima. La donna con il kimono mi ha ricordato un po’ la leggenda metropolitana della kuchisake onna.
23/03/2017 at 17:17
Ciao, vedo che ne sai di youkai! mi sono ispirata proprio a quella leggenda! grazie per il voto!
23/03/2017 at 17:35
Sí, ho studiato giapponese all’università e mi ho sempre trovato affascinanti le loro leggende metropolitane 🙂
21/03/2017 at 18:41
Opto per il corpo… magari indossa un Kimono rosso… Ciao
21/03/2017 at 19:00
Ciao grazie per il voto!! Spero che la donna in kimono rosso sia comunque di tuo gradimento! ps.ho optato per l’esclusione dei casi sospetti nel tuo racconto 😉