NONONONSENSE

Dove eravamo rimasti?

...cosa trova per fissare il coperchio? I cerotti centenari che il suo trivavolo aveva ricevuto direttamente dalle mani di Earle Dickson nel 1921. (33%)

il trivio che non si triforca (ovvero: tutti al 33 percento)

Gino afferrò malamente la sparachiodi dal grilletto particolarmente sensibile, e come conseguenza dovette immediatamente ricorrere all’uso dei preziosi cerotti edizione 1.0 per cercare di tamponare il sangue che usciva da indiceanularemedio, ormai uniti in una unica e indivivisibile entità.

Cercando di non perdere il suo sange freddo (infatti continuava a perderlo caldo), masticò la gomma che aveva in bocca altri 5 secondi nel vano tentativo di renderla ancor piu’ calda e appiccicosa e provò ad utilizzarla per sigillare la scatola.

Cosa potrebbe maggiormente condurci verso un epilogo assurdo e sensa senso?

  • Arrivano Ada e Pia, le sorelle di Nino. (43%)
    43
  • La gomma ostinata non vuole saperne di staccarsi dalle dita di Gino. (43%)
    43
  • Nino inizia a riprendere i sensi e si oppone alla chiusura della scatola. (14%)
    14
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15 Commenti

  • Ciao Giacomo,
    ricordi per caso lo zero comico assoluto di Aldo Giovanni e Giacomo?!?!?
    Tu ci sei molto vicino!!! Spero che lo prendi come un complimento, magari odi Aldo Giovanni e Giacomo 😉
    Un mix riuscitissimo, mi hai fatto morire dal ridere, soprattutto col sangue freddo/caldo.
    Io direi che potremmo introdurre Ada e Pia 😉
    Ciao!!!

  • Arghh, me lo fate apposta 🙂
    Anche questa volta la votazione è risultata piuttosto inutile: sembra di essere in parlamento. Tutte le opzioni sono state votate ex equo al 33,333333333333%…. ma che vorreste far decidere a me?
    …e io allora fondo insieme tutte le opzioni, così accontento il 100% dei lettori… ed eventualmente anche chi avesse sbagliato a votare.

  • Ehi ciao Giacomo,
    non solo la tua storia si recupera bene, ma si ricorda anche bene…poche e semplici informazioni da immagazzinare…proprio quello che fa per me in questo periodo!!!!
    Vista la surrealità (le patatine da imballaggio sono state fantastiche!!!) ho optato per il cerotto vintage 😉
    Fra l’altro mi stai aprendo più di un mondo: non conoscevo l’inventore dei cerotti come non conoscevo il premio Nobel…perciò grazie 😉

    • ha ha ha, mi fa piacere che menti sufficientemente aperte e curiose, tra le poche parole di una storia senza senso, trovino spunti per nuove scoperte.
      Come ho detto (o comunque si è capito) questo racconto è un gioco, per vedere dove si può arrivare saltando di palo in frasca e cercando di non seguire alcuna logica sensata… …siamo giunti già al giro di boa e ancora non ho la piu’ pallida idea di dove andremo a finire.

  • Chiedo scusa agli innumerevoli (comunque potrebbero bastare le dita di una mano) lettori, per il lungo periodo che è intercorso dall’ultimo capitolo… ma che volete, avevo scritto piu’ di 300 pagine, ed è stata dura, sintetizzare tutto in poche righe.
    Il bello è che (come ha fatto notare Cinzia), se perdete il filo della trama, cosa peraltro probabile, fate presto a rileggere tutto. 🙂

  • Ciao NON-Giacomo,
    non conoscendo affatto il premio Nobel Schrödinger sono alquanto interessata alle sue teorie.
    Storia surreale e tutta da scoprire, come il contenuto delle scatole: quello che c’è di bello è che, se rimani indietro con la lettura, fai presto a recuperare 😀
    Mi raccomando prosegui in fretta sennò….che scatole 😉
    A presto!

    • oh, come mi spiace non poter seguire questo percorso, che avrebbe dato più senso alla mia storia “sensa” senso.
      Schrödinger ha formulato il suo paradosso (disponibile in tante alternative equivalenti, ma più o meno tutte prevedono un gatto) per dimostrare i limiti della teoria quantistica, ovvero di QUANTO questa non sia direttamente applicabile alla realtà.
      Si trovano in rete spiegazioni accessibili (in quelle troppo fisiche/matematiche mi ci perdo) e mille utilizzi divertenti (scherzi, battute e storielle divertenti)…. vedrò se riuscirò a far rientrare lo scienziato da qualche porta sul retro.

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