Dove eravamo rimasti?
il trivio che non si triforca (ovvero: tutti al 33 percento)
Gino afferrò malamente la sparachiodi dal grilletto particolarmente sensibile, e come conseguenza dovette immediatamente ricorrere all’uso dei preziosi cerotti edizione 1.0 per cercare di tamponare il sangue che usciva da indiceanularemedio, ormai uniti in una unica e indivivisibile entità.
Cercando di non perdere il suo sange freddo (infatti continuava a perderlo caldo), masticò la gomma che aveva in bocca altri 5 secondi nel vano tentativo di renderla ancor piu’ calda e appiccicosa e provò ad utilizzarla per sigillare la scatola.
Cosa potrebbe maggiormente condurci verso un epilogo assurdo e sensa senso?
- Arrivano Ada e Pia, le sorelle di Nino. (43%)
- La gomma ostinata non vuole saperne di staccarsi dalle dita di Gino. (43%)
- Nino inizia a riprendere i sensi e si oppone alla chiusura della scatola. (14%)

06/07/2017 at 11:52
Muoio dal ridere! Tutto questo è successo per una scatola?! Tutta colpa di Amazon! Voto per la gomma da masticare ?
05/05/2017 at 19:37
Ciao Giacomo,
ricordi per caso lo zero comico assoluto di Aldo Giovanni e Giacomo?!?!?
Tu ci sei molto vicino!!! Spero che lo prendi come un complimento, magari odi Aldo Giovanni e Giacomo 😉
Un mix riuscitissimo, mi hai fatto morire dal ridere, soprattutto col sangue freddo/caldo.
Io direi che potremmo introdurre Ada e Pia 😉
Ciao!!!
04/05/2017 at 18:18
Arghh, me lo fate apposta 🙂
Anche questa volta la votazione è risultata piuttosto inutile: sembra di essere in parlamento. Tutte le opzioni sono state votate ex equo al 33,333333333333%…. ma che vorreste far decidere a me?
…e io allora fondo insieme tutte le opzioni, così accontento il 100% dei lettori… ed eventualmente anche chi avesse sbagliato a votare.
24/04/2017 at 20:47
Ehi ciao Giacomo,
non solo la tua storia si recupera bene, ma si ricorda anche bene…poche e semplici informazioni da immagazzinare…proprio quello che fa per me in questo periodo!!!!
Vista la surrealità (le patatine da imballaggio sono state fantastiche!!!) ho optato per il cerotto vintage 😉
Fra l’altro mi stai aprendo più di un mondo: non conoscevo l’inventore dei cerotti come non conoscevo il premio Nobel…perciò grazie 😉
24/04/2017 at 21:16
ha ha ha, mi fa piacere che menti sufficientemente aperte e curiose, tra le poche parole di una storia senza senso, trovino spunti per nuove scoperte.
Come ho detto (o comunque si è capito) questo racconto è un gioco, per vedere dove si può arrivare saltando di palo in frasca e cercando di non seguire alcuna logica sensata… …siamo giunti già al giro di boa e ancora non ho la piu’ pallida idea di dove andremo a finire.
24/04/2017 at 17:17
Chiedo scusa agli innumerevoli (comunque potrebbero bastare le dita di una mano) lettori, per il lungo periodo che è intercorso dall’ultimo capitolo… ma che volete, avevo scritto piu’ di 300 pagine, ed è stata dura, sintetizzare tutto in poche righe.
Il bello è che (come ha fatto notare Cinzia), se perdete il filo della trama, cosa peraltro probabile, fate presto a rileggere tutto. 🙂
18/04/2017 at 00:17
mi aggiungo ai tuoi 3 o 6 lettori e scombino le carte 😉
01/04/2017 at 18:12
Ciao NON-Giacomo,
non conoscendo affatto il premio Nobel Schrödinger sono alquanto interessata alle sue teorie.
Storia surreale e tutta da scoprire, come il contenuto delle scatole: quello che c’è di bello è che, se rimani indietro con la lettura, fai presto a recuperare 😀
Mi raccomando prosegui in fretta sennò….che scatole 😉
A presto!
03/04/2017 at 14:10
oh, come mi spiace non poter seguire questo percorso, che avrebbe dato più senso alla mia storia “sensa” senso.
Schrödinger ha formulato il suo paradosso (disponibile in tante alternative equivalenti, ma più o meno tutte prevedono un gatto) per dimostrare i limiti della teoria quantistica, ovvero di QUANTO questa non sia direttamente applicabile alla realtà.
Si trovano in rete spiegazioni accessibili (in quelle troppo fisiche/matematiche mi ci perdo) e mille utilizzi divertenti (scherzi, battute e storielle divertenti)…. vedrò se riuscirò a far rientrare lo scienziato da qualche porta sul retro.
31/03/2017 at 11:54
Ciao Giacomo
Secondo me, la scrittura è “scrittura”, non “idea”. Non si può fare con la parola quello che Duchamp ha fatto con l’immagine.
Solo tu sai dove ti porterà l’esperimento.
20/03/2017 at 17:03
Questa storia è veramente senza senso! In senso buono. (Credo.)
18/03/2017 at 18:44
È grave il fatto che lo trovi quasi geniale?
18/03/2017 at 18:48
genio e follia… sono molto vicini (basta girare la medaglia)
15/03/2017 at 18:24
Nonostante le scatole contengano pizza per antonomasia, io ho voglia di sfatare questo mito e sfidare i tabù votando un’altra scatola. Perché aggiunge pathos, capisci? Magari poi trovi della vigorilla al suo interno (classica nei libri con incroci di cani selvatici).
16/03/2017 at 19:38
Doh, vigorilla!
mmmmm…