LA CRICCA DEL CRIC

Dove eravamo rimasti?

Sono le 8 e il negozio di Siro è ancora chiuso: che faranno i nostri eroi? Andranno a vedere i lavori del gas in via Gori (50%)

Ma ‘ndo vai, sei i lavori del gas non ce li hai?

«Ma tu hai capito che ci vuol fare Aldemaro col cric?» Renzo confabulava con Giuliano mentre camminavano verso il negozio di Siro.

«Perché lo chiedi a me? Chiedilo a lui!»

Ma Renzo non si sarebbe mai abbassato a tanto, visto che con Aldemaro c’ era un rapporto di amore/odio alquanto sbilanciato verso l’odio: la verità era che erano troppo simili, avevano ciascuno orgoglio in quantità da vendere.

Nel frattempo avevano raggiunto il negozio. La serranda era abbassata, essendo appena le 8, ma loro bussarono ugualmente: Siro si alzava sempre all’alba, perciò di solito arrivava in negozio molto prima dell’orario ufficiale.

«Bussa ancora Giuliano.» disse Lidia, visto che nessuno rispondeva «Siro è un pò sordo.»

«Solo lui?» Aldemaro non riusciva proprio a stare zitto.

«Senti tu, la chemio fa anche questo effetto, se mai avrai un tumore pure tu ne riparleremo!»

Aldemaro non replicò. In realtà c’era dell’affetto di vecchia data con Lidia: da giovani erano stati a lungo fidanzati, poi lui aveva dovuto spostarsi per lavoro e la cosa non era andata in porto. Le recriminazioni della gioventù avevano lasciato il posto, in tarda età, alla convinzione che così è la vita, e quindi ora i due erano tornati buoni amici: le punzecchiature servivano semplicemente a tenerli vivi.

«A quanto pare non c’è proprio, e ora che si fa?» chiese Giuliano.

«Beh, visto che siamo a due passi, andiamo a vedere i lavori in via Gori.» propose Aldemaro.

«Tu non hai voce in capitolo, non hai votato prima!» s’intromise Renzo. «Erano in vantaggio i lavori della tramvia.» e incrociò le braccia.

Renzo e Aldemaro si fissarono scontrosi in un duello all’ultima intensa cataratta.

«Buoni, state buoni se potete!» s’intromise come sempre l’arbitro Giuliano. «Si va in via Gori così Lidia non si sforza troppo, ok?»

«Io ci sto.» intervenne lei «cammino giusto un pò che mi fa bene per la sciatica, se mi fermo troppo mi blocco.»

«E allora dillo che vuoi il monopolio! » brontolò bonariamente Aldemaro: nel frattempo, però, le aveva dato il braccio.

Appena arrivati al cantiere le donne si sedettero in una panchina, mentre gli uomini si disposero uno accanto all’altro al di là delle transenne, sull’attenti come tanti soldatini di un plotone di esecuzione. C’erano due operai che stavano parlottando fra loro dentro una buca fresca di scavo, dando ripetute occhiate a quello che sembrava un arco in pietra interrato. Vedendo la combriccola si girarono subito.

Quello più smilzo, un ometto rugoso e bruno, disse, dando di gomito al compagno: «E’ arrivato pure il pubblico.»

Quindi ripresero a parlare tra loro.

«Beh, allora? Ma questi non lavorano!» Aldemaro difettava di pazienza.

«Siamo appena arrivati, aspetta un attimo!» ribatté Renzo.

«Ho capito ma la strada è chiusa da tre giorni, che stanno ancora a pensare? Se fanno così altro che due mesi..che poi vero, due mesi per sostituire un tubo del gas..»

Lo smilzo bruno si girò di nuovo per squadrare i due litiganti.

«Quando ero giovane io..» riprese Aldemaro.

«Sì ai tempi di re Pipino..» puntualizzò Renzo.

«..non mi si fermavano le mosche sul naso da quanto trottavo sul lavoro!»

«E che eri, un fantino?»

«..questi giovani d’oggi!» concluse infine Aldemaro con un superclassico.

A questo giro si voltò l’operaio più corpulento, che avrà avuto una sessantina d’anni, e gli schioccò un’occhiata truce.

Sopraggiunse quindi un terzo operaio, basso e ancora più smilzo del bruno, tanto che pareva gli avessero risucchiato tutta la polpa da dentro.  

«Ragazzi arriva Ercolino!» annunciò Aldemaro.

«Pompiere, non giudicare dall’aspetto. Quando ero giovane io..» intervenne Giuliano.

«Eccone un altro» commentò Renzo.

Ma Giuliano riprese imperterrito «..al mio paese arrivò un giorno un tale proprio come quello, che andava in giro a chiedere lavoro. Nessuno però lo volle prendere a faticare, perché tutti avevano paura che schiattasse sul posto senza nemmeno dire ahi. Ma mio padre, che ci vedeva lungo, se lo prese con sé. Insomma, quello gli portò giù nell’aia, tutto da solo, il taglio di bosco di una settimana in appena due giorni!»

Tutti si voltarono verso lo smilzo che più smilzo non si poteva, che si stava avvicinando a due blocchi di cemento, e rimasero col fiato sospeso, credendo per un attimo che se li sarebbe caricati sulle spalle.

Quello invece si accese una sigaretta, si appoggiò ad un blocco e tirò due boccate, guardando i compagni che parlavano.

«Questi giovani d’oggi!» ripeté Aldemaro, come in un déjà-vu, prima di aggiungere «Ora si fa il botto gente!»

Nel frattempo un tizio con una cartelletta in mano, che sembrava un pezzo grosso, si avvicinò ai due che parlottavano e si mise a confabulare anche lui.

Quindi chiamò tutti intorno a sé e annunciò a voce alta: «Ragazzi fermi tutti! A quanto pare nello scavo di ieri è venuto fuori una specie di reperto archeologico. Qui si blocca tutto fino a nuovo ordine.»

Gli operai si dispersero ai quattro venti, ma quello corpulento tornò indietro apposta per passare davanti a loro ed esternare un: «Lo spettacolo è finito gente!»

Abbiate pazienza, i nostri protagonisti hanno una certa età e l'avventura arriverà a tempo debito. Nel frattempo vanno:

  • Di nuovo in ufficio e incontrano una moglie...(a scelta tra la Giovannona, Fulvia la marescialla o Gina turchina) (18%)
    18
  • In farmacia da Zarzio (27%)
    27
  • Al pensatoio da Sandokan (55%)
    55
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238 Commenti

  • Rieccomi, Cinzia.
    Un finale insieme allegro e malinconico, come la vita, direi. A tutte le età.
    La chiusura del cerchio che giustifica “Il Crick” iniziale è spassosissima.
    Hai condotto la storia in porto con uno stile coerente e divertente, era facile scivolare nel melenso ma tu sei riuscita a mantenere un equilibrio invidiabile, facendo sorridere e riflettere. Brava!
    Ciao, ti auguro un’ottima domenica e un sacco di bei giorni a venire 😀

  • Eccoci al tuo gran finale Cinzia.
    Un epilogo coerente con il resto del racconto; il gruppo di arzilli vecchietti si ritrova con il loro tipico entusiasmo.
    Storia che viaggia al limite del surreale proprio in virtù dell’energia apparentemente inesauribile che li contraddistingue. Probabilmente è questo che fa ridere e riflettere allo stesso tempo.
    Il messaggio è chiaro e positivo.
    Il racconto è stato fluido e scorrevole, anzi, la tecnica mi è sembrata migliore rispetto alla tua storia precedente.
    Ci si rivede da queste parti se deciderai di tornare.

    A presto

    • Ciao Fue, lieta di ritrovare anche te nel finale!
      Mi ha fatto sorridere la tua osservazione: storia quasi surreale x l’energia che sprizza da tutti i pori dei miei vecchietti? Non lo so…sarà che io ho intorno a me tutti attempati esempi di questo tipo: mio padre ha apoena fatto 88 anni e in questo monento è vua da solo in campagna, mio suicera ne ha 84 e, reduce da un infarto l’anno scorso, porta a giro mio figlio in bici, mia suocera ne fa ottanta e carica la spesa in bicicletta. .e mia mamma. ..guarda la risposta a Maria 🙂 Quindi per me il loro entusiasmo è più che reale! Comunque grazie mille, anxhe x l’osservazione sullo stile migliorato 🙂
      A presto!

  • Bellissimo!!
    “Finché c’è vita c’è speranza”
    Proprio vero! E mi piace moltissimo L’atteggiamento sempre positivo dei tuoi vecchietti, prendere la vita con un sorriso nonostante malattie e difficoltà non è da tutti… Riescono sempre ad apprezzare le piccole gioie, la loro amicizia, ciò che gli offre ancora la vita.
    Li apprezzo davvero molto, grazie per averci fatto conoscere dei personaggi così incoraggianti!
    Con la tua umoria hai regalato a tutti noi più di un sorriso, ma in realtà la tua storia ha davvero un profondo significato ☺️
    Complimentissimi anche per il tuo stile, per le tue descrizioni e per tutto insomma….
    Buona serata Cinzia, e non vedo l’ora di rileggerti ancora e ancora!?

    • Ciao cara Naomi,
      sono felice che la conclusione del mio racconto ti abbia entusiasmato.
      Hai, come sempre, speso parole gentili e lusinghiere…grazie di cuore!
      Come ho già detto ad altri, il messaggio dei miei vecchietti non poteva che essere positivo, perchè ho la fortuna di avere vicino a me tutti esempi di grande vitalità: da mio padre, a mia madre, ai miei suoceri (guarda in proposito, se ti va, le risposte a FueGod e Maria)…pertanto devo ringraziare loro per la positvità che mi viene regalata tutti i giorni.
      Un grandissimo saluto!

    • Ciao Anna, grazie!
      Sono contenta che il finale ti sia piaciuto…devo dire che sono piuttosto soddisfatta anch’io 😉
      Meno male che, come ho detto anche sotto, l’avevo già un pò buttato giù tempo fa…adesso sono impegnata proprio su altro!!!
      Infatti sto partecipando anche poco…ho visto che hai proseguito con la tua storia, se ce la farò darò un’occhiata! Un caro saluto!

  • Ciao Cinzia
    Storia scorrevole e con la giusta dose di humour, che non guasta mai.
    Il tuo stile è piacevole da leggere. Ambientazione, personaggi (e i loro acciachi), sono ben caratterizzati. Ho solo qualche remora riguardo a Lidia e la “sua chemio”. Anche se Lidia è caratterialmente proattiva e non sembra avere la morte negli occhi, trattasi di una terapia pesante, psicologicamente e fisicamente.
    A rileggerti

    • Ciao Maria,
      grazie per avermi seguito fino qui, e per i complimenti. Fa piacere riceverli, come fa piacere, soprattutto, aver avuto voi tanti lettori che vi siete appassionati alla mia storia: io sarei stata già contenta così.
      Rispondo subito alla tua osservazione su Lidia: grazie anzi per avermi espresso il tuo sentire, così posso spendere due parole in più sull’argomento, perché non vorrei aver dato l’impressione di averlo preso alla leggera.
      Ciò che ho scritto non è frutto di immaginazione, l’ho scritto con cognizione di causa.
      Mia mamma ha fatto la chemio per sei mesi, e Lidia è lei. Aveva qualche fastidio dopo ogni seduta, nausea più che altro, ma dopo aver assunto i farmaci prescritti allo scopo stava bene. Era, ed è ancora, super sprint: ha dato lei forza a me, il che è tutto dire.
      Continuava a preparare i suoi manicaretti stupendi, e a pensare a noi, e non l’ho mai vista piangere una sola volta. Probabilmente dentro di sé le cose erano ben diverse, ma il suo spirito era sempre vivido e …vivo!
      Un caro saluto 😉
      Ps: per ora niente chemio, si starà a vedere per il futuro, lo spirito è sempre lì, mia mamma pure 😉

  • Brava, anche per il modo in cui sei riuscita a mettere il punto alla storia di questi amabili vecchietti. Guarderò con occhio diverso gli acciaccati ottuagenari che passano il tempo su qualche panchina, apparentemente osservando con noncuranza il traffico, o i lavori di scavo della tranvia… potrebbero essere affiliati di una qualche cricca (quella del crack, se soffrono di colpo della strega)… ma i nostri eroi hanno figli? stai a vedere che un’ipotetica seconda puntata sarà giocata dai loro discendenti, prima i figli e i nipoti a seguire.
    e buone ferie anche a te, VA’!

    • Ah ah ah!!
      La cricca del crack potrebbe essere un’idea…i nipoti fattoni di Aldemaro e Renzo che si becchettano 😉
      Sono contenta che ti sia piaciuto il finale: a dire la vera verità lo avevo ideato già da tempo…e meno male, perchè ultimamente la mia testa è proprio da un’altra parte!!! I vecchi ottuagenari mi fanno tenerezza, tranne quando guidano un veicolo però…lì mi irritano un pò…che cattiva!!!
      Un caro saluto e …a presto? Non esci più dal trivio che si triforca? Ti ha risucchiato!!!!
      Peccato, ci speravo 😉

    • Ciao Danio!
      Un minimo di scuse ci volevano, non mi piace stare troppo lontano dalle mie storie…
      Tu sei preso ma vedo che sei super presente sulla piattaforma 😉 Complimenti!
      A volte non riesco a starne lontana neanche io….a questo proposito, se riesco faccio un salto al tuo nuovo racconto.
      Un caro saluto e…a presto? Ma sì dai!
      Grazie per esserci stato!

  • CIAO A TUTTI!
    Innanzitutto mi scuso per la lunga assenza. Mi sono lasciata traviare da altre cose, e mi pareva di non riuscire a mettere un punto ai miei amabili vecchietti. Però alla fine…eccomi qui!
    Ringrazio tutti coloro che si sono soffermati sulla mia storia, e mi hanno seguito fin qui, lasciandomi le loro impressioni. Il confronto con i lettori è bello, istruttivo, la parte migliore di questa piattaforma.
    Non so quando mi butterò in una nuova avventura scribereccia, ma per il momento auguro a tutti buona lettura e buona scrittura.
    E anche buone ferie, và, visto che siamo in periodo 😉
    Un caro saluto,
    Cinzia

    • Ciao Chiara,
      piacere di ritrovarti!
      Sì, siamo a fine, però come ho già detto sono in parte felice.
      Certo, mi mancheranno gli scambi di battute mordaci tra Renzo e Aldemaro, però ultimamente mi sono buttata proprio su altro, e sono ansiosa di proseguire in questo nuovo filone, che mi ha preso moltissimo 😉
      Grazie per essere passata, spero di pubblicare presto l’ultima puntata.
      Buon fine settimana!!!

    • Ciao Vale,
      in parte dispiace anche a me, ovvio…non so come spiegarlo, ma i miei vecchini mi rendono placida e tranquilla 😉
      Però il racconto è giunto alla sua naturale fine, e la mia fantasia sta già volando verso altri lidi !!!!
      Grazie davvero per la presenza e i complimenti, tutto sempre gradito 😉
      Buona serata!

    • Ciao Vale,
      grazie mille!
      Per tutto: per aver seguito, e per esserti affezionata ai mei vecchini. Siamo alla fine e un po’ mi dispiace, ma onestamente in questo periodo sono molto concentrata anche su altri generi, quindi li lascio senza rimpianti 😉
      Anche se mi sono divertita moltissimo nei siparietti tra Aldemaro e Renzo 😉
      Buon pomeriggio!!

    • Ciao FueGod,
      eh sì, siamo alla fine 🙁
      Un po mi dispiace ma un po va bene così, perché ho in mente di dedicarmi ad altro 😉
      Il Signore degli anelli si è infilato da solo, è nato da una pura associazione di idee: Lidia con anello/senso di colpa/seduzione del male…PAM!!!
      Al gran finale 😉

    • Ciao Danio,
      ho già qualche idea sul finale agrodolce, e ovviamente Amici Miei è sempre un intramontabile cult 🙂
      Anche a me dispiace che siamo a fine, ed è in effetti probabile che continui a scrivere sulla piattaforma, perché mi piace troppo relazionarmi con tutti voi…chi lo sa…
      Grazie della fiducia comunque, e buona serata 🙂

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