Dove eravamo rimasti?
Il Carillon
Ed ora vi devo una spiegazione sulla violazione del patto del Cardian, e sul perché questo abbia reso ristretta la libertà personale dei troll, costringendo i sopravvissuti a vivere come reietti in un unico continente nel vano della cassa armonica.
Oppure preferite che prima vi illustri la formazione geografica del regno del piccolo popolo? Si, credo sia meglio. Beh, vediamo…da dove comincio…
Avete mai tenuto tra le mani un carillon, di quelli rotondi, rosa confetto, che sanno di vaniglia?
Avrete di sicuro sentito com’era liscia la consistenza, o quanto fossero intricati e precisi i dettagli incisi a mano.
Girando la manovella, la scatolina si apre, e ne fuoriesce una splendida melodia. Ne avvertite le vibrazioni contro le dita, sapete che proviene da qualche parte dentro quello strano aggeggio.
A questo punto problema risolto, penserete.
E invece no.
Vi siete mai chiesti chi muovesse quegli ingranaggi? La molla che si spinge girando la manovella, certo, è vero. Allora cambiamo domanda: a che cosa vi fa pensare la melodia di un carillon? E perché?
La vecchia Zelda saprebbe scrivere un’enciclopedia su questo argomento, a dispetto delle dita distorte e ingobbite, dal momento in cui lei è l’artefice di questi meravigliosi oggetti.
Secoli di lavoro le hanno reso cosi assottigliate le punte delle dita che non usa più nemmeno gli strumenti calibrati appositamente all’uso. Anche se ora è diverso.
Secoli fa, quando Zelda creava un nuovo carillon, la melodia che aleggiava nell’aria era serena, leggera. Di recente, dato il suo incarceramento da parte delle fate della Zona D’Ombra e l’obbligo con imposizione di creare carillon allo scopo di intrappolarvi le diverse specie del mondo sotterraneo, le note che gli ingranaggi partoriscono sono pesanti, gravi.
Gocce di nebbia scura che offuscano brillanti ingranaggi bronzei. Ah, a proposito, Zelda è quell’unica strega di cui vi ho accennato tempo fa. Come mai sia l’unica dovrei chiederlo ad uno dei fratelli Nilsen, che sicuramente sapranno dirmi qualcosa in merito.
Dopotutto, hanno una libreria rifornitissima. In conclusione, un carillon è un piccolo mondo, i cui abitanti aspettano solo che voi premiate un bottone, giriate una leva, o tutto quello che volete pur di azionare gli ingranaggi.
A quel punto si metteranno all’opera per far combaciare ogni incastro al millimetro per produrre un suono che sia il più simile possibile ad una storia, o ad un sussurro.
Od alla storia di un sussurro, portato dal vento tra le fronde dei salici. In modo tale che esso possa narrarvi qualcosa… solitamente la loro storia.
Ed una volta appresa…beh, una volta appresa sta a voi decidere cosa fare.
Dopotutto, è tutto racchiuso in un suono.
13/06/2017 at 23:35
Attendo con impazienza il seguito: mi hai incuriosito tantissimo ^_^
Mi complimento ancora per la descrizione dei Troll e ci leggiamo 😉
Ciao 🙂
06/06/2017 at 23:29
Io voglio sapere di più sul patto del Cardian, senza nulla togliere che potrebbe servire da nuovo intro.
Complimenti, mi hai fatto appassionare e mi hai fatto tornare in mente i bei tempi in cui divoravo fiabe a lumetto…
06/06/2017 at 23:07
Definiamo il Carillion così nel seguito abbiamo già tutti gli ingredienti per iniziare la storia ^_^
Ciao 🙂
30/05/2017 at 20:36
Seguito! Come ha detto befana profana, questa è solo l’introduzione: hai lanciato il sasso, non nascondere la mano ed inizia a narrare. Io partirei dal Patto dei Cardian per poi proseguire con il Carillon… ma naturalmente tu puoi fare diversamente 😉
Ciao 🙂
30/05/2017 at 19:22
Ciao, ho scelto il seguito, ma secondo me più che un seguito è un racconto che dovresti scrivere.
Quello che hai composto finora è un bellissimo prologo, o un insieme di cronologie e genealogie esplicative di approfondimento, come quelle in coda a “il signore degli anelli”. Bellissimo, davvero, atmosfera, suggestioni, colori, suoni e profumi, un mondo silvestre davvero affascinante e suggestivo, ma mancano le vicende, le avventure, gli avvenimenti, manca il racconto, insomma. Descrivici tutti i tuoi personaggi e poi prosegui raccontandoci dieci capitoli di avventure! ^^
30/05/2017 at 15:57
A me andrebbe non tanto un seguito, quanto un sunto di tutto e, poi, una vicenda lineare e plausibile. Perché è tutto molto stuzzicante, ma non riesco a metterlo insieme.
27/05/2017 at 11:40
Questo capitolo è stato un po’ breve: mi sarebbe piaciuto saperne di più.
Tanto so già che devi fare un seguito, quindi tanto vale terminare di conoscere i membro della famiglia 🙂
Ciao 🙂
27/05/2017 at 07:39
Patto del Cardian.
Il racconto potrebbe avere molti più punti se ci lavorassi un tantino in più. O lo stai pubblicando prima che i tuoi cari troll svaniscano? Detto questo, ti rinnovo i complimenti.
25/05/2017 at 13:00
Ciao Elena,
ero un po’ indecisa tra il patto del Cardian e altri componenti della famiglia, ma voto per il patto, è dall’inizio della storia che mi incuriosisce 🙂
Mi piace molto questo tuo piccolo mondo, coi suoi particolari e poetici abitanti.
Alla prossima !
26/05/2017 at 22:54
Ciao!! Ti ringrazio per aver letto la mia storia. Confesso che nella mia mente c’è un ordine cronologico di come presentare il racconto, ma credo che chiunque quando ne scrive uno si vede davanti una scaletta. E’ un mondo immaginario. Sono amici che avevo da piccola, quando collezionavo troll di resina, folletti, fate e così via. Ho pensato che riprendere quelle storie che inventavo il pomeriggio dopo la scuola potesse essere un’idea carina. Un modo per ricordare quegli amici immaginari che mi hanno fatta vivere in un mondo di fantasia. La mia cameretta che si trasformava in una radura incantata.
22/05/2017 at 19:16
Ormai abbiamo fatto tanto, quindi concludiamo i membri della famiglia 🙂
Ciao 🙂
22/05/2017 at 22:31
Grazie mille. Al prossimo 😉
18/05/2017 at 20:44
Questa volta i Berg.
Lacrimuccia 🙁
Ciao 🙂
19/05/2017 at 00:17
Ti ringrazio per essere sempre presente. Recupero la tua storia a breve. Grazie. 🙂
14/05/2017 at 21:59
Frode Jacobsen da Avalan 😉
Descrizione molto affascinante 🙂
Ciao 🙂
PS: attendi qualche giorno prima di pubblicare il prossimo capitolo per dare a tutti il tempo di leggere e votare 😉
14/05/2017 at 14:54
Io voto i Nilsen.
È assolutamente fantastico 😀
Mi chiedo come siano fatti i Troll Codalunga 😉
Ciao 🙂
PS: se non ti bastassero i capitoli, fai un seguito.
14/05/2017 at 21:29
Sono molto felice che ti sia piaciuto fin qui!! Infatti stavo pensando anche io di fare un proseguo, però non so se sarà abbastanza lungo da poterci scrivere 10 capitoli. Vedremo cosa salta fuori, nel frattempo pubblico il prossimo capitolo 🙂
11/05/2017 at 14:28
Vediamo come te la cavi con le Olsen. Potrebbe essere divertente.
14/05/2017 at 21:30
E Olsen siano 🙂
11/05/2017 at 13:08
Mi rendo conto di quanto questo secondo capitolo sia breve. Mi scuso, ma non ci posso fare nulla, è nato così e non sono riuscita a prolungarlo. La storia l’ho gia in mente ben chiara, cosi come la suddivisione dei capitoli. Nei prossimi ci saranno sicuramente molti più caratteri. Spero vi piaccia ugualmente.
11/05/2017 at 11:04
I fratelli Hagen perché la Palude Muschiosa mi ispira ^^
Il tuo incipit è davvero carino, lascia presagire molti e favolosi sviluppi.
Il tono è frizzante e gli spunti intriganti, mi permetto solo un paio di appunti: cerca di staccare un po’ i paragrafi, non sei praticamente mai andata a capo e non avere fretta di inserire tutte le informazioni e gli accenni sul soggetto e gli sviluppi della storia all’inizio, hai fatto un incipit molto denso ma che non precisa praticamente nulla.
Detto questo, Benvenuta, davvero un bell’incipit, ti seguo
11/05/2017 at 12:53
Ciao a tutti. Rispondo ad entrambi. Avete ragione, il titolo non rispecchia il testo, per lo meno non ancora. Queste divergenze nascono dal fatto che ho iniziato a scrivere questo racconto due anni fa. In seguito ho smesso per problemi vari, e quando l’ho ripreso, a due anni di distanza, le mie idee non erano più esattamente come quando l’avevo iniziato. Il titolo arriverà ad adempiere al testo, non preoccupatevi, grazie a voi ho curato anche questo aspetto. Grazie mille per i suggerimenti 🙂
11/05/2017 at 10:38
Ciao! Leggo questa fiaba grazie al titolo che hai scelto per lei “Ed è tutto in un suono”: bello, mi ha subito “acchiappato”… poi però, leggendo, mi sono ritrovato un pò “spaesato”. Leggendo l’incipit e le opzioni che hai dato (“Chi volete nel prossimo capitolo?”) emerge un taglio da “raccolta di racconti”. Non che la cosa non mi piaccia, solo che la mia domanda è: quando arriva lo snocciolamento del “E’ tutto in un suono?”. Sono fiducioso in un progresso favorevole, soprattutto perchè non si può giudicare un libro dalla copertina e nemmeno un racconto dal suo incipit 😛
Concludo dicendo che, nonostante questo, mi piace molto l’atmosfera nordica (scusa ma mi ha ricordato Frozen <3 ). In bocca al lupo! Seguirò il racconto con molto interesse!
Ps. Voto per le sorelle Olsen, da nostalgico degli anni '90 😛
10/05/2017 at 22:30
Curiosissimo di tutti. Complimenti per l’incipit, davvero stimolante.
10/05/2017 at 22:41
Molte grazie per il commento. Sono contenta che ti sia piaciuto. L’unica cosa è che mi sono resa conto di avere in mente una storia un po troppo “ampia” per soli 10 capitoli, ma vedrò che cosa riesco a fare.
10/05/2017 at 23:30
È sempre così. Devi sintetizzare, qui. Ma a volte è meglio così.