Waves catcher – Cacciatore di onde

Dove eravamo rimasti?

Siamo arrivati alla nona puntata, grazie per avermi seguita fino a qui. Nel decimo e ultimo capitolo troveremo... Una spiaggia (41%)

Lancillotto

L’oceano sommerse spiagge, dune e rocce e si richiuse ribollendo sopra ogni cosa. Bastiano vide l’occhio sul fondo che lo fissava e finì nel vortice generato dall’occhio stesso, che lo risucchiò verso il basso.

Si svegliò di soprassalto e le molle del letto cigolarono; dopo tre anni sognava ancora l’isola e aveva gli incubi. Rosana dormiva accanto a lui, la luce della luna illuminava appena i capelli corvini e i fianchi morbidi. Nella cesta, la piccola Sofia avvolta in un lenzuolo di lino, si era appena addormentata dopo la poppata notturna, e stringeva tra le mani un sonaglino che le aveva regalato Luz. Bastiano le sfiorò la guancia con le labbra, poi si fermò a guardarla incantato. Lei era il regalo più bello che la vita gli aveva riservato.

All’alba prese l’albero sotto braccio e andò al porto, dove lo aspettavano gli allievi della scuola di pesca. Erano due fratellini delle favelas che avevano voglia di imparare un mestiere. Nino era piccolo e svelto, Thiago invece, era alto e taciturno e aveva gli occhi perennemente tristi.

L’oceano era calmo e la barca scivolò sull’acqua al buio e anche se i ragazzi avevano sonno, nessuno si lamentava, piuttosto si guardavano intorno stropicciandosi gli occhi per vedere se c’erano altre barche e se andavano più veloci. Una volta al largo, Bastiano prese le lenze e gli insegnò a innescare gli ami con le sardine. Le gettarono in acqua e le guardarono scendere a piombo in mezzo al plancton. Era un buon posto per pescare.

Nino fu il primo a rompere il silenzio:”L’altra volta ci hai lasciato nel momento più bello: eri vicino al tesoro con l’acqua alla cintura. E poi cosa è successo?”

Bastiano sorrise e tirò indietro il cappello come fanno i cowboy. Certe volte si chiedeva se i ragazzi venissero alla scuola di pesca per sentire le sue storie, piuttosto che per imparare a pescare. Ma non poteva negare che gli piaceva raccontare, perciò si preparò a farlo ancora una volta.

“Be’, ci volle un po’ prima che l’acqua sommergesse tutto. Nel frattempo arrivò Sir Lancillotto.”

“Chi?” fecero i ragazzi in coro.

Quella era la parte che Bastiano preferiva. Volse lo sguardo verso le nuvole che scivolano veloci e gli parve di rivedere la sagoma di un aereo d’argento che tagliava in due il cielo, come quel giorno in cui Jacinto era venuto in suo aiuto. Il metallo scintillante gli era sembrato quello di un’armatura e Jacinto era il cavaliere che era venuto a salvarlo. Per tirare fuori Luis invece, avevano dovuto attendere la bassa marea perché le grotte, dopo l’esplosione, erano sigillate. Per fortuna nella stanza del tesoro s’era formata una sacca d’aria con una discreta riserva di ossigeno e Luis si era salvato, ma il tesoro, come era prevedibile, era finito nelle mani del governo.

Jacinto e i federali nel frattempo, avevano sgominarono la banda dei narcotrafficanti e Pablo Honorato era fuggito in qualche località segreta. Luz non sposò mai Ignazio, che, tra l’altro, ne fu ben felice, visto che aveva già un fidanzato. Ma questa parte ai ragazzini non piaceva, in genere smettevano di ascoltare appena sfumava la prospettiva di mettere le mani sul tesoro e Bastiano con grande disappunto, non riusciva a raccontare neppure del matrimonio tra Luis e Luz.

Al rientro un uccello marino prese a volteggiare sopra la barca e i ragazzini lo seguivano con lo sguardo.

“Quello è il famoso uccello di Lancillotto?” chiese Thiago. “Nero come la notte, se avesse avuto il piumaggio più chiaro, avrei detto che era una sterna.”

Bastiano lo guardò con benevolenza. Thiago era intelligente e certe volte gli ricordava Luis: pochi muscoli e memoria di ferro.

“Vediamo se è lui!” esclamò e si alzò al centro della barca con le gambe divaricate e il braccio sollevato. Subito l’uccello si posò sull’avambraccio e lanciò un grido stridulo. Bastiano lo accarezzò cercando con le dita tracce della giuntura sull’ala che aveva curato. Poi sfilò il biglietto che aveva legato sulla zampa e lesse con un po’ di fatica.

“Chiesa a mezzogiorno”. Sorrise compiaciuto; le lezioni di padre Nereo avevano dato buoni frutti, l’unica seccatura era recarsi tutte le domeniche a messa.

L’ultima volta che aveva visto Jacinto era per il battesimo di Sofia, ma era già trascorso un anno. Jacinto in realtà si chiamava John “qualcosa” e lavorava per il governo degli Stati Uniti. Non gli aveva detto altro. Però, gli aveva promesso una bottiglia di Chianti dall’Italia che avrebbero bevuto insieme a padre Nereo, in memoria dei vecchi tempi.

Quando Bastiano arrivò sulla sommità collina, vide un enorme uccello d’argento che scendeva in picchiata sui campi. Amava l’oceano e non ne avrebbe mai fatto a meno, ma da laggiù, sul viale polveroso che portava alla chiesa, gli pareva di sentire la brezza del vento d’alta quota e immaginò la gioia purissima di volare al di sopra delle cose, nell’immensità del cielo, dove gli uomini giocano a fare gli dei.

Dalla spiaggia arrivavano le grida dei ragazzini che si tuffavano tra le onde e sognavano tesori sommersi.

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294 Commenti

  • Ma non ci posso credere! Sei Angela! Sei tornata con questo pseudonimo e, se non fosse stato per l’avatar che mi ha colpito e per la curiosità di capire se hannock era maschio o femmina, non ti avrei mai ritrovata.
    Leggerò questo racconto anche se è concluso

      • Letto tutto d’un fiato. Brava come sempre. Hai ricucito il tutto nel finale e io già temevo che avresti lasciato qualche pezzo per strada. I tuoi personaggi sono sempre molto vividi: è il tuo marchio di fabbrica.
        E ora? Sparirai di nuovo per ritornare poi sotto nuove mentite spoglie. Sai chi io posso ritrovarti solo qui, non frequento altri siti.
        Ho detto a Diego che ti ho ritrovata per puro caso. Ti saluta e passerà a leggerti.

        • Grazie per la lettura, Roberto e anche per aver apprezzato un testo un po’ particolare che ho iniziato di malavoglia e poi ho finito per affezionarmi ai personaggi. Soprattutto a Bastiano a cui avevo dato un nome brutto e una vita disgraziata, proprio perché non ero interessata né a lui né alla storia. Alla fine ho stretto i denti, ho cercato qualche informazione sui fondali oceanici, mi sono lasciata condurre dalle scelte dei lettori e nel finale, come giustamente hai fatto notare, ho dovuto riannodare parecchi nodi cercando di non fare troppo danno. Mi piace usare pseudonimi, credo c’entri la paura di deludere. Però fa sempre piacere ritrovare vecchi amici. Alla fine siamo sempre noi, quelli che la voglia di scrivere non passa mai,
          Allora tu e Diego siete tornati in tandem; quando due colossi si uniscono, non ce n’è per nessuno! Vi leggerò 🙂

  • Ciao Hannock, e così siamo arrivati alla fine ;-(
    I miei complimenti per come hai saputo gestire il racconto dell’accaduto sul finale, molto poetico traslarlo in una sorta di fiaba per bambini 😉
    E, ovviamente, i miei complimenti per l’intera storia: avvincente, piena di meravigliosi personaggi (ultima ma non meno importante, la piccola Sofia) e meravigliose atmosfere.
    Spero di tornare presto a leggerti!
    Un caro saluto 😉

  • Jacinto che in realtà si chiama John… mi hai citato? xD
    Scherzi a parte, questo finale così pieno di speranza e sogni non me l’aspettavo. La scelta narrativa di porre la spiegazione degli eventi conclusivi dopo un salto temporale la trovo azzeccata e come al solito trovo le tue descrizioni tremendamente evocative: per un attimo Lancillotto non abbagliava anche me! 😉
    Spero che continuerai a seguire il mio incipit, mentre dal canto mio stai pur sicuro che aspetterò con ansia un tuo prossimo racconto, nella speranza nel frattempo di sognare anche io qualche bel tesoro 🙂

  • Ancora in ritardo ma sono arrivata.
    Non ho davvero parole, hai mantenuto un’armonia perfetta nello stile dall’inizio alla fine. I personaggi si sono delineati sempre più, capitolo dopo capitolo, e Bastiano si è rivelato davvero molto profondo.
    Meraviglioso il pensiero finale, l’amore per l’oceano ma il desiderio di volare, di sentirsi attraversare dal vento… Hai creato un racconto che fa sognare, con un’immancabile lieto fine.
    Non vedo l’ora di ritrovarti in una nuova storia, grazie per le avventure in cui ci hai trasportati e le emozioni che ci hai dato!☺️

    • Ciao Naomi, anche il tuo racconto si sta avviando verso il finale che spero lieto come il mio. Quando un personaggio ne passa davvero tante, merita una ricompensa. Mi fa molto piacere che il racconto sia riuscito ad emozionarvi, gli ultimi capitoli sono stati i più complicati per me, perché non conosco la realtà dei paesi del sudamerica. Ho cercato di cavarmela, probabilmente con diverse lacune, ma ciò che conta è che Bastiano & friends abbiano lasciato un buon ricordo nei lettori. Un caro saluto e… a rileggerci 🙂

  • Il personaggio di Bastiano è stato efficace, vivido, una tua vera chicca da maestra. Brava. Di quelli che restano impressi.
    L’atmosfera suggestiva e le descrizioni – soprattutto in quest’ultimo episodio – davvero intense, coinvolgenti, mi mancheranno.
    Altra storia messa a segno dalla mia amica virtuale davvero brava a raccontare. Che non si smetterebbe mai di ascoltare.

    • Grazie Alessandra, per il bel commento. Bastiano ne ha passate talmente tante che è difficile non provare tenerezza per lui. Nel finale gli ho restituito la sua vita, i suoi affetti, insomma ho cercato di farmi perdonare. Stanotte pensavo a ciò che ha scritto Gabriele qualche commento più in basso: sarebbe proprio bello se la storia continuasse oltre il racconto. Che idea stramba, eh? Un abbraccio ♥

  • Bel finale rasserenante.
    Tutto è finito bene e la vita va avanti arricchita di esperienze positive.
    Brava, questo era l’unico modo per terminare in maniera ottimale la storia a questo punto.
    Lo spazio tiranno costringe ad aguzzare l’ingegno creativo per ottenere il miglior risultato in pochi caratteri.
    Spero di rileggerti qui perché frequento altri siti solo sporadicamente, non riesco a concentrarmi su tutti. E poi mi piace dire cliccando sul voto 🙂
    Ciao Hannock,

    a presto

    • Ciao FueGod, mi fa molto piacere leggere il tuo commento, nel finale è bello ritrovare tutti quelli che hanno seguito la vicenda. In un primo momento avrei voluto dare spazio a Jacinto, ma avrei rischiato di lasciare cose in sospeso. Per questo ho provato varie formule, ma non ci stavo con i caratteri. L’unico modo era allontanarsi dall’isola e anche così, andava centellinato il tutto. Ho lasciato padre Nereo e altri personaggi di sfondo alla vostra immaginazione, mi piace che ognuno di voi abbia dato un seguito alla storia secondo la propria fantasia. Mi piacerebbe scrivere di questo aviatore che abbiamo conosciuto con il nome di Jacinto, ma la vedo come una cosa non alla mia portata. Anche poco, ma qualcosa sugli aerei lo devo imparare. Quindi magari ci vediamo prossimamente, quando avrò al mio attivo almeno un paio di manuali 😀 Un caro saluto.

    • Mi piace molto la definizione che hai dato: “un mondo che continua e cresce oltre il racconto”. Più o meno è quello che penso quando termino una storia, mi piace pensare che i personaggi diventino indipendenti e faranno altra strada per conto loro. Sappiamo bene che è impossibile, ma sarebbe davvero bello renderli liberi.
      Per l’aereo sono tentata, mi piacerebbe regalare una storia a jacinto, costruire il suo mondo. Credo però che resterà una tentazione, perché non so niente di aerei né di volo e sarebbe una punizione troppo grande mettermi a studiare 🙁
      Grazie mille per le tua parole sagge e apprezzatissime ♥

  • Un finale bellissimo, complimenti!
    Sei proprio brava, non vedo l’ora di leggere anche la tua nuova storia: dove ci ritroveremo questa volta? Tra le piante alte e verdi di una foresta tropicale? Tra i ghiacci del polo? In una città labirintica? Oppure in un mondo tutto nuovo e da scoprire?
    Ottimo lavoro, davvero una storia ben riuscita!
    Se hai voglia, passa da me, una bella “chiacchierata” proprio non guasterebbe! 😉
    Ciao, alla prossima!

    • Ciao Nicholas, che piacere leggerti! Tu sei la vera rivelazione di The Incipit, perché sei giovanissimo e scrivi come uno scrittore consumato. Non credo di iniziare una nuova storia, almeno non adesso. Se mai dovessi farlo, avresti vinto la scommessa, perché mi piacerebbe scrivere qualcosa ambientato in Amazzonia.
      Certo che passerò nel tuo racconto, ora che”Il cacciatore di onde” è in pensione, ho più tempo per occuparmi di voi 🙂
      A presto e grazie per le belle parole.

  • Che bel finale! Mi è piaciuto tantissimo, ero sicura che non sarei rimasta delusa. Allora, da dove cominciare…bellissimo questo flash nel futuro che risulta essere sereno e pieno di speranza. Quando ho letto che il nostro Bastiano aveva avuto una bambina non ci potevo credere, ma sono molto felice. Mi è piaciuto come ci hai raccontato la conclusione della storia e ho apprezzato molto le descrizioni dei due bambini della scuola di pesca che mi hanno ispirato tenerezza.
    Mi ha colpito il pezzo finale:
    Amava l’oceano e non ne avrebbe mai fatto a meno, ma da laggiù, sul viale polveroso che portava alla chiesa, gli pareva di sentire la brezza del vento d’alta quota e immaginò la gioia purissima di volare al di sopra delle cose, nell’immensità del cielo, dove gli uomini giocano a fare gli dei.
    Che frase bellissima, proprio adatta a concludere la tua bellissima storia ?
    Che altro dirti…spero veramente di poterti rileggere presto. Per adesso ti auguro una buona giornata. ?

    • Commento da incorniciare il tuo, del resto, sei un’autrice dotata di una sensibilità eccezionale, non poteva essere diverso 🙂 La frase finale è stato il mio commiato speciale a Bastiano; gliene ho fatte passare davvero tante, volevo regalargli qualcosa di bello. Credo di averlo lasciato in buone mani, sono soddisfatta e contenta che anche i lettori abbiano apprezzato.
      A presto carissima, verrò a trovarti nel tuo racconto dove si respirano atmosfere incantate.

  • Un lieto finale e tante informazioni. Come hai detto tu è un peccato non aver scoperto Luis, ma il solito discorso del numero di caratteri e delle nostre scelte ti ha portato a creare questa storia. Una storia che definirei romantica, quasi nostalgica. E’ un bene che alla fine la sua vita sia riuscita a ripartire al meglio. Aspettiamo un Waves Catcher 2? Dove nel primo capito “un chianti amaro” vediamo padre Nereo oggetto di una vendetta oscura. 😉 no scherzo, lasciamo quel piccolo paesino in pace finalmente. 🙂
    A presto Hannock

    • Ciao Rea, ho ancora gli appunti suii fondali marini, e sulle specie ittiche brasiliane ammucchiati sul tavolo, (oltre che quelli sulle maree). Finalmente potrò fare un bel falò di tutta quella documentazione. Allegria! 😀
      Naturalmente non ci sarà un seguito, anche perché troverei Bastiano ad attendermi con la lupara. “Autrice dei miei stivali, mi hai mandato alla deriva su una barca che perdeva i pezzi, su un’isola che bruciava e stava per sprofondare nell’oceano. Non ti azzardare a rimettere mano alla mia storia, che è perfetta così com’è. Sciò”
      Aahahahaha. Grazie mille per il commento positivo, continuerò a seguirti 🙂

    • Ciao Camostilla, credimi, ci ho pensato per giorni a come risolvere tutta la matassa e alla fine ho capito che non ce l’avrei fatta. Così, per togliermi d’impaccio, ho fatto un salto nel tempo che giusto il film “Back to the future”… 😀
      Mi dispiaceva fare un tonfo proprio nel finale, ma il rischio c’era. Per fortuna la scelta è piaciuta, anche se ho dovuto cancellare e riscrivere diversi passaggi perché non rientravano nei caratteri. Sono proprio contenta che ti sia piaciuto il capitolo finale.
      A presto, stavolta nel tuo racconto 🙂

  • Davvero un finale molto carino e ben riuscito, in cui sappiamo o intuiamo il futuro di tutti pur senza dilungarsi in spiegazioni complesse. E persino un bambino cui nessuno sperava più!
    Davvero una storia piacevole, se non scrivi più qui mi toccherà andare a cercare qualcosa di tuo là dove lo si trova 😉
    Ciao
    P.S. Non è che avevi fretta di liberarti di Bastiano & Co? In questo capitolo ci sono qualche errorino e svista in più che d’abitudine 🙂

    • Ciao Marie! Grazie mille per il commento, molto gradito. Non avevo fretta di salutare Bastiano, anzi! Avrei voluto aspettare di più a dire il vero, però, visto che ho deciso di inserire tutte e tre le scelte nel capitolo finale, quindi non aveva senso attendere altri imput. Ci ho messo un po’ di poesia e di dolcezza per farmi perdonare tutte le vicissitudini a cui l’ho costretto, povero B.
      Lo lascio in buone mani: ha un amico formidabile, un prete un po’ rompiscatole, una moglie innamorata e una bimba. E poi la scuola di pesca. Insomma gli ho restituito la sua vita e anche molto di più. Ora sono tranquilla.
      Non so quante volte ho riscritto il testo, alla fine qualche errore anche di battitura c’è. La cosa peggiore che avrei potuto fare al racconto secondo me, era terminare con uno spiegone. Qualcuno di voi secondo me lo temeva. Piuttosto, nessuno è caduto nella trappola delle prime righe! Siete troppo scaltri. 😀
      PS = ci “vediamo” nel tuo racconto.

      • Allora diciamo che è stata l’emozione e la malinconia di lasciarlo, Bastiano, che ha lasciato una o due sviste in più: lacrimucce d’addio o di un lungo arrivederci 🙂
        Ciao

        P.S.Non ho mai pensato che potessi farci uno spiegone: il tuo finale è “pittorico” e poetico come tutta la storia, a metà tra realtà e fiaba, molto tenero con quella chiusa sui sogni dei ragazzini tra le onde.

  • Finale molto tenero, la speranza nel futuro, i bimbi. Hai scelto un bel finale e hai trovato un bel modo di chiudere le poche questioni ancora aperte senza sfociare in spiegoni. Brava! Mi permetto, nella speranza di farti piacere, di segnalare un piccolo refuso che magari si può ancora correggere: “Avevano sgominarono”

    • Ciao Massimo, ci tenevo al tuo giudizio e mi fa piacere che la soluzione scelta per chiudere le questioni in sospeso, non abbia deluso. L’ho riscritta più volte, credo sia questo il motivo dell’errore grossolano. Ti ringrazio per avermelo segnalato e provvederò a correggerlo. Nel finale ho provato a farci rientrare anche padre Nereo, ma, come è accaduto per gli ultimi tre o quattro capitoli, ero al limite delle battute. Tutto sommato va bene anche così, troppe cose appesantiscono.
      Mi hanno fatto davvero tanto piacere i tuoi interventi e accarezzo l’idea che prima o poi anche tu ti decida a scrivere qualcosa qui. Max per esempio ci stava facendo un pensierino… Io sarei la prima fan, ricordalo. Un caro saluto 🙂

  • Ciao Hannock, ho letto il finale e il tuo commento di congedo. Lo spazio per sviluppare il racconto spesso non basta, lo capisco bene anche io da autrice e lo si avverte negli ultimi capitoli del tuo racconto. Ma dai, alla fine hai trovato un buon espediente per riassumere tutti gli elementi in sospeso e dare una degna conclusione alla storia. A me è piaciuta, come mi è sembrato molto credibile Bastiano, su tutti. A presto, chissà dove ; ).

  • Ciao hannock, ci hai regalato un finale a sorpresa con un lieto fine che regala speranza e felicità ai suoi protagonisti: non c’è tesoro più bello dei sogni dei bambini 🙂
    Anche se non pubblicherai più storie qui, non smettere di scrivere e di regalare sogni a chi avrà la fortuna di leggerti 🙂
    A presto cara amica di scrittura 🙂

    • Caspita che bel commento, Anna, ti ringrazio molto. Nel finale si teme sempre di deludere, perciò aspettavo con ansia che qualcuno mi dicesse che non era poi così disastroso 🙂
      Una nuova vita che arriva quando ormai non ci pensavi più e tutto che ricomincia come e meglio di prima, e poi Bastiano si meritava una rivincita dopo una vita vissuta ai margini.
      Se non fossi così pigra, avrei scritto la storia di “Lancillotto”, ma già immagino di dovermi studiare come è fatto un aereo, come si ripara e come si fa a volare… e tanto basta per farmi desistere, anche se in fondo Jacinto lo avrebbe meritato ♥ Grazie ancora Anna, ci “rivediamo” nella tua storia.

  • ============FINALE=============
    Carissimi, nel finale vi ho teso una trappola: nelle prime righe le cose sembrano volgere al peggio ma poi… Come qualcuno ha ipotizzato, era veramente difficile in un solo capitolo a disposizione riuscire a chiudere la storia, infatti ho riscritto l’ho riscritta non so più quante volte. Alla fine ho deciso di introdurre tutti e tre gli elementi che avevo proposto per le scelte: la spiaggia, la chiesa e l’aereo, perché ognuno di essi ha un ruolo nella storia. Mi dispiace soltanto che Luis sia rimasto un personaggio fantasma. In parte questo è dovuto alle vostre scelte, che l’autore spesso propone sperando non siano quelle vincenti. The Incipit è fatto in questo modo e secondo me è una formula vincente, perché costringe l’autore a inventarsi qualcosa e a guadagnarci è l’originalità. Racconto nato per caso, come ho scritto molte volte. Due righe scritte senza nessuna intenzione di continuare, figuriamoci se avrei voluto scrivere qualcosa con un pescatore come protagonista! Invece questo poveretto è piaciuto, nonostante il nome bruttino e le disgrazie che gli si erano appiccicate addosso. Alla fine mi sono affezionata pure io a Bastiano e ho voluto sistemare i primi due capitoli che troverete su Amazon in lettura gratuita (basta cliccare sull’anteprima per leggerli). https://www.amazon.it/dp/B0754PB7GB
    Concludo ringraziando i lettori che mi hanno seguita fino a qui, spronata e consigliata e The Incipit che mi ha regalato una splendida copertina. Continuerò a seguire le vostre storie, ma non credo per il momento di iniziarne una nuova. Sono riuscita a mantenere la cadenza settimanale anche per l’ultima puntata, il che manda Bastiano, Jacinto, Rosana e tutti gli amici del “Cacciatore di onde”, in archivio. Un abbraccio e grazie per avermi seguito fino a qui.

  • Ho votato una spiaggia, sinceramente l’opzione che mi attirava di più.
    Ho letto i tuoi capitoli tutto d’un fiato, mi sono immaginato perfettamente i personaggi e la città, il mare scosso dalle onde e le grotte.
    In principio la storia mi ricordava quella del Pescatore e del Pesciolino d’Oro, una fiaba russa che mi ha sempre incantato.
    Aspetto con ansia il prossimo capitolo, quello decisivo, quello che concluderà la storia.
    Se hai voglia mi piacerebbe moltissimo che venissi a trovarmi sul mio Incipit.
    Ciao, ti auguro una buona serata!

    • Ciao Nicholas, meriteresti la palma di miglior lettore solo per esserti sciroppato tutti i capitoli in una volta! Molto bello il tuo avatar e sono curiosa di leggere il tuo racconto, perciò vengo subito a leggerlo.
      PS = piaceva molto anche a me quella fiaba, e non sapevo fosse russa. Però ricordo che da piccola avevo un libro di fiabe russe, anche se questa in particolare non c’era. Erano strane. Strane e affascinanti 🙂
      A presto.

  • Io vorrei trovarci l’aereo di Jacinto.
    Il capitolo è pieno di dettagli, sfumature, spiegazioni, allusioni, molto descrittivo forse per quello mi ha “preso” meno del solito, l’ho trovato forse non meno suggestivo ma con meno fascino incantato.
    Resto molto curiosa della conclusione della vicenda.
    Ciao

  • Capitolo davvero molto evocativo, le sensazioni che riesci ad evocare nei lettori, me compreso, con queste descrizioni così dettagliate sono davvero vivide!
    Dato che il mio racconto sembra sia stato praticamente abbandonato, sono contento che il tuo stia giungendo alla conclusione in questa maniera. 🙂
    Ho votato l’aereo perché come ti ho già detto vorrei un maggior focus su Jacinto.
    Mi raccomando, mi aspetto un gran finale 😉

    • Ciao Emanuele, ho controllato e infatti non hai scritto un nuovo capitolo dopo l’ultima volta. Guarda che se non mi fossi imposta il ritmo di un capitolo a settimana, avrei mollato anch’io. Come si fa a mantenere il ritmo costante dopo dieci, quindici giorni? Il complimento più bello è quello che mi hai fatto; quando scrivo mi immagino sempre con la cinepresa in mano e questo mi aiuta a rendere visibile ciò che immagino, ma ha degli svantaggi. Per esempio mi dimentico cose importanti, in pratica manca tutto ciò che non c’è nell’inquadratura e questa in letteratura è una lacuna.
      L’aereo mi piacerebbe, ma al pensiero di documentarmi ancora mi viene l’orticaria 😀
      Nell’ultimo capitolo devo trovare una spiegazione per ogni cosa e farlo senza appesantire la narrazione e annoiare il lettore. Ci sarà anche un nuovo personaggio, te lo anticipo. Piccolo, piccolo, piccolo 🙂
      Grazie per avermi seguito fino a qui, il finale arriva quando ho terminato il restyling. PS = E la tua storia che fine fa?

    • Ciao Rea, immagino quel “buco” dove si saranno riparati serpenti, ragni e altri piccoli animali dell’isola per fuggire dal fuoco. Sai che bel posticino… 😀
      Per l’ultimo capitolo ho un paio di soluzioni, però hai ragione quando dici che effettivamente ci sono parecchie domande rimaste aperte e pochi caratteri a disposizioen che dovrò centellinare. Grazie per lettura e commento 🙂

  • Rieccomi ancora una volta in ritardo, scusami!
    Tutti e due i capitoli (8 e 9) mi sono piaciuti molto, il tuo stile è coinvolgente e preciso e lo apprezzo davvero tanto.
    Questo penultimo capitolo è stupendo, i fondali marini descritti benissimo, la drammaticità e la suspance finale sono rese davvero bene.
    Complimenti, aspetto il gran finale con ansia ☺️
    Ah dimenticavo, voto spiaggia… mi intriga di più delle altre opzioni?
    Ciao, buona serata!

    • Ciao Naomi, ho visto che hai pubblicato anche tu un nuovo capitolo e sei giunta all’ottavo. Queste storie ci scorrono tra le dita come sabbia… Mi fa piacere tu abbia scelto la spiaggia, perché è anche la mia opzione preferita. In fondo, tutto era iniziato lì ed è giusto che si chiuda nello stesso luogo. Non ho ancora messo mano ai capitoli precedenti, ma ci sono diverse cose da sistemare e vorrei farlo prima di scrivere la parola “the end”.
      Arrivo a leggere il tuo nuovo capitolo. Grazie per lettura e commento 🙂

    • Ciao Gabriele, che piacere leggerti! Questo capitolo è stato quello più faticoso per me, ho un mucchio di appunti sul tavolo che parlano di pesci farfalla, pesci pagliaccio, mante, razze, plancton, squali balena, delfini, barracuda, insieme a un mare di cose che non ho usato. Non li ho ancora buttati perché non so cosa mi potrà servire per il prossimo. Secondo me, conviene cominciare a guardare qualcosa sugli aerei da turismo o quelli militari. Mi sono complicata la vita fino all’ultimo e già con il vulcano ho rischiato grosso… 😀
      Comunque mi sembra che ora la strada sia in discesa: devo solo tirare i fili e fissarli. Mi dispiacerà riporre i burattini nella scatola, ma è così che vanno le cose. Grazie per lettura e commento. A presto 🙂

    • Ciao Anna, ti ringrazio per i complimenti che apprezzo particolarmente perché so quanto sei brava. Sai, mi sarebbe piaciuto descrivere qualcosa che avevo visto, invece mi sono dovuta accontentare di video e secondo me le descrizioni perdono tutte le informazioni reperibili con i sensi. Per la foresta che bruciava mi è capitato il video di un atollo in fiamme; la parte andata in cenere, sembrava uscita da un film dell’orrore, con il fumo bianco che avvolgeva tutto come nebbia…Ottima la scelta della spiaggia, ho già in mente qualcosa 🙂 A presto.

    • Ciao FueGod, bello l’accostamento con Indiana Jones. Non ti nego che Jacinto piace molto anche a me, perché è un personaggio di cui sappiamo poco eppure è sempre presente in un modo o nell’altro e magari risolutivo. Una specie di angelo custode. Non ti nego che avevo pensato di scrivere un racconto su di lui. Il problema sarebbero gli aerei; già immagino tutto il materiale che dovrei studiare sul volo, la cabina di pilotaggio, i problemi tecnici, le acrobazie, atterraggi spericolati e quant’altro. Non sono masochista fino a questo punto! 😀
      Grazie per avermi seguita fino a qui. A presto.

  • Buongiorno e buona domenica carissima!
    Com’è che ogni tuo capitolo mi piace sempre di più?
    Le tue descrizioni scivolano via che è un piacere, mentre ci fanno immergere nella scena, al fianco dei protagonisti.
    Stavolta ti sei sbizzarrita: l’incendio, la barca rotta e pure l’alta marea che rischia di inghiottire l’isola, come una novella Atlantide!!!!
    Mi sa che le cose semplici non sono il tuo forte eh?
    Comunque io te ne servo una, e cioè l’aereo…magari con tanto di Jacinto in cabina di pilotaggio?
    Se riuscirai a fare la chiusa nel solo, rimanente capitolo, vengo a darti l’Oscar di persona 😉 😉 E dire che io, che non sono neanche a metà, temo già di sforare con la mia storia….troppe idee per la testa, ahimè! Oppure per fortuna, in quanto sedicente scrittrice 😉
    A presto!

    • Ciao Artelisa, che bel commento corposo! 🙂
      Per le descrizioni mi sono dovuta documentare un bel po’, è stato pesante colmare le mie lacune geografiche, ma come dice il detto: hai voluto la bicicletta? Pedala…
      Nell’ultimo capitolo è impossibile condensare tutto, dovrò usare un’escamotage per forza. Prometto però che non sarà uno spiegone, perché non è giusto terminare il testo con il raccontato.
      Per quanto riguarda il tuo racconto, quasi quasi spero che non rientri tutto nei dieci capitioli e che magari con un finale aperto, pensi a un sequel. Vedremo, mi pare ancora presto per tirare le somme. Ti seguo. A presto 🙂

    • Ciao Danio, in realtà ogni scelta dà spazio a un personaggio diverso. La spiaggia si concentra su Bastiano, l’aereo mette Jacinto in primo piano e la chiesa, Padre Nereo. Come autrice scelgo la spiaggia, ma in ogni caso nell’ultimo capitolo devo farci rientrare tutti i personaggi, quindi potenzialmente vanno bene tutte le scelte. Mi è arrivata la notifica che hai pubblicato un nuovo capitolo, quindi passo da te 🙂

  • Ciao Hannock,
    Capitolo molto bello, ho votato per la spiaggia…
    Mi è piaciuta molto la descrizione del fondale marino, sarà perché amo le immersioni e mi sono calata nell’ambiente senza difficoltà.
    Molto intrigante il modo in cui hai chiuso il capitolo perché aumenta la curiosità e fa nascere impazienza nell’attesa del nuovo e ultimo capitolo.
    Buona serata e a presto

    • Ciao Aui, il fondale me lo sono guardato sui video di youtube. Certo, non è come essere lì e ti invidio perché fai immersioni. La chiusura è volutamente disastrosa, il che mi renderà il finale complicato. Ma ho già in mente come risolvere, anche perché con un solo capitolo è impossibile farci rientrare tutto. Nel frattempo, voglio sistemare alcuni capitoli, soprattutto il primo. Poi magari lo pubblicherò in Self. A presto carissima nel mio o nel tuo 🙂

  • Aereo: se non ricordo male ha a che fare con Jacinto. Non ho afferrato del tutto il suo ruolo misterioso ma visto che anche con l’uccello si è mostrato utile, magari sarà lui l’eroe salvatore? Dai, te la sei cavata bene a unire le varie tragedie in maniera credibile :). Forse un filo esagerata l’immagine di Bastiano che lotta contro ogni specie animale. Aspetto il finale. Ciao.

    • Penso che Bastiano odi fortemente la sua creatrice. L’ho messo in un crescendo di situazioni disastrose, che già tirare fuori la pellaccia è un’impresa titanica. Tuttavia ci sono autori molto più “cattivi” di me. Se mai ti capiterà di leggere “Cielo verde”, di Folco Quilici, scoprirai che la natura può essere crudele in modi inimmaginabili. In quel libro per esempio, ho scoperto che esiste un esercito di formiche in Amazzonia, che distrugge o meglio divora tutto ciò che trova sul suo passaggio: piccoli animali, arbusti, persino tronchi d’albero. Hanno le mascelle d’acciaio capaci di triturare qualsiasi cosa. Vedi che le formiche non le ho messe nel mio racconto, anche perché avrebbero divorato Bastiano, la barca e tutta l’arca di Noè 😀
      PS = grazie per lettura e commento.

  • Carissimi, sono riuscita a mantenere la consueta tabella di marcia, ovvero un’uscita a settimana.
    Vi ringrazio per aver seguito il racconto che, soprattutto negli ultimi capitoli, mi è costato studio e visione di documentari di isole tropicali. Spero di non aver scritto fesserie, ma se il racconto vi è piaciuto e vi ha coinvolti, il mio obiettivo è stato raggiunto.
    Manca solo la ciliegina sulla torta, per quella non ho fretta.
    Un caro saluto,
    Hannock alias Angela Catalini

  • Ciao hannock…dove diavolo è l’occhio?!?!?
    Ho evitato il vulcano perchè ho letto sotto che ti avrebbe creato qualche problema: come una di quelle opzioni che uno butta lì credendo che non verrà mai votata, e invece alla fine vince!!!
    Nel mio piccolo ho cercato di aiutarti 😉
    Che posso dirti che non ti abbia già detto, in questa tua ennesima prova narrativa? Nulla in realtà. Mi piace come con poche pennellate ci regali lo scenario di fondo, i personaggi e le situazioni. Mi piace la tua scrittura scorrevole e coinvolgente, e mi piace la trama che hai costruito, sempre sul filo della tensione e della curiosità!
    E con questo, buon ferragosto e buona serata!

    • Ciao Artelisa, ti ringrazio per i complimenti anche se questo è il capitolo che mi piace meno. Nel prossimo vorrei riuscire a dare qualche pennellata in più e aumentare il livello di tensione. Ho in mente qualcosa, bisognerà vedere se è realizzabile… Ho visto che hai appena pubblicato, perciò vengo a leggerti volentieri 🙂

    • Eh, sono una riparatrice di barche mancata! Mi piaceva l’idea che la barca fosse di legno e non in vetroresina, in realtà ho saltato alcuni passaggi sempre per il problema del limite dei caratteri. Era interessante invece citare che le barche devono essere bagnate prima con acqua dolce, evidentemente il sale interferisce con le operazioni di restauro. E poi le aggiunte con i pannelli di mogano… ok, ok, basta così 😀
      Bastiano si era adagiato nel suo limbro per troppo tempo, è arrivato il momento di dimostrare di che pasta è fatto e poi, se fosse stato un perdente, perché Rosana avrebbe scelto lui e non Pablo?
      Piuttosto ho dimenticato una cosa nei capitoli precedenti, me ne sono accorta ora: l’uccello marino. Devo dare un senso anche a questa dimenticanza prima di chiudere. Anzi, ce l’ho già in mente 😀
      Lo so, Modugno è arrivato fuori tempo massimo, dovrò sistemare il lavoro e introdurre qualche elemento nel primo capitolo.
      Che bello che ne manca solo uno prima del finale, almeno non dovrò più “studiare”.
      A presto.

  • Accidenti, mi proponi il vulcano, come potrei ignorarlo.
    Io dico che sarà lui a provocare fuoco e fiamme sull’oceano.
    A ogni nuova pagina arricchisci di nuovi dettagli il ritratto di bell’esemplare di umano di Bastiano, alla fine sarà un eroe ineguagliabile. ^^
    Ciao

    • Ciao! Jacinto ha parlato di una battaglia sull’oceano, non del vulcano. Considerando che teneva d’occhio i trafficanti, la battaglia riguarda una probabile retata. Ci ho pensato sopra e forse potrei incastrare tutti e tre gli elementi. Certo, il vulcano mi crea qualche problemino perché rischio di scrivere fesserie (e sicuramente ne ho già scritte), quindi sarà il caso di fare qualche ricerca e capire in che vespaio mi sono messa. Per pubblicare il nono capitolo ci metterò più tempo rispetto ai precedenti. Ma arriva entro agosto, come promesso 🙂
      PS = Mi è arrivata la notifica del tuo nuovo capitolo. Arrivo 🙂

  • Ciao Hannock,
    Che bello!!!
    Sono molto curiosa di vedere come andrà a finire l’avventura di Bastiano. Di questo capitolo ho apprezzato molto gli ambienti e le situazioni che descrivi perché sono molto realistici e mi hanno fatto sentire come se fossi lì con loro.
    Ero tentata di votare il vulcano che si stava risvegliando, ma poi ho pensato che per te era forse meglio evitare di aggiungere altra carne al fuoco. Alla fine ho votato per dov’è l’occhio… vedremo… Sono ansiosa di leggere il prossimo capitolo.
    A presto e buona giornata

    • Ciao Aui, secondo me questo è il capitolo più noioso, troppe spiegazioni tutte insieme. Avevo bisogno di fare un balzo per andare sull’isola in fretta e ho dovuto mettere le ali ai piedi a Bastiano. Per il vulcano ti ringrazio, mi sono voluta complicare la vita con le scelte, magari per l’ultimo capitolo cercherò di essere meno drastica 😀 A presto da me o da te e buon Ferragosto! 😀

  • Lo voglio intrappolato nelle grotte!!!!
    Alla fine hai dovuto studiare come si aggiusta una barca, eh! resine, legno, qui galleggia, qui affonda ahahahah, però devo dire che quando scrivi tu un racconto mi resta impresso… non ho mai smesso di pensare agli ultimi due che hai pubblicato ( con nomi diversi, perciò non li cito) bellissimi. E questo ovviamente non è da meno…

    • Ciao Alessandra, certo che ti restano impressi: sono racconti strampalati! 😀 Non so perché su The Incipit mi metto in situazioni che poi non so come gestire, non ne ho le competenze ed è tutta un’arrampicata sugli specchi. (Tra l’altro ho la schiena a pezzi e non ho più l’età.) 😀
      Stavo pensando a una fanfiction, altra cosa al di fuori della mia portata, però mi piace sperimentare, anche se poi la resa è quella che è. Ce la fai a far partire un racconto qui prima che termino questo? A presto, qui o lì…

    • Ciao Massimiliano, vedo che hai usato il tuo nick “ufficioso”, ma tanto lo so che sei tu 😀 A dire il vero penso di modificare alcune cose, se non interi capitoli e magari pubblicarla in Self. Ho chiesto a The Incipit e per loro va bene, l’unica cortesia che chiedono è di citare il sito. Dopo il nono capitolo vogli cominciare questo lavoraccio e arrivare in pole position con l’ebook già pronto.
      Fosse per me chiuderei già domani, ho la testa altrove. Come ti avevo già accennato, vorrei scrivere una fanfiction…
      A presto e grazie per commento e lettura 🙂

  • Ciao. Mi è piaciuta la descrizione del bar, rende bene l’atmosfera dell’ambientazione. Questo capitolo l’ho trovato meno chiaro, per quanto riguarda la brutta sorpresa che ci dobbiamo aspettare sull’isola. Ma forse del mistero ancora è voluto oppure il vincolo dei 5000 caratteri – che a me ad esempio sta un po’ stretto – ti ha costretto a spezzare in due puntate la parte sulla brutta sorpresa. Poco male comunque, aspetto il seguito con piacere: voto il vulcano, anche se mi aspetto di incontrare Luis, perché hai parlato di fiamme e dunque solo per coerenza. Ma chissà magari tu avevi in mente un altro strano fenomeno. A presto.

    • La brutta sopresa è quella che gli è stata comunicata da Jacinto e riguarda l’alta marea. Del resto, se non ci fosse stato il pericolo che le isole scomparissero sotto il pelo dell’acqua, Bastiano avrebbe atteso ancora prima di partire. Però è vero che i cinquemila caratteri comprimono la storia e tante informazioni date tutte in una volta, confondono i lettori. Me la sono presa troppo comoda prima e in due capitoli devo chiudere. Vulcano, grotte infernali e alta marea, penso di avercela messa tutta per rendere la vita difficile al nostro pescatore. E a me stessa 😀
      A presto Tina.

      • 🙂 beh rileggendo è abbastanza chiaro in realtà quale sia la minaccia. Forse lo spiazzamento iniziale è dovuto al fatto che mi aspettavo che Bastiano scoprisse la brutta sorpresa solo dopo lo sbarco. Poi si avverte un pochino l’ansia da finale con tante informazioni date, ma la capisco benissimo e comunque non compromette nulla del racconto. Anche io nel mio dovrò condensare alcune cose che ho in mente (ho il vizio di pensare a romanzi più che a racconti) e tralasciare descrizioni su cui talvolta piacerebbe indugiare. Ad esempio come hai ben descritto la parte sulla fatica di Bastiano contro il mare. A presto. Ah scopro anche che sei una lei 🙂 non lo avevo capito, pensavo fossi uomo. Non faccio molto caso ai profili :D.

        • Volevo restare anonima, anche se gli scheletri che avevo nell’armadio non ci sono più e tutto sommato non c’è più neanche l’armadio ahahah. Scherzi a parte, ho usato un paio di nickname qui in passato, ma ogni volta bisogna ricominciare tutto d’accapo con i follower e tutto il resto e alla fine ti passa la voglia. La fatica maggiore sarà il nono capitolo perché una situazione così estrema non riesco neanche a immaginarla. Come dice il detto: “hai voluto la bicicletta? Pedala”.
          Ci rileggiamo 🙂

    • Ciao Rea, è l’opzione che ho votato pure io. Come scrivevo qui sotto, nel commento a Danio, ho complicato la vita a quel pover’uomo. Quando ho scritto e postato il capitolo ieri sera, verso la mezzanotte, non ho pensato neppure un attimo che poi AVREI DOVUTO CONTINUARLO! 😀
      Adesso ci facciamo due risate (io meno). A presto!

    • Ciao Danio, come sei buono… Io ormai sono pronta a tutto, anche alla catastrofe! Bastiano è diventato una sorta di sacco per la boxe, ma è comunque un ottimo incassatore. Se anche l’isola non dovesse essere incenerita dal vulcano o seppellita dall’alta marea, la barca inabissata e il tesoro perduto, quello non mollerebbe. Bastiano è un cagnaccio! 😀

  • Anche stavolta ho utilizzato tutti i caratteri a disposizione e, visto che ha vinto la mia opzione preferita, ho inanellato una serie di disgrazie che sarà difficile tirarsene fuori 😀
    Note:
    1) l’isola citata è reale e subisce il problema delle maree.
    2) anche quello che ho scritto a proposito dell’allineamento dei pianeti e dell’altezza dell’alta marea è vero.
    3) finalmente avete un riferimento temporale: la canzone di Modugno (Volare) era la canzone dell’estate.
    Manca solo un altro capitolo e poi si sbaracca. Yeahhhhhhhhh! 😛

  • Ciao Hannock, finalmente ho recuperato il tuo racconto. Mi piace e ti seguirò per gli ultimi sviluppi. In generale credo io possa imparare qualcosa dagli altri autori. Ad esempio che in questo contesto è meglio rimanere “semplici”. O come gestire meglio proprio l’incipit e i successivi bivi da porre ai lettori. Ho iniziato da poco un nuovo racconto: se ti andasse di leggerlo mi farebbe naturalmente piacere. Ah, per il tuo prossimo capitolo scelgo una brutta sorpresa… che ha a che fare con Luis ; ). A presto.

    • Ciao Tinarica, mi fa piacere che tu abbia recuperato i precedenti capitoli. Devo recuperare anche io i tuoi 🙂
      Concordo sul fatto che si impari dagli altri autori. Per esempio alcuni di voi sono molto bravi con i feedback che io raramente uso, altri con le descrizioni che sono dei veri gioielli. Mancavo da tanto, ma è stato piacevole tornare (anche se con un nickname differente). A presto.

    • Ciao Rea e benvenuto nel mio racconto. Sto seriamente pensando alla brutta sorpresa, che mi rende le cose più facili perché mancano ancora tre capitoli alla fine e serve qualcosa che mantenga viva l’attenzione. Non credevo che Bastiano piacesse, tanto è vero che ho scritto il primo capitolo senza nessuna intenzione di andare avanti e gli ho pure affibbiato un nome brutto. Invece è un personaggio che seppure nella disgrazia trova la forza di andare avanti. Mi piacerebbe assomigliargli, vedere le cose in positivo, provarci. Ma siamo abbastanza distanti dai nostri personaggi, almeno io… Vengo a trovarti nel tuo racconto e grazie per lettura e commento 🙂

  • Uno dei problemi più ricorrenti in cui mi sono imbattuto nella maggior parte delle storie qui presenti, è la cattiva gestione dei personaggi, a partire dalla loro presentazione. Tu, invece, fin’ora sei stato in grado di farlo. Con pochi elementi hai caratterizzato soddisfacentemente tutti i personaggi. Mi diverte soprattutto il non velato disprezzo del prete nei confronti di Bastiano nel parlargli. Anche la trama sta funzionando abbastanza, occhio solo agli spiegoni. Capisco il limite dei dieci capitoli, ma secondo me riesci a trovare degli escamotage per evitare di far spiegare le situazioni ai personaggi. Direi che a questo punto abbiamo superato di gran lunga il punto di non ritorno, quindi è quasi d’obbligo una brutta sorpresa che ci porti di filato alla chiusura del secondo atto. Bravo.

  • Spero che Bastiano non me ne voglia: ma brutta sorpresa mi sembrava l’opzione più probabile.
    Sempre molto carino. E questo Jacinto, quando sapremo tutto di lui?
    Ciao
    P.S.
    Sarà perché ho letto en passant che ne parlavi in un commento, ma sai che l’atmosfera di questa storia mi ricorda sempre di più quella dei paesaggi di “Cuore selvaggio”? Tra antichi amanti vendicativi e avventurieri del mare? 🙂

  • Ciao Hannock,
    Scusa, scusa e scusa mille volte ancora! Tra vacanze ecc non mi sono accorta che erano già usciti ben TRE capitoli nuovi ?
    Mi dispiace tanto di arrivare solo ora, ma almeno mi sono rimessa al pari.
    Allora, intanto abbiamo svelato un particolare del titolo, bellissimo il ritornello della canzone.
    Il mistero si infittisce e la cosa mi piace…
    Ho apprezzato moltissimo questa descrizione:
    “Non ci si abitua mai ai tramonti di Paraiba, perché ogni tramonto è diverso dall’altro e il cielo diventa una tavolozza dove si mischiano il giallo, il rosso e il blu e il mare ha il colore del grano maturo. ”
    Secondo me è sempre così, ogni singolo tramonto sembra un nuovo quadro, giorno dopo giorno. Sempre diverso, sempre particolare, sempre splendido…☺️

    • Ciao Naomi, sono contenta che tu abbia recuperato i capitoli. In questo diciamo che mi sono presa tempo, perché nei prossimi ci sarà più azione. Dunque ho dato fuoco alle polveri per quanto riguarda il romanticismo e la poesia, ma ora mi devo concentrare su quello che accadrà nell’ottavo, che non ho ancora ben chiaro in mente. Fine settimana prossima arriverà il nuovo capitolo e prima della fine del mese il nono. Un po’ mi dispiace salutare i personaggi, alla fine è un mondo che si chiude. A presto.

  • Ciao Hannock,
    Molto bello questo capitolo.
    Finalmente si capisce l’amore che unisce Bastiano e Rosana. La frase finale è stupenda mi piace moltissimo e poi spiega il titolo della storia.
    A presto e al prossimo capitolo
    Buona serata

    • Ciao Aui, un po’ di romanticismo per questo pover’uomo è la molla necessaria alla sua rinascita. La frase finale piace anche a me, sono sempre stata innamorata delle storie di mare, non a caso “Il vecchio e il mare” è uno dei cinque libri che preferisco in assoluto. La vera difficoltà adesso sarà dosare gli avvenimenti nei tre capitoli che restano. Ci passiamo tutti, beato chi riesce a pianificare tutto, io sono ancora abbastanza confusa. Grazie per essere passata, a presto 🙂

      • Il vecchio e il mare è un libro stupendo…
        Sarà che anche io amo il mare?
        Sono sicura che riuscirai a dosare gli avvenimenti ?

        Ps: mi sono dimenticata di rispondere alla tua domanda dell’altra volta. Sono un’autrice, il mio nome completo è Aurora.

  • Luis…
    Altra piccola perla, mi è piaciuto il romanticismo tra Bastiano e sua moglie, Jacinto che mima con le braccia le ali di un aereo e, in modo particolare, la chiusa con quella stupenda citazione 🙂
    P.s.: l’autrice a cui mi riferivo nel mio primo commento è Trix, mi permetto di dirlo solo perché ho letto lo scambio tra te e Alessandra 😉
    Ben tornata 🙂

    • Ciao Anna, il tuo commento mi fa molto piacere perché so quanto sei brava.
      Un po’ di romanticismo ci voleva, altrimenti era un racconto troppo “maschile”. Jacinto che mima le ali di un aereo con le braccia piace pure a me; devo averlo visto fare a un bambino e mi è rimasto impresso. Per quanto riguarda la citazione del finale è farina del mio sacco, dovevo giustificare il titolo del racconto. Certo, sarebbe bella una canzone che parla del mare e di qualcuno che lo conosce talmente bene da dominarlo.
      Dimenticavo: non conosco Trix, che genere le piace scrivere?

  • Ciao cara…vogliamo trovare Luis?
    Spero stavolta di aver votato bene. L’altra volta, complice i 50 gradi all’ombra nella mia città, avevo votato l’opzione più assurda (l’incidente di Rosana..) 😉
    Sempre un bel capitolo, pure una scena d’amore, ancora meglio!
    E poi, vogliamo parlare della rivelazione su Ignazio?!?! Fenomenale!
    Quanto mi piacciono le tue atmosfere, peccato che sei in dirittura d’arrivo… ;-(
    A presto!

    • Stavolta vi ho agevolato con le scelte, anche se io avrei optato per la brutta sorpresa, giusto per movimentare un po’ il racconto. Certo che ci sarà un aereo: dopo essermi “impiccata” con le barche, mi sembrava giusto darmi una bella zappata sui piedi con gli aerei :)))) Scherzi a parte, ci sarà. Grazie per essere passato/a. A presto.

    • Ciao Danio, in realtà ogni scelta ha un suo perché e questa volta non ho preferenze. In questo capitolo ho preso tempo nel senso che non succede gran ché, ma nei prossimi bisognerà cominciare a riannodare qualche filo. Mi piace l’idea di andare finalmente sull’isola, anche se non ho ben chiaro cosa accadrà. Conto di arrivare a fine mese con il nono capitolo, rispettando la tabella di marcia di un capitolo a settimana. Poi magari un restyling del primo capitolo prima di chiudere (spero sia possibile modificare i testi già inseriti). A presto.

  • Un racconto scritto bene, particolare, con diverse atmosfere: dalle fiabe all’isola del tesoro. Faccio solo fatica a collocarlo temporalmente, mentre lo leggevo pensavo ad un’ambientazione nei primi del Novecento, ma da quello che ho capito non è così… in fondo il tempo è relativo al luogo 🙂

    Tutta la verità su Jacinto, fa caldo, non mi va di farti spendere tempo sui manuali nautici 😉

    • Ciao Gabriele e ben arrivato nel mio racconto. Il tuo appunto mi è stato già mosso da altri e anche se ho tentato di arrampicarmi sugli specchi, devo ammettere che avete ragione: una collocazione temporale precisa, il testo non ce l’ha. Potrebbe essere nei primi del novecento come cinquant’anni fa.
      Anche altri hanno parlato di un clima fiabesco che però io stento a cogliere, anche se m i piace l’idea. Per quanto riguarda i manuali nautici, ho già scaricato il materiale che mi serve e sono pronta a restaurare la barca 🙂 I primi giorni della prossima settimana vedrò di postare il prossimo. In serata passo a leggere il tuo. A presto.

  • Ciao Hannock,
    Bello! Molto ben scritto come sempre, complimenti!
    La faccenda diventa sempre più interessante… mi piace ?
    Stavolta ho votato per la barca anche se tutta la verità su jacinto mi ispirava molto… ma penso che prima o poi dovrà venire fuori comunque, quindi alla fine ho votato per il restauro.
    Mi dispiace che non abbia vinto la mia opzione preferita, ma ad ogni modo te la sei cavata bene e ho apprezzato comunque il capitolo.
    A presto

    • Ciao AUI, a proposito, prima che mi dimentichi: sei un autore o un autrice? Certo che scopriremo la verità su Jacinto e penso di farlo già dal prossimo capitolo. La barca è un elemento necessario per andare sull’isola, hai fatto benissimo a scegliere questa opzione. In serata passo a leggere il tuo racconto, che mi è appena arrivata la notifica. A presto 🙂

  • Era da un po che mi ero ripromesso di leggere questo racconto, e finalmente ce l’ho fatta 🙂
    Davvero intrigante la vicenda, così come molto ben caratterizzati i personaggi, in particolar modo Bastiano. Per il prossimo ho votato per un incidente di Rosana, anche se vedo che si trova in minoranza.
    Ciao e al prossimo 🙂

    • Ciao Danio, mi fa piacere che tu ti sia “sciroppato” anche gli altri capitoli. Dal titolo del tuo racconto, ho già capito che mi piacerà, perché la parola “spiriti” ha su di me un’attrazione eccezionale. Sono una di quelle persone che entra in qualsiasi luogo che abbia anche una sola diceria di fantasmi.: mai visto né sentito niente. Secondo me i fantasmi sono spaventati dalle persone che li cercano, non c’è altra spiegazione 😀
      Scherzi a parte, avevo iniziato questo racconto buttando lì poche righe e non pensavo di continuarlo. Invece ha trovato dei lettori e poi una copertina. Adesso che ho superato il giro di boa, mi rendo conto di essermi affezionata a Bastiano e pure a Jacinto. Appena torno passo a leggere il tuo racconto. A presto, ciao!

  • Ciao Hannock,
    un capitolo davvero bello questo!
    E non solo per le rivelazioni che contiene, ma anche per come è stato scritto: davvero impeccabile! Tutti i meravigliosi particolari di cui lo hai arricchito (la camicia stinta e sudata di Bastiano, la perpetua che ramazza e indica il cimitero dicendo la battuta fenomenale “Lo trovi al cimitero e per fortuna solo in visita.”, la spilla di smeraldi di Luz, ecc..) me l’hanno reso vividissimo, emozionante.
    Però posso chiedere qual è stata l’intuizione di Bastano? Io non l’ho capita ahimè!!!
    Per proseguire, per quanto volessi sapere cosa ci incastra Jacinto in tutto ciò, mi ha incuriosito “Rosana ha un incidente”…
    A presto!!
    ps: non andiamo mai a giro insieme io e te che ci litighiamo i ragazzi mi sa…io adoravo anche Sandokan!!!! Quegli occhi lì…più magnetici di quelli di Mark 😉

    • Ciao cara e grazie per aver ricambiato la visita. L’intuizione l’ho relegata nel finale, quando Bastiano si rende conto che la barca in realtà non appartiene a nessuno di quelli che conosce e se è finita proprio lì, a un passo da casa sua, forse non è un caso. I particolari sono la mia specialità nel senso che non amo le descrizioni lunghe o meglio, mi piace leggerle, ma non scriverle. Quando scrivo tendo a fissare pochi elementi e poi lascio il resto alla fantasia del lettore. Ti ringrazio per i complimenti, che ricambio perché stai scrivendo un racconto che mi intriga moltissimo. Io i belli dannati li adoro. Scommettiamo che ti piace pure James Dean, anche se non era della nostra epoca? A presto!

      • Grazie della precisazione, in effetti rileggendo mi torna tutto…mi aveva distratta la perpetua con la ramazza probabilmente!!!
        Tu hai la capacità di creare le immagini nella mente del lettore con pochi elementi in effetti, ma non è una dote che hanno tutti.
        Per James Dean dico “NI”…stavolta lo lascio a te 😉 😉
        A presto!!!
        ps: come bello e dannato mi viene in mente Rob Lowe in “Masquerade”…ma è un film un pò vecchio (1988) e non passato spesso in tv, forse non l’hai visto..anche se Rob Lowe è Rob Lowe 😉

    • Ciao Camostilla, sono contenta che Bastiano sia un personaggio empatico, mi pare il fatto che un po’ tutti cerchiate di risollevarlo dalla sua sfortuna. Adesso sappiamo che non era proprio sfortuna: tutto ciò che gli è capitto è il risultato di manovre messe in atto dal suo più acerrimo nemico che ha tramato nell’ombra.
      Devo pensare bene a come costruire i prossimi capitoli perché ci sono diverse cose da chiarire e non vorrei ritrovarmi nel decimo con tutta una serie di fili da annodare. Intanto aspetto il tuo ottavo capitolo da leggere e commentare. 🙂

  • Bastiano restaura la barca…
    “La perpetua… indicò…” tra soggetto e verbo non si mette la virgola 😉 è sicuramente una svista, anch’io mi accorgo degli errori solo a pubblicazione avvenuta 🙂
    Il capitolo mi è piaciuto molto, ricco di metafore poetiche come quella sul relitto tra gli scogli e l’ambientazione anni’70 rende l’atmosfera pittoresca.

    • Con le scelte, stavolta vi ho reso la vita facile 🙂
      Per la punteggitura sono un caso a parte, pur conoscendo le regole, seguo istintivamente le pause della lingua parlata. Poi cerco di correggere il tiro, ma sono troppe, così come le ripetizioni.
      Mi fa piacere tu abbia colto il lato poetico, in realtà volevo inserire qualche verso sul cimitero di campagna, ma non rientravano nelle battute. A presto e grazie per lettura e commento 🙂

  • Restaurare la barca è d’uopo, altrimenti il tesoro come lo recupera 😉
    Bel capitolo, davvero l’ho letto tutto d’un fiato.
    Nella mia testa continuano a mescolarsi scenari di diverse epoche. Come ho già detto mi fa pensare ad ambientazioni stevensionane (?), ma poi la trama con i narcotrafficanti mi riporta alla realtà più o meno odierna (?).
    Poi tutta la storia della vendetta…
    I like it

    • Ciao FueGod, il tuo commento è molto interessante. Guarda che tu hai ragione su tutti i fronti, il mio sembra un racconto d’epoca, anche se è ambientato diciamo negli anni ’70. Il punto è che alcune regioni del Brasile (e non solo), sono rimaste a cinquant’anni fa con la tecncologia, cioè non c’è mai arrivata. Se prendiamo le zone povere della costa, dove la gente vive ancora nelle capanne, non solo non c’è elettricità, ma neppure l’acqua, tanto che deve essere prelevata in punti specifici. Devo essere sincera: io sono affascinata da luoghi che sono rimasti nel passato, dove non ci sono telefoni, tv o internet. A parte che credo di essere una delle poche persone senza smarphone e senza portatile… Quanto ai narcotrafficanti, loro proliferano nei luoghi sperduti, perché ci sono meno controlli e sono fuori dalle rotte classiche. A parte che in mezzo ai poveri è più semplice reclutare la manovalanza, non a caso i quartieri più degradati delle grandi città sono quelli più a rischio criminalità. Scusa, sto divagando. In realtà se il lettore si fa tante domande, qualche problema il testo lo presenta, per esempio la scarsa chiarezza. Avrei dovuto introdurre qualche elemento per aiutare il lettore ad orientarsi. Stevenson è l’autore che amo di più in assoluto. Potrei dire di essere “innamorata” di lui, se questo fosse possibile, quindi immagina che piacere mi faccia l’accostamento, seppure si riferisca solo all’ambientazione… Bene, ho scritto un bel papiro. In serata vedo di recuperare le vostre storie, se ne ho lasciata qualcuna indietro. A presto e grazie per seguirmi nonostante la velocità.
      PS = critica apprezzatissima.

    • Ciao Gianlu, anche io ti seguo, anche se ormai il tuo racconto è arrivato all’epilogo. “La difesa è sempre legittima” è uno dei pochi che ricordo molto bene, complice anche il genere che non è tra i più gettonati e il dialetto che non ci hai mai fatto mancare 🙂
      Ma torniamo al mio racconto. Sulla fretta devo darti ragione, avrei dovuto tagliare la parte iniziale e lasciare più spazio al dialogo con Luz, ma rischiavo di scrivere un capitolo pesante. Con lo spiegone ho recuperato diversi passaggi, anche se salta all’occhio che è stato confezionato per risparmiare paragrafi. Stavolta mi vanno bene tutte e tre le opzioni, anzi, posso dire di non avere particolari preferenze. Peccato che nel capitolo precedente non abbiano vinto le altre due, avevo preparato un bell’escursus sull’isola alla ricerca dell’ultimo indios… Pazienza.
      L’interazione con i lettori rimette il racconto sui binari, la storia ha preso una direzione differente rispetto a quella che avrei voluto, ma forse è meglio così. Continua a seguirmi e quando chiuderai il tuo racconto, anzi, se posso permettermi, prima di chiuderlo, tieni pronto il primo capitolo di una nuova storia. Non vorrai mollarci così, vero? A presto carissimo 🙂

  • Il capitolo si conclude con la riflessione di Bastiano sulla barca, diciamo che comincia a restaurarla.
    Capitolo molto bello, tanto nella trama che nei dettagli: la perpetua, le riflessioni del prete, i dialoghi.
    Nella frase sull’occhio pesto starebbe meglio “l’aria di chi non ha dormito”: 2 volte occhio nella stessa frase stride.
    Se scrivi “mezz’ora dopo” non serve mettere uno stacco grafico, che poi risparmi anche i caratteri degli asterischi 🙂
    Ciao

    • Ciao e grazie per complimenti e critica. Le ripetizioni sono qualcosa nata con me, ne faccio tantissime; di qualcuna me ne accorgo da sola, ma quando sono troppe, vincono loro. Giusta anche l’osservazione sugli asterischi, che occupano caratteri.
      Le scene sono rubate alla vita reale. La perpetua con la scopa è una tizia che conosco, anche se non lavora in chiesa. Quando spazza e gli capitano a tiro persone antipatiche, ha questo modo di “spazzarle via” con colpi di scopa. In realtà gli butta addosso la polvere per togliersele dai piedi. Tremenda! 😛
      A presto e grazie per il commento.

  • Ciao Hannock,
    la storia si fa sempre più intricata e interessante. Complimenti! Ho votato per l’incidente di Rosana, la donna che ha diviso i due ex amici. Magari l’incidente distrarrà momentaneamente Pablo dalla sua vendetta o porterà i due a incontrarsi inaspettatamente 😉
    Mi associo a chi già ti ha detto che sei molto brava nelle descrizioni perché è quello che pensò sempre anche io quando ti leggo, quindi credo sia proprio un bel aspetto della scrittura.

    • Ciao Massimo, non sai quanto ci tenevo al tuo commento, perché, a parte l’amicizia, ti stimo molto come autore. Per il momento è presto per capire dove andranno le scelte dei lettori, mi sembra però che la barca sia la più gettonata. Secondo me è un messaggio subliminale che inviano all’autrice per dirle: quando diavolo andiamo alla ricerca del tesoro? Siamo già al sesto capitolo!
      Per le descrizioni concordo a metà, nel senso che sono molto spiccia nelle descrizioni: due o tre dettagli e basta. Mi perdo nei vostri racconti leggendo descrizioni minuziose fatte a regola d’arte, a volte dei veri e propri ricami. Ma io non ci riesco. Sarà che ho letto troppo Carver e altri scrittori minimalisti, ormai ho preso questa impronta stilistica e non me la scrollerò tanto facilmente.
      Ti ringrazio ancora per il commento e spero che gli altri amici di FB si decidano a farsi vivi: vero Elena, Peppe, Tea e compagnia bella? 😛
      Un caro saluto 🙂

  • Sesto capitolo on line.
    Per mancanza di caratteri ho dovuto tagliare la citazione di Padre Nereo a proposito del cimitero.
    Tratto da “Elegia” di Tommaso Gray:

    “Pari è di tutti il fato: avito ceppo
    nella notte de’ secoli nascoso,
    pompa di gloria o di possanza, e quanto
    può ricchezza ottener, donar beltade,
    tutto sorprende inevitabil punto,
    e ogni via dell’onor guida alla tomba.”

    Avrei voluto un tocco di poesia nel capitolo, ma avevo finito i caratteri 🙂

    • Ciao Anna, è un bel complimento quello che mi hai fatto. Ti ringrazio. Prima di scrivere in genere sfoglio immagini dei luoghi che vorrei rappresentare, per esempio mi era rimasta impressa una grossa croce piantata nel terreno davanti a una chiesa e l’ho voluta nel precedente capitolo. Chissà chi è l’autrice al quale ti riferisci… comunque sto leggendo molti racconti, vedrai che la individuo. Intanto ricambio volentieri la tua visita. A presto nel io o nel tuo 🙂

  • Ciao Hannock,
    ho optato per l’intuizione: povero Bastiano, facciamogli avere un pizzico di fortuna e infondiamogli un pò di autostima allo stesso tempo 😉
    Il tuo racconto mi ha ricordato alcune telenovele che guardavo da bambina….e ti prego di considerarlo come un complimento!
    Volevo dire che lo trovo ricco di sfumature, di personaggi che intrecciano le loro storie semplici e con i quali possiamo immedesimarci, e di quel pizzico di mistero che tiene incuriositi, con la voglia di sapere di più!
    Insomma, mi piace l’atmosfera che hai creato, e ti seguo volentieri 😉
    A presto!
    ps: sul serio conti di finire in un mese?!?!? Bravissima! Spiegami il tuo segreto per favore…se questo puoi svelarlo 😉

    • Ciao Artelisa, pensa che un attimo fa stavo guardando il tuo racconto, perché avevo letto il tuo commento nella pagina di AUI 🙂
      La scelta di Bastiano penso sarà vittoriosa, però non è detto che non si possa fondere con le altre. Devo pensarci su. Adoravo le telenovelas e mi ero presa una cotta per Palomo di “Cuore Selvaggio”. Purtroppo quell’attore meraviglioso è morto giovanissimo, è stato un grande dispiacere. Penso che ciò che scriviamo sia frutto di ciò che abbiamo vissuto, quindi è probabile che le telenovelas ambientate proprio in Sudamerica, abbiano avuto la loro parte.
      Finire entro un mese era l’obiettivo, ma visto che poi i lettori devono leggersi due o tre capitoli insieme, come è già capitato, devo rallentare. Quanto alla tua domanda su come faccio a scrivere così veloce, è presto detto: sono disoccupata 🙂
      Corro a leggerti 🙂

      • Ciao Hannock,
        come promesso rieccomi.
        Intanto mi dispiace per il lavoro, ti auguro prossima fortuna.
        E’ bello però che tu abbia almeno la distrazione della scrittura 🙂
        Per quanto riguarda le telenovele…Io ero letteralmente innamorata di Jaun del Diablo, alias Edoardo Palomo: ho visto Cuore selvaggio tutte le volte che l’hanno passato in tv e avevo anche registrato le puntate più belle 🙂
        E’ stato molto triste anche per me sapere della sua morte prematura ;-(

        Detto questo ti saluto!

        ps: mi è scappato che ero bambina quando guardavo le telenovele ma ho esagerato un pò, …facciamo sui 20/25? Non sono proprio giovanissima, lo ammetto… 😉

  • Ciao Hannock,
    Ho votato per l’indios anche se mi ispirava molto anche l’opzione della leggenda. Però potrebbe anche essere una leggenda conosciuta dall’indios…vedremo. Mi affido alle tue capacità che non mi stanno mai deludendo. Di questo capitolo ho apprezzato molto i dialoghi perché sono molto realistici. Ogni parola o aggettivo che associ ai personaggi li caratterizza sempre di più facendoli diventare più vivi, complimenti.
    La storia è sempre più bella e intrigante, aspetto con ansia il prossimo capitolo.
    A presto

    • Grazie Aui, ho appena ricevuto la notifica che hai pubblicato un nuovo capitolo e stavo giusto venendo a leggerlo 🙂
      Mi fa piacere che tu abbia scelto una delle opzioni meno votate, perché sono le mie preferite. Volendo, si potrebbero incastrare tutti gli elementi. In fondo, come hai fatto notare anche tu, la leggenda potrebbe essere raccontata dall’indios. Mi state dando moltissime idee. Grazie. E adesso ricambio volentieri la visita. A presto 🙂

  • Ciao Hannock,
    ho votato leggenda perchè mi piacciono le leggende 😉
    Accipicchia, ci hai fregato! E io che credevo di scoprire tutto sulla “spia” Jacinto !!!!
    Però apprezzo molto l’alone di mistero che stai conservando nel procedere del racconto…e ho apprezzato anche il gesto di tenerezza di Rosana, che ha chiamato Bastiano come quando erano giovani…è stato un tocco romantico 😉
    Ti saluto, buona serata!

    • Ciao Cinzia, hai ragione da vendere! Se fossi stata alla regole, avrei dovuto dichiarare apertamente lo scopo di Jacinto, ma scoprire le carte così presto, avrebbe rovinato parte della sorpresa. Io ho sempre avuto questa cosa di chiamare i miei ex con l’iniziale del nome, penso sia un vizio di famiglia, visto che mia madre fa la stessa cosa con me. Quanto alla tua scelta, sicuramente è tra le mie preferite, a pari merito con l’indios. Invece quasi tutti hanno optato per l’intuizione di Bastiano, che forse è la più logica ma la meno rocambolesca.
      Mi fa piacere che stiano arrivando un po’ di voti, almeno non mi sentirò in colpa per proporre il prossimo capitolo nel giro di qualche giorno. A presto e grazie per il passaggio.

  • Ciao Hannock,
    Ho appena recuperato due capitoli!
    Anche questa volta resto dalla parte di Bastiano, questo personaggio mi piace e secondo me ha bisogno davvero di dimostrare a tutti che vale più di quanto sembri!
    Ho votato quindi “Grazie a un’intuizione di Bastiano”.
    Alla prossima 😉

    • Ciao Vale e bentrovata. So di pubblicare i capitoli troppo in fretta, cercherò di rallentare, perchè è brutto costringervi a leggere due o tre capitoli insieme. Bastiano è un personaggio che per certi versi mi assomiglia. Anche io raramente mi impegno, soprattutto se non ho un’ottima ragione per farlo. Un paio di mesi fa sono stata costretta a prendere una posizione forte e a portarla avanti come un ariete. Una prova durissima che sinceramente non credevo di poter superare. A dimostrazione del fatto che tutti abbiamo le capicità per tirarci fuori dal pantano, bisogna crederci e lottare senza risparmiarsi. Memore di questa esperienza, penso di poterla trasferire anche nella scrittura 🙂 Magari ad usufruirne sarà il buon Bastiano. Vedremo. Intanto grazie mille per voto e commento. C’è tanta gente che si affaccia solo per votare e non lascia mai una riga. Penso siano gli amici che ho invitato e mi viene il dubbio che neppure leggano. Grazie ancora e a presto.

      • Ciao Hannock,
        Sono d’accordo con te su tutta la linea, mettersi alla prova è fondamentale per imparare a credere in noi e anche se non so assolutamente su cosa l’abbia fatto tu, dal personaggio di Bastiano me lo aspetto sicuramente e in qualche modo credo proprio che riuscirà a stupire tutti, dai personaggi del libro fino a noi lettori.
        Se i tuoi amici non leggono il tuo racconto…peggio per loro! Non sanno cosa si perdono! Sei davvero brava.
        A presto 🙂

    • Ciao Nora, mi fa piacere che tu abbia recuperato, in realtà sto andando di corsa perché vorrei terminare entro il mese di agosto e penso di postare il sesto capitolo già entro il fine settimana. So che vi sto sottoponendo a un tour de force, ma a settembre inizio un corso di sceneggiatura e preferisco terminare i precedenti impegni. Questo capitolo lo hanno votato in pochi, è scorretto chiuderlo senza aver ricevuto altri imput, quindi aspetto fiduciosa. A presto nel mio o nel tuo racconto e grazie per il commento.

    • Bastiano è un personaggio opaco, per smuoverlo dalla sua apatia, devo sollecitarlo. Questo capitolo mi è servito per gettare le basi per i prossimi. Il problema sarà condensare tutto, perché, come giustamente hai fatto notare, gli interrogativi sono un bel po’. Considerando che questo racconto è nato contro voglia, mi sento un po’ il Bastiano della situazione. Grazie per il commento e la lettura FueGod 🙂

  • Ciao,
    Non smetterò mai di dirti quanto la storia abbia preso una piega che non mi sarei mai aspettata però proprio per questo è fantastica! Le cose si stanno complicando e mi chiedo cosa succederà più avanti. Sono molto curiosa! Ho votato per jacinto l’infiltrato perché era l’opzione che mi ispirava di più.
    A presto

    • La storia ha preso una piega che non mi aspettavo neppure io, anzi, andrebbe rivisto il primo capitolo, perché ero partita con un tranquillo villaggio di pescatori e sono finita nell’oceano brasiliano, che ha flora e fauna completamente differenti. Inoltre non mi aspettavo la scelta della mappa del tesoro e quindi ho dovuto rielaborare la trama. Ora se Jacinto infiltrato sarà la scelta che va per la maggiore, dovrò cambiare di nuovo i piani. Il bello di The Incipit è questo: le storie sono originali perché l’autore è spesso l’esecutore di scelte fatte da altri. Se fosse dipeso da me, ci saremmo ritrovati con documenti compromettenti e il cattivone di turno. Bastiano avrebbe rischiato la pellaccia perché sapeva troppe cose, quindi fughe rocambolesche, magari sparatorie. Invece nulla di tutto questo. La mappa del tesoro mi costringe a restare nei paraggi e… a darmi da fare per decifrarla. Sinceramente mi piace di più così 🙂 Grazie per essere passata, ricambio volentieri 🙂

  • Che intrecci, direi che questo Jacinto che continua a parlare spagnolo potrebbe essere un infiltrato…
    Bel capitolo, le cose si complicano sempre di più e mi intriga ?
    Molto carina la scena in cui Bastiano rimette in sesto l’uccello, e ricorda come da piccolo più che un bravo cacciatore fosse un bravo veterinario, me lo hai reso ancora più simpatico…
    Ciao, buona giornata!

    • Ciao Befana, non ho mai pensato che Jacinto fosse un traditore, anzi! Potrebbe essere un alleato, invece, contro le multinazionali che si spartiscono il mercato del pesce magari con qualche scopo illegale. Però mi rendo anche conto che ci sarebbero troppi elementi per una storia così breve ed è meglio non complicarla troppo. Il problema in questi casi è dosare le informazioni per non ritrovarsi a dover correre nel finale o peggio, a svelare prima elementi fondamentali. A presto e grazie.

  • Orbene, parto con un commento da rompiscatole: occhio alla virgola tra soggetto e verbo. La tua scrittura è veramente buona, è un peccato rovinare l’effetto con un errore così banale.
    Detto questo, io farei morire qualcuno: che la moglie lasci Bastiano mi pare un po’ troppo scontato, a questo punto (e poi… non l’ha lasciato fino a ora, perché dovrebbe farlo adesso?), di Jacinto sappiamo ancora troppo poco e non mi è ben chiaro in cosa si dovrebbe infiltrare.
    Mah, vediamo che piega prende la tua storia!

    • Ciao, sulla punteggiatura sono un caso a parte. Conosco le regole, ma le sbaglio lo stesso. Mi sfuggono, non le controllo e anche a una rilettura è lo stesso. Sorvoliamo. Tutte e tre le risposte hanno un perché e ti assicuro che la storia prenderebbe pieghe diverse. Forse Jacinto infiltrato potrà sembrare improbabile, ma è comunque un personaggio particolare che si ostina a parlare spagnolo, pur conoscendo benissimo il portoghese. Quando a Rosana, anche lei avrebbe il suo scopo lasciando Bastiano e qui si preparebbe un colpo di scena. Il morto ci può stare, anche se mi spiace sacrificare un personaggio. Chissà perché, non credevo fosse la scelta più gettonata. Aspettiamo altre risposte, tanto l’ho postato oggi, almeno una settimana resterà. A presto.

  • Ciao hannock, per me Luz viene promessa a un altro, un po’ perché così la trama s’ingarbuglia per bene e poi perché se il padre di questa ragazza è potente, si sarà già fatto i conti in tasca per avere il massimo vantaggio dall’unione di sua figlia.
    La storia è scritta bene e quindi ti seguo.
    Ci sentiamo al prossimo capitolo XD

  • Direi che la ragazza viene promessa in sposa a un altro… Mi pare la cosa più logica, non vedo perché dovrebbe conoscere Bastiano o il parroco.
    Il racconto continua a piacermi, sopratutto per l’atmosfera che riesci a creare… Anche se devo ammettere che non mi è chiarissimo dove si svolge la storia, né quando.
    Ps. Occhio alle virgole, ce ne sono un paio da colpo apoplettico.

    • Ciao, come vedi ho cambiato l’avatar, anche se il gufo resta il mio preferito. La tua scelta è stata quella della maggioranza, speravo che gli ultimi voti portassero un po’ di scompiglio ma ormai è fatta e vada per il promesso sposo imposto. Quanto alla tua domanda, la storia di svolge in Brasile (Paraiba è uno dei tanti paradisi sudamericani). Per il periodo storico, devo ricordarmi di aggiungere qualche dettaglio in più, per esempio un telefono e niente cellulari, che già dovrebbe dare l’idea, almeno approssimativa. Le virgole sono la mia dannazione da sempre, ne metto troppe. Grazie per il commento. Passo da te 🙂

    • L’indecisione era tra “Romeo e Giulietta” e “I promessi sposi”. Luz e Louis sono nati con questo spirito: un amore tormentato a causa della famiglia di lei. Forse ho snaturato il racconto iniziale, ma non avrebbe retto per dieci capitoli senza aggiungere altri personaggi. Bastiano resta l’elemento centrale, ormai mi ci sono affezionata al povero pescatore ateo 🙂 Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto. A presto e grazie per la lettura e il commento.

    • Qualcuno ha citato Stevenson e tu Marquez, che sono tra gli autori che prediligo. Mi viene da pensare che le letture influenzino notevolmente ciò che scriviamo. Non potrebbe essere altrimenti, del resto. Promessa ad un altro sarà. Anche se non dovesse rivelarsi la scelta principale, mi avete dato comunque una buona idea per introdurre il cattivo di turno. A rileggerci, Gianlu.

    • Stevenson è sempre stato il mio autore preferito, per questo il riferimento a “L’isola del tesoro”, mi ha fatto molto piacere. Condidivo anche le tue scelte, anzi, mi hai dato un’idea valida che è il mix tra le due opzioni. Ti confesso che quando ho scritto il primo capitolo non avevo ancora idea della collocazione geografica. Per questo credo ci siano delle cose da correggere, perché non ci troviamo davanti al mare a cui siamo abituati, ma all’oceano. Prima di terminare il racconto, dovrò rivedere i primi capitoli. Grazie per le tue riflessioni 🙂

  • Rieccomi, hannock. Per mantenere l’atmosfera fiabesca e avventurosa, ho votato per la mappa. Un incipit interessante, si respira un’aria magica. Ti dirò, se avessi potuto votare al primo capitolo, avrei fatto la scelta opposta, avrei scelto la droga: per vedere cosa ti saresti potuto inventare 🙂
    Oh, io sto usando il maschile con te, se sbaglio dimmelo 😉
    Vedo che segui alcuni autori della vecchia guardia, anche se questo sembra il tuo primo racconto. Interessante.

  • Ciao hannock,
    Questo capitolo forse mi è piaciuto più del primo, non pensavo che il pescatore fosse così sfortunato poverino?.
    Ho votato per la mappa perché penso che possa dare il via a una bella avventura e in più il pescatore mi sembra anche un po’ un sognatore è se lo è come io credo una mappa mi sembra l’ideale .
    A presto.

  • Ciao hannock, l’incipit mi è piaciuto: la storia sembra interessante vedremo come continuerà ? Ho votato per i documenti… chissà di che documenti si tratta e a chi appartengono. Sono curiosa ?
    Seguirò molto volentieri la storia.
    A presto

  • Molto intrigante questa variazione sul tema di una fiaba comune alle tradizioni di tanti paesi nel mondo.
    Soldi. Di solito il misero pescatore porta a casa una ricchezza che si rivela essere portatrice di sventure, resto nel solco della tradizione. Poi vedi tu dove la vuoi portare! ^^

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