Dove eravamo rimasti?
Solo ciò che è necessario è pesante, solo ciò che pesa ha valore (Milan Kundera)
Dalla telefonata con Noah le ore sono passate con una rapidità sorprendente ed ora sono qui, seduta nella sua cucina. Un’altra volta. L’idea di una cena al ristorante l’ha scartata quasi subito, non ci sarebbe stata privacy ha detto. E lui vuole che ci conosciamo, perciò eccomi qua. Mi sento come una scolaretta il primo giorno di scuola, in attesa che il maestro le spieghi cosa fare.
«Gli occhi fissi al di là del cortile sul muro della casa di fronte, proprio come Tomàš.»
«Chi?» chiedo, spostando lo sguardo dalla finestra al mio interlocutore. Indossa un paio di jeans scuri a vita bassa che gli stanno un incanto, una maglia bianca con lo scollo a V che mostra un ritaglio del suo torace glabro. Ed è scalzo. Ha messo via le scarpe non appena siamo entrati in casa, dopo avermi chiesto il permesso. Temeva che non lo avrei gradito. Lui non sa che, a piedi nudi, è tremendamente sexy.
«Uno dei protagonisti de “L’insostenibile leggerezza dell’essere”» ribatte Noah, porgendomi una copia del libro. «Come lui, ti starai chiedendo se è meglio stare con me o rimanere sola». Aggira il bancone della penisola e viene a sedersi accanto a me. «Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché quello che avviene soltanto una volta è come se non fosse mai avvenuto.»
Mi chiedo se ne abbia citato un verso. È un libro che ho letto, ai tempi del liceo. Non ne ricordo un granché. «Mi stai dicendo che devo cogliere l’attimo?»
«Non lo dico io» mi strizza l’occhio, sornione. «Ma Kundera.»
Veramente lo diceva Orazio, molto tempo prima.
«Sai, quando ti sei addormentata nel mio letto, ho passato la notte a pensare a come mi sarei sentito quando te ne saresti andata». Mi guarda ammaliato, come in estasi davanti ad un dipinto. Non ricordo di essere mai stata guardata così da qualcuno, nemmeno da Giorgio. «Un’insostenibile leggerezza, ecco quello che ho provato». Gli occhi fissi sui miei. È un luccichio quello che vedo? «Quando andavo via dall’appartamento di una cliente, tornavo ad essere libero. Una sensazione straordinaria: nessun legame uguale nessuna responsabilità.»
«Sei sempre stato di quest’idea?»
«No» sospira, come per assolvere la coscienza. «Dopo il divorzio da mia moglie, ho lasciato Sacramento e mi sono trasferito qui con Nathan. Mi sono ripromesso di lasciar perdere l’amore e di dedicarmi solo a quelle che Tomàš definisce “amicizie erotiche”». Smette di parlare, ma non distoglie lo sguardo da me.
«E come mai?»
«Quando ti senti tradito, non credi più a niente». Posa la sua mano sulla mia e quel gesto così spontaneo smuove qualcosa in me.
Mi sembra di avere di nuovo vent’anni: quando il cuore ti frulla nel petto e ti chiedi cosa sia; quando ti basta uno sguardo o una carezza per farti perdere il controllo; quando le domande sono superflue e vivi il momento come fosse l’ultimo.
Incrocia le sue dita alle mie, le stringe forte. Sono calde e quel calore mi pervade con piccole scosse.
«Era malata e non me l’ha detto, perché ci stavamo separando. Non voleva la mia compassione, così era scritto nella lettera che mi ha fatto pervenire la madre dopo la sua morte». La sua bocca si richiude. Lo sguardo fisso sulle nostre mani intrecciate, mentre il mio è fermo su di lui.
Che angoscia. In questi casi non so mai cosa fare, temo sempre di dire la cosa sbagliata e finisco per restare in silenzio.
All’improvviso, torna a guardare me e mi sorride. Ecco l’appiglio che cercavo. «Perché vi siete lasciati?»
«Il classico dei cliché: mi ha tradito con il mio migliore amico» ride, sprezzante. «Non so ancora se essere arrabbiato con lei per avermi tradito o avermi tenuto nascosta la malattia.»
«Non esiste classifica che tenga, in questi casi.»
«Sì, lo penso anch’io». Lascia andare la mia mano e mi afferra per i fianchi. L’attimo dopo sono stretta a lui. No, avvinghiata è più appropriato. Mi sudano le mani e il cuore sembra impazzito: un ECG traccerebbe un’onda anomala, in questo momento. «Ma sono pronto a rimettermi in gioco per te» sostiene, tornando serio. «Se lo vuoi anche tu.»
Questa è un’altra di quelle circostanze in cui le parole fanno le valigie, aprono la finestra e preferiscono suicidarsi piuttosto che formulare qualcosa di sensato. Ma perché capitano tutte a me?
«Ti ho lasciata senza parole?». Sguaina il sorrisetto impertinente del suo repertorio oramai consolidato.
Ho paura di sapere cosa gli stia passando per la testa in questo momento, quindi cerco di buttarla sul ridere. «No, scherzi? È che quando le cerco, le parole giocano a nascondino. Sai come…»
No, questa volta si sono completamente volatilizzate. Quando un paio di labbra si posa sulle tue, le parole si rendono inopportune. Un bacio non ha bisogno di essere raccontato. Un bacio va assaporato, gustato come un gelato al cioccolato che ti inebria i sensi, solleticandoti il palato e lambendoti le labbra. Un bacio abbatte ogni barriera, persino quella innalzata dalle parole.
Il bacio avrà abbattuto tutte le barriere di Giulia?
- Forse (33%)
- No (7%)
- Sì (60%)

05/09/2018 at 12:21
Oggi pesco storie interrotte, fortunatamente questo mi da la possibilità di leggere con calma i capitoli precedenti.
Mi piace come scrivi, la trova una storia alla ricerca di se stessi e l’amore nonè che un tramite, o almeno così mi è sembrato. Voto per forse perchè le incertezze sono dureda comabattere….Spero che tornerai appena tiè possibile.
Io intanto voto e aspetto.
Appena puoi siamo qua!
06/12/2017 at 21:14
Ciao Anna come stai?
Siamo rimasti tutti sospesi sul ponte 🙂
Un saluto
05/11/2017 at 22:35
Ma dove sei finita????
08/11/2017 at 21:32
Ciao Ale, non era mia intenzione sparire di nuovo, ma sono occupata da altre cose, chiedo scusa anche a te e tutti coloro che seguono le mie storie. A presto.
02/11/2017 at 20:54
Anna, che fine hai fatto? Io sto aspettando te per pubblicare l’ultimo episodio… O forse vuoi che io e te pubblichiamo assieme l’ultimo episodio dei nostri rispettivi racconti? XD 😀
08/11/2017 at 21:30
Ciao drago, mi farò viva presto. Al momento, sono presa da altro. Mi scuso per l’attesa.
08/10/2017 at 19:53
Ciao Anna… è dal primo pomeriggio che inseguo il tuo racconto. Prima ho letto… dopo un po’ ho votato… ora finalmente riesco a commentare.
Questa storia è frizzante e leggera e la madre di Giulia è fantastica con quella telefonata e lo smalto fresco che deve asciugare.
La scena del risveglio nel letto dello sconosciuto è davvero raccontata così bene che mi sono immaginata la scena alla perfezione. Bravissima!
Ora mi aspetto un “sì”, minimo! Complimenti e buona serata!
03/10/2017 at 13:10
Rieccomi, Anna. Ma sì, le ha abbattute, e come direbbe Orazio a Clarabella di fronte a una grigliata di pesce: “Carpe diem et trote gnam!”.
Anch’io ho letto L’insostenibile eccetera da adolescente, ricordo solo che mi era piaciuto, nonostante non l’avessi trovato particolarmente leggero come il titolo poteva suggerire 😀
Tenerone, Noah, nella realtà diffiderei un po’ di lui, ma in fondo, anche se non si dovesse dimostrare vero amore, che male c’è a scambiare qualche tenerezza con uno che ti attizza anche solo denudandosi un piede? 😀
Ciao, ti auguro un’ottima settimana!
05/10/2017 at 11:26
Ciao Erri, credo che Giulia non cerchi il vero amore ma semplicemente qualcuno con cui star bene. Grazie di essere passato 🙂
29/09/2017 at 21:49
Sì, scusa sono inguaribile, quindi Sì.
La tua prosa è poetica e a tratti essanziale, un insieme di onde dinamiche che portano il lettore fino all’ultimo capoverso senza aver acceso quella dannata sigaretta che si era portato appresso quando aveva iniziato a leggere il tuo episodio convinto che lo avrebbe fatto fumando. Invece si arriva alla fine e si rimane male, cavolo ma che è finito?
Anna il tuo modo di raccontare convince e premia chi crede in te perché non lo deludi mai.
Ti ho fatto dei complimenti? Lo sai che non li so fare. Era solo la verità.
03/10/2017 at 06:36
Ciao Ale, così mi metti in imbarazzo… Grazie cara 🙂
29/09/2017 at 17:31
Forse…
“Questa è un’altra di quelle circostanze in cui le parole fanno le valigie, aprono la finestra e preferiscono suicidarsi piuttosto che formulare qualcosa di sensato.” la mia frase preferita del capitolo, brava 😉
03/10/2017 at 06:35
Grazie Gabriele, contenta che ti sia piaciuta 🙂
28/09/2017 at 17:56
Anna ma che fai mi copi le opzioni?!?!
Ah, ah, ah, mi è proprio scappato da ridere quando le ho viste 😉
E anche tu hai fatto una virata decisa verso il rosa… bello!
Sono stata indecisa per un po’ tra “sì”, e “forse”, che, forse, era più in linea col personaggio di Giulia…ma poi quello che lei pensa mi ha guidato verso la scelta finale: un bacio rende superflue le parole e ti inebria i sensi…e secondo me lei aveva solo bisogno di sentirsi inebriata…
Quindi alla fine ho optato per il sì.
Il capitolo è bello, coinvolgente, anche lui si confessa e si scopre un lato diverso…forse mi è sembrato solo un po’ improvviso il totale trasporto di lui verso lei (è addirittura disposto a rimettersi in gioco conoscendola così poco..), ma sull’amore non si può mai giudicare e tutto può essere, quindi…viva l’amore!! 😉
Al gran finale…tuo e mio 😉
29/09/2017 at 06:40
Ciao Artelisa, sono andata a rivedere le tue opzioni per verificare: ti giuro che le avevo dimenticate, altrimenti le avrei scritte diversamente magari in inglese 😀
Comunque, concordo con te: viva l’amore!
In bocca al lupo per il gran finale 🙂
30/09/2017 at 10:35
Ma figurati! Io stavo scherzando sulle opzioni uguali… non mi faccio problemi di nessun tipo, anzi, come ti ho detto mi è scappato da ridere quando le ho viste 😉
In bocca al lupo anche a te 😉
27/09/2017 at 09:05
E così da latin lover/accompagnatore apparentemente spensierato qual era, Noah si rivela una persona con una storia drammatica alle spalle. Chissà se era questo che avevi in mente all’inizio. Però ormai la strada sembra essere andata verso la direzione del Sì. Almeno secondo me. (Cioè secondo un po’ tutti 🙂 )
29/09/2017 at 06:37
Ciao FueGod, in realtà non avevo una trama precisa in mente: sono state le vostre scelte a portarmi in questa direzione 🙂
Alla prossima.
26/09/2017 at 20:52
Io dico di si. Una donna che prova le sensazioni che hai magnificamente descritto non può che dire di si.
Ho votato ma mi dice che è fallito il voto, non era mai successo, ora ci riprovo. Ti aspetto per il finale, e so che non ci deluderai, a presto 🙂
29/09/2017 at 06:34
Ciao Danio, spero davvero di non deludere nessuno di voi 🙂
A presto.
26/09/2017 at 20:23
So di aver fatto una scelta fin troppo romantica, ma ho optato per il “sì”. Considera che nel racconto di Danio ho votato per una strage, quindi direi che a te è andata decisamente meglio 🙂
Scherzi a parte, scrittura elegante e raffinata, che ormai credo sarei in grado di riconoscere. La trama ha virato sul rosa ma ho imparato ad apprezzare il genere, soprattutto se le vicende sono ben articolate e costruite come questa. Nono capitolo, quindi ci ritroveremo nel finale e qualcosa mi dice che saprai renderlo indimenticabile. A presto ♥
29/09/2017 at 06:32
Ciao Hannock, il fatto che il mio stile di scrittura si possa riconoscere è un grande complimento per me. Grazie di cuore 🙂
26/09/2017 at 17:29
Rosa puro stavolta, con qualche vena d’ironia. Hai cambiato più volte registro in questo racconto, capitolo dopo capitolo, e tutto sommato su questa piattaforma si può, se si vuole sperimentare, o forse si deve, se si gioca fino in fondo con l’interattività con i lettori. Diciamo che, giunti alla fine, vedo pochi margini per recuperare il dualismo e il sogno dei primi capitoli. Sbaglio?
Forse
29/09/2017 at 06:30
Ciao Napo, sul cambio di registro hai ragione ma si è trattato di necessità dovendo tener fede alle vostre scelte. Quanto al sogno sto cercando di rimetterlo in gioco per recuperare l’idea iniziale.
Buona giornata.
26/09/2017 at 17:18
Brava, che dire di più.
29/09/2017 at 06:26
🙂
26/09/2017 at 17:06
” Le parole fanno le valigie, aprono la finestra e preferiscono suicidarsi piuttosto che formulare qualcosa di sensato” mi è piaciuta 🙂
Giulia rischia, perciò sì. Vedremo lui…
29/09/2017 at 06:25
Ciao Maria, sono stata molto contenta di ritrovare un tuo commento. Un abbraccio 🙂
11/09/2017 at 14:44
Mi è piaciuto tutto, il pudismo di Giulia, l’ironia, la mediazione tra le due, … alla fine scelgo libro… vuoi che ti dica quale? ma no, facciamolo scegliere a lui 😉 Brava come sempre…
21/09/2017 at 11:25
Un suggerimento sul libro lo accetterei volentieri 😉
Il tuo “brava” mi inorgoglisce, grazie 🙂
09/09/2017 at 17:55
Ho scelto il libro: se deve convincerla di essere un tipo di spessore, con una profondità intellettuale e d’animo, il ragazzo secondo me punta su un bel libro. Poesia? “Io l’amavo” di Anna Gavalda, per convincerla che il marito non la meritava ed è una buona cosa che l’abbia mollata? Un manuale per disinibirsi? Decide lui, io suggerisco 🙂
La mamma mi ha fatto ridere e mi hai fatto pensare che tra le persone che conosco, spesso i più “bacchettoni” sono cresciuti con genitori moderni e “liberati”, e viceversa.
Speriamo che Giulia non si irrigidisca ancora di più per reazione alla mamma, ma è riuscita a telefonare, sembra già un passo nella buona direzione. 🙂
Ciao, Anna, è sempre un piacere leggerti
09/09/2017 at 19:24
Un manuale per disinibirsi, eh? Lasciamo a Noah la scelta 😉
Ciao Marezia 🙂
09/09/2017 at 05:41
Cioccolatini, li adoro…ahimè 🙁
Bel capitolo, giocato sull’equivoco e già m’immaginavo la faccia della nostra protagonista mentre sentiva l’ansimare della signora 🙂
In effetti Giulia si fa troppe seghe mentali, e che sia la “vecchia” della famiglia non ci sono dubbi. Mancano due capitoli, confido in un suo lasciarsi andare oppure mandare al diavolo tutti, sono certo che ci riuscirai benissimo.
Ciao e al prossimo 🙂
09/09/2017 at 19:22
Giulia è fin troppo pudica… per questo ha bisogno di uno come Noah 😉
A presto Danio.
07/09/2017 at 23:33
Rieccomi, Anna. Oddio, ammetto che la domanda mi mette un po’ in crisi… ma visto che ci proponi di scegliere un fiore scelgo… cioccolatini 😀
Sempre molto divertente e scorrevole, Giulia più pudica della propria madre, dev’essere traumatico per lei scoprirlo 😀
Su Noah, a parte il nuovo lavoro, dobbiamo ancora scoprire qualcosa, quel “non è come sembra” o giù di lì è per il momento orfano di spiegazione 🙂
Ciao, ti auguro una buonanotte e un buon risveglio 🙂
09/09/2017 at 19:19
Sì, è un refuso… chiedo scusa 🙂
I cioccolatini sono un’ottima scelta, tanto poi li smaltisce in palestra 😉
07/09/2017 at 14:32
CIao, avevo letto il primo capitolo e poi mi sono fermato per un po’…tanto 🙂
Molto carino e scorrevole, ho recuperato tutto in poco tempo. Non credo di poterti dare consigli utili. Mi domando solo se sia vero che Noah abbia cambiato lavoro veramente. Non credo che si lasci un lavoro da accompagnatore di punto in bianco 🙂
07/09/2017 at 18:51
Cambiare lavoro per Noah significa cambiare vita, quindi non penso avrà dei ripensamenti 😉
Grazie di essere passato.
07/09/2017 at 14:04
Leggero, divertente, scritto bene (ma questo ormai si sa), davvero un bel capitolo, brava Anna.
Comunque controllerei la base di quegli smalti 😀
Libro, magari “i fiori del male”… forse non è in tema 🙂
07/09/2017 at 18:49
Una controllatina agli smalti Giulia gliela darà, ne sono sicura 😉
Il libro è un’ottima scelta ma con “i fiori del male” proprio non ci siamo 😉
07/09/2017 at 09:51
Ciao
Ho recuperato gli ultimi tre capitoli. Che dire? Cosa mi stavo perdendo 🙂
Nel tuo racconto ci sono tutti gli ingredienti per una bella torta rosa molto “Civile”: luce e ombra, dovere e piacere, desiderio e paura, ironia e seriosità.
Brava Anna
Fiori
07/09/2017 at 18:46
Mi fa molto piacere sapere che ti ritagli del tempo per leggere la mia storia, grazie Maria 🙂
06/09/2017 at 21:28
Ciao Anna,
leggere un tuo episodio è sempre piacevolissimo! Hai quest’ironia sottile e garbata che mi piace moltissimo 😉
Per la prossima direi un libro, perchè è una cosa più particolare…e poi, con le bellissime citazioni che fai sempre ad inizio episodio, sono sicura che sceglierai un testo molto significativo.
Ma la domanda parlava di scelta tra fiori?!? C’è un refuso?
Una buona serata!
07/09/2017 at 18:42
C’è un refuso, chiedo scusa 🙂
Un libro dici? Così questo seduttore può dimostrare di avere anche un cervello oltre ai muscoli 😉
06/09/2017 at 18:57
Avrei scelto i fiori, come sapientemente hai suggerito nella domanda (lol), ma il cioccolato non si batte, perciò… E poi non si regalano fiori e/o cioccolatini?
La protagonista del tuo racconto è deliziosa; credo sia la sua insicurezza a renderla irresistibile. Quindi Noah è (anche) un bravo ragazzo. Bene, bene, prevedo qualcosa di dolce, cioccolato a parte.
Ho solo una critica riguardo all’atteggimento della mamma un po’ troppo moderno, ma non farci caso, io ho una mentalità ottocentesca e non faccio testo. Scritto e condotto al massimo della forma. Sei bravissima 🙂
07/09/2017 at 18:40
Giulia e sua madre si sono invertiti i ruoli… o c’era davvero qualcosa di tossico nello smalto 😉
Grazie per i complimenti 🙂
06/09/2017 at 18:13
Ahahahah, andiamo sui libri va’.
Non ho nessun commento da fare, va benissimo così.
Anzi sì, ha cambiato lavoro velocemente il nostro amico, sarà vero? Le cose sono due, o mente, o voleva già cambiare vita oppure… <3 (dovrebbe essere un cuore)
07/09/2017 at 18:38
Si vede che il seduttore si è innamorato… diamogli una chance 😉
06/09/2017 at 17:50
Considerato il lapsus freudiano, scelgo fiori.
Bel ritmo, testo dalla grande leggibiltà e dialoghi efficaci. Non so come tornerai al binomio protagonista e suo alter ego… a meno che non sia tutto un sogno o anche la sceneggiatura di una sit-com.
Brava
07/09/2017 at 18:37
Sì, si tratta di un lapsus, mi spiace.
L’idea del sogno è più consona alla trama, ma quella della sceneggiatura mi salverebbe in corner, come si suol dire, dal momento che mancano solo due capitoli alla fine…
06/09/2017 at 17:27
Manolo? Davvero? Sei seria? 😀 XD
Un fiore tra i fiori? Banale.
Un fiore tra i cioccolatini? Mi risulta difficile immaginarlo. 🙂
L’unico fiore tra i libri è “Il nome della rosa”. Ho indovinato? 🙂 😉
07/09/2017 at 18:34
In realtà si tratta di un refuso, inizialmente la scelta era tra tre tipi di fiori e poi ho cambiato ma non mi sono accorta dell’errore 😉 quindi, no non hai indovinato, e poi il nome della rosa non è un romanzo rosa 🙂
07/09/2017 at 18:42
Ah, doveva essere un libro rosa? Ops… 😀
04/09/2017 at 10:06
Ciao Anna, finirò per ripetermi… ma che dirti? Anche stavolta non posso che constatare un buon ritmo, bella ironia, buoni i dialoghi, episodio che scorre fluido e divertente… dico Mamma.
05/09/2017 at 13:17
Grazie Ale, non ci avrei scommesso più di tanto su questa storia perché la considero una sorta di esperimento, quindi sorprende che piaccia 🙂
01/09/2017 at 16:26
Vorrei che fosse Giorgio a chiamare, ma vedo che la maggioranza la pensa diversamente. Bello scontro tra sorelle, mi ha divertito molto, bravissima. Ti aspetto per il prossimo, a presto 🙂
02/09/2017 at 18:37
Grazie per i complimenti Danio, sì temo che l’ex non interessi a nessuno 🙂
01/09/2017 at 10:04
Rieccomi, Anna. Mi spiace, ma ho dovuto votare “la mamma”, penso che Giulia non sia ancora abbastanza Juls per chiamare Noah, e mi farebbe arrabbiare se cercasse l’ex 😀
Molto, molto carino. Uso questo termine non per sminuire la tua validissima scrittura, ma proprio perché “bello” e l suoi superlativi sarebbero aggettivi troppo seriosi per descrivere due capitoli che mi hanno intrattenuto e divertito parecchio. Complimenti! questa tua declinazione del rosa mi piace parecchio.
Ciao, ti auguro sette clutch piene di ottime giornate 😀
(P.S.: ignoranza mia, non sapevo cosa fosse una clutch, l’ho cercato e all’inizio credevo che Giulia avesse fatto cadere un disco di frizione)
01/09/2017 at 11:36
Il commento mi ha divertito più del mio capitolo, Erri 🙂
Sono contenta che ti piaccia la piega che ha preso la storia. Grazie di essere passato.
31/08/2017 at 16:01
Mi sono piaciuti i pensieri ironici mischiati ai dialoghi, danno qualcosa in più, e con il gemello mi hai sorpreso un’altra volta 🙂
Viste le indecisioni di Juls 😉 dire di fare entrare il convitato di pietra del capitolo, Giorgio, l’ex
01/09/2017 at 11:33
Ti dirò, le sorprese vengono fuori di volta in volta, il gemello è comparso mentre buttavo giù il capitolo. Tutta la storia in realtà non è stata pensata nei dettagli e non so quale conclusione darle. Grazie, a presto Gabriele 🙂
30/08/2017 at 17:59
Ok, piccola domanda che non c’entra con l’episodio (ma con la storia sì): che fine hanno fatto alter-ego, libro e protagonisti di questo? Ritorneranno nell’ultimo episodio o non li vedremo mai più (come la capacità della “mia” Crystal di vedere le anime)?
Questo episodio mi è piaciuto come quello precedente.
30/08/2017 at 21:31
Erano i protagonisti di un sogno non di un libro 😉 la storia ha preso una piega inaspettata anche per me, ma sto cercando di riportarla alle origini, il nome Noah dovrebbe dirti qualcosa…
A presto drago.
30/08/2017 at 22:10
A parte il biblico tizio dell’arca, in un primo momento non mi è venuto in mente nessuno. Poi tu mi hai messo la pulce nell’orecchio, ho controllato il premio episodio ed ho capito cosa intendevi.
E quindi chi sono i protagonisti del libro, se non Madison e Norah I?
30/08/2017 at 17:53
La mamma…un lido tranquillo dove approdare dopo tutte le, troppe emozioni inaspettate tutte insieme 😉
Ciao Anna, davvero meraviglioso questo ennesimo episodio…pubblicato velocissimo stavolta!
Dal balconcino che spunta dalla vestaglia al capello catturapolvere, mi fai sempre sorridere con la tua stupenda ironia…adoro l’ironia!!!
Una buona serata 😉
30/08/2017 at 21:27
Temevo di aver esagerato con l’ironia, sono contenta di sapere che invece è stata apprezzata 😉
Grazie Artelisa 🙂
30/08/2017 at 16:12
Ho votato la mamma, se non altro perché le hanno smollato i bambini da ieri…. sì lo so ma te l’ho detto che la romance non fa per me, sono troppo terrà terra ?
A parte gli scherzi, gli sviluppi con tanto di escort gemelli californiani mi fa pensare a un telefilm romantico americano tipo quelli del pomeriggio Mediaset, ma in senso buono, eh? Perché la scrittura è sempre godibilissima e divertente, tra i pensieri nascosti di Giulia, il gesticolare della sorella e i bisticci/dialoghi tra le due.
Ciao
P.S. Però io farei fatica a credere alla sincerità di un accompagnatore di mestiere
30/08/2017 at 21:26
Il seduttore proprio non ti convince, eh? Spero di farti cambiare idea con il prossimo capitolo, solo che hai votato l’opzione sbagliata 😉
Ciao Marezia 🙂
31/08/2017 at 09:17
Ah, no, no, non è la sincerità del tuo personaggio che non mi convince, cercavo di mettermi nei panni di Giulia e penso che farei fatica non dubitare che stia fingendo. Ma per fortuna io il mio calvo personale ce l’ho in casa da 17 anni! XD
Ciao, Anna
30/08/2017 at 14:08
Il tuo è un lavoro perfetto. Non uso questa parola molto spesso, anzi, non la uso quasi mai. Però nel tuo caso, calza alla “perfezione” (giusto per ripetermi. eheheh). Le descrizioni, i personaggi, la trama, ogni cosa è scritta nel modo giusto, così come dovrebbe essere. Una lezione di scrittura, praticamente. Ma torniamo alla storia.
Un gemello con capelli? Interessante e anche intraprendente a quanto leggo (fantastica la scena del caschè). Mi piace questa variante e seguo con maggiore interesse gli sviluppi. La scelta era quasi d’obbligo: Noah il seduttore ♥
Bravissima, non ti mollo!
30/08/2017 at 21:15
Una lezione di scrittura? Wow, grazie ma non credo di poter dare lezioni, sono qui per migliorare grazie ai vostri consigli 🙂
Grazie per il bellissimo commento cara 🙂
30/08/2017 at 12:58
Quindi abbiamo due accompagnatori gemelli che si dividono tra due sorelle.
Confermo le parole di Napo riguardo il sapore USA. Anzi, più precisamente da sitcom americana. Non è una critica, anche perché scorre bene e fa sorridere.
A questo punto spingiamo con Noah il seduttore e vediamo dove andrà a parare.
Ciao Anna,
a presto
30/08/2017 at 21:10
Noah saprà farsi apprezzare, sono contenta che il capitolo ti abbia fatto sorridere.
A presto Fue.
29/08/2017 at 23:24
Confermo: il seduttore (quello rasato).
Resa benissimo la scena tra le due sorelle, anche se ha un sapore decisamente da USA (e getta. Pessima battuta, lo so).
Vai avanti così che vai bene
30/08/2017 at 12:41
Eppure l’ho scritto di getto ieri sera, non mi sono accorta del sapore USA, comunque sono contenta di essere sulla strada giusta. Grazie.
28/08/2017 at 18:10
Dico Sara come la maggioranza, anche se la chiusa dell’episodio porterebbe naturalmente a scegliere il seduttore incallito, ma tant’è…
Avrei voluto farti un po’ di annotazioni ai margini ma lo farò in privato 😉
Storia che continua a piacermi molto.
29/08/2017 at 15:22
Il seduttore incallito non sparirà… Quanto alle annotazioni, sai che le aspetto con ansia 😉
Grazie.
26/08/2017 at 14:37
Ciao Anna,
devo farti davvero i complimenti per questo capitolo, mi è piaciuto moltissimo!
Ironico, ben descritto, con uno scambio di battute tra i personaggi davvero godibile. Che dire di più? Brava!
Io voto il seduttore incallito, non potrebbe essere altrimenti 😉
Un caro saluto!
27/08/2017 at 16:30
Un altro voto per il seduttore 🙂 grazie per i complimenti, a presto.
26/08/2017 at 11:56
Nonostante la curiosità mi spinga a conoscere meglio il seduttore, ho deciso per Sara. Voglio vedere cosa ha da dire.
Inoltre non vorrei trasformare questa storia in una specie di Pretty Woman al contrario 🙂
Super scorrevole anche quest’episodio, brava.
27/08/2017 at 16:28
Pretty Woman al contrario… sai che non ci avevo pensato? Però non sarebbe male 🙂 grazie di essere passato.
26/08/2017 at 10:44
Un accompagnatore pagato dalla sorella, bella idea, azzeccata per una protagonista con quella visione del mondo. Mi è piaciuto, la scena è dinamica dentro e fuori i personaggi, scorrevole, brava Anna.
Sara, deve qualche spiegazione a Giulia 😉
27/08/2017 at 16:27
Non ero convinta del successo che avrebbe riscontrato l’episodio, ma dal momento che l’accompagnatore desta simpatia… avrà l’attenzione che merita 🙂
A presto Gabriele.
26/08/2017 at 09:55
Ho scelto Sara, perché se mia sorella mi facesse una roba così avrei due tre casette da dirle! 😉
La frenesia di pensieri della tua protagonista continua a essere realista e delizioso, quella cosa Dell urlare su uno sconosciuto e le sfumature di viola delle orecchie mi ha fatto morire. (Forse perché in vita mia le mie orecchie hanno assunto tutti i tipi di sfumature, ahah).
Ho una sola obiezione, ma non all’autore, a Giulia: cosa sono questi pregiudizi stereotipati? Perché una che “si corica” la prima sera, come dicono i francesi, non dovrebbe essere degna di interesse e conoscenza?
A presto
27/08/2017 at 16:21
Per una come Giulia, che non è mai stata con nessun uomo eccetto il marito, non è facile liberarsi da certi pregiudizi e soprattutto dal senso di colpa 🙂 grazie per aver sollevato l’obiezione 🙂
25/08/2017 at 23:41
Bello questo episodio, giocato molto bene, con un bel colpo di scena. Visto che lo hai caratterizzato perfettamente, resterei sul personaggio del seduttore.
27/08/2017 at 16:16
Non ero sicura che la carta dell’accompagnatore sarebbe stata apprezzata, pertanto il tuo commento mi gratifica tantissimo, grazie Napo.
25/08/2017 at 23:40
Le storie che preferisco su The Incipit sono quattro e la tua rientra nella quaterna. A parte la trama che è frizzante al pari dei migliori rosa attualmente sul mercato, mi piace molto il tuo stile. Riesci in poche righe o anche solo in poche battute a inquadrare un personaggio. Non a caso ho scelto proprio il seduttore incallito, che ho preso in simpatia per l’atteggiamento informale, ironico e scanzonato, perché mi sono sempre piaciuti gli uomini di questo tipo. Anche se il mio racconto è in dirittura di arrivo (domani posterò l’ultimo capitolo), non intendo perdermi il resto dei capitoli. A presto 🙂
27/08/2017 at 16:14
Sono contenta che il seduttore incallito risulti un bel personaggio, forse è quello di cui ha bisogno Giulia 🙂
Grazie hannock per il bellissimo commento.
25/08/2017 at 23:26
Sono stato attirato subito dall’ex-marito. Poi mi sono accorto di non esserne tanto sicuro dopo aver votato.
Il pensiero che ha avuto Giulia quando lui le propone la prima volta la carbonara mi ha fatto sorridere.
27/08/2017 at 16:12
Lui è abituato a situazioni simili, lei no 🙂
Ciao drago, grazie di esserci sempre.
22/08/2017 at 15:08
Rieccomi, Anna. Ho votato per l’invito a pranzo, magari dalla sorella curiosa del resoconto sulla notte folle 😀
La cesura tra primo e secondo capitolo mi ha disorientato, lo ammetto: mi aspettavo una storia completamente diversa. Però il resocondo intimo e profondo, punteggiato da ironia e episodi spassosi è gradevolissimo. La tua scritura è accurata e l’introspezione è resa così bene che a un certo punto mi veniva da dire alla tua protagonista: “Ma va’ là! Lasciati andare!”. 🙂
Ciao, Anna, ti auguro un sacco di ottime giornate
22/08/2017 at 20:26
Ciao Erri, intanto grazie per essere passato 🙂 quanto al tuo disorientamento iniziale, devo dire che questa storia nasce come racconto breve che trova la sua conclusione alla fine del primo capitolo che ho modificato per darle un seguito qui. I capitoli successivi sono frutto delle scelte dei lettori e non ti nascondo che non so ancora come andrà a finire.
Auguro anche a te un sacco di ottime giornate 🙂
09/08/2017 at 16:38
Un invito a pranzo: penso che il fascinoso calvo voglia darle delle spiegazioni.
Delizioso, Anna, davvero delizioso, non somiglio gran che alla tua Giulia, ma per quanto riguarda le discussioni, anche frammentarie e tempestose, tra parti distinte del proprio cervello (mente, io, chiamalo come vuoi), mi ci riconosco in pieno! 🙂
Ciao
20/08/2017 at 17:54
“Caos mentale” credo sia questo lo stato in cui si trova Giulia, dato che per lei quella è una situazione nuova 🙂
08/08/2017 at 17:40
Ottimo capitolo, mi piace come lo hai sviluppato e il finale con quel “non è come pensi” è perfetto.
Un incontro inaspettato…
20/08/2017 at 17:46
Dovevo trovare un escamotage per non far apparire la protagonista diversa da come è in realtà 🙂
Grazie di essere passato.
08/08/2017 at 11:32
Ciao Anna,
in genere non leggo racconti definiti rosa (forse per partito preso, boh).
Però questo non ha per niente l’aria di un polpettone preconfenzionato e devo dire che i capitoli che ho letto fin’ora sono scivolati bene.
La psicologia della protagonista è ben caratterizzata e descritta in modo da rendere i suoi pensieri e le sue azioni coinvolgenti.
Un invito a pranzo.
20/08/2017 at 17:42
Sono molto lusingata dal tuo commento, grazie per avermi dato una chance 🙂
08/08/2017 at 08:04
Ciao Anna
condivido l’acuto commento di Alessandra.
… a pranzo
20/08/2017 at 17:41
Grazie Maria 🙂
07/08/2017 at 23:32
Parteggio anch’io per l’invito a pranzo.
Interessante – e ben congegnato – questo spaccato psicologico della coppia di amanti occasionali.
20/08/2017 at 17:40
Sono contenta che sia piaciuto 🙂
Grazie per non aver abbandonato la storia.
07/08/2017 at 23:24
Devo dire che il tuo è uno di quei racconti che aspettavo con interesse. Ci avevi lasciati in una situazione come dire… molto scomoda. Insomma svegliarsi e trovare un perfetto sconosciuto nel letto è abbastanza traumatico. Capitolo scorrevole e non ho usato questa espressione a caso, perché è volato via in un attimo. Succede quando ci piace molto quello che leggiamo. Dunque, vedo che hai pensato bene di lasciarci con un altro interrogativo: se non c’è stato niente tra loro (almeno è quello che lui lascia intendere), com’è finita lì? Perché gli abiti erano sparsi ovunque? Sono sicura che troverai un’ottima ragione per tutto e lo farai, magari, a cena. Brava, ti seguo. 🙂
20/08/2017 at 17:35
Mi piace l’idea di lasciare un po’ di suspense alla fine di ogni capitolo, le storie già scontate mi annoiano 😉
Grazie per il bel commento 🙂
07/08/2017 at 21:23
Ciao Anna.
Secondo me c’è un invito a pranzo. Ottimo questo incontro che lei registra col senso di colpa e quasi plana sulla sua vita/non vita in cui “chiede scusa ai suoi figli per essere una donna”, in pratica per avere delle esigenze, per essere umana. Vorrebbe essere perfetta per loro, ma nessuno lo è. A conferma del senso di colpa, l’osservazione interiore di lei: ho quarant’anni portati benissimo. . Lui “la rincorre” ala fine: non è come pensi… tutto da scoprire. Mi piace.
07/08/2017 at 21:31
Ciao cara, è che spesso noi donne ci lasciamo imprigionare dai ruoli che ricopriamo: l’essere madri prevale sull’essere donna e questo comporta la negazione di certi bisogni e l’inevitabile prevaricazione del senso di colpa quando si cede alle tentazioni 😉
Sono contenta che la storia continui a piacerti 🙂
07/08/2017 at 19:18
Ciao Anna,
ti faccio i miei complimenti per questo ennesimo, bellissimo, capitolo 😉
Sai scandagliare con vera maestria l’animo di Giulia: da timida e insicura quale sono (anche se ultimamente meno…per fortuna) posso dirti che mi sono ritrovata nei suoi pensieri 😉
Comunque questo sconosciuto non è niente male, mi è sembrato amichevole…per questo per la prossima direi proprio no la lite, ma un invito a pranzo..visto che l’incontro inaspettato c’è già stato!
Ti faccio una sola osservazione: nell’ultima frase, quando ho letto “MI sento dire” pensavo che fosse Giulia ad aver parlato, non avevo capito che era il tipo. Personalmente mi tornerebbe di più “LO sento dire”
Un caro saluto!
ps: abbiamo pubblicato insieme, se anche tu vuoi passare a lasciarmi le tue impressioni mi fa piacere 😉
07/08/2017 at 19:19
ps 2: volevo dirti che scegli sempre dei titoli molto belli, “suggestivi” direi.
07/08/2017 at 21:02
Ciao Artelisa, ti ringrazio per i complimenti fanno sempre piacere come le critiche costruttive come le tue: hai ragione sul “lo sento dire” al posto di “mi sento dire” 😉
Grazie 🙂
07/08/2017 at 17:44
L’accenno a Sinise è un piccolo gioiello, complimenti 🙂
Per il prossimo mi immagino una lite furiosa, forse per il fatto che lui sta per dirle che…ma non voglio spoilerare, quindi mi fermo 😉
Ciao e al prossimo.
07/08/2017 at 20:57
Ciao Danio, sono contenta che ti sia piaciuto l’accenno a Sinise 🙂 quanto alla lite furiosa, tranquillo nessuno spoiler non riguarda lo sconosciuto 😉
07/08/2017 at 17:36
Giulia ha per caso incontrato Saitama, dato che si è trovata a letto con un pelato? 😀 XD
Più che Gary Sinise/Mac Taylor, io mi sarei immaginato di trovare David Caruso/Horatio Caine ed i suoi occhiali da sole. 😛
“Tecnicamente, però, è colpa di Sara.”
Se sapesse di essere la protagonista di un racconto di The Incipit, Giulia darebbe la colpa ai lettori e non a Sara (o a sé stessa). 😀 XD
Secondo me, ci sarà un invito a pranzo. Tra Giulia e Sara, forse?
(Quante volte ho scritto “Giulia” o “Sara”, in questo commento? XD)
07/08/2017 at 20:51
Ciao drago, ho dovuto cercare su google saitama per sapere chi fosse 😉 quanto a Caruso ho pensato che fosse meno famoso di Sinise anche se con gli occhiali da sole faceva la sua bella figura.
Giulia non riesce a perdonarsi, hai ragione darebbe la colpa a chiunque tranne che a se stessa 🙂
08/08/2017 at 22:53
Già che parliamo di Giulia: che fine hanno fatto il libro che sta scrivendo, i due protagonisti del suddetto libro e l’alter ego della scrittrice?
03/08/2017 at 23:27
Ciao Anna,
mi è piaciuto molto il gioco di punti di vista e alter ego degli incipit introduttivi, l’ho trovato molto stimolante !
Complimenti anche per quest’ultimo capitolo, mi ha divertita la situazione della povera protagonista, costretta suo malgrado a uscire per socializzare.
La tua protagonista è caratterizzata molto bene, emergono i suoi limiti e i suoi punti di forza e il lettore riesce a sviluppare empatia nei suoi confronti. Però, proprio per farle fare qualcosa di più temerario, voto per sveglia lo sconosciuto 🙂
A presto !
04/08/2017 at 21:59
Sapere che la mia protagonista riesca a suscitare empatia è molto importante per me, grazie Chiara 🙂
03/08/2017 at 15:18
Ho scelto che raccatta le sue cose e scappa via perché mi sembra la cosa più adatta al suo carattere, per come l’abbiamo vista finora, anche se non mi sembra la cosa migliore da fare.
La farse sulle termiti che mi mangino viva mi ha fatto morire, delizioso, il dialogo interiore della nostra Giulia. Però una che il marito l’ha mollata in quel modo e rifiuta di flirtare con altri perché se no non mi riprende più, non si può sentire, che figliola triste, che riprenda la vita e l’orgoglio in mano, acciderbola! 😉
Bellissimo capitolo, l’ho davvero molto apprezzato.
03/08/2017 at 20:04
Come Danio, anche tu hai colto il suo carattere, scappare è perfettamente nelle sue corde: non è ancora pronta a voltare pagina 🙂
03/08/2017 at 14:12
Stile impeccabile, ho “visto” visto l’intera scena e il risveglio accanto ad uno sconosciuto è stata una sorpresa anche per me 🙂
Complimenti!
Chiama Sara, almeno può dare la colpa a qualcun’altro 😀
03/08/2017 at 20:00
Meno male che c’è Sara 😉
Grazie dei complimenti 🙂
03/08/2017 at 09:55
Ciao Anna
in questo periodo sono su TheIncipit molto poco, anche se vedo che vari bravi autori hanno storie in corso.
Avevo iniziato a leggerti e non volevo lasciare a metà la tua storia, finché mi riesce la seguo. Il capitolo mi è piacuto. Non ho dubbi sulla tua bravura. Nei tuoi racconti c’è un retrogusto di timidezza e pudore, in netto contrasto con il trend dei giorni di oggi – mondo diviso tra vincitori e perdenti, senza appello. – .
Non scappa e chiede spiegazioni, o meglio, cerca di capire.
🙂
03/08/2017 at 19:57
Sono contenta che tu riesca a trovare il tempo per leggermi, mi fa piacere sapere che ci sei 🙂
03/08/2017 at 06:01
Conoscendo Giulia, credo proprio che la sua prima reazione sia quella di scappare via inorridita. Sicuramente si è ubriacata e ha finito per cedere alle avance dell’uomo misterioso e ci è finita a letto. Ed è anche quello per cui ho votato anche se, vedendo bene, mi trovo in minoranza.
Ottimo capitolo Anna, al prossimo 🙂
03/08/2017 at 19:53
Hai colto in pieno il modo di essere di Giulia, farebbe esattamente quello che hai detto tu 😉 A presto.
02/08/2017 at 22:25
Ciao Anna,
approdo adesso alla tua storia e devo dire che il capitolo che hai appena pubblicato è quello che mi è piaciuto di più…davvero bello! Ben descritto soprattutto: hai saputo rendere benissimo l’atmosfera di certi ambienti che non sono altro che delle grandi passerelle 🙂
Davvero super il colpo di scena finale. ..e scambiamo due parole con questo sconosciuto 😉
03/08/2017 at 19:50
Grazie di essere passata e dei complimenti 🙂
02/08/2017 at 21:46
Non avevo cliccato sul tasto “segui la storia” e rischiavo di perdermi il seguito. Per fortuna ho dato un’occhiata alle ultime uscite e sono rimasta piacevolmente sorpresa dal nuovo capitolo. Grande prova di scrittura sotto tutti i punti di vista, la cosa che ho apporezzato di più, sono le metafore. Il finale è il pezzo forte e per certi versi mi ha ricordato la scena di un film di cui non ricordo assolutamente il titolo, sorry. Comunque lei si sveglia e non ricorda assolutamente nulla. Nel film mi sembra che fugga via, invece io ho scelto la telefonata a Sara, magari nascosta in bagno. Ti segnalo solo una ripetizione (le sue mani /le sue ordinazioni). Per il resto è un capitolo stilisticamente perfetto e una storia con grosse potenzialità. Brava.
02/08/2017 at 21:47
Vedi che predico bene e razzolo male: ripetizione di “assolutamente” nel mio commento. LOL!
03/08/2017 at 19:49
Grazie per la segnalazione, ho già provveduto a modificare la ripetizione sul mio file 😉
02/08/2017 at 21:38
Raccattare le proprie cose ed andarsene via di soppiatto? Un classico.
E siccome in questo episodio ho avuto la conferma che Giulia è una mia versione femminile quasi fedele all’originale (sì, anch’io mi sarei fatto pressoché tutti i problemi che si è fatta lei in questo episodio e negli scorsi), rimarrei sicuramente mella stanza. Ma di sicuro non sveglierei neanche il tizio (nel mio caso sarebbe stata una tiziA).
Chiamare Sara? Io probabilmente non mi sarei neanche fatto convincere per buttarmi 😀 (Ma qui si va troppo sul personale e non voglio annoiare nessuno con questi argomenti).
In conclusione, non so cosa scegliere.
Domanda: per caso mi hai spiato per creare Giulia? 😀 XD
02/08/2017 at 21:47
Dimenticavo: volevo rispondere al titolo dell’episodio con una frase di Zenobia, ma avrei fatto uno spoiler alla versione completa del libro 🙂 😉
03/08/2017 at 19:48
Prendo solo me come punto di riferimento, anche se spiare\osservare gli altri è quello che dovrebbe fare un autore per avere sempre nuovi spunti 😉
03/08/2017 at 19:56
E’ che Giulia fa moltissime scelte (=quasi tutte) che avrei fatto anch’io. Oltre ad assomigliarmi caratterialmente.
Che dici, sono troppo egocentrico (anche se la parola non mi piace molto, per spiegare ciò che voglio)?
02/08/2017 at 19:42
Giulia lo sveglia, spiegazioni!
” Non c’è persona in tutta Italia e in tutto il pianeta che abbia meno voglia di me di andare in giro per locali. E invece eccomi qui, inchiodata a questo sgabello e costretta a mostrare un sorriso che ammazzi la noia prima che sia lei ad ammazzare me. La fioca luce proveniente dai faretti a binario sul soffitto, che rischiarano le bottiglie di liquore dietro il bancone, mi ricorda quanto sia lontana da casa. È lì che dovrei essere. Mi sento in colpa, come se stessi tradendo i miei figli. …”
HAI VINTO TUTTO.
03/08/2017 at 19:43
Mai quanto te 😉
Grazie di esserci 🙂
28/07/2017 at 18:21
Follie.
Ciao cara, dopo averti trovata e letta e seguita laggiù dove tu sai , ti ho ritrovata anche quaggiù dove il sole non tramonta mai. Nel senso che , lo dico e lo ripeto, The Incipit resta la mia famiglia, il resto è solo vetrina affollata….
Mi piace molto come stai portando avanti questa storia, vorrei che Giulia prendesse in mano la sua vita… in modo folle… fuori dagli schiemi, perchè le gioverebbe…
31/07/2017 at 07:01
Ciao Alessandra, fa piacere anche a me ritrovarti qui 🙂
Non so ancora in che genere di follia sarà trascinata Giulia, ma il tuo “fuori dagli schemi” ha mosso qualcosa nella mia testa… grazie per la dritta 😉
28/07/2017 at 17:22
Molto bella la prima parte, sei riuscita a rendere con parole mirate, le certezze che si sgretolano, un mondo che viene giù, come i classici castelli di sabbia. Ho trovato alcuni passaggi particolarmente calzanti tipo “anche i pensieri sono intrappolati da qualche parte” che stanno a indicare l’immobilità psico-fisica dovuta a una situazione paralizzante.
Per le scelte, ci ho pensato su, ma non mi sembra sia il caso di fare follie. Accetta l’invito, ma poi prende un taxi e succede qualcosa, perché il destino a volte è beffardo e si diverte a crearti dei problemi oppure dei diversivi o magari… Qui entra in gioco l’autrice con la sua sensibilità e capacità. Livello stilistico ottimo, una lettura piacevole e una trama molto interessante. A presto e grazie.
30/07/2017 at 08:25
Ciao hannock, ti ringrazio per le belle parole spese per il mio racconto, commenti del genere mi spronano a migliorare. Grazie 🙂
26/07/2017 at 23:36
Ciao Anna, sinossi molto interessante, sogni e fantasia possono aiutarti nella realtà? E in che modo?
Un racconto inteso, hai trasmesso bene la disperazione della protagonista. Mi è piaciuto particolarmente questo terzo, che tra l’altro si apre con la citazione di uno dei miei filosofi preferiti… seguo
Ma sì, basta piangersi addosso…
28/07/2017 at 15:44
Ciao Gabriele, i sogni possono aiutare a rendere migliore la vita, un po’ come le storie che scriviamo, l’importante è non annullarsi in essi 😉
26/07/2017 at 15:05
Basta piangersi addosso! Deve reagire, deve essere forte e prendere la sua vita in mano!
Anna, complimenti! Mi è piaciuto molto il modo in cui hai reso il trauma della separazione e, sopratutto, del tradimento: per fortuna che c’è la famiglia 😀
28/07/2017 at 15:39
Ciao Nora, sì la famiglia spesso funge da salvagente: non ti fa annegare nel dolore 😉
Grazie dei complimenti.
21/07/2017 at 08:09
Accetterà l’invito di Sara perché deve riprendere a sorridere. La vita è bella! :-*
A presto!
24/07/2017 at 11:48
Ciao Basilissa, condivido il tuo pensiero, il problema è riuscire a convincere anche la protagonista 😉
19/07/2017 at 07:24
Piangersi addosso non serve a nulla… 🙂
19/07/2017 at 08:03
Giusto, meglio fare follie 🙂
Benvenuto Andrea, ti ringrazio per aver letto e commentato la mia storia.
15/07/2017 at 12:32
Per me è sicuramente un basta piangersi addosso, non mi sembra il caso che continui ad autofalgellarsi dandosi tutte le colpe del mondo compreso quella del disamoramento del marito.
Esca con la sorella, le basta dire di sì, se no invece di un rosa ci scrivi un noir con protagonista suicida 😉
È sempre meglio uscire a prendere una boccata d’aria Quando tutto ci sembra nero.
Ciao
15/07/2017 at 12:39
Ciao Marezia, le donne per natura sono più riflessive degli uomini (o paranoiche, dal loro punto di vista), perciò è inevitabile per loro star lì a rimuginare su tutti i se e tutti i ma, però questo è un rosa quindi è meglio che la scrittrice esca di casa o finirà per davvero con lo scrivere un noir 😉
14/07/2017 at 14:19
Il rimbalzo quasi elastico dell’esplosione interiore mentre all’esterno la situazione sembra precipitare con calma e impassibilità assolute. Un’immagine quasi pittorica.
Mi piace, poi, la riluttanza comprensiva verso la sorella. Direi che sarebbe opportuno che ci passasse sopra e uscisse a divertirsi : dopotutto, questo è un racconto rosa e il nadir non m può durare troppo a lungo!
15/07/2017 at 12:32
Ciao Gianluca, hai fatto bene a sottolineare che si tratta di un racconto rosa, ma è evidente che i lettori preferiscano che la scrittrice si limiti a “scriverla” la storia piuttosto che a viverla 😉
13/07/2017 at 21:42
Per me un bel “basta piangersi addosso” sarebbe la soluzione, ma vedo che qui imperversa la sindrome dello scrittore che crea al meglio solo se è disperato.
15/07/2017 at 12:30
Ciao Napo, l’immagine dello scrittore malinconico e frustrato è più consona al ruolo che riveste. Hai ragione, credo sia una vera e propria sindrome: se sono troppo felice non riesco a scrivere.
13/07/2017 at 18:04
Ciao Anna
Credo che la protagonista abbia bisogno di pensare e scrivere aiuta a riordinare le idee, perciò voto computer.
Ho notato che inizi ogni capitolo con una bella citazione, questa storia mi hanno fatto venire in mente questa poesia, che forse conosci:
“Bussano alla porta.
Chi è?
Nascondo la polvere della mia solitudine
Sotto il tappeto,
preparo un sorriso
e apro”
(Maram al-Masri)
🙂
15/07/2017 at 12:22
Ciao Maria, condivido il tuo pensiero, anch’io spesso mi ritrovo a scrivere proprio quando ho più bisogno di chiarirmi le idee, ma se la protagonista avesse condiviso i suoi dubbi con il marito, a quest’ora si sarebbe trovata nella stessa situazione? Le parole, se taciute, possono rappresentare una gabbia per uno scrittore.
Le citazioni con cui inizio ogni capitolo mi sono sembrate appropriate al tipo di storia che voglio raccontare 🙂
15/07/2017 at 12:33
Chi può dirlo? Il “se…” Può solo essere immaginato perché è ipotetico, si riferisce o al passato sul quale non si può intervenire o al futuro che non è ancora accaduto 🙂
15/07/2017 at 13:10
Dato che si parla di citazioni e di parole taciute:
“L’inchiostro sa quante parole nascondono i silenzi” (cit.)
15/07/2017 at 13:15
Bella cit.
15/07/2017 at 13:27
Che poi mi sono ricordato che è “frasi” e non “parole”. Però il senso non cambia 🙂
Caparezza è, secondo me, il genio italiano della parola. 😉
13/07/2017 at 15:40
Il pc…sempre! Almeno, io farei così, ma non sono la protagonista, per cui accetterò qualsiasi decisione 🙂
Ottimo capitolo, ma ai i complimenti sei abituata, a presto 🙂
15/07/2017 at 12:11
Ciao Danio, sono sicura che la protagonista sta gongolando in questo momento 😉
E… no, ai complimenti non credo mi abituerò mai, perciò grazie 🙂
13/07/2017 at 12:55
Premetto che non so cosa farei se venissi tradito (non ho mai avuto questa “fortuna” perché la “mia ragazza” è sempre con me -se capisci che intendo 😉 -).
Ok, scherzi a parte, sono indeciso tra “al diavolo le follie, me ne resto a casa” (sì, io sono quasi agorafobico 🙂 ) e “vengo, ma sicuramente non mi divertirò” (e questa è una cosa che mi capita spesso, quando esco).
15/07/2017 at 12:09
Ciao Drago, sempre in vena di scherzare tu, eh? Comunque, la protagonista la pensa esattamente come te 😉
15/07/2017 at 13:07
Se sono sempre in vena di scherzare? Dipende dal momento, e quando ho scritto il commento era uno di “quelli buoni” (oltre ad essere una storia vera, ma questo non è né il luogo, né il momento per parlarne)
13/07/2017 at 11:12
Ciao Anna,
mi sono imbattuta nella tua storia perché ultimamente mi interessa leggere di sentimenti….il che non signifuca necessariamente amore, ma tutte le meravigliise sfaccettature delle emozioni umane….in questo terzo capitolo le hai sapute descrivere benissimo, mi ha affascinata e resa davvero partecipe, dopo un capitolo iniziale cge, a dire la verità, mi aveva un po spiazzata e confusa.
Io dico che la nostra protagonista fa un tentativo ma….
Saluti, Cinzia
15/07/2017 at 12:06
Ciao Cinzia, grazie di essere passata, spero che la storia continui ad entusiasmarti 🙂
12/07/2017 at 08:12
Comincio a volerle bene. Per il suo bene è meglio restare con i piedi per terra e affrontare la realtà.
La descrizione della fine del suo amore è toccante, scritta bene, meravigliosamente resa. Mi piace molto il tuo modo di descrivere il suo mondo. Chissà quante persone hanno provato questi sentimenti e non sono riusciti a renderli.
Complimenti.
12/07/2017 at 09:44
Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto 🙂 grazie dei complimenti.
09/07/2017 at 03:28
Affrontiamo la realtà: scappare dai problemi non è mai servito a nessuno. Sono curiosa di sapere di più sulle scelte della protagonista nella vita reale!
Questo capitolo mi è piaciuto moltissimo per la sua comunicatività e per il disperato appello al marito così sfuggente, estraneo al nucleo famigliare e a quei sentimenti una volta vividi. Mi sono quasi sentita male leggendo alcuni passaggi, ma la crudele realtà va affrontata che lo i voglia o meno!
Un bacione ?
09/07/2017 at 07:11
Quando vedi sbriciolarsi davanti ai tuoi occhi il sogno di una vita, fai fatica ad accettarlo, vorresti non crederci e rimandi il più possibile il momento della resa dei conti. Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto 🙂
08/07/2017 at 07:47
Ciao Anna
Bella la citazione che dà il titolo al capitolo, che scorre veloce.
La tensione sale.
Qualcuno ha detto che la verità fa male una volta sola, mentre la bugia ogni volta che la si senti. Dunque restiamo con i piedi per terra.
09/07/2017 at 07:07
Concordo con te, Maria, le bugie feriscono molto più della verità: creano un castello di sabbia pronto a crollare al primo soffio di vento.
08/07/2017 at 06:57
Forse sarò troppo pragmatico, o forse perché ci sono passato. Ma credo che rimanere coi piedi per terra e affrontare la cruda realtà, sia ancora la cosa migliore da fare.
Sempre bello leggerti, le parole scorrono via che è un piacere, a presto Anna 🙂
09/07/2017 at 07:05
Meglio togliersi subito il dente che duole 😉 grazie dei complimenti.
07/07/2017 at 16:02
Secondo me in un momento di crisi emotiva affrontare se stessi, tutti i se stessi che racchiudiamo, è benefico e inevitabile.
E chi ha detto che un po’ di follia sia sconsigliato?
09/07/2017 at 07:03
La follia, se presa a piccole dosi, può anche essere benefica 😉
07/07/2017 at 01:33
Ho votato la prima opzione giusto per proseguire sullo stesso filo, ma a dire il vero sono più curioso di sapere della vita reale.
09/07/2017 at 07:02
E vita reale sia 🙂
06/07/2017 at 22:21
Sì, la realtà fa schifo. Il più delle volte. Per questo motivo ho votato di tuffarsi nella storia fittizia ma vitale.
In fondo faccio così anch’io: “entrare” nei racconti che scrivo poiché so di poter far “andare come voglio” gli eventi della storia siccome ne sono l’autore. Ed è con questo metodo che mantengo la sanità mentale. Il più delle volte, almeno.
09/07/2017 at 07:02
Il mondo reale va sempre affrontato, nel bene e nel male perché può regalarti emozioni ed esperienze che il mondo fittizio della scrittura non potrà mai sostituire. Scrivere deve essere una passione non una fuga 😉
06/07/2017 at 21:31
Fosse per me, resterei con i piedi per terra, ma tu segui la tua ispirazione e il tuo progetto di racconto (che ancora non ho ben capito)
09/07/2017 at 06:57
Per me è difficile restare con i piedi per terra, ma è l’opzione più votata e non mi resta che eseguirla… rendendo il racconto più chiaro.
03/07/2017 at 18:07
La prima parte del racconto mi è piaciuta tantissimo, bella l’immagine di lei che non riesce a scrivere. Voto per un ritorno al mondo reale. Sulla seconda parte non mi esprimo è ancora troppo presto credo. 🙂
04/07/2017 at 07:43
Ciao Basilissa, sono contenta che la prima parte ti sia piaciuta 🙂 ti ringrazio per aver dedicato del tempo alla mia storia.
04/07/2017 at 08:39
Di nulla è una storia che si legge bene per come è scritta. Leggo per imparare dagli altri e provare a migliorarmi. Se ti va dimmi cosa ne pensi del mio. 🙂
03/07/2017 at 16:10
Ciao Anna,
l’idea della “personalità multipla” è molto divertente, sono curiosa di vedere come si alterneranno e come comunicheranno la realtà e questa quinta dimensione. Opto per il ritorno al mondo reale, a presto 🙂
04/07/2017 at 07:41
Ciao Violatis, il ritorno al mondo reale è il più quotato 😉 grazie di essere tra di noi.
01/07/2017 at 12:08
La metafora della striscia di ceretta è bellissima! 🙂
Confesso che nel dialogo con l’alterego mi sono un po’ persa, per quello ho scelto quell’opzione, per capire meglio
Sono curiosa, anche se l’idea di ritrovarmi protagonista di un “romanzo harmoy” mi farebbe effetto peggiore di un incubo, ahaha 😉
A presto
04/07/2017 at 07:39
Ciao Marezia, i romanzi harmony farebbero venire gli incubi anche a me 😉 grazie di essere passata.
30/06/2017 at 16:13
Ciao Anna
ti devo confessare che ho dovuto leggere l’incipit due volte perché, ad un certo punto, mi sono persa 🙁 🙂
Sicuramente mi sarà tutto più chiaro in seguito.
intant,o scrittrice e alter-ego.
04/07/2017 at 07:37
Ciao Maria, sarà tutto più chiaro in seguito 😉 grazie di esserci.
30/06/2017 at 11:45
Ciao Anna, sono per un brusco ed inaspettato ritorno al mondo reale! La vicenda mi incuriosisce molto soprattutto per questa sua dualità e ti seguo nonostante il genere romantico non sia proprio il mio ?
30/06/2017 at 15:53
Ciao NorahEmme, ti ringrazio fin da ora di essere qui, nonostante il genere non sia tra i tuoi preferiti 🙂
29/06/2017 at 21:52
Dentro e fuori dalla vicenda. Voglio accapigliarmi per capire con chi sto parlando (sarà che sono una mente contorta!) ; mi incuriosisce come la protagonista sia, in un certo senso, vittima del suo alter ego capriccioso, che si palesa quando vuole! Ho votato per il salto nel mondo reale. Brava come al solito. Ti seguo :)))
30/06/2017 at 15:52
Ciao Gianluca, io con il mio alter ego faccio a botte 😉
Grazie per i complimenti.
29/06/2017 at 21:40
Bentornata. Ho deciso di seguirti anche se – sarò sincero – il tema che vuoi trattare non mi attira. Non mi piacciono i metaracconti, peggio ancora le simil-biografie di autori in crisi, ma sono curioso di vedere come te la caverai. Comunque complimenti per il coraggio.
A questo punto ho scelto il ritorno al mondo reale, mi sembra ovvio.
30/06/2017 at 15:51
Ciao Napo, il bello di TI è quello di mettersi alla prova ed è quello che intendo fare con questa nuova storia, pertanto confido nelle tue critiche.
Grazie per la fiducia.
29/06/2017 at 18:17
Ciao Anna, bentornata 🙂
Già il fatto di partire in prima persona mi obbliga a togliermi il cappello, trovo sia una forma di scrittura adatta solo a chi sa scrivere veramente bene.
Per quanto riguarda la trama, hai scelto un tema di certo inflazionato ma non per questo meno interessante di altri: lo scrittore/ice alle prese con il famoso blocco. Più di altri però, hai voluto inserire non solo il suo alter ego, ma anche i personaggi di un sogno e ciò renderà sicuramente più godibile il racconto.
Naturalmente seguo e ti faccio ancora i miei complimenti 🙂
30/06/2017 at 15:47
Ciao Danio, ti do ragione sul tema inflazionato e confido nei suggerimenti di voi lettori per scrivere qualcosa di nuovo 🙂
Grazie di esserci.
29/06/2017 at 17:11
Perché mi sembra di aver già sentito Akira Kurosawa? (Spero solo di non averlo confuso con Akira Toriyama…)
Direi di continuare con la scrittrice ed il suo alter ego, magari con i due personaggi sullo sfondo. 🙂
Va bene calarsi nel personaggio, ma mi sa che la protagonista ha leggermente esagerato. XD
30/06/2017 at 15:45
Ciao drago, calarsi nel personaggio dovrebbe darle una mano a capire quale storia vuole scrivere o vivere…
Grazie di essere passato 🙂