Dove eravamo rimasti?
È passato tanto tempo
Sanna osserva divertita il fratello: i capelli legati, la camicia bianca, il gessato blu.
«Solo Ivan poteva convincerti a mettere una cravatta.»
Ride alla smorfia di finta sofferenza di lui poi si fa seria.
«So che non è il momento… e dici che non serve ma vorrei scusarmi, ancora.»
«Piantala, ero incazzato nero con te, sul serio, ma quando ho riavuto il telefono, ho sentito tutti quei tuoi messaggi, mi sono sentito in colpa. Volevo fartela pagare un po’, non che ci stessi così male.»
«Me lo meritavo, avevi bisogno di me e…»
Scuote la testa.
«Volevo che mi dicessi cosa fare, era una stronzata, l’ho capito dopo. Dovevo decidere da solo. All’inizio mi pareva impossibile: mollare tutto, ricominciare da capo, ho immaginato Giusy cosa avrebbe detto, “sei il solito coglione immaturo, hai pensato ai tuoi figli?”. Prima di tutto dovevo garantire il loro futuro…»
«Ma vendere casa del nonno?»
«Credevo di starci male, invece, mi sono sentito… libero. E avevo di che lasciare un futuro ai ragazzi. Grazie a Alfredo, perché non avrei saputo che farci.»
«Perché lui? Non sapevo che foste rimasti in contatto…»
«No. E non era neanche il miglior esperto che conoscessi ma mi sono detto che avresti messo il naso nei miei affari, allora almeno che servisse a qualcosa: era una vita che lo evitavi, forse era il momento di parlarci… anzi, allora?»
«Ci parliamo di nuovo.»
«E quindi?»
«Non è la decisione che ho preso che gli rinfaccio: sarebbe stata comunque la stessa, non la rimpiango, non eravamo pronti. È l’avermi lasciata sola, aver tradito la mia fiducia. Era questo l’imperdonabile… Poi, guarda, quando tu hai avuto bisogno ti ho lasciato solo: mi sono resa conto che la mia intransigenza era a senso unico. Forse ho solo usato la rabbia che provavo contro Alfredo come scusa per scappare, sono scappata da lui, da casa, da tutto.»
Abbassa gli occhi a guardarsi le mani.
«Gli ho chiesto perché non ha figli, mi ha detto che non è che lo abbia davvero deciso ma… forse, è un po’ perché, pensa… se non ha avuto il coraggio con me, non lo avrà con nessuna.»
«E tu? Per questo, Sà, non ne hai mai avuti?»
«Boh. – Riflette – che ne so. Quando ho incontrato Pierre-Henri, non era il momento: dovevo farmi amici i suoi, poi il tempo passa, i progetti, la Cave che ci prendeva tutto il tempo, forse anche… sapevo che lui non si sentiva di ricominciare. Non c’è mai stato il momento, non credo c’entri Alfredo… Ma presto diventerò grand-mère, te l’ho detto? Isabelle incinta: mio Dio, sembra ieri che piangeva per l’apparecchio ai denti.»
«E tuo marito?»
«È felicissimo. Ma non era quello che volevi sapere.»
«Gli hai parlato?»
«Non di tutto, gli ho detto che ho bisogno di un po’ di tempo per riflettere su cose… lasciate in sospeso troppo a lungo. Non ha fatto i salti di gioia, ma lo conosci.»
«Non te la prendere, ma mi sono chiesto spesso…»
«Se lo amo davvero o ne apprezzo i vantaggi? Quando l’ho incontrato, è stato un miraggio: maturo, sincero, i piedi ben piantati per terra, un tale senso di sicurezza, non parlo di quella economica, anche se certo contribuiva. Era tutto ciò che cercavo. Uno che non scappa. Era agli antipodi da papà: un adulto che aveva delle risposte invece di dubbi e fantasie. Era amore. Diverso da… ma è sempre diverso, no? Non mi sono mai pentita di averlo scelto… Solo che… mi chiedo cosa sarebbe successo se avessi permesso a Alfredo di farsi perdonare.»
«Siamo patologici, lo sai, vero? Abbiamo costruito le nostre vite in opposizione ai nostri genitori. Ho ripreso il negozio perché mamma e papà erano un disastro, per mostrare a nonno che ero diverso, capace, non come loro… ho sposato Giusy perché era così sicura di sé, così piena di senso pratico e…»
«Disposta a sacrificare tempo e denaro per rimettere in piedi il negozio.»
«Ed è diventato solo suo senza che me ne accorgessi… l’ha venduto per farmi del male, ma penso ne abbia fatto di più a se stessa.»
«Come va con lei?»
«Non va, ma prima o poi si calmerà. Non è cattiva… lo sa che abbiamo sbagliato tutti e due.»
Sanna sorride.
«Allora, è fatta? Il furgone?»
«In realtà quello che vorrei, più in là, sarebbe un bus, magari a due piani, un vero ristorante mobile, ma per ora sì, il furgone. In Norvegia ho fatto gavetta in cucine geniali, ho imparato un sacco. E sono carico di idee. Mi sento pronto… Impaziente.»
«Sai quando cominci?»
«Appena ho la licenza, il truck è pronto. Girare tra i paesini fuori mano, il ristorante che va dalla gente… sono eccitato come un bambino. Magari mi pianto ma voglio provarci… mi sono dato tre anni.»
«E Nadia?»
«Non mi ha ancora mandato a cagare, nonostante Giusy, i miei progetti da matto… ma per ora solo il furgone conta davvero. Dici che sono scemo?»
«La assumeresti una sorella con lunga esperienza da enologa?»
«Tenti ancora di scappare?»
«No, scherzavo – lo rassicura. – Ma ora andiamo, un testimone non può arrivare in ritardo.»
Lasciano la stanza abbracciati. Sirio le domanda all’orecchio.
«E tu, quali sono i tuoi progetti?»
Sorride.
«Vivere»
05/11/2017 at 16:27
Ciao Befana! Avevo letto il finale del tuo racconto subito dopo la pubblicazione ma poi, per una serie di eventi complessi, non ho più avuto modo di commentare. Ti ringrazio per questa storia con la quale sei riuscita, ancora una volta, a regalarci uno sguardo speciale sul mondo attraverso protagonisti molto umani e vicini. Mi piace la tua capacità di scovare nella quotidianità la traccia per aprire storie sempre nuove. Che brava! Questo rapporto tra fratello e sorella è davvero ben raccontato. Ti aspetto presto con un nuovo incipit.
Buona domenica 🙂
21/10/2017 at 06:45
Finalmente sono riuscito a leggere anche il tuo finale!
Così, alla fine, si sono ritrovati ed era quello che volevo anch’io. Bella storia e un plauso a te che riesci sempre a catturare il lettore.
Spero di rivederti presto su questi schermi, ciao Befana 🙂
26/10/2017 at 12:24
Grazie, Danio.
Scusa il ritardo con cui ti rispondo, sono un po’ incasinata in questo periodo.
Ciao
17/10/2017 at 16:44
Ciao befana!
Un’altra storia conclusa, un altro spaccato di umanità messo a nudo.
Il racconto è gradevole e scritto bene come al solito. Se devo essere sincero, la cosa che più mi è mancata, per quanto l’avessi sostanzialmente preannunciato dalle prime battute è proprio “il morto” 😀
So che sei un’estimatrice del genere “Giallo”, per questo mi aspettavo che ti cimentassi nel genere, perché ero molto curioso di vedere come lo declinavi.
Beh, a pensarci bene, l’hai appunto declinato così: a modo tuo! 😀
Con molta personalità e bravura e senza indulgere a banalità o al melenso.
Quindi brava, una volta di più.
Ciao, a presto
18/10/2017 at 08:59
Ciao, Jaw,
mi mancavi. Tra l’altro, qualche giorno fa, riordinando i miei file di testo, ho trovato un tuo abbozzo di incipit con un pub dall’insegna di legno… mi chiedevo se e quando mai lo pubblicherai e/o continuerai. 🙂
Hai perfettamente ragione, per il genere: non osavo, ma per una gara ho scritto un noir che, mi hanno detto in più d’uno, era poco noir ma un bel racconto. Credo che ne trarrò il mio prossimo incipit (se riesco da un racconto di 10000 caratteri a tirar fuori un incipit di 5000) e lì il morto c’è!
Ma ci penserò tra qualche settimana, questo era soprattutto un omaggio al Vasco della mia adolescenza e forse anche a tutti quei quarantenni che come me il passaggio dai 20 ai 40 l’hanno vissuto un po’ senza accorgersene, e poi arriva il momento in cui “adesso che non mi consolo
guardando una fotografia…
Però ricordo chi voleva
Un mondo meglio di così
Ancora tu che ci fai delle storie ma dai
Cosa vuoi tu più di così
E cosa conta chi perdeva
Le regole sono così
È la vita ed è ora che cresci
Devi viverla così…”
Ciao, Mr Jaw
15/10/2017 at 18:48
Bello, mi è piaciuto il rapporto tra fratelli, il legame ritrovato. È proprio importante il supporto di qualcuno, per “vivere*” come dice Sanna. Al prossimo racconto, ciao.
*e sorridere dei guai? 🙂
16/10/2017 at 17:01
Certo, sorridere dei/nei guai è fondamentale per vivere davvero.
Ciao, Tinarica, grazie davvero.
A presto
15/10/2017 at 13:49
Proprio un bel finale, Sanna e Siro si ritrovano, parlano, si dicono cose che forse non si sono mai detti, scherzano e poi quella domanda sussurrata ad un orecchio e quella risposta… Bello, ma bello, bello, bello. Io ho due sorelle, non le vedo spesso perché vivono entrambe a Londra. La più grande ha solo un anno meno di me (siamo praticamente cresciuti insieme). Con lei c’è sempre stato un rapporto speciale, spesso anche conflittuale, ma la verità è che non credo esista al mondo persona che mi conosca meglio… e che meglio mi capisca.
16/10/2017 at 17:07
Grazie, Lou.
In realtà io un rapporto così non l’ho vissuto: i miei fratelli sono parecchio più stagionati di me, ci vogliamo bene ma, se loro sono cresciuti insieme, io sono cresciuta con loro già grandi. Ma i miei figli hanno poca differenza d’età, son sempre stati complici e amici (anche feroci nemici talvolta), mi piacerebbe se potessero conservare e sviluppare un legame così una volta adulti. Aiuta avere l’appoggio e la comprensione di chi ti conosce da sempre. E un po’ ti assomiglia.
Grazie per i “bello”: l’ho rigirato e riscritto un tot di volte sto finale, non mi ci stava mai tutto.
Ciao
15/10/2017 at 08:50
Ciao,
Siamo arrivati in fondo, Sirio sta bene e Sanna ha ritrovato il fratello e quella parte di lei che era andata sbiadendo nella corsa verso la maturità. È stato un bel viaggio, scandito dai versi di canzoni che ricordano i giorni di tanti anni fa, quando contava vivere, più che sopravvivere.
Spero davvero di ritrovarti in un altro racconto, a parte Maan, che mi tiene comunque un’ottima compagnia!
Alla prossima, cara Befana!
15/10/2017 at 11:38
Grazie, K.
sì per ora cerco di fare arrivare in porto Maan e di terminare un po’ di cose. Anche se ho già un’idea di nuovo inizio: un racconto brevissimo nato per un gioco e che mi piacerebbe estendere qui per vedere la direzione che prenderebbe ma vorrei dedicargli tempo, allora per qualche settimana ci rifletto.
Intanto, leggerò la tua storia in canzoni 🙂
Ciao
15/10/2017 at 00:28
Brava.
E così te ne vai con quel passo felpato che hai tramutato in scrittura e che ti contraddistingue. Felpato ma che lascia il segno.
E così vai via. Ma anche no 😉
15/10/2017 at 11:41
Ora soprattutto ma anche no!
Felpato, morbido… è vero che ho sempre ritenuto i gatti il massimo risultato dell’evoluzione delle specie, ma non mi ci starò trasformando? Ahaha
Ciao
15/10/2017 at 18:32
A me piacciono i gatti. E solo i gatti
14/10/2017 at 23:26
Bella penna, bella prosa, bellissima chiusa finale, bello spunto quello dell’opposizione ai genitori che spesso ci spinge verso un destino che non ci appartiene davvero… brava come sapevo e come non dubitavo.
15/10/2017 at 11:44
Sai che, sembra uno stereotipo, ma più ci faccio caso e più trovo che tutti diventano adulti “in funzione” dei genitori? Chi calcandone le orme chi facendo di tutto per andare in direzione opposta… Mi sa che la freudiana uccisione del padre in realtà non riesce mica spesso.
Grazie delle belle parole.
Sono andata a cercare le nuove spine, l’altro giorno, ma non c’erano nuovi capitoli.;-)
Ciao
14/10/2017 at 23:09
Ed eccoci alla fine.
Dunque, che possiamo dire?
La coerenza mi pare ci sia stata. Forse il ruolo del marito è stato messo un po’ in secondo piano, ma alla fine il suo ruolo era proprio quello. Stare in secondo piano.
Ho apprezzato il fatto di aver apprezzato 🙂 Sirio sin da subito. Non so perché, ma mi è stato simpatico da prima che entrasse fisicamente nella storia. Magari perché è un bambinone 🙂
Tecnicamente non saprei dirti nulla di costruttivo, quindi sto zitto.
Se ci sta spazio anche per me su quel furgone ci verrei volentieri. Ho studiato un po’ anche io enologia, però preferisco la birra 😀
Ciao Bef,
a presto
15/10/2017 at 11:59
Giuro che non mi sono ispirata a te per Sirio, né fisicamente né altro! ahahah
Il marito era volutamente secondario: i “problemi” non hanno niente a che fare con lui, che per Sanna resta l’uomo ideale, i suoi interrogativi riguardano l’origine delle scelte che ha fatto. Quello che mi dispiace è aver lasciato sullo sfondo i genitori, il loro carattere e il loro suicidio, avevo tutta una storia in testa che era ben legata a quella dei loro figli, ma non sono proprio riuscita a trovare lo spazio. Pazienza, resterà nella mia testa.
Quanto al furgone, potessi, mi ci imbarcherei anche io e, sono sicura, che la birra non mancherà sul truck di Sirio, ci mancherebbe altro 😉
Ciao
14/10/2017 at 16:13
Ecci alla fine 🙂 scommetto che stavolta per te è stata difficile trattenere le lacrime…
Un giallo che si è mosso un po’ in tutte le direzioni. Ottimo lavoro, come sempre 🙂
Ciao, a presto 🙂
15/10/2017 at 12:01
No, ero felice di concludere, non ho pianto, i protagonisti sono sereni, sono soddisfatta anche se ho riscritto il finale e continua a suonarmi un dialogo un po’ forzato per farci stare tutto, e malgrado ciò tutto non c’è stato. Spero prima o poi di provare a fare un vero giallo.
Ciao
14/10/2017 at 12:36
CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! CLAP!
Finale decisamente adatto al giallo che abbiamo percorso. Tutti i tasselli sono andati al loro posto ed il finale la cigliegina 🙂
Alla prossima storia 🙂
Ciao 🙂
15/10/2017 at 12:03
Sono molto contenta che ti sia piaciuto: l’ho riscritto più volte e anche se questa era la versione che mi pareva migliore continuo a trovare il dialogo un po’ forzato per farci stare tutte le risposte, ma non ho trovato altro modo.
E un finale in cui nessuno piange! 😉
Ciao!
13/10/2017 at 14:29
Ciao Befy,
un capitolo davvero sereno.
Un finale che pare rallentare lasciando alle spalle la frenesia e la tensione dei capitoli precedenti. Davvero bello.
A presto! 🙂
14/10/2017 at 11:30
Grazie, Christian.
Ce l’ho fatta, l’ho finito… e senza lacrime.
🙂
11/10/2017 at 20:24
Oh,perdonami, non ho ricevuto notifica né riesco a premere tasti… sarà una congiura?
Del perdono…
14/10/2017 at 11:30
Ma figurati, e che devo perdonarti?
Ce l’ho fatta: finito!
Ciao
09/10/2017 at 23:51
Ciao cara,
sono stata indecisa fino all’ultimo tra futuro (dopo tanto passato ci vorrebbe…) e perdono,..alla fine ho scelto quest’ultimo…perchè mi sembra che possa essere un’ottima chiusa per le storie dentro la tua storia: quella fra Sanna e Sirio, ma anche fra Sanna e Alfredo (ehi, mica mi dimenticherai Alfredo vero?)… e quella coi genitori suicidi…
Mi è piaciuto il verbo aspergere al posto di bagnare, ma mi ha stonato “La donna – anzichè Sanna – allaccia i sandali”. L’ho trovato più impersonale, non so…giusto per trovare difetti dove non ce ne sono 😉
Apprezzo sempre molto la tua scrittura fluida e soprattutto “vera”.
Buona notte!
14/10/2017 at 11:33
La donna mi serviva solo per evitare l’ennesima ripetizione di Sanna, non ho trovato di meglio. 🙂
Il mio maggiore rimpianto è non essere riuscita a inserire e “chiudere” la storia dei genitori entro il finale, ma non ce l’ho proprio fatta, non potevo tralasciare niente del resto, loro sono rimasti sullo sfondo, spero che Sanna potrà riappacificarsi anche con quell’aspetto del suo passato, prima o poi.
A rileggerci, sotto queste o altre spoglie 😉
05/10/2017 at 18:41
Ciao Befana 🙂
Ho votato per il perdono 😉
La suspense c’è stata, magari non in forma di colpo di scena eppure è dal primo episodio che m’interrogo sul destino di Sirio. Il perdono ora sarà un ottimo argomento di dialogo tra fratello e sorella. Dopo tante cose non dette, immagino che dovranno trovare il modo per riallacciare il loro legame. Sanna sarà anche stata assente in un certo periodo della vita di Sirio, eppure Ivan riferisce a Sanna che Sirio era certo che la sorella si sarebbe messa in mezzo per capire il motivo della sua sparizione. C’è già un bel terreno per aprirsi al perdono, in questa convinzione.
A presto per il finale!
09/10/2017 at 19:36
In realtà non è stata assente, solo poco pronta a correre da lui quando glielo ha chiesto, si è limitata a restarsene nella sua routine confortante e parlargli per telefono.
Ma lui sapeva che non avrebbe sopportato di essere lasciata totalmente all’oscuro delle sue intenzioni, si è un po’ vendicato. Mi sono immaginata Sirio come uno che tutta la vita ha cercato di fare quello che sembrava giusto per gli altri e non è che sia arrivato a grandi cose. Ora ha deciso di agire per sé, prima di non averne più il tempo.
“Ci fosse anche solo una probabilità, giocala”… Ormai ho una citazione vaschiana per ogni occasione ?
05/10/2017 at 15:41
Eh sì, voto anch’io per il perdono.
È un passaggio obbligato per chi vuole intraprendere un cammino sereno e guardare al futuro. Ci sono un paio di cosette che non mi sono piaciute molto, tipo ‘ricordo marcante’, ‘le asperge le caviglie’, ‘assente vigorosamente’, non lo so, non mi piace come suonano… Ma è un problema mio, tranquilla. Al finale.
05/10/2017 at 17:27
No, figurati, non è un problema tuo.
Il “ricordo marcante” è la trasposizione esatta dell’espressione “souvenir marquant”: come ho già cercato di giustificarmi con Gabriele, dato che Sanna, come la sua autrice, vive da vent’anni in Francia, che parli un italiano meticciato di francese ci sta. (Certo, era involontario, ma arrampicandomi sugli specchi posso dargli un suo perché XD).
“Aspergere” è un po’ aulico, ma lo rivendico, non mi piacevano né schizzare né bagnare o che so io, mi piaceva l’immagine delle goccioline che le volavano sulle caviglie.
Quanto all'”assentire ecc..” hai ragione: è brutto, l’ho cambiato diverse volte in tutte le variazioni di “fa cenno di sì con la testa in modo deciso” ma non mi piacevano o non ci stavano con i caratteri e volevo che l’assentimento fisico ci fosse. Non chiedermi perché, non lo so, ma ci tenevo. 🙂
Ho meno temo per rileggere e “fignolare”, per usare un altro neologismo, in questo momento, immagino che si veda.
Ciao, Lou e grazie grazie
05/10/2017 at 11:20
Perdono… da parte di Sanna verso se stessa, ha lasciato un “paio” di cosette in sospeso e se non le risolve il passato continuerà ad inquinare presente e futuro 🙂
Bel capitolo 😉
05/10/2017 at 17:20
Non ho nulla da aggiungere alla tua ineccepibile analisi. 🙂
Ciao, Anna e grazie
04/10/2017 at 22:52
Ciao,
Il perdono. Per ripartire con una vita nuova di zecca.
Brava, crei atmosfera con le parole, leggo e vedo quello che descrivi.
Aspetto il finale e sono contenta che Sirio stia bene!
05/10/2017 at 09:32
Grazie,
ho cambiato il “contorno” dei dialoghi un sacco di volte perché faccio fatica, e amo poco, a scrivere le didascalie, ma volevo tentare di dare “consistenza” ai personaggi e alla scena. Non un dialogo disincarnato scritto nero su bianco ma una conversazione tra amici d’infanzia in un parco assolato d’estate. Non so se è riuscito, ma è quello che tentavo di fare.
Ciao 🙂
04/10/2017 at 20:45
Giusto per trovare il pelo nell’uovo e non farti i soliti complimenti 🙂 “ricordo marcante” mi suona strano, specie in un dialogo tra amici.
Del perdono, anche il futuro mi andrebbe bene 😉
05/10/2017 at 09:29
Non dirlo a nessuno, ma secondo me, senza accordare il perdono, a se stessi e a chi ci è vicino, il futuro rischia di risentirne. 🙂
Ciao
04/10/2017 at 18:29
Futuro, la nuova vita. Complimenti, bel capitolo, con dialoghi e situazioni sempre verosimili e ben curati nei dettagli. Aspetto il finale, ciao!
05/10/2017 at 09:27
Ti ringrazio, pe ri dettagli ho cercato di documentarmi un po’, perché la mia conoscenza di Monaco di Baviera è più o meno quella che ne ha Sanna 😉
Ciao
04/10/2017 at 08:07
Basta parlare del passato 😀 sono praticamente nove capitoli di malinconiche rimembranze 😀
Il perdono? Sinceramente non c’è nulla da perdonare a nessuno. Anche in questo caso si percepisce per tutto il racconto un latente senso di colpa, però se è vero che non ci si può perdere perennemente dentro i fatti propri, non ci si può neanche perdere dentro quelli degli altri.
Rimane il futuro.
Si dai, votiamo per il futuro.
05/10/2017 at 09:26
Ma no dai, in questo capitolo i ricordi sono in gran parte a base di Oktober Fest, malinconici no!
in realtà ci sono parecchi “perdoni” in sospeso di cui parlare, ma accetto il tuo punto di vista, ho lasciato la scelta apposta.
In ogni caso il futuro ci sarà, quello arriva sempre, che lo si voglia o no!
Ciao, sarcastico, alla prossima
03/10/2017 at 22:57
Perdono.
Uff! Mi sarebbe piaciuto vedere anche Alfredo.
Capitolo sognante 😉
Ciao 🙂
05/10/2017 at 09:33
Alfredo spero proprio di riuscire a farlo entrare nel finale, se non di persona almeno nel pensiero.
Ciao e grazie 🙂
03/10/2017 at 19:44
Sul futuro. Serenamente, come se non fosse successo nulla.
05/10/2017 at 09:23
Impossibile. Come si fa a non guardare indietro almeno un po’? Di futuro parleranno per forza, restano a decidere le proporzioni.
Ciao, Na’
30/09/2017 at 13:46
La Germania è lontana ma dopo tutto ‘sto casino ci sta che lei si spari un bel viaggetto fino a casa di Ivan…
Continui a infilare riferimenti musicali che hanno segnato la mia (a questo punto direi nostra giovinezza)… A ‘sto giro addirittura i Metallica… Ti lovvo!
01/10/2017 at 14:14
In realtà quelli che frequentavo io erano più Iron Madenofili, ma non volevo andare troppo nell’autobiografico 😉
Sto cominciando a riflettere alla Germania.
Ciao, Lou
29/09/2017 at 21:37
Va da Ivan sperando di trovarci anche Sirio.
Non mi piacciono i titoli che contengono parolacce.
Episodio bellissimo e scritto in modo esemplare. Mi sono piaciuti i pensieri, le azioni, le battute. Brava davvero.
01/10/2017 at 14:17
Il titolo cita il pensiero di Sanna in fine di capitolo, sarebbe stato strano di censurarlo per farne una versione beneducata.
Il ben scritto è soprattutto grazie allo staff che ha accettato la mia richiesta di sopprimere un enorme scambio di nomi da parte mia 😉
Ciao, Alessandra, grazie
29/09/2017 at 09:49
Ciao,
io penso che se ti sparisce un fratello, tutto quello che hai in mente e ritrovarlo. Per questo opto per il viaggetto in Germania.
Aspetto il finale, sperando che Sirio ritorni e stia bene.
A presto!
01/10/2017 at 14:17
Ma sì, secondo me si sente meglio della sorella! 😉
Ciao
26/09/2017 at 12:09
Telefona ad Ivan: deve anche parlare con Alfredo e poi andare in Germania “alla cieca” non mi pare una buona idea 😉
Questo capitolo è molto carino ^_^
Ciao 🙂
27/09/2017 at 08:21
Se continua così mi tocca proprio il prima telefona e poi parte, ma spero in una scelta netta prima o poi.
Ciao
25/09/2017 at 16:19
Germania… Sirio rappresenta la trama centrale del racconto, Alfredo quella secondaria ma è giusto che abbia il suo spazio, nel prossimo capitolo dovresti orientare le opzioni su di lui 😉
26/09/2017 at 09:46
In qualche modo farò per non ignorare il “capitolo” Alfredo, se non avrà spazio per esserci in prima persona, si parlerà di lui, entro la fine. Ci tengo. 🙂
Ciao, Anna
25/09/2017 at 16:09
Indecisa se farla partire, ma prima chiama no? 😛 Metti che non sta in casa… Bell’atmosfera nostalgica, credibile come sempre. A presto, ti aspetto per il mio finale ;).
26/09/2017 at 09:44
Spero anch’io che chiami prima, farsi il viaggio a vuoto sarebbe un peccato!
Ci sarò, per il tuo finale: li ho letti tutti i tuoi capitoli ma sono incasinata in questo momento, non ce la faccio a commentare sempre tutto, ma leggo appena posso.
Ciao
24/09/2017 at 20:31
Io spero davvero che vada in Germania. Una telefonata o il fatto di sapere che Sirio stia bene non può bastarle.
Ciao e al prossimo 🙂
26/09/2017 at 09:42
Eh, ma se chiama e l’altro le dice che non vede Sirio da 15 anni? 😉
Ciao, Danio, grazie sempre
24/09/2017 at 00:32
Ti ho mandato in parità, per ora, ma il buon Alfredo non potevo lasciarlo ancora lì ad aspettare.
Pietro è l’amico morto, vero? Il desiderio da esaudire è di Pietro allora. Colpo di scena: Sirio sposa Ivan. No?
Non farci caso, è tardi e non sono molto lucido. Brutta idea pubblicare di sabato sera…
24/09/2017 at 09:00
No, non era un desiderio da altare.
Direi che sono ancora meno lucida io: sono riuscita a scrivere Ivan invece di
Pietro nonostante fossi stata attenta e le riletture. ?
Ciao
P.S. Sono un attimo “busy” scrittevolmente parlando, al momento, pubblico quando posso. Finché reggo ?
24/09/2017 at 09:03
Lo so, anche se non seguo l’OL…
In bocca al lupo
23/09/2017 at 23:57
Ciao Befy, molto bello questo capitolo, sia per lo scambio con Nadia, sia per quello con Giovanni.
A volte Sanna sa essere molto dura con se stessa, come in chiusura di capitolo. Spero che possa ritrovare Sirio… e anche un po’ di autostima.
Tra poco siamo già al nono episodio?!? Ma dai, è volata!
A presto 😉
24/09/2017 at 08:55
Bé, che sia spesso più concentrata sulle sue fisime che su quelle degli altri è abbastanza vero. Forse non è l’unica.
Ho cercato di parlare un po’ più di Sirio, stavolta, per controbilanciare, mi restano due capitoli per mettere tutto quello che avevo in testa e non c’è entrato finora…. bisognerà fare delle scelte, credo.
Ciao
23/09/2017 at 23:29
Beh, una telefonata prima di partire per la Germania ci sta tutta…e poi io voglio sapere di Alfredo!
Ciao befana! Ti leggo sempre con piacere, però quest’ultimo episodio l’ho trovato un pò meno scorrevole. In particolare, non mi ha convito il brusco passaggio dal ricordo della conversazione con Nadia al momento in cui Giovanni raggiunge Sanna: l’ho trovato poco fluido. Ad un certo punto c’è anche una svista, dici che è morto Ivan 😉
Forse è stato pubblicato più frettolosamente degli altri, senza l’ultima rilettura? Ho avuto questa impressione…
Comunque sono ansiosa di svelare il mistero…alla prossima!
24/09/2017 at 08:51
Sul passaggio tra i due blocchi ho cercato come renderlo più evidente (all’inizio lei scuoteva la testa riflettendo alla vastità della Germania e lui arrivava chiedendo se c’è l’avesse con lui per il ritardo) , ma cozzavo nel conto dei caratteri, ho sperato che passasse comunque, visto che all’inizio si sa che è nel parco ad aspettare Giovanni e in attesa riflette alla mattinata. C’ho provato.
Per il frettoloso no, ho pubblicato in fretta, si, perché mi convinceva e ne avevo il tempo, dovevo approfittarne. Per lo scambio di nomi, ho riletto un sacco di volte, facendo attenzione…. e mi è scappato lo stesso. Mettiamolo sul conto dei neuroni che evaporano, alla mia età ?
Ciao
23/09/2017 at 20:10
Sanna va in Germania da Ivan, sperando di trovarci anche Sirio.
Dai su, non si poteva scegliere altro. Tutto ‘sto casino e poi torna a casa?
Alfredo forse… ma neanche troppo. Vogliamo Sirio.
Un corteggiatore all’antica… con i capelli da nostalgico dei Metallica 😀
Inclusa la frangetta? 😀
24/09/2017 at 08:45
Confesso che se prevalesse “torna a casa” non avrei niente di pronto in testa, dovrei improvvisare, ma ci voleva una terza opzione. Le altre due però valgono uguale: se chiama e il fratello non c’è stato, cosa va a fare in Germania? La birra è buona, mi dirai…
Per i Metallica, ti lascio sciegliere l’idolo di Pietro e l’acconciatura vintage ?
Ciao
23/09/2017 at 18:04
RIeccomi, befana. Avrei votato per la telefonata, ma il movente (parlare con Alfredo) non mi convince. E allora che faccia questo viaggio, per cercare il fratello e ritrovare sé stessa.
Il refuso Ivan/Pietro mi ha un po’ confuso, in prima lettura.
Dunque Sirio vuole realizzare anche un sogno di Pietro? Questo sembrano dire le indagini 🙂
Bellissima la descrizione del corteggiamento a Nadia: dove la ex moglie vedeva un tombeur de femmes c’era invece un povero diavolo dai sentimenti puri.
Mi ha intenerito e fatto riflettere su quanto le passioni siano in grado di accecarci.
Ciao, brava, buon weekend 😉
23/09/2017 at 18:54
Mannaggia, e dire che c’ero s’tata attenta, credevo d’avere ricontrollato bene, quelle 10/15 volte, per non scambiare i nomi!!!!!!!!! (I punti esclamativi rimpiazzano le parolacce). Ho chiesto per mail allo staff di cortesemente togliere il soggetto sbagliato, se fossero così magnanimi, se no pace!
Ti dirò, Giusy e Pietro sono un po’ il sunto di diverse coppie che ho conosciuto che si sono ostinate a restare insieme per anni, a volte per sempre, per rabbia, dispetto, pura abitudine, ognuna con il suo motivo ma mai giusto. Volendo, anche questo un tema molto “vaschesco”, vd. “La nostra relazione”, bellissima canzone.
Ciao
23/09/2017 at 17:39
Mi hai fatto venir voglia di riguardare Clerks, adoro quel film!
Mi domando cosa abbia trovato Sirio in Giusy, sembrano molto distanti come carattere.
Stavolta le scelte sono ostiche, sono molto indeciso… ma sì, partiamo per la Germania, per una volta non concentriamoci sui c…. nostri 😉
Brava Maré
23/09/2017 at 18:59
Diciamo che le mie citazioni filmiche sono sempre abbastanza autobiografiche 😉
Quanto alla coppia sbagliata, sarò sfortunata io, ma ne ho incontrate tante di coppie che non si sa per quale ragione stiano insieme e quando la si sa, non è una buona ragione. Erano giovani, e in realtà nella storia “globale” che mi feci nella mia testa il matrimonio di quei due ha una storia e delle ragioni precise, ma ho sempre più il dubbio che non troveranno spazio in questi 10 capitoli.
Ciao
P.S. Proprio brava: sono stata attenta attenta e sono riuscita a infilare un Ivan al posto di Pietro. Che catastrofe!
23/09/2017 at 20:05
M’è venuta voglia anche a me. Vabbè lo rivedrò per la quindicesima volta.
21/09/2017 at 23:31
Buonasera Befana 🙂
Mi è piaciuto molto il dialogo tra zia e nipote, infatti alla fine del capitolo ci sono rimasta un po’ male… aspettavo il seguito. Dialogo sciolto e leggero, proprio ben raccontato.
L’opzione di una nuova donna accanto a Sirio poteva essere un buon motivo per vederlo sparire eppure… non ci avevo proprio pensato.
Sogni d’oro 🙂
23/09/2017 at 16:37
Stavo dimenticando di risponderti, sarà l’emozione: per una volta sono stata rapida a pubblicare 🙂
Mai detto che la donna sia la causa della sua partenza, semmai sarebbe stata una buona ragione per restare 🙂
Ciao
23/09/2017 at 23:51
🙂 immaginavo che avesse deciso di andarsene con lei 😉
20/09/2017 at 17:07
Ivan e Nadia ci servono entrambi, stesso spazio, direi.
Bel dialogo telefonico, poi il membro della Stasi e la nobildonna sono stati una vera chicca. Che brava che sei, Marie…
21/09/2017 at 09:25
Dici? Pensavo mi sarebbe stato detto che mettevo frasi mie in bocca a una 18enne, invece è passata, non ho resistito: non potevo mica farla piangere sempre questa povera donna 😉
Ciao, grazie, e a prestissimo (promesso)
20/09/2017 at 15:23
Par condicio anche per me… Brava, non ho fatto nessuna fatica a seguire la conversazione, bene l’alternanza delle voci, riconoscibili e connotate alla perfezione. Al prossimo.
21/09/2017 at 09:25
Accipicchia, vabbé, andateci piano con i complimenti, che poi finisco per crederci!
Grazie, Lou, credo che par condicio sarà
20/09/2017 at 10:15
Par condicio… Chissà se indagare nella vita sentimentale di Sirio possa aiutare Sanna a fare un po’ di chiarezza nella sua, ne avrebbe bisogno.
Mi piace molto l’atmosfera malinconica che si respira in questo racconto, accentua il mistero della scomparsa di Sirio ma anche il senso di colpa di Sanna, brava 🙂
21/09/2017 at 09:27
Eh…. non so se Sanna troverà le proprie risposte entro la fine del racconto, ma troverà il fratello, è già qualcosa. 🙂
Ciao Anna, grazie
19/09/2017 at 23:55
Alla fine te la sei cavata egregiamente nonostante l’opzione, mi è piaciuto lo scambio tra zia e nipote, a proposito, mi domando se l’accento da nobildonna borbonica in esilio non sia autobiografico 🙂
Ivan… questa volta ti sei cautelata con le scelte 😀
21/09/2017 at 09:29
Ah ah ah, sì, l’espressione l’ho inventata per l’occasione ma il concetto è parte integrante di me ormai, che parlo “da Rital” per i francesi e “con la r moscia e l’accento sull’ultima vocale” per gli italiani, decisamente autobiografico. Ma solo quello!
Per le scelte, sì, tanto di entrambi volevo parlare, bastava decidere le dosi 🙂
Ciao
19/09/2017 at 20:03
Esilarante questo scambio zia-nipote 🙂
Io credo molto nella par-condicio per cui vada per quella, appunto perché siamo a tre capitoli dalla fine.
Buona serata, ciao 🙂
21/09/2017 at 09:30
Sì, come mi era stato fatto notare, ho già messo parecchie lacrime in questo racconto, non posso mica fare sempre piangere tutti! 😉
Ciao, Danio
19/09/2017 at 15:43
Ciao Befana,
Io dico par condicio. Si sì, sei proprio brava. Pare di vederle le scene che descrivi. Che altro posso dirti? Aspetto il prossimo e quasi non vorrei scoprire cosa è successo a Sirio perché vorrà dire che il racconto é finito.
19/09/2017 at 17:47
Sei gentilissima (non so se per una che scrive horror è un complimento ma vuole esserlo ?) i commenti come questo mi fanno sempre un piacere immenso, anche se non ci credo fino in fondo. ?
Ciao
19/09/2017 at 22:16
Fidati! Puoi crederci fino in fondo, almeno da parte mia!?
21/09/2017 at 09:32
Sì, sì, non volevo dire che tu non fossi sincera, è al fatto di scrivere bene che faccio fatica a credere davvero. I tuoi complimenti sono sinceri e li ricevo con grande piacere. Ciao
18/09/2017 at 11:30
Parità ;). Ciao Befana, mi piace come descrivi i rapporti di famiglia. Aspetto di capire come e se metteranno ordine alle loro vite, i due fratelli. A presto.
19/09/2017 at 17:45
Aspettano anche loro di saperlo 🙂
Grazie davvero e scusa il ritardo nella risposta
17/09/2017 at 16:30
Rieccomi, befana. Ho votato per la parte condicio. La nipotina avrà qualche anno in più di sedici, ma il suo fraseggio mi è molto familiare 😀 Lo hai reso benissimo, tra l’altro togliendomi il dubbio che il verbo “sclerare” fosse slang regionale… mi sa che lo faccio usare ad Agata 😀 . Sanna, in fin dei conti, sta risolvendo un giallo familiare, di quelli che non hanno nessun vero colpevole. La tua prosa è sempre profonda e coinvolgente.
Ciao, ti auguro una buona settimana
17/09/2017 at 17:57
“Sclerato” è ormai entrato nel dizionario comune in tutt’Italia. “Schizato”, con una sola zeta, mi è invece del tutto nuovo: per me o è schizzato o è schizoide.
17/09/2017 at 19:07
Parte condicio e parte napoletano… lo so che è colpa del correttore ma mi faceva ridere!
In realtà sclerare temevo fosse passato di moda perché era dei miei tempi ma a quanto pare è intramontabile, schizare è una mia improvvisazione per diventare schizo. La nipotina dovrebbe averne solo 2 in più di 16, siamo lì!
Mi sa che ognuno è un po’ colpevole del proprio giallo! ?
Ciao
17/09/2017 at 15:48
Ciao befana,
chissà perchè non mi convince l’idea che Sirio si sia impelagato in una nuova storia d’amore…lo vedo più rivolto a dare un senso alla proprio vita…anche se l’amore in effetti ne è una parte importante. Vabbè, è solo una sensazione… 😉
Per il prossimo…par condizio: io darei ad entrambi lo stesso spazio, perchè è importante vedere le cose da punti di vista diversi 😉
Un saluto… et une joyeuse dimanche!
17/09/2017 at 19:09
Ma infatti dice solo che forse usciva con una donna mica che lei c’entra con la partenza. Forse ha delle informazioni, chissà.
À bientôt ?
17/09/2017 at 15:27
Se questa Nadia c’entra davvero in questa storia, allora io punto tutto su di lei.
Sai, per qualche motivo non avevo pensato a una donna.
Avevo solo immaginato motivazioni filosofiche spicciole che avessero indirizzato Sirio a fare quello che ha fatto.
Certo, in tutto ciò non ho minimamente considerato tutte le diatribe mentali della protagonista, mi sono solo concentrato sulla scomparsa del fratello. Che egoista 😀
17/09/2017 at 19:12
Ma infatti mica vuol dire che la donna c’entri con la partenza, solo che forse ci usciva insieme.
E non flagellarti, nessun egoismo, le diatribe interiori di ognuno riguardano solo l’ognuno medesimo. 🙂
È lei che non si concentra abbastanza sul fratello!
Ciao né
17/09/2017 at 15:23
Questo non-giallo (tranquilla, non lo dico in tono denigratorio, perché sai che anche il mio…) ha sempre più una connotazione psicologica e questo è un taglio che mi piace (tant’è che anch’io…). Non credo che tu possa avere difficoltà a chiudere il racconto nei prossimi tre capitoli, ma forse Christian si aspetta una svolta da vero giallo (che non credo sia nelle tue intenzioni).
Vincerà – credo – la par condicio, ma fosse per me approfondirei la storia di Nadia perché potrebbe essere fondamentale per la storia.
17/09/2017 at 19:15
Figurati l’ho detto da subito che non era un vero giallo. (Pensa che per le OL devo scrivere un noir in meno di 3 giorni!)
Ti confesso che per un attimo temevo di non avere di che fare 10 capitoli ma di finire entro i 10 mai. In ogni caso Nadia e Ivan fanno parte della mia idea, ho lasciato decidere ai lettori solo in quale proporzione.
Ciao
17/09/2017 at 15:01
Ciao Befy,
mi stavo giusto chiedendo se tu riuscirai a chiudere il tutto con solo tre capitoli a disposizione, ma penso che tu sia consapevole di quello che fai.
Mi dispiace aver saltato il precedente capitolo, ho recuperato il prima possibile.
Confido in una conclusione profonda 😉
Ciao, a presto 🙂
17/09/2017 at 19:18
Finire sì, l’unico dubbio che ho è che forse Alfredo resterà un po’ di lato, ma la storia si concluderà.
Profonda… non pretendere troppo ?
Ciao
17/09/2017 at 13:24
Capitolo eccezionale! Non so se dar ragione alla nipote od alla madre, ma probabilmente lo sapremo presto, insieme ad Ivan 😉
Ciao 🙂
17/09/2017 at 19:20
Accipicchia che entusiasmo e io che temevo mi rimproveraste di aver rimesso insieme troppi fili e ritirato in ballo Ivan che non lo volevate, sono contenta che ti sia piaciuto. Ero rimasta un attimo persa dal risultato dell’ultima votazione poi ho trovato l’idea e il capitolo è uscito ?
Ciao
14/09/2017 at 15:55
Non sapevo proprio cosa votare, alla fine ho assecondato la massa: la chiama la nipote e…
Ah bene, un bel capitolo infarcito di ricordi… Citazioni a parte, a me la storia della capsula del tempo ha fatto pensare più a Ligabue che a Vasco (Te la ricordi ‘Ho messo via’? Canzone orribile che ha segnato la mia definitiva rottura col Liga… Anche se c’era almeno una frase memorabile nel testo “ho messo via un po’ di consigli (…) li ho messi via perché a sbagliare sono bravissimo da me”).
L’episodio è scritto bene, notevoli alcuni passaggi, efficace l’effetto nostalgia dei bei tempi andati (che non mi ha depresso, tutt’altro).
Sirio ‘che scrive lettere che nessuno mai leggerà’, mi ha ricordato qualcuno…
Bravissima Befana!
15/09/2017 at 17:12
Ahaha, per fortuna che non sono una fan oltranzista di Vasco, se no tirarmi in ballo il Liga la prendevo male! (In realtà il mio apprezzamento del Ligabue si è fermata al bar Mario XD). Vasco è solo nel letto ormai disfatto e nella foto che non consola (e nel mio giochino in chiusura dei capitoli, ma quello ahimè non lo ha colto nessuno), i ricordi sono solo di Sanna e dei suoi cari.
Questa cosa della nipote non assecondava me, ma dopo molto piangere sulle “scelte versate” del pubblico credo di aver trovato la chiave del prossimo capitolo: sono quasi convinta.
Grazie, Lou, anche ma non soltanto per non averlo trovato deprimente!
Ciao
P.S. Mi sa che i “Siri” che preferiscono scrivere a parlare sono più di quel che si crede 😉
15/09/2017 at 21:26
Quando ero ragazzo li odiavo i fan del Vasco. Mai sopportati.
I Litfiba erano un po’ troppo per me, che in fondo ero un bravo ragazzo, e il 666 e quella roba lì mi facevano temere per la mia anima.
Ligabue, il primo Ligabue, mi piaceva, mi piacevano i suoi testi e, ti dirò, anche la sua musica… Poi però è arrivato Sopravvissuti e Sopravviventi e Ho messo via il Liga o, meglio, l’ho proprio lanciato dal balcone (Dicembre 1993, Disco volante su Napoli? No, il mio CD di S&S che sfida la gravità per tre piani, ruotando su sé stesso a velocità supersonica e spargendo tutt’intorno riflessi di raggi solari arancio pallido, uno shuriken destinato a conficcarsi nel braccio in posa da culturista del cactus della signora Carfora… e lì rimasto per un periodo indefinito, a infastidire uccelli e a vibrare nel vento…
17/09/2017 at 12:12
Ah ah ah! Inquinatore di cactus, vergogna!
Io amavo anche i Litfiba, ne ho fatto parecchi concerti, ma non li ho mai associati al 666. Ligabue mi sono fermata a Piccola stella senza cielo, il primissimo album, insomma. Di Vasco mi sono innamorata con Vivere una favola, dovevo avere 14 anni, poi ne ho esplorato il prima, magnifico e molto avanti per l’epoca. direi che ho smesso con gli spari sopra ma continuo ad amare molto la prima parte della su produzione. Però non sono mai stata una fan intransigente e intollerante di nessuno, né in letteratura né in film né in musica, credo non sia nella mia indole.
Ciao
11/09/2017 at 15:18
Contattiamo Ivan con l’aiuto di Giovanni.
Bella questa carrellata tra le foto del foto del passato con qualche citazione di Vasco e qualche osservazione davvero sentita, … resta serio come chi sa che non invecchierà, la collana che non toglieva mai… brava come sempre, Marie.
12/09/2017 at 08:53
Grazie, Alessandra,
Ho fatto molta fatica a preparare questo capitolo e temo che per il prossimo sarà anche peggio.
11/09/2017 at 09:35
Bello questo capitolo, mi ha fatto ripensare a quando si viveva in compagnia degli amici, sui motorini, a girare il mondo in tondo. Che strano ,pare che, alla fine, si sia passati tutti per gli stessi sentieri, corridoio, spazi aperti. Tante vite, tutte diverse ma in fondo, tutte legate. Essere giovani é così bello! Grazie, mi hai fatto tornare in mente un sacco di cose belle!
11/09/2017 at 14:39
Grazie a te: mi hai tirato un po’ su il morale, da alcuni commenti qua sotto sembra che il capitolo abbia depresso i lettori, giuro che non era mia intenzione.
Penso che tu abbia ragione, mi sa che si è tutti giovani più o meno nello stesso modo, ognuno a modo suo: gli amici, i sogni, l’autonomia, anche quando è solo quella del primo motorino 🙂
10/09/2017 at 20:22
Bellissimo capitolo… e potevo avere dubbi quando Befana è alle prese con le emozioni che escono da una scatola piena di ricordi?
Brava, davvero molto bello. L’appunto su Pietro, sul finale, è toccante.
A questo punto chiederei ancora un aiuto a Giovanni per rintracciare Ivan 😉
(ps: proprio per trovare il pelo nell’uovo… a proposito degli occhi della madre, avrei lasciato “… in un mare di rughe…”, non di “rughine”. Bazzecola).
A presto, un abbraccio.
11/09/2017 at 14:42
Pensa che persino il correttore me lo rifiutava “rughine”: lo preferivo a rughe perché non volevo associare l’idea di rughe alla vecchiaia. Intendevo descrivere quei visi in cui i sorrisi enormi e comunicativi illuminano il volto intero facendo scomparire praticamente gli occhi nelle pieghe d’espressione. Ma con poco caratteri. Rileggendo con occhio esterno, riconosco che rughine fa schifo!
Ciao e grazie, Athelas
12/09/2017 at 22:45
Ma no! Non fa schifo! È solo che “rughe” suona meglio 🙂 un abbraccio
10/09/2017 at 14:21
Ciao befana,
anche in questo ennesimo episodio ho colto una poesia malinconica che me lo ha reso bello, perchè corrisponde un pò allo stato d’animo in cui verso ultimamente….e che tu sai rendere benissimo con i piccoli gesti e i frammenti di vita di Sanna e di tutti quelli che costituiscono il suo mondo, passato e presente.
Aiutiamo Sanna adesso a venire fuori dal turbine emozionale…ho votato per la nipote.
E’ sempre un piacere leggerti, e, in relazione al precedente episodio, volevo dirti che i dialoghi mi sono sembrati un’ottima scelta narrativa per seminare indizi e “tasselli informativi”. a me no dispiaccio affatto 😉
Buona domenica!
11/09/2017 at 14:45
Sei sempre molto gentile, sono contenta che ti sia piaciuto, ho fatto molta fatica a scrivere questo capitolo, non mi piaceva mai!
Pensavo anche io di aver messo un po’ di malinconia, ancora, ma sembra che per alcuni sia più una depressione grave, che uno spleen, cercherò di mettere meno lacrime per il futuro. 😉
Ciao
10/09/2017 at 10:13
Stupendo, Sanna ha dissotterrato una capsula del tempo bella pesante. Ho apprezzato in particolare il passaggio sulle lettere non spedite, è un bel dettaglio, che descrive la personalità di Sirio.
Punterei su Ivan…
11/09/2017 at 14:47
Ci puntavo anche io su Ivan, l’ho persino messo in due opzioni su tre, ma i lettori mi remano contro, mi sa che dovrò trovare lo steso il modo di rimetterlo in gioco!
Ciao, Gabriele
10/09/2017 at 06:20
Capitolo intenso e intriso di malinconia, brava davvero a renderla vivida. Per il prossimo ho votato per la nipote; questa ricerca spasmodica di trovare qualcuno che possa metterla in contatto con Sirio deve finire prima o poi, e quale miglior contatto quale la nipote?
Ciao e buona domenica 🙂
11/09/2017 at 14:48
Sì, sì, lo trova il fratello prima o poi, volevo solo fargliela sudare un po’, che si senta in colpa fino in fondo! 😉
Ciao, Danio, grazie mille
10/09/2017 at 02:01
Ti ricordi quando dicevo che i tuoi racconti erano morbidi? Era da un po’ che non lo ripetevo. In questo caso direi morbida malinconia. Anzi confermando Red, tristezza. Sì perché, a mio avviso, si tratta di una tristezza avvolgente che avanza lenta ma inesorabile.
Mi ha ricordato l’ultimo capitolo dei tuoi incontri ravvicinati.
La chiama la nipote.
11/09/2017 at 14:50
Ma no, non aumenta, è una tristezza positiva, una malinconia che spinge a ricordare cosa conta, cosa si voleva, cosa si vuole, a darsi una smossa, forse, no? In ogni caso ha smosso Sirio.
Ciao, Fue
09/09/2017 at 23:32
Anch’io nipote.
Questo capitolo è triste: sembra che tutte le vite del gruppo siano andate a catafascio! Triste sotto ogni punto di vista; nemmeno malinconia di qualcosa di bello ma proprio tristezza trasmette…
Ciao 🙂
11/09/2017 at 15:01
Ma no! Tutte a scatafascio, no: Giovanni, per quel poco che ne sappiamo, vive sereno, Sirio aveva un lavoro poco felice e un lavoro che non era quello dei suoi sogni. Tu hai 20 anni, ma tra quelli che ne hanno il doppio, i casi di questo tipo non sono mica rari, e la maggior parte non vedono proprio il problema! 😉 Ha persino deciso di darci un taglio e inseguire quello che vuole davvero, non è una cosa triste; difficile, che fa paura, ma triste no. Pietro ok, ma, anche se avete tutto il diritto di aver perso il dettaglio, il suo incidente a partire dal quale il gruppo si è allentato è già citato nel primo capitolo. Di Ivan sappiamo che è emigrato, il motivo c’è ma a quanto pare non lo vedremo nel prossimo capitolo!. Nulla dice che non viva una vita felice. E Sanna sta rimettendo forse in questione le sue scelte, ma fino ad allora non sembrava insoddisfatta della sua vita.
Non volevo deprimere nessuno, giuro 😉
Ciao
09/09/2017 at 22:02
Nipote. Ciao, bel capitolo. Buona serata.
11/09/2017 at 15:01
Ciao
09/09/2017 at 20:27
Voto per la nipote…
Mi è piaciuta molto la lettera che Sirio ha scritto a sua madre, mi ci sono immedesimata parecchio in lui e nella sua esigenza di parlare attraverso le lettere più che la voce.
Capitolo stupendo. Brava 🙂
11/09/2017 at 15:03
Ma neanche quello, le scrive per se stesso, le lettere, per esternare e elaborare con se stesso. E la sorella si stupisce che sparisca senza dire nulla! 😉
Ciao, Anna, grazie davvero
09/09/2017 at 18:34
Eccomi qui, avido di leggerti appena pubblichi. Ci vuole uno scossone adesso che sei a metà del guado: farei entrare in scena la nipote di Sanna con una nuova scoperta.
A presto
09/09/2017 at 19:32
Sì, sì, in ogni caso, che venga dal vecchio amico o dalla nuova informazione il balzo in avanti ci sarà. È stato parecchio difficile scrivere questo capitolo, spero che i prossimi saranno più agevoli.
Ciao, Napo
06/09/2017 at 22:12
Ciao befana,
siccome fra i due litiganti il terzo gode, ho optato per la telefonata che distrae…anche se…io voglio sapere come va a finire con Alfredo, eh?
Sempre piacevole la tua lettura: e i c… che si sprecano danno quel giusto colore ad una situazione in cui c’è bisogno di sfogare le proprie emozioni 😉
Buona notte!
07/09/2017 at 08:56
I “c… che si sprecano” mi ha fatto molto ridere, sto cercando di ridurre lo spazio dei dialoghi, ma sì prima o poi con Alfredo dovrà chiarirsi.
Ciao e grazie
05/09/2017 at 17:03
Come mi piacciono i dialoghi! Vorrei proprio sapere cosa c’è nella scatola, sono una curiosona. Ovviamente complimenti anche per questo capitolo.
07/09/2017 at 08:54
Grazie,
Mi sono infilata in una spirale di dialoghi a non finire, se ti piacciono è già una gran soddisfazione 🙂
Cerco di ridurre lo spazio dei dialoghi e ampliare quella della narrazione per il proseguo, non so se ci riuscirò, ma mi impegno
Ciao
04/09/2017 at 10:25
Alfredo ha ragione, è ora di parlare con lui…
Attraverso i dialoghi hai portato avanti la storia in maniera intelligente e che incuriosisce sempre di più. Comprendo il senso di colpa, spesso ci chiediamo se fare le cose quando le facciamo non sia inutile perchè non le abbiamo fatte quando dovevamo… mi sono capita da sola. Domanda: è per mancanza di spazio ( The Incipit limita) o per scelta narrativa che hai portato avanti la storia avvalendoti quasi esclusivamente dei dialoghi?
04/09/2017 at 13:58
Si, il senso di colpa giustificava anche la frenesia con cui Sanna cercava di ritrovare un fratello adulto e apparentemente partito di sua volontà. Il non esserci stata quando lui ne aveva bisogno motivava un po’ la cosa. L’abuso di dialoghi è volontario ma un po’ per necessità: ho in mente diversi elementi della storia e del presente dei personaggi che motivano le loro scelte passate e quelle attuali, vorrei farle emergere tutte e con i 10 per 5000 caratteri mi trovo alle strette: le spiegazioni didascaliche inserite nel testo non mi piacciono, farli uscire da accenni nei dialoghi è il solo modo che ho trovato. Spero di riuscire a non fare tutti i capitoli così. 🙂
Ciao
03/09/2017 at 14:36
Ciao Befana! È il momento della scatola: Alfredo dovrà aspettare 🙂
Bel capitolo con questo lungo dialogo, mi piace! È una bella tecnica per evitare spiegoni, catturare l’attenzione e fare uscire allo scoperto i personaggi 😉
A presto!
04/09/2017 at 13:53
Non so se sia una bella tecnica, in ogni caso è la sola che ho trovato, pe rora. Sto ancora studiando 😉
Ciao, carissima
03/09/2017 at 09:58
Letto questo e recuperati i precedenti. Scusa ma non riesco a seguiti con maggiore assiduità.
Personalizzare i dialoghi ha dato i suoi frutti.
Gli intermezzi tra i diretti sono pensati come finestre nella memoria e danno modo al lettore di vedere e capire. Telefonata. Diamo a Sanna una via d’uscita.
04/09/2017 at 13:52
Figurati, leggi quando puoi/vuoi, non c’è mica la prescrizione medicale! 😉
In realtà non volevo metterci tutti questi dialoghi, ma ho un sacco di elementi in testa ed è l’unico modo che ho trovato per farli emergere senza appesantire troppo la lettura, almeno spero. Credo che dovremo aprire la scatola.
Ciao
02/09/2017 at 13:43
Sono un tipo decisamente curioso, se vedo una scatola muoio dalla voglia di sapere cosa contiene. Stavolta per me è stato facile scegliere 😉
Ciao, a presto! 🙂
04/09/2017 at 13:50
Eh sì, ancora una volta le mie previsioni erano sballate: vince la scatola! 🙂
01/09/2017 at 18:57
Ho votato la scatola la volta scorsa e insisto ancora, chissà che non mi vada meglio 🙂
I sensi di colpa a volte possono distruggere una persona, e Sanna é al limite. Ottima esposizione, come sempre d’altronde, al prossimo 🙂
02/09/2017 at 11:11
Ma perché qualcuno riesce a vivere senza sensi di colpa? 😉
Penso che della scatola si parlerà, quanto dipende dal risultato delle votazioni.
Ciao e grazie sempre
01/09/2017 at 18:21
Rieccomi, befana. Ho dato priorità alla scatola.
Cosa posso dirti? Ammiro moltissimo la semplicità è l’eleganza con cui riesci a rappresentare i sentimenti. Brava davvero.
Ciao, ti auguro un’ottima serata
01/09/2017 at 18:24
Ok, capisco anche il correttore: semplicità è eleganza; ma io ci avrei voluto mettere una congiunzione.
02/09/2017 at 11:14
Non posso biasimare il correttore, d’altronde los anno tutti che “semplicità è eleganza” è il motto della mia casata! Ahahah a parte le stupidaggini, grazie davvero. Al momento scatola e telefonata sono a pari merito, il che non mi facilita le cose, ma tant’è.
Ciao
01/09/2017 at 16:47
Allora non ero l’unico ad avere ancora il dubbio del suicidio 🙂
Capitolo dialogico e rivelatore, conosciamo di più le motivazioni che spingono Sanna a cercare il fratello, si sente in colpa (belli quei paragrafi), e abbiamo scoperto perché la sua paura era antica.
La telefonata…
Ciao
01/09/2017 at 17:38
Il senso di colpa è una motivazione diffusa per le azioni delle persone.
Ti ho già risposto altrove, pure troppo ?
Ciao
01/09/2017 at 16:29
Questi sono i capitoli che preferisco, quando si spiega il contesto con le chiacchiere. In questo modo non ci sono vie di mezzo, o non funziona, o funziona benissimo. Quest’ultimo ovviamente è il tuo caso 🙂
Triste il background di Sirio e della famiglia in generale.
Voglio aprire la scatola e affrontare Alfredo. Poi se c’è anche una telefonata, ben venga.
Ciao Bef,
a presto
01/09/2017 at 16:53
Eh, sì anch’io vorrei metterci le tre cose ma dovevo dare delle priorità anche perché nei due ultimi capitoli ho già dovuto togliere un sacco di cose che contavo mettere, spero di riuscire a inserirle prima o poi, come tornare su quel background, che non è che l’ho buttato lì così, ha un suo perché.
Ti ringrazio di quel benissimo, “leggermente” esagerato 😉
Ciao
01/09/2017 at 15:04
Tra i due litiganti… Vediamo cos’è questo inconveniente che rimanda le altre due priorità :). Bel racconto, personaggi credibili. Ti seguo volentieri, chissà se troverà Sirio in un certo bar, come suggerisce il tuo titolo…
01/09/2017 at 16:50
O saranno persi ognuno coi suoi guai 🙂
Sono contenta che l’opzione telefonata non resti ignorata, ma non ho parlato di inconveniente, solo che la chiamata attirerà la sua attenzione su altro che Alfredo e la scatola. 🙂
Ciao T. e grazie
01/09/2017 at 14:26
A me piacerebbe vedere sia la scatola che il discorso con Alfredo. Quindi voto a caso… Alfredo!
Ciao 🙂
01/09/2017 at 16:47
Infatti anche io sono indecisa sul tema da sviluppare in priorità, così la scelta la lascio a voi, anche a caso va bene. 🙂
Ciao
01/09/2017 at 13:15
La scatola… Alfredo ha già avuto il suo momento 😉
Il senso di colpa di Sanna aleggia su tutto il capitolo, i dialoghi poi hanno reso la scrittura piuttosto scorrevole, sono arrivata alla conclusione dispiaciuta che fosse già finita. Bello.
01/09/2017 at 16:45
Che belle parole, Anna, grazie davvero. Dici che il povero Alfredo non avrà diritto a parlare per davvero, dopo tutti gli anni da cui aspetta di farlo? Una botta e via in nome della nostalgia e poi hasta la vista? Vedremo
Ciao
01/09/2017 at 12:27
Tutto dialoghi questo episodio, ti stai mettendo alla prova? Ottimo, prova riuscita. Vabbè, per renderli più realistici hai riempito il confronto tra Sanna e Giovanni di esclamazioni… falliche (spero che così il mio commento non vada in moderazione), ma ci sta. Non so cosa significhi “sorrata”.
Credo che Sanna debba parlare con Alfredo, è una persona a modo, la scatola può aspettare ancora un po’.
01/09/2017 at 16:43
Dici che dovevo variare le parolacce, ma quella fallica è sicuramente quella più di uso comune, quasi una virgola nel parlato.
In realtà mi sono posta il problema del capitolo tutto dialogo ma non ho trovato altro per esplicitare rapidamente diversi dettagli senza fare troppi spiegoni. Alfredo, penso anch’io che non sia cattivo e due parole se le meriti, ma con quella scelta mi ritocca un dialogo-fiume.
Ciao
P.S. Sorrata è la deformazione del napoletano “soreta” (si scrive così?) che lo so che vuol dire tua sorella, ma dalle mie bande si usa come nomignolo affettuoso-prendingiro per le sorelle.
30/08/2017 at 11:13
Ciao,
il tuo racconto mi ricorda, almeno in principio, un caso di scomparsa recentemente accaduto. Aldilà di questo il tuo racconto funziona, funzionano i dialoghi, le descrizioni dei luoghi e dei sentimenti.
Io vorrei sapere cosa c’è esattamente nella scatola!
30/08/2017 at 16:05
Oddio, mi metti in difficoltà, il fatto di cronaca mi era sfuggito, spero sia finito bene.
Temo che per ora la scatola resterà chiusa, perché la maggioranza sembra preferire la telefonata, ma penso che prima o poi se ne riparlerà.
Ciao e grazie
29/08/2017 at 14:36
Bello, ben scritto. Mi piace in particolare come hai reso l’atmosfera nostalgica. Seguo il resto e voto per Sirio.
30/08/2017 at 16:02
Grazie, è un piacere ritrovarti anche qui.
Sembra proprio che la telefonata vinca sulla scatola, anzi spero che sia così perché il capitolo è quasi pronto e si basa su quell’opzione ?
28/08/2017 at 00:49
Rieccomi qui! due capitoli in uno! 🙂
Io voto la telefonata!
Scusa la domanda: ma Pierre-Henry di tutta la combriccola chi era? Passate due settimane non ricordo più niente…
Ciao 🙂
29/08/2017 at 09:49
Con la banda non c’entra nulla, è “solo” il marito di lei 🙂
Ciao
27/08/2017 at 09:01
Verrebbe voglia di votare la telefonata, ma io ho scelto la scatola, sono troppo curioso di sapere cosa c’è dentro.
Certo che Sirio sembra faccia di tutto per non farsi trovare, cosa avrà in testa?
Ciao e al prossimo 😉
27/08/2017 at 09:57
ero sicura che un giallista come te non potesse resistere al fascino di una scatola polverosa piena di foto e ricordi 🙂
Dici che Sirio si nasconde? Forse ha solo deciso di fare quello che voleva senza pensare alle conseguenze sugli altri, o forse no.
Grazie Danio
26/08/2017 at 17:12
La telefonata di Sirio, ovvio! Un bel colpo di scena che hai sapientemente lasciato cadere proprio nelle ultime battute. Ma torniamo al racconto, scorrevole come al solito, ho ritrovato qualche analogia con un altro racconto (i segreti del castagno), per esempio la visita dei luoghi dell’infanzia e la scatola di legno. Le analogie effettivamente si fermano qui 🙂
Un paio di appunti. Dialogo: “Tu sei? La sorella, che scemo”. Manca una pausa tra la domanda e l’illuminazione, che avresti potuto rendere chiudendo il virgolettato e introducendo un’azione, per esempio.
Altro appunto sempre nel dialogo: «E?» Non ricordo di aver mai trovato questa forma. In genere vengono associati dei puntini di sospensione. Vedi tu…
Per il resto, un racconto che incuriosisce il lettore, che si prende le giuste pause e gode di uno stile raffinato. A presto.
27/08/2017 at 09:49
Non ho letto I racconti del castagno, in realtà seguo pochi racconti qui sul sito al momento, ho sempre più cose da fare (o che vorrei fare) che tempo per farle.
Venendo ai tuoi appunti: hai ragione su tutto. È vero, tra chi sei? e la risposta avrebbe dovuto sbuffare, o grattarsi la fronte o fare un gesto; e sì, la “E” così è strana, sarebbe stato meglio un “E quindi” o i puntini di sospensione, ma volevo comunque tenere la forma di “interrogatorio” ansioso e non avevo più spazio. Non è una giustificazione ma è la sola spiegazione che ho: credo che il capitolo faccia 5000 cc precisi. In prima stesura ne faceva più di 8000! Ho passato due giorni a togliere e spurgare, tutto quello che ho lasciato volevo che ci fosse e ho ridotto al minimo i caratteri per dirlo. Forse se mi fossi data qualche giorno in più avrei potuto fare meglio, ma ero già in ritardo e non volevo lasciar passare due settimane intere.
Grazie mille della tua attenzione, a presto
26/08/2017 at 15:47
Beh, visto che Sirio stiamo cercando, sulla telefonata di Sirio mi concentrerei no?
Ciao befana, è davvero un piacere leggerti…queste gocce di memoria che stillano dal tuo racconto…struggenti e vivide allo stesso tempo (i genitori abbracciati davanti al camino). E’ molto bello il tuo dire/non dire, attraverso immagini ed emozioni in pillole.
Bella la frase R”impiange quell’epoca spensierata, in questi giorni colmi di inquietudini.” riferita all’infanzia.
Anch’io quando penso alla mia infanzia rivedo solo sole. Non una sola giornata di pioggia.
Buona domenica 😉
27/08/2017 at 09:42
Ma sì l’infanzia è piena di giorni di pioggia: con la mantellina e gli stivali di gomma a saltare nelle pozzanghere per infangarsi tutti! In realtà quando guardo i miei figli mi rendo conto che la famosa “spensieratezza” dell’infanzia scompare verso i 4 anni circa, ma chi non pagherebbe per avere solo dei crucci di bambino tutta la vita?
Grazie delle belle parole, davvero
26/08/2017 at 15:04
Ciao Befy,
confermo quanto detto in precedenza: più Sanna cerca di fare luce sulla scomparsa del fratello, più si trova costretta a confrontarsi con un passato irrisolto. Mi piace molto 🙂
Ciao, a presto 🙂
26/08/2017 at 15:17
Sono felice che ti piaccia.
Analizzare cosa ci ha portato a fare determinate scelte e riflettere se il presente dettato da quelle scelte ci convenga o no è decisamente uno dei miei temi preferiti, spero di riuscire a trattarlo come si deve.
Ciao
26/08/2017 at 00:50
Ciao Befy 🙂 che bello questo capitolo. C’è molta nostalgia tra le righe e si respira qualcosa di irrisolto e doloroso, tuttavia sento un forte impulso a guardare avanti, ad andare oltre.
Sono curiosa e vorrei dare una sbirciata alla scatola… però scelgo di continuare con la telefonata di Sirio.
Buonanotte 🙂
26/08/2017 at 15:15
Sì, spero anche io di riuscire a far prevalere la voglia di andare avanti e di non restare troppo impelagata nella nostalgia del tempo andato.
Magari ascoltiamo la telefonata sbirciando nella scatola 😉
25/08/2017 at 20:58
La scatola… foto e lettere possono svelare misteri irrisolti di cui Sanna dovrebbe venire a conoscenza prima del confronto con Sirio, magari riguardano anche lei: questo viaggio alla ricerca del fratello si sta trasformando nel viaggio alla ricerca di se stessa 🙂
26/08/2017 at 15:14
Sì, direi un viaggio in se stessa sulle tracce di un fratello che cerca di ritrovare se stesso… oh là, cosa sto dicendo?
Devo cominciare a riflettere seriamente a questa scatola, per ora ne ho immaginato solo l’esteriore 😉
Ciao
25/08/2017 at 16:11
Dovrei rimproverarti più spesso… ora i dialoghi sono perfetti, meglio di quelli dell’episodio precedente. La tua nota caratteristica resta comunque il passo che tieni, rilassato, meditativo, leggermente venato di malinconia.
Mettiamo la telefonata al centro del prossimo episodio.
26/08/2017 at 15:12
Non esageriamo, se mi dici perfetto poi mi preoccupo 🙂
In realtà questi dialoghi mi lasciavano dubitativa, soprattutto quelli con il concessionario, avevo bisogno che dicessero molto in poco spazio.
Meditativo direi che è molto indicato, pure troppo.
Ciao
25/08/2017 at 15:45
Le scatole mi affascinano.
C’è prosa e c’è traccia e sottotraccia, c’è un obiettivo e c’è un desiderio.. direi che davvero resta solo da aspettare il prossimo episodio.
26/08/2017 at 15:10
Spero di non intricarmici troppo tra traccia e sottotraccia 🙂
Sai che forse i desideri sono più di uno?
25/08/2017 at 13:26
Mi piace come sovrapponi il viaggio alla ricerca del fratello con il viaggio nella memoria, le due parti sono bilanciate e legate bene, e il “triangolo” con Alfredo e il marito accentua ancora di più la commistione tra presente e passato.
Questa volta però ho un appunto da farti, avrei rimandato la telefonata di Sirio, avrei esteso la preoccupazione di Sanna, così non ha il tempo nemmeno di spaventarsi che subito sa che il fratello è vivo, ma è solo la mia opinione e si sa che tendo al dramma 😀
La scatola, forse la telefonata non rivela indizi utili…
25/08/2017 at 15:29
Dici? A me pareva che il dubbio sul suicidio ormai non ci fosse più: ha venduto casa, se contava morire a che pro. Cerca un furgone, parla di cambiare vita… Però il dubbio se aspettare ancora a farlo chiamare l’ho avuto: ho deciso più che altro per avere tre linee di ricerca ugualmente valide. E che abbia chiamato non vuol dire che si farà trovare, magari vuole confondere ancor più le tracce.
La tua opinione è sempre molto rispettata da queste parti 🙂
Ciao
25/08/2017 at 11:59
Ciao! Storia interessantissima, mi interesserebbe sapere anche cosa c’è dentro la scatola, ma la telefonata adesso è troppo importante… Chissà, mentre riceve la telefonata, comincia distrattamente ad aprire la scatola ed a scoprire cosa nasconde. Comunque, davvero brava, ti sei cimentata in tanti generi diversi, e sempre ottime narrazioni. Io sono un principiante, anche se leggo, ed immagino, spesso. Sono tornato dopo un anno ad aggiungere un episodio alla mia storia, ho avuto troppi casini l’anno scorso, ma non ho smesso di pensarci, anche se mi intimidisce un po’. Quest’anno la voglio finire. Non so se è il tuo genere, ma un tuo parere mi piacerebbe sentirlo. Buona giornata e buona scrittura!
25/08/2017 at 15:25
Sono d’accordo con te: difficile pensare che possa ignorare o la telefonata o la scatola. Era più per sapere quale elemento mettere al centro del prossimo capitolo. Ti ringrazio dei complimenti, non sono sicura di essere riuscita a esplorare tutti i generi in modo proficuo, ma di sicuro, nel mio piccolo, questo sito ha migliorato il mio modo di scrivere.
Non ho capito cosa ti intimidisca, ma penso che tu faccia bene a voler terminare il racconto, le storie abbandonate mettono sempre tristezza 🙂
25/08/2017 at 11:58
Buondì Bef,
io mi concentrerei sulla telefonata.
Finalmente c’è stato un accenno di reperibilità da parte Sirio. Appare ovvio che Sanna voglia sapere cosa si siano detti.
Ora bisogna capire se Sirio si sia infilato in qualche situazione estrema, e quindi non ha voluto tirare in mezzo la sorella, oppure è stato semplicemente preso dalla sua passione di cuoco errante (e per cui probabilmente ha venduto la proprietà di famiglia).
Tuttavia egli non ha mai nascosto questo suo desiderio, quindi la faccenda immagino sia più complessa.
In ogni caso s’inizia a vedere una traccia concreta.
Bel capitolo, mi è piaciuto molto.
Mi piace sempre quando c’è qualcuno che insegue qualcosa in cui crede. Alla fine l’energia positiva della speranza ha sempre un suo perché 🙂
Ciao,
a presto
25/08/2017 at 15:21
Eh bé, chi non ha amai avuto il fantasma recondito di mollare tutto per inseguire un sogno abbandonato?
In realtà è evidente che della telefonata si parlerà, impossibile che Sanna la ignori, volevo solo decidere su quale aspetto concentrare maggiormente il prossimo episodio.
L’opzione Sirio si è messo nei guai non mi aveva ancora sfiorata: interessante.
Ciao
20/08/2017 at 13:49
Voto la pista per ritrovare Sirio, ma vorrei sondare anche il caos sentimentale, magari più avanti… mi è piaciuto molto il modo in cui l’hai rappresentato: ” al risveglio è scappata dal letto come se bruciasse”, bellissima metafora 🙂
22/08/2017 at 17:04
È possibile risolvere un conflitto amoroso messo in stand bye per vent’anni e più? Chissà, tanto è solo un racconto.
Grazie, Anna
17/08/2017 at 13:00
Ciao Befana. Mi piace il modo che hai scelto per raccontarci questa storia.
Mi piacciano i tuoi personaggi e la tua scrittura.
Restano parecchi punti interrogativi, risposte da cercare nel passato e nel presente.
Al povero marito, lontano e cornuto, direi di concedere almeno un paio di minuti di algida conversazione, di quelle che non rassicurano abbastanza e che magari lo convinceranno a…
22/08/2017 at 17:09
Hai ragione, il povero marito temo resti un personaggio sullo sfondo, evocato qui e là, lontano dalle azioni che si svolgono a sua insaputa. È dura gestire in modo equo tanti personaggi nello spazio limitato dei dieci capitoli. Spero di riuscire a dare un po’ di spazio anche a lui, perché tra l’altro l’ho immaginato pieno di qualità positive.
Ciao, Lou
15/08/2017 at 21:43
E poi ci troveremo….qui.
Ci troveremo qui per leggere buone storie come quella che stai scrivendo tu. Ciao Befana, ti seguo 🙂
16/08/2017 at 14:48
Ma che piacere ritrovarla Lady Athelas,
sarei ancora più felice di leggere una delle tue storie. Abbiamo tutti bisogno di un unicorno (o di una bella capra con un corno solo).
A presto
16/08/2017 at 21:09
Ciso Befy, grazie!!!
Una capra con un corno solo…. umh…. interessante 🙂
A presto!
22/08/2017 at 17:03
È una citazione da Despicable me 3: la bambina ha trovato una capretta con un. Orno rotto e crede sia un unicorno, lui le spiega “la vita è così: sogniamo unicorni ma otteniamo una capra”. E la bimba si mette a saltare dappertutto gridando “ma la più bellissima fantasticissima meravigliosissima capra del mondo” 🙂
24/08/2017 at 16:06
Fantastico 🙂
15/08/2017 at 11:15
Mettiamo Sanna su una buona pista…
l’intreccio presente/passato e intanto la ricerca di ciò che pare perduto è davvero interessante, il genere che preferisco leggere. Buon Ferragosto, Marie.
16/08/2017 at 14:47
Eppure non sono particolarmente romantica, ma mi piace il legame tra presente e scelte passate.
Ora viene il più difficile.
Grazie, e buon epilogo d’estate.
Ciao Ale
14/08/2017 at 20:36
Ciao Befy,
davvero interessante il modo in cui hai deciso di raccontare questa storia. Una line temporale bidirezionale che ci porta a investigare sulla scomparsa di Sirio, contemporaneamente, e sul passato della compagnia.
Sarebbe davvero bello un giallo con una stretta correlazione tra passato e presente.
Ciao, a presto! 🙂
15/08/2017 at 10:47
Nella mia testa la correlazione tra passato e presente è forte anche nelle ragioni che hanno spinto Sirio a partire, ma non so se lo è nel senso che intendi tu.
Tanto per ora la ho presente la traccia della storia ma è ancora abbastanza vaga, restano parecchi dettagli da definire. E uno me lo hai fatto notare tu in un precedente commento: credo di avere più o meno trovato la soluzione. ^^
Ciao, buona fine d’estate
14/08/2017 at 18:28
Capitolo intenso e scritto come si deve, difficile trovare sbavature, forse un tempo verbale che non vale nemmeno la pena di sottolineare.
Per quanto riguarda le opzioni, ho votato quella che mi sembra la più plausibile, anche se non scontata, ossia che il suo obiettivo primario è trovare Sirio. Capisco che non è mai facile mettere da parte il caos che la divora dentro, ma sarà sempre in tempo a farlo, o almeno credo.
Ciao carissima, buon ferragosto 🙂
15/08/2017 at 10:44
No, dai, ho riletto tante di quelle volte: ho ancora lasciato un tempo verbale alla cappio di cane?! Argh.
Mi sa che siete tutti molto più saggi di me, io l’avrei lasciata gestire i disastri sentimentali, invece è sicuramente meglio cercare di sapere cosa combina Sirio.
Ciao e buon ferragosto anche a te.
14/08/2017 at 16:56
Le critiche, se sono costruttive, servono tantissimo. Io le preferisco ai commento positivi che servono solo ad accrescere l’Io dell’autore e frenarne la crescita (mi sa che molti lettori/autori lo fanno a bella posta).
Insomma, stavolta ai dialoghi sei stata attenta e il risultato si vede.
Ti invito invece a non riflettere sulla mia definizione di “fascino algido” della tua scrittura, perché la lucidità e il garbato distacco del tuo narratore è la forza del tuo stile, senza mai un cedimento, un eccesso di pathos o un rallentamento.
14/08/2017 at 19:10
Ehi Napo, infatti non mi sono mica offesa, tant’è che ho seriamente riflettuto alla questione dei dialoghi ne ho riletti parecchi e ho spulciato diversi consigli e guide. Ho cercato di spiegare à Chiara e à te (mica facevo il copia e incolla) come li pensavo e lavoravo io. I dialoghi di questo capitolo erano già scritti quando ho letto il tuo commento. Ho solo accorciato un paio di battute e lasciato un paio di ripetizioni (questo è stato durissimo, argh!)
Sulle critiche sono d’accordo con te, ho avuto uno scambio in proposito proprio ieri.
Quanto a riflettere sull’algidità dello stile, non intendevo dire che cercherò di cambiare, solo che rifletterò a cosa possa significare e se sono d’accordo.
Ciao e buon ferragosto
14/08/2017 at 16:05
RIeccomi, befana. Ho votato per mettere da parte il caos. Mi piace come si è svolta la “indagine” fin qui: a ogni capitolo è corrisposto un nuovo personaggio, mostrato con una profondità di sfaccettature rara, per dire che avevi solo cinquemila caratteri a disposizione. Se poi ci aggiungi che li hai disseminanti di riferimenti… e scrivo disseminati per fingere di averne trovato più di due a capitolo 😀
Riflettendo su ciò che ho letto di tuo, mi ha colpito ricordare ogni singolo capitolo come un dialogo in senso ampio: un confronto tra il personaggio principale e gli altri.
Poi magari è una scemenza, ma per quanto mi riguarda fa parte del fascino di ciò che scrivi.
Ciao, ti auguro una montagna di ottimi giorni 🙂
15/08/2017 at 10:42
Grazie davvero,
anche se credo tu abbia dato molti più anime e significati a queste pagine di quanti ne abbiano davvero. Disseminato? Forse sì, perché a volte mi rendo conto che sto citando anche senza averlo deciso (ad esempio il titolo del 3 capitolo), ma direi che è disseminato solo di riferimenti a Vasco, l’idea mi è venuta pensando e ascoltando il suo concerto/celebrazione, e il racconto è decisamente dedicato alle sue canzoni (anche se penso che lui non ne saprà mai nulla), e forse un po’ anche al (la grande fortuna di) crescere in Emilia. Per il resto, temo di non essere mai originale, i temi sono poi sempre quelli: quali scelte guidano la nostra vita, come le facciamo queste scelte, scegliamo davvero quello che volevamo, scegliamo quello che è meglio, c’è sempre tempo per tornare indietro o mollare tutto e ricominciare? E poi c’è un fratello scomparso da ritrovare, certo, anche quello. 🙂
Un mare di ottimi giorni anche a te
14/08/2017 at 14:24
Alfredo non ha perso l’occasione buona 🙂
Capitolo intenso, in particolare il paragrafo sulle parole che alleggeriscono l’anima, bello ed efficace.
L’antica paura legata al testamento mi ha incuriosito, spero svelerai qualcosa presto.
A questo punto, direi di mettere da parte tutto e concentrarsi su Sirio, e far ricomparire Alfredo e il marito più avanti per complicargli la vita 😉
14/08/2017 at 20:47
Infatti è agli altri che le fa sciupare, tutte le occasioni! 😉
Vedi, ho fatto bene, nella mia idea iniziale il capitolo andava oltre, restava sul dopo notte, su una conversazione tra i due. Mi è venuto il dubbio se facessi bene, allora l’ho chiuso prima (anche perché tutto quello che volevo metterci sforava tipo di 2000 caratteri) e ho fatto scegliere a chi legge cosa debba fare Sanna ora. Basta scenate rosa, stiamo sul giallo!
Ciao
P.S. Ero rimasta allusiva sulla paura di Sanna ma pensavo si capisse (illusa): teme che il fratello voglia suicidarsi, dopo separazione, perdita del negozio, è partito senza dare segni di vita, se poi ha deciso di fare testamento… Perché questa paura in Sanna sia antica… lo sapremo poi. Spero.
17/08/2017 at 09:42
L’allusione sul suicidio l’avevo colta, mi soffermavo su quel “antica”, mi chiedevo se si riferisse al fratello o ad altro… aspetto la risposta, chissà se ho indovinato 😉
14/08/2017 at 14:05
Befana!!
Intanto sono contenta che qualcuno dia segni di vita anche ad Agosto…e poi..mi hai lasciato senza parole…un capitolo semplicemente bellissimo! Il garbo con cui hai saputo descrivere l’incontro fra loro, l’imbarazzo (la tensione palpabile fra loro) e poi la scena d’amore..wow!! Ho scelto di proseguire con lui, contro ogni logica…
Ciao!
Ps: una curiosità. ..lui l’aveva messa nei guai?? Lei che va dalla madre mi puzza…anche da me c’e una fanciulla nei guai… 🙂
Ps2:sono a Riccione adesso, e c’è un centro commerciale che si chiama Le Befane!!! Non c’entra nulla, lo so!!!
14/08/2017 at 20:40
È vero, il centro commerciale tra Rimini e Riccione si chiama Le Befane…non è della mia famiglia, giuro! 😉
Sul problema tra Alfredo e Sanna, sonno volutamente rimasta sul vago, mica scendo in dettagli adesso, ma abbiamo avuto tutti vent’anni, problemi di coppia che fanno scappare lui non c’è ne sarà solo uno ma poi neanche migliaia… è un giallo, e mi sembra che le tue capacità deduttive siano ottime. 🙂
Sono contenta che ti sia piaciuto: avevo paura che mi si dicesse “e mi’ che c’azzecca” questa roba col giallo, ma la storia mi era nata in testa con questo vecchio amore irrisolto, non ci volevo rinunciare.
Ciao
14/08/2017 at 13:26
Data la mia propensione a tenere bassi i livelli di ansia, ho optato per rispondere al marito.
Poi però metterà ordine e si rimetterà sulle tracce di Siro.
Ho riletto i capitoli precedenti, ora è tutto un po’ più chiaro. Quando ci sono tanti personaggi in così poco spazio narrante bisogna tendo a confondermi, più che altro perché tendo a dimenticare i nomi. Quando ho letto il silmarillion volevo spararmi.
Sono curioso di sapere come andrà avanti questa storia.
14/08/2017 at 20:35
Oddio, fossi nei panni di lei, dover spiegare a mio marito perché non ho risposto ai suoi messaggi sarebbe sicuramente una grossa fonte di ansia! Dici di no?
Quanto ai personaggi, sono d’accordo con te, in questo inizio di storia ne ho già tirati in ballo probabilmente più che negli altri miei racconti. È una delle mie preoccupazioni cercare di dare spazio a tutti senza tralasciare e senza strafare. A vdram. (Vedremo, per i non modenesi)
14/08/2017 at 20:49
Oddio è vero.
Forse così c’è ancora più ansia.
14/08/2017 at 12:31
Mi è piaciuto il loro incontro e il modo in cui hai introdotto il nuovo personaggio. Mi è piaciuto ancora di più lo scambio di battute, lei che lo accusa di essere fuggito proprio nel momento in cui aveva più bisogno di lui e dopo questo, ho immaginato l’amore tra di loro rabbioso e appassionato, come a voler recuperare qualcosa ma nello stesso tempo cercando di tenere a freno il cuore. Trovo in questo dualismo la vera forza del capitolo.
Ottima chiusura e in quanto alle scelte, secondo me Sanna cercherà di prendere le distanze da quanto è appena successo; in fondo “è scappata come se il letto bruciasse”, quindi non è ancora pronta per ricominciare.
Un appunto, quando definisci la voce di lei “stridente”, la prima cosa che mi è venuta in mente è una porta che stride. A presto nel mio o nel tuo 🙂
14/08/2017 at 20:31
L’idea che avevo in testa era più o meno “aveva sentito la sua voce diventare più acuta, stridere quasi come fosse di metallo”, ho sintetizzato per problemi di spazio. Dici che ho sintetizzato male? Stridula? Tagliente?
Per l’incontro, pensavo a due che si sono amati profondamente da ragazzi e che nel momento in cui uno scoglio si è frapposto l’uno è scappato e l’altra in reazione ha deciso di non vederlo mai più. Un rapporto che in realtà non si è concluso, è rimasto in sospeso, tra parentesi, per vent’anni. Boh, me lo sono immaginato così.
Ciao e grazie di tutto
12/08/2017 at 12:17
“Due informazioni e un indirizzo”.
Questo giallo diventerà senza dubbio la scusa per indagare la psicologia dei tuoi personaggi, per farli riflettere e cambiare direzione. Far vivere per davvero le persone che inventi sulla carta è una delle tue caratteristiche peculiari 🙂
Leggendo il commento di Napo, sono tornata indietro e ho riguardato i dialoghi: non avevo mai veramente fatto caso alle parole che utilizzi (che a me paiono abbastanza colloquiali, non letterarie), ma alla costruzione complessa della frase sì. Temo che nessuno parli senza anacoluti e ripetizioni, con una sintassi coerente, però al mio occhio questa “pecca” non aveva mai dato fastidio.
E alla tua domanda “Quanti Miles o Moris conosci?”, devo rispondere: “Nemmeno uno!” 😀 Forse perché non sono emiliana (?)
14/08/2017 at 10:55
Sì, i nomi di battesimo insoliti fanno parte del folklore emiliano, come i tortellini e… il ballo liscio! ^^
Allora: i dialoghi. Ne ho riletti parecchi, anche nei romanzi degli scrittori veri, quelli che amo, a mio parere sono raramente davvero realistici. I personaggi della narrativa raramente “parlano come mangiano” (forse anche perché essendo di carta non mangiano? 😉
Posso solo dirti quali principi cerco di seguire scrivendo i dialoghi (non dico che ci riesco, solo quello che provo a fare): cerco di non mettere un linguaggio sfasato in bocca ai personaggi, un bambino di strada non parlerà come un glottologo e un professore di teologia non dirà “shalla!”. Ogni tanto cerco (faticosamente) di caratterizzare i diversi personaggi dando loro una “voce”: tic di linguaggio, parole ricorrenti; ma qui con i caratteri limitati questo di solito non trova spazio.
Infine, dopo aver letto tanti, ma tanti consigli e “mode d’emploi” su come scrivere dialoghi, ho adottato il partito preso (molto opinabile ma non l’ho inventato io, l’ho solo adottato) di rispettare la sintassi anche nei dialoghi, magari semplificandola: meno subordinate, farsi più corte. Di evitare eccessi di parole gergali, espressioni orali e dialettismi. A meno che non si scriva un documentario sui quartieri spagnoli, non mi pare il caso di strafare scrivendo con accenti, dialetti marcati (il lettore se lo immagina che un fornaio emiliano non parlerà come un notaio ragusano), eccetera: strafare con il mimetismo del parlato, rischia di rendere il dialogo ancora più artificioso.
Insomma, questa è la scuola di pensiero che ho adottato, non dico che sia giusta né che riesca a metterla in pratica, ma dovevo sceglierne una.
In realtà, fondamentalmente cerco di ridurre al minimo i discorsi diretti, ma stranamente qui su The Incipit sembra che a ogni racconto io aggiunga sempre più spazio ai dialoghi. Forse perché con tutti quegli a capo fanno risparmiare caratteri, chissà!
Ti ho scritto un papiro, che non so nemmeno se leggerai, ma visto che ne avete parlato in due, ho cercato di spiegare il mio pensiero.
Ciao, e grazie come sempre
P.S. Sulle ripetizioni e anacoluti hai senza dubbio ragione, ma sono talmente di coccio che quando rileggo le ripetizioni, anche quelle che ho volutamente lasciato, mi disturbano e le tolgo. Cercherò di controllarmi! ^^
14/08/2017 at 13:09
Si scrive scialla, non shalla.
09/08/2017 at 23:46
Mi ero perso questo episodio (per fortuna non sei andata avanti a scriverne altri).
La tua scrittura mi colpisce, ma non so bene perché. Tecnicamente – non è la prima volta che te lo dico – i tuoi dialoghi sono sbagliati: tutti i personaggi parlano con la stessa voce (la tua) con uno stile letterario e poco discorsivo. Nonostante ciò, o forse proprio per questo, hanno un loro fascino algido che non saprei meglio definire.
14/08/2017 at 10:59
In 43 anni di vita, credo che nessuno non solo non avesse mai detto o scritto, ma nemmeno pensato di associare l’aggettivo “algido” a me, al mio pensiero, carattere, modo di fare, parlare o qualsivoglia altro aspetto (eccetto forse la pelle sbiadita anche in pieno agosto). La scrittura algida è una première assoluta. Mi ha fatto molto sorridere.
Ci rifletterò.
Ciao
04/08/2017 at 14:12
Ciao Befy,
mi chiedo cosa spinga Sirio a sparire senza dare una spiegazione…
Nell’introduzione avrei preferito un ordine cronologico lineare. Forse perché sono distratto io, ma ho dovuto rileggerlo un paio di volte.
Aspetto il prossimo capitolo, a presto! 🙂
05/08/2017 at 16:31
Se lo chiede anche la sorella.
Questa cosa della prima parte me l’avete scritto in diversi, spero di riuscire a migliorare il principio perché ho bisogno di usarlo ancora il presente che evoca il passato attraverso le sensazioni di Sanna, nei prossimi capitoli. Se non riesco, chiedo venia 🙂
Ciao
04/08/2017 at 13:13
Ciao Befana,
che bello poter leggere ancora una tua storia !
L’atmosfera di questo racconto mi ha colpita molto, nonostante sia un giallo ha una qualità quasi intimista che lo rende fresco e originale. Bello ! 🙂
Voto per due informazioni e un indirizzo, abbondiamo XD
Alla prossima !
05/08/2017 at 16:28
Grazie, Chiara,
Sei molto gentile. Intimista credo che lo sarà parecchio, il più difficile sarà per me riuscire a farne un vero giallo, ma ci provo.
A presto
03/08/2017 at 11:52
Rieccomi per commentare 🙂
Il capitolo è stato un po’ più difficile da leggere, ma mi è piaciuto molto il rapporto tra la zia e la nipote 🙂
Dalla descrizione sembra che Sirio sia voluto sparire intenzionalmente. Il Giallo si sviluppa vediamo dove ci portano le nuove informazioni.
Ciao 🙂
PS: il “sentiero dei ricordi” è stato bellissimo 🙂
03/08/2017 at 15:00
Grazie,
pedalare sul sentiero dei ricordi piaceva molto anche a me, anche se ultimamente lo faccio più in macchina che pedalando, vergogna!
Sì a quanto pare la mia idea di scrivo di oggi ma vi racconto anche ieri non è stata agevolissima da leggere. Spero di riuscire ad aggiustarla perché contavo usarla, almeno, anche per il prossimo capitolo. Ci rifletterò.
Grazie, Red
02/08/2017 at 21:31
Due informazioni e un indirizzo…
Ho trovato la parte iniziale molto suggestiva, con i ricordi che riaffiorano insieme alle emozioni, come un bagaglio che ci si porta dietro e che spesso condiziona le scelte future.
Bello 🙂
03/08/2017 at 14:57
O forse come una parte di sé che si è creduto poter cancellare, dimenticare, attraverso le proprie scelte coscienti, ma che prima o poi torna a imporsi come qualcosa di imprescindibile. Forse 🙂
02/08/2017 at 19:46
Ciao befana,
continua il tempo dei ricordi, e il tuo giallo mi appare sempre più come un viaggio nelle emozioni…è bello quando si riscoprono: dovremmo ricordarci di farlo tutti i giorni 😉
Mi ha colpito molto la frase “Pensiamo che i genitori siano lì per sempre, che ci sia il tempo di parlare, ma non è così.”…l’ho pensato molto spesso lo scorso anno, quando mia madre ha avuto problemi di salute. Oggi è sempre con me e io continuo a litigarci 2 volte su 3 che ci sentiamo, ma quel pensiero mi accompagna. Bene ricordarlo!
Ho optato per una via di mezzo, due informazioni 😉
03/08/2017 at 14:56
Eh sì, ho un’età, e soprattutto loro hanno un’età, in cui bisogna fare i conti con il fatto che i genitori non saranno sempre là. Meglio approfittarne finché si può, anche se a volte ti divorano la pazienza 😉
Ciao Artelisa, grazie
03/08/2017 at 21:07
Ah ah ah…ti divorano la pazienza è meravigliosa!!!
Non avrei saputo dirlo meglio! 😉
02/08/2017 at 18:15
Due informazioni…
In questo capitolo si intuisce un po’ la forma che vuoi dare al giallo, quasi una “crono-caccia” al tesoro (Sirio), nel senso che è anche una ricerca attraverso il tempo.
Mi ha colpito il primo paragrafo, come una dichiarazione d’intenti, bello… e brava Maré 🙂
03/08/2017 at 14:53
Crono-caccia, non so, ma sicuramente avrà la fomra di una caccia al tesoro, un “jeu de piste” comme on dit ici.
Tutto il resto te l’ho già detto, e pure di più, 🙂
03/08/2017 at 18:06
Adesso ho capito, il motivo della mia genialità è da questa parte 🙂
02/08/2017 at 17:18
Tutto. Tutto. Due informazioni e un indirizzo! 🙂
03/08/2017 at 14:50
Per il momento pare di sì.
Ciao e grazie
02/08/2017 at 16:34
Un’informazione, le altre mi sembrano troppe 🙂
Ottimo scambio zia-nipote, mi è piaciuto molto. Tornando all’incontro con Alfredo, sono proprio curioso di vedere la reazione di entrambi, sono sicuro che la descriverai benissimo.
Ciao e a presto 🙂
03/08/2017 at 14:49
No, in ogni caso non saranno troppe, vedrai, non ho l’intenzione di farglielo ritrovare al terzo capitolo, se no poi che scrivo negli altri? 😉
Ciao, Danio
02/08/2017 at 15:36
Ok ok.
Rendiamo le cose un po’ più facili (forse).
Due indirizzi e una informazione.
Ah no, era il contrario.
Questo capitolo l’ho dovuto leggere due volte, cosa che faccio di rado.
Non so perché, in realtà è come al solito narrativamente scorrevole.
Forse dopo l’arrivo di Giulia mi sono un po’ confuso.
Ciao Bef,
a presto
02/08/2017 at 15:56
Hai un debole per le diciottenni tatuate? XD
Sì, nel voler riassumere la giornata precedente e la ricerca infruttuosa di Alfredo, mi sa che ho fatto un po’ di casino con i tempi verbali, avrei dovuto fare tutto con un passato prossimo lineare prima di tornare al presente….non so, quando li leggo nei libri i balzi temporali sembrano sempre così semplici e scorrevoli, quando cerco di scriverli, meno!
Se deve dargli un secondo indirizzo mi sa che me lo devi suggerire tu, ne ho uno solo in mente 🙂
02/08/2017 at 15:32
Voglio le informazioni centellinate, per godermi al meglio la prosa 🙂
02/08/2017 at 15:50
Oh, pochi complimenti,che poi divento rossa, ah bé, no, con sto caldo lo sono già! 😉
02/08/2017 at 14:18
due info e un dress
ma qualche volta… hai cambiato i tempi verbali in corso d’opera e mi hai costretta a rileggere, tuttavia devo ammettere che l’episodio è vivido, ho visto ogni cosa… il parco, la bici, il telefono sul letto; il dialogo tra zia e nipote è stato toccante e fa riflettere. Continuo a chiedermi dove mi stai portando e la cosa mi intriga.
02/08/2017 at 15:49
Ah, i tempi verbali!
Volevo mantenere la narrazione al momento presente eppur riassumere i due giorni passati. Poi ho cercato di di separare un prima e un dopo anche nel ricordo. Rileggendo adesso so già che avrei dovuto cominciare con “aveva chiamato appena..”, e anche sul resto della consecutio ho i miei dubbi. Eppure avevo riletto un mare di volte!
Dive ti porto? Sulle tracce di Sirio
Ciao
02/08/2017 at 13:35
Due informazioni!
Magari commento dopo: sono in ritardo 😛
Ciao 🙂
02/08/2017 at 12:52
Appena arrivata la notifica, mi sono fiondata. Un altro bel capitolo che mi conferma la tua bravura. Capita raramente di leggere qualcosa e di pensare che sarebbe perfetto per un libro, succede quando il confine tra esordienti e professionisti si fa sottile. Ma torniamo al capitolo. Sono felice che abbia vinto la mia scelta. alla fine fa un passo verso il suo ex, anche se non riesce a raggiungerlo. Ti stai prendendo i tuoi tempi, come è giusto che sia per i primi capitoli, intanto ti prepari la strada aggiungendo altri personaggi e spiegando particolari importanti che riguardano la sua vita, la sua famiglia. Per quanto riguarda la critica, posso solo dirti che stona la frase che Sanna dice alla segretaria di Alfredo: “lei non sa chi sono io”. Anche se il significato è chiarissimo, è il fastidio di ascoltare una frase che generalmente viene pronunciata da persona spocchiose a stonare. Per il resto, nulla da eccepire, uno stile veramente ottimo e un racconto che merita 🙂 Bravissima.
02/08/2017 at 12:53
PS = Due informazioni e un indirizzo è la mia scelta 🙂
02/08/2017 at 15:45
Non so se la cosa migliori se ti dico che il passaggio con la segretaria era più lungo in origine, insisteva di non poter divulgare il numero privato a qualunque estraneo lo chiedesse, e là lei insisteva sul fatto di non essere un’estranea, lei non sa…ma resta che hai ragione, la frase ormai è sinonimo di macchietta da commedia all’italiana. Però si sforza di non dirla: un punto in suo favore ^^
Per tutto il resto, grazie, sei troppo buona, ma leggere certi apprezzamenti fa sempre piacere.
31/07/2017 at 21:05
Ciao Befy,
che bello: un giallo! Sono curioso di vedere come ti cimenterai 🙂
Felice di rileggerti 🙂
A presto!
01/08/2017 at 14:23
Ehi, sei ripassato da qua?
Sì, bé, non sarà un giallo scuro, al massimo un giallino pallido pallido 😉
Ciao
31/07/2017 at 10:54
Ciao Befana,
che piacere ritrovarti. E lo facciamo con un altro genere, benissimo 🙂
Io andrei, come molti, a sentire Alfredo!
Ciao, buona giornata
01/08/2017 at 14:22
Il piacere è tutto mio 🙂
Sul genere rispondo come a tutti: non aspettarti un giallo troppo giallo, mi raccomando.
28/07/2017 at 18:30
NOOOOOOO
E TU QUA SEI?
ahahahahah, CON VASCOOOO????? adesso ho capito il tuo commento… (su te che hai scritto una storia con Vasco come sfondo….) A proposito mi sono piovute stellne sul cell… non era necessario ubriacarmi, lo sai che da te voglio solo quelle MERITATE!!!
“E poi ci troveremo” è il titolo più bello che abbia letto negli ultimi anni! Poi hai definito il concertone come un viaggio nel tempo e per questo meriti pure l’applauso. Ma tu c’eri? Scusa la divagazione… sì… il giallo mi piace… per l’atmosfera che hai creato ma per ora non vedo come possa essere originale cercare qualcuno che scompare… però qualcosa mi dice che mi stupirai e mi metto comoda perchè ti avevo promesso che superato il mio trauma – e non l’ho superato ma non sarebbe immaginabile – ti avrei letta fino alla fine dei miei giorni. Non so se ho detto proprio così ma va bene… 😉
Voto Telefonata. Alfredo. E’ sempre colpa d’Alfredo. E poi il concerto lo ha aperto con quella… e se eravamo a Modena, Modena Park, era per colpa d’Alfredo…. Seguo!!!!!!!!!!!!!
28/07/2017 at 18:34
Due annotazioni:
1 – volevo le stelline… ma da te mi aspettavo selezione alla porta ahahahah se hai votato tutto significa che sono promossa, quindi grazie. Ci tenevo a precisare.
2 – Anch’io ho scritto un giallo su una sparizione ( lo sai, l’ultima storia di Marta) per questo dicevo dell’originalità… io mentre la scrivevo mi davo le chiodate da sola e allora ti mettevo in guardia…ahahahah ma tu saprai andare alla grande!
28/07/2017 at 19:22
Ah, ma io quando mi metto lì a stellare stello seriamente 😉
Sull’originalità non mi ero nemmeno posta la domanda, tanto la scomparsa è solo un pretesto per le solite domande: perché ho perso i contatti con mio fratello e con gli amici, viviamo la vita che avremmo voluto, e le altre te lo dico poi se no non mi leggi più. 😉
Il titolo è bello ma non l’ho scritto io, spero di poterne usare tante delle parole del sig. Rossi.
E no, non sono andata al concerto, sbarcavo a Modena una settimana troppo tardi. Ho vissuto la soddisfazione della città a giochi fatti. 🙂
Ma poi sarà davvero sempre colpa d’Alfredo? Facile scaricargli tutte le responsabilità! Ahah
Ciao
28/07/2017 at 23:39
Devo contraddirti: il titolo lo hai scritto tu.
Vasco ha scritto una frase: e poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar
Ma decidere di estrapolare “e poi ci troveremo” è un altro discorso ed è una ottima idea.
E ti contraddico anche su Alfredo: è sempre colpa sua. Perchè non c’è trstimonianza del contrario. 😉
27/07/2017 at 16:01
Ciao Befana,
il tuo nome ha attirato la mia attenzione (a proposito, come ti è venuto in mente? Se posso chiederlo…) e sono stata tentata di leggere il tuo racconto, anche se non vado matta per i gialli.
Ho avuto però fin da subito l’impressione che sarà un giallo più che altro “emozionale”.
Mi è piaciuta l’atmosfera che hai creato…i ricordi, gli amici vicini o lontani, un disagio tutto da scoprire che ha condotto ad una fuga.
E poi, ovviamente, il sottofondo di Vasco 😉
Ho optato per la telefonata, che va per la maggiore.
Buon pomeriggio!
ps: ma tu sei stata al concerto?
28/07/2017 at 15:08
Ciao,
Befana dalle mie parti si può usare un po’ come strega, nel senso di donna (attempata ma non solo) un po’ arcigna, che ha sempre qualcosa da ridire, da brontolare, ma senza troppa cattiveria, una megera ma in senso affettuoso. Profana si riferiva alla totale inesperienza di scrittura creativa (quando mi sono iscritta qui non avevo ancora mai provato davvero a scrivere narrativa) ma anche alla mia totale allergia per le religioni, qualsiasi esse siano: non cercate nelle mie righe sacralità o misticismo, non ci sono. Lo pseudonimo è nato così 🙂
Quanto al mio “giallo”, hai perfettamente ragione. Il concerto di Vasco purtroppo ho dovuto perderlo, ma ascoltandolo e ripensando a Vasco e a tutti i concerti suoi frequentati in gioventù mi sono venuti in mente questi personaggi. Vedremo se arriveranno dove vorrei.
Ciao e grazie di essere passata
25/07/2017 at 19:30
Ciao Befana!
Bell’ inizio, davvero!
Ho votato per un incontro con l’ex cognata…magari conosciamo meglio anche i motivi della separazione. Non mi butto su Alfredo anche perchè lo trovo scontato…
Un saluto!
26/07/2017 at 11:34
Hai ragione, temevo che chiudendo il capitolo sulla telefonata tutti votassero quella, ma non volevo rinunciare a terminare con “Colpa d’Alfredo”.
Credo che, che incontriamo o no la cognata, della separazione, e del matrimonio, si parlerà in ogni caso, prima o poi.
Ciao
25/07/2017 at 17:34
Ciao Befana e scusa se ti chiamo ancora così, ma in tutta onestà lo preferisco a Marezia e varianti varie. Manco un po’ dal sito e oggi ci sono capitato un po’ per caso. Dunque un giallo? Bene, vorrà dire che avrò una scusa per seguirti stavolta o, almeno, provarci… Non ho mai letto niente di tuo e mi intriga cominciare dal genere con cui sono più a mio agio. Preferii non affrettare il giudizio e aspettare prima di esprimere opinioni, proprio perché come autrice ti leggo per la prima volta.
Per ora ti dico solo che voto Alfredo… La pista è ancora calda e va seguita!
Ciao
26/07/2017 at 11:38
Non so come devo prendere il fatto che tu preferisca “befana” al mio nome, ma lo pseudonimo l’ho scelto io e ne assumo tutti i risvolti 😉
Sono felice di trovarti qui ma temo che il mio giallo non avrà granché a vedere con i tuoi: né delitti né investigatori, ho scritto giallo per non finire come sempre in “avventura” e perché vorrei strutturare tutti i capitoli come una caccia agli indizi che permettano di ritrovare Sirio. Di noir cvi sarà ben poco. Spero di riuscire a metterci un po’ di suspense, vedremo.
Ciao
26/07/2017 at 17:15
Forse sono stato un po’ infelice nell’esprimermi, mi piace molto il nome Marezia, ma ormai per me tu sei Befana e tale rimarrai ;)…
24/07/2017 at 13:01
“Pista della telefonata: Alfredo”.
Marezia, com’è stato bello vedere tra le mail che befana profana aveva scritto un altro racconto! Non ti fermi mai 😀 Ma come fai?!
Ed è un giallo, che non vedo l’ora di leggere, anche perché è un genere che non avevi ancora sperimentato. In bocca al lupo, quindi.
I nomi dei protagonisti (Sirio e Sanna), così particolari in mezzo a nomi più comuni, hanno un significato specifico?
26/07/2017 at 11:30
In realtà avevo più o meno pronto un altro incipit che non c’entrava niente, poi c’è stato il concerto dei quarant’anni di carriera di Vasco che mi ha fatto pensare a quanto le sue canzoni siano state importanti nella mia adolescenza e in quella di tanti della mia generazione e non solo. Ho pensato a tutti quei 40/50enni padri di famiglia, professionisti più o meno realizzati, sull’erba di un prato a cantare a squarciagola “Vita spericolata” o “siamo solo noi” e mi sono venuti in mente questi personaggi. Non so quanto sarà davvero un giallo, al limite un giallo esistenziale.
Sirio e Sanna mi suonavano bene e dato che la storia è legata all’Emilia, terra in cui i nomi esotici o insoliti sono parte del folklore come i tortellini! Quanti Miles o Moris conosci? Io più di un paio! 😉
Sirio e Sanna hanno anche un nesso con i loro genitori, ma se ne parlerà, spero, più i là nel racconto.
A presto
24/07/2017 at 00:28
Alfredo, forse ci svelerà qualcosa con i suoi discorsi seri e inopportuni…
Ciao Maré, bella l’idea di scrivere un giallo intorno ad un avvenimento reale e recente come il concerto di Vasco, seguo incuriosito, e mi aspetto un po’ di citazioni 🙂
24/07/2017 at 21:14
Ciao!
E se poi le fa sciupare tutte le occasioni alla povera Sanna? 😉
Non so se saranno delle citazioni, ho una certa idea in testa, non sarà facile gestirla ma ci provo.
Mi ripeto, ma sono molto felice di ritrovarti ^^
22/07/2017 at 16:50
Ciao Befana
Che piacere ritrovarti così presto!
Il genere mi ha stupito…non eri tu che una volta hai detto che non saresti riuscita a scrivere un giallo? Ma forse mi sbaglio…
Che dire? Ho trovato il capitolo malinconico, ma solo per una mia particolare predisposizione d’animo di questi ultimi tempi: il passato, ciò che è stato e ciò che invece sarebbe potuto
essere…anche io ho tanti bei ricordi con mio fratello (minore) e questo incipit li ha fatti …ricordare!!!
Intrressante, pieno di promesse da dischiudere..io sentirei Alfredo.
Buon fine settimana 🙂
26/07/2017 at 11:24
Ciao Cinzia,
hai doppiamente ragione, la malinconia fa da tela di sfondo ma sepro non diventi troppo pesante, e hai ragione continuo a pensare di non essere in grado di scrivere un giallo: ho scelto quel genere per uscire dal solito indistinto “avventura”, ma di giallo co sarà solo la mancanza di informazioni di Sanna e la sua ricerca del fratello, né cadaveri né assassini né detective sagaci.
Ciao e grazie
22/07/2017 at 09:37
Ciao! Rieccomi, pur con il pc fuori uso (motivo della latitanza). Questo primo capitolo promette bene, mi piace l’aura di mistero che già si intravede.
Per ora è troppo presto per fare chissà quale commento, mi limito a dire che, personalmente, sentirei Alfredo. Mi pare che Giovanni non ne sappia poi molto (a meno che non stia mentendo) e una visita all’ex cognata mi pare meno utile di una telefonata ad Alfredo, che non pare proprio una bella persona…
22/07/2017 at 15:01
Secondo me nessuno ne sa davvero qualcosa, ma forse ognuno può avere, senza saperlo, informazioni o indizi sulla scomparsa di Sirio.
Almeno così spera Sanna, se no non saprà dove cercare.
Al momento questa idea di storia mi piace, spero di riuscire a farne qualcosa di carino.
Boh.
Ciao
21/07/2017 at 22:28
Ti seguo anche questa volta. Non ce l’hai fatta ad aspettare fino a settembre, eh?
Stile riconoscibile, il tuo: cambi il genere, ma il passo è quello di sempre. È un complimento? Non so. Uno stile riconoscibile è una gran bella cosa. Fossi in te, proverei a creare un nuovo account e scrivere un racconto senza rivelare la tua vera identità. Un espediente già utilizzato da altri su questo sito (me compreso). In fondo il pregio maggiore di TI è poter sperimentare.
Tornando al nuovo racconto, di solito non esprimo giudizi al primo episodio, quindi stavolta sono già andato oltre.
Ho votato – unico finora – per continuare il dialogo tra Sanna e Giovanni, perché un cambio repentino di indirizzo non mi sembra consono al tuo modo di sviluppare il racconto. Immagino Sanna come una donna riflessiva, per niente impulsiva. E questo giallo me lo immagino psicologico, non di certo un poliziesco o un noir.
22/07/2017 at 14:51
In realtà volevo assolutamente pubblicare in questo finesettimana: vorrei renderlo il più contemporaneo possibile, poiché è nato ascoltando pezzi del concerto-celebrazione di Vasco. Il racconto inizia tre settimane dopo il concerto, che ha avuto luogo il 1 luglio.
Sullo stile, è sicuro, ma è così che scrivo, tranne forse quando gioco a gareggiare in contest per racconti di genere; ma è così che so scrivere, farlo in modo diverso, che non mi appartiene, mi suonerebbe finto. Però ho già riflettuto a provare a scrivere sotto mentite spoglie, ma lo farò quando avrò un’idea davvero diversa da ciò che ho fatto fin qui. L’eros è finora la cosa che più mi ispira per scrivere con un’altra identità, chissà.
Sul non poliziesco, certo, hai ragione, su Sanna non so, in fondo ha mollato tutto per inseguire un fratello adulto e vaccinato che forse ha solo voglia di cambiare aria per un po’.
Ciao
21/07/2017 at 20:51
Messera Befana, lieto di averla ritrovata in codesta ambientazione carica di suspense.
Non amo particolarmente il cantautore sopra citato, spero che tu non me ne voglia 😉
Però ho comunque dato la colpa ad Alfredo.
22/07/2017 at 14:39
Madamo (?) FueGod,
si figuri se potrei volergliene, non ho mai sopportato fanatismi e oltranzismi di qualsivoglia specie. Spero che però non ti dispiaccia ma l’opera del sig. Rossi aleggerà in filigrana dell’intero racconto, che vorrebbe essere, tra le altre cose, un omaggio alla sua penna troppo spesso sminuita, bistrattata e disprezzata da tanti intellettuali e sedicenti tali in Italia. Penna, e voce stonata, che tanta importanza hanno avuto nell’adolescenza di Sanna e dei suoi amici, nonché della loro autrice.
Però al momento sembreresti essere l’unico a aver notato gli omaggi insiti nelle righe 🙂
Ciao, egregio
P.S. Grazie per aver sottolineato la suspense, temevo sinceramente latitasse
21/07/2017 at 18:13
Due cose : il rapporto fraterno e l’amicizia. Che tipo di racconto vuoi fare? Io ci vedo un sottile mistero che sconvolgerà gli equilibri familiari fra Sirio e Sanna, se vuoi la mia. Mi hanno intrigato le possibilità. Ovviamente sta a te sorprendermi 🙂 che bello che tu sia tornata sul pezzo quasi subito!!!
22/07/2017 at 14:58
Secondo me ne hai dimenticata una terza: il rapporto di Sanna con se stessa, con il passato, il presente, forse il futuro che vorrebbe.
Questo racconto nella mia testa ha almeno due scopi, due fil rouge come si diceva una volta.
Chissà se riuscirò a svilupparli e se voi li leggerete.
Ciao
21/07/2017 at 17:59
Alfredo… è l’ultima persona con cui ha parlato, quindi deve sapere qualcosa 😉
Mi piace molto questo incipit, una scomparsa misteriosa, un’atmosfera carica di suspense… brava 🙂
22/07/2017 at 14:52
Che sappia qualcosa non è detto, ma Sanna sembra già convinta che c’entri qualcosa.
Sono felice che abbiate sentito la suspense, temevo mancasse
Ciao
21/07/2017 at 17:56
La telefonata a questo Alfredo mi sembra la pista più logica da seguire, non fosse altro che Sanna lo conosce e ha suscitato in lei ricordi non troppo piacevoli.
Benvenuta nel mondo del giallo, Befana, sono sicuro che saprai sfornarne uno coi fiocchi e le premesse ci sono tutte.
Naturalmente seguo, a presto 😉
22/07/2017 at 14:44
In realtà ero molto indecisa se potessi o meno definirlo giallo: non prevedo né morti violente né inquirenti, ma volevo davvero cercare di strutturarlo come una caccia agli indizi per ritrovare lo scomparso, vediamo se riesco a non sforare troppo da questa linea.
Ciao Danio, grazie di essere sempre qui
23/07/2017 at 15:02
“ma volevo davvero cercare di strutturarlo come una caccia agli indizi per ritrovare lo scomparso” e questo basta a classificarlo Giallo 😉
Ciao 🙂
21/07/2017 at 16:33
Ciao, sono felice che tu abbia iniziato una nuova storia. Intanto ti becchi tre incipitpoints, perché naturalmente seguo il racconto. Dunque, nel primo capitolo non ci sono indizi, come è giusto che sia, intanto iniziamo a prendere confidenza con i personaggi, anche se alcuni, che secondo me saranno basilari nella storia, sono ancora celati. Il primo è Sirio, che probabilmente ritroveremo solo negli ultimi capitoli e l’altro, quello che ha immediatamente stuzzicato la mia curiosità è Alfredo. Come mai Sanna sussulta sentendo quel nome? Dici che non le ispira nulla di buono, forse perché l’ha fatta soffrire e se…? Sto andando troppo avanti. Però la mia scelta è stata proprio questa: chiamare Alfredo. Brava, mi piace il mistero. A presto 🙂
22/07/2017 at 14:56
Cercherò di coltivarlo, allora, il mistero. La mia paura è di finire ancora a scrivere una storia di pochi fatti e molti sentimenti, sarà un “giallo” un po’ a parte, senza assassini e senza inquirenti, però spero davvero di farne una caccia all’uomo e agli indizi.
Secondo me qualcuno già c’è.
Credo proprio che cercheremo di rintracciare Alfredo.
Ciao e grazie
21/07/2017 at 15:39
Primo! Voto Alfredo perché è l’ultimo ad averlo sentito.
Questa volta un giallo! Vediamo come te la cavi: ti seguo! 🙂
Ciao 🙂
22/07/2017 at 14:41
Bé, l’ho classificato giallo perché vorrei strutturarlo tutto sulla ricerca del fratello dileguato, ma sarà un giallo un po’ a modo mio, un giallino sbiadito, senza cadaveri e senza detective, o chissà.
Ciao