L’arte delle otto armi

Dove eravamo rimasti?

Pakpao chiederà a Pankyong di farla tornare a combattere, lui... Sarà dubbioso (67%)

Kao Kratai

«Tornare a combattere?» Pankyong sembrava dubbioso.

«Be’ direi che è passato molto tempo da quel match. Oggi salirei sul ring con uno spirito diverso.» Pakpao pensò a quanto aveva assorbito della filosofia di Megan «…molto diverso» aggiunse.

«Non è quello, Meo. Mi sembra solo strano. Sono contento che tu me lo stia chiedendo, non fraintendermi, ma è un po’…strano. Solo questo.»

Strano?! Cosa c’era mai di strano?!

Pankyong passeggiò per il ring in attesa che il minuto di pausa si esaurisse, oscillando le braccia avvolte dai bersagli con aria pensierosa. Si voltò verso di lei.

«Cosa c’è tra te e quel ragazzo della Ny’nee Yhan?!» le chiese a tradimento.

Pakpao spalancò la bocca, sorpresa.

Andknoi! È vero che aveva telefonato qui, quel maledetto!

«N-niente.» si affrettò a rispondere.

Pankyong la studiò. Non ti crede, le suggerì il suo potere.

«È strano che tu me lo chieda solo ora che frequenti uno di quelli.»

Pakpao fece per rispondere, ma al suono della campanella di inizio round, il maestro si portò al centro del ring e sollevò i bersagli.

«Un altro round.» sentenziò.

La ragazza si mise in guardia.

Ora farò del mio meglio. Non potrà dirmi di no.

«Uno-due»

Pakpao tirò. Sinistro – destro. Forti, veloci esplosivi. La torsione del busto e della spalla infusero nel suo braccio una potenza spaventosa.

L’ho stupito.

Pankyong annuì.

«Destro-gancio-destro.»

I tre colpi risuonarono in tutta la palestra. Aveva sfruttato al massimo la catena cinetica, con un risultato distruttivo.

«Jab-gomito-gomito»

Finalmente i gomiti!

PAM! PAM! PAM!

Il bruciore che avvertiva ora sui gomiti era pura soddisfazione. Proprio come l’espressione sul volto di Pankyong.

«Destro-gancio-calcio destro!»

PAM! PAM! PAM!

«Ginocchio-gomito!»

PAM! PAM!

«Tip!»

Pakpao calciò sul cinturone indossato dal maestro.

«Blocco-calcio sinistro!»

Bloccò il calcio del maestro e glielo restituì al massimo della forza.

«Destro-montante-gancio!»

Sta aumentando il ritmo.

Pakpao eseguì la combinazione.

«Schiva!»

Schivò di un paio di millimetri il braccio del maestro.

Calciò. Pankyong bloccò il calcio e gliene tirò un altro. Pakpao gli afferrò la gamba. Tirò una spazzata sulla gamba d’appoggio del maestro, che cadde.

«Brava, Meo!» si rialzò e la toccò affettuosamente sulla testa. «E va bene. Tornerai sul ring.» concesse.

Evvai!, esultò Pakpao.

«Ti insegno un trucchetto che può tornarti utile. Quando riesci a far cadere l’avversario, puoi “accidentalmente” cadere col ginocchio sul suo fegato. Lo fanno in molti. In questo modo, se non ottieni subito il KO, almeno provochi un bel danno.»

«Ma è leale? Voglio dire…rientra nel regolamento?»

Pankyong rise. «No, naturalmente! Ma sfiderei qualunque arbitro a provare che sei caduta apposta!» poi, notandola ancora poco convinta, aggiunse: «la tua avversaria lo farà, se ne avrà l’occasione, non temere. È meglio che sia tu a fare una cosa del genere a lei prima che lei lo faccia a te, perché, fidati, fa parecchio male.»

«Lo immagino.» provò a pensare a cosa ne avrebbe detto Megan. (I suoi passi seguono un tragitto di tradimento e slealtà. Non può giungere a nulla di buono.) aveva detto, parlando di Andknoi. Probabilmente avrebbe tirato fuori qualcosa di simile.

«E ci sono un milione di altri giochetti simpatici che posso insegnarti!» promise il maestro.

Pakpao annuì. Alle riflessioni morali si sarebbe dedicata in un altro momento.

Qualche giorno più tardi, come se facesse parte di un disegno già tracciato, Pankyong la intercettò mentre entrava in palestra.

«Allenamento speciale, oggi!» disse, lanciandole un guantone per gioco.

Pakpao lo afferrò al volo.

«Che succede??»

Era fin troppo evidente che il maestro stava morendo dalla voglia di dirglielo.

«Hai mai sentito parlare del Torneo delle Tre Isole? Quello che si terrà esattamente tra due mesi? L’evento che vedrà fronteggiarsi le giovani promesse della Muay Thai di Ko Samui, Ko Tao e Ko Phangan? Lo stesso torneo nel quale tu» la indicò in modo teatrale «non solo hai un posto riservato come combattente, ma, grazie al tuo meraviglioso maestro» qui fece una pausa, forse per attendere che la ragazza confermasse il suo autoelogio «hai persino una ragazza del tuo peso da poter massacrare in tutta comodità?!» cominciò a tirare pugni a vuoto «Che verrà gettata dritta dritta nelle fauci della mia più temibile atleta?! Vai così, supergirl

Pakpao rise. «Sì, così temibile da avere un unico match perso per KO!» gli ricordò. Ma l’entusiasmo di Pankyong era ormai volato troppo in alto. Era da tanto che la ragazza non lo vedeva così.

«So già che molto presto ti vedrò salire sui migliori ring di Bangkok!»

Pakpao gli restituì il guantone.

«Addirittura?!»

La aspettavano mesi di duro allenamento, lo sapeva, ma nonostante ciò, non vedeva l’ora che quel giorno arrivasse. Nel frattempo, avrebbe fatto del suo meglio per non deludere il maestro Pankyong e per non smorzare il suo entusiasmo.

Al prossimo match vedremo una Pakpao emozionata e...

  • Nervosa (15%)
    15
  • Concentrata (46%)
    46
  • Adrenalinica (38%)
    38
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169 Commenti

  • Ciao Erika,
    sono curiosa di vedere che succederà quando Papkao tornerà sul ring…nel frattempo ti dico, avendo letto i commenti più sotto, di condividere un pò il pensiero di Christian… ho storto un pò il naso al consiglio del maestro ecco 😉
    Mi ricorda un pò la risposta che mi dette una che aveva parcheggiato sulle strisce pedonali quando glielo feci notare:”Lo hanno fatto a me per tanti anni!”… e io pensai: “E quindi questo è un buon motivo per prendere un cattivo esempio”?
    Scusa, forse ho divagato 😉
    Comunque aspetto il tuo prossimo, buona serata!

  • Ciao Erika 🙂
    Caspita la rabbia ha dato una bella scossa di grinta a Pakpao! Invece il maestro… non so… ho avuto l’impressione che dicesse quelle cose per tastare il terreno con l’allieva… forse voleva capire le motivazioni di Pakpao… il suo grado di maturazione… non so, ma lo vedremo.
    A presto, sono contenta di aver ritrovato la tua storia 🙂

  • Ciao Erika,
    mi lascia un po’ perplesso la figura del maestro… Non dovrebbe essere una guida morale oltre che sportiva? Spero che Pakpao non ricorra a certi atteggiamenti antisportivi ._. Nel corso delle mie varie attività sportive ho trovato spesso gente scorretta e non è stato piacevole.
    Molto bella la scena dell’allenamento. Davvero incalzante, come un vero allenamento 🙂
    Ciao, a presto! 🙂

  • Conoscendo bene la situazione è una scelta difficilissima, perchè ognuno affronterebbe la cosa in modo diverso e tutte e tre le opzioni sono perfettamente plausibili e spesso contemporanee. Direi però che visto il suo desiderio la scelta migliore sia concentrata.
    Ottimo come sempre ma lo sai bene

  • Ciao,
    Direi che è concentrata, come é stata in questo capitolo. So che nn c’entra molto, ma quando descrivi il dolore ai gomiti e la sua soddisfazione, mi vengono in mente i miei polpastrelli dopo gli esercizi di chitarra, più mi fanno male e più mi rendo conto di essermi impegnata quindi, maggiore é la mia soddisfazione!
    Mi è piaciuto il capitolo, mi fa venire in mente alcuni vecchi film che trattano arti marziali e mi piace il modo che hai di descrivere i tecnicismi di questo sport, ci sta.
    Alla prossima!

    • Ciao,
      Tutte le piante belle partono da semini piccini, se le innaffi a dovere. In questo caso a innaffiarla siete proprio voi lettori che mi motivate a mettere in questa storia tutto quello che riesco a inserire a livello di impegno e di concentrazione.
      Grazie per i complimenti, a presto!

  • Ciao Erika,
    sono in minoranza ma ho scelto che Pankyong accetterà con entusiasmo 😉
    Sarebbe bello avere un’amica come Megan, che ti svela segreti e saggiamente ti svela i segreti delle emozioni, indicandoti la via giusta da seguire 😉
    Nel tuo episodio è piaciuta molto la frase “È nelle scelte che facciamo che si plasma il nostro destino”…e a volte non ce ne rendiamo conto!!
    Per il resto attendo con curiosità il prossimo 🙂
    Buona notte!

    • Ciao, Artelisa.
      Ecco uno degli insegnamenti del mio neonato percorso buddista! Non esistono eventi positivi o negativi, ma siamo noi a classificarli nell’uno o nell’altro modo e ad agire di conseguenza provocando degli ulteriori effetti.
      Sì, in effetti Megan farebbe comodo anche a me. Forse lei rappresenta solo la pace mentale che raggiungiamo fermandoci a riflettere un attimo con calma, però. Quindi, forse, quelle verità sono già in noi, basta fermarsi e saperle cercare.

      Grazie mille per il commento e la lettura, a presto! 🙂

  • Ciao Erika.
    Bello bello e bello. Mi è piaciuta l’alternanza tra i passaggi seri e riflessivi e le battute per smorzare il tutto. Per me sarà un po’ dubbioso ma alla fine accetterà.
    Fantastica la risposta di Megan quando dice che alcune risposte sono semplicemente al di fuori della nostra portata. Forse è così che deve essere.

    A presto

  • Ciao Erika,
    ho trovato il dialogo in questo capitolo un po’ surreale, ma forse sono io che gli ho dato un’interpretazione sbagliata 🙂 nella mia immaginazione Megan è molto, molto onirica e sentirla parlare di dinosauri mi fa strano XD
    La giovane Pakpao invece si conferma una guerriera a dir poco caz**ta… Quel genere di ragazza che non conviene far arrabbiare 🙂
    Ciao, a presto! 🙂

    • Ciao, Christian!
      Le meganeure erano le regine indiscusse del periodo Carbonifero. Tutti dovevano sottostare alle loro regole, nessuno escluso. Più o meno era così. La cosa veramente strana è che Megan sia giunta ai giorni nostri. Pakpao è quel misto di impulsività e riflessività che distingue anche la sottoscritta.
      A presto!
      Ciao ciao

  • Ciao,
    Molto bello questo capitolo. Si vede che sei stata nei luoghi di cui racconti, che hai respirato quell’aria e da quei luoghi hai portato con te un po’ della saggezza di quei luoghi. O magari l’hai assorbita praticando l’arte del Muay Thai.
    Io dico che Pankyong si arrabbia e vediamo che succede.
    Brava e aspetto il prossimo.

    • Ciao,
      Ti ringrazio per i complimenti. In Thailandia, per quello che sembrerebbe puro caso, mi sono imbattuta in un libro che qualcuno aveva dimenticato nella stanza dell’hotel dove mi trovavo. Parlava degli insegnamenti del Buddismo. Ho cominciato a leggere e mi sono subito sentita meglio (era un periodo non troppo facile), così, tornata in Italia, ho deciso di approfondire la cosa. Quasi automaticamente, ho inserito alcuni degli insegnamenti che mi hanno colpito maggiormente in questo racconto.
      Magari, con tutte queste riflessioni, la narrazione è rallentata, ma rappresenta bene il concetto di meditazione.
      Grazie ancora
      Ciao 🙂

  • Bello.
    Semplicemente bello.
    Il maestro si arrabbierà, tu sai perché. Tu sei in piena sintonia con l’ambientazione e i personaggi, quindi avrai una spiegazione razionale e convincente.

    Non farmi leggere tutti i commenti precedenti: per favore, dimmi cosa sono (non cosa significano) i titoli degli episodi.

    • Ciao, Napo, e grazie di tutto!
      I titoli degli episodi si riferiscono a tecniche della Muay Thai, ciascun titolo è il nome di un calcio/ginocchiata/gomitata/pugno in lingua originale. Il titolo del primo, Ram Muay, invece, è il nome della danza propiziatoria svolta dai combattenti all’inizio di ogni incontro. Per questo l’ho scelto per il primo capitolo.

      Sono proprio contenta che il capitolo ti sia piaciuto nonostante i dubbi che hai avuto all’inizio del racconto!

      Ciao, al prossimo!

  • Ciao Erika,
    ovviamente c’è la curiosità di sapere una verità su Andknoi 😉
    Anche perchè il suo comportamento è strano…fin da subito cerca Pakpao senza avere del vero interesse per lei, la chiama e poi sbuffa…insomma, le sue vere intenzioni non si sono ancora capite 😉
    Hai reso davvero molto bene la rabbia di lei nel vederlo con un’altra ragazza, anche se non aveva poi molti motivi per essere così incollerita…in fondo non sono “fidanzati”…ma si sa, l’amore gioca brutti scherzi 😉
    Sono davvero curiosa della prossima puntata!
    Buona serata!

    • Ciao, Artelisa. In effetti anche io ho pensato che la reazione potesse sembrare esagerata. In realtà, però, Andknoi l’ha illusa e le ha raccontato qualche bugia. L’ingenuità di Pakpao ha fatto il resto, lei si vedeva già come la sua ragazza. Forse la rabbia è più rivolta contro se stessa che contro il ragazzo, appunto per “averci creduto troppo e troppo in fretta”. A dirla tutta questo capitolo è basato anche nei dettagli su una mia esperienza reale: ho scoperto che un ragazzo (il tipico belloccio come Andknoi) che stavo frequentando e sul quale stavo costruendo mille castelli in aria, era in realtà già impegnato. L’individuo in questione aveva appena avuto un serio incidente in moto quando lo scoprii. Karma? Forse sì. Fatto sta che l’ultima cosa che gli dissi fu: “risali sulla moto e finisci di ammazzarti”. Qualcosa di simile a Megan mi ha fatto pentire di quel messaggio, ora, ma so che una reazione di questo tipo è del tutto realistica.
      Megan metterà un po’ di chiarezza sulle azioni di Andknoi.
      Grazie ancora, ciao 🙂

      • Sai Erika che quando ho letto l’episodio ho proprio pensato che fosse ispirato alla tua brutta esperienza personale di cui mi avevi parlato tempo fa?
        Ho davvero avuto quest’impressione…
        Certo, quando ci piace qualcuno è molto facile illudersi e fare castelli in aria, capisco benissimo…l’amore è così!
        Spero che adesso tu l’abbia completamente superata 😉
        A presto!
        ps: la reazione mi sembrava esagerata solo perchè la frequentazione di Pakpao si era limitata ad un’uscita e ad una telefonata…ma credo che dipenda dalla… limitazione dei caratteri 😉 😉 A presto!

  • Decisamente una bella inculata direi.. Poverella.
    Il maestro è un personaggio interessante, sembra quasi vero pur essendo solo un personaggio secondario.
    Segreto su Andknoi.
    Speriamo di dare un lieto fine ad una tua storia (per una volta ahaha), anche se questa è la vita vera e non c’è modo di sperare troppo in un lieto fine.

  • Letto giorni fa ma non avevo idea di quello che dovessi scrivere sinceramente. Voto la riflessione su Pak.
    Mi dispiace davvero tanto per lei. Ma sono sicuro che riuscirà a risollevarsi…e a sollevare Andknoi. In aria. Per poi buttarlo nei magnifici fiumi della Tailandia

  • Ciao Erika, ho recuperato tre capitoli in una lettura 🙂
    mi dispiace non aver avuto il tempo di leggerli prima…
    Il personaggio di Pakpao mi sembra in sospensione tra l’arte e la filosofia thailandese e i problemi che ogni adolescente attraversa. Questa cosa mi piace molto 🙂
    Altre considerazioni le tengo per me: voglio vedere se ho indovinato dove vuoi andare a parare 🙂
    Ciao, a presto 🙂

  • Avevo letto, a suo tempo, il primo episodio di questo racconto e avevo deciso di non andare oltre perché la formattazione era disastrosa: virgolette gigantesche e mancanza di stacchi tra azioni al presente e al passato. Perché te lo dico? Perché la forma in quel caso era anche sostanza e un buon autore deve tenere in massima considerazione la forma: anche gli spazi vuoti sono scrittura.
    Ora ti ho vista nella top10, ho dato un’occhiata all’ultimo episodio e ho capito che avevi corretto la forma. Ho recuperato i sei capitoli. C’è del buono, del molto buono e del meno buono. Non avevo mai letto nulla di tuo, stavolta ti seguo.

    • Ciao, grazie mille, Napo. Mi fa piacere scoprire di aver riconquistato un po’ della tua fiducia. Purtroppo, spesso mi ritrovo costretta a scrivere dal cellulare e da lì la punteggiatura è un po’ diversa e le uniche virgolette che ho a disposizione sono quelle. Mi incuriosisce capire cosa classifichi in “buono”, cosa in “molto buono” e, soprattutto, cosa giudicheresti “meno buono”. Giusto per capire come procedere e migliorare per il futuro. Ci sono dei passaggi di questo racconto dei quali vado fiera e altri che mi convincono meno, ma so che dal punto di vista dei lettori un passaggio che per me è ottimo, può risultare catastrofico.
      Grazie per aver letto la mia storia e per aver lasciato un commento molto utile.
      Spero che i prossimi capitoli non ti deluderanno, ciao! 🙂

    • Ciao! Probabilmente capire che Andknoi potrebbe anche essere peggiore di quello che sembra (e non sembra certo una bella persona già così), porterebbe Pak a “ridimensionarlo” e a capire che forse è meglio che certe persone se ne vadano dalla nostra vita. Quando qualcuno ci ferisce così tanto, è quasi impossibile non odiarne solo il pensiero, non desiderare il peggio del peggio per lui/lei. Ho letto su un libro importante che il risentimento non si annulla col risentimento, ma solo dimenticandolo (sembra facile, eh!). Per me è uno sforzo sovrumano, ma magari Pak, col pacato aiuto di Megan, può farcela.
      Grazie! 😉

  • Assolutamente magnifico! La rabbia c’è stata: la rabbia di una ragazza che è stata tradita. Per un momento ho pensato che l’avrebbe ammazzato di botte…
    Mi è piaciuto anche Megan che arriva all’ultimo per placarla e ci riesce quel tanto che basta ad evitare la rissa 😉
    Voto la verità su Andknoi, così rimaniamo in tema 😉

    Ciao 🙂

    • Ciao, Red Dragon. Anche io avrei voluto vedere la dolce Pak mostrare il suo lato cattivo e suonargliele di santa ragione. Purtroppo è improbabile che una ragazzina riesca a mettere sotto un pugile professionista più alto, pesante ed esperto. Avrebbe schivato tutti i suoi colpi senza doversi neanche concentrare.
      Vedremo la saggia Megan all’opera nel prossimo capitolo, dove (forse) darà il meglio di sé.
      Grazie mille per la lettura e il commento, a presto! 🙂

  • Ho votato rabbia… e rabbia è stata!

    Ciso Erika! Grandissima Pakpao quando sente l’impellente bisogno di colpire un bersaglio 😉
    Molto bello questo episodio carico di rabbia genuina, non programmata, ma viscerale e improvvisa. Bella anche la comparsa della voce di Megan in chiusura che ci riporta al percorso di crescita di Pakpao e alla sua ricerca di pace. E adesso… un riflessione sulla protagonista 🙂
    Buonanotte!

  • Spero che sveli una verità su Andknoi, anche perché è giusto che Pakpao trovi la tranquillità, qualsiasi sia la rivelazione. Mi è piaciuto molto questo capitolo, la reazione é tipica delle persone impulsive, che fanno le cose col cuore prima che col cervello. È capitato anche a me e, a distanza di molti anni, ancora penso che avrei dovuto lasciar perdere e calcolare meglio i tempi. Quindi brava, la credibilità e un ingrediente essenziale per la buona riuscita di un racconto.
    Alla prossima!

  • Ciao Erika, scusa il ritardo con cui commento… infatti ho scelto di votare l’opzione in vantaggio per non scombinare i piani… di sicuro stai già scrivendo il nuovo capitolo 😉
    Mi è piaciuto il capitolo: la parte sull’uscita tra Pakpao e il bel Andknoi è davvero raccontata bene, tanto che ho sentito la confusione, la rabbia e infine l’incredulità della protagonista 🙂

    Il punto in cui si convince di non parlare di Megan mi ha molto toccata… penso anch’io, come lei, che certe storie delicate corrano il rischio di finire stropicciate nelle mani di chi non possiede la delicatezza per sfiorarle 😉
    A presto, Erika. Sogni d’oro

    • Grazie, Athelas e ne approfitto per farti i complimenti per la copertina che, ancora una volta, hai conquistato. Il tuo commento mi ha fatto molto piacere, ero un po’ dubbiosa del lato “rosa” del capitolo, come sai, arrivo da racconti di bambini-fantasma e marionette assassine. Mi sono dovuta basare sulle esperienze personali per riuscire a scrivere qualcosa di sensato.

      Tra poco arriverà il prossimo capitolo, grazie per aver votato “rabbia”, altrimenti avrei avuto non pochi problemi! 😀

      Ciao 🙂

  • Ciao Erika,
    ho optato per la delusione.
    Non ho ben capito ancora il comportamento di Andknoi con Pakpao…cosa volesse da lei insomma, anche se sospetto che c’entrino in qualche modo i combattimenti.
    Molto tenera lei all’appuntamento, il suo trasporto al bacio 😉
    Aspetto il prossimo episodio con curiosità!
    Buona serata 😉

  • Eccomi qui 🙂
    Prima di tutto, ho notato che il tuo autore preferito è il buon vecchio Re dell’orrore: lo adoro anche io!!!

    Detto questo, passiamo al tuo racconto.

    Nel primo capitolo mi è piaciuto molto il passaggio:

    “Non ne avevano mai trovati, ma si erano sempre divertiti un mondo. Anche se Chai aveva paura.
    《Non ho p-paura.》la voce del bimbo era poco più che un sospiro.”

    In particolar modo mi è piaciuto come sei passata dalla narrazione in terza persona al dialogo diretto che riprende ciò che avevi scritto prima, come se tu stessa da scrittrice stessi parlando al bambino.
    Mi sono piaciute anche le descrizioni iniziali, hai reso delle immagini molto chiare.
    Il finale del capitolo arriva diretto, come i pugni delle combattenti 😛 grazie alla frasi brevi dal ritmo veloce.

    Hai uno stile fluido e leggero, non si incespica leggendo le tue frasi (in alcuni passaggi, ad esempio nel secondo capitolo, nella frase tra parentesi, mi sembra persino di scorgere un po’ lo stile di King in IT), cosa che poi ho ritrovato anche nel terzo capitolo, un po’ come se il dialogo tra la ragazzina e l’insetto fosse in realtà un dialogo tra lei e la sua coscienza interiore.

    Poi però ho proseguito con la lettura e la libellula mi è parsa più che altro un’entità di un’altra dimensione 😛

    Ho votato “Superficiale”

    Di dove sei? 🙂

  • Ciao Erika,
    mi dispiace per la povera Pak che, alle prese con una cotta, si trova di fronte ad un ragazzo che comunque vada la deluderà 🙂
    Io dico superficiale. …e mi chiedo il motivo che l’ha spinto ad avvicinarla…
    Del capitolo mi sono piaciute le atmosfere di casa (come i battibecchi col fratello) e, oovviamente, la sua timidezza e insicurezza di fronte al bel ragazzo 🙂
    A presto!

  • Ciao Erika 🙂

    “Era impossibile concentrarsi a sufficienza davanti a lui”. Eheheh, questa mi è piaciuta tanto: rende bene l’idea del misto tra incredulità, timidezza e piacere che sta provando Pakpao.
    Tornando invece all’inizio del capitolo, la scena del ristorante mi ha catapultata nel contesto familiare di Pakpao, facendomi sentire i profumi della cucina. Bella!

    Ho scelto “falso” e forse me ne sono già pentita. Forse era meglio “superficiale”.
    A presto!!! 🙂

  • Il ragazzo è falso, ce lo ha già dimostrato! Mi piace che tu ci abbia detto qualcosa in più sulla famiglia di Pakpao, era una parte ancora avvolta dalla nebbia.
    Ovviamente scritto bene come sempre, penso che questo “amore” non porterà a nulla di buono, ma sarà senz’altro la fonte per altri ragionamenti profondi.
    Al prossimo e complimenti!

  • Ciao Erika,
    mi piace l’idea dell’amore di un ragazzo…magari di cui lei non si accorge?
    Papkao mi sembra infatti molto concentrata su altro, soprattutto sul ritrovare te stessa.
    Non ci crederai, ma del cantante di cui parli nell’episodio mi sta parlando spesso una mia collega ultimamente…si è molto appassionata a lui 😉
    Non ricordo in quale commento ho letto che la tua storia voleva essere una sorta di raccolta di ciò che hai imparato della vita…mi è piaciuta l’idea, e vedo che gli insegnamenti ci sono..e sono significativi.
    Ti uguro una buona notte!

    • Ciao grazie di tutto! È impossibile non innamorarsi di Chester, la sua voce è indelebile. E a parte questo era veramente una bella persona. Vedremo cosa accadrà, sto lavorando ora al prossimo, chissà forse ci sarà anche spazio per il “mio Mark” deludente. O forse no.
      Ciao! Spero di vederti anche nei prossimi capitoli!

  • Vada per l’amore di un ragazzo.
    Mettiamoci dentro un po’ di romanticismo.
    Non sono mai stato un fan sfegatato dei LP, però sicuramente è un gruppo che ha influenzato la mia cultura musicale. Chester Bennington poi era amico e collaboratore di diversi musicisti grunge, tra cui Chris Cornell, anche lui recentemente scomparso.
    In un primo momento non ho apprezzato troppo la citazione all’interno del racconto, però a ripensarci hai fatto bene. Nella scrittura, o comunque in qualsiasi forma d’arte, bisogna anteporre l’istinto e i sentimenti prima della razionalità vera e propria.
    Anzi, bisognerebbe sempre seguire il proprio istinto, in qualsiasi contesto.
    Ciao Erika,

    a presto

  • Che bella la descrizione delle ali della libellula che filtrano la luce del mondo per trasformarla in colore. Mi piace anche quel che dici del musicista e di come può lasciare molto in eredità a chi lo ha seguito, nulla di più vero. La musica guarisce l’anima ed esistono musicisti che lasciano un segno del delebile. Non sono una fan dei Linkin park, non perché non mi piacciano, ma perché forse sono di un’altra generazione, peró so di che parli. Non posso che rinnovarti i complimenti, spero di leggere presto un nuovo capitolo. Io voto per l’amore di un ragazzo. A presto.

    • Ciao, è stato un capitolo scritto col cuore, di getto. Proprio per questo sono estremamente felice di vedere che vi ha colpito. Quando ho avuto l’idea per questa storia, non avrei mai pensato che l’animale sarebbe stato una libellula e pensavo di trattare la morte di Chester molto più avanti, magari senza riferimenti così diretti. Ma invece è andata così, perché evidentemente è così che doveva andare.
      Grazie mille ancora.

  • Un lutto nazionale. Non sono ancora in grado di metabolizzarlo. Ci importerà sempre quando una luce se ne andrà.
    Mi è piaciuta molto l’idea di usare una creatura vecchia quasi quanto il mondo. Un colpo di genio.
    Sono curioso di sapere cosa accadrà alla nostra lottatrice nella vita

    • Nessuno riesce a capacitarsene. Come gridava lui “queste ferite non guariranno”, ma è più o meno come ha detto Megan: dobbiamo trovare il senso della sua presenza nelle nostre vite. Ha creato una famiglia enorme, insieme agli altri, e ci ha fatto capire che voleva bene a ciascuno di noi singolarmente. Quando l’ho visto dal vivo da vicino, in pochissimi secondi ho avuto la netta sensazione che fosse felice di vedere lì ogni singola persona. Era esattamente come lo vedevi nei video, ma dal vivo sentivi il suo affetto che ti cadeva addosso. E non potevi evitarlo.

  • Chester Bennington è stato un grande amico. C’era sempre nei momenti del bisogno. Non posso ancora credere che sia morto. Ma come dice Megan, le sue poesie supporteranno sempre chi le ascolterà.
    Una meganeura che si chiama Megan? Voglio un spin-off su di lei.
    Mi hai quasi fatto piangere. Sappilo.

    • Uno spin-off sulla Meganeura chiamata Megan, per gli amici Meggie, ovvero Meg? Si potrebbe fare…ci penso. Però rischierebbe di essere una storia moooooolto lunga. Giusto qualche milione di anni. Alla fine la libellula si è rivelata la scelta migliore, perché riprende il simbolo di Hybrid Theory. Tutto torna.
      Grazie mille. L’anima di Chesterino è la musica che risuona nel nostro cuore. I Soldiers ci sono ancora.

  • Non so cosa dire. Due capitoli scritti in maniera egregia. Anche io pratico questo sport e so quanto possa essere dura andare al tappeto o all’angolo. Un pò fumosa il racconto parallelo, non nel senso che non si capisca cosa accada. Piuttosto dove vuoi andare a parare. Seguo.
    Uccello, ce ne sono di magnifici lì

  • Sai cos’è che mi piace di questa storia? Che qui il Muai Thay non è solo per “gente che vuole rompere le ossa” ma è una “via per crescere”; riesce a cogliere anche l’aspetto filosofico dell’arte marziale (pur non conoscendola, nessuna arte marziale è solo “giù botte!”).

    Sono indeciso tra uccello e libellula… alla fine voto anch’io libellula 😉

    Ciao 🙂

  • Ciao Erika,
    dico una libellula.
    Ho una casa in montagna, e c’è un fiume vicino, e le libellule passano sempre coi loro verdi smeraldo cangianti e la loro eleganza. Mi affascinano.
    Mi è piaciuto molto l’insegnamento di questo capitolo. Non si è speciali, si può anche cadere nella polevere, ma bisogna rialzarsi e continuare a lottare 😉
    Interessanti anche i primi accenni al potere di Pakpao.
    A presto!

  • Bentornata dal viaggio…. che mi sembra stia continuando alla grande attraverso il tuo racconto. Mi piace questa storia 🙂 un racconto di formazione, direi. Tosta questa ragazzina che mette alla base di tutto la possibilità di difendere gli altri. Commovente.
    E al prossimo giro… libellula 🙂
    Brava Erika, a presto.

  • molto interessante. sicuramente si percepisce la passione che nutri per il Muaj Thai, lo pratichi forse? O lo pratica qualcuno a te vicino? Sembra di sentirli, i colpi sulle ossa degli allievi, echeggiare nella palestra. Mi piacciono i nomi che hai scelto per i tuoi personaggi, e la scorrevolezza del testo. Ho votato per il geco, perché è un animale utile e discreto e in una storia come questa (ove la concentrazione, la trascendenza e l’ordine perfetto che regna in natura e nelle pratiche orientali si mescolano con tanta semplicità) mi pare proprio che trovi una perfetta collocazione.
    buon proseguimento anche a te.

    • Ciao, ti ringrazio per il commento e i complimenti! Io pratico Muay Thai (quella nella foto a destra sono io in Thailandia). Per quanto riguarda i nomi ho preso un po’ di appunti vedendo nomi in giro per la Thailandia, Pankyong era un tassista ad esempio. “Kobra” è il nome di una palestra nella quale mi sono allenata a Koh Panghan. Hai fatto bene a votare per il geco, in Thailandia ce ne sono in abbondanza, talvolta di dimensioni non poi così tanto “discrete”! 😀
      Ciao

  • Ciao Erika,
    com’è andato il viaggio in Thailandia? 🙂 Scommetto che è andato bene; la Thailandia è davvero bellissima! Potrebbe essere la co-protagonista di questo racconto? 🙂
    Mi è piaciuto il discorso di Pankyong. Solitamente il protagonista è più debole dell’avversario ma riesce a trionfare perché è più motivato. Tu hai ribaltato questo cliché già al secondo capitolo. Questa cosa mi è piaciuta molto! 🙂
    Ciao, a presto 🙂

    • Ciao, Christian…il viaggio è andato bene e, tra le varie cose, sono stata anche a Koh Samui, dove ho deciso di ambientare questa storia. Mi sono allenata nelle palestre thai e mi sono goduta la natura. Sono salita su un elefante, nuotato con gli squali e ricevuto la benedizione di un monaco buddhista. Non male, vero?
      E intanto prendevo appunti… 😀

      Grazie mille!

  • Ciao Erika,
    qualche giorno fa, bazzicando sul sito, ho letto con grande trasporto ” I bambini di Schweigendorf” (non guardare che ora sto scrivendo Rosa, anche se in senso mooolto lato, ma sono anch’io grande fan di Stephen King e amo gli horror): mi è piaciuto moltissimo, e ora ti ritrovo qui con questo nuovo racconto, e mi fa davvero piacere.
    Apprezzo il tuo stile, e anche qui hai piacevolmente (per me) inserito un elemento horror 🙂
    La storia è all’inizio e sono curiosa di scoprire “il potere di cui è dotata” Pakpao.
    Direi rabbia per il prossimo.
    Ciao!

    ps: i flash back mi piacciono ma ho notato che li hai inseriti di seguito nel testo…è stata una scelta? Forse sarebbe risultato più “fruibile” staccarli…anche se io mi sono accorta, nel caricare un mio episodio, che non riuscivo ad inserire più di un “a capo” tra due capoversi..ho rimediato con gli asterischi

  • Ciao Erika,
    torni già alla carica con un nuovo racconto? Molto bene: significa che hai voglia di scrivere e hai buone idee 🙂
    So che mi piacerà molto questo racconto perché so che sono argomenti a te molto vicini. Una volta mi avevi accennato al fatto che pratichi Thai Boxe. Non vedo l’ora di leggere qualcosa di così personale 🙂
    L’unica, insignificante osservazioni che muovo: avrei lasciato le motivazioni della protagonista più introspettive, per svelare un po’ alla volta col proseguire della trama.
    Bello l’alternarsi di passato e presente 🙂
    Ciao, a presto 🙂

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