“Per ogni dentino regala un soldino”
«Dorme?». Seduta al tavolo, la donna in pigiama parlò senza alzare lo sguardo dal monitor del portatile.
L’uomo, fermo sull’uscio della cucina, la squadrò, poi si volse a contemplare la pila di stoviglie sul lavandino.
«Boh, ha chiuso gli occhi. L’ho steso con una storia».
Lei non reagì, il tock del mouse sostituì i tichitick della tastiera.
«Nel senso che gli ho dato proprio una librata in testa».
«Ah ah, quanto sei spiritoso!».
L’uomo entrò in cucina, aprì la lavastoviglie e cominciò a riporvi piatti pollalpeperonati e posate lorde dalla strage di trigliceridi e carboidrati compiuta poco prima.
Sbuffò: «Scusa, non toccava a te caricare la lavastoviglie? Io oggi ho messo a letto Eberardo!».
La donna chiuse il portatile e si alzò: «Dovevo correggere i compiti. E poi io ho cucinato la cena, svuotato la lavatrice, riempito l’asciugatrice e… fatto la raccoglitrice».
Lui si bloccò con un mestolo butterato di lenticchie a mezz’aria: «Eh?».
La donna sbadigliò e si stiracchiò: «Sì, di calzini, ciabatte e indumenti a vario contenuto batteriologico che lasciate sparsi per casa».
«Ma…».
«Abbi pazienza, Dante, sono stanchissima, mi corico». Fece per allontanarsi, ma si fermò.
«Oh!». Tornò indietro e posò una mano sul fianco dell’uomo intento ad aspergere di brillantante lo sportellino della lavastoviglie: «Stanotte deve passare…».
«Il topolino per il dentino di Bebo, lo so. Però…».
«Però?».
L’uomo arricciò un angolo della bocca: «Però mi domando perché, invece, la… fatina dei denti sia così in ritardo».
Lei lo fissò con sguardo assonnato.
Impalata, silenziosa e indifferente agli ammiccamenti.
Dante emise un sospiro: «Oh, insomma! Il mio dente del giudizio!», chiarì, «È dentro il portagioie da due giorni e non è ancora passato nessuno. Anzi, nessuna!». Folte sopracciglia danzavano speranzose.
Lei non riuscì a reprimere una smorfia di disgusto: «È ancora lì?».
Dante mosse ritmicamente narici e punta del naso, in un’espressione da roditore triste. Riuscì a strappare alla moglie un sorriso e un bacio in fronte: «To’! Ti basta? Adesso butta quell’orrore!».
La donna si congedò con un “’notte” appena udibile e ciabattò verso la camera da letto.
*
La fioca luce blu della lampada notturna era appena sufficiente a illuminare il pavimento della cameretta dove i bambini dormivano placidi.
A Dante bastava: recuperò il piattino che Eberardo aveva nascosto sotto il letto; conteneva il dentino e un’offerta che il topolino avrebbe gradito: una scaglia di formaggio.
«Olivia!», chiamò l’uomo a bassa voce. Una cagnetta si avvicinò, lui le mostrò il piattino.
«Mangia!».
La cagnetta annusò perplessa.
L’uomo ebbe un dubbio: raccolse il dente e lo tenne in mano.
«Così va meglio? Avevi paura di inghiottirlo?».
Olivia soffiò col naso.
«Be’? Non ti piace il parmigiano?».
Per non dimenticarsene, Dante mise subito l’offerta nel piattino: una banconota da cinque euro. Quindi, vincendo la forte repulsione che provava per quell’alimento, raccolse il formaggio e lo avvicinò al muso di Olivia.
Lei ribadì totale disinteresse.
«Forza!», insistette lui. Per mostrarle la bontà dell’alimento, se lo portò alla bocca. Ma, forse per la luce scarsa, non calcolò bene le distanze e il latticino gli sfiorò le labbra.
«Augh!», soffocò a stento un grido, «Che schifo!». D’istinto buttò via la scaglia.
Fu in quel momento che avvertì una spaventosa vertigine. Sbilanciato, protese le mani aperte in avanti, così che il dentino gli cadde. Gli parve di precipitare per secondi interi; palmi e ginocchia toccarono infine il suolo, accompagnati dal tintinnio troppo forte dell’incisiv…ino che colpiva le mattonelle.
Olivia guaì e scappò con rapido raschiare d’unghie.
Piegato carponi, l’uomo si guardò intorno e ben presto fu preda di un senso di spaesamento; dapprima notò la luce notturna: perché era così in alto?
E così grande?
E i letti dei bambini? Dov’erano finiti?
E i bambini?
A poca distanza da lui c’era un oggetto circolare, sconosciuto; pareva un sottovaso con un tappeto rettangolare steso sopra. Non era strano che il tappeto, alla luce blu, apparisse blu e grigio. Singolare invece il disegno che vi campeggiava: un cinque sopra la cartina dell’Europa.
«Cinque euro?».
Un profumo invitante che proveniva da una roccia piatta lo distolse. Macché roccia! Quello era parmigiano!
«Che puzza!», si disse, ma no, non lo pensava. Era profumo!
Profumo!
Fu preso da un impulso incontrollabile: staccò un’asperità della sapida roccia e la trangugiò goloso.
«Squisito!», constatò.
Scosse con forza la testa, come a scacciare la confusione: «Squisito?», sussurrò spaventato, «Ma che mi succede?».
In quel momento uno strano raspare lo indusse a voltarsi: percorsa da riflessi color cobalto, una creatura troneggiava su di lui.
Si reggeva su esili gambette, sfoggiava ben due paia di braccia altrettanto sottili e punteggiate da peli così grossi da sembrare spine.
La creatura agitò lunghe antenne.
Dante si stropicciò gli occhi, boccheggiò, poi, in un sussurro rotto dal tamburellare caotico del cuore, provò un saluto prudente:
«Giuditta, suppongo».
Eccomi di nuovo! La speranza, come sempre, è intrattenervi e farvi divertire. Cominciamo: Giuditta e Dante si contenderanno qualcosa che…
- … nessuno dei due riuscirà ad ottenere. (75%)
- … cadrà nelle mani di Dante. (0%)
- … cadrà nelle quattro mani di Giuditta. (25%)

06/02/2018 at 11:54
Oh! Mi ero persa il finale.
Finale che ci stupisce e dimostra che avevi tutto in mente e ben orchestrato dall’inizio. Ti confesso che la vecchia madre brontolona e uggiosa che è in me ha storto il naso alla scena del bambino che sguazza nella vasca col cane. Nel cuore della notte per coronare il tutto! E il mio sordido lato buonista ha rabbrividito ai ceffoni appioppati alla povera blatta prigioniera. Ma dopo aver messo a tacere questi due insopportabili aspetti della mia personalità, ho apprezzato riso e applaudito.
Davvero una storia riuscita. Bravo, sig. Porta!
Ma mi hai lasciato un dubbio: questa cosa di una vita di coppia resa con la metafora della gatta col topo… cosa ne direbbe uno psicanalista? ????
06/02/2018 at 16:12
Buonasera, befana! Ma sì, dai, credo che, prima di entrare in vasca, Olivia si sia strigliata con… spazzolino e dentifricio. Ti ringrazio davvero per i complimenti, sono felice di averti divertito! 😀
Ho solo una cosa da chiarire, anche se so che il mio frequente dire e contraddirmi non depone a favore della possibilità di essere creduto 😀 : Augusta, fino al nono capitolo, non esisteva proprio, è un’idea del decimo, che ha visto la luce solo dopo che ho constatato che esisteva un nome abbastanza simile a “Agostina” che mi permettesse di rendere verosimile la doppia identità della fatina.
In realtà, tutto ciò che sapevo di questa storia l’ho preso da una storia breve che ho scritto (questa sì, e gli è pure piaciuta! 😀 ) per il mio “Eberardo”:
https://storiegratissumisura.com/2017/06/02/favola-buonanotte-topino-fatina-denti/
Il nome di due protagonisti, la cagnetta e poco altro.
Quanto allo psicanalista… be’, gatta col topo mi suona un po’ meglio di cane e gatta 😀
Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto
03/02/2018 at 18:46
Wow, Erri!
Ti faccio un grandissimo applauso! 🙂
Capitolo fantastico che ha chiuso questa storia con la nota umoristica e delicata che guizza allegra tra le tue parole, facendo scintillare gli occhi dei fortunati lettori che incontrano i tuoi personaggi. 😀
Bravissimo e alla prossima storia! 😉
03/02/2018 at 21:01
Buonasera, Fior. Che stupendo commento, grazie di vero cuore!
Sono fortunato io, ad avere una lettrice come te, che mi riempi di complimenti e belle parole. Che la storia ti sia piaciuta mi riempie di orgoglio e soddisfazione.
Grazie, grazie e ancora grazie! Se fossi in dubbio se scrivere un’altra storia o no, sapere che tu la aspetti mi basterebbe per decidere. Nel frattempo, ti auguro un sacco di giornate allegre e meravigliose.
Ciao, giovane Fior!
03/02/2018 at 18:16
Ciao Erri.
Finito anche questo racconto e nel modo più giusto.
Al prossimo giro.
03/02/2018 at 19:44
Buonasera, cap.riccio. Non so se c’è un modo giusto per terminare un racconto, ma posso dirti che sono abbastanza soddisfatto di questo finale 😀
Grazie per avermi seguito sin qui, ci vediamo presto
03/02/2018 at 15:25
Ciao Erri
Congratulazioni per la conclusione, positiva, del tuo racconto.
Invidio la tua fantasia sfrenata e il tuo vocabolario coloratissimo.
Grazie per la bella storia che mi ha tenuto compagnia, trasportando la mia immaginazione “oltre i confini della realtà”.
Spero di rileggerti presto, nel frattempo ti auguro un ottimo weekend. A presto!
Ilaria.
03/02/2018 at 19:31
Buonasera, Ilaria. Grazie a te per le belle parole che mi riservi e per avermi voluto accompagnare fin qui! Non so bene quando tornerò e con quale storia. Per il momento posso dire che questo racconto mi è stato molto, molto utile e mi ha dato molto materiale su cui riflettere. Grazie ancora di tutto, ci vediamo presto
02/02/2018 at 14:48
E tutto è bene quel che finisce bene.
Citazioni ironiche dosate con cura e tante belle cose in quest’avventura che mi ha fatto ricordare che non vado dal dentista da… non ricordo neanche quanto.
Adesso mi sono ricordato che ho paura dei dentisti.
Ciao Erri, alla prossima.
Io vado a nascondermi.
02/02/2018 at 16:27
Buonasera, FueGod. Ooh, finalmente qualcuno che dimostra di aver capito la morale di questa favola! Che è appunto, come del tutto palese, “Andate dal dentista!” 😀 😀
E soprattutto, aggiungerei, nel doloroso caso di estrazione, fatevi consegnare l’avorio; in subordine, se proprio lo volete lasciare allo studio dentistico, pretendete un equo compenso!
Deve finire questa storia che il dentista si fa pagare, ma scherziamo? 😀
Grazie anche a te, FueGod, grazie un sacco di tutto.
Ciao, ci vediamo presto
01/02/2018 at 11:13
Ciao Erri,
trovo il gioco nella vasca con il riferimento a Moby Dick, geniale. La bellissima avventura che ci hai raccontato lascerà il segno, ne sono sicura. Io, intanto l’ho consigliata ad amiche con bimbi piccoli, perché gliela leggano e li facciano divertire come ha divertito me.
Dimmi un po’, Augusta è … ma Valentina chi è? 😉
Ciao Erri è stato un enorme piacere leggere il tuo racconto.
Complimenti, mi auguro di trovare presto il tuo nome sugli scaffali, sopra una bella copertina colorata!
Alla prossima!
01/02/2018 at 12:09
Ciao, gentilissima keziarica 🙂
Mi fai degli auguri bellissimi a cui non so bene cosa ribattere. Diciamo che sono sicuro di una cosa: in me, questo racconto, ha comunque lasciato un piccolo segno; il faticoso piacere di scriverlo, il piacere di rileggerlo, la soddisfazione e in alcuni casi la meraviglia per i vostri gentili commenti. È già qualcosa, insomma 😀 Se poi ha lasciato un piccolo segno anche in voi, la mia soddisfazione raddoppia.
Che tu sia arrivata a consigliarlo alle tue amiche mi rende estremamente orgoglioso e darei l’unghia del mignolo destro (tanto è già tutto storto 😀 ) per sapere cosa ne pensano. Un po’ sono anche preoccupato, perché tutto sommato il tono e il linguaggio della storia sono adatti a un uditorio grandicello… insomma, il fatto stesso che questa storia sia piaciuta ai lettori di TI penso indichi che non è esattamente tagliata per un pubblico sotto i dieci/dodici anni 🙂
In ogni caso, se dovessi ricevere qualunque feedback, positivo o negativo, sarebbe per me un enorme piacere conoscerlo. Del resto, la mia e-mail è nel profilo perché qualcuno la usi… 😀
Augusta, Valentina…
Be’, la *piccola* Augusta si è capito chi fosse, e mi meraviglio che Dante non ci sia arrivato da solo 😀 È come se io mi presentassi senza occhiali, dicendo di chiamarmi Enrico Porta e mia mamma non mi riconoscesse… faccio per dire 😀
Valentina… non so molto di lei, ma con il nome che si ritrova posso sospettare qualcosa 😀
Grazie, grazie di cuore di tutto, di avermi seguito sin qui, di avermi voluto manifestare in modo così caloroso il tuo gradimento per questa storia, di esserci!
Per tutto il resto, per le meravigliose cose che mi auguri, c’è tempo. Spero 😀
Ciao, ci vediamo presto
01/02/2018 at 09:58
Ciao
Racconto pieno d’immaginazione, che ti porta a viaggiare con la fantasia nel mondo dell’infanzia. Ritmo a tratti vorticoso, che ti porta a saltare, urlare e rotolare insieme a tutti i protagonisti.
Storia da leggere tutta d’un fiato, un po’ penalizzata dalla “formula” a puntate (difficile tenere a mente tutte le trasformazioni/evoluzioni…).
Bravo Erri
01/02/2018 at 11:38
Buongiorno, maria… Ah ah, grazie, rileggo le tue parole e mi viene in mente uno slogan che potrei usare per propormi ai lettori, rigorosamente in terza persona, come usano quelli che vogliono darsi un tono: “Erri, ti Porta a viaggiare, ti Porta a saltare e rotolare…” 😀
Perdonami la freddura, ti ringrazio infinitamente di tutto!
Ciao, ci vediamo presto
01/02/2018 at 01:28
Ah! Eh! Ih! Oh! Uh! Finale fantastico! Augusta/Augustina e la bimba che fa le fusa sono magnifiche.
Queste finisce nel repertorio di quelle da leggere e rileggere! Chissà se ne faranno mai un ebook (ogni tanto ne estraggono qualcuna) 🙂
Alla prossima storia… continua a farci sognare 😉
Ciao 🙂
01/02/2018 at 11:00
Buongiorno, Red! Grazie, sono onorato dai tuoi enormi complimenti!
L’ebook.,, perché no? Sarebbe bellissimo 😀
Grazie di tutto, grazie anche di essere stato sempre presente e di avermi aiutato, con i tuoi complimenti e con le scelte a ogni bivio, a realizzare una storia che mi è piaciuto scrivere.
Ciao, ci vediamo presto
01/02/2018 at 00:32
Oooooooooooooh. Un ottimo finale …e il cerchio in qualche modo si chiude.
Le immagini familiari danno sempre un bel senso di calore e di pace. Sarò ripetitivo, ma questa storia mi ha ricordato dal primo all’ultimo capitolo alcuni cartoni animati di quando ero piccolo ( tanto tempo fa xD) ed è stata una sensazione davvero piacevole 🙂
Grazie 🙂 Bellissima storia 🙂
01/02/2018 at 10:18
Buongiorno, mago. Grazie a te, del sostegno e dei complimenti!
Riguardo ai cartoni dell’infanzia, sarei pronto a scommettere che quell’epoca è più lontana per me piuttosto che per te 😀 E grazie anche per questo, lo considero un enorme complimento.
Ciao, ci vediamo presto
01/02/2018 at 00:27
Oooooooooooooh. Un ottimo finale …e il cerchio in qualche modo si chiude.
Le immagini familiari danno sempre un bel senso di calore e di pace. Sarò ripetitivo, ma questa storia mi ha ricordato dal primo all’ultimo capitolo alcuni cartoni animati di quando ero piccolo ( tanto tempo fa xD) ed è stata una sensazione davvero piacevole 🙂
Grazie 🙂 Bellisima storia 🙂
31/01/2018 at 21:01
Buonasera Erri,
appena ho visto che avevi pubblicato il gran finale non sono riuscita ad aspettare, ho mollato latino e per dieci minuti mi sono lasciata trasportare nel tuo mondo. Però sono stata brava, ho resistito a commentare subito per finire di studiare… Quindi ecco qui il mio commento in differita ahah.
Direi che il lieto fine era perfetto, la famiglia riunita e nuovamente umana e canina è stata la cigliegina sulla torta. Apprezzo sempre le famiglie che descrivi, sono delle vere oasi di amore e gioia, un esempio per quelle reali. Si vede che anche tu nella vita dai molta importanza alla tua. 😉
Ancora una volta ti ringrazio per un’altra avventura meravigliosa che mi hai fatto vivere, mi sento un po’ in colpa per non averti potuto dare nulla in cambio, se non qualche commento che con la mia scarsa esperienza non ti sarà stato nemmeno tanto utile… Quindi grazie, grazie e ancora grazie!
Ti aspetto per la prossima storia, non vedo l’ora! 😀
31/01/2018 at 22:55
Buonasera, Naomi.
Sono io che ringrazio te e ti assicuro che hai dato davvero tanto in cambio. Grazie di cuore, le tue parole sono importantissime per me 🙂
Ebbene sì, ho una famiglia, e questo racconto ha preso spunto da una storia breve pensata per il mio “Eberardo”. Certo, non è sempre e solo amore e gioia (guarda caso, anche Dante e Augusta si punzecchiano un po’ nel primo capitolo 😀 ) ma non c’è per niente di più importante e penso che in fondo sia questo il messaggio che vorrei trasmettere.
Grazie un sacco, dal profondo del cuore, il tuo sostegno è per me impagabile.
Ciao, ci vediamo presto
31/01/2018 at 18:57
Clap! Clap!Clap!
Bravissimo Erri, veramente: chiusura in grande stile?
Grazie
31/01/2018 at 20:12
Buonasera, Massimo! Grazie, grazie a te di cuore.
Avrei voluto scrivere un ringraziamento generale a tutti voi, perché mi avete davvero aiutato a scrivere una storia che, ora che è compiuta, posso dire che mi soddisfa molto.
Vi ringrazierò uno per uno, tanto non siete molti 🙂
A te, un grazie particolare, per essere giunto quando la storia era già scritta per la maggior parte, e per aver comunque dciso di leggendo e accompagnarmi fin qui. Per me è stato molto importante.
Ciao, ci vediamo presto
31/01/2018 at 20:14
“deciso di leggermi”, intendevo! 😀 😀
31/01/2018 at 21:17
?
20/01/2018 at 20:00
Eberardo, naturalmente
Io avrei visto bene « eledante » o « pachisorcio », anche ?
Ma se invece di un navigatore si fossero orientate che so io, con le loro antenne, le blatte, come se la sarebbe cavata il genio topofantico?
Ho già visto delle blatte sbucare da un WC (ho vissuto per un po’ in un’isola dei caraibi e le blatte volanti e ubique son uno dei lati negativi di quel paradiso terrestre) ma tutto questo cafarnaum non lo avrei mai immaginato. La storia si concluderà al gabilnetto o in un’altra stanza? Al prossimo capitolo per l’ardua sentenza ?
20/01/2018 at 21:47
Buonasera, befana! C’è un ottimo motivo se non ho usato “eledante”: non lo avevo pensato! 😀 😀
Se mi dai il permesso, lo userei in un’eventuale revisione.
Non so dove si concluderà la storia, ma a questo punto mi pare chiaro che avete deciso che il sonno di Eberardo debba essere interrotto!
Grazie un sacco del commento e di tutto, ti auguro un ottimo weekend
20/01/2018 at 13:02
Ciao Erri.
Che forza avere l’intelligenza di un elefante!
Tanti grafici incomprensibili e una spettatrice che non capisce un H di quello che le stai dicendo.
Capitolo molto bello, divertente ed entusiasmante esattamente come tutti quelli precedenti! ?
Ciao, Erri, ti auguro un buon Week end!
20/01/2018 at 13:37
Buongiorno, Fior. Grazie! Lo ripeterò fino allo sfinimento, è una soddisfazione enorme sapere di averti divertito 🙂
Ti ringrazio un sacchissimo e ricambio gli auguri per un weekend ottimo ed entusiasmante 😀 😀
Ciao!
20/01/2018 at 11:39
Eccomi,
direi proprio di svegliare il piccolo Eberardo, in fondo in ogni tua storia precedente i bambini avevano un ruolo fondamentale e credo che ci sia bisogno di loro almeno nei momenti più importanti 😉
Finalmente Giuditta è stata sconfitta, e io ho fatto la rima?
Speriamo di non rivederla più!
Alla prossima!
20/01/2018 at 13:34
Buongiorno, Naomi!
Verissimo quello che scrivi, un bambino ci deve essere sempre in storie di questo tipo, non è sufficiente che l’adulto si comporti come un bambinone 😀
Giuditta la rivedremo solo per il tempo necessario a capire che la sua sconfitta è totale e senza appello 😀
Grazie un sacco di tutto, già auguro un ottimo fine settimana
19/01/2018 at 00:23
Ciao Erri
Dopo questo capitolo fantasmagorico, penso sia utile ma chissà, far entrare in scena il piccolo Eberardo.
Curiosissima di leggere il capitolo finale!!
Ciao Erri alla prossima!
Ilaria
19/01/2018 at 00:51
Buonasera, Ilaria! Be’, il finale ancora non esiste, lo scoprirò con voi, grazie ai vostri voti. Pensavo di farci stare una “cosa” che mi piacerebbe scrivere, ma non sono sicuro di riuscirci.
Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto
18/01/2018 at 14:15
Il piccolo Eberardo è il più adatto ad assistere a tale epica battaglia. Pensavo che gli elefanti avessero semplicemente una memoria di ferro, ma evidentemente mancano solo dei mezzi necessari per mostrare la loro incredibile intelligenza 😀
18/01/2018 at 17:42
Buonasera, FueGod! Non saprei i pachidermi normali, ma il mio eletopino è decisamente smart 😀 😀
Ti ringrazio un sacco per il voto e il commento, ti auguro un’ottima serata
18/01/2018 at 09:18
Ciao Erri,
ti prego, dimmi che: “concluse Dantefante trionfante” è una svista e non un richiamo onomatopeico! Deve pur esserci qualcosa, un refusino, una minuscola, infinitesimale dimenticanza, uno scatto involontario delle dita sulla tastiera….
😉 eppure, non so perché, non si tratta di svista. 🙂
Non solo scrivi benissimo, hai la fantasia sfrenata di un bambino, ma la tieni a bada con le briglie (un po’ allentate) di un adulto consapevole. Erri, non aggiungo altro, sai cosa penso e non voglio risultare ripetitiva.
Vai, con l’ultimo capitolo e sveglia il piccoletto!
18/01/2018 at 13:19
Buongiorno, keziarica. Quella rima è effettivamente voluta, so che può piacere o no, io ho deciso di metterla, mi pare che rafforzi l’epiteto che viene associato in quel punto a Dante. Forse i refusi non sono tantissimi, ma ci sono eccome, non solo errori di battitura ma anche ripetizioni e simili che – in maniera alquanto misteriosa – mi saltano all’occhio solo dopo aver postato il capitolo 😀
Grazie, keziarica, sei gentilissima e preziosa per il mio Ego 😀
Ciao, ci vediamo presto
18/01/2018 at 07:58
Buongiorno Erri,
grazie per questo tuo racconto, che ho incominciato a leggere troppo tardi. I tuoi scritti sono una piacevole compagnia e mi dispiace che questo sia giunto al termine.
Già attendo di leggere la tua prossima opera!
Voto affinché si svegli il piccolo 🙂
Ciao!
18/01/2018 at 12:46
Buongiorno, Massimo. Grazie a te per le belle parole che mi riservi, non sono in grado di dimostrare a parole quanto mi facciano piacere 🙂
Grazie un sacco, ci vediamo presto!
18/01/2018 at 02:34
Il cavallotto modello macchina che non parte mi ha fatto straridere xD Bravissimo. Ora di corsa verso il gran finale. Svegliamo il piccolo, orsù! 😀
18/01/2018 at 11:43
Buongiorno, mago. Grazie-issime, sempre contento di riuscire a far sorridere qualcuno 😀
Ciao, ti auguro un’ottima giornata
18/01/2018 at 01:21
Sì, il piccolo Eberardo.
Mi sto rotolando dalle risate 😆 😆 😆
Finora è la storia più bella che abbia letto 😀
Ciao 🙂
18/01/2018 at 10:36
Buongiorno, Red! Onorato di essere la causa dei tuoi rotolamenti 😀 e contentissimo dello stragrande complimento che mi fai!
Grazie di cuore!
Ciao, ci vediamo presto
17/01/2018 at 21:29
Non sveglierei nessuno, fosse per me.
Capitolo rutilante, anche troppo per essere il penultimo. Ora come farai? Il decimo capitolo dovrà essere necessariamente la batteria finale di uno spettacolo pirotecnico.
Fuoco alle polveri.
18/01/2018 at 01:37
Buonasera, cap.riccio. Sai, la vedo in modo un po’ diverso: c’è un momento, immediatamente dopo l’ultimo scoppio pirotecnico, in cui hai negli occhi ancora l’eco retinica e già stai inconsapevolmente cominciando a fissare il ricordo di quella cosa che tanto ti è piaciuta. Rievochi immagini appena viste, le classifichi, fai ordine tra loro e conservi solo le cose che ti sono piaciute di più o indugi su qualche dettaglio. Ecco, il decimo capitolo mi servirà, spero, a fare ordine, perché il lettore possa avere di questa storiellina un ricordo più chiaro e piacevole possibile 😀
Ciao, ti ringrazio e ti auguro una buona serata
17/01/2018 at 20:48
Ciao Erri
Dai… Chiudiamo il cerchio col piccolo Eberardo 🙂
PS Miaometto, fatigre ecc… Ahah
18/01/2018 at 01:18
Buonasera, Maria. Ah ah, forse questa volta ho un po’ esagerato con le parole inventate… .ma sono contentissimo che ti diverta 🙂
Ciao, ci vediamo presto
16/01/2018 at 14:03
Mah, è Agostina l’esperta di queste cose, direi di lasciar fare a lei.
Si beh, mi piace delegare 😀
17/01/2018 at 00:34
Buonasera, Erri. Ti piace delegare? Sei un leader naturale 😀
Mai pensato di darti alla politica?
Grazie un sacco di voto e commento, ci vediamo presto.
17/01/2018 at 00:36
Buonasera Erri! 😀 😀
Ma quanto sono bollito??
Sono un bollito naturale! 😀
13/01/2018 at 21:14
Be’ in fondo Dante merita di utilizzare la magia del suo dentone.
Ma sai che poi, anche considerando il trend dell’editoria italiana, questa roba dei racconti per ragazzi è una buona idea. Poi a te si attaglia benissimo.
14/01/2018 at 01:08
Buonasera, cap.riccio. Oddio, ti devo confessare che sono molto lontano dagli ambienti editoriali, magari riuscissi a scegliere un genere in base alle esigenze di mercato 😀
Però questo genere, che tu hai generosamente etichettato come racconti per ragazzi (io lo spererei, ma ho qualche dubbio che sia il target di elezione 😀 ) mi piace. O meglio, mi piace scrivere in questo modo, direi che sto scoprendo che lo preferisco 🙂
Grazie un sacco, ci vediamo presto
12/01/2018 at 18:44
Ciao Erri, devo proprio dirti che quando ho visto che ci hai già condotto all’ottavo capitolo mi è sembrato impossibile, sono davvero volati! Mi hai trasportato con le tue parole senza che riuscissi a rendermi conto che siamo già quasi alla fine purtroppo, ma questo vuol dire che la tua storia mi sta piacendo davvero tanto. Grazie!?
Ho letto che stai pensando a un progetto di più ampio respiro, mi raccomando di tenerci informati sui progressi, se pubblicassi un tuo libro da qualche parte lo comprerei sicuramente!?
Mi dispiace per l’emicrania, spero sia passata ?
Buona serata e buon fine settimana!
13/01/2018 at 00:53
Buonasera, Naomi. Ma grazie a te, di cuore, per le belle parole.
Il “progetto”… oddio, non so se posso definire così la mia vaga intenzione di “scrivere qualcosa di lungo” 🙂
Però, magari, impegnandomi, la cosa prenderà forma.
Ah, be’, in quel caso è sicuro che voi lo saprete.
Grazie un sacco di tutto!
Ciao, ci vediamo presto
12/01/2018 at 10:44
Wowww che viaggio!
Ciao Erri, molto avvincente, mi è piaciuto leggere questo capitolo…come gli altri ovviamente.
È proprio una “favola” fantastica, dovrebbero farci un cartone animato, penso che faresti felici molti bambini!
(E adulti)
Ciao Erri alla prossima
Ilaria
12/01/2018 at 13:20
Buongiorno, Ilaria! Ringrazio anche te per i complimenti e soprattutto la fiducia che mi dimostri 😀 Chissà, mi piace e mi far star bene pensare di avere “potenziali grandi pubblici”… ma sì, sognare a occhi aperti è bellissimo 😀
Grazie un sacco, ti auguro un’ottima settimana
12/01/2018 at 09:00
Ciao Erri,
molti hanno idee meravigliose su storie avventurose che gli frullano in testa, poi all’atto di esternarle, si perdono, le travisano e le rendono pari a milioni di altre idee, che non andranno mai da nessuna parte. Tu no. Tu hai un tuo sistema per traghettare fuori le idee e trasformarle in magia. Non dirmi che usi una lettiera ultradimensionale… 😉
Te lo ripeto fino allo sfinimento: fa’ qualcosa per questo racconto, proponilo, fallo diventare qualcosa di più, è troppo bello per restare intrappolato qui. Senza nulla togliere a TI.
Ti auguro una bella giornata Erri, bella come le meraviglie che racconti!
12/01/2018 at 12:43
Buongiorno, keziarica! Sei semplicemente impagabile! Mi trasmetti entusiasmo e ti ringrazio con tutto il cuore. Sappi che è anche merito tuo se sto considerando la possibilità di un progetto “di più ampio respiro”. Ebbene sì, ci proverò: cercherò di scrivere qualcosa di più impegnativo di un racconto di cinquantamila caratteri.
Non so ancora se con questa storia o usando altre vaghe idee che ho in mente, ma ci proverò 😀
Grazie un sacco per il commento e i complimenti, ci vediamo presto!
12/01/2018 at 08:16
Molto divertente, molto magica.
Erri: complimenti!
La trovata della lettiera che si attiva con i fluidi corporei e le loro relative destinazioni è super.
Quando ti trovi a leggere un capitolo e ne vorresti ancora allora significa che stai leggendo una bella storia:-)
Buona giornata
12/01/2018 at 12:02
Buongiorno, Massimo!
M dà una soddisfazione enorme sapere che tu sia invogliato a leggermi ancora, penso che sia il più grande complimento che un “lettore” può fare!
Ti ringrazio un sacco, davvero.
Ci vediamo presto
12/01/2018 at 01:46
I paesaggi sahariani in una lettiera sono un colpo di classe 😀 Insisto… questa potrebbe essere una storia da rendere in “animazione”… 😉
12/01/2018 at 11:33
Buongiorno, mago. Grazie, veramente troppo buono 😀
Io mi accontenterei che la storia venisse letta da qualcuno in più della decina di gentilissimi autori/lettori di questa piattaforma 😀
Ciao, grazie ancora, ci vediamo presto
12/01/2018 at 01:08
Io voto entrambi più che altro per il “Boh!” 😛
Ottimamente ottimo ^_^ Non so che altro dirti 😉
Ciao 🙂
12/01/2018 at 11:05
Buongiorno, Red!
Felicissimamente felice che ti piaccia, grazie infinite per i complimenti! 😀
Ciao, ci vediamo presto
11/01/2018 at 19:09
Io lascerei fare l’esperta.
Mi sono immedesimata in uno preso in un vortice di sabbia impregnata di « catalizzatore »… bleah!
Molto divertente ma è voluto o capitato 5000 caratteri per un semplice spostamento? Un capitolo « di passaggio » in tutti i sensi.
Conoscendoti, non è una critica, solo un’osservazione, giuro!
Ciao, epifanico emicranico
11/01/2018 at 20:52
Buonasera, befana! In effetti varcare i vortici sabbiosi potrebbe essere poco piacevole, ma chissà, forse la “sabbia speciale” ingloba il catalizzatore e gli impedisce di entrare a contatto con i viaggiatori, bisognerebbe approfondire la cosa, ma penso che sia così, altrimenti Dante si sarebbe lamentato 😀 😀
Per rispondere alla tua domanda, prima di scrivere il capitolo pensavo di “farci stare” fino al recupero del dente, quindi diciamo che ho rispettato la tabella di marcia che mi sono posto. Di certo non prevedevo di svilupparlo così, relegando a poche parole l’esito della missione, ma se infine ho scelto di renderlo in questo modo è perché mi ha convinto più di altre possibilità. È però innegabile che i caratteri contati influiscono in modo determinante su ciascun capitolo e ti confesso che, nel mio caso, quasi sempre mi fanno migliorare ciò che scrivo.
Ciao, grazie un sacco, ci vediamo presto
11/01/2018 at 18:50
Ciao Erri
l catalizzatore? Uno spasso, così come le altre trovate a seguito 🙂
“«Uhm, no, funziona anche la… ehm, se lo po-pò imma-maginare», cincischiò la fatina un popo’ in imbarazzo.” I Bel gioco di parole ahah!
Racconto molto fantasioso e sempre garbato. Bravo Erri.
Vediamo cosa fa Dante.
11/01/2018 at 20:23
Buonasera, Maria!
Grazie un sacco per tutti i gentilissimi complimenti, sono contento di averti fatto sorridere 🙂
Ciao, ci vediamo presto
10/01/2018 at 08:08
Ciao,
Apprezzo molto la tua fantasia. Complimenti 🙂
Voto per “lettiere”.
Saluti
10/01/2018 at 09:28
Buongiorno, Massimo, benvenuto!
Ti ringrazio molto per i complimenti, che spero di meritare 🙂
Ciao, ci vediamo presto
07/01/2018 at 15:10
DESERTO DI LETTIERE ULTRADIMENSIONALI!
Beh, che dirti? Storia fantastica, come sempre 😀
Buon Anno, che il duemiladiciotto (mi devo ancora abituare a scriverlo;) ) possa portarti giorni su giorni di felicità.
08/01/2018 at 10:09
Buongiorno, Nicholas.
Grazie, sono contento che la storia ti piaccia.
Ciao, ci vediamo presto
06/01/2018 at 18:54
Sono ancora troppo assente e mi dispiace, però ho recuperato i capitoli che non avevo letto e ti ho tolto dall’impasse votando per le lettiere. Buon anno.
06/01/2018 at 21:17
Buonasera, cap.riccio. In effetti il pareggio tra lettiere e gatttaiole mi avrebbe messo seriamente alla prova 😀 😀
Grazie un sacco per il voto e il commento, visto che è comunque appena iniziato ti auguro un ottimo 2018
06/01/2018 at 12:20
Bellissima storia
06/01/2018 at 15:22
Buongiorno, Nick! Sono contento che la storia ti piaccia.
Ciao, ci vediamo presto 😉
03/01/2018 at 21:57
Le Gattaiole Gigadimensionali mi ispirano assai.
Ma che schifo, già mi fa senso sta cosa che in tanti si conservano i capelli e i denti dei bambini, ma chi è che si conserva i propri denti del giudizio?!!!!!!!!
Se è autobiografico, non volevo offendere… bé un po’ sì! 😉
Il geyser marrone… come direbbe mi marì, “l’humour pipi caca funziona sempre”, mi hai fatto ridere, estemporatto.
Ciao e ritutto
04/01/2018 at 12:13
Buongiorno, befana. Ma no, povero Dante, non è che volesse proprio custodirlo, è che sotto sotto sperava che la fatina lo prendesse e gli lasciasse qualcosa in cambio 😀
E detto tra noi, io penso che sia proprio per questa infantile ingenuità che alla fine si è trasformato in un topino del denti 😀
Come dicevo anche a FueGod, non ho tenuto il dente del giudizio che mi hanno estratto qualche mese fa, ma un po’ avrei voluto rimirarlo bene, non limitandomi a dargli una fugace occhiata sulla pinza della dentista 😀
Ciao, un sacco di ritutto anche a te
03/01/2018 at 18:51
Ciao Erri,
io sono perfido e quindi punto tutto sulle lettiere. Ineccepibile come al solito, sia in termini narrativi che (soprattutto) fiabascientifici 🙂
Purtroppo questa storia mi ricorda tristemente che prima o poi dovrò tornare dal dentista.
04/01/2018 at 12:07
Buongiorno, FueGod! Ineccepibile addirittura! Esagerato! Grazie di cuore!
Io, dal dentista, ho già dato di recente 😀 , proprio per un dente del giudizio… no, non lo custodisco nel portagioie 😀 ;-D
Ciao, ti ringrazio un sacco di tutto e ti auguro un ottimo 2018 😉
03/01/2018 at 01:49
Ciao Erri,
le gattaiole mi piacciono, scelgo questa opzione.
Poi è una scelta talmente bizzarra che non riuscirei nemmeno ad immaginarle, specialmente “gigadimensionali”??, quindi mi affido alla tua creatività, fantasia ed esperienza di scrittura, per potermici ritrovare, insieme ovviamente, ai tuoi personaggi.
Leggere i tuoi capitoli è sempre interessante, sappi che per me sei come una scuola.
Buon anno!
Ilaria
03/01/2018 at 09:57
Buongiorno, Ilaria. Il tuo commento è così lusinghiero, che non posso accettarlo, a meno di leggere le tue parole interpretandole come un “Leggendo ciò che scrivi, imparo come *non* devo scrivere”. Ecco, in questo caso lo accetterei… ma, aspetta, in questo caso mi staresti insultando! Perché? Che ti ho fatto di male??? 😀 😀
Scherzo, ovviamente, arrossisco e ti ringrazio un sacco. In realtà anche io avrei bisogno di imparare molto, solo che alla mia età l’apprendimento è più difficile e lento. Ma leggo sempre con attenzione ogni critica che mi viene rivolta, nella speranza di riuscire a migliorarmi. Il resto… il resto è fatica e divertimento: la fatica di leggere mille volte e mille volte cambiare quei dannati cinquemila caratteri e il divertimento di fare qualcosa che mi fa stare bene.
Ciao, ci vediamo presto
02/01/2018 at 13:50
Ciao Erri,
Mi dispiace molto di non aver potuto seguire la tuo storia per tutte le vacanze, ma sono stata piena di impegni! ?
Comunque la storia sta procedendo proprio bene. Adoro i tuoi titoli in rima e tutto l’umorismo e la fantasia che metti nel testo.
Ora ci precipitano all’inseguimento di Giuditta! So che riuscirai a creare un’avventura dietro l’altra e farci divertire come se noi fossimo i protagonisti del racconto.
Ciao Erri! Buon anno! ?
02/01/2018 at 17:52
Buonasera Fior! Non preoccuparti di nulla, per quanto mi riguarda se pure leggi tutto insieme e ti piace, sono contentissimo comunque. Grazie un sacco del commento, dei complimenti!
Ricambio di vero cuore gli auguri per un fantastico 2018!
01/01/2018 at 11:10
Dimenticavo… Gomitoli!
01/01/2018 at 11:09
“Dante teneva la punta della coda tra le zampe e la rosicchiava come una pannocchia.”
questa immagina, nella sua semplicità, è fantastica.
Estemporatto… Ma dove li trovi tutti questi termini??
Bravissimo Erri, ma che te lo dico a fare? Direbbe qualcuno…
Ti auguro un Anno pieno di Storie Meravigliose come questa. Ti auguro, e mi auguro, che una delle tue storie, questa sarebbe perfetta, diventi presto qualcosa di più! Non è che puoi startene qui a raccontare questa meraviglie, così come se nulla fosse. Ci vogliono ali più grandi per questa storia!
Ciao!!
02/01/2018 at 00:46
Buonasera, keziarica. Ti chiedo scusa per il ritardo con cui ti rispondo, un commento come il tuo avrebbe meritato ben altra solerzia 😀
Il tuo augurio è bellissimo, grazie infinite! Mi fa stare bene!
Non so se la storia arriverà mai a un pubblico più vasto di voi gentilissimi lettori di theincipit, ma parole come le tue mi spingono a provarci… e so già a chi rivolgermi: Giuditta Lablatta, in fatto di grandi ali, sa il fatto suo! Chiederò una consulenza a lei 😀 😀
A parte gli scherzi, grazie, sul serio.
Ci vediamo presto
01/01/2018 at 09:59
Ciao Erri e Buon anno
un estemporatto… ahah!
Avanti con il campo di gomitoli. Troveranno i nostri eroi il bandolo della matassa?
01/01/2018 at 22:41
Buonasera, Maria. Ah ah, spero lo trovino, questo bandolo.
Grazie un sacco per voto e commento, ci vediamo presto
31/12/2017 at 19:36
Okay, mi vuoi proprio far morire dal ridere, questo capitolo era la conferma finale 😉
L’idea dell’estintore era geniale ahah…
E per restare in tema “risate” voto l’opzione più divertente, il deserto di lettiere! Come ti vengono queste idee?? Non finirai mai di stupirmi 🙂
01/01/2018 at 13:34
Buongiorno, Naomi e Buon Anno. Felicissimo di riuscire a farti ridere, è il mio primo obiettivo 😀
Ma no, non stupirti troppo delle mie “idee”, alla fine per la maggior parte sono rielaborazioni di immagini e idee già viste o lette da altri. Non è un processo cosciente, voglio dire, non è che penso a qualcosa che ho letto e lo cambio un po’, però sono abbastanza persuaso che il meccanismo “creativo” sia questo. L’importante, appunto, è rielaborare, altrimenti si chiama plagio 😀 😀
Ad esempio, vediamo da dove posso aver tratto le opzioni. È un gioco che faccio con te, perché fino ad ora non me lo sono chiesto. Vediamo, il grattacielo di gattaiole è facile: “Monsters & Co.”, c’è qualcosa di molto simile. Le porte, visto l’aspetto delle fatine, cambiano dimensione e denominazione.
Il campo di gomitoli è più difficile e non gli trovo una corrispondenza esatta, ma lo associo al campo di spighe in Elianto, per via di come lo immagino “fisicamente” e per l’associazione di ogni spiga a un determinato individuo.
Il deserto di lettiere… ecco, questo non lo so bene, però devo aver letto qualcosa di simile, da qualche parte 😀
Insomma, nulla si crea e tutto si trasforma.
Ciao, ci vediamo presto
31/12/2017 at 19:01
Sempre più magnifico!
Deserto di Lettiere 😀
Prima lui che piange e poi lei che gli vuole rompere tutti i denti… poveraccio! 😛
Ma se anziché il padre fosse la madre ad avere il Dente Zero? 😛
Ciao 🙂
PS: BUON ANNO!
01/01/2018 at 03:49
Buon… buon mattino, Red! Be’, ti ringrazio un sacco, mi fai cominciare il nuovo anno con una carica stratosferica 😀
Per quanto riguarda l’osservazione sullo Zero: o Agostina è esperta di odontogenetica magica e sa che il gene Zero è recessivo e quindi implica che entrambi i genitori lo trasmettano al figlio, oppure sta tirando a indovinare 😀 😀
Grazie di nuovo, di cuore, e visto che è cominciato da un paio d’ore, ti auguro un fantastico nuovo anno!
Ciao, ci vediamo presto
25/12/2017 at 09:32
Buongiorno Erri, il tuo nuovo capitolo mi ha dato la carica giusta di energia per iniziare la giornata, grazie! La descrizione del mondo scongelato è splendida, e sono contenta che tu ci abbia rivelato il modo di far tornare Olivia come in origine… Visto che la giungla è fitta e strana mi sembra il posto ideale per nascondersi… Recuperiamo Olivia! 🙂
25/12/2017 at 17:40
Buonasera, Naomi. Il tuo commento oggi è per me un graditissimo regalo di Natale. Grazie un sacco, sei tu che allieti la mia giornata! 😀
Ciao, buon Natale!
22/12/2017 at 18:12
Ciao Erri! E ridaie con la blatta???
Ahhh!
Essendo appunto, una blatta, sicuramente si recherà nei “suoi appartamenti”, quindi nel sottosuolo ?
Capitolo sempre molto frizzante e simpatico come i tuoi irresistibili personaggi!
Wow
Ilaria
23/12/2017 at 01:31
Buonasera, Ilaria, scusa il ritardo!
Grazie un sacco per il tuo commento, sono contento di scrivere qualcosa di “frizzante” 😀
Sulla blatta: capisco che faccia un po’ senso 😀 ma mi sa che la maggior parte dei miei lettori ha una predilezione per gli horror, perché Giuditta ha avuto una maggiranza schiacciante, tra le opzioni 😀
Grazie di nuovo di tutto! Ciao, ci vediamo presto
22/12/2017 at 13:23
Sarà meno colorato e pittorico ma per me una blatta sta nel sottosuolo ( e se potesse non uscirne mai la cosa non mi dispiacerebbe ^^)
Ma lo sai che non ho nulla da dire se non: mi è piaciuto un sacco, anzi, un sacco e una sporta.
Dal plof “mi è caduta la coda?” alle ali variopinte di Giuditta, passando per le surreali presentazioni e il cane che digerisce la magia nel mezzo del collare fissato al tavolo dal guinzaglio, su una camicia di flanella. Bellissimissimo, Erruccio!
Baci abbracci e pizzicottini sulle guance paffute 😆
22/12/2017 at 16:41
Buonasera, befana.
Visto il bel commento che mi fai, e di cui ti ringrazio tantissimo, ti devo confessare di aver pensato a come tu avresti accolto questo capitolo, perché in alcuni punti ho utilizzato cliché abbastanza inflazionati (uno su tutti: Giuditta che li segue attaccata al treno).
Ho pensato “Non le piacerà”. E subito dopo: “Be’, però è uno dei capitoli che ho scritto con meno fatica, è filato tutto abbastanza liscio”. Al che ho cambiato parere, perché ho notato questa corrispondenza, tra facilità del “parto del capitolo” e “favore” con cui lo accogli. Insomma, il messaggio è “write easy!” 😀
Fosse facile 😀 😀
Grazie un sacco per il commento e i complimenti, ti auguro un carrello della spesa pieno di festività da trascorrere insieme ai tuoi cari, con i quali consumerete, come tutti, settantamila calorie pro capite a pasto che vi permetteranno, a Gennaio, di iscrivervi in palestra con rinnovata motivazione.
22/12/2017 at 10:06
il vento trasportava, sotto la sinfonia arborea, ecc… bello.
Non so gli altri lettori, ma io mi lascio trasportare dall’azione dei protagonisti, senza volere sapere il perché e percome 🙂
al mareeeee
22/12/2017 at 16:30
Buonasera, Maria. Questo è lo spirito giusto! Let’s go reading! 😀
Grazie un sacco per il commento e i complimenti, ti auguro un cesto di Natale strapieno di ottime feste e felici anni nuovi 😀
22/12/2017 at 09:39
Oh, Erri, questo capitolo è fantastico! La fine ricorda l’incipit di Collodi che si rivolge ai piccoli lettori, e regala ancora un po’ di magia a quello che racconti.
Che ti posso dire? Non saprei trovare nulla che non va, mi spiace, non riesco a dire che bene di questa tua storia, che si fa sempre più consistente. I personaggi prendono vita, gli ambienti si colorano e si fanno immagini nella testa di chi legge… Dovrebbero farci un film d’animazione. Dovresti, una volta finito, mandarlo in giro, svilupparlo, non lo so, farci qualcosa.
Bravo!
22/12/2017 at 14:07
Buongiorno, keziarica!
Grazie, sei tu fantastica che mi coccoli con tutti questi complimenti. L’idea di sviluppare meglio alcune storie ce l’ho, è la costanza che mi manca 😀
Ma prima o poi manderò “qualcosa in giro”… o almeno spero 😀
Sul finale, anch’io ho pensato a Collodi, ma solo dopo averlo scritto; mi fa piacere che tu abbia avuto la stessa sensazione 🙂
Ciao, ci vediamo presto
22/12/2017 at 02:31
tutti al mareeeeeeeeeeee 😀
Questa storia sarebbe un bellissimo cartone animato. Bravo 😉 avanti così 😉
22/12/2017 at 13:54
Buongiorno, mago.
Ah ah, “a mostra’ le chiappe chiare”?
Penso questo tipo di storie come cartoni, penso che sia un pregio ma anche un limite.
Comunque, grazie un sacco!
Ciao, ci vediamo presto
22/12/2017 at 01:57
Questa storia mi sta piacendo un casino. Spero venga selezionata per una prossima raccolta di ebook 😀
Ciò detto, viste le ali di Giuditta, voto nel fitto della Foresta Equatoriale.
Ciao 🙂
22/12/2017 at 13:33
Buongiorno Red! É una grandissima soddisfazione sapere che ci sono lettori come te che stanno apprezzando questa storia, mi rende ancora più divertente scriverla! 😀
Grazie di cuore, ci vediamo presto
15/12/2017 at 09:39
Buongiorno Erri, arrivo solo ora per tediosi motivi che non sto qui a descrivere. Ma non è stato ovviamente difficile recuperare il tutto. Rispetto ai precedenti, questo racconto ha una sfumatura più inquietante che mi ricorda le atmosfere cupe (rispetto agli standard) di un cartone animato che guardavo da bambino, il cui protagonista era appunto un topo.
Il ritorno di Giuditta credo sia essenziale a questo punto.
15/12/2017 at 15:44
Buongiorno, FueGod.
Figurati se mi devi spiegare perché arrivi ora, grazie di esserci,mi basta e mi avanza! 😀
GIuditta ha fatto quasi l’en plein, bene, se non altro potrò lavorare da subito al nuovo capitolo 😀
Un topo un po’ dark in un cartone? Ci sto pensando, ma non mi viene in mente niente, qual era il titolo?
Ciao, buona giornata
14/12/2017 at 19:33
Buonasera Erri, la caratterizzazione dei topolini così umana rende tutto molto più divertente e “realistico” …. Continuo a stupirmi della tua fantasia 😉
Olivia secondo me creerà ancora un po’ di danni… Tale cane, tale padrone! Sono due pasticcioni 🙂
Buona serata, alla prossima!
15/12/2017 at 00:55
Buonasera, Naomi, scusa il ritardo, oggi la serata è scappata via 🙂
Pasticcione mi piace un sacco, come parola 😀 e si adatta benissimo a Dante e Olivia.
Ti ringrazio tantissimo per il commento e ti auguro un’ottima settimana 🙂
14/12/2017 at 14:50
Ciao Erri
I tuoi bizzarri personaggi sono davvero incredibili.
Voto Giuditta, vediamo che fine ha fatto….anche se in realtà potrebbe starsene dov’è ahahah.
Ilaria
15/12/2017 at 00:35
Ciao, Ilaria! Incredibili e bizzarri sono due aggettivi a cui tengo molto, perciò grazie infinite 😀
Ah ah, mi sa proprio che rivedremo Giuditta, magari mostra un aspetto del carattere per cui riuscirà a farsi apprezzare, chi lo sa? Cioè, davvero, chi lo sa? Perché io non lo so ancora 😀
Grazie un sacco del commento, scusa il ritardo con cui ti rispondo, ci vediamo presto
14/12/2017 at 02:16
Assolutamente indeciso, alla fine ho votato Giuditta ^_^
Ciao Erri. Non mi è arrivato l’avviso di risposta ma mi sono accorto in tempo della continuazione e così eccomi qua. La narrazione è sempre più fantastica: la fatina micina è eccezionale e così pure il Dentino Zanna Negativo (o Zanna Meno) dal valore esorbitante. Finora la storia non ha mai perso tono ed io sono sempre più entusiasta 😀
Continua così.
Ciao 🙂
14/12/2017 at 10:43
Buongiorno, Red. Mi fa molto piacere che la storia ti entusiasmi, mi dà un sacco di carica per i prossimi episodi 😀
Farò del mio meglio per mantenere lo stesso tono, spero di riuscirci 😀
Grazie veramente, ci vediamo presto
14/12/2017 at 00:52
Rieccomi Erri!
Dopo un lungo periido di assenza sono tornata e ho letto tutto d’un fiato gli ultimi quattro capitoli…
Che dire, mi sono piatti tantissimo e, sfidando la mia naturale repulsione per questi insetti, vorrei proprio sapere che fine ha fatto Giuditta!
Buona notte serena e senza interruzioni, speriamo!
14/12/2017 at 10:39
Buongiorno, Dhalya. Proprio tu dovresti sapere che non ti devi preoccupare di raggiungermi in ritardo 😉
Sono felice che la storia ti stia piacendo, magari, se vince l’opzione Giuditta, avrai modo di affrontare la tua fobia e scoprire che questi graziosi insetti possono essere interessanti.
La notte è passata serena e senza interruzioni, quindi ti ringrazio in ritardo, sicuramente il tuo augurio ha avuto effetto 😀
Ciao, buona giornata
13/12/2017 at 14:59
🙂 🙂 🙂
Questi animali hanno tutti i difetti degli umani, ma così ridicolizzati (i difetti) sono quasi accettabili.
Io rimarrei su Olivia, anche se nel precedente capitolo volevo farla uscire di scena, ma poi tu mi hai fatto ricredere. Bravo.
13/12/2017 at 15:57
Buongiorno, cap.riccio. Non credere che su Olivia io stesso avessi (o abbia) le idee chiare 😀 Lì per lì mi è parso interessante proseguire su di lei e ora la cagnetta ha conquistato spazi 😀
Ti ringrazio un sacco per il commento e per i complimenti.
Ci vediamo presto.
13/12/2017 at 12:50
Ciao
che dire? spassoso, ti mette allegria 🙂
Bel ritmo, azzeccate le varie immagini che usi per descrivere le movimentate scene dei tuoi protagonisti (es. una cabrata in avvitamento… ahah).
Bravo Erri
13/12/2017 at 13:42
Buongiorno, maria! Grazie infinite, sono contento di averti rallegrato, si fa quel che si può 😀
Ciao, ci vediamo presto
13/12/2017 at 10:12
Bellissimo questo capitolo, Erri!
Sei bravo a descrivere le cose, i personaggi, le situazioni, sai richiamare alla mente le immagini con quello che scrivi. Mi pareva quasi di vedere una cartone animato, di quelli belli, mentre leggevo. Qualcuno dovrebbe pensare di contattarti per comprare i diritti dell’opera e farne qualcosa di più grande.
complimenti!
Aspetto il prossimo e dico che Olivia creerà confusione!
13/12/2017 at 11:39
Buongiorno, Allegra! Grazie, arrossisco!
Ti voglio confessare uno dei miei sogni più megalomani: mi immagino un giorno, tra qualche decennio, non prima 😀 , portare al cinema un nipote, guardare con lui un film di animazione e scoprire che…. mi hanno rubato la sceneggiatura! 😀 😀
Sarebbe una soddisfazione. Dici che è improbabile? Uhm, lo penso anch’io, ma lo trovo un po’ meno improbabile della possibilità che qualcuno mi paghi per quello che scrivo 😀
Ah ah, scusa, non ti meriti questo humor nero, ammesso che sia humor.
Tornando serio, o rimanendo serio ma in modo un po’ diverso, ti ringrazio veramente tantissimo, perché sono commenti come il tuo che mi fanno capire che mi piace ciò che sto facendo, mi fa capire che la scrittura è un hobby che si ripaga da solo mille volte più dell’impegno che mi richiede.
Ciao, ci vediamo presto
13/12/2017 at 09:47
E Giuditta?
Trovo inquietante se non terrificante che anche i dentini da latte possano essere mercificati con tanto di quotazione più o meno esorbitante. Ignorando queste implicazioni horror, il capitolo è molto divertente. Ripensandoci, anche il controllore che domanda bolle e permessi anche qui è altresì inquietante… quindi non so se prevalgano le sfumature orrorifiche o quelle poeticobuffobambiniche… il che forse è ancora più spaventoso. Insomma, cominci a farmi paura. ?
Non ho colto l’etimologia Di Biancostuggio, cioè, bianco sì
13/12/2017 at 11:00
Buongiorno, befana. Ah ah, ma non sono i topini a mercificare per primi i dentini lasciando il soldino? Poi, ovviamente, la dottrina del plusvalore impone che qualunque cosa abbia mercato può essere venduta e rivenduta a prezzo sempre maggiorato 😀
Si tratta di capire cosa ne fanno i clienti finali, di questi dentini 😀
Stuggio è una parola che, a seconda delle zone, ha significati leggermente diversi: astuccio, contenitore. Nel mio caso, direi “ripostiglio nascosto”.
Ti ringrazio un sacco di tutto, ci vediamo presto.
13/12/2017 at 00:41
Questa storia mi ricorda certi libri di favole che prendevo in biblioteca da piccolo. Nostalgia. Bravo.
Avanti così 🙂
13/12/2017 at 10:16
Buongiorno, mago. Sì, alla fine penso che la dimensione degli scritti di Erri Porta sia, di fatto, questa: storie da raccontare a tutti gli… a ex bambini 😀
Grazie, il tuo commento mi lusinga.
Ciao, ci vediamo presto
12/12/2017 at 20:58
Guarda Happiness di Steve Cutts
http://www.stevecutts.com/animation.html
12/12/2017 at 21:42
Ah ah, è magnifico. In realtà lo conoscevo, l’ho anche linkato a befana, qui sotto.
L’ho scoperto qualche giorno dopo aver pubblicato il capitolo, la prima volta che l’ho visto, i fotogrammi iniziali mi hanno lasciato di stucco, pensavo che sarebbe continuato con una rissa tra sorci e blatte 😀 😀
10/12/2017 at 21:01
Ma… la coda si è impigliata! Anche io non riuscirei a controllare una coda da topo, se mi spuntasse da un giorno all’altro… Povero Dante, non una che gli fili liscia! 😛
Sempre più divertente, bellissima questa parte:
“la classica, variegata fauna che si può trovare in una qualsiasi metropolitana del mondo… se si sorvola su alcuni particolari, tipo facce pelose e orecchie paraboliche.”
Non ho ben capito come abbia fatto Giuditta a rimanere viva dopo essersi spiacicata, ma in fondo è sempre così: i cattivi non muoiono mai 😉
Buona serata, e buona settimana! 🙂
11/12/2017 at 00:30
Buonasera, Naomi! Felicissimo che tu stia trovando il racconto divertente 😀
Riguardo a Giuditta: quando è caduta di testa si è sentito un rumore come di mora marcia che esplodeva perché in testa, a mo’ di copricapo, Lablatta aveva appunto una mora marcia (lo avevamo notato nel secondo capitolo) 😀
Solo che Dante, all’inizio, ha creduto che si fosse rotta la zucca 😀
Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto
07/12/2017 at 19:32
Starnuto.
Peccato che non ho bimbi a cui raccontare le tue storie, facendo tutte le voci e gli accenti che so fare. Il topo Dante, suggestionato dalla pubblicità, lo farei parlare in parmigiano: “Che lavoro!”
08/12/2017 at 00:51
Buonasera, Napo. Ah ah, direi che Dante parmigiano sarebbe perfetto… “la morte sua” 😀
Io, vista la metro, mi sono scoperto a immaginarlo milanese, pensa un po’!
Grazie un sacco di tutto, buon weekend lungo!
07/12/2017 at 11:21
La coda imbranata si è impigliata tra le porte!
Piccolo appunto personale, non solo nella metrotopolitana ci sono facce pelose e orecchie paraboliche 🙂
07/12/2017 at 18:32
Buonasera, Gabriele. Perdona il ritardo.
Ah ah, in effetti scrivendo avrei preferito trovare qualcosa che marcasse meglio la differenza tra metro e topo litana 😀
Ti ringrazio un sacco per il commento, buoni giorni!
07/12/2017 at 02:31
Un po’ favola…un po’ delirio… sono curioso…seguo.
07/12/2017 at 10:27
Buongiorno, mago, benvenuto!
Delirio… mi piace, quasi allude al fatto che scriva il raccontino puccettino tenerone sotto l’influenza di acidi spiritosi 😀
Ovviamente non è così, sono più pulito dell’acqua deionizzata, però , se fosse vero, sarebbe troppo divertente.
Ciao, ci vediamo presto
06/12/2017 at 17:55
Olivia è a un tiro di starnuto, che qualcuno se la porti via perché non amo i vani piccoli, figuriamoci quelli microscopici (o microsTopici).
Certo che di fantasia ne hai da vendere. Aspetto con curiosità di scoprire la destinazione. E ciao cagnetta.
06/12/2017 at 17:55
i cani piccoli
06/12/2017 at 20:46
Buonasera, cap.riccio. Ah ah, la destinazione, visto il pareggio, sarà una città/villaggio tra giungla, ghiacci, neve e oceano 🙂 Stimolante! Ti ringrazio per i complimenti, non è per falsa modestia se ti dico che per me è difficile capire se ciò che scrivo sia espressione di “fantasia” o sia solo un collage di immagini e situazioni assorbite chissà dove.
Quindi apprezzo veramente tanto le tue parole.
Grazie ancora, ti auguro un’ottima settimana
06/12/2017 at 12:33
Avevo scelto qualcuno si intromette ma mi sa che non vince.
Non so dove ti inventi ste cose: la metro zeppa di padri-topini con le borse zeppe di dentini caduti mi ha fatto morire, me la sono immaginata, già che le stazioni e scale mobili delle metro di questo mondo non profumano di buono!
E una menzione speciale per il topino che, allertato dall’esperienza, si muove con la coda tra le mani come lo strascico di una sposa. Che poeta!
06/12/2017 at 13:45
Buongiorno, befana! Guarda, il giorno *dopo* aver pubblicato ho trovato questo video:
https://www.dailybest.it/cinema/gli-uomini-topi-questa-satira-sulla-ricerca-della-felicita/
Mi ha fatto ridere, perché avrei potuto usarne i primi secondi per illustrare il mio capitolo 😀
Sono molto felice che il capitolo ti sia piaciuto! Per quanto riguarda il “poeta”… be’, grazie, troppo buona, alle volte penso di essere la persona meno poetica su questa terra, quindi lo prendo come un complimento super estremo!
Ciao, ci vediamo presto
05/12/2017 at 18:56
Ciao Erri
Mi sono sempre piaciute le parole inventate, se servono a dare un tocco di colore e originalità. Perciò blattecci mi diverte, rende l’idea 🙂
Portano via Olivia ( a un tiro di starnuto ahah!)
05/12/2017 at 20:52
Buonasera, Maria. Ah ah, qualche volta, le parole esistenti non sono abbastanza. Ad esempio, se volessi descrivere la strappa che losta la pinsavola quando bozzola sul barbulo, come potrei riuscirci in poche parole? 😀
Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto!
05/12/2017 at 00:57
Ciao Erri,
Qualcuno si porta via Olivia.
Quacchierò??
Avrei evitato la spiegazione del termine “blattecci” anche se, in un racconto rivolto ai più piccoli, ci sta. Avrei anche optato per “topi vendicatori” anziché “roditori vendicatori” ma sono quisquilie?
Alla prossima!
05/12/2017 at 12:01
Buongiorno, keziarica!
La questione “blattecci” è per me complessa: non mi illudo che questa sia una storia per bambini, se non altro perché qua sopra nessun bambino la legge (qualche ragazzino/a sì, però 😀 ). E allora perché mettere quella frase? Non ne sono sicuro neanche io, so solo che ero cosciente che la spiegazione sarebbe risultata pleonastica e forse irritante ma non l’ho voluta togliere. Penso di aver voluto strizzare un’occhio al “bambino che è in voi”, dandovi per un attimo l’illusione che stiate leggendo una storia per bambini.
Sì, penso sinceramente che sia questo.
“Quacchierò” e “roditori vendicatori” hanno invece lo stesso movente, diciamo musicale (o, se non ti piace la musica che fanno, cacofonico 😀 ).
Nello scambio di battute riferito ai nomi della blatta c’è un giochino abbastanza scoperto:
Urlò Uno
Suggerì un Secondo
Traccheggiò un Terzo (traccheggiò???)
A quel punto mi serviva una parola con la q per “il quarto” e per sottolineare il gioco precedente e anche il fatto che il giochino era durato fin troppo, ho voluto inventare una parola palesemente inesistente. Allo stesso modo, roditori al posto di topi perché fa rima.
Non sono gli unici esempi, in realtà ci provo spesso, con alterni risultati 😀
Ti ringrazio un sacco del commento e di tutto, ci vediamo presto
05/12/2017 at 00:24
Coda incastrata: facciamola “semplice” 😉
Questo modo di narrare mi sta piacendo un sacco ^_^
Ciao 🙂
05/12/2017 at 10:18
Buongiorno, Red. Che ti piaccia un sacco il mio modo di narrare mi piace… una sporta 😀 😀
Non lo vedi ma ho un sorrisone stampato in faccia!
Grazie di tutto, ci vediamo presto
04/12/2017 at 21:55
Fuji, meno male che non vi ho portato a destinazione: c’è stato un interessantissimo pareggio dell’ultimo minuto. Così ho tempo di pensare a qualcosa 😀
Grazie a chiunque abbia messo questo ultimo voto! Per il voto e perché mi permette di fingere di averlo fatto apposta, a non portarvi subito in città 😀
Buona serata a tutti!
04/12/2017 at 21:58
(Fuji -> FIUUUUU!)
02/12/2017 at 00:04
Ciao Erri 🙂
Succede ogni volta. Apro la tua storia e torno piccola così. I tuoi racconti hanno il profumo dello zucchero filato e l’allegria dei giorni di festa.
Ti seguo 🙂
A presto!
02/12/2017 at 00:48
Buonasera, Athelas! Che carina, grazie! Sai, Erri Porta era partito con l’idea di scrivere storie per bambini. Poi, si sa, qualche volta la realtà prende strade diverse e non previste. Alla fine non so quanto un pubblico sotto i – quanti? Dieci? Dodici? – diciamo quattordici anni possa trovare piacevoli i racconti che mi sono ritrovato a scrivere. Ma, se riesco a far tornare bambina una lettrice adulta, la cosa mi va benissimo comunque, o anche di più: è una magia, diversa, ma pur sempre una magia! 😀
Grazie un sacco, ci vediamo presto!
05/12/2017 at 21:55
Ciao Erri. A mio parere le tue storie possono far felice una bella fetta di pubblico, compresi gli under 14. Faccio il tifo per te 🙂
A presto.
01/12/2017 at 01:03
Ciao Erri
Ma quant’è carina questa storia?? Mi piace da matti!
È scritta benissimo, davvero complimenti. Ho letto i capitoli con molta curiosità ma soprattutto ho immaginato tutte le scene delle trasformazioni, la cagnetta ristretta poverina, lui topo insomma uno spasso! Mi hai fatto sorridere. È una storia davvero esilarante a parte la blatta che per quanto possa essere simpatica, mi fa venire i brividi ???? (ho dei problemi con gli insetti ?).
Scelgo la città incastonata.
Ciao
Ilaria
01/12/2017 at 10:01
Buongiorno, Ilaria, benvenuta!
Ti ringrazio un sacco per i complimenti e sono felicissimo di leggere che questi tre capitoli sono stati per te “uno spasso”! Direi che è lo scopo del racconto 😀
Eh, lo so, le blatte hanno qualche problema sociale, mica solo con te 😀 , ho approfittato della loro sgradevole nomea per farne la Cattiva della storia.
Ciao, ci vediamo presto
27/11/2017 at 16:23
Ciao Erri
Visto che di fantasia parliamo, aggiungiamo il “colore gengiva” all’arcobaleno :-). 🙂
Ritmo e fantasia di un cartone animato non mancano in questo capitolo.
Villaggio assediato, vediamo cosa t’inventi. 🙂
27/11/2017 at 18:32
Buonasera, maria. Eh eh, il color gengiva ci stava, in una trasformazione così… incisiva 😀
Ti ringrazio un sacco per il commento!
Ciao, ti auguro un’ottima settimana
27/11/2017 at 12:11
Non sapevo cosa scegliere, ma visto che ci si accede con le scale mobili di una metrotopolitana, vada per la metro(to)poli.
Questo capitolo mi è piaciuto davvero molto, mi ha fatto ridere: preferisco quando immaginazione e inventiva frizzano e lazzano senza sovraccaricarsi di riccioli, pieghe damascate e dettagli superflui e invasivi.
A me per il cane non è dispiaciuto, sarà che sono gattara? O allora che , se non è traumatizzato il padrone che è diventato un sorcio, perché dovrebbe esserlo il cane che è rimpicciolito?
A me la cosa che turlupina è “ma che denti c’ha sto Eberardo”? Già, poveretto c’ha un nome che lascia stare, ma pure id enti stregati. Sempre meglio che cariati, oppure no?
Amitiés
27/11/2017 at 16:11
Buonasera, befana. Ah ah, fai molte giuste riflessioni:
La metropolitana presuppone una metropoli…. ed è naturale immaginare che la metrotopolitana non sia da meno 🙂 , se ci avessi pensato avrei messo tre metrotopoli nelle tre opzioni 😀
Va be’, magari, dopo il primo tratto percorso sotto terra, racconto un tragitto extraurbano in treno.
Sul cane: ma sì, non lo voglio trattare troppo male… e poi, appunto, mi sembra che sia una storia in cui tutti sono disposti a non farsi paralizzare dagli strani eventi, anche Olivia li accetterà di buon grado! 😀
Sulla magia del dentino avrò modo di ritornare 😉
Lietissimo che il capitolo ti sia piaciuto!
Ciao, befana, possa il potente spirito della Variopinta Ittifauna Provenzale esserti propizio! 😀
27/11/2017 at 07:41
Ciao Erri, anche io come Red ho apprezzato la trovata della cagnetta ristretta, l’importante è che entro la fine della storia torni com’era, poverina 😉
Mi immagino un bimbo che ascolta le tue fiabe, penso che chiunque rimarrebbe a bocca aperta.
Bello, bellissimo, mi dispiace ripetere sempre commenti simili ma è ogni volta tutto davvero perfetto 🙂
Buona settimana!
27/11/2017 at 10:36
Buongiorno Naomi. Il tuo commento è bellissimo e mi imbarazza. Complimenti sinceri come i tuoi, anche ripetuti mille volte, non possono che farmi piacere ogni volta che li ricevo. Quindi figurati se devi dispiacerti! Ti ringrazio, perché contribuisci ad allietarmi la giornata.
Quando una lettrice o un lettore mi fa sapere che qualcosa che ho scritto le/gli è piaciuto, io mi dico che con quella lettrice, o lettore, ho qualcosa in comune, qualcosa che traspare da ciò che scrivo e che sono riuscito a trasmettere. So bene che sono lontano dalla perfezione, anzi, credo che non esita neppure una “Perfezione”. Esistono alcune storie che piacciono ad alcune persone. Io sono felice che le mie piacciono a te. E sono lusingato – moltissimo – da ciò che aggiungi: far rimanere a bocca aperta i piccoli lettori è la mia massima aspirazione.
Io spero che sia vero, almeno per una piccola parte di loro 😀
Grazie, Naomi, di vero cuore.
Come vedi, anche i miei ringraziamenti sono ripetitivi, ma mi auguro che tu li possa gradire comunque, quanto io ho gradito il tuo commento 😉
Ciao, buoni giorni!
26/11/2017 at 23:51
Assolutamente fantastico! Io voto ghiaccio e neve, visto che fa freddo. A differenza degli altri, ho trovato molto azzeccata la trovata del cagnolino-dentino affinché questo “oggetto” ora possa muoversi liberamente e far sudare le proverbiali 7 camice a chiunque voglia acchiapparlo.
Avanti a tutta velocità! ^_^
Ciao 🙂
27/11/2017 at 00:53
Buonasera, Red. Esatto, l’idea era proprio quella di rendere il dentino “semovente”, otre che di cominciare ad identificarlo come un oggetto dalle proprietà magiche.
Credevo di poter essere tacciato di banalità, ma non di scarsa chiarezza 🙁 e anche 😀
Forse – chissà? – non avrei dovuto usare il termine “avorio” per riferirmi al “materiale dei denti”. Per quanto, tecnicamente, non sia mica sbagliato.
Sono felicissimo che il capitolo ti sia piaciuto, ti ringrazio di tutto, ci vediamo tra poco.
26/11/2017 at 23:36
wow, si apre un nuovo mondo!
Voto per il deserto e voglio vedere cos’altro t’inventi. Non esagerare però, perché anch’io non ho ben capito che fine hai fatto fare alla cagnetta e perché mai (povera bestiola).
27/11/2017 at 00:39
Buonasera, cap.riccio. Cercherò di non esagerare con le invenzioni, promesso 😀
Spero che il destino della cagnetta sia più chiaro nei prossimi capitoli. Ti ringrazio “un etto e mezzo per il commento… Sono due… lascio? Sì sì lasci pure ché tanto la mangiamo…”, ci vediamo presto.
26/11/2017 at 23:19
Ciao Erri,
La città incastonata tra giungla e oceano.
Non ho capito cosa é successo alla cagnolina Olivia… é diventata un cane d’avorio di piccole dimensioni?
Inutile dirti che trovo il capitolo divertente e chiaramente ben confezionato.
Aspetto il prossimo e ti auguro un buon inizio di settimana!
27/11/2017 at 00:34
Buonasera, keziarica. Sì, Olivia ha avuto una reazione allergica al dentino che ha mangiato e si è ristretta e… smaltata 😀
Grazie infinite per i complimenti, felicissimo che tu l’abbia trovato divertente. Ricambio si cuore gli auguri per un ottimo inizio di settimana!
26/11/2017 at 21:13
E dov’è la metro-topo-litana?
Non so che bisogno ci fosse di rimpicciolire la cagnetta… Già è sparito Dante, sai che scompiglio in famiglia?
Invece è molto ben riuscito lo scambio di battute tra Dante e Giuditta e l’inattesa apertura verso il nuovo mondo.
Una metropoli nel deserto.
27/11/2017 at 00:32
Buonasera, Napo. Ah ah, della metrotopolitana c’è uno scorcio sul finale, la vostra scelta verrà onorata in pieno, appena i protagonisti usciranno dalla stanza 😀
Ti ringrazio un sacco per il commento, buona settimana!
25/11/2017 at 18:56
Mi ero dimenticata di seguire la storia! Comunque ho risolto, e menomale che sono arrivata in tempo 🙂
Non finirai mai di stupirmi con la tua fantasia, adesso abbiamo un Dante topo… e quindi direi una metrotopolitana (e confermo di aver letto metropolitana 😉 )
Aspetto il prossimo, ogni tuo capitolo è frizzante e trasmette sempre il buonumore 😀
26/11/2017 at 00:01
Buonasera, Naomi! Grazie un sacco del commento e dei complimenti carinissimi! Non preoccuparti di essere in ritardo o in anticipo, a me fa piacere sapere che mi leggete, presto o tardi conta poco! E comunque il ringraziamento è doppio, perché hai sbloccato il pareggio delle opzioni 🙂
È vero, avrei dovuto pubblicare oggi il terzo capitolo, sono un po’ in ritardo ma nei prossimi giorni vedrà la luce. Spero che ti piacerà.
Ciao, ottimissimo weekend a te e alla tua famiglia 😉
22/11/2017 at 16:17
Cieo Erri,
bello questo capitolo!
Il tono innocente di Dante e quella voce appena sarcastica con cui parla Giuditta sono descritti benissimo, tendono a fondersi con le pupille del lettore e non uscirgli più. 😉
Il fatto che hai scritto “Sapiens” al posto di “Sapiens Sapiens” fa capire che sei informato sulle novità, non come la maggior parte delle persone che conosco. 🙂
Bravo, Erri! Alla prossima e buona giornata! 🙂
22/11/2017 at 17:49
Buonasera, Fior! Grazie mille, sei gentilissima!
Ma quindi dici che sulla questione del “Sapiens” mi sono mostrato “Sapiens”?
Ma allora sono doppiamente Sapiens! 😀 😀 😀
Grazie di tutto, ci vediamo presto!
19/11/2017 at 23:54
Certe note biografiche le terrei per me, specie alla tua giovane età 😀
Airbugs, vediamo cosa ti inventi 🙂
20/11/2017 at 11:13
Buongiorno, Gabriele. È vero, dimentico sempre che sapete la mia vera età, cioè sei anni e mezzo 😀
Bene per Airbugs, sono contento che scegliate tutte e tre le opzioni.
Ti ringrazio un sacco per il commento, ti auguro un’ottima settimana.
19/11/2017 at 19:12
Ciao Erri,
“Lei si quadrigrattò perplessa carie parti del capo” troppi vella. Tutto questo capitolo e bello, piacevole! Bravo Erri, lo dicevo che ci avresti intrattenuti alla grande!
Alla prossima e io scelgo la sciacquovia
19/11/2017 at 23:53
Buonasera, keziarica. Grazie, troppo buona! Sono contentissimo che il racconto continui a piacerti e felicissimo del tuo commento. Ciao, ci vediamo presto!
20/11/2017 at 00:26
Perdona gli errori. Accidenti al correttore e alla fretta!
20/11/2017 at 08:19
Figurati, siamo tutti vittime inermi dei correttori 😀
Più che altro mi sono spaventato vedendo il virgolettato, ho pensato a un copia-incolla e sono corso a verificare che non fosse così nel capitolo 😀
19/11/2017 at 16:31
I racconti vanno letti con cuore e occhi di lettore. Se ci si mette a fare i tecnici della scrittura creativa, si perde il gusto della lettura. Questo racconto va letto lasciando spazio al bambino che c’è in tutti noi. Sarà pure un’immagine abusata quella del bambino che c’è in noi, ma per questo racconto andava assolutamente rispolverata.
L’airbugs mi sarebbe piaciuto…
19/11/2017 at 17:41
Buonasera, cap. Riccio! Che piacere i nuovi lettori, benvenuto! Guarda, a proposito di bambini, parli con uno che crede che l’unica differenza tra bambino e adulti è che il secondo non fa cose che gli piacerebbe fare perché gli hanno insegnato che non si può. Quindi, nel mio caso, non c’è grossa differenza tra bambino che è in me e bambino che è fuori 😀
Boh, forse perché sono nato già un po’ vecchio… e questo mi pare in contraddizione con… Oh, basta!
Ti ringrazio un sacco del commento e di esserci, ci vediamo presto.
19/11/2017 at 14:46
Ho scelto la sciacquovia anche s emi fa un po’, senso: la metrotopolitana è troppo telefonata e promossa ;p
Ti ho già scritto (più di una volta, temo: sono tendente al bofonchiamento reiterato) che faccio fatica quando eccedi con la tua barocca sovrabbondanza di dettagli destinati a far dire “wow! Che fantasia ” e spalancare la bocca a tutti i tuoi “bambini” lettori. Quetso capitolo non è solo barocco, pure rococò 😉 però mi ha fatto sorridere più di una volta lo stesso. E anche sudare freddo, pensando a tutte le volte in cui sono stata “topino” dei denti, l’ho scampata bella. Fortuna che i miei rampolli hanno passato l’età. Mi è andata bene.
Ciao
P.S. Piccola parentesi autobio: il passaggio sul “soldino? sono 5 euro!” mi ha fatto molto ridere. Una volta, in assenza di monete, mi trovai anch’io a mettere un cinquino. Il problema fu la reazione del pargolo. “primo dente 1 euro, tre settimane fa 2 euro, questa volta 5. Presto sarò ricco”. La citazione non è testuale ma piuttosto fedele: immagina i due sedicenti “topini” impallidire pensando di dover presto tirar fuori il libretto degli assegni al momento dei molari da latte! Insomma, per me questo racconto potrebbe essere quasi un horror! ^^
19/11/2017 at 15:01
Buonasera, befana. Uhm, mi sa che devo preoccuparmi, perché non pensavo che questo capitolo fosse barocco, né tanto né poco. Immagino ti riferisca al collirio, o al tango… No, nessun intento di stupire con effetti speciali (al massimo di infastidire con scene banali), solo due immagini che mi piaceva evocare e che non pensavo di aver reso in modo arzigogolato… Mi sbagliavo, evidentemente.
La tua progenie ha un futuro assicurato nell’alta finanza.
Grazie un sacco del commento, dei complimenti e Delle osservazioni, ci vediamo presto
19/11/2017 at 15:27
No, arzigogolato no, non ci sono parti attorcigliate e poco chiare, solo una profusione di dettagli e descrizioni fisiche. Giuditta l’abbiamo vista tutti, in tutti i dettagli, visivi e sonori, con tanto di clangore di spiedini e labbra cremisi. (tra l’altro la tua padronanza degli aggettivi mi lascia stupefatta). Ma è un problema di gusti miei. La sola cosa che veramente trvo brutta è la definizione di “OGM blatt-umano” che trovo poco fantasioso (come espressione, non il concetto) e poco “narrativo” però anche lì sono sempre gusti miei. Mica scrivi per me! ^^
19/11/2017 at 15:44
Scherzi? Siete così pochi, voi impagabili lettori, che posso permettermi di scrivere pensando a voi. A tutti voi… otto 😀 ; quindi anche a te. E non è solo una battuta tenerona, è una constatazione: mi influenzate inevitabilmente. E ve ne sono grato 😀
19/11/2017 at 11:00
Questa sì che è una favola moderna in piena regola, anche se l’hai catalogata come avventura, e anche molto originale e divertente. L’ho letta immaginando un film della Pixar.
Sai bene che nessuno legge sillaba per sillaba, quindi tutti abbiamo letto ‘metropolitana’. Chi dice il contrario è una scimmia dispettosa (non ci saranno scimmie in questa storia, vero?).
Che metrotopolitana sia.
19/11/2017 at 12:58
Buongiorno, Napo. Che grande complimento mi fai, grazie infinite! Ho scelto un canovaccio piuttosto semplice, che rasenta (e rischia) la banalità. La sfida è appunto scrivere qualcosa di abbastanza originale percorrendo strade già battute infinite volte. Perciò, non posso garantire che non compaia qualche scimmia 😀
Grazie ancora, ci vediamo presto.
19/11/2017 at 01:38
Metropoli… pardon! Metrotopolitana!
Questo racconto è fantastico ^_^
Anch’io vorrei vedere i disegni di maria algures 😉
Ciao 🙂
19/11/2017 at 12:36
Buongiorno, Red. Felicissimo che il racconto ti stia piacendo, grazie infinite per il feedback 🙂
Quindi, ricapitolando, col tuo voto siamo:
2 voti metrotopolitana
2 voti disegni di Maria 🙂
Chissà che non si avverino entrambe le opzioni 😀
Ciao, ti ringrazio ancora, ci vediamo presto
18/11/2017 at 23:52
Ciao Erri
Questa volta non mi sono persa: ho preso carta e penna e ho fatto uno schizzo dei protagonisti seguendo la tua descrizione :-). 🙂
Confesso, ho letto metropolitana…perciò sai già quale opzione voto:-)
19/11/2017 at 01:04
Buonasera, Maria. Ah ah, non sai quanto mi piacerebbe vedere quegli schizzi o magari usarli per illustrare la storia 😉
To ringrazio un chilo per il commento, ti auguro un’ottima domenica.
13/11/2017 at 19:58
Ciao Erri! Ben tornato con una nuova fantastica favola che io sono super pronta a vivere con te! 😉
Capitolo molto carino, mi è piaciuto il tono tranquillo e quotidiano che hai inserito all’inizio. Mi piace anche che, per una volta sia un adulto a vivere una storia fantasy. Poveri adulti, sempre fuori dai giochi e dal divertimento 😛 . Oh, beh… Questa storia è già intrisa di avventura! Continua così, che la mia curiosità lampeggia su ON! 🙂
Ho votato che nessuno dei due riuscirà ad ottenerla. Ma forse l’ho fatto perché ho sentito troppe persone dire “O tutti o nessuno!” 🙂
Bravo Erri! Continua così!
Buona serata! 🙂
13/11/2017 at 21:22
Buonasera, Fior. Che piacere ritrovarti qui! Hai centrato il punto, volevo proprio, per una volta, far divertire un personaggio adulto mettendolo al centro degli eventi. O almeno, spero che si divertirà 😀
Soprattutto spero di far divertire te e tutti voi.
Grazie di cuore di tutto, ci vediamo presto
12/11/2017 at 11:19
Non mi ricordo dove ho letto che non esistono racconti per ragazzi, solo racconti per tutti e racconti per adulti, forse non era proprio così, ma credo si capisca il senso 🙂
Incipit curioso come sempre, mi sono immedesimato perché condivido l’avversione per i formaggi di Dante, meno la scelta del nome da dare al figlio 😀
Nelle quattro mani di Giuditta…
12/11/2017 at 14:31
Buongiorno, Gabriele. La suddivisione che proponi, almeno per quanto mi riguarda, ha molto senso 😀
Se dovessi definire cosa intendo con “letteratura per ragazzi” userei due parole: sogno e divertimento. Sia ben chiaro, è solo il mio personalissimo punto di vista. Ecco, a me piace scrivere di sogni e ultimamente ho scoperto di prediligere alle ambientazioni e atmosfere seriose o cupe quelle più solari e spensierate.
Grazie di tutto, anche del fatto di aver fatto sentire meno solo Dante: è ora che il mondo sappia che esistono anche individui che *non amano il formaggio* 😀
Ciao, ti auguro un weekend ottimo e cheese-free 😀
12/11/2017 at 00:26
Ciao Erri
Di nuovo ci porti in un mondo di fantasia. Dalla strage di trigliceridi 🙂 all’espressione di roditore triste, per non parlare del singolare rapporto di Dante con il formaggio…
Mi piace.
Nessuno dei due
12/11/2017 at 01:08
Buonasera, Maria. E io sono contentissimo che ti piaccia 😀
Eh, sì, Dante ha un conto in sospeso con il formaggio, ma forse riuscirà a chiuderlo prima del termine del racconto 🙂
Grazie infinite di tutto, ci vediamo presto.
11/11/2017 at 19:10
Nessuno dei due.
Ho solo una cosa da dire e qui non ci scherzo perché mi sento profondamente offesa: il parmigiano non puzza! Esala aromi stuzzichevoli e golosi, quasi celestiali. “Il parmigiano puzza”, poi, scritto da chi abita nel reame del pecorino… XD
Ciao, sig. Porta
12/11/2017 at 01:06
Buonasera, befana. Ah ah, ma sai che potrebbe essere l’odore troppo forte di pecorino sentito in casa di parenti “di paese” in tenera età ad aver causato in “uno” che conosco un’avversione rabbiosa verso ogni tipo di formaggio stagionato? 😀
Non sa cosa si perde… e mi sa che io non glielo so spiegare 😀
Ti ringrazio un sacco per il commento, buon weekend!
11/11/2017 at 16:52
Io voto per Giuditta.
Stavolta mi rivolgo a Massimiliano. Per quanto gradevoli queste storie fantastiche siano, mi e ti chiedo se ormai hai fatto della letteratura per ragazzi il tuo unico filone narrativo.
11/11/2017 at 18:17
Buonasera, Napo.
Io invece mi chiedo e ti chiedo: se vuoi rivolgerti a Massimiliano, perché non contatti Massimiliano? Non hai una sua mail? Magari siete amici su qualche social, no?
Però, ti dico la verità, la tua domanda mi incuriosisce. E penso che mi riguardi da vicino, perché effettivamente io sto scrivendo storie che definisco “per ragazzi” (magari lo fossero). Perciò, se mi permetti, provo a darti io una risposta. La mia risposta è: Perché?
E non rispondermi che non è una risposta, altrimenti vado sul tuo racconto e lo vandalizzo con commenti pieni di “qual’è”.
Perché, cosa ci sarebbe di male? Se questo Massimiliano avesse deciso di seguire questo filone, cosa farebbe di sbagliato? Pensi che renda meglio in altri ambiti? Gliel’hai mai detto o fatto capire? In ogni caso la tua sarebbe solo un’opinione tra tante, ma lui, se è ragionevole, la ascolterebbe. Hai letto qualcosa di Massimiliano che ti ha convinto di più? Ne sei sicuro? Gliel’hai fatto capire? Sei sempre in tempo.
Però, anche se tu pensassi che lui è una specie di mago – che so? – della fantascienza e glielo dicessi, sii anche disposto ad accettare che lui non ne sia convinto quanto te.
Il concetto di doppia verità ti è molto familiare, se non sbaglio. Ecco, l’importante è essere consapevoli che ogni verità è sempre mediata dal singolo individuo.
Ma magari mi sbaglio, magari pensi che Massimiliano si stia rendendo ridicolo scrivendo storie per ragazzi. Gliel’hai mai detto? Provaci, ti ascolterebbe. Però, intanto, parla con lui. Io, a fatica, riesco a immaginare cosa passa per la mia, di testa, figurati in quella di qualcun altro.
Sarei anche curioso di sapere se questa vicenda si svilupperà lontano dai riflettori di TI. Nel frattempo, consentimi, posso offrirti la mia esperienza di umile autore di pseudo storie per ragazzi: sappi che ne sono soddisfatto. E neanche poco. L’ultima storia ha avuto una visibilità che non avrei sperato neppure nei miei sogni più ottimistici. E sì che Erri non si fa molta autopromozione. Anzi, ha un atteggiamento disgustosamente snob: risponde e visita solo chi lo cerca per primo e solo quando lo cerca. Però, quando commenta, cerca sempre di essere cortese e sincero.
Ho lettori, Napo, lettori veri. E più di uno. Pensi che molti autori del genere – che so? – fantascienza possano dire altrettanto? Vedo gli incipoints salire nonostante non ci sia alcun commento, vedo che mi seguono come autore persone che non hanno mai commentato e che non conosco affatto.
Posso chiedere di più? A TI forse no. Nei tempi d’oro i più bravi di voi potevano contare su una platea di circa cinquanta lettori (con i numeri me la cavo), ma quanti di essi erano veri lettori interessati a ciò che leggevano? Uno su dieci? Io penso meno. Adesso quelle cifre sono solo sogni, anzi, qualcuno probabilmente riuscirebbe a raggiungerle di nuovo, ma a che prezzo? Mendicando voti a destra e a manca, andando in giro per i vicoli della rete invitando a votare per sé? Non in cambio di un pacco di pasta, in cambio di ridicole lusinghe e commenti interessati: “Sei bravo, sei bravissimo, sei un genio”.
No, grazie. Mi tengo le mie storie per ragazzi che per ragazzi non sono.
Accetterò i tuoi consigli come l’oro, sempre che il tuo consiglio non sia “scrivi qualcosa di diverso”. O meglio, accetterei anche questo consiglio, ma se fosse doverosamente argomentato.
Ciao, e nel rispetto delle semplici regole di Erri Porta ti preannuncio che ci vedremo presto.
11/11/2017 at 21:49
La mia era una mera curiosità, lo giuro. Non c’è nessun giudizio di merito. Sono sicuro che questa storia avrà anche più successo della precedente, ma la mia domanda resta. Sarà che considero TI un luogo di sperimentazione (e per quanto mi riguarda non saprei cos’altro sperimentare) e, siccome ti stimo come autore, mi piacerebbe vederti all’opera su altri generi. Ma anche così va bene, se la consideri una palestra per poi dedicarti alla letteratura per ragazzi.
11/11/2017 at 22:13
La tua domanda resta, ma se volevi una risposta da Erri Porta potevi rivolgerti a Erri Porta.
E la mia risposta voleva sommessamente farti notare questo dettaglio.
In ogni caso, a chiunque tu la voglia fare, non vedo l’ora di rispondere, ma in privato.
Ciao, a presto, se vorrai.
11/11/2017 at 16:17
Rieccoti! 😀
I genitori sono dolcissimi, direi che ci hai trasportati in una bellissima famigliola… Riesci a scegliere argomenti sempre stranissimi che nelle tue mani diventano meravigliosi… Seguo più che curiosa, e anche secondo me si contenderanno qualcosa che nessuno dei due riuscirà a ottenere 😉
Buona giornata e buon fine settimana!
11/11/2017 at 18:54
Buonasera, Naomi e grazie per i tuoi complimenti. Sono graditissimi e mi scaldano il cuore. Lo so, l’ho gia scritto, ma se è ciò che fanno cos’altro potrei scrivere? 😀
Sono felicissimo che tu sia di nuovo con me, spero di essere all’altezza della tua fiducia.
Cia, ti auguro un ottimo weekend
11/11/2017 at 00:47
Primo! Nessuno dei due riuscirà ad ottenere perché siamo al primo capitolo 😉
Ciao Erri! Iniziamo subito neh? 😉
Nulla da segnalare sul capitolo e ti do il bentornato ^_^
Ciao 🙂
11/11/2017 at 10:17
Ciao, Red. Eh, sì, torno subito e con una storia che è un mezzo esperimento, spero di non esplodere insieme al laboratorio 😀
Ti ringrazio di tutto, ci vediamo presto
11/11/2017 at 00:40
Ciao Erri,
Bentornato. Lieta di essere la prima a leggere e votare!
Che succede? Dante é diventato il topolino dei denti??
Alla prossima.
P.s. sono sicura che saprai divertirci e intrattenerci alla grande!
11/11/2017 at 09:33
Buongiorno, keziarica! Il piacere di ritrovarti qui è tutto mio 🙂
Be’, gli indizi su ciò che sta accadendo sono tanti e convergenti 😀
Io preferisco vederla come un… sillogismo: sappiamo che il topolino dei denti porta i doni per i denti, Dante porta il dono per il dentino, quindi Dante È il topolino dei denti.
Grazie infinite di esserci e degli auguri che mi fai, io cercherò di fare del mio meglio 😀
Ciao, ci vediamo presto