DI DENTINI DA LATTE E ALTRE MAGIE

“Per ogni dentino regala un soldino”

«Dorme?». Seduta al tavolo, la donna in pigiama parlò senza alzare lo sguardo dal monitor del portatile.
L’uomo, fermo sull’uscio della cucina, la squadrò, poi si volse a contemplare la pila di stoviglie sul lavandino.
«Boh, ha chiuso gli occhi. L’ho steso con una storia».
Lei non reagì, il tock del mouse sostituì i tichitick della tastiera.
«Nel senso che gli ho dato proprio una librata in testa».
«Ah ah, quanto sei spiritoso!».
L’uomo entrò in cucina, aprì la lavastoviglie e cominciò a riporvi piatti pollalpeperonati e posate lorde dalla strage di trigliceridi e carboidrati compiuta poco prima.
Sbuffò: «Scusa, non toccava a te caricare la lavastoviglie? Io oggi ho messo a letto Eberardo!».
La donna chiuse il portatile e si alzò: «Dovevo correggere i compiti. E poi io ho cucinato la cena, svuotato la lavatrice, riempito l’asciugatrice e… fatto la raccoglitrice».
Lui si bloccò con un mestolo butterato di lenticchie a mezz’aria: «Eh?».
La donna sbadigliò e si stiracchiò: «Sì, di calzini, ciabatte e indumenti a vario contenuto batteriologico che lasciate sparsi per casa».
«Ma…».
«Abbi pazienza, Dante, sono stanchissima, mi corico». Fece per allontanarsi, ma si fermò.
«Oh!». Tornò indietro e posò una mano sul fianco dell’uomo intento ad aspergere di brillantante lo sportellino della lavastoviglie: «Stanotte deve passare…».
«Il topolino per il dentino di Bebo, lo so. Però…».
«Però?».
L’uomo arricciò un angolo della bocca: «Però mi domando perché, invece, la… fatina dei denti sia così in ritardo».
Lei lo fissò con sguardo assonnato.
Impalata, silenziosa e indifferente agli ammiccamenti.
Dante emise un sospiro: «Oh, insomma! Il mio dente del giudizio!», chiarì, «È dentro il portagioie da due giorni e non è ancora passato nessuno. Anzi, nessuna!». Folte sopracciglia danzavano speranzose.
Lei non riuscì a reprimere una smorfia di disgusto: «È ancora lì?».
Dante mosse ritmicamente narici e punta del naso, in un’espressione da roditore triste. Riuscì a strappare alla moglie un sorriso e un bacio in fronte: «To’! Ti basta? Adesso butta quell’orrore!».
La donna si congedò con un “’notte” appena udibile e ciabattò verso la camera da letto.

*

La fioca luce blu della lampada notturna era appena sufficiente a illuminare il pavimento della cameretta dove i bambini dormivano placidi.
A Dante bastava: recuperò il piattino che Eberardo aveva nascosto sotto il letto; conteneva il dentino e un’offerta che il topolino avrebbe gradito: una scaglia di formaggio.
«Olivia!», chiamò l’uomo a bassa voce. Una cagnetta si avvicinò, lui le mostrò il piattino.
«Mangia!».
La cagnetta annusò perplessa.
L’uomo ebbe un dubbio: raccolse il dente e lo tenne in mano.
«Così va meglio? Avevi paura di inghiottirlo?».
Olivia soffiò col naso.
«Be’? Non ti piace il parmigiano?».
Per non dimenticarsene, Dante mise subito l’offerta nel piattino: una banconota da cinque euro. Quindi, vincendo la forte repulsione che provava per quell’alimento, raccolse il formaggio e lo avvicinò al muso di Olivia.
Lei ribadì totale disinteresse.
«Forza!», insistette lui. Per mostrarle la bontà dell’alimento, se lo portò alla bocca. Ma, forse per la luce scarsa, non calcolò bene le distanze e il latticino gli sfiorò le labbra.
«Augh!», soffocò a stento un grido, «Che schifo!». D’istinto buttò via la scaglia.
Fu in quel momento che avvertì una spaventosa vertigine. Sbilanciato, protese le mani aperte in avanti, così che il dentino gli cadde. Gli parve di precipitare per secondi interi; palmi e ginocchia toccarono infine il suolo, accompagnati dal tintinnio troppo forte dell’incisiv…ino che colpiva le mattonelle.
Olivia guaì e scappò con rapido raschiare d’unghie.
Piegato carponi, l’uomo si guardò intorno e ben presto fu preda di un senso di spaesamento; dapprima notò la luce notturna: perché era così in alto?
E così grande?
E i letti dei bambini? Dov’erano finiti?
E i bambini?
A poca distanza da lui c’era un oggetto circolare, sconosciuto; pareva un sottovaso con un tappeto rettangolare steso sopra. Non era strano che il tappeto, alla luce blu, apparisse blu e grigio. Singolare invece il disegno che vi campeggiava: un cinque sopra la cartina dell’Europa.
«Cinque euro?».
Un profumo invitante che proveniva da una roccia piatta lo distolse. Macché roccia! Quello era parmigiano!
«Che puzza!», si disse, ma no, non lo pensava. Era profumo!
Profumo!
Fu preso da un impulso incontrollabile: staccò un’asperità della sapida roccia e la trangugiò goloso.
«Squisito!», constatò.
Scosse con forza la testa, come a scacciare la confusione: «Squisito?», sussurrò spaventato, «Ma che mi succede?».
In quel momento uno strano raspare lo indusse a voltarsi: percorsa da riflessi color cobalto, una creatura troneggiava su di lui.
Si reggeva su esili gambette, sfoggiava ben due paia di braccia altrettanto sottili e punteggiate da peli così grossi da sembrare spine.
La creatura agitò lunghe antenne.
Dante si stropicciò gli occhi, boccheggiò, poi, in un sussurro rotto dal tamburellare caotico del cuore, provò un saluto prudente:
«Giuditta, suppongo».

Eccomi di nuovo! La speranza, come sempre, è intrattenervi e farvi divertire. Cominciamo: Giuditta e Dante si contenderanno qualcosa che…

  • … nessuno dei due riuscirà ad ottenere. (75%)
    75
  • … cadrà nelle mani di Dante. (0%)
    0
  • … cadrà nelle quattro mani di Giuditta. (25%)
    25
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209 Commenti

  • Oh! Mi ero persa il finale.
    Finale che ci stupisce e dimostra che avevi tutto in mente e ben orchestrato dall’inizio. Ti confesso che la vecchia madre brontolona e uggiosa che è in me ha storto il naso alla scena del bambino che sguazza nella vasca col cane. Nel cuore della notte per coronare il tutto! E il mio sordido lato buonista ha rabbrividito ai ceffoni appioppati alla povera blatta prigioniera. Ma dopo aver messo a tacere questi due insopportabili aspetti della mia personalità, ho apprezzato riso e applaudito.
    Davvero una storia riuscita. Bravo, sig. Porta!
    Ma mi hai lasciato un dubbio: questa cosa di una vita di coppia resa con la metafora della gatta col topo… cosa ne direbbe uno psicanalista? ????

    • Buonasera, befana! Ma sì, dai, credo che, prima di entrare in vasca, Olivia si sia strigliata con… spazzolino e dentifricio. Ti ringrazio davvero per i complimenti, sono felice di averti divertito! 😀
      Ho solo una cosa da chiarire, anche se so che il mio frequente dire e contraddirmi non depone a favore della possibilità di essere creduto 😀 : Augusta, fino al nono capitolo, non esisteva proprio, è un’idea del decimo, che ha visto la luce solo dopo che ho constatato che esisteva un nome abbastanza simile a “Agostina” che mi permettesse di rendere verosimile la doppia identità della fatina.
      In realtà, tutto ciò che sapevo di questa storia l’ho preso da una storia breve che ho scritto (questa sì, e gli è pure piaciuta! 😀 ) per il mio “Eberardo”:
      https://storiegratissumisura.com/2017/06/02/favola-buonanotte-topino-fatina-denti/
      Il nome di due protagonisti, la cagnetta e poco altro.
      Quanto allo psicanalista… be’, gatta col topo mi suona un po’ meglio di cane e gatta 😀
      Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto

  • Wow, Erri!
    Ti faccio un grandissimo applauso! 🙂
    Capitolo fantastico che ha chiuso questa storia con la nota umoristica e delicata che guizza allegra tra le tue parole, facendo scintillare gli occhi dei fortunati lettori che incontrano i tuoi personaggi. 😀
    Bravissimo e alla prossima storia! 😉

    • Buonasera, Fior. Che stupendo commento, grazie di vero cuore!
      Sono fortunato io, ad avere una lettrice come te, che mi riempi di complimenti e belle parole. Che la storia ti sia piaciuta mi riempie di orgoglio e soddisfazione.
      Grazie, grazie e ancora grazie! Se fossi in dubbio se scrivere un’altra storia o no, sapere che tu la aspetti mi basterebbe per decidere. Nel frattempo, ti auguro un sacco di giornate allegre e meravigliose.
      Ciao, giovane Fior!

  • Ciao Erri
    Congratulazioni per la conclusione, positiva, del tuo racconto.
    Invidio la tua fantasia sfrenata e il tuo vocabolario coloratissimo.
    Grazie per la bella storia che mi ha tenuto compagnia, trasportando la mia immaginazione “oltre i confini della realtà”.
    Spero di rileggerti presto, nel frattempo ti auguro un ottimo weekend. A presto!
    Ilaria.

    • Buonasera, FueGod. Ooh, finalmente qualcuno che dimostra di aver capito la morale di questa favola! Che è appunto, come del tutto palese, “Andate dal dentista!” 😀 😀
      E soprattutto, aggiungerei, nel doloroso caso di estrazione, fatevi consegnare l’avorio; in subordine, se proprio lo volete lasciare allo studio dentistico, pretendete un equo compenso!
      Deve finire questa storia che il dentista si fa pagare, ma scherziamo? 😀
      Grazie anche a te, FueGod, grazie un sacco di tutto.
      Ciao, ci vediamo presto

  • Ciao Erri,
    trovo il gioco nella vasca con il riferimento a Moby Dick, geniale. La bellissima avventura che ci hai raccontato lascerà il segno, ne sono sicura. Io, intanto l’ho consigliata ad amiche con bimbi piccoli, perché gliela leggano e li facciano divertire come ha divertito me.
    Dimmi un po’, Augusta è … ma Valentina chi è? 😉
    Ciao Erri è stato un enorme piacere leggere il tuo racconto.
    Complimenti, mi auguro di trovare presto il tuo nome sugli scaffali, sopra una bella copertina colorata!
    Alla prossima!

    • Ciao, gentilissima keziarica 🙂
      Mi fai degli auguri bellissimi a cui non so bene cosa ribattere. Diciamo che sono sicuro di una cosa: in me, questo racconto, ha comunque lasciato un piccolo segno; il faticoso piacere di scriverlo, il piacere di rileggerlo, la soddisfazione e in alcuni casi la meraviglia per i vostri gentili commenti. È già qualcosa, insomma 😀 Se poi ha lasciato un piccolo segno anche in voi, la mia soddisfazione raddoppia.
      Che tu sia arrivata a consigliarlo alle tue amiche mi rende estremamente orgoglioso e darei l’unghia del mignolo destro (tanto è già tutto storto 😀 ) per sapere cosa ne pensano. Un po’ sono anche preoccupato, perché tutto sommato il tono e il linguaggio della storia sono adatti a un uditorio grandicello… insomma, il fatto stesso che questa storia sia piaciuta ai lettori di TI penso indichi che non è esattamente tagliata per un pubblico sotto i dieci/dodici anni 🙂
      In ogni caso, se dovessi ricevere qualunque feedback, positivo o negativo, sarebbe per me un enorme piacere conoscerlo. Del resto, la mia e-mail è nel profilo perché qualcuno la usi… 😀
      Augusta, Valentina…
      Be’, la *piccola* Augusta si è capito chi fosse, e mi meraviglio che Dante non ci sia arrivato da solo 😀 È come se io mi presentassi senza occhiali, dicendo di chiamarmi Enrico Porta e mia mamma non mi riconoscesse… faccio per dire 😀
      Valentina… non so molto di lei, ma con il nome che si ritrova posso sospettare qualcosa 😀
      Grazie, grazie di cuore di tutto, di avermi seguito sin qui, di avermi voluto manifestare in modo così caloroso il tuo gradimento per questa storia, di esserci!
      Per tutto il resto, per le meravigliose cose che mi auguri, c’è tempo. Spero 😀
      Ciao, ci vediamo presto

  • Ciao
    Racconto pieno d’immaginazione, che ti porta a viaggiare con la fantasia nel mondo dell’infanzia. Ritmo a tratti vorticoso, che ti porta a saltare, urlare e rotolare insieme a tutti i protagonisti.
    Storia da leggere tutta d’un fiato, un po’ penalizzata dalla “formula” a puntate (difficile tenere a mente tutte le trasformazioni/evoluzioni…).
    Bravo Erri

  • Ah! Eh! Ih! Oh! Uh! Finale fantastico! Augusta/Augustina e la bimba che fa le fusa sono magnifiche.
    Queste finisce nel repertorio di quelle da leggere e rileggere! Chissà se ne faranno mai un ebook (ogni tanto ne estraggono qualcuna) 🙂

    Alla prossima storia… continua a farci sognare 😉

    Ciao 🙂

  • Oooooooooooooh. Un ottimo finale …e il cerchio in qualche modo si chiude.
    Le immagini familiari danno sempre un bel senso di calore e di pace. Sarò ripetitivo, ma questa storia mi ha ricordato dal primo all’ultimo capitolo alcuni cartoni animati di quando ero piccolo ( tanto tempo fa xD) ed è stata una sensazione davvero piacevole 🙂

    Grazie 🙂 Bellissima storia 🙂

  • Oooooooooooooh. Un ottimo finale …e il cerchio in qualche modo si chiude.
    Le immagini familiari danno sempre un bel senso di calore e di pace. Sarò ripetitivo, ma questa storia mi ha ricordato dal primo all’ultimo capitolo alcuni cartoni animati di quando ero piccolo ( tanto tempo fa xD) ed è stata una sensazione davvero piacevole 🙂

    Grazie 🙂 Bellisima storia 🙂

  • Buonasera Erri,
    appena ho visto che avevi pubblicato il gran finale non sono riuscita ad aspettare, ho mollato latino e per dieci minuti mi sono lasciata trasportare nel tuo mondo. Però sono stata brava, ho resistito a commentare subito per finire di studiare… Quindi ecco qui il mio commento in differita ahah.
    Direi che il lieto fine era perfetto, la famiglia riunita e nuovamente umana e canina è stata la cigliegina sulla torta. Apprezzo sempre le famiglie che descrivi, sono delle vere oasi di amore e gioia, un esempio per quelle reali. Si vede che anche tu nella vita dai molta importanza alla tua. 😉
    Ancora una volta ti ringrazio per un’altra avventura meravigliosa che mi hai fatto vivere, mi sento un po’ in colpa per non averti potuto dare nulla in cambio, se non qualche commento che con la mia scarsa esperienza non ti sarà stato nemmeno tanto utile… Quindi grazie, grazie e ancora grazie!
    Ti aspetto per la prossima storia, non vedo l’ora! 😀

    • Buonasera, Naomi.
      Sono io che ringrazio te e ti assicuro che hai dato davvero tanto in cambio. Grazie di cuore, le tue parole sono importantissime per me 🙂
      Ebbene sì, ho una famiglia, e questo racconto ha preso spunto da una storia breve pensata per il mio “Eberardo”. Certo, non è sempre e solo amore e gioia (guarda caso, anche Dante e Augusta si punzecchiano un po’ nel primo capitolo 😀 ) ma non c’è per niente di più importante e penso che in fondo sia questo il messaggio che vorrei trasmettere.
      Grazie un sacco, dal profondo del cuore, il tuo sostegno è per me impagabile.
      Ciao, ci vediamo presto

  • Eberardo, naturalmente
    Io avrei visto bene « eledante » o « pachisorcio », anche ?
    Ma se invece di un navigatore si fossero orientate che so io, con le loro antenne, le blatte, come se la sarebbe cavata il genio topofantico?
    Ho già visto delle blatte sbucare da un WC (ho vissuto per un po’ in un’isola dei caraibi e le blatte volanti e ubique son uno dei lati negativi di quel paradiso terrestre) ma tutto questo cafarnaum non lo avrei mai immaginato. La storia si concluderà al gabilnetto o in un’altra stanza? Al prossimo capitolo per l’ardua sentenza ?

  • Ciao Erri.
    Che forza avere l’intelligenza di un elefante!
    Tanti grafici incomprensibili e una spettatrice che non capisce un H di quello che le stai dicendo.
    Capitolo molto bello, divertente ed entusiasmante esattamente come tutti quelli precedenti! ?
    Ciao, Erri, ti auguro un buon Week end!

  • Eccomi,
    direi proprio di svegliare il piccolo Eberardo, in fondo in ogni tua storia precedente i bambini avevano un ruolo fondamentale e credo che ci sia bisogno di loro almeno nei momenti più importanti 😉
    Finalmente Giuditta è stata sconfitta, e io ho fatto la rima?
    Speriamo di non rivederla più!
    Alla prossima!

  • Ciao Erri,
    ti prego, dimmi che: “concluse Dantefante trionfante” è una svista e non un richiamo onomatopeico! Deve pur esserci qualcosa, un refusino, una minuscola, infinitesimale dimenticanza, uno scatto involontario delle dita sulla tastiera….
    😉 eppure, non so perché, non si tratta di svista. 🙂
    Non solo scrivi benissimo, hai la fantasia sfrenata di un bambino, ma la tieni a bada con le briglie (un po’ allentate) di un adulto consapevole. Erri, non aggiungo altro, sai cosa penso e non voglio risultare ripetitiva.
    Vai, con l’ultimo capitolo e sveglia il piccoletto!

    • Buongiorno, keziarica. Quella rima è effettivamente voluta, so che può piacere o no, io ho deciso di metterla, mi pare che rafforzi l’epiteto che viene associato in quel punto a Dante. Forse i refusi non sono tantissimi, ma ci sono eccome, non solo errori di battitura ma anche ripetizioni e simili che – in maniera alquanto misteriosa – mi saltano all’occhio solo dopo aver postato il capitolo 😀
      Grazie, keziarica, sei gentilissima e preziosa per il mio Ego 😀
      Ciao, ci vediamo presto

    • Buonasera, cap.riccio. Sai, la vedo in modo un po’ diverso: c’è un momento, immediatamente dopo l’ultimo scoppio pirotecnico, in cui hai negli occhi ancora l’eco retinica e già stai inconsapevolmente cominciando a fissare il ricordo di quella cosa che tanto ti è piaciuta. Rievochi immagini appena viste, le classifichi, fai ordine tra loro e conservi solo le cose che ti sono piaciute di più o indugi su qualche dettaglio. Ecco, il decimo capitolo mi servirà, spero, a fare ordine, perché il lettore possa avere di questa storiellina un ricordo più chiaro e piacevole possibile 😀
      Ciao, ti ringrazio e ti auguro una buona serata

    • Buonasera, cap.riccio. Oddio, ti devo confessare che sono molto lontano dagli ambienti editoriali, magari riuscissi a scegliere un genere in base alle esigenze di mercato 😀
      Però questo genere, che tu hai generosamente etichettato come racconti per ragazzi (io lo spererei, ma ho qualche dubbio che sia il target di elezione 😀 ) mi piace. O meglio, mi piace scrivere in questo modo, direi che sto scoprendo che lo preferisco 🙂
      Grazie un sacco, ci vediamo presto

  • Ciao Erri, devo proprio dirti che quando ho visto che ci hai già condotto all’ottavo capitolo mi è sembrato impossibile, sono davvero volati! Mi hai trasportato con le tue parole senza che riuscissi a rendermi conto che siamo già quasi alla fine purtroppo, ma questo vuol dire che la tua storia mi sta piacendo davvero tanto. Grazie!?
    Ho letto che stai pensando a un progetto di più ampio respiro, mi raccomando di tenerci informati sui progressi, se pubblicassi un tuo libro da qualche parte lo comprerei sicuramente!?
    Mi dispiace per l’emicrania, spero sia passata ?
    Buona serata e buon fine settimana!

  • Ciao Erri,
    molti hanno idee meravigliose su storie avventurose che gli frullano in testa, poi all’atto di esternarle, si perdono, le travisano e le rendono pari a milioni di altre idee, che non andranno mai da nessuna parte. Tu no. Tu hai un tuo sistema per traghettare fuori le idee e trasformarle in magia. Non dirmi che usi una lettiera ultradimensionale… 😉
    Te lo ripeto fino allo sfinimento: fa’ qualcosa per questo racconto, proponilo, fallo diventare qualcosa di più, è troppo bello per restare intrappolato qui. Senza nulla togliere a TI.
    Ti auguro una bella giornata Erri, bella come le meraviglie che racconti!

    • Buongiorno, keziarica! Sei semplicemente impagabile! Mi trasmetti entusiasmo e ti ringrazio con tutto il cuore. Sappi che è anche merito tuo se sto considerando la possibilità di un progetto “di più ampio respiro”. Ebbene sì, ci proverò: cercherò di scrivere qualcosa di più impegnativo di un racconto di cinquantamila caratteri.
      Non so ancora se con questa storia o usando altre vaghe idee che ho in mente, ma ci proverò 😀
      Grazie un sacco per il commento e i complimenti, ci vediamo presto!

  • Io lascerei fare l’esperta.
    Mi sono immedesimata in uno preso in un vortice di sabbia impregnata di « catalizzatore »… bleah!
    Molto divertente ma è voluto o capitato 5000 caratteri per un semplice spostamento? Un capitolo « di passaggio » in tutti i sensi.
    Conoscendoti, non è una critica, solo un’osservazione, giuro!
    Ciao, epifanico emicranico

    • Buonasera, befana! In effetti varcare i vortici sabbiosi potrebbe essere poco piacevole, ma chissà, forse la “sabbia speciale” ingloba il catalizzatore e gli impedisce di entrare a contatto con i viaggiatori, bisognerebbe approfondire la cosa, ma penso che sia così, altrimenti Dante si sarebbe lamentato 😀 😀
      Per rispondere alla tua domanda, prima di scrivere il capitolo pensavo di “farci stare” fino al recupero del dente, quindi diciamo che ho rispettato la tabella di marcia che mi sono posto. Di certo non prevedevo di svilupparlo così, relegando a poche parole l’esito della missione, ma se infine ho scelto di renderlo in questo modo è perché mi ha convinto più di altre possibilità. È però innegabile che i caratteri contati influiscono in modo determinante su ciascun capitolo e ti confesso che, nel mio caso, quasi sempre mi fanno migliorare ciò che scrivo.
      Ciao, grazie un sacco, ci vediamo presto

  • Le Gattaiole Gigadimensionali mi ispirano assai.
    Ma che schifo, già mi fa senso sta cosa che in tanti si conservano i capelli e i denti dei bambini, ma chi è che si conserva i propri denti del giudizio?!!!!!!!!
    Se è autobiografico, non volevo offendere… bé un po’ sì! 😉
    Il geyser marrone… come direbbe mi marì, “l’humour pipi caca funziona sempre”, mi hai fatto ridere, estemporatto.
    Ciao e ritutto

    • Buongiorno, befana. Ma no, povero Dante, non è che volesse proprio custodirlo, è che sotto sotto sperava che la fatina lo prendesse e gli lasciasse qualcosa in cambio 😀
      E detto tra noi, io penso che sia proprio per questa infantile ingenuità che alla fine si è trasformato in un topino del denti 😀
      Come dicevo anche a FueGod, non ho tenuto il dente del giudizio che mi hanno estratto qualche mese fa, ma un po’ avrei voluto rimirarlo bene, non limitandomi a dargli una fugace occhiata sulla pinza della dentista 😀
      Ciao, un sacco di ritutto anche a te

  • Ciao Erri,
    le gattaiole mi piacciono, scelgo questa opzione.
    Poi è una scelta talmente bizzarra che non riuscirei nemmeno ad immaginarle, specialmente “gigadimensionali”??, quindi mi affido alla tua creatività, fantasia ed esperienza di scrittura, per potermici ritrovare, insieme ovviamente, ai tuoi personaggi.
    Leggere i tuoi capitoli è sempre interessante, sappi che per me sei come una scuola.
    Buon anno!
    Ilaria

    • Buongiorno, Ilaria. Il tuo commento è così lusinghiero, che non posso accettarlo, a meno di leggere le tue parole interpretandole come un “Leggendo ciò che scrivi, imparo come *non* devo scrivere”. Ecco, in questo caso lo accetterei… ma, aspetta, in questo caso mi staresti insultando! Perché? Che ti ho fatto di male??? 😀 😀
      Scherzo, ovviamente, arrossisco e ti ringrazio un sacco. In realtà anche io avrei bisogno di imparare molto, solo che alla mia età l’apprendimento è più difficile e lento. Ma leggo sempre con attenzione ogni critica che mi viene rivolta, nella speranza di riuscire a migliorarmi. Il resto… il resto è fatica e divertimento: la fatica di leggere mille volte e mille volte cambiare quei dannati cinquemila caratteri e il divertimento di fare qualcosa che mi fa stare bene.
      Ciao, ci vediamo presto

  • Ciao Erri,
    Mi dispiace molto di non aver potuto seguire la tuo storia per tutte le vacanze, ma sono stata piena di impegni! ?
    Comunque la storia sta procedendo proprio bene. Adoro i tuoi titoli in rima e tutto l’umorismo e la fantasia che metti nel testo.
    Ora ci precipitano all’inseguimento di Giuditta! So che riuscirai a creare un’avventura dietro l’altra e farci divertire come se noi fossimo i protagonisti del racconto.
    Ciao Erri! Buon anno! ?

  • “Dante teneva la punta della coda tra le zampe e la rosicchiava come una pannocchia.”
    questa immagina, nella sua semplicità, è fantastica.
    Estemporatto… Ma dove li trovi tutti questi termini??
    Bravissimo Erri, ma che te lo dico a fare? Direbbe qualcuno…
    Ti auguro un Anno pieno di Storie Meravigliose come questa. Ti auguro, e mi auguro, che una delle tue storie, questa sarebbe perfetta, diventi presto qualcosa di più! Non è che puoi startene qui a raccontare questa meraviglie, così come se nulla fosse. Ci vogliono ali più grandi per questa storia!
    Ciao!!

    • Buonasera, keziarica. Ti chiedo scusa per il ritardo con cui ti rispondo, un commento come il tuo avrebbe meritato ben altra solerzia 😀
      Il tuo augurio è bellissimo, grazie infinite! Mi fa stare bene!
      Non so se la storia arriverà mai a un pubblico più vasto di voi gentilissimi lettori di theincipit, ma parole come le tue mi spingono a provarci… e so già a chi rivolgermi: Giuditta Lablatta, in fatto di grandi ali, sa il fatto suo! Chiederò una consulenza a lei 😀 😀
      A parte gli scherzi, grazie, sul serio.
      Ci vediamo presto

  • Okay, mi vuoi proprio far morire dal ridere, questo capitolo era la conferma finale 😉
    L’idea dell’estintore era geniale ahah…
    E per restare in tema “risate” voto l’opzione più divertente, il deserto di lettiere! Come ti vengono queste idee?? Non finirai mai di stupirmi 🙂

    • Buongiorno, Naomi e Buon Anno. Felicissimo di riuscire a farti ridere, è il mio primo obiettivo 😀
      Ma no, non stupirti troppo delle mie “idee”, alla fine per la maggior parte sono rielaborazioni di immagini e idee già viste o lette da altri. Non è un processo cosciente, voglio dire, non è che penso a qualcosa che ho letto e lo cambio un po’, però sono abbastanza persuaso che il meccanismo “creativo” sia questo. L’importante, appunto, è rielaborare, altrimenti si chiama plagio 😀 😀
      Ad esempio, vediamo da dove posso aver tratto le opzioni. È un gioco che faccio con te, perché fino ad ora non me lo sono chiesto. Vediamo, il grattacielo di gattaiole è facile: “Monsters & Co.”, c’è qualcosa di molto simile. Le porte, visto l’aspetto delle fatine, cambiano dimensione e denominazione.
      Il campo di gomitoli è più difficile e non gli trovo una corrispondenza esatta, ma lo associo al campo di spighe in Elianto, per via di come lo immagino “fisicamente” e per l’associazione di ogni spiga a un determinato individuo.
      Il deserto di lettiere… ecco, questo non lo so bene, però devo aver letto qualcosa di simile, da qualche parte 😀
      Insomma, nulla si crea e tutto si trasforma.
      Ciao, ci vediamo presto

    • Buon… buon mattino, Red! Be’, ti ringrazio un sacco, mi fai cominciare il nuovo anno con una carica stratosferica 😀
      Per quanto riguarda l’osservazione sullo Zero: o Agostina è esperta di odontogenetica magica e sa che il gene Zero è recessivo e quindi implica che entrambi i genitori lo trasmettano al figlio, oppure sta tirando a indovinare 😀 😀
      Grazie di nuovo, di cuore, e visto che è cominciato da un paio d’ore, ti auguro un fantastico nuovo anno!
      Ciao, ci vediamo presto

  • Buongiorno Erri, il tuo nuovo capitolo mi ha dato la carica giusta di energia per iniziare la giornata, grazie! La descrizione del mondo scongelato è splendida, e sono contenta che tu ci abbia rivelato il modo di far tornare Olivia come in origine… Visto che la giungla è fitta e strana mi sembra il posto ideale per nascondersi… Recuperiamo Olivia! 🙂

    • Buonasera, Ilaria, scusa il ritardo!
      Grazie un sacco per il tuo commento, sono contento di scrivere qualcosa di “frizzante” 😀
      Sulla blatta: capisco che faccia un po’ senso 😀 ma mi sa che la maggior parte dei miei lettori ha una predilezione per gli horror, perché Giuditta ha avuto una maggiranza schiacciante, tra le opzioni 😀
      Grazie di nuovo di tutto! Ciao, ci vediamo presto

  • Sarà meno colorato e pittorico ma per me una blatta sta nel sottosuolo ( e se potesse non uscirne mai la cosa non mi dispiacerebbe ^^)
    Ma lo sai che non ho nulla da dire se non: mi è piaciuto un sacco, anzi, un sacco e una sporta.
    Dal plof “mi è caduta la coda?” alle ali variopinte di Giuditta, passando per le surreali presentazioni e il cane che digerisce la magia nel mezzo del collare fissato al tavolo dal guinzaglio, su una camicia di flanella. Bellissimissimo, Erruccio!
    Baci abbracci e pizzicottini sulle guance paffute 😆

    • Buonasera, befana.
      Visto il bel commento che mi fai, e di cui ti ringrazio tantissimo, ti devo confessare di aver pensato a come tu avresti accolto questo capitolo, perché in alcuni punti ho utilizzato cliché abbastanza inflazionati (uno su tutti: Giuditta che li segue attaccata al treno).
      Ho pensato “Non le piacerà”. E subito dopo: “Be’, però è uno dei capitoli che ho scritto con meno fatica, è filato tutto abbastanza liscio”. Al che ho cambiato parere, perché ho notato questa corrispondenza, tra facilità del “parto del capitolo” e “favore” con cui lo accogli. Insomma, il messaggio è “write easy!” 😀
      Fosse facile 😀 😀
      Grazie un sacco per il commento e i complimenti, ti auguro un carrello della spesa pieno di festività da trascorrere insieme ai tuoi cari, con i quali consumerete, come tutti, settantamila calorie pro capite a pasto che vi permetteranno, a Gennaio, di iscrivervi in palestra con rinnovata motivazione.

  • Oh, Erri, questo capitolo è fantastico! La fine ricorda l’incipit di Collodi che si rivolge ai piccoli lettori, e regala ancora un po’ di magia a quello che racconti.
    Che ti posso dire? Non saprei trovare nulla che non va, mi spiace, non riesco a dire che bene di questa tua storia, che si fa sempre più consistente. I personaggi prendono vita, gli ambienti si colorano e si fanno immagini nella testa di chi legge… Dovrebbero farci un film d’animazione. Dovresti, una volta finito, mandarlo in giro, svilupparlo, non lo so, farci qualcosa.
    Bravo!

    • Buongiorno, keziarica!
      Grazie, sei tu fantastica che mi coccoli con tutti questi complimenti. L’idea di sviluppare meglio alcune storie ce l’ho, è la costanza che mi manca 😀
      Ma prima o poi manderò “qualcosa in giro”… o almeno spero 😀
      Sul finale, anch’io ho pensato a Collodi, ma solo dopo averlo scritto; mi fa piacere che tu abbia avuto la stessa sensazione 🙂
      Ciao, ci vediamo presto

  • Buongiorno Erri, arrivo solo ora per tediosi motivi che non sto qui a descrivere. Ma non è stato ovviamente difficile recuperare il tutto. Rispetto ai precedenti, questo racconto ha una sfumatura più inquietante che mi ricorda le atmosfere cupe (rispetto agli standard) di un cartone animato che guardavo da bambino, il cui protagonista era appunto un topo.
    Il ritorno di Giuditta credo sia essenziale a questo punto.

  • Buonasera Erri, la caratterizzazione dei topolini così umana rende tutto molto più divertente e “realistico” …. Continuo a stupirmi della tua fantasia 😉
    Olivia secondo me creerà ancora un po’ di danni… Tale cane, tale padrone! Sono due pasticcioni 🙂
    Buona serata, alla prossima!

  • Assolutamente indeciso, alla fine ho votato Giuditta ^_^

    Ciao Erri. Non mi è arrivato l’avviso di risposta ma mi sono accorto in tempo della continuazione e così eccomi qua. La narrazione è sempre più fantastica: la fatina micina è eccezionale e così pure il Dentino Zanna Negativo (o Zanna Meno) dal valore esorbitante. Finora la storia non ha mai perso tono ed io sono sempre più entusiasta 😀

    Continua così.
    Ciao 🙂

  • Rieccomi Erri!
    Dopo un lungo periido di assenza sono tornata e ho letto tutto d’un fiato gli ultimi quattro capitoli…
    Che dire, mi sono piatti tantissimo e, sfidando la mia naturale repulsione per questi insetti, vorrei proprio sapere che fine ha fatto Giuditta!
    Buona notte serena e senza interruzioni, speriamo!

    • Buongiorno, Dhalya. Proprio tu dovresti sapere che non ti devi preoccupare di raggiungermi in ritardo 😉
      Sono felice che la storia ti stia piacendo, magari, se vince l’opzione Giuditta, avrai modo di affrontare la tua fobia e scoprire che questi graziosi insetti possono essere interessanti.
      La notte è passata serena e senza interruzioni, quindi ti ringrazio in ritardo, sicuramente il tuo augurio ha avuto effetto 😀
      Ciao, buona giornata

  • Bellissimo questo capitolo, Erri!
    Sei bravo a descrivere le cose, i personaggi, le situazioni, sai richiamare alla mente le immagini con quello che scrivi. Mi pareva quasi di vedere una cartone animato, di quelli belli, mentre leggevo. Qualcuno dovrebbe pensare di contattarti per comprare i diritti dell’opera e farne qualcosa di più grande.
    complimenti!
    Aspetto il prossimo e dico che Olivia creerà confusione!

    • Buongiorno, Allegra! Grazie, arrossisco!
      Ti voglio confessare uno dei miei sogni più megalomani: mi immagino un giorno, tra qualche decennio, non prima 😀 , portare al cinema un nipote, guardare con lui un film di animazione e scoprire che…. mi hanno rubato la sceneggiatura! 😀 😀
      Sarebbe una soddisfazione. Dici che è improbabile? Uhm, lo penso anch’io, ma lo trovo un po’ meno improbabile della possibilità che qualcuno mi paghi per quello che scrivo 😀
      Ah ah, scusa, non ti meriti questo humor nero, ammesso che sia humor.
      Tornando serio, o rimanendo serio ma in modo un po’ diverso, ti ringrazio veramente tantissimo, perché sono commenti come il tuo che mi fanno capire che mi piace ciò che sto facendo, mi fa capire che la scrittura è un hobby che si ripaga da solo mille volte più dell’impegno che mi richiede.
      Ciao, ci vediamo presto

  • E Giuditta?
    Trovo inquietante se non terrificante che anche i dentini da latte possano essere mercificati con tanto di quotazione più o meno esorbitante. Ignorando queste implicazioni horror, il capitolo è molto divertente. Ripensandoci, anche il controllore che domanda bolle e permessi anche qui è altresì inquietante… quindi non so se prevalgano le sfumature orrorifiche o quelle poeticobuffobambiniche… il che forse è ancora più spaventoso. Insomma, cominci a farmi paura. ?
    Non ho colto l’etimologia Di Biancostuggio, cioè, bianco sì

    • Buongiorno, befana. Ah ah, ma non sono i topini a mercificare per primi i dentini lasciando il soldino? Poi, ovviamente, la dottrina del plusvalore impone che qualunque cosa abbia mercato può essere venduta e rivenduta a prezzo sempre maggiorato 😀
      Si tratta di capire cosa ne fanno i clienti finali, di questi dentini 😀
      Stuggio è una parola che, a seconda delle zone, ha significati leggermente diversi: astuccio, contenitore. Nel mio caso, direi “ripostiglio nascosto”.
      Ti ringrazio un sacco di tutto, ci vediamo presto.

  • Ma… la coda si è impigliata! Anche io non riuscirei a controllare una coda da topo, se mi spuntasse da un giorno all’altro… Povero Dante, non una che gli fili liscia! 😛
    Sempre più divertente, bellissima questa parte:
    “la classica, variegata fauna che si può trovare in una qualsiasi metropolitana del mondo… se si sorvola su alcuni particolari, tipo facce pelose e orecchie paraboliche.”
    Non ho ben capito come abbia fatto Giuditta a rimanere viva dopo essersi spiacicata, ma in fondo è sempre così: i cattivi non muoiono mai 😉
    Buona serata, e buona settimana! 🙂

    • Buonasera, Naomi! Felicissimo che tu stia trovando il racconto divertente 😀
      Riguardo a Giuditta: quando è caduta di testa si è sentito un rumore come di mora marcia che esplodeva perché in testa, a mo’ di copricapo, Lablatta aveva appunto una mora marcia (lo avevamo notato nel secondo capitolo) 😀
      Solo che Dante, all’inizio, ha creduto che si fosse rotta la zucca 😀
      Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto

  • Avevo scelto qualcuno si intromette ma mi sa che non vince.
    Non so dove ti inventi ste cose: la metro zeppa di padri-topini con le borse zeppe di dentini caduti mi ha fatto morire, me la sono immaginata, già che le stazioni e scale mobili delle metro di questo mondo non profumano di buono!
    E una menzione speciale per il topino che, allertato dall’esperienza, si muove con la coda tra le mani come lo strascico di una sposa. Che poeta!

    • Buongiorno, keziarica!
      La questione “blattecci” è per me complessa: non mi illudo che questa sia una storia per bambini, se non altro perché qua sopra nessun bambino la legge (qualche ragazzino/a sì, però 😀 ). E allora perché mettere quella frase? Non ne sono sicuro neanche io, so solo che ero cosciente che la spiegazione sarebbe risultata pleonastica e forse irritante ma non l’ho voluta togliere. Penso di aver voluto strizzare un’occhio al “bambino che è in voi”, dandovi per un attimo l’illusione che stiate leggendo una storia per bambini.
      Sì, penso sinceramente che sia questo.
      “Quacchierò” e “roditori vendicatori” hanno invece lo stesso movente, diciamo musicale (o, se non ti piace la musica che fanno, cacofonico 😀 ).
      Nello scambio di battute riferito ai nomi della blatta c’è un giochino abbastanza scoperto:
      Urlò Uno
      Suggerì un Secondo
      Traccheggiò un Terzo (traccheggiò???)
      A quel punto mi serviva una parola con la q per “il quarto” e per sottolineare il gioco precedente e anche il fatto che il giochino era durato fin troppo, ho voluto inventare una parola palesemente inesistente. Allo stesso modo, roditori al posto di topi perché fa rima.
      Non sono gli unici esempi, in realtà ci provo spesso, con alterni risultati 😀
      Ti ringrazio un sacco del commento e di tutto, ci vediamo presto

    • Buonasera, Athelas! Che carina, grazie! Sai, Erri Porta era partito con l’idea di scrivere storie per bambini. Poi, si sa, qualche volta la realtà prende strade diverse e non previste. Alla fine non so quanto un pubblico sotto i – quanti? Dieci? Dodici? – diciamo quattordici anni possa trovare piacevoli i racconti che mi sono ritrovato a scrivere. Ma, se riesco a far tornare bambina una lettrice adulta, la cosa mi va benissimo comunque, o anche di più: è una magia, diversa, ma pur sempre una magia! 😀
      Grazie un sacco, ci vediamo presto!

  • Ciao Erri
    Ma quant’è carina questa storia?? Mi piace da matti!
    È scritta benissimo, davvero complimenti. Ho letto i capitoli con molta curiosità ma soprattutto ho immaginato tutte le scene delle trasformazioni, la cagnetta ristretta poverina, lui topo insomma uno spasso! Mi hai fatto sorridere. È una storia davvero esilarante a parte la blatta che per quanto possa essere simpatica, mi fa venire i brividi ???? (ho dei problemi con gli insetti ?).
    Scelgo la città incastonata.
    Ciao
    Ilaria

  • Non sapevo cosa scegliere, ma visto che ci si accede con le scale mobili di una metrotopolitana, vada per la metro(to)poli.
    Questo capitolo mi è piaciuto davvero molto, mi ha fatto ridere: preferisco quando immaginazione e inventiva frizzano e lazzano senza sovraccaricarsi di riccioli, pieghe damascate e dettagli superflui e invasivi.
    A me per il cane non è dispiaciuto, sarà che sono gattara? O allora che , se non è traumatizzato il padrone che è diventato un sorcio, perché dovrebbe esserlo il cane che è rimpicciolito?
    A me la cosa che turlupina è “ma che denti c’ha sto Eberardo”? Già, poveretto c’ha un nome che lascia stare, ma pure id enti stregati. Sempre meglio che cariati, oppure no?
    Amitiés

    • Buonasera, befana. Ah ah, fai molte giuste riflessioni:
      La metropolitana presuppone una metropoli…. ed è naturale immaginare che la metrotopolitana non sia da meno 🙂 , se ci avessi pensato avrei messo tre metrotopoli nelle tre opzioni 😀
      Va be’, magari, dopo il primo tratto percorso sotto terra, racconto un tragitto extraurbano in treno.
      Sul cane: ma sì, non lo voglio trattare troppo male… e poi, appunto, mi sembra che sia una storia in cui tutti sono disposti a non farsi paralizzare dagli strani eventi, anche Olivia li accetterà di buon grado! 😀
      Sulla magia del dentino avrò modo di ritornare 😉
      Lietissimo che il capitolo ti sia piaciuto!
      Ciao, befana, possa il potente spirito della Variopinta Ittifauna Provenzale esserti propizio! 😀

  • Ciao Erri, anche io come Red ho apprezzato la trovata della cagnetta ristretta, l’importante è che entro la fine della storia torni com’era, poverina 😉
    Mi immagino un bimbo che ascolta le tue fiabe, penso che chiunque rimarrebbe a bocca aperta.
    Bello, bellissimo, mi dispiace ripetere sempre commenti simili ma è ogni volta tutto davvero perfetto 🙂
    Buona settimana!

    • Buongiorno Naomi. Il tuo commento è bellissimo e mi imbarazza. Complimenti sinceri come i tuoi, anche ripetuti mille volte, non possono che farmi piacere ogni volta che li ricevo. Quindi figurati se devi dispiacerti! Ti ringrazio, perché contribuisci ad allietarmi la giornata.
      Quando una lettrice o un lettore mi fa sapere che qualcosa che ho scritto le/gli è piaciuto, io mi dico che con quella lettrice, o lettore, ho qualcosa in comune, qualcosa che traspare da ciò che scrivo e che sono riuscito a trasmettere. So bene che sono lontano dalla perfezione, anzi, credo che non esita neppure una “Perfezione”. Esistono alcune storie che piacciono ad alcune persone. Io sono felice che le mie piacciono a te. E sono lusingato – moltissimo – da ciò che aggiungi: far rimanere a bocca aperta i piccoli lettori è la mia massima aspirazione.
      Io spero che sia vero, almeno per una piccola parte di loro 😀
      Grazie, Naomi, di vero cuore.
      Come vedi, anche i miei ringraziamenti sono ripetitivi, ma mi auguro che tu li possa gradire comunque, quanto io ho gradito il tuo commento 😉
      Ciao, buoni giorni!

  • Assolutamente fantastico! Io voto ghiaccio e neve, visto che fa freddo. A differenza degli altri, ho trovato molto azzeccata la trovata del cagnolino-dentino affinché questo “oggetto” ora possa muoversi liberamente e far sudare le proverbiali 7 camice a chiunque voglia acchiapparlo.

    Avanti a tutta velocità! ^_^

    Ciao 🙂

    • Buonasera, Red. Esatto, l’idea era proprio quella di rendere il dentino “semovente”, otre che di cominciare ad identificarlo come un oggetto dalle proprietà magiche.
      Credevo di poter essere tacciato di banalità, ma non di scarsa chiarezza 🙁 e anche 😀
      Forse – chissà? – non avrei dovuto usare il termine “avorio” per riferirmi al “materiale dei denti”. Per quanto, tecnicamente, non sia mica sbagliato.
      Sono felicissimo che il capitolo ti sia piaciuto, ti ringrazio di tutto, ci vediamo tra poco.

  • Ciao Erri,
    La città incastonata tra giungla e oceano.
    Non ho capito cosa é successo alla cagnolina Olivia… é diventata un cane d’avorio di piccole dimensioni?
    Inutile dirti che trovo il capitolo divertente e chiaramente ben confezionato.
    Aspetto il prossimo e ti auguro un buon inizio di settimana!

  • E dov’è la metro-topo-litana?
    Non so che bisogno ci fosse di rimpicciolire la cagnetta… Già è sparito Dante, sai che scompiglio in famiglia?
    Invece è molto ben riuscito lo scambio di battute tra Dante e Giuditta e l’inattesa apertura verso il nuovo mondo.
    Una metropoli nel deserto.

  • Mi ero dimenticata di seguire la storia! Comunque ho risolto, e menomale che sono arrivata in tempo 🙂
    Non finirai mai di stupirmi con la tua fantasia, adesso abbiamo un Dante topo… e quindi direi una metrotopolitana (e confermo di aver letto metropolitana 😉 )
    Aspetto il prossimo, ogni tuo capitolo è frizzante e trasmette sempre il buonumore 😀

    • Buonasera, Naomi! Grazie un sacco del commento e dei complimenti carinissimi! Non preoccuparti di essere in ritardo o in anticipo, a me fa piacere sapere che mi leggete, presto o tardi conta poco! E comunque il ringraziamento è doppio, perché hai sbloccato il pareggio delle opzioni 🙂
      È vero, avrei dovuto pubblicare oggi il terzo capitolo, sono un po’ in ritardo ma nei prossimi giorni vedrà la luce. Spero che ti piacerà.
      Ciao, ottimissimo weekend a te e alla tua famiglia 😉

  • Cieo Erri,
    bello questo capitolo!
    Il tono innocente di Dante e quella voce appena sarcastica con cui parla Giuditta sono descritti benissimo, tendono a fondersi con le pupille del lettore e non uscirgli più. 😉

    Il fatto che hai scritto “Sapiens” al posto di “Sapiens Sapiens” fa capire che sei informato sulle novità, non come la maggior parte delle persone che conosco. 🙂
    Bravo, Erri! Alla prossima e buona giornata! 🙂

  • I racconti vanno letti con cuore e occhi di lettore. Se ci si mette a fare i tecnici della scrittura creativa, si perde il gusto della lettura. Questo racconto va letto lasciando spazio al bambino che c’è in tutti noi. Sarà pure un’immagine abusata quella del bambino che c’è in noi, ma per questo racconto andava assolutamente rispolverata.
    L’airbugs mi sarebbe piaciuto…

    • Buonasera, cap. Riccio! Che piacere i nuovi lettori, benvenuto! Guarda, a proposito di bambini, parli con uno che crede che l’unica differenza tra bambino e adulti è che il secondo non fa cose che gli piacerebbe fare perché gli hanno insegnato che non si può. Quindi, nel mio caso, non c’è grossa differenza tra bambino che è in me e bambino che è fuori 😀
      Boh, forse perché sono nato già un po’ vecchio… e questo mi pare in contraddizione con… Oh, basta!
      Ti ringrazio un sacco del commento e di esserci, ci vediamo presto.

  • Ho scelto la sciacquovia anche s emi fa un po’, senso: la metrotopolitana è troppo telefonata e promossa ;p
    Ti ho già scritto (più di una volta, temo: sono tendente al bofonchiamento reiterato) che faccio fatica quando eccedi con la tua barocca sovrabbondanza di dettagli destinati a far dire “wow! Che fantasia ” e spalancare la bocca a tutti i tuoi “bambini” lettori. Quetso capitolo non è solo barocco, pure rococò 😉 però mi ha fatto sorridere più di una volta lo stesso. E anche sudare freddo, pensando a tutte le volte in cui sono stata “topino” dei denti, l’ho scampata bella. Fortuna che i miei rampolli hanno passato l’età. Mi è andata bene.

    Ciao

    P.S. Piccola parentesi autobio: il passaggio sul “soldino? sono 5 euro!” mi ha fatto molto ridere. Una volta, in assenza di monete, mi trovai anch’io a mettere un cinquino. Il problema fu la reazione del pargolo. “primo dente 1 euro, tre settimane fa 2 euro, questa volta 5. Presto sarò ricco”. La citazione non è testuale ma piuttosto fedele: immagina i due sedicenti “topini” impallidire pensando di dover presto tirar fuori il libretto degli assegni al momento dei molari da latte! Insomma, per me questo racconto potrebbe essere quasi un horror! ^^

    • Buonasera, befana. Uhm, mi sa che devo preoccuparmi, perché non pensavo che questo capitolo fosse barocco, né tanto né poco. Immagino ti riferisca al collirio, o al tango… No, nessun intento di stupire con effetti speciali (al massimo di infastidire con scene banali), solo due immagini che mi piaceva evocare e che non pensavo di aver reso in modo arzigogolato… Mi sbagliavo, evidentemente.
      La tua progenie ha un futuro assicurato nell’alta finanza.
      Grazie un sacco del commento, dei complimenti e Delle osservazioni, ci vediamo presto

      • No, arzigogolato no, non ci sono parti attorcigliate e poco chiare, solo una profusione di dettagli e descrizioni fisiche. Giuditta l’abbiamo vista tutti, in tutti i dettagli, visivi e sonori, con tanto di clangore di spiedini e labbra cremisi. (tra l’altro la tua padronanza degli aggettivi mi lascia stupefatta). Ma è un problema di gusti miei. La sola cosa che veramente trvo brutta è la definizione di “OGM blatt-umano” che trovo poco fantasioso (come espressione, non il concetto) e poco “narrativo” però anche lì sono sempre gusti miei. Mica scrivi per me! ^^

  • Questa sì che è una favola moderna in piena regola, anche se l’hai catalogata come avventura, e anche molto originale e divertente. L’ho letta immaginando un film della Pixar.
    Sai bene che nessuno legge sillaba per sillaba, quindi tutti abbiamo letto ‘metropolitana’. Chi dice il contrario è una scimmia dispettosa (non ci saranno scimmie in questa storia, vero?).
    Che metrotopolitana sia.

  • Ciao Erri! Ben tornato con una nuova fantastica favola che io sono super pronta a vivere con te! 😉

    Capitolo molto carino, mi è piaciuto il tono tranquillo e quotidiano che hai inserito all’inizio. Mi piace anche che, per una volta sia un adulto a vivere una storia fantasy. Poveri adulti, sempre fuori dai giochi e dal divertimento 😛 . Oh, beh… Questa storia è già intrisa di avventura! Continua così, che la mia curiosità lampeggia su ON! 🙂

    Ho votato che nessuno dei due riuscirà ad ottenerla. Ma forse l’ho fatto perché ho sentito troppe persone dire “O tutti o nessuno!” 🙂
    Bravo Erri! Continua così!
    Buona serata! 🙂

    • Buongiorno, Gabriele. La suddivisione che proponi, almeno per quanto mi riguarda, ha molto senso 😀
      Se dovessi definire cosa intendo con “letteratura per ragazzi” userei due parole: sogno e divertimento. Sia ben chiaro, è solo il mio personalissimo punto di vista. Ecco, a me piace scrivere di sogni e ultimamente ho scoperto di prediligere alle ambientazioni e atmosfere seriose o cupe quelle più solari e spensierate.
      Grazie di tutto, anche del fatto di aver fatto sentire meno solo Dante: è ora che il mondo sappia che esistono anche individui che *non amano il formaggio* 😀
      Ciao, ti auguro un weekend ottimo e cheese-free 😀

  • Nessuno dei due.
    Ho solo una cosa da dire e qui non ci scherzo perché mi sento profondamente offesa: il parmigiano non puzza! Esala aromi stuzzichevoli e golosi, quasi celestiali. “Il parmigiano puzza”, poi, scritto da chi abita nel reame del pecorino… XD
    Ciao, sig. Porta

    • Buonasera, Napo.
      Io invece mi chiedo e ti chiedo: se vuoi rivolgerti a Massimiliano, perché non contatti Massimiliano? Non hai una sua mail? Magari siete amici su qualche social, no?
      Però, ti dico la verità, la tua domanda mi incuriosisce. E penso che mi riguardi da vicino, perché effettivamente io sto scrivendo storie che definisco “per ragazzi” (magari lo fossero). Perciò, se mi permetti, provo a darti io una risposta. La mia risposta è: Perché?
      E non rispondermi che non è una risposta, altrimenti vado sul tuo racconto e lo vandalizzo con commenti pieni di “qual’è”.
      Perché, cosa ci sarebbe di male? Se questo Massimiliano avesse deciso di seguire questo filone, cosa farebbe di sbagliato? Pensi che renda meglio in altri ambiti? Gliel’hai mai detto o fatto capire? In ogni caso la tua sarebbe solo un’opinione tra tante, ma lui, se è ragionevole, la ascolterebbe. Hai letto qualcosa di Massimiliano che ti ha convinto di più? Ne sei sicuro? Gliel’hai fatto capire? Sei sempre in tempo.
      Però, anche se tu pensassi che lui è una specie di mago – che so? – della fantascienza e glielo dicessi, sii anche disposto ad accettare che lui non ne sia convinto quanto te.
      Il concetto di doppia verità ti è molto familiare, se non sbaglio. Ecco, l’importante è essere consapevoli che ogni verità è sempre mediata dal singolo individuo.
      Ma magari mi sbaglio, magari pensi che Massimiliano si stia rendendo ridicolo scrivendo storie per ragazzi. Gliel’hai mai detto? Provaci, ti ascolterebbe. Però, intanto, parla con lui. Io, a fatica, riesco a immaginare cosa passa per la mia, di testa, figurati in quella di qualcun altro.
      Sarei anche curioso di sapere se questa vicenda si svilupperà lontano dai riflettori di TI. Nel frattempo, consentimi, posso offrirti la mia esperienza di umile autore di pseudo storie per ragazzi: sappi che ne sono soddisfatto. E neanche poco. L’ultima storia ha avuto una visibilità che non avrei sperato neppure nei miei sogni più ottimistici. E sì che Erri non si fa molta autopromozione. Anzi, ha un atteggiamento disgustosamente snob: risponde e visita solo chi lo cerca per primo e solo quando lo cerca. Però, quando commenta, cerca sempre di essere cortese e sincero.
      Ho lettori, Napo, lettori veri. E più di uno. Pensi che molti autori del genere – che so? – fantascienza possano dire altrettanto? Vedo gli incipoints salire nonostante non ci sia alcun commento, vedo che mi seguono come autore persone che non hanno mai commentato e che non conosco affatto.
      Posso chiedere di più? A TI forse no. Nei tempi d’oro i più bravi di voi potevano contare su una platea di circa cinquanta lettori (con i numeri me la cavo), ma quanti di essi erano veri lettori interessati a ciò che leggevano? Uno su dieci? Io penso meno. Adesso quelle cifre sono solo sogni, anzi, qualcuno probabilmente riuscirebbe a raggiungerle di nuovo, ma a che prezzo? Mendicando voti a destra e a manca, andando in giro per i vicoli della rete invitando a votare per sé? Non in cambio di un pacco di pasta, in cambio di ridicole lusinghe e commenti interessati: “Sei bravo, sei bravissimo, sei un genio”.
      No, grazie. Mi tengo le mie storie per ragazzi che per ragazzi non sono.
      Accetterò i tuoi consigli come l’oro, sempre che il tuo consiglio non sia “scrivi qualcosa di diverso”. O meglio, accetterei anche questo consiglio, ma se fosse doverosamente argomentato.
      Ciao, e nel rispetto delle semplici regole di Erri Porta ti preannuncio che ci vedremo presto.

      • La mia era una mera curiosità, lo giuro. Non c’è nessun giudizio di merito. Sono sicuro che questa storia avrà anche più successo della precedente, ma la mia domanda resta. Sarà che considero TI un luogo di sperimentazione (e per quanto mi riguarda non saprei cos’altro sperimentare) e, siccome ti stimo come autore, mi piacerebbe vederti all’opera su altri generi. Ma anche così va bene, se la consideri una palestra per poi dedicarti alla letteratura per ragazzi.

  • Rieccoti! 😀
    I genitori sono dolcissimi, direi che ci hai trasportati in una bellissima famigliola… Riesci a scegliere argomenti sempre stranissimi che nelle tue mani diventano meravigliosi… Seguo più che curiosa, e anche secondo me si contenderanno qualcosa che nessuno dei due riuscirà a ottenere 😉
    Buona giornata e buon fine settimana!

    • Buongiorno, keziarica! Il piacere di ritrovarti qui è tutto mio 🙂
      Be’, gli indizi su ciò che sta accadendo sono tanti e convergenti 😀
      Io preferisco vederla come un… sillogismo: sappiamo che il topolino dei denti porta i doni per i denti, Dante porta il dono per il dentino, quindi Dante È il topolino dei denti.
      Grazie infinite di esserci e degli auguri che mi fai, io cercherò di fare del mio meglio 😀
      Ciao, ci vediamo presto

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