Dove eravamo rimasti?
Signor condannato, un’ultima parola?
Banale lo so, ma sono sempre stato propenso a credere alla teoria secondo la quale poco prima di morire si rivedono i momenti significativi della propria vita davanti agli occhi.
Scopro in questo momento che il mio cervello funziona in direzione uguale e contraria: sono sdraiato in una posa goffa e scomposta su di un sacchetto della spazzatura e sto pensando alle cose che non potrò più fare.
Un donnone di colore con un certificato di sana e robusta prostituzione spadroneggia sul marciapiede laggiù in fondo, inguantata in un abito di strass.
Un tizio magro come una spiga di grano si perplime davanti al mio rifiuto a gesti alla sua offerta di provare della buonissima cocaina.
Un paio di ratti mi passeggiano sulle scarpe.
L’immondizia emana calore ed un odore stomachevole e denso; sono scivolato fuori dalla cucina non salutando nessuno, aggrappato ad un residuo di testardaggine e di convinzione di poter uscire da questa cosa senza chiedere aiuto, ma la situazione mi è rapidamente sfuggita di mano.
Dopo anni di lavoro ora che sta per uscire non vedrò il mio libro pubblicato; non ho ancora detto a Monica delle cose importanti, che avevo in testa da giorni; non potrò fare il testimone al matrimonio di mio fratello: la strada verso la Signora con la falce è lastricata di rimpianti e sogni che mai si concretizzeranno.
Madame D. mi compare alle spalle con il suo fiato gelido, limitando i discorsi al minimo e privilegiando le azioni: mentre mi soffia sul collo mi porge un lungo coltello a lama liscia.
Accorciare i tempi ? Dare un taglio alla lotta e firmare la resa col sangue?
Piove su Londra, su di me e sul dolore indescrivibile che mi sta facendo esplodere la mandibola.
La lama del coltello è talmente affilata che potrei andare a segno anche se la mia mano esitasse come quella del cacciatore di Biancaneve.
Tutti quei post-it in camera si stanno scolorendo: sono motivazioni così valide per vivere? Vale la pena di lottare? Vale la pena?
La bocca mi fa male, mi mancano le energie, il dolore non smette.
Madame D. insiste.
Arrendersi non è sempre da vigliacchi. La bandiera bianca a volte è una soluzione dignitosa.
Vie d’uscita, considerazioni: un mucchio di scuse.
Scuse stoppose e senza sale.
Boccone amaro, ma già a mezza gola.
Monica tiene il cellulare con una mano e mi strappa con l’altra il mio coltello per il cioccolato per buttarlo lontano, poi mi dà uno schiaffo in viso e non posso fare a meno, in un momento di estemporanea lucidità, di notare quanto sia bella anche con i capelli fradici e il volto tirato dall’ira e la preoccupazion sua figlia.
Le sue lacrime mi fanno più male della guerra che ho in bocca: mi concedo il lusso di svenire solo all’arrivo dell’ambulanza.
Questo è il momento che più odio, forse più delle operazioni stesse:
il risveglio in ospedale privato della cognizione del tempo.
Il cellulare è sul comodino, ma è irraggiungibile come fosse su Nettuno.
Sono ridotto ad uno straccio tra digiuno, anestesie e altre porcate che mi stanno gocciolando in vena.
Sento in viso di avere una sorta di mezza maschera di bendaggi, punti e tubi, a mo’ di fantasma dell’Opera.
Monica entra e si chiude la porta alle spalle, per sedersi subito sul bordo del mio letto e sfoderare il nostro block-notes; non mi ha baciato, non mi ha accarezzato, non mi ha nemmeno sfiorato: a questa cosa ci ho fatto subito caso…
Dopo aver scritto quasi tre pagine fitte posa la penna ed infila senza esitazione una mano in borsa, per farla ritornare in scena con un blister argentato sul palmo: le mie quattro pastiglie quotidiane per combattere le crisi di Madame D.
Le accuse di averle nascosto cose fin troppo serie e le considerazioni amare sull’ impossibilità di costruire sopra delle fondamenta di segreti e bugie sono lecite e legittime, ma ciò non toglie che facciano male lì in petto, al centro del bersaglio:
sono un coglione.
Lei continua aggiornandomi che i dottori hanno rimosso quello che era necessario rimuovere, pulito quello che andava pulito e rattoppato dove serviva rattoppare: non devo fare sforzi e tra un altro paio di giorni potrò tornare a casa.
Sono veramente un coglione.
Il foglio successivo mi spiega la sua intenzione di aiutarmi, di non voler vedere più pastiglie in giro nella casa dove andremo, né altri incontri con la dottoressa sul calendario ed infine la sua convinzione che insieme cammineremo per un sacco di kilometri.
Leggo poi nel suo aggiornamento di mese, giorno e ora per placare il mio blando panico un primo gesto di affetto ad illuminare la strada verso la riappacificazione: le dita delle nostre mani si intersecano in maniera quasi indipendente dalle nostre volontà.
Dolcemente la avvicino a me, la bacio e pianissimo e con gran fatica le soffio in bocca quelle parole che le avrei voluto dire da tempo e non avevo mai avuto modo di regalarle.
Ci stacchiamo e mi rimane dietro agli occhi la polaroid della sua reazione sorridente e commossa ed in bocca il sapore di una vita terribilmente bella da provare a vivere.
05/02/2019 at 03:19
Caro, vecchio mago… Torno raramente a rileggerti, ma ogni volta si conferma essere un piacere.
Non posso che rimanere sorpresa, adoro il tuo personaggio, ma devo dirtelo: trovo che in questi limiti di battute la tua storia ci stia stretta. Mi piacerebbe considerassi l’ipotesi di ampliarla, ne sarei entusiasta.
Tra l’altro non sai quanto ho apprezzato i riferimenti a Mannarino!
Alla prossima ?
28/08/2018 at 07:52
Ciao Mago, arrivo buon ultima e con il fiatone per aver letto tutti gli episodi in una botta sola. Bello tutto e il finale, anche. Al tuo prossimo racconto mi vedrai seduta in prima fila.
03/03/2018 at 14:16
Per il sondaggio proposto puoi scrivermi a
write.berry.write@gmail.com
ciao
15/02/2018 at 15:12
Ciao mago!
Un gran bel finale, degno di questo racconto. Ora aspetto il prossimo !
25/02/2018 at 15:21
Wow. Qui c’è dell’aspettativa 😀
Grazie caro 🙂
p.s. Saresti disponibile per un piccolo sondaggio tra lettori in pvt? Fammi sapere in caso con un contatto pvt 🙂
12/02/2018 at 15:47
Anche questo racconto è andato. Ti aspetto al prossimo cimento.
25/02/2018 at 15:21
Ci sarai? Il biglietto costerà poco o nulla 😉
Grazie di esserti trattenuto fino alla fine 🙂
1 abbraccio
il mago
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11/02/2018 at 23:27
Leggendo quest’ultimo episodio viene da dire “tutto è bene quel che finisce bene”. Per fortuna che c’era Monica. 😀
Ti rinnovo i miei complimenti, questo racconto è stato bello dalla prima all’ultima parola.
25/02/2018 at 15:20
Dalla prima all’ultima parola… wow. Grazie davvero. Felice di averti avuto in teatro anche questa volta.
1 abbraccio
il mago
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10/02/2018 at 10:07
Ciao Mago
Che dire della tua storia?
Sai trasformare i pensieri in parole e immagini mai banali, sei attento ai dettagli del mondo interno ed esterno, alterni spettatore e attore con maestria.
Stile molto personale.
Spero di rileggerti presto.
25/02/2018 at 15:20
Ciao cara 🙂 Felice di averti avuto qui fino alla fine…e di averti trasmesso tutto questo… 🙂
Spero di tornare presto 🙂
il mago
p.s. Saresti disponibile per un piccolo sondaggio tra lettori in pvt? Fammi sapere in caso con un contatto pvt 🙂
09/02/2018 at 08:53
Ciao Mago,
un bellissimo finale, intenso e ben scritto, come sempre.
Hai descritto con cura particolari sensazioni che le persone provano in momenti difficili, è proprio così che ci si sente quando ti danno certe notizie, ed è sempre così che ci si sente quando le brutte notizie prendono la porta e spariscono.
Come dice Massimo, mi piacerebbe leggere una versione estesa di questo racconto.
In attesa che il Mago torni a fare le sue magie, ti saluto e ti auguro una buona giornata.
25/02/2018 at 15:19
Ciao cara 🙂
Una versione estesa è sempre impegnativa, ma ci sto pensando, per questo e altri racconti miei su ti… vedremo 🙂
Felice di averti avuto qui fino alla fine…e di aver stupito 🙂
Ti seguo sempre curioso… 1 abbraccio
il mago
p.s. Saresti disponibile per un piccolo sondaggio tra lettori in pvt? Fammi sapere in caso con un contatto pvt 🙂
27/02/2018 at 23:59
Volentieri.
28/02/2018 at 00:02
necessito una mail allora 😛
28/02/2018 at 17:30
keziarica@live.com
eccoci.
09/02/2018 at 07:56
Capitolo finale dolce amaro che ben chiude questo racconto. Non sono fan dei lieto fine, ma alle volte è la scelta più giusta: soprattutto quando si parla di malattia.
Hai fatto una bella magia: mi chiedo se esiste o esisterà una long version di questo racconto perché un romanzo sarebbe proprio gustoso ?
Ciao! Attendo una nuova magia a breve!
25/02/2018 at 15:18
Ciao caro 🙂 Grazie del supporto e felice di aver stupito ( è un po’ il mio… 😛 )
Sulla long version…ci sto pensando…. per questa e altre storie mie su ti… vedremo 🙂
grazie ancora 🙂
p.s. Saresti disponibile per un piccolo sondaggio tra lettori in pvt? Fammi sapere in caso con un contatto pvt 🙂
09/02/2018 at 01:11
Bellissima storia e bellissimo episodio finale. Certo la chiusa super romantica non è proprio il mio canto libero, io sarei stata una punta più criptica, però tu sei un autore che non ha bisogno di paragonarsi e che ormai è sulla via che sarà lunga e a volte difficile, ma sarà anche piena e vera. Come l’autore.
E, come sempre, io sarò lì ad applaudire.
25/02/2018 at 15:17
Sono scelte che spesso sono influenzate dal mood dell’autore… lo sai 🙂
Bisognerebbe sempre non farsi condizionare quando si scrive, ma io sto ancora imparando 🙂
Tu arrivi come al solito, mai gratuita e con parole importanti che per me sono una bellissima sentenza <3 grazie per la tua presenza, il costante aiuto e l'applauso. Onorato et fortunato.
Brujo *inchino profondo e gote imporporate*
05/02/2018 at 13:11
Fatico a comprendere perché la maggioranza abbia scelto il vicolo. Era meglio l’ospedale. E infatti ho votato per questa opzione. Ma non vedono che il protagonista non sta bene?
Comunque, il tuo modo di raccontare non fa una piega e questa storia ne sta uscendo perfetta. 😀
08/02/2018 at 22:45
Ih ih… io seguo la volontà del pubblico 🙂
Liscio liscio? come l’abito della festa? 😀
Grazie cara 🙂 siamo al gran finale… spero di non deluderti 😛
01/02/2018 at 10:52
Rieccomi, mago. Ho votato per la casa, il vicolo assolutamente no, l’ospedale… be’, l’abbiamo capito che l’ospedale è fin troppo presente nella vita del protagonista.
Ammiro molto la tua capacità di trasmettere sentimenti senza retorica. Almeno con me, ottieni l’effetto di farmi empatizzare col protagonista, che mi pare un vecchio amico che ascolto, ora in apprensione, ora sollevato, ora felice per le vicissitudini che mi racconta.
Ciao, ti auguro una buona giornata
08/02/2018 at 22:45
Questo è forse uno dei commenti più belli che ho ricevuto.. grazie caro 🙂
Pronti al gran finale? spero di non deluderti
31/01/2018 at 22:35
Avevo votato ospedale, poi da lì si sarebbe andati oltre, ma mi sa che qui non tutti hanno capito l’antifona delle siringhe in bocca e ti hanno spinto dietro a un vicolo! Vabbè.
Ma quella bella come un Monet, l’accento barese come una sinfonia, certe chicche sparse boh… menomale che ad Aprile esci in libreria, così poi per leggerti basterà abbonarsi e non si dovrà elemosinare un raccontino a puntate! 😉
08/02/2018 at 22:44
L’ho detto in tempi non sospetti che come mi capisci tu…. <3
Non erano preparate, giuro 😀 Mi sono venute a scrittura in corso 😛 xD
Continua la campagna pubblicitaria… ti adoro xD
Siamo al gran finale… spero di cuore di non deluderti…. grazie Ale
30/01/2018 at 20:00
Eh mago mago, che dire…
Hai dato un bel ritmo non c’è che dire.Meravigliosa atmosfera, dettagli, personaggi, atmosfera, phatos: tutto fantastico ?
Attendo il finale, partendo dal vicolo.
Ciao!
08/02/2018 at 22:43
Grazie caro… deformazione magica… climax…. verso il gran finale… 🙂 spero di non deluderti 🙂
30/01/2018 at 16:21
Dal vicolo dietro il ristorante.
Bella descrizione della brigata di cucina all’opera. Capisco che il pastry chef si sia sentito caricato di responsabilità e che la presenza di Monica abbia decuplicato l’ansia, ma a momenti addirittura mi muore! Aspetto la resurrezione nel capitolo finale.
08/02/2018 at 22:42
Speriamo davvero che ressurrezion ci sia 😉
Siamo al gran finale caro… spero di non deluderti 🙂
30/01/2018 at 09:34
Ciao Mago,
bellissimo capitolo, indaffarato e intenso. Il malanno alla fine mi ha lasciato in apprensione, spero si risolva al meglio nella puntata conclusiva.
Che sei bravo nemmeno te lo dico, tanto lo sai già 😉
Allora alla prossima!
08/02/2018 at 22:41
Vabbè tu dillo… che non si sa mai 😀 😀 😀 Scherzo, grazie cara 🙂
Spero di non deluderti sul gran finale 🙂
29/01/2018 at 17:49
Ciao Mago
sono curiosa di sapere come finisce questa avventura senza parole 🙂
Mi è piaciuto particolarmente la frase “il suo accento barese che è un assolo di blues”
…anche la nave in secca, rende bene l’idea 🙂
Dal vicolo
08/02/2018 at 22:41
Siamo al gran finale… ora ci giochiamo le ultime carte…e vediamo se il pubblico batte le mani 🙂 Grazie cara 🙂
25/01/2018 at 23:41
Storia davvero intrigante! Aspetto con ansia il prossimo episodio!
Colpo di scena assolutamente
Essendo nel settore del protagonista mi hai incuriosita ancora di più!;)
24/01/2018 at 21:12
Ciao Mago,non so per quale motivo non son passata prima a leggere il tuo scritto , probabilmente ne ho letti talmenti tanti ultimamente che credevo uno di quelli fosse il tuo! sarebbe stato un peccato perderselo; è molto profondo. Beh il tempo che ho mi ha concesso di leggere solo il primo chapter,ma andrò avanti di sicuro,appena ho 1 minuto. Non so se è una storia autobiografica,ma anche io vivo a Londra e non la trovo comprensiva e solidale per niente :p a presto,ciao!
08/02/2018 at 22:40
Ciao ! Grazie di esserci, anche se ci siamo quasi 🙂
Io sono qui….e amo questa città 🙂
24/01/2018 at 08:37
Colpo di scena, assolutamente.
Che poesia nelle tue parole. Che bello questo capitolo. Mi hanno detto che faccio un uso smodato e inopportuno delle figure retoriche. In alcuni passi di questo capitolo, ho capito qual’è la giusta misura delle parole. Grazie, anche se dubito che riuscirò a farne tesoro. La capra che è in me vincerà sempre!
Bel capitolo, Mago.
Alla prossima!
23/01/2018 at 23:00
Facciamo colpo di scena.
Che poi, parliamoci chiaramente, i tuoi sono tutti colpi di scena: colpi al cuore su scene perfette.
08/02/2018 at 22:39
Tu arrivi sempre dritta al cuore <3
22/01/2018 at 22:41
Mi associo al colpo di scena.
Ha ragione Maria: la tua lettura elegante meriterebbe più lettori, ma la piattaforma langue in attesa di nuove regole.
22/01/2018 at 21:45
Colpo di scena, of course!
E che belle le immagini che descrivi…quella dei due con il blocco note sotto le coperte è proprio speciale, secondo me 🙂
Alla prossima
22/01/2018 at 12:02
Ciao Mago
un altro capitolo piacevole da leggere. La tua storia meriterebbe più lettori ma… ahimè, è un periodo di “magra” qui nella piattaforma 🙂
Mi piace proprio il tuo modo di raccontare 🙂 .. ecco solo due esempi:
“Da qualche duna del copriletto rispunta fuori il nostro blocco”
“Senza pensarci segno un canestro da tre punti nel cesto della biancheria ai piedi del letto”
vorrei votare all’aperto per uscire dalle scene tra quattro mura; visto che il prossimo è il cap. n.9 voto colpo di scena.
a presto
17/01/2018 at 22:41
Ciao, mago!
Ho dovuto recuperare un bel po’ di capitoli (ero rimasto al secondo ?), ma non mi è dispiaciuto affatto. Ti faccio un complimento: di solito non leggo romanzi d’avventura,non mi piacciono. Questo invece mi ha conquistato a partire dall’incipit. Ora non montarti la testa eh, mi raccomando ?.
Ho votato per l’acqua.
A presto!
12/01/2018 at 12:27
“Quattro pastiglie al giorno tengono il mago qui intorno.” Questa te la rubo. 🙂
Ho votato neve. La motivazione è creatina. Leggendo questo episodio, e vedendo questa opzione, ho pensato alla canzone di Marco Mengoni e Giorgia. Che poi “s’ intonerebbe bene” alla storia di lui e di Monica. 😀
12/01/2018 at 11:55
Rieccomi, mago. Ho votato per la neve, mi piace la neve.
Tenero e duro, dolce e amaro, mi chiedo se per caso tu, con questa storia, non abbia attinto, come il protagonista, a conoscenze culinarie per miscelare sapientemente i vari sapori e consistenze della pietanza che noi tutti consumiamo ogni giorno.
Chi a grandi bocconi, chi col senso di colpa, chi con le mani chi… boh, con la cannuccia? 😀
Il piatto che vorremmo non finisse mai… 🙂
Mi è piaciuto.
Ciao, ti auguro un’ottima settimana.
09/01/2018 at 20:16
Qui siamo a livelli veramente alti, davvero.
Piacevolmente colpito dalle descrizioni.
Un rispettoso saluto!
Bravo. Ciao
09/01/2018 at 10:12
Neve.
Scritto davvero bene, ispirato.
Però dell’uscita del romanzo in libreria ce lo devi dire.
09/01/2018 at 09:16
Ciao,
ci vuole un mago per descrivere una scena così. Che bello questo capitolo, mi è piaciuto molto, soprattutto l’ultima parte.
Prossimo elemento: acqua, e vediamo che altro tiri fuori dal cilindro.
🙂
08/01/2018 at 22:44
H2 O Absolutely,
anche se la tua prosa non ha bisogno “di aiuto” per essere fluida 🙂
07/01/2018 at 21:35
Meraviglioso.
No,dico sul serio. Scritto ad arte. Pazzesco.
Boh. Non lo hai detto al sito che a breve uscirà il tuo romanzo in libreria? Glielo dico io?
Love
07/01/2018 at 21:36
Messaggio telefonico
08/01/2018 at 12:44
E messaggio sarà! 🙂
08/01/2018 at 12:46
Tu mi farai morire <3
Ma davvero? Tu esageri <3
Ma figurati se gli dico che…. 😀 qua non mi si fila nessuno o quasi 😀
Lot of love …. and thanks a lot… <3 <3 <3
12/01/2018 at 12:34
Ho capito bene? Mago hai scritto un romanzo e non dici niente? Meno male che c’è Alessandra. A proposito … Ciao Alessandra, come stai? 🙂 … Comunque almeno si può sapere come rimediare il titolo? Giusto un indizio per cominciare. 😉
06/01/2018 at 15:48
In ritardo, ma sono qui. Questi episodi li ho trovati stupendi! Bellissime tutte le metafore usate. Arrivata a questo punto ho votato per il messaggio telefonico, lasciando a te la scelta di chi possa essere il mittente. Però ti ho mandato tutte e tre le opzioni in parità. Se la situazione non si sblocca, a te la scelta. Io nel frattempo ti seguo. 🙂
08/01/2018 at 12:44
Ehy 🙂 Benvenuta Danica 🙂
Davvero? Felicissimo ti piaccia 🙂
Spero di non deluderti 😉
Grazie 🙂
03/01/2018 at 19:41
Vai con la ricerca di Monica, degna del miglior Sherlock Holmes.
08/01/2018 at 12:43
Sta fanciulla tocca cercarla…per forza 😉
03/01/2018 at 15:24
Sherlock Holmes.
Avevo saltato un episodio (dovrebbero chiuderlo per ferie questo sito, sarebbe giusto).
Buon proseguimento (inteso come commento e anche come augurio).
08/01/2018 at 12:42
Ho notato un certo scarso movimento in tot sul sito, ma vabbè…. io devo pubblicare..se capisci cosa intendo 🙂
Grazie mille caro… anche a te 🙂
03/01/2018 at 00:54
Molto, molto intrigante questa storia. Se inizi non riesci più a fermarti! A quando la prossima puntata?!
08/01/2018 at 12:42
Addirittura? Wow 😀 Felice di suscitare reazioni tanto forti 🙂
Sto per… 😉
Grazie 🙂
02/01/2018 at 06:47
Ero rimasto indietro, ed è stato piacevole leggere i capitoli uno dopo l’altro.
Coinvolgente il passaggio dal mago che sente di potersi fidare raccontandole tutto a Monica che non coglie quanto sia sincero rovinando l’atmosfera.
Stupid girl.
Il mio voto va all’amico.
P.S. Kyoto Garden luogo più sereno di Londra.
08/01/2018 at 12:41
Stupid girl or stupid magician? Chi può dirlo ? 😉
( Oh yess… quello è ancora il mio posto segreto…dove vado a cercare la pace quando la perdo 🙂 )
Grazie mille 🙂
31/12/2017 at 09:53
Ciao Mago
la tua storia continua a piacermi. Merito sicuramente del tuo modo di raccontare, mai banale.
Voto Sherlock Holmes, come lui, tu usi molto bene le “zoomate” per capire e descrivere i dettagli.
08/01/2018 at 12:40
I dettagli fanno la differenza 🙂
Grazie mille cara 🙂 Felice di averti ancora qui 🙂
31/12/2017 at 09:32
Ciao Mago,
Dato che sono un amante dei personaggi, scelgo l’entrata in scena dell’amico.
Bene, danno fatto. Ma perché Monica se l’è presa così tanto?
Mi è sfuggito qualcosa, e ora farò la figura della demente, ma non capisco…
Comunque rimane sempre un gran bel leggere.
Alla prossima!
08/01/2018 at 12:39
Ma quale demente 🙂 Piano piano capiamo tutto 🙂 (spero xD )
Grazie mille cara..felice ti piaccia 🙂
30/12/2017 at 16:00
Ciao,
Ho votato per “stanza che al risveglio non riconosco”.
Ho trovato il tutto molto poetico, un bel diario metropolitano, ricco di esperienze vere ( se poi vere non sono ti porgo i miei complimenti) Bravo: continua cosi
31/12/2017 at 11:57
Ehy 🙂 Grazie e benvenuto 🙂
Diciamo che c’è della verità sparsa qua e là tra i capitoli 😛
Grazie mille 🙂
28/12/2017 at 17:03
Stanza che non riconosco.
“La birra di conforto è diventata un esercito di soldati di vetro sul mio tavolo.”
grande dimostrazione di stile e talento.
31/12/2017 at 11:57
Sempre troppo buona <3
27/12/2017 at 09:46
Episodio riuscito, come gli altri :-).
Che ti posso dire, mi piace il tuo racconto e continuo a leggerti curiosa di sapere come andrà a finire.
Trovi il modo di descrivere ogni cosa con leggerezza eppure con una certa profondità. Bravo, una dote impagabile.
Tirare fuori parolacce, nella propria lingua, quando ci si trova in un paese straniero, può essere un modo per creare appartenenza a quello che più si avvicina a una famiglia.
Stanza che non conosco… Vediamo dove ci porti.
Ciao!
31/12/2017 at 11:58
Altro punticino conquistato allora 🙂
Leggerezza…profondità…. bene 🙂
Grazie cara 🙂
27/12/2017 at 09:18
“un mondo mai affrontato prima, che in breve mi avrebbe masticato e sputato senza rimorsi…”
“Un’insalata mista di umanità, condita con parolacce”
Queste sono solo due delle frasi che mi sono piaciute. Bel capitolo, hai una certa “magia” fatta di parole, nel tuo modo di raccontare .
stanza che non riconosco.
31/12/2017 at 11:59
La magia ormai è “inevitabile” per me… sai … 🙂
Grazie cara 🙂
22/12/2017 at 14:01
Rieccomi, mago. Ho votato per la birra, spesso scioglie troppo la lingua, nel tuo caso magari scioglierà troppo i gesti 😀
Un capitolo che ho trovato molto “tenero”, e viste le premesse del capitolo precedente, pure tralasciando la mistress di qualche capitolo fa 😀 , direi che la cosa mi ha stupito.
Mi piace l’idea della bacchetta, ci vedo un riflesso simbolico delle due vite del protagonista che trovano una sintesi. A questo proposito, interessante anche il titolo: pensavo si riferisse a un maquillage della seconda portata 😀
Ciao, ti auguro… un sacco di ottime feste!
27/12/2017 at 03:18
Ih ih… in effetti le due figure danno sensazioni diametralmente opposte 😛
Due vite…. hai detto bene… e non sai quanto hai ragione 🙂
Grazie caro 🙂 anche a te 🙂
18/12/2017 at 20:53
33,33,33, non potevo essere più deleteria, col mio voto alla birra! 🙁
comunque sai che io lo facevo? dico riempire pagine di parole d’inchiostro o persino digitali anche se il mio interlocutore mi stava a un palmo e aveva il dono della parola sonora… ho sempre avuto la fissa di scrivere e di farmi rispondere per iscritto, pure se mi stavi davanti. Sapessi in quanti hanno sofferto di queste mie pretese… ahahahah, per questo mi è piaciuta moltissimo quella tua scena al parco.
27/12/2017 at 03:17
Deleteria? Mi hai appena dato totale libertà di scelta… benefattrice 🙂
Ihih…io lo facevo tanto anni indietro..corrispondenza con compagne di classe… quaderni su quaderni… era bello “leggersi”… tanto…t capisco 🙂
Sulla scena al parco ci ho lavorato tanto…felice ti abbia dato qualcosa.
Sempre troppo buona. Grazie Ale <3
18/12/2017 at 09:53
Non so se ho capito, Monica è sordomuta? Per questo passano ore a raccontarsi in silenzio? Che bella questa immagine, in netto contrasto con gli incontri tra lui e Madame D.
Scrivere per gli altri, perché capiscano e perché possano seguire al meglio la storia, è quello che fai tu e quello che, ahimè, io non riesco a fare perché mi perdo spesso nelle descrizioni. Bello fluido, mi è piaciuto, come gli altri del resto.
Bravo Mago.
Alla prossima!
Una Lettera…
27/12/2017 at 03:15
Bersaglio centrato cara riguardo Monica 🙂
Felice ti sia piaciuta questa immagine 🙂
Scrivere è sempre dare… lo fai anche tu 🙂
Grazie 🙂
17/12/2017 at 09:27
Ciao Mago
Questo capitolo l’ho trovato meno scorrevole degli altri.Qualche periodo un po’ lungo e ripetizione (inusuale) di termini mi hanno dato la sensazione di fretta o impazienza. Magari non è vero niente 🙂 è solo “stress prenatalizio” 🙂
Lucidare i secondi… diffidenza dell’animale selvatico… rendono bene l’idea.
Incontro, può fare comodo per il proseguo, no?
27/12/2017 at 03:14
Grazie dell’onestà di giudizio cara 🙂 Spero di darti di più al prossimo giro 🙂
Incontro buono o funesto? chissà 😛
16/12/2017 at 16:16
Ciao Mago.
Credo di essermi un po’ perso… Lui non parla, ma ci sente benissimo: perché la ragazza scrive?
Comunque, secondo me (o preferisci imho?) la vera protagonista di questo capitolo è Londra.
Una birra o forse più, per rimanere nell’atmosfera londinese.
27/12/2017 at 03:13
Spero non rispondendoti apertamente di spingerti ad una rilettura, oppure di chiarirti le idee con gli episodi successivi… anche se basterebbero tre lettere che ho citato nella storia… L….I….S… 😉
Grazie caro 🙂
(Londra è sempre tra i nomi sul cartellone 😉 )
13/12/2017 at 10:38
Rieccomi, mago. Ho votato per altre info sulla ragazza.
Lui che piange accanto al Muro del Post-it è un’immagine talmente evocativa da essere poetica. Tutto il capitolo è molto poetico e mi dà l’impressione (suffragata da alcuni indizi 🙂 ) di un affresco.
Difficilissimi, gli affreschi, ma a te riescono decisamente bene.
Ciao, ti auguro un’ottima settimana.
27/12/2017 at 03:12
Oh wow. Gli affreschi li realizzavano grandi artisti. Sono onorato. Grazie.
12/12/2017 at 21:29
Ragazza in arrivo, dacci news, please.
Episodio bellissimo. Ogni frase, ogni espressione, ogni respiro erano infialti negli occhi come frecce e poi come lame.
27/12/2017 at 03:12
News in arrivo 🙂
Oddio. Che immagine forte eppure bella <3 grazie <3
11/12/2017 at 13:40
Ho trovato piacevole il giocherellare con la canzone lungo l’intero capitolo.
Intrigante la svolta finale, vorrei saperne di più su come un mago muto possa approcciare una morettina che “tiene le mani in una posizione che non riesco a comprendere”.
27/12/2017 at 03:11
E’ davvero una canzone intensa… la adoro e la trovavo adatta per questa parte della storia 🙂
Spero di soddisfare la tua curiosità… grazie 🙂
10/12/2017 at 11:00
Quella dei post-it è una bella idea, per non rovinarla non insisterei su questo aspetto nel prossimo capitolo. Voto per la prossima giornata al ristorante, visto che la ragazza arriverà tra qualche giorno.
Bel capitolo, anche se il passaggio di Madame D non mi è chiaro. Ma una bella canzone resta tale anche se qualche parola del testo sfugge.
Penso che tu sia tra i pochi a vedere Londra sensuale e melliflua.
27/12/2017 at 03:10
Madame D avrà i suoi momenti di luci della ribalta… forse 😉
I post-it me li giocherò con calma…più avanti 😛
Londra ha davvero mille sfaccettature..credimi.
grazie 🙂
10/12/2017 at 09:55
Ciao Mago,
bello. Questo capitolo mi è piaciuto molto, davvero. La trovata dei post-it, di uno dei quali vorrei sapere di più, la musicalità dell’intero episodio, le immagini che sei riuscito ad evocare con le parole, sono un insieme perfetto.
Complimenti.
27/12/2017 at 03:09
io non credo nella perfezione ma…wow.. grazie 🙂
10/12/2017 at 09:25
Ciao Mago
ma sei un poeta anche tu! 🙂
bel ritmo, nel sottofondo giusta dose di ironia tragicomica 🙂
ragazza.
27/12/2017 at 03:09
L’ironia è necessaria <3 grazie 🙂
07/12/2017 at 11:14
Ciao Mago,
la scrittura è incisiva e sicuramente d’effetto tuttavia, sebbene non servano troppe spiegazioni nei racconti, mi lascia interdetta nel momento in cui fa riferimento a personaggi che potrebbero non essere così conosciuti. Caratterizzare il cuoco, con i modi e le fattezze di Cannavacciuolo può creare confusione, non tutti seguono i programmi di cucina, non tutti conoscono “I Ministri” (a mio parere ci sarebbe stato bene un bel link). Il detto non detto ci sta, purché non svii il lettore durante la lettura, costringendolo a domandarsi chi è chi o cosa fa chi.
Detto questo, ti seguo.
Alla prossima!
09/12/2017 at 23:39
Ciao cara 🙂
E’ un rischio, ma io credo fortemente nel provocare-suscitare curiosità e smuovere il lettore di turno dalla pigrizia ed invogliarlo in una ricerca (google, youtube che sia) per capire meglio, quindi niente link, mai 🙂
Just my 2 cents.
Felice di aver avuto il tuo parere ed un commento così approfondito.
Ora vediamo se ti perderò o se resterai seduta fino alla fine dello spettacolo 🙂
Grazie davvero 🙂
07/12/2017 at 11:03
Rieccomi, mago. Ho votato “casa sua”, la cerchi tu, mi sembra coerente.
Sono sinceramente impressionato. Hai uno stile di scrittura che fa sembrare tutto facile, non saprei come altro esprimere la sensazione che mi ha dato leggere questi due capitoli.
Complimenti
Ciao, ti auguro un’ottima e sonora giornata.
09/12/2017 at 23:36
Addirittura? Grazie caro 🙂
Felice di suscitare sensazioni del genere 🙂
Grazie davvero 🙂 A presto 🙂
05/12/2017 at 22:20
Bravo Mago! C’è molto mistero in questa storia… mi piace di brutto 🙂
(A casa mia).
Buona serata 😉
09/12/2017 at 23:35
Ih ih… sto cercando di “dosare gli ingredienti” 🙂
Grazie cara 🙂
04/12/2017 at 21:04
Casa sua. Bellissimo. Scrittura pazzesca. Dico sul serio.
09/12/2017 at 23:35
Ma sei seria? <3
09/12/2017 at 23:35
Grazie davvero *arrossisce*
03/12/2017 at 22:46
Li vedrei bene alla Torre di Londra.
09/12/2017 at 23:34
Sai che anche a me non sarebbe dispiaciuto? 🙂
02/12/2017 at 19:49
Mago, non sono preparata, com’era questo passo incerto del migliore Troisi?
Madame D è una Strega o una versione aggiornata (capelli blu) della fata Turchina?
Sempre un po’ intrigante e particolare il tuo modo di raccontare 🙂
A casa mia (del Mago, s’intende ahah)
09/12/2017 at 23:34
https://www.youtube.com/watch?v=K6Hio2-vFGE
Ecco la spiegazione migliore che posso fornire cara 🙂 Goditi il filmato intero e cogli il mio riferimento 🙂
No no ferma: la Strega è questa amica-spacciatrice, mentre Madame D. è un altro personaggio che verrà analizzato più avanti… 🙂
Grazie mille 🙂
01/12/2017 at 01:36
Ciao mago 🙂 bentornato. Incipit curioso. Si sente il profumo della ricerca di un senso, di una direzione, di un motivo da parte del protagonista. Buona scrittura e buonanotte!
02/12/2017 at 19:26
Grazie mille cara 🙂
Incipit rischioso… ho voluto dire il meno possibile 😉
Lieto di suscitare…qualcosa 🙂
Come in cucina…. chiudi gli occhi e cerca di percepire ogni nota dei profumi che senti…e vediamo dove ci portano 😉
Grazie 🙂
27/11/2017 at 16:28
Sei decisamente tornato… Ma vorrei sapere dove vai! 🙂
02/12/2017 at 19:25
Si ritorna dalle ceneri…. migliori? Sicuramente diversi…
Lieto as usual di suscitar curiosità 😛
26/11/2017 at 15:07
Ciao!
Mi hai incuriosito molto…
Ho votato per: dove te ne vai dolorante nel cuore della notte?
P.S: Ho notato qualche erroruccio grammaticale, la prossima volta rileggi prima di pubblicare. Ciao!
02/12/2017 at 19:24
Incuriosire molto dicendo così poco… lo considero un ottimo inizio 😛
p.s. Io rileggo..ma qualcosa sfugge 😀 Grazie cmq lo farò 😉
26/11/2017 at 13:21
Bentornato! Ti seguo, come sempre. Bell’inizio!
02/12/2017 at 19:23
Wow. Grazie cara 🙂
E’ sempre un piacere averti qui 🙂
26/11/2017 at 01:51
Seguo, seguo, seguo.
Ho vissuto a Londra e tuttora ogni riferimento alla città, agli eventi, ai quartieri ed il suo mood suscita il mio interesse.
Vorrei leggere il seguito al più presto 🙂
(bravo)
02/12/2017 at 19:23
Wow che entusiasmo 🙂 Benvenuta 🙂
Attenzione… allora devo stare attento se conosci più degli altri 😉
Pubblicazione più o meno settimanale ti dirò 😉
Grazie mille 🙂
25/11/2017 at 22:37
Ah, mago, ma sei ancora vivo? Vediamo stavolta dove ci porti.
02/12/2017 at 19:22
Vi porto in una storia silenziosa che dice tantissimo…
Vivo più che mai 😛
Grazie caro 🙂
25/11/2017 at 20:37
Dove te ne vai nel cuore della notte?
Scritto bene, accattivante. Non credo che il mutismo possa essere un handicap insuperabile per un mago e per uno chef (ci sono anche chef ipovedenti, che è pure peggio.
Strana commistione tra personaggio e nick dell’autore.
02/12/2017 at 19:21
A cercar aiuto e conforto 😛
I limiti sono solo una scusa… questa cosa la sostengo da tempo… però ad ogni malessere bisogna “passarci attraverso”… è il vecchio concetto della catarsi 😉
Commistione? Autobiografia ? Parziale? Totale? Chissà 😉
Grazie 🙂
25/11/2017 at 20:15
M’incuriosisce.
Muro ecc
02/12/2017 at 19:20
Ottima reazione da suscitare 🙂 felice di ciò 🙂
Resisti… arriveremo al muro ^^
Grazie cara 🙂
25/11/2017 at 19:25
Muro.
Chi è Madame D?
aspetto di capire… ci sono, seguo e tutto il resto
02/12/2017 at 19:19
Mi rendo conto di aver detto davvero poco (e il secondo episodio non rivelerà grandi cose), quindi apprezzo particolarmente questa tua fiducia “al buio” 🙂
Sul muro ci arriveremo subito…. e Madame D…. a breve 😉
Grazie cara 🙂