L’ORRIBILE QUADRO DI SAMUEL GOCK

Dove eravamo rimasti?

NEL FINALE. MORTE, MA NON SOLO (53%)

GREAT PARTY, ISN’T IT?

Oltre la porta chiusa, un brusio leggero nacque e si spense muovendosi verso il basso. Jerry Lawrence posò la mano libera dal fucile sulla maniglia della porta e l’abbassò di scatto. Oltre la soglia non vide nessuno, però sentì il rumoreggiare della vita al piano di sotto e si affrettò a scendere.
«Ho molto atteso questo momento» disse, volgendo appena lo sguardo alle sue spalle, «mi occorre la tua forza caro Pickett, il tuo impeto maestoso, per impartire a questi idioti la lezione che meritano.»
Con passo leggero infilò le scale, lo sguardo rivolto in basso, alla ricerca del chiacchiericcio allegro che, passo dopo passo, accresceva la sua collera.
«Buonasera!» Esordì, stagliandosi nel vano della porta che dal corridoio immetteva nella sala da pranzo. Rimase a bocca aperta, inebetito, impreparato a incontrare la scena che gli si parò dinanzi: ignoti occhi allegri lo salutarono, brillando alla luce intensa di un grande lampadario a picco sulla tavola imbandita. In un unico tintinnante momento gli ospiti levarono i calici e sorrisero, mostrando crepe opache su labbra asciutte e sottili.
A capo del tavolo sedeva una donna con i capelli raccolti e la faccia stinta. Intorno agli occhi si aprivano ragnatele rossastre che le avvolgevano il collo e la parte visibile del cranio.
Un cane smunto, col manto sberciato da macchie di pelo mancante, sedeva al fianco della donna e, di tanto in tanto, si avvicinava alle mani per leccarle, aspettandosi una carezza che non sarebbe mai arrivata. Legacci vistosi costringevano i polsi della donna ai braccioli di legno.
Uno scoppio improvviso di risa attirò l’attenzione di “Jerry” che, voltandosi, incontrò il volto madido di sangue della signora Canarino. Rideva di una risata grassa e oscena, seduta sulle ginocchia di un uomo sporco, dai lineamenti duri e fuligginosi, mentre altri tentavano di tirarla via strattonandola per le braccia.
Jerry caricò il fucile tenendolo con entrambe le mani di sbieco, davanti al petto.
«Ho una festa da onorare!» esclamò.
«Hai molto da fare» gli disse qualcuno posandogli una mano sulla spalla.
Lui si girò, trovandosi di fronte il volto terreo del suo vecchio amico Stapp. «Ho portato qualcosa per ravvivare un po’ la festa!» disse quello allegramente e, nel farlo, tirò su il cappio che stringeva in una mano. Jerry scoppiò in una risata rumorosa a cui fecero eco altre risate acute, simili a strilli.
«La faccia di quella non mi piace.» Sentenziò Jerry, fissando la donna a capo tavola. «Mi sta rovinando l’umore con quell’aria da madonna in supplica.» Alzò la canna del fucile e mirò al viso, il cane uggiolò.
Un unico sparo.
In bella mostra, sul caminetto acceso, stava il quadro di Gock. Scintillante come fosse vivo. L’erba era mossa dal vento, e dalle fronde schiumose dell’albero si staccavano foglie scure, che uscivano volteggiando dalla tela, per ricadere in pesanti gocce sanguigne sui volti dei presenti.

***

«È morto?» chiese Susie Yong.
«Metà della sua testa è appiccicata alla mia tovaglietta», rispose un uomo, «direi che è morto.»
«È morto» rimarcò Caroline Dorsett, togliendo le due dita che aveva appoggiato sul collo del blogger e fissando lo sguardo su Viorel Sokolov: «l’arma è detenuta legalmente?»
«No» rispose l’uomo, senza distogliere lo sguardo.
«Che cazzo ci frega, ci ha salvato la vita. Quel pazzo voleva ammazzarci a fucilate. Avete visto lo sguardo? Quegli occhi Dio Santo, parevano di ghiaccio.»
«Ma che diavolo gli è preso?» piagnucolò la donna che sedeva a capo tavola.
«Credo che sia rimasto vittima del quadro» sentenziò Billy Astor.
«Certo, come no, il quadro» disse uno degli uomini. «Dev’essersi drogato o qualcosa di simile. Era fissato con quelle cazzate del killer, i suoi quadri, tutte quelle stronzate.»
«Perché sei venuto se non t’importava della mostra?» domandò Viorel.
«Per le donne. Non batto chiodo da un po’ e so che niente eccita le signore come la paura.»
Viorel lo guardò disgustato.
«Comunque, signor Astor, non avrebbe dovuto toccarlo, né avvicinarsi» lo rimproverò Caroline.
«Volevo solo aiutare, magari avrei potuto…»
«Avrebbe potuto farsi ammazzare» gli disse Solokov duro.
«Professor Sanford, Julian, le spiace accompagnare le signore fuori?»
L’anziano si mosse, rispondendo alla richiesta del vice-sceriffo. Le donne si alzarono tremanti e seguirono l’uomo sul porticato.
La Dorsett sganciò la ricetrasmittente dalla spalla e chiamò rinforzi.

***

New York City, un anno dopo.

«Sì, ti dico, sono riuscita ad avere il quadro per la mostra di Matt.»
«Il quadro dell’ergastolano?»
«Sì, il quadro di Samuel Gock!»
Una breve pausa.
«Oh, ancora non ci credo, dopo il casino di Lawrence a Bainsville, quell’obbrobrio ci porterà un sacco di soldi. Matt è al settimo cielo!»
«Sandra, tu lo sai vero cosa si dice sul quadro?»
«Certo, per questo è quasi un anno che tormento il signor Hornby, il direttore del museo, perché mi conceda di esporlo.»
«Ma, cos’è questo rumore?»
«Quale rumore?»
«Non saprei, sembra quasi… il rumore di un fiume che scorre.»
«Davvero? Io non sento niente.»

FINE

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336 Commenti

  • Ciao Keziarica!
    L’ho letto d’un fiato. Ha momenti descrittivi intensi ed efficaci, e poi la storia è bellissima. Forse lo stile è più asciutto nel secondo (ma non prendere per oro colato), ma il plot è super, e a me gli horror piacciono sin da quando ero ragazzino al cinema a vedere Profondo Rosso! La discesa di Jerry in mezzo ai morti ricorda mr. Torrance all’Overlook hotel!
    Nessuna sorpresa che abbia avuto tanto seguito tra i lettori. Superbo!
    A presto ciao!

    • Ciao Minollo,
      ma davvero grazie tante! Sono felice che tu lo abbia letto, me lo avevi scritto e hai mantenuto la parola. Il riferimento a Shining non è puramente casuale, ho aggiunto come titolo al finale proprio la frase che dice uno dei morti a Wendy Torrance, alzando un calice. Shining è uno dei miei film preferiti e anche il libro (che lessi a New York nel lontano ’89) mi è piaciuto molto.
      Il seguito di lettori è da attribuirsi a un periodo più florido del sito, non è solo merito del racconto.
      Comunque, come ti ho scritto, mi è piaciuto più scrivere questo rispetto al secondo.
      Ancora grazie, davvero 🙂

      Alla prossima!

  • Buongiorno Keziarika.
    Comincio scusandomi… Come mi è successo con un altro utente del sito, ho letto il racconto appena ricevuta la notifica, per poi rimandare il commento ad un secondo momento… Che non è mai arrivato. 😛

    Che dire? Un finale con il botto…. In tutti i sensi!
    Mi piace che rimanga aperto, col quadro che è sopravvissuto a tutto e continua a portare il Male in giro per il mondo, come un’infezione 😉 non poteva esserci migliore conclusione.

    L’horror non mi piace, anche perché ho una immaginazione molto marcata… Ma trovo che tu sia un’autrice molto dotata, sia in termini di creatività che di stile. Hai già ricevuto un sacco di complimenti e non voglio alimentare eccessivamente il tuo ego XD
    concludo dicendoti che ho passato davvero del tempo piacevole leggendo il tuo lavoro, e che sicuramente seguirò volentieri anche i prossimi 😉
    A rileggerci, dunque!

  • Ciao, keziarica!
    Arrivo un po’ in ritardo a leggere un ottimo finale.
    Bello davvero, molto curato, molto coinvolgente, ti lascia dentro immagini persistenti.
    La sala, il lampadario, l’allegra combriccola dell’allucinazione, la rivelazione finale.
    A me è piaciuto molto.
    Complimenti, dunque, in questi dieci capitoli ho potuto leggere una storia originale e ben narrata.
    Sei brava, keziarica, accetta questo scarno complimento da chi ti ha seguito dal primo capitolo che hai scritto qui sopra, e che ti ha visto perdere rapidamente le poche insicurezze iniziali per mostrarci tutte le tue capacità.
    Ciao, a presto!

    • Ciao Jaw, scusa per il ritardo con cui ti rispondo.
      Grazie, accetto il tuo complimento, sei molto gentile e sai una cosa? Devo dire grazie a te e agli altri lettori attenti che mi hanno seguito e hanno voluto commentare e dare consigli, aiutandomi a migliorare.
      Ti aspetto al prossimo racconto.
      Ciao!
      p.s.ho provato a cominciare un racconto di fantascienza, ma non e ancora il momento ?

  • Bel finale K.
    Ho amato parecchio questo racconto; c’era tutto quello che un amante degli horror come il sottoscritto, voleva vedere: paura, sangue e follia.
    Non ho nulla da dire, a parte la presenza di un po’ troppi personaggi. Nel tuo primo racconto, limitandone il numero sei riuscita a concentrarti di più sull’atmosfera (mi piacque tantissimo), che a mio parere è un tuo punto forte.
    Un caro saluto 🙂

    Spero di rileggerti presto.

  • Ciao Keziarica.
    Un ottimo lavoro. Un gran bel finale.
    Mi è piaciuta anche la canzone al termine dello scritto.
    Mi sono immaginata, con l’accompagnamento di quel brano di musica, il terribile quadro, appeso, gocciolante di sangue e sinistro appena appoggiato in qualche scantinato…in paziente attesa del prossimo proprietario e delle prossime vittime.
    Wow molto intenso e scritto dettagliatamente, nei minimi particolari.
    Brava!!!
    Attendo i tuoi prossimi progetti, nel frattempo ti auguro una buona domenica.
    Ilaria

    • Ciao Ilaria,
      grazie infinite. Sei davvero molto gentile.
      Ho provato a costruire qualcosa di carino e sono felice ti sia piaciuto. Carino… Be’ non è proprio la parola adatta a un racconto che tratta la morte, vabbè, dai, mi hai capito!
      Scrivendo qui su TI, mi sono accorta dei moltissimi errori che faccio scrivendo: troppi personaggi, troppe descrizioni, una punteggiatura traballante… Mi aiutate tantissimo a migliorare e io per questo vi ringrazio doppiamente!
      Alla prossima!

  • Bello, K,
    Hai chiuso tutto con un delizioso finale è nelle regole classiche del genere.
    Durante la scena del « party dei morti » ho pensato che ci fossero un po’ troppi aggettivi, ma forse servono ad aumentare l’effetto di dipinto animato dell’insieme.
    Davvero bello, meno onirico del tuo primo horror, più costruito e studiato, ma altrettanto gradevole. Piaciuto molto.

    • Ciao Maan,
      grazie anche a te per avermi accompagnato fino alla fine.
      Sì, hai ragione, questo racconto è stato più studiato del primo, ho cercato di rendere la trama coerente con lo svolgersi dei fatti, cosa che non ho saputo, per mancanza d’esperienza, fare con Eddie. In questo racconto magari non l’ho fatto al meglio, ma ci ho provato.
      Grazie ancora Maan, alla prossima!

  • Ciao Keziarica, complimenti per il finale! Mi è piaciuto, soprattutto nella parte iniziale con gli invitati visti come mostri da Jerry. Che brutta fine, ma ci sta assolutamente.
    E come in tutti gli horror c’è sempre qualche recidivo che si mette nei guai nonostante quanto accaduto prima. Ben fatto.

  • Ciao Keziarica rieccomi! Complimenti, che dire, semplicemente fantastico… in questo racconto mi hai fatto provare mille emozioni diverse, paura, curiosità, suspance ecc… mi è piaciuto molto come hai descritto la follia di Gock, e l ultima canzone è davvero azzeccatissima. Bel finale, bei capitoli, bel racconto.
    Ps. Aspetto un tuo prossimo lavoro, io di sicuro ci sarò, a presto 😉

    • Ciao Atharis,
      che bel complimento mi fai… Sono contenta, lo ripeto spesso, ma è così. Mi fanno davvero piacere i complimenti, come immagino a tutti noi, e non so esprimere in altro modo la mia gratitudine…
      Ho idea un paio di nuovi racconti in realtà, uno con l’altro nick. Se ti andrà, sarò felice di ritrovarti tra i lettori. Io, di certo, sarò fra i tuoi.
      Alla prossima!

  • Ottimo finale per un ottimo racconto (soprattutto con la canzone di Johnny Cash, giorni fa volevo suggerirti di utilizzare The Mercy Seat, è una canzone di Cash che parla appunto di un condannato a morte su una sedia elettrica!).
    Chi se l’aspettava? Ho una certa passione per queste tematiche in cui il protagonista affronta una realtà che è totalmente diversa da quella che in verità è.
    Bellissimo finale, ripeto! Bravo!
    Hai già in mente di scrivere un’altra storia?

    • Ciao Luca,
      molto gentile, davvero.
      La possibilità di inserire link musicali e non ai propri racconti, rende questa piattaforma inimitabile. Dà modo di creare una colonna sonora, come se si trattasse di un film, e di rendere la storia molto più interessante.
      Ho già in mente un’altra storia, sì. Spero di farlo al meglio e magari di ritrovarti tra i lettori.
      Grazie ancora e alla prossima!

  • Buongiorno K
    eccomi qui a commentare l’ultimo capitolo di questa tua storia! La follia di Gock alla fine è scaturita potente da quel quadro maledetto, follia che hai descritto (come al solito) molto bene. La chiusa “non finisce qui” in tipico stile horror la trovo molto azzeccata. Insomma mi è piaciuto, come mi sono piaciuti gli altri capitoli. L’unico “difetto” che ti segnalo è la presenza dei tanti personaggi, che tendo a confondere l’uno con l’altro, complice l’attesa tra una puntata e l’altra. Molto probabile che si possa risolvere rileggendolo tutto senza interruzioni.
    Mia personale opinione di lettore.
    Comunque l’atmosfera sempre carica di tensione e gli scenari che hai descritto mi hanno regalato più di qualche brivido, quindi ti ringrazio per questo tuo lavoro.
    Grazie K! Spero di leggerti presto?

    • Ciao William,
      grazie mille per essere arrivato fino alla fine, per averlo fatto in modo presente con commenti puntuali e sinceri.
      I personaggi… Come li amo. A mia discolpa posso solo dire che, questa volta, in questo capitolo, ho tirato fuori personaggi già apparsi in un altro capitolo… Ma lo so che sono tanti per un racconto breve.
      Ancora grazie, certo che mi rileggerai presto, ho già in testa una certa idea… Anche se non so come riuscirò a svilupparla.
      Alla prossima!

  • ECCOCI GIUNTI AL TERMINE.
    VORREI CHIEDERVI SCUSA PER IL RITARDO MA, COMPLICE UNA PESANTE INFLUENZA, HO DOVUTO RIMANDARE IL FINALE.
    VORREI ANCHE RINGRAZIARVI PER ESSERE ARRIVATI FIN QUI, PER AVER LETTO E VOTATO E PER AVERMI DATO CONSIGLI PREZIOSI, A CUI ATTINGO A PIENE MANI PER MIGLIORARE E DI CUI CERCHERO’ DI FARE TESORO PER IL FUTURO.
    CI VEDREMO PRESTO CON UN NUOVO RACCONTO.
    PER ORA VI SALUTO E VI AUGURO UN OTTIMO FINE SETTIMANA.
    ALLA PROSSIMA!

  • Ciao.
    Finalmente sono riuscito a prendermi del tempo e a leggere tutti i capitoli. Che dire, ci sai fare e riesci sempre a tenere il lettore con il fiato sospeso, complimenti davvero. Per il finale ho votato per il viaggio nel tempo, anche se vedo essere in netta minoranza. Poco male, qualsiasi sarà scelto, sono certo che saprai descriverlo magnificamente.
    Ciao e a presto.

  • Ciao! Voto per il viaggio nel tempo 🙂
    Wow! Wow di nuovo. Wow per una terza volta!
    Complimenti davvero, mi dispiace solo di essere arrivato quando ormai hai già pubblicato il nono capitolo!
    Dieci sono troppo pochi per un racconto del genere, sarebbe stato veramente bello potergli dedicare più spazio. Usi in maniera ottima le parole, hai un vocabolario molto ampio e un modo di scrivere da professionista, ti faccio i miei complimenti.
    Ciliegina sulla torta, i link alle canzoni che metti in ogni episodio: tocco d’arte.
    Seguo (ormai per l’ultimo capitolo)!

    • Ciao Luca,
      Wow! Che bel commento, sono proprio molto felice che ti sia piaciuto.
      Magari proprio da professionista no, però ti ringrazio per il bel complimento, anche se so di dover migliorare ancora molto.
      Il finale è in arrivo.
      Alla prossima!
      p.s. felice anche che ti sia piaciuta anche la colonna sonora 🙂

  • Certo» disse lui sorridendo appena, con un nuovo guizzo nello sguardo…
    Questo passaggio mi ha fatto pensare ad un fantastico Jack Nicholson 😀
    Chissà cosa combinerà il Nostro Jerry, attendo curiosa il colpo finale con un Morte ma Non Solo…

  • Rieccomi, keziarica. Ho votato per “Morte ma non solo”.
    Il capitolo mi è piaciuto molto, anche se devo ammettere che mi è un po’ sfuggito il passaggio in cui Jerry, poco dopo il tentativo di strangolamento, risponde al telefono. Ho capito che viene “posseduto” da quel momento in poi, ma non mi è apparso subito chiaro.
    In ogni caso, un ottimo lavoro, davvero. Ho sbirciato qualche commento sotto, hai scoperto un refuso che non ti è stato segnalato. Per come la vedo io, direi che non ti devi preoccupare né dei refusi (almeno di quelli che resistono a qualunque rilettura 😀 ), né che ti vengano segnalati. Nel mio primo capitolo c’è un “con la coda nell’occhio” che ho visto per caso, giorni dopo averlo pubblicato. Mi sono chiesto perché non me l’avesse fatto notare nessuno, ma ho concluso che è normale e forse anche giusto: perché segnalarlo se tanto non si può cambiare? Del resto, neanche a me va di segnalare agli altri qualche lettera di troppo o in meno, lo farei solo se sapessi che ti serve una revisione immediata per una nuova pubblicazione 😀

    Ciao, ti auguro un’autobotte di cose belle 😀

    • Ciao Erri,
      con la coda nell’occhio non lo avevo proprio notato… Dici che si possono tralasciare i refusi? In effetti si potrebbe anche, ma rileggere e postare un lavoro ben fatto, specie su questa piattaforma, ove non è possibile correggere, penso sia sempre da preferire.
      E infatti faccio sempre qualche disastro 😉
      Sì, Jerry viene posseduto attraverso il telefono, riesce infatti a vedere quel che accade all’altro capo della linea… Nella mia testa funzionava, ma tendo sempre a scrivere immaginando che chi legge possa comprendere la mia intenzione :-), l’ho fatto anche con gli altri racconti.
      Auguro a te altrettante cose belle e ti saluto.
      Alla prossima!
      p.s. per il prossimo racconto pensavo alla fantascienza… Vedremo se si tratta di stile o di capacità 😉

      • No, no, lungi da me anche solo pensare che i refusi si possano tralasciare 😀 😀
        Ai refusi va fatta una guerra totale, senza esclusione di colpi, all’ultimo sangue… ma tenendo presente che per quanto ti impegni a sterminarli, qualcuno sopravvivrà quasi sempre. A quel punto, pazienza, inutile fasciarsi la testa, ti vendicherai di lui quando pubblicherai, da qualche altra parte, la versione revisionata… Ma non illuderti troppo, perché è facile che, eliminando un refuso, da qualche parte nel racconto, per qualche incredibile magia, se ne crei un altro! 😀
        Notte notte

  • Ciao Keziarika,
    Il mio computer è letteralmente esploso!!:( e quindi sono in stallo col mio scritto e per leggere il tuo racconto,votarlo e commentarlo devo usare il cellulare che a stento funziona:) mi piace davvero tanto come scrivi;c’è poco da dire. L’horror è un genere particolarmente complicato da trasmettere,ma tu ci riesci. Quando finisco di leggere un tuo capitolo mi ritrovo sudata perché sei capace addirittura di farmi sentire addosso il caldo torrido di questa estate americana di cui parli. Assurdo:) voto ‘morte e non solo’, con un po’ di tristezza; non vorrei che finisse ancora. Ciao!

    • Ciao Flow,
      ma lo sai che anche in mio Mac ha cominciato a dare i numeri, e dire che è pure quasi nuovo.
      Mah, le macchine ci si rivolteranno contro.
      Mi spiace che il tuo pc abbia smesso di funzionare, spero che presto tu possa riprendere con la scrittura.
      Grazie per i complimenti e per riuscire a trovare il modo di leggere e commentare il mio racconto, purtroppo siamo alla fine, ma non preoccuparti, ho già qualcosa in mente…
      Alla prossima e grazie ancora!

  • Ciao Keziarica, eccomi qui
    Ho letto questa storia in un istante, non mi sono pesati per nulla questi 9 capitoli, quindi complimenti davvero… mi piace il fatto che il quadro prende vita, mi piace come hai caratterizzato i vari personaggi e mi dispiace molto per aver letto ancora adesso il tuo incipit, avrei voluto votare e commentarlo prima… sono un po’ perplessa per quanto riguarda Jerry, cosa combinerà mai? XD comunque complimenti ancora ottima storia.
    Ps. “Morte, ma non solo” seguo e aspetto con pazienza il grande finale

    • Ciao Atharis,
      ho già in mente un altro racconto, quindi credo che il finale arriverà presto. Appena mi viene in mente cosa metterci dentro 😉
      Come si dice, meglio tardi che mai. Sono contenta che tu sia arrivata prima della fine, e anche che il racconto ti sia piaciuto fin qui.
      Alla prossima!

  • Morte ma non solo, mi ispirava.
    Ora il collezionista di trofei dell’orrore è diventato un trofeo dell’orrore anche lui, vedremo che combina.
    Ogni tanto ti scappano delle virgole inconsulte (e perché me ne accorga io, lo sono un bel po’ :lol:) ma non intaccano il fascino da fiaba del terrore.
    Aspetto il gran finale che immagino in stile Grand Guignol 🙂

    • Ciao Maan,
      anche questo l’ho ripetuto mille volte, con la punteggiatura sono una frana! 🙂
      Ogni tanto qualcosa scappa, anche se presto molta attenzione, essendo una povera ignorante 😀 non sempre riesco a tenere a bada le virgole.
      Grazie per essere arrivata fin qui e per la sincerità.
      Ti aspetto per il finale, virgole permettendo, spero di fare un buon lavoro. Se in stile Grand Guignol, vedremo 🙂
      Alla prossima!

  • Ho letto il nuovo capitolo appena uscito… Però mi sono presa qualche giorno per decidere cosa votare, perché l’opzione che mi ispirava di più era il viaggio nel tempo, ma ho temuto che un solo capitolo fosse troppo poco per saltellare avanti e indietro nella storia riuscendo a dare una degna conclusione al bellissimo racconto che hai creato… E pensa e ripensa… Credo che sceglierò morte ma non solo, sperando così di lasciarti abbastanza spazio e fantasia per una conclusione col botto (se letterale o figurato vedi tu ?).
    A rileggerti presto!

    • Ciao Favola,
      grazie infinite per la gentilezza. Cosa posso dire? Che sono felice l’ho già ripetuto mille volte. Pensare che altre persone possano leggere quel che scrivo e trovarlo buono, mi pare già un gran risultato e non posso che essere entusiasta.
      Ringrazio anche te, per aver pensato di lasciare spazio a un buon risultato con la scelta delle opzioni, spero di farne tesoro e di trovare il modo di costruire un finale degno dei vostri commenti.
      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica
    ovviamente “Morte e non solo” e qui sono sicura che il sangue scorrerà a fiumi!
    La scena del quadro che prende vita è sempre interessante e inquietante, soprattutto con i personaggi “sobri” che lo popolano. (Help).
    Attendo con entusiasmo il gran finale, con un Jerry posseduto se ne vedranno delle belle.
    A presto!
    Ilaria

    • Ciao Cap,
      felice che, nonostante tutto, io sia riuscita a portarti fin quasi alla fine del racconto.
      l’horror è un po’ come il romance, ad alcuni fa venire da sorridere, ad altri da piangere… Forse per il troppo ridere… Non so.
      Fortunatamente il mio non è un horror tanto splatter. 🙂
      Alla prossima!

  • Ciao Keziarika… Eccoci pronti al finale.
    Mi hai abituato a uno standard molto alto, e quest’ultimo capitolo non fa eccezione: riesci a gestire molto bene le emozioni, sia quelle dei personaggi… Che quelle dei lettori! 😛
    Sei davvero molto brava.
    Volevo obiettare sul fatto che Jerry riesca a essere così calmo nel finale, dopo quello che ha passato… Ma forse.. se Jerry non è più Jerry… 😉

    Mi tentava “viaggio nel passato e ritorno”, ma temo che non riusciresti a svilupparlo come merita in un solo episodio. Perciò alla fine ho votato “morte ma non solo”, lasciandoti la libertà di scegliere liberamente cosa inserire in quel “non solo”, e il compito di sbalordirmi, affascinarmi… E spaventarmi! 😉

    • Ciao Tinarica,
      sì, in pratica è quel che è successo.
      Chissà se Jerry ci rimarrà anche, vivo…
      Be’ gli horror mi piacciono parecchio, mi piacciono le storie di fantasmi nella letteratura e al cinema, per questo mi piace scriverne: per creare i miei mostri personali. 😉
      Alla prossima e grazie!

  • Ciao Keziarica.
    Ho votato “Viaggio nel tempo e ritorno”, perché la storia del presente è indissolubilmente legata con il passato.
    Mai, mai farsi la doccia in una storia horror: Jerry è stato molto fortunato, tutto sommato. Vediamo cosa lo aspetterà nel finale.
    A presto!

  • Sono stata combattuta fino alla fine… E poi ho capitolato. Ho smesso con l’horror intorno ai diciotto anni, ma questo dovevo leggerlo! Ho una fantasia che lavora parecchio, soprattutto di notte, facendomi fare sogni pazzescamente complicati già normalmente… Non oso immaginare cosa combinerà il mio subconscio ora che gli hai fornito questo succulento materiale! ?
    Comunque ciao ? ! Mi piace! Refusi a parte, di cui tu stessa ti sei accorta e che onestamente sono ben poca cosa, non vi trovo nulla di stonato… Nemmeno il racconto della Dorsett. Non è detto che tutti reagiamo in maniera delirante dinanzi a fatti terrificanti. Io si, io sicuramente si, ma i possessori di menti analitiche, magari non direttamente coinvolti nei fatti, seguiranno sicuramente percorsi mentali differenti. O ancora il distacco e la freddezza possono rappresentare il modo in cui cerchiamo di far sì che la nostra mente non venga devastata da eventi traumatici. Oppure ancora chi è cresciuto credendo fermamente che il canto del fiume porti morte molto probabilmente se lo aspetta… E i racconti rispecchiano queste diverse modalità di approccio. Almeno secondo me. Insomma… Tutto questo per dire che secondo me non stona. Oh come sono prolissa! ?
    Comunque… Tutto ciò per dire che ti seguo e aspetto il prossimo capitolo!

    • Ciao Favola,
      grazie mille!! che bel commento.
      Sapessi i miei di sogni… 😉 Nella mia testa ogni giorni vorticano miriadi di pensieri strampalati che poi portano ai miei racconti.
      Sono contenta che il capitolo e il racconto della Dorsett ti siano piaciuti, in effetti hai ragione: non tutti reagiscono allo stesso modo, anche se tengo molto in considerazione le critiche costruttive che mi vengono mosse qui, da voi (lettori e dagli autori), perché siete una fonte preziosissima di spunti.
      Detto questo, grazie molte per il commento e per il passaggio.
      Ciao e alla prossima!

  • La notizia della morte prematura del suo editor è allettante, ma sei all’ottavo capitolo. Nel caso tu abbia intenzione di scrivere una forma estesa del racconto, allora spingerei in quella direzione. Tuttavia il tempo stringe, è ora di organizzare un bel massacro sanguinoso, quindi ho votato per gli ospiti che escono dal quadro.
    Come ha detto JAW, la spiegazione è un po’ troppo lucida, andrebbe scritta dando più enfasi alle emozioni della narratrice. Anche perché sta raccontando cose piuttosto emotive, direi 🙂
    A meno che non sia una specie di robocop.
    Robocop non batterebbe ciglio.
    Resto sull’opinione che il tema della storia è affascinante, ben reso e continua a piacermi.
    Aspetto l’odore del sangue negli episodi finali, poi vediamo se il signor Lawrence continuerà a voler scrivere articoli sul suo bel blog 😀
    Ciao K,

    a presto

    • “dalla priva di alcuna qualità artistica irrilevante.” Ma che cavolo ho scritto?? Ma lo avete notato??? e me lo avete taciuto?????
      Se deciderò di pubblicare la mia raccolta di racconti, dovrò rivedere parecchie cose. Una é il racconto della Dorsett…
      ciao Fue e grazie per il passaggio e per il bel commento!
      Alla prossima!!

  • Ciao keziarika!
    Arrivo verso la fine… L’horror non è esattamente il mio genere favorito (leggo sempre la sera e vorrei evitare di guardare sotto il letto prima di dormire! XD ) ma devo dire che ho letto questo racconto molto volentieri e tutto d’un fiato! Mi piace come scrivi, riesci sempre a mantenere una certa atmosfera e la voglia di vedere come continuava non è mai venuta meno!
    Di solito mi dispiace iniziare una storia già tanto avanti, per il fatto di non aver potuto partecipare alle votazioni.. ma stavolta ero contento di avere un po’ di materiale in più da leggere! 😉

    Voto le presenze poco gradite, direi che mancando solo due capitoli, il tempo sia maturo per un finale col botto.
    Non spaventarmi troppo però!!! :p
    A rileggerci

  • Ospiti inattesi.
    Ciao, keziarica. Il capitolo mantiene un’atmosfera molto ben resa, ma ho qualche perplessità sulla forma del racconto di Caroline: a mio parere è troppo poco parlata, insomma, sembra che legga una cronaca dei fatti, piuttosto che rievocarli in quel momento. Del resto rendere il parlato in un’opera scritta è un problema molto complicato da affrontare 🙂

    Ciao, a presto

  • Ero indecisa ma ho optato per la morte dell’editor, non ne me ne voglia!
    Mi rimane un dubbio sulla voce d’uomo che precede gli spari dall’altoparlante del telefono, perché nel racconto del vice-sceriffo era una voce di donna che gridava Evelyn. È una svista o è una discrepanza voluta che significa qualcosa?
    Io farei morire tutti intorno a Jerry per fargli venire una bella strizza 😉

    • Ciao Massimo,
      troppo buono, grazie.
      Sai, io adoro gli horror e stento a trovarne uno, ultimamente, che davvero si avvicini ai miei gusti. Con questo racconto sto mettendo nero su bianco quello che mi piacerebbe vedere, quello che, a mio parere, potrebbe davvero farmi paura in una pellicola. O anche in un libro, perché no.
      Grazie ancora per il bel commento e alla prossima!

    • Ciao Cap,
      sì, lo so che gli horror non ti piacciono granché, ma per il prossimo racconto ho in mente un giallo… 😉
      Grazie per il complimento, sempre molto apprezzato quando viene da te.
      Non so quanti sceglieranno il temporale, spero in molti, perché è un ottimo scenario per un’avvenimento sovrannaturale.
      Alla prossima!

  • Voto gli speleologi in visita alla prigione:l’origine del male.
    Il canto del fiume è veramente inquietante quanto l’immagine di Jerry paralizzato alla finestra in balia dei sussurri maligni.
    L idea del quadro che si proietta sul soffitto attraverso il cellulare che funge da portale è veramente originale, ora mi aspetto qualcosa di raccapricciante nel bagno del malcapitato Stapp.

  • Ogni capitolo termina con …lascia un commento…ma ho appena iniziato a leggere il primo è sono immediatamente passata al secondo poi al terzo e così via…fermandomi solo ora per causa di forza maggiore . Aspetto trepidante il prossimo capitolo. Bravissima.

  • Ehilà Kezia.
    Devo dire che se anche non avessi messo il link alla fine, la musica sarei riuscita ad immaginarmela lo stesso. Cupa, nostalgica e fosca, come questo capitolo. 🙂 Mi piace anche il finale in sospeso.
    Noto che anche Stapp ha disprezzato il quadro e sta per fare una brutta fine. Uhm! 😀
    Buona scrittura!
    M

    • Ciao Massimo,
      grazie.
      La musica nei miei racconti non può mancare… Il fatto che tu l’avresti comunque immaginata allo stesso modo, mi fa immensamente piacere, perché significa che, in qualche modo, sono riuscita a rendere l’immagine che avevo nella testa. Una gran cosa per me, che di solito immagino e difficilmente trasmetto, vedi racconti precedenti e relativi commenti 🙂 (apprezzatissimi)
      Alla prossima!

  • Ciao keziarica. Questo finora è stato il capitolo che mi è piaciuto di più della storia: tempi di narrazione, dialoghi e descrizioni distribuiti molto bene. La scena finale dell’impiccato ricorda molto il maestro King, quindi ben fatto.
    Per il prossimo episodio ho votato anch’io il ritrovamento di due cadaveri nel passato, mi sembra il giusto modo di continuare.

    A presto!

    • Ciao Muppetz,
      questo episodio è un condensato dei consigli ricevuti nei commenti ai precedenti.
      Ho provato a mettere quel che mi è parso ci si aspettasse, a modo mio, ovviamente.
      Sono contenta che la cosa abbia funzionato e abbia trovato riscontri positivi.
      Per il prossimo penso proprio che si parlerà dei due cadaveri.
      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica
    Un capitolo ben sviluppato nei dettagli per non parlare dell’impiccato che scende giù dall’albero… Davvero inquietante.
    La situazione è intricata, credo che il vicesceriffo racconterà degli speleologi. Dopotutto il quadro era nella prigione e qualche altro danno, l’avrà pur fatto, in passato.
    Ma sono in minoranza…per ora.
    Staremo a vedere.
    Ciao a presto
    Ilaria

    • Ciao Jaw,
      UAU, come direbbe un certo piccoletto di mia conoscenza. Grazie!
      Sono davvero felice che ti sia piaciuto. Ho provato a renderlo il più spaventoso possibile senza una sola goccia di sangue e la cosa, a quanto pare, ha funzionato. 🙂
      Sono proprio contenta!
      Ciao JAW, passa una bella domenica e alla prossima!

  • Voto per gli anni ’60.
    Mi piace l’aspetto esoterico di questo racconto, più che il lato horror. Mi hai fatto venire voglia di tornare a scrivere di paranormale (lo feci qui in passato con il mio nome).
    Ho solo il dubbio che i tre capitoli rimanenti siano pochini per concludere il plot che stai costruendo.

    • Ciao Cap,
      mi piacerebbe leggere il tuo racconto, di certo è un buon lavoro. Mi mandi il link?
      hai ragione, tre capitoli non sono poi molti, dovrò cercare di condensare il terrore nelle quindicimila battute restanti…
      Il paranormale, nella letteratura e nel cinema, piace tanto anche a me… ho già in mente un nuovo racconto… Ma lasciamo stare, ora penso a finire questo al meglio delle mie possibilità.
      Alla prossima!

    • Ciao Tinarica,
      grazie. Felicissima di averti fatto un po’ di paura 🙂
      Proverò a spaventarti ancora di più, se ci riesco, in fondo a questo serve un horror…
      Io ho avuto paura una sola volta, leggendo un libro, e si trattava di Mucchio d’Ossa di Stephen King. I film, con le immagini, la musica e i toni freddi della pellicola slavata, sono tutt’altra cosa, ma noi siamo “scrittori” e ci facciamo bastare i nostri mezzi 😉
      Grazie ancora e alla prossima!

    • Ciao Fue,
      ahahah grazie per la tua benedizione, che vale eccome!
      Vedremo come andrà a finire questa strana storia… Il libro di King non l’ho letto. Però ieri sono andata a leggermi la trama, effettivamente attraverso la tela, lei arriva in un altro mondo… Il mio è più un evocatore di fantasmi poco gentili… E nasce, in verità, da un’idea che mi è venuta leggendo un racconto di Gogol: IL RITRATTO.
      Alla prossima Fue, grazie per il passaggio!

  • Questa vice sceriffo sembra avere una passione per il folklore macabro: i due cadaveri.
    Mi sono sempre piaciute un sacco le storie che parlano di esoterismo, paranormale e simili. Forse perché nella vita reale penso che non ci crederei nemmeno trocandomici in mezzo ?
    Ma finirai con un’ecatombe e un flagello irrefrenabile o riuscirai a vincere il male, che al momento è ancora abbastanza impalpabile, entro il capitolo 10?

    • Spero proprio di riuscirci entro il decimo capitolo, 😉
      Ciao Maan.
      Di solito in un buon horror il bene non vince, sto pensando a come evitare l’ecatombe, ma non so se avrò fortuna…
      Grazie per il passaggio, sono felice che il rimando all’esoterismo ti sia piaciuto. In fondo, paranormale e horror vanno beatamente a braccetto, in un racconto del genere.
      Alla prossima!

  • Questo mi ricorda un vecchio racconto di King su un quadro maledetto… come torno a casa in Italia cerco il libro e ti giro i dettagli se ti va 🙂

    Bellissimo capitolo ancora una volta… le cose si fanno sempre più avvincenti… aumentano “i fatti” ….

    Molto “filmico” il tutto… davvero brava 🙂 Aspetto il prossimo con ansia 🙂

  • Rieccomi, keziarica. Ho votato per l’evento sovrannaturale, così anche il minimo dubbio dei presenti di trovarsi di fronte a qualcosa di inspiegabile dovrà svanire.
    Avvincente questo ultimo capitolo, l’ho trovato ben costruito e molto scorrevole, con ottimi “incastri” che fanno emergere naturalmente le informazioni necessarie.
    Bravissima,

    Ciao, ti auguro un’ottima settimana.

  • Ciao kezia!
    Voto per il sovrannaturale. Di questo capitolo apprezzo molto i dettagli polizieschi, come il termometro tanatologico o la scelta del fegato. Denotano ricerca e attenzione, e io mi riconosco molto pigro quando si tratta di fare ricerche accurate pre-scrittura. Lieto che ciò non si applica a te.

    Buona scrittura!
    Massimo

    • Ciao Massimo,
      nel commento precedente mi hai scritto :
      “avrei sempre voluto inserirle in un racconto poliziesco ma ho sempre paura che vengano fuori artefatte o ovvie.”
      quindi ho preso spunto e ho cercato di non perdermi in paroloni scientifici o in minuziose indagine necroscopiche. Ho seguito il tuo consiglio implicito, quindi grazie.
      Come ho scritto a Muppetz, ho fatto molte ricerche su questo argomento molti anni fa, le cose mi sono rimaste in testa e non ho dovuto faticare molto a ritrovare il filo. Online si trovano molti PDF interessanti sull’argomento.
      Ciao e alla prossima!

  • Dopo la morta che è morta da più di 24 ore anche s è impossibile, io opto per l’evento soprannaturale 🙂
    Volevo farti un appunto anch’io sui nomi nuovi a ogni capitolo, ma sono già parecchi a avertelo fatto notare, allora mi astengo. Dico solo, che a volte, il nome proprio potrebbe bastare 😉

    • Eh lo so, é un difetto che devo correggere, ma sono qui a scrivere proprio per questo, prima o poi ce la farò.
      Ciao B,
      Il problema dei nomi, essendo io una principiante, nasce dal voler evitare le ripetizioni. L’introduzione di nuovi personaggi diventa ogni volta una necessità insana, dettata dalla poca dimestichezza con il limite dei caratteri a disposizione, non che questo debba assolvermi, solo per spiegare quale male mi affligge. ?
      Vedremo di non introdurne altri, almeno non in maniera così invadente.
      Alla prossima

  • Un evento sovrannaturale. Ciao keziarica, come sempre scritto bene. Un consiglio, magari: dato il format, mi dilungherei meno nelle premesse e andrei al sodo. Saltando tutta la parte di arrivo, avresti avuto più spazio per l’ispezione del cadavere e per far succedere qualcosa in più già in questo capitolo. Solito problema dei caratteri a disposizione. Altrimenti, fosse stato un romanzo, avrei apprezzato molto anche la descrizione iniziale perché fai capire giustamente come sono i personaggi e il modo di fare di ciascuno. Ultima cosa: a distanza di giorni faccio un po’ fatica a ricordare i cognomi. Magari a volte chiamali con “il medico” “il poliziotto”. Così il ruolo identifica il personaggio. Cioè darei più importanza ai nomi dei protagonisti principali ossia Jerry e vedi tu chi avrà un ruolo prioritario. Al prossimo, buon fine settimana.

    • Hai ragione, ciao Tinarica.
      Le rilevazioni sono ridotte all’ osso perché non volevo riempire il capitolo di paroloni medico-legali. Per questo motivo ho rubato un po’ di caratteri per introdurre i due della Morgue.
      Tuttavia, so perfettamente che ho un problema con i personaggi. Con le figure retoriche e tante altre cose. Sono qui anche per migliorare, quindi ben vengano i consigli.
      Vedremo che succederà nei prossimi episodi.
      Intanto ti ringrazio per il passaggio e i consigli.
      Alla prossima!

  • Ciao Keziarica,
    un capitolo bello corposo, ricco di particolari ma che tu riesci sempre a “spalmare” tra le righe, rendendo la lettura fluida e interessante.
    Riesco a percepire i personaggi e a catturarne le caratteristiche, anche fisiche oltre che estetiche.

    Voto per il sovrannaturale, io che sono una fan di questo genere, non posso che desiderare di vedere qualcosa di “strano”, di malvagio, soprattutto se si manifesta in un ambito apparentemente normale.

    Ciao! Al prossimo capitolo.

    Ilaria

    • Ciao Ilaria,
      grazie per aver letto e grazie per il commento positivo. Il mio intento è quello di dare un certo spessore al personaggio. Cero sempre di caratterizzarlo al meglio, nella speranza che gli altri riescano a percepire il mio intento. Forse dovrei pensare di scrivere un racconto più lungo, magari su altro supporto. Vedremo. Il mio modo di scrivere spesso mi porta a dilungarmi, ma lo faccio in buona fede 🙂
      Il sovrannaturale accompagna tutti gli eventi. Anche se non sembrerebbe…
      Ti auguro un bel weekend .
      Alla prossima!

  • Ho letto un po’ di commenti prima di postare il mio, cosa che di solito non faccio. Volevo vedere se qualcuno avesse avuto la mia stessa impressione e invece no. A essere sincero questo episodio mi ha dato subito l’idea di una sceneggiatura di un film americano degli anni ‘60. C’è un eccesso di dettagli, soprattutto all’inizio, che sembrano indirizzati allo scenografo, al costumista e all’attrezzista del set. Anche i dialoghi sanno tanto di film, anzi ti dirò che, se provi a leggerli con la cadenza dei vecchietti dei film western, il risultato è esilarante.
    Insomma K. non stai un po’ esagerando con dettagli e personaggi in abbondanza? Immagino che tu “veda” il tuo film mentre scrivi, ma noi lettori rischiamo di non starti dietro. Scrivi bene – per carità non fraintendermi – ma ricordati che questi sono racconti a puntate e devono essere snelli per essere fruibili.

    • Ciao Cap.riccio,
      mi spiace davvero tanto di non avere incontrato il tuo gusto anche in questo episodio, e ancor più mi spiace perché, seguendo il tuo suggerimento, nel commento precedente, ho cercato di dare un ritmo serrato al capitolo, evitando di dilungarmi in descrizioni e nell’utilizzo smodato di figure retoriche. Pazienza, come si dice, non si può piacere a tutti. Spero di fare meglio nei prossimi capitoli.
      Ti ringrazio comunque per il commento e per la lettura.
      Alla prossima!

      • Non ho detto che non mi è piaciuto, volevo solo consigliarti di non mettete troppa carne al fuoco. In un racconto a puntate, con lettori che leggono più racconti, se ci sono troppi personaggi, troppe ambientazioni diverse e troppi dettagli, il lettore un po’ si perde.

        • Questo tipo di botta e risposta mi ricorda qualcuno… le voci dei vecchietti mi fanno tornare in mente un commento al racconto, bellissimo, di Erri Porta… Uhm, forse è solo una mia impressione ma, forse, ci siamo già incontrati… Comunque non preoccuparti. Io faccio del mio meglio per scrivere seguendo i vostri consigli, ma sono fatta così, più di tanto non riesco a migliorare. Se ti va puoi leggere IL VIAGGIO DI ELLA HENDERS, lì i personaggi, a parte quelli di contorno dei primi due capitoli, sono solo due. Però devo avvertirti: le figure retoriche lì la fanno da padrone! 😉
          Passa un ottimo fine settimana, Cap.

  • Ciao K
    molto ben scritto questo capitolo. Le descrizioni medico scientifiche e i pareri del coroner li ho sempre trovati molto affascinanti e nel contempo difficili da esprimere senza una buona dose di studio. Secondo me te la sei cavata benone. Unico neo ( mio personalissimo parere) è il numero dei personaggi. Mi confondo!
    Comunque, a parte tutto, mi piace leggerti e spero che non si andrà nel “supernatural” XD
    Ho votato MORTE, ciao!

  • Ciao Keziarica. Mi chiedevo che fine avesse fatto Jerry, ma ho capito dalla domanda finale che lo vedremo nel prossimo episodio (dove avverrà un evento sovrannaturale, mi sembra ovvio).
    Sei riuscita, dal mio punto di vista, a essere precisa e attenta nella descrizione dell’esame del medico legale, muovendoti nel terreno difficile (a meno che non sia il tuo lavoro) delle rilevazioni scientifiche. Sei stata puntuale, senza addentrarti in mille particolari e riferendoci solo il dettaglio della temperatura.
    Sull’abbondanza di personaggi ti ho già scritto altre volte, forse è solo un mio punto di vista… ciascuno scrittore potrebbe esporre gli stessi fatti in maniera diversa. Ognuno con il suo stile e il numero di personaggi che preferisce.

    A presto!

    • Ahahah i personaggi…
      Sì, lo so, ne metto sempre troppi, però servono! Almeno per me 😉
      Grazie, ho fatto tante ricerche molti anni fa sulle rilevazioni autoptiche, dattiloscopie, sulla polvere da sparo, e tanto altro, quando ero alle prese con la stesura di un romanzo che poi, ahimè, non ho mai finito. Sono passati 20 anni, quindi sono andata a rivedermi qualcosina sui vari siti universitari.
      Jerry non è sparito, è solo in attesa. Su questa piattaforma, dando spazio alle scelte dei lettori, spesso si finisce col perdere un po’ di vista l’idea che si ha in testa in principio, almeno questo è quello che capita a me.
      Ti ringrazio tanto per il commento e alla prossima!

  • Ciao keziarica, le tue descrizioni sono così precise che sono rimasta per un po’ con una smorfia in viso mentre leggevo questo capitolo, come se mi sentissi colare il sangue addosso!
    Ho votato per le rilevazioni…chissà cosa si vedrà nel prossimo capitolo.
    A presto 😉

    • Ciao Alessandra,
      grazie davvero per il bel commento. Sei sempre molto gentile nei miei confronti.
      Amo scrivere, e a volte lo faccio più per me stesa che per gli altri, quasi in una forma di auto terapia, il fatto che quello che scrivo possa piacere, mi lusinga e mi regala delle belle sensazioni.
      Quindi grazie per trovare il tempo di leggere.
      Alla prossima!

  • Ciao,mi sto perdendo a leggere la tua storia; mi piace moltissimo il modo in cui scrivi, in poche parole riesci a spiegare al meglio la scena, con bei termini e senza annoiare mai,perdendoti magari in dettagli inutili (errore che purtroppo io commetto spesso! ).
    Io ho votato per un flashback, mi piacciono, sono utili, intuitivi e vengono sempre fuori tante risposte e colpi di scena dai ricordi passati.
    Continuo a seguirti, ciao;)

    • Ciao Flow,
      benvenuta!
      Grazie per il bel commento. In realtà di dettagli inutili nel mio racconto, e non solo in questo, ce ne sono diversi. Non riesco a farne a meno. Dovrei fare esercizi mirati per risolvere il problema 😉
      Vedremo il flashback che gradimento riceverà, per ora sono in testa le “rilevazioni”…
      ciao e grazie ancora.
      Alla prossima!

  • Ciao Kezia. Brava come sempre.
    Per me diamo spazio alle rilevazioni, per un motivo egoistico: avrei sempre voluto inserirle in un racconto poliziesco ma ho sempre paura che vengano fuori artefatte o ovvie. Imparerò qualcosa da te, se sarà la scelta vincitrice.

    Ti faccio notare la parte “rabbia cieca, alimentata dalla fame”. Mi dà un che di pulp che sta bene con la storia in generale, ma forse ci sono situazioni più adatte?
    Se ho capito bene le persone sono arrabbiate solo perché il pasto che gli è stato promesso ritarda. Che siano già accecate dalla rabbia mi sembra un po’ prematuro. Sempre se ho interpretato correttamente il brano.
    In gamba e buona scrittura!
    Massimo

    • Ciao Massimo,
      hai ragione, avrei potuto aggiungere il caldo ma, legata come sono alla musicalità delle parole, ho finito per scartarlo. A volte è un bene altre no.
      Pazienza quel che è andato è andato, anche se ci sono studi che provano che l’irritabilità cresce prima di un pasto, aumentando con il protrarsi dell’attesa.
      Se le rilevazioni saranno l’opzione scelta, vedrò di renderle il meno stereotipate possibile, anche se non è che ci sia molto da fare, a parte utilizzare vecchi e crudi metodi da coroner… a prova di stomaci duri.
      Alla prossima e grazie infinite per essere passato a commentare.
      🙂

  • Rieccomi, keziarica. Ho votato per le “rilevazioni scientifiche”… cercare di dare una spiegazione razionale deve essere la prima scelta, sempre 😀
    Bel capitolo, mi è piaciuta in particolare l’efficacia con cui, in due righe, hai caratterizzato il personaggio dello sceriffo, mi è sembrato di vederlo… a dirti la verità l’ho immaginato come Rosco P. Coltrane, forse perché quello aveva un cane, un bassotto appunto, di cui era “innamoratissimo” 😀
    Bravissima, come sempre!
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana.

    • ahahah me lo ricordo lo sceriffo P. Coltrane e, nonostante, Hazzard fosse uno dei miei telefilm preferiti, non l’ho messo in relazione con lo sceriffo Tiddle che io immagino più alla Sam Elliot, se conosci.
      Ciao Erri,
      grazie per il commento.
      Ti auguro un ottimo proseguimento di settimana anch’io, e ti aspetto al mio prossimo e al tuo finale!

    • Ilaria, ciao. Perdonami. ho letto il tuo commento e mi sono dimenticata di risponderti.
      il racconto è giunto a metà strada sì, ora ci vuole qualcosa di intenso che scuota un po’ gli animi dei lettori, oltre che quello dei protagonisti…
      Votano tutti per le “rilevazioni” quindi si parlerà di quello. Ma un flashback potrebbe sempre arrivare…
      Alla prossima!

  • Flashback: mi sembra il momento giusto a metà racconto e secondo me in ogni caso un piccolo ritorno al passato dovrebbe essere contemplato. Con ciò, complimenti come sempre per la scrittura e il modo accurato di descrivere gesti e sensazioni. Nel prossimo magari puoi fare un aggancio proprio al fiume con il quale hai concluso qui… Come scenario di un avvenimento passato. Fai tu… A presto.

  • Ciao Keziarica.
    Mi è piaciuto molto il capitolo che, come al solito, è ben scritto. L’unico appunto che posso farti per il futuro è: occhio al punto di vista. In questo capitolo sei passata a turno nella mente di ogni personaggio e si è creata un po’ di confusione.
    “I shot the sheriff” dovrebbe essere uno spoiler per i prossimi capitoli? XD Metti sempre ottime canzoni, complimenti.
    Per il prossimo episodio scelgo le “noiose” rilevazioni. Mi sembra sia giusto continuare a stare sulla scena del crimine, o forse dovrei dire dell’orrore.

    Alla prossima!

    • Ciao Muppetz,
      il pezzo serviva a sottolineare l’intenzione del povero Dafford di uccidere lo sceriffo, in risposta alla domanda insulsa che gli rivolge.
      Non mi pareva di essere passata per la mente dei personaggi ma di averne raccontato le gesta… Ma questo ti ho trasmesso, quindi presterò più attenzione coi prossimi.
      Ti ringrazio per il commento e vediamo se arrivano le rilevazioni…
      alla prossima!

  • Il flashback, forse perché non li cerco mai ma qui mi dico che ci starebbe bene.
    anche per me le frasi figurate sono un po’ troppe ma mi pare di capire che è lo stile che hai voluto dare alla storia, quindi mi adeguo. 🙂
    La cosa del fiume che ha cantato è geniale… quasi quanto la mano lenta del vecchio Eric. Quasi.

    • Ciao Massimo,
      ti ringrazio, forse è una questione di gusti.
      In realtà leggere le frasi di seguito, così come le ha riproposte Cap.riccio, mi ha fatto pensare. Forse ho esagerato.
      Cercherò di porre più equilibrio tra le sequenze e di tenere a freno gli abbellimenti.
      Comunque grazie infinite per il passaggio e per il bel commento.
      L’idea dell’albergo piace molto anche a me. tutti sotto lo stesso tetto…
      Alla prossima!

  • Rilevazioni scientifiche e autoptiche.
    Per i miei gusti cominci a eccedere nell’uso di figure retoriche che, se dosate, vanno bene ma, se sono troppe, appesantiscono la lettura (Le voci si alzarono come stormi rabbiosi. Le urla gli parvero boati lontani come risacca in un mare di polvere. Indossava la faccia stanca di un basset hound. La frescura dell’interno le inspessì la pelle. Il sentore di un fischio appena accennato si perse rimbalzando sulle mura umide.)

  • Ero molto indecisa… alzare gli occhi al cielo e scoprire cosa ci sia oltre le gocce di sangue è molto allettante, ma forse passare alla stanza della temibile Madama lascia spazio all’ immaginazione…
    Come sempre le dettagliate immagini che sai riportare alla nostra mente danno qualche brivido in piu’…

    • Ciao Vivi,
      grazie. Le immagini che trasmetto sono quelle che mi girano in testa… Il mio cervello è tipo un canale della Fox… ops, non volevo fare pubblicità 😉
      Mi piace scrivere horror, ma già a questo punto, sta facendo capolino qualcos’altro.
      Devo tenere a freno la fantasia e cercare concentrarmi sull’orribile quadro e quello che lo circonda
      Alla prossima e passa una buona serata!

  • Rieccomi, keziarica.
    Capitolo bello e ben scritto, lo sai no? 😀

    Rileggendo mi sono soffermato su questo periodo:
    In risposta ottenne solo una eco umida della sua voce. Un forte odore di muffa stillava dalle pareti e le misere lampadine, la cui luce opaca filtrava dalle crepe nelle plafoniere, gettavano sugli ambienti una luce di timido terrore.

    È forse l’unico che mi è parso un po’ barocco, nel senso che in effetti avrei evitato qualche aggettivo.
    In ogni caso, molto brava!
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana

  • Sai cosa mi è piaciuto molto di questo capitolo? La descrizione della stanza muffita. Molto vivida, ogni parola al posto giusto.
    So che negli horror sul momento cruciale si cambia scena, ma sono curioso e voglio continuare a vedere in che condizioni troveranno la signora e come reagiranno. La reazione del protagonista mi interessa particolarmente.
    Brava. Buona scrittura, keziarica. A presto

  • Mi pare interessante raddoppiare il fronte del terrore (se non ho capito male il senso dell’opzione): nella stanza della Madama 😀
    Ciao, keziarica.
    Un altro capitolo scorrevolissimo e ben scritto, ho apprezzato, tra le altre cose, la ricchezza del linguaggio e la coerenza della costruzione.
    Ho notato due piccole cose, te le scrivo giusto perché potrebbero essere “spunti di riflessione”.
    In questa frase:
    Lo seguivano il signor Julian Sanford, insegnante in pensione; Billy Astor, impiegato postale con il pallino del paranormale E Viorel Sokolov, ex militare ucraino.
    elenchi le caratteristiche di tre personaggi. Mi domando quanto sia funzionale alla storia che noi sappiamo in anticipo queste cose. Intendo dire: se capiterà di tornare su Julian, o su Billy, o su Viorel, dovrai comunque “ricordare” in qualche modo il loro mestiere, o facendolo dire allo stesso protagonista, o mostrandolo in qualche altro modo.
    Se poi il tuo intento era semplicemente permetterci di distinguere e individuare da subito tre persone diverse, forse sarebbe stato più efficace non caratterizzarle tutte e tre in base al proprio mestiere. Per dire: Julian è certamente anziano, Billy l’ho visto consegnare la posta e Viorel, boh, ho sentito che ha l’accento russo e la faccia spigolosa.
    L’immagine delle mani che stringono le viscere è efficace, ma l’avrei vista meglio riferita a uno solo dei presenti.
    Scusa l’invadenza, mi sono permesso perché credo che tu mi conosca abbastanza (almeno virtualmente 😀 ) da sapere che le mie osservazioni hanno l’unico scopo di proporre riflessioni che siano utili a entrambi.

    Ciao, brava, a presto!

    • ciao Jaw,
      sì, conosco i tuoi interventi puntuali e calibrati e so che se li fai è a fin di bene. Cercavo, come ho detto anche a Befana, di introdurre i personaggi usando meno spazio possibile.
      Il loro mestiere potrebbe tornare utile… O anche no, chissà…
      So che nello spazio di un racconto il superfluo andrebbe evitato, ma non è facile, non sempre almeno. Ci provo, sai, ma è così difficile… 😉
      Ti ringrazio per il passaggio e i complimenti.
      Alla prossima!

    • Ciao Tinarica,
      grazie per il commento e i complimenti.
      Mi spiace ma troverai diverse scene raccapriccianti in questo racconto 😉
      con Eddie ci sono andata leggera, ma qui non voglio mettere freno alla fantasia… Sono anziana, perdonami, la mia fantasia horror è rimasta ancorata a “Nightmare, dal profondo della notte”…
      Ti aspetto per il prossimo e ti auguro una buona settimana!

  • Ciao! Quando ho visto il link della canzone su sangue ho capito cosa stava per succedere. Slayer a palla! Finale molto carico, hai realizzato una bella scena di tensione. Forse troppa descrizione in precedenza, ma forse è solo una mia impressione.
    Aspetto il prossimo capitolo e dico Bagno di sangue.
    Ps se hai tempo e voglia, passa a leggere il mio nuovo racconto: https://theincipit.com/2018/01/labisso-di-karalys-muppetz/

    • Ciao Muppetz,
      passo volentierissimo a leggere!!
      Hai ragione sulle descrizioni, pensa che avevo scritto un altro capitolo, che poi ho tagliato proprio perché troppo descrittivo…
      E’ una mia pecca, non riesco a porvi rimedio.
      Sono contenta che, aldilà di questo, il capitolo ti sia piaciuto e ti sia piaciuto l’abbinamento musicale. Sapevo di andare a parare bene con alcuni di voi. 😉
      Ti aspetto per il prossimo e ti auguro un Meraviglioso Nuovo Anno!

  • Ho scelto il piazzale perché dal bagno, secondo me, vogliono scappare e la stanza della madama non ho capito cosa sia.
    Mi è piaciuto molto: davvero un omaggio ai classici dell’horror.
    Le uniche cose che avrei omesso è la nuda lista dei membri della squadra, li avrei fatti scoprire sul campo nel prosieguo, e le gelide mani del finale, forse un po’ troppo vistose. Secondo me la morsa di terrore e la rossa pioggia difforme bastavano.
    Buon anno, Kappa

  • Ciao Keziarica, sai che ti seguo sempre tanto volentieri.
    Il capitolo è ben scritto e, sinceramente, non ho notato le ripetizioni di cui tu parli. A me sembra scorrevole come sempre… e avventuroso.
    L’unico neo secondo me è questo: la signora con lo strano cappellino scompare, e fin qui ok. Non capisco perché si debba formare una specie di “task force,” per andare a cercarla. Dopotutto i presenti, si suppone, che non sappiano cosa sia accaduto alla povera signora… giusto?
    E se fosse stata incredibilmente in bagno per davvero?

    Ecco… L’unica cosa che ho trovato un po’ strana è questa.
    Io avrei mandato Jerri magari con il custode giusto per essere in due ma una squadra no (perché è come se già sapessero-intuissero qualcosa… È invece ovviamente lo scoprono dopo…)
    Ovviamente questa è solamente una mia piccola e personale constatazione.
    Un saluto enorme.
    Ilaria

    • Ciao Ilaria,
      effettivamente hai ragione… Io non ci avevo proprio pensato. ma, si sa, negli horror la cosa più stupida funziona sempre…
      Il penitenziario è comunque un posto sinistro, in fase di ristrutturazione, come dico nel secondo capitolo, quindi può risultare pericoloso. Inoltre, non è concesso ai visitatori allontanarsi dal gruppo e toccare… Tuttavia, capisco la perplessità e, come spesso mi avete fatto notare, tendo a dare le cose per scontate. E poi, chissà, magari non è la prima volta che succede qualcosa nel penitenziario…
      Alla prossima!

    • ahahahah
      lo sapevo che qualcuno ci avrebbe pensato… agli Slayer…
      vediamo cosa scelgono gli altri. Il caldo può generare mostri, vittime sudate e carnefici fumosi che nel caldo si disfano e riprendono forma nella condensa…
      Sono pazza, sì, e parlo e scrivo a vanvera…
      Ci si vede al prossimo!

  • Un capitolo interessante, abbiamo 2 squadre di coraggiosi che vanno alla ricerca della signora canarino, Grace, ed entrano nel bagno incriminato… E che cosa trovano? Hai scelto il momento perfetto per interrompere il racconto in un climax di tensione e suspense! Ora voglio proprio vedere cosa è successo alla signora canarino.

  • Continuo a leggere con piacere la tua storia. Mi piace, è ben scritta e la trama si infittisce sempre di più. Alla fine Jerry è riuscito a comprare il quadro che voleva (nonostante il signor papillon gli abbia dato da fare). Ma la signora canarino fa un brutto incontro nel bagno, chi sono questi uomini e cosa sta succedendo? Un alone di mistero e horror è calato di nuovo sulla tua storia! Non vedo l’ora di scoprire cosa succederà nel prossimo capitolo

    • Hai ragione Mago,
      mi sono scusata per il ritardo proprio perché quando mi ritrovo a leggere i racconti degli altri, ed è passato molto tempo dall’ultima pubblicazione, faccio fatica a tirare le somme.
      Farò del mio meglio per non farvi aspettare troppo…
      la pioggia di sangue negli horror funziona sempre… vediamo cosa vi tiro fuori al prossimo giro.
      Grazie per la pazienza e per il passaggio.
      Alla Prossima!
      p.s. il tuo di capitolo è fantastico 😉

    • Ciao B,
      ci voleva una prima vittima, è toccata alla “signora in giallo”… Oh no, ora m’immagino la Fletcher con le mutande calate… Povera.
      No, non è a lei che pensavo scrivendo.
      Grazie per essere passata. Felicissima che l’ossimoro ti sia piaciuto e auguro anche a te un anno di Felicità, di parole scritte, lette, e dette a perdifiato…
      Ciao e alla Prossima!

  • Rieccomi, keziarica. Ho votato (che te lo dico a fare 😉 ) per Jerry.
    A giudicare dall’aggressione alla povera donna, il quadro “contiene” qualcosa in più del solo Gock. Difficile scriverti qualcosa che non ti abbia già detto. Aspetta, forse una cosa: grandissimo il titolo, dà l’idea della comunicazione dietro le sbarre, ma non solo, è anche un ticchettio sinistro che rimane misterioso, non ti accorgi neanche che porta con sé un semplice messaggio, fino a che…
    Tack tack tick, tack tack tack, tack tick tack tick… Brrr! 😀
    Ciao, ti auguro un ottimo 2018

    • Ciao Erri,
      che te lo dico a fare? Grazie.
      Sempre attento ai dettagli. Sì, l’idea era di usare il codice Morse per richiamare le voci dei detenuti, nella mia testa gridano Gock, Gock, Gock in un crescendo che diviene puro, terrificante, fragore.Le voci dei morti non sono percettibili, almeno secondo i ghosthunters, quindi ho pensato che il ticchettio di nocche, o altro, sul legno potesse risultare più credibile e, mio parere, più spaventoso.
      Jerry cura un Blog sul crimine e la scrittura, entrare nei meandri della prigione, con la scusa di trovare la povera donna, sarebbe per lui imperdibile…
      Vedremo…
      Alla prossima e ancora grazie e Auguri anche a te!

  • Non credo li possano far uscire se ne è scomparsa una e allo stesso modo non penso possano far finta di niente. Facciamo fare l’eroe a Jerry 😀
    Ciao, keziarica. Il capitolo è avvincente, mi pare costruito in maniera egregia e mi è piaciuto molto. Complimenti e buon anno!
    Ciao, a presto

    • Grazie, sono felice che ti sia piaciuto l’accostamento. Bessie Smith è una leggenda, come Robert Johnson, e questo pezzo mi pareva proprio giusto giusto per completare la scena.
      La possibilità di aggiungere link musicali a mo’ di colonna sonora è impagabile. Aiuta a creare atmosfera e far capire al lettore che cosa si sta provando a trasmettere. I grandi autori non ne hanno bisogno ma per me, che sono una povera principiante, non ha prezzo.
      Alla prossima e grazie infinite per il passaggio e il commento.

    • Ciao Alessandra,
      grazie per essere passata e per esserti lasciata coinvolgere dalla lettura, sono contenta di aver sortito paura, in effetti lo scopo è proprio quello 😉
      Spero che, a questo punto, qualcuno vada a cercarla, e chissà cosa troverà…
      Ti ringrazio e ti saluto.
      Alla prossima!

    • E orrore sia!
      Farò del mio meglio, Fue!
      Il quadro, così com’è, ha un suo perché. Come ho scritto a Maria, capirai dopo la ragione, almeno spero di riuscire a farla capire per come la vedo nella mia testa.
      Tutti sono curiosi di sapere cosa si mangerà… Mi toccherà tirare fuori una tavola calda coi fiocchi!
      alla prossima e Buon Natale.
      🙂

  • Ciao keziarica.
    non ho niente da obiettare, stavolta. Un capitolo solido e interessante 🙂 carino il tocco di classe del morse nel titolo.
    Chissà come mai la signora sia stata la vittima prescelta. Forse il quadro colpisce le persone che non lo apprezzano?
    Voto perché ci sia una ricerca. Qualcuno dovrà pur aver notato l’assenza di una persona vestita di giallo canarino, anche se fosse stata da sola nella casa d’aste.
    Un caro saluto e buona scrittura.
    Massimo

    • Ciao Massimo,
      certamente qualcuno noterà la sua assenza, anche perché sono arrivati tutti in pullman e lei non sarà presente all’appello…
      Felice che ti sia piaciuto.
      Vediamo chi la cercherà e cosa li aspetterà nel ventre scuro e umido della prigione…
      Buon Natale, grazie per essere passato!
      🙂

  • Ciao Keziarica
    Se devo essere sincera, il dipinto, da come ce l’hai presentato, mi sembra piatto – senza ombre, senza luce, senza contrasti – non Orribile (aggettivo che usi nel titolo del racconto). Non sono riuscita a immaginare “la fissità” dei fili d’erba 🙂
    Interessante e intrigante il duello tra l’anziano e Jerry, per accapparrarsi “l’oggetto”.
    voto il pasto standard, m’incuriosisce.

  • Rieccomi, keziarica. Ho votato (votai 😉 ) per il flashback, un voto di pura testimonianza, insomma. Come al solito, mi piacciono un sacco le atmosfere che crei… Il vaso da notte a 150 euro mi è sembrato particolarmente realistico, in un’epoca che fa fatica a definire cosa è “Arte”. Bello, il cielo, la passeggiata nel carcere che evoca nei presenti lo stato d’animo dei veri carcerati… l’ho proprio sentito. Complimenti.
    Ciao, ti auguro un sacco di ottimi giorni di festa 😀

  • Ciao… ho appena letto l’inizio del tuo racconto e mi piace davvero molto! Hai descritto molto bene l’ambiente che circonda i protagonisti e sei riuscito a dipingere un criminale spietato e senza alcun pentimento, uno di quelli che speri di non incontrare mai, uno di quelli che uccide senza motivo. L’immagine poi dei vari morti, soprattutto quella della donna sulla sedia a dondolo, è molto significativa.
    Tutto scritto molto bene, con eleganza e dovizia dei particolari. Passerò presto a leggere il continuo 🙂

  • Ciao, eccomi! Voto presente pure io. Bel capitolo, mi piace sempre la cura che metti nei dettagli e nelle descrizioni. Ci fai “vedere” luoghi e personaggi. Unica curiosità: perdona la mia ignoranza e pigrizia nel cercare informazioni su internet, ma esistevano già i blog? Lì per lì mi ha stonato come termine ma magari sai darmi una spiegazione. Grazie. A presto.

  • Hai messo davvero Take Me Home, Country Roads e io me la sono ascoltata a tutto volume! Per l’opzione ti rispondo sicuramente nel presente, non vedo altra scelta.
    Il capitolo è scritto al solito molto bene, con un leggero eccesso di descrizioni, che però ti perdono.
    La cosa che mi ha dato più da pensare, tanto che ho momentaneamente interrotto la lettura, è stata “progetti a cui il Comune stava…”. Ecco, la parola “Comune”. Ho scoperto che esistono anche dei comuni in Usa, ma mi è sembrato un dettaglio così “italiano” che ha bloccato la mia sospensione dell’incredulità in quanto lettore. In conclusione, anche se non hai sbagliato, io avrei messo Contea che fa molto più Usa.

    Scusa se sono stato un po’ petulante. La storia per il resto è davvero affascinante e vorrei subito il prossimo capitolo.
    A presto!

    • Ciao Muppetz,
      mi sei venuto in mente, ho pensato al tuo commento precedente e l’ho messa su per scrivere di getto la prima parte del capitolo.
      Le descrizioni sono il mio tallone d’Achille. Col prossimo capitolo proverò a tagliare di più, e ho tagliato anche qui…
      Non sei petulante, esprimi un giudizio e lo fai in maniera chiara e puntuale. Mi piacciono le vostre osservazioni, mi piace l’intento positivo che traspare dai commenti perciò grazie, per il commento, l’osservazione è l’ascolto.
      Alla prossima!

  • Nel presente anch’io.
    Ciao K, il capitolo è davvero efficace, ti trasporta nella vecchia prigione, molto vivido. Ma siccome ti faccio sempre i complimenti, quelli li diamo per scontati e ti noto quello che mi è piaciuto meno.
    « Smezzare », lo trovo brutto e, tra l’altro, significa dividere in due parti uguali, il che contraddice la frase che segue.
    Ci sono tantissimi dettagli sulla posizione delle mani dei presenti, immagino sia per dipingere la scena dandole realismo ma mi sembrano troppi: prova a contare i « mano » e « mani » nella seconda metà del capitolo. Riempiono lo spazio.
    Sono dettagli ma un po’ rubano la concentrazione dalla storia.
    Fai quello che vuoi delle mie considerazioni che valgono quel che valgono ?
    Ciao

    • Ciao B.
      delle tue considerazione ne faccio tesoro! Grazie per la puntualità e l’onestà. Se una cosa non funziona non funziona. Come ho scritto a Cap.ricio, mi accorgo sempre tropo tardi degli errori, oppure me li fate notare e non mi resta che prenderne atto. Purtroppo questa piattaforma non permette correzioni, dunque tutto rimane così com’è. I consigli li ascolto, e cerco di conservarne memoria, metterli in pratica però è tutto un altro paio di maniche”.
      H scritto questo capitolo ascoltando musica, lasciando che le parole venissero fuori da sole e “smezzare” è venuto fuori così… Chissà perché.
      Alla prossima!

  • Molto bella la similitudine del cielo cupo e della prigione… la nube che avanza scura come lo stato d’animo del prigioniero mentre attraversa quei gelidi corridoi… Bellissima atmosfera noir… mi aspetto del terrore nel presente…andiamo 🙂

  • Ciao K.
    Sinceramente ho trovato che in questo capitolo ci sia un eccesso di descrizioni, ad esempio sulla postura dei presenti, che poco o nulla contribuisce a creare un’atmosfera da horror. Al posto tuo avrei marcato la connotazione horror del racconto in questo capitolo, considerato che alla fine del precedente ci avevi magistralmente lasciato con il fiato sospeso.
    Sono anch’io per il presente.

    • Ciao Capitolo.riccio,
      in effetti rileggendo riscontro lo stesso problema, ma ormai non posso più porvi rimedio. Ogni volta la stessa storia, e dire che rileggo e correggo e… Ma poi qualcosa mi sfugge sempre.
      Sono comunque felice che il primo capitolo ti abbia lasciato col fiato sospeso, vuol dire che ha funzionato a dovere. peccato per il secondo, speriamo di fare meglio col prossimo!
      Ciao.

  • Ciao, keziarica.
    Meriti un bel commento meditato per questa storia che mi sta già prendendo molto e -causa il quadro- sa tanto di vittoriano, un clima che adoro, così come le storie horror. Seguo.

    Non sono un grande esperto di pene capitali, ma se “Il Miglio Verde” insegna, è normale che una persona ci metta sette minuti a morire fulminato sulla sedia? In teoria la scossa dovrebbe arrivare direttamente al cervello tramite spugna bagnata. Sette minuti di agonia, urgh. Che aguzzini.
    E adesso abbi paura, perché mi tolgo la maschera sorridente di Smile. Dietro c’è Massimo, professore d’inglese. Signorina, abbiamo un po’ da lavorare. 🙂
    Scherzi a parte, ci tengo che le storie che mi piacciono siano perfette! Idiosincrasia.

    Buona scrittura e in gamba come sempre.
    Massimo (di nuovo Smile).

    • Ciao Massimo,
      che vergogna, quando Cap.riccio mi ha fatto notare l’errore su Sparkling avrei voluto sprofondare, e dire che con l’inglese me la cavicchio pure, anche se da autodidatta…
      Perdonami!
      Ho letto qualcosa a proposito della sedia elettrica e del tempo che un uomo può impiegare a morirne, da 1 a 5 minuti. Ma Gock è un mostro di altra fibra e ce ne ha messi due in più.
      Grazie infinite per aver letto con cura, per il commento preciso e per avermi messo ansia per i prossimi scritti con riferimenti all’inglese…
      😉
      alla prossima!

  • Ciao Keziarica
    Rieccoti con un nuovo horror. Bene bene ??
    Che dire, sembrerò noiosa ma le tue atmosfere noir degli anni 30 mi fanno impazzire, in più mi allieterai con un genere che prediligo.
    Horror e noir insieme wow!
    Vorrei vedere un po’ di movimento, quindi scelgo l’opzione più macabra: la notte di sangue.
    Piacere di rileggerti, ciao.

    PS posso chiederti un’informazione? Quando l’assassino assume un’aria “greve”, tu intendi un’espressione pesante o addolorato- angosciato? Perché in un assassino come Gock non ci vedo proprio nessun sentimento
    Grazie per la delucidazione

    Ilaria

    • Ciao Ilaria,
      bene bene eh? ti piacciono gli horror…
      L’assassino assume un’aria greve perché è un bastardo senza remore a cui non importa nulla di chi lo sta osservando dietro i vetri… Pensa a Ted Bundy e al modo in cui sorrideva ai giurati… Sono persone che non hanno alcuna empatia col prossimo e ai quali piace giocare con le emozioni degli altri. Avevo pensato di farlo piangere e poi sorridere prima che il cappuccio gli venisse calato sulla testa, poi ho rinunciato, troppo teatrale e stereotipato…
      Vediamo come prosegue, ho idea che la notte di sangue sia in leggero difetto rispetto alle altre ipotesi…
      alla prossima!

  • Caspita come sei produttiva! Sempre morti eh? Ti riesce bene parlarne, brava anche in questo inizio. Mi incuriosisce. Ho votato sangue anche se reggo poco le scene macabre: penso sia presto per sapere di più del quadro, lasciaci in suspence ; ). Anche aereo in realtà avrei potuto dire… umm forse sarebbe stato spiazzante, cioè ora sono più curiosa di sapere dove avrebbe condotto questa opzione :p. Ribadisco che mi piace come scrivi, ti seguo. Ciao.

    • Ciao Tinrica,
      ahahah eh già, la morte accompagna ogni mio scritto.
      In effetti sono prolifica in questo periodo più di quanto immagini.
      se ti va puoi dare una scorta al “viaggio di Ella”, anche lì ci sono morti ma è molto più delicato di un horror.
      A presto e grazie per essere tornata!

  • Rieccomi, keziarica. Ho votato (voterò tra un secondo) “direttamente alla prigione”.
    Un bell’incipit, con la giusta atmosfera… e sai che a me le tue atmosfere piacciono parecchio.
    Qualcuno ti scriveva di refusi, te ne indico un paio solo perché so quanto sia difficile per l’autore individuarle:
    stava poco distante dal vetro teneva lo sguardo fisso (tra vetro e teneva manca qualcosa)
    e nei successivi c’è una minuscola al posto della maiuscola o viceversa.
    questo stato
    Il condannato Impiegò
    Per confermarti che sono noioso 😀 ti dico cosa mi ha fatto un po’ inceppare la lettura di un incipit per il resto avvincente: molti “se ne”, tre, in rapida successione, all’inizio.
    Complimenti e in bocca al lupo per questa nuova Avventura… cioè… Horror! 😀
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana

    • Ciao Erri,
      invece di imparare dagli errori ne commetto altri… Sei il benvenuto con i tuoi commenti e con le tue segnalazioni… L’ho letto e riletto e non ho notato nulla, neanche la tristissima ripetizione d’errore per “Sparkling” che mi ha fatto notare Cap.riccio…
      Sono un disastro, ma spero di migliorare 😉
      Ciao Erri e alla prossima!

  • Ciao K,
    avevo scelto la notte di sangue ma mi sa che sono la sola 😉
    la storia mi ha ricordato un film horror dell’epoca della mia adolescenza in cui l’anima di un orribile serial killer scappava via attraverso i fili della corrente andando a infestare altri corpi. Ma solo per la cosa del condannato alla sedia e dell’anima perché il film era davvero pessimo e il tuo incipit è scritto molto bene.
    Mi fa pensare un po’ a “La linea verde di KIng” e un po’ “A sangue freddo” di Capote.
    Saranno l’epoca e il braccio della morte.
    Pronta a seguirti nel viaggio, anche stavolta.

  • Come sempre le tue descrizioni danno vita alle scene che racconti… come in un film.
    Io ho votato l’ asta, non vedo l’ora di sapere come e dove il quadro di Gock riporterà alla vita il male.
    Buona Scrittura.

  • Immediatamente al lavoro: brava! Ottimo incipit, mi è piaciuto tantissimo. Immaginavo che avresti inserito anche qui una colonna sonora (molto appropriata), ma la mia stupida mente appena ha letto “West Virginia” è partita con” Almost heaven, West Virginia
    Blue ridge mountains, Shenandoah river…”.
    A parte questo, rinnovo i miei complimenti e vorrei vedere a chi va il quadro.
    A presto!

    • Ciao Muppetz,
      sì, non ho saputo resistere al richiamo della scrittura… 😉
      Avrebbe potuto starci TAKE ME HOME, COUNTRY ROADS, ma è troppo recente.
      Ho scelto il pezzo di Bessy Smith per l’epoca storica, che più si avvicina a quella dello svolgimento dei fatti di Gock. Nulla toglie di poter utilizzare il pezzo di John Denver in un prossimo capitolo…
      Grazie tante per essere tornato a leggermi e spero, questa volta, di non fare casino coi personaggi…
      alla prossima!

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