Nel Buio

Dove eravamo rimasti?

Schioppo, Delly, Truzza e Bamba salveranno la festa? Forse, tenteranno ma magari, malgrado l'uomo binaco, arrivano su e sono già tutti morti. (67%)

Un ballo da paura!

Saliamo per la collina. Ma Truzza rompe che non gliene frega un cazzo e Delly che le va dietro come una scimmietta ammaestrata. Cazzo! Qua c’è da salvare una festa e tutta la gente che stava ballando spensieratissima. Per fortuna che c’è Bamba che appena una delle girls si volta verso l’oscurità del ritorno le dà una spinta ad andare verso su. Figurarsi lui che mica le tasta le donne, le plasma proprio. Deformazioni professionali di chi ha qualcosa di più importante della musica. Ma lasciamo stare perché ora qua di più importante c’è la vita e basta. Nulla più. Speriamo che l’uomo bianco sta facendo il suo dovere. Dovrei correre, cazzo, ma invece queste due mi rallentano un casino. Ma la musica invece riattacca a bomba e un basso secco e costante fomenta tutti, pure Truzza e Delly, eccoci che allora zompettiamo in salita. 

Senti Bamba… fai il bravo va’, faccio con un occhiolino grosso come una montagna. 

Che vuoi? La polvere?, fa lui sincero e diretto come piace tanto a me. 

Ecco che anche Truzza e Delly attizzano le orecchie, anzi il nasino. 

E via nel buio quasi totale che quattro piste tutte bianche partono per le rispettive narici. Botta secca verso l’alto e cazzo hai visto adesso invece quante stelle ci stanno. Sembra che va tutto bene, anzi, un secondo e va ancora meglio. Eccoci che ci teniamo tutti per mano. 

Però vi voglio bene, fa Delly e si struscia su Bamba che allora ulula verso la luna appena riapparsa per noi. Cominciamo a saltellare al tempo della musica techno che rimbomba fino a valle. 

Anche io brutti micioni, fa Truzza tutta fusa e strusciatine. 

Cazzo succede? Qualcuno ha cambiato canale? Che c’è un film d’amore al posto dell’horror? 

Meglio spararsi un’altra striscia va che magari l’horror non torna più. 

Bamba… richiamino?, faccio con il solito occhialino. 

Tutti tirano con il naso a impulso. 

E poi tirano su perché sul palmo della mano di Bamba compare un’altra riga per loro. 

UUUH!, strilla Bamba che si alliscia bene Delly, e pure Truzza. 

Ecco allora che con la seconda spinta perdiamo il senso delle cose e ci dimentichiamo la paura. Siamo liberi anche nel buio. Occhi chiusi occhi aperti, vaffanculo. Adesso non servono. Saliamo come in ascensore. Pilota automatico. Senza freni. E neppure inibitori. 

Bamba dà un bacio a Delly.

Ma che cazzo fai?, fa Delly mentre gli molla una pizza. 

No era così per divertirci!, fa Bamba che per l’imbarazzo si butta sul ballo a tempo di cassa su dalla collina. 

Ecco allora sbrighiamoci, fa Delly trattenendo un sorriso che forse forse ci sta col Bamba. 

Corriamo verso su. Sempre più su. Su su. Su! E non ce ne frega più un cazzo dell’uomo nero e dell’uomo bianco e di Rambetto e di chissene frega! Caccio un urlo a tempo che squarcia tutta la notte. Poi continuo a correre. 

Quando arriviamo in collina ci scappa da ridere. Da ridere a bomba. Sembra di stare al cinema. Sai quelle scene che non ti aspetti assolutamente e invece eccole là che ti scombinano tutti i piani? 

Sì?

No, secondo me, così neppure alla notte degli Oscar. 

Le fiaccole intorno alla grande pista da ballo naturale rendono tutto tremolante ma altamente visivo e caldo, malgrado il freddo. 

Il freddo della morte. 

Sarà morto pure Rambetto?, fa Delly con un filo di entusiasmo assolutamente immotivato. 

E non fare la stronza, faccio io tentando di capirci qualcosa. 

Ma non ci capisco un cazzo. 

Ma era coca?, faccio a Bamba. 

Bah sai sapendo che avevamo detto nisba droghe… ho pensato che era meglio preparare un mix altamente produttivo, fa lui guardando in giro come su un panorama d’altura. 

Quindi?, fa Truzza voltandosi di scatto. 

Cocaina ecstasy e… sì anche ketamina, risponde Bamba cercando le labbra di Delly. 

E Delly stavolta ci sta. 

Si baciano di fronte a una distesa di morti. 

Ma Rambetto sarà tra di loro?, fa Truzza tipo naufraga in cerca di aiuti. 

Che coglione, fa Delly levandosi dal bacio, pure da morto, conclude poi ributtandosi tra le le labbra di Bamba. 

Ma chi mette la musica? Mi volto e al mixer non c’è nessuno, solo un computer programmato tutta notte. 

Entra un disco, semplice, ma efficace. Bassi animali e un suono melodioso che punta al cuore. 

E che dobbiamo fare allora? 

Balliamo! 

Ci buttiamo in pista e ci diamo dentro per un sacco di tempo fino a quando non ci diamo un’altra schiccheretta e via ancora dentro al sound. 

La musica è tutta per noi, fa Truzza con un dito puntato verso il cielo. 

Che ne sarà di noi?, fa Delly. 

E chi lo sa!, risponde Bamba abbracciandola. 

E l’uomo nero?, fa ancora Truzza. 

Se torna… cazzi suoi!, fa Bamba indicandomi con i pollici. 

E l’uomo bianco?, fa Delly guardandomi tutta seria. 

Se serve tornerà, faccio io tutto sicuro alzando le spalle. 

Occhi chiusi, occhi aperti. Che potere da dio. Occhi chiusi. Occhi aperti. Allora adesso una cosa la voglio tutta per me. Occhi chiusi. Occhi aperti. 

Occhi chiusi. Occhi aperti. 

Cazzo ma è tuo nonno!, fa Bamba a palla. 

Sì ancora te lo ricordi eh!, faccio io con un sorriso pieno. L’ho materializzato tutto per me. E ci ballo fino a mattina. 

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74 Commenti

  • Ciao Andrea, sono una estimatrice dell’horror e in special modo dell’horror di ultima generazione. Ogni sperimentazione in tal senso è per me una bella cosa e il tuo racconto l’ho apprezzato moltissimo. In effetti, vedo dalle note che tu sei piuttosto avanti su questa strada.Grazie allora per essere su Incipit, dove spero vorrai restare.

  • Ciao Andrea,
    arrivati alla fine, eh?
    Bel racconto, bravo.
    Un finale terrificante, l’idea dei ragazzi che, incuranti della morte, ballano nella notte livida mette i brividi.
    E l’ultima battuta, in cui si materializza il nonno per portarci ballare… Potere della mente o del mix allucinogeno del Bamba? Mah!
    Comunque bravo.
    Alla prossima!

  • “Scappiamo ragazzi… diamocela a gambe!” per come è andato il racconto fin qui, per i dialoghi finora utilizzati, molto realistici, non mi pare una frase adatta a Truzza.
    Ciao Andrea,
    voto per l’uomo Bianco, non binaco… 😉
    e, da buona amante degli horror, mi aspetto una carneficina… o i resti di essa.
    Alla prossima!

    • Ciao Allegra,

      grazie!, sì in effetti per Truzza è un commento poco ‘truzzo’, chissà, magari in quel momento d’intima paura, l’è scappata un’esclamazione infantile, di quando era ancora una brava ragazza! 🙂 Eh sì, è uscito ‘binaco’, un errore di battitura, ma qua una volta che premi il sacro bottone, nulla è più correggibile, e allora l’ho vista dopo la svista, ma non mi andava di scomodare la dirigenza theincipitiana e l’ho lasciata così. Grazie mille ancora e pure per il voto, buona giornata!!!

  • Ciao Andrea,
    devo confessarti che la seconda parte, raccontata al solito modo di Schioppo, mi è piaciuta molto di più. Nella prima ho notato troppe ripetizioni, anche se apprezzo molto l’idea di riallacciare il racconto alle prime frasi dell’incipit. Questo ha dato qualche spiegazione in più sul “dono” di Schioppo e di come ne sia venuto a conoscenza.
    Aspetto il prossimo, come dici tu siamo in dirittura di arrivo, ultimi capitoli…
    Alla prossima!
    p.s. voto per il salvataggio di Bamaba perché, nella mia testa, tutto finirà con il ritorno a casa dei ragazzi, e con un trip da raccontare agli amici, lungo una notte.

      • ciao,
        la parola buio appare 12 volte, è parte del titolo, lo so, ma 12 volte sono tante.
        sgabuzzino 4 in poco più di 1200 caratteri.
        11 volte appare la parola fa, in sostituzione di dice.
        Occhi appare ancora di più, ma ha a che fare con il “potere” di Schioppo, quindi ci può anche stare.
        Capisco la necessità di rimarcare il concetto, ma in 5000 caratteri forse ci starebbe bene qualche sinonimo.
        Ciao e alla prossima!

        • Ciao Keziarica,

          ti ringrazio moltissimo per questa analisi! Il fatto è che Schioppo sta pensando, è in corsivo per quel motivo, e quando pensiamo non facciamo caso ai sinonimi. Pensiamo e basta. È utilizzato per rendere tutto il più realistico possibile. Dici che le ripetizioni disturbano al punto di non seguire il pathos della trama?
          Grazie mille!

          • Be’ se te ne ho parlato è perché ha disturbato la mia lettura del capitolo. Questo non significa che sia sbagliato o che ad altri la cosa possa risultare piacevole. Per capirci: a me piacciono i personaggi, li adoro e ne metto sempre dentro una sacco, anche troppo. Agli altri questa mia propensione non piace particolarmente, non hanno torto, i lettori sono loro. Tuttavia, rimane il fatto che a me i personaggi piacciono tanto. Ma non sono io il destinatario di ciò che scrivo, sono loro.
            Detto questo, il tuo racconto rimane comunque un buon racconto. 🙂 il mio era solo un piccolo appunto.

    • GRAZIE MAGO!
      Sono gli ultimi capitoli, cominciamo a strippare questa storia!

      p.s.: mi sono accorto solo ora che non ho messo i punti ai dialoghi, ops, spero che i lettori non se la prendano… ma qui non si può correggere una volta spinto il sacro bottone…

  • Ciao,
    molto interessante questo nuovo capitolo, con un tocco di sovrannaturale che in un horror non guasta mai.
    Immagino che prenderanno l’auto per cercare le ragazze. In fondo Truzza ha pure avuto una sorta di resurrezione, magari non sta poi tanto bene, e Schioppo pare saperlo meglio degli altri.
    Alla prossima!

  • Questa storia mi piace sempre di più ad ogni capitolo. Continua così.
    Ritmo coinvolgente, lessico “street” e linea della storia che non si perde in giri panoramici, ma rimane dritta e chiara. Veramente. Una piacevole scoperta.
    (e questa cosa dei soprannomi mi garba tanto)

  • Sembrerà molto “matematico”, ma al capitolo 4 non è ancora tempo di morte, ma di qualche altro accadimento “forte”, figlio del recente episodio di “possessione”.
    Mettiamo altra carne al fuoco.
    Ribadisco. Un stile che mi piace molto. Ogni capitolo va già come una mezza pinta.

    • Ciao Maria,

      intanto grazie ? per andare avanti nella storia! I ‘che’ sono nello slang di questi ragazzi, è un flusso di coscienza di Schioppo che sta andando in paranoia per la situazione allora pensa sconnesso, in tiro, senza badare troppo a come lo pensa. Per l’altra frase, l’acqua scorre per conto suo ma incontra l’auto precipitata a candela e incagliata nel punto profondo del ruscello. Così si capisce? Fammi sapere che ci tengo! Poi, è vero che sono io che scrivo la storia ma a te, la tua voce interiore cosa suggerisce? Lo chiedo per coinvolgervi anche nella trama, oltre che nella scelta dei capitoli. In fondo The Incipit funziona anche per questo, allora perché non tentare una sinergia più forte? Buona domenica!

        • Sì, lo slang intendo un linguaggio personale non quello canonico. Qui provo un po’ di espedienti. Nella scorsa storia Lo Stato Del Free Party, davo possibilità dettagliate. Stavolta volevo cambiare, così per puro divertimento, potrebbe essere un’altra forma di coinvolgimento quella di mettermi alla prova su sfumature delle risposte, magari sommabili, che possono cambiare gli eventi oltre la mia idea. O no? Grazie mille! Buona serata. ?

  • … io quasi che glielo dico agli altri, ma anzi no, aspetto, che poi dicono che sto fuori e penso alle cagate invece che all’amica tramortita (che poi tra parentesi sarebbe pure colpa mia se ha sbattuto la testa ma ora non ci pensa nessuno, per ora).
    Ho trovato questo paragrafo poco scorrevole, forse per via dei molti “che”.
    E poi (mi odierai 🙂 )
    Non ho capito bene la scena….fa Rambetto guardando l’auto nell’acqua che scorre sui finestrini anteriori, obliqua che è più verticale che orizzontale.
    Come facciamo a dire chi morirà e se morirà? Sei tu che stai scrivendo la storia 🙂

    • Ahahahahah grande Massimo,

      Sì quella degli elenchi puntati è stata un’esagerazione, a me piace sperimentare, e forse stavolta l’ho fatta fuori dal vasino, che dici? Anche Maria Algures mi ha fatto notare. Ci ho provato. In fondo per dire no, bisogna prima dire sì, o sbaglio? Buona giornata!

  • Ciao,
    molto divertente questo capitolo. Ha un qualcosa di ironico, perché ripercorre le trame e gli eventi di un B movie coi fiocchi, ma parla di pastasciutta, se capisci cosa intendo.
    Il corso d’acqua o non è un ruscello oppure gli occupanti dell’auto, terrorizzati, ne hanno ingigantito le proporzioni…
    “Tutti imitano un contorsionista fino a quando riescono a uscire dal salvataggio di Bamba”
    questa frase, a mio modestissimo parere, risulta poco comprensibile. Per intuito capisco cosa intendi, ma la trovo un po’ contorta, passami il termine.
    Io dico che non è morta, così dovranno tirarsela dietro nel bosco, alla ricerca dell’ombra.
    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica,

      Ti ringrazio moltissimo. Per il ruscello, vicino un casale che frequento c’è un ruscello, dove l’acqua è sempre bassa, poi all’improvviso sale per un tragitto brevissimo e diventa profonda anche due metri, i locali le chiamano piscine perché d’estate ci fanno il bagno. Forse se avessi potuto correggere avrei usato la parola ‘torrente’, ma quello che avevo in mento era a tutti gli effetti un ruscello con delle improvvise crescite di profondità.
      Poi “tutti imitano un contorsionista fino a quando riescono…” mi serve per mostrare l’immagine che davanti se toccano qualcosa entra acqua, dalla parte di Truzza c’è lei tramortita che blocca il finestrino, quindi devono tutti contorcersi per arrivare all’unico finestrino disponibile tra inclinazione dell’auto e ostacoli tipo poggiatesta, freno a mano eccetera. Questo intendevo, mi spiace se non l’hai capito, grazie ancora per le belle parole e ti auguro una buonissima giornata! ???

  • Buongiorno Andrea
    Ho letto i tre capitoli, scorrono… il ritmo c’è.
    Una curiosità: per i dialoghi. hai scelto di usare gli elenchi puntati al posto delle virgolette con un preciso scopo?
    Se non ti offendi… le opzioni sono un po’ “povere”. Sembrano le classiche tre buste dei quiz (si, no, forse ecc ) 🙂
    ciao ciao

    • Buongiorno Maria,

      grazie mille!, e chi si offende? Ti spiego, stavolta volevo che i capitoli fossero decisi nelle svolte completamente dai lettori, per questo ho usato delle ipotesi scarne, essenziali, per sfruttare al massimo anche gli spunti offerti dai commenti.
      Per quanto riguarda gli elenchi puntati, prima di tutto le virgolette le uso poco qua, perché scrivendo tanti dialoghi, beh, sono qualcosa di un pizzico di superfluo, una specie di mio linguaggio che esce, in fondo è una difficoltà in più per far comprendere al lettore che si tratti di un dialogo o no? Poi, confesso che avevo messo per sbaglio la prima volta un elenco puntato in un dialogo, insomma una svista, e da lì ho deciso, così, per puro divertimento di lasciarlo per il resto del racconto. Un tocco di mio, diciamo. Buona giornata!

  • Ciao Andrea,
    sì, Schioppo si sta immaginando tutto. Perché vorrei pensare per il seguito a qualcosa di molto peggio che una caduta dell’auto in un ruscello.
    Un po’ breve, forse, ma ben scritto.
    Aspetto il prossimo e spero in tanto, tantissimo terrore!
    Alla prossima!
    🙂

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