L’abisso di Karalys

Dove eravamo rimasti?

Il suono del corno di Noblic condurrà Helack e Jeran verso… l’abisso (58%)

Gli occhi dell’abisso

Presero le spade, uscirono in strada e si misero a correre. Solo dopo molto tempo udirono di nuovo il profondo muggito del corno.

«Ma non viene da nord. Quella non è la via per Renafas», constatò Jeran.

Anche Helack se ne era accorto.

Quando i polmoni cominciarono a bruciare si trovavano ai piedi di un pendio.

«Guarda là!».

Dalla collina erano spuntate due sagome che scendevano in velocità. Erano il pony e il dokka.

«Per Var! Cosa sarà successo?».

«Sbrighiamoci» lo incitò Helack.

Fermarono le cavalcature e subito salirono in groppa. Le spronarono sul dorso della collina e continuarono a galoppare a lungo, seguendo a ritroso le impronte degli animali, finché avvistarono l’abisso e, proprio ai margini del crepaccio, il carro di Noblic.

Era riverso su un lato. Una ruota si era rotta e il telone di copertura era stracciato. Il corno del nano era a terra, scheggiato.

«Noblic!», urlò più volte Helack, imitato dal cugino. Le loro voci diventarono echi nella buia voragine, ma non ottennero risposta.

«Cosa può essere successo?».

«Maledizione! È successo che non eravamo con lui, Jeran! Noi non c’eravamo quando aveva bisogno». Afferrò l’arma in un impeto di rabbia e fendette l’aria come per squarciarla e farla sanguinare. Si fermò solo quando il fiato si fece corto.

«Scusami».

Helack non rispose.

«Scusami, cugino. Sono stato un egoista, ho seguito i miei desideri e… dannazione! Ora è colpa mia se il nano…», le sue parole furono soffocate da un gemito disperato.

Helack abbassò gli occhi, pensando alle proprie colpe, ai propri silenzi, agli sguardi incompresi e alle tracce non colte.

«Le tracce» mormorò.

«Cosa?».

«Guarda le impronte: le mie, le tue. Il dokka, il pony… e queste?»

«Non sono del nano. Sono stivali più lunghi dei suoi».

«Mi spiace molto che debba finire così», li sorprese una voce alle spalle. Un uomo possente, a cavallo. Era Larick. Al suo fianco comparvero altri cinque suoi compagni, tutti con l’arco teso in mano.

«Volevo risparmiarvi. Era il nano il nostro obiettivo, ma alla fine l’abisso se lo è preso. Lo abbiamo inseguito, finché la ruota non è saltata e lui… be’ è volato giù».

Era smontato da cavallo e si era avvicinato. Il suo viso mostrava un sincero rammarico, ma Helack non poté evitare di odiarlo. Sollevò la punta della spada.

«Non farlo», continuò Larick. «Sarebbe inutile. Preferivo sacrificare il nano al vostro posto ma…».

«Taci! Hai parlato anche troppo con quei miscredenti», ringhiò il druido, spuntato come un corvo alle spalle dei cavalieri. «È tempo di portarli al villaggio e prepararli».

Con i polsi legati erano stati portati giù dalle colline, fino a Karalys. Sfilarono tra le baracche malridotte, davanti a uomini e donne magri e invecchiati, senza che si udisse altro rumore che il vento e la pioggia che aveva iniziato a cadere. A eccezione dell’occhio spiritato del druido e di pochi altri convinti delle proprie intenzioni, Helack notò solo paura e vuoto negli sguardi degli abitanti. Come se quello che stava accadendo fosse inevitabile.

Furono condotti fino alla locanda. Le loro vesti furono stracciate e rimasero a torso nudo. Li fecero sdraiare uno di fianco all’altro sul grande tavolo, posizionato al centro del salone. Legati stretti, con le braccia in alto, affinché non potessero muoversi e tentare di fuggire.

Allora comparse Gwilitt, la locandiera, che portava una brocca. Helack rivide quello sguardo e solo in quel momento capì. Quello che aveva scambiato per commozione, quello stesso mattino, era in realtà rimorso, vergogna.

«Bevete».

«Perché?».

«Renderà tutto più facile».

Il liquido aveva un sapore amaro, che Helack non aveva mai provato prima.

«Con questo dormirete. E spero per voi che non vi risvegliate prima di…».

«Di cosa?».

«Devi capirci, ragazzo. Non ti chiedo di perdonarci, perché quello che facciamo è imperdonabile, ma solo di capirci. Non ne possiamo più di tutto questo. Le morti, le sparizioni… non abbiamo più niente ormai. Bisogna scacciare il male».

«No!».

«Daroth dice che gli dei sono adirati».

«Per Var!»

«Non nominare qui i tuoi falsi dei», tuonò il druido. Avanzò a viso alto, fiero di quello che stava compiendo. «La tua sciocca mente è stata plasmata dalla tirannia straniera. Loro vi hanno detto: “Ora siete liberi” e invece vi hanno reso schiavi. Vi hanno fatto dimenticare i veri dei della nostra terra e costretto ad adorare le loro divinità».

«Vaneggi, vecchio pazzo».

Il druido allora si avvicinò per sibilare nelle orecchie del ragazzo.

«Prego i veri dei, affinché ti sveglino in tempo per farti vedere la lama sacra che dilanierà le tue carni e condurrà tutto i male della terra dentro i vostri corpi profani. Poi il fuoco ripulirà tutto e così Karalys e il regno degli dei torneranno a vivere».

Poi Daroth voltò le spalle e si allontanò.

«No. Non tornerete a vivere. Perché siete già morti. Perché l’abisso è dentro di voi».

Sul volto di Gwilitt, rimasta al loro fianco, scese una lacrima.

«Nimie», sussurrò a quel punto Jeran, che non aveva più parlato dalla cattura.

«Non vuole vedervi, prima che…».

«Lei lo sapeva?».

Quale sarà il ruolo di Nimie nel rituale che sta per compiersi?

  • Sarà una semplice spettatrice (0%)
    0
  • Avrà una parte nel rito (89%)
    89
  • Sarà anche lei una vittima (11%)
    11
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

144 Commenti

  • E siamo arrivati alla fine.
    Bravo, il capitolo conclusivo è all’altezza del resto del racconto. In realtà non sono sicuro di aver capito proprio tutto XD hihi 😉
    Cmq sono felice che tu abbia deciso di riesumare il nano :p un rientro in scena in grande stile per lui!
    Sicuramente leggerò anche il tuo prossimo racconto. A risentirci, dunque! Ciao!

    • Ciao Raniero. Sapevo che il finale avrebbe lasciato qualche dubbio a chi non ha letto la mia precedente storia (Le Rune del Caos:https://theincipit.com/2017/09/le-rune-del-caos-muppetz/), mi sarebbero serviti altri caratteri per spiegare di nuovo il ruolo del Caos nella mia ambientazione. Se vuoi toglierti alcuni dubbi puoi provare a leggere la vecchia storia (i primi 2 capitoli dovrebbero esserti sufficienti).
      Fin dall’inizio avevo deciso di far ritornare il nano per il colpo di scena finale, anche se qualche lettore aveva intuito tutto (forse anche tu).

      Che altro dire? Grazie per avermi seguito e alla prossima avventura!

  • Muppetz!!
    Che sollievo caspita!
    Hai salvato Noblic, grande il suo personaggio mi piace il modo in cui lo hai fatto parlare e agire. È un eroe… sono, insomma, una sua fan.
    Belle le azioni e le scene, scritte molto bene nel rispetto del tuo stile.
    Vedo all’orizzonte un sequel…?
    Aspetto dunque il prossimo romanzo ?
    Ciao a rileggerci?
    Ilaria

  • Ok, lo confesso…mi ero distratta. Ma leggere gli ultimi due capitoli di seguito è stato anche più bello ? !
    Sono triste per Nimie… Ma devo dire che me lo aspettavo.
    Complimenti per il finale: azione, sentimento, misteri e scoperte… Tutto si fonde perfettamente. Anche se lo scenario resta aperto ho apprezzato che questa avventura abbia avuto una sua conclusione (odio terribilmente quando ti lasciano in sospeso!), e sono curiosa di scoprire se ci sarà un seguito!
    A presto!

  • Oddio, un finale aperto! Sai che non me l’aspettavo?
    Bello, comunque, suggestivo ed evocativo. L’immagine della bestia come contenitore di anime e natura è molto bella… per non parlare dell’efficacia con cui la sola parola “cornamusa” ce la fa immaginare.
    I miei sinceri complimenti, caro Muppetz, mi piace come scrivi e leggerti è sempre un piacere. Aspetto perciò la tua prossima fatica, se sia il seguito di questa o una storia completamente nuova non importa, perché il finale dell’Abisso si sostiene comunque da solo e trovo suggestivo anche immaginare che i nostri eroi continuino le loro avventure lontani dai nostri occhi.
    Ciao, bravo davvero, a presto

    • Fin dall’inizio avevo progettato di concludere la storia con un finale aperto, perché questi personaggi e il mondo che ho immaginato voglio portarli avanti con me ancora per un bel po’.
      Grazie per i complimenti e per i suggerimenti che mi hai dato.

      Alla prossima storia!

  • «Per andare a caccia».
    Ok, mi aspetto un seguito, magari non immediato (hai detto che vuoi prima provare un altro genere) ma mi aspetto il seguito. Non lasciarci così 😉

    Il capitolo è come al solito entusiasmante. Mi è dispiaciuto che Nimie non ha potuto dire le ultime parole, ma il ritorno del nano è stato entusiasmante.

    Ti aspetto al varco per la prossima storia 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao Red. Ci sarà prima o poi un seguito, ma non so dirti bene quando. Per quanto riguarda Nimie, non avevo molto spazio, mi sarebbero servite 2000 battute in più per raccontare tutto ciò che volevo. Pazienza.

      Grazie per avermi seguito sino alla fine. Alla prossima avventura!

  • Ciao!
    Penso che, vedendo l’amico in pericolo, non avrà dubbi su dove schierarsi: voto che combatte al fianco di Jeran.

    Bel capitolo, di azione ma coinvolgente. Concordo su quel che ha detto Jaw per quanto riguarda il modo in cui hai tratteggiato la creatura. Ora hai un solo capitolo x chiarire il mistero dell’abisso e risolvere la situazione, sono molto curioso di vedere come lo svilupperai.
    A presto!

  • Tra compagni d’armi penso prevalga il cameratismo:io penso che combatta insieme a Jeran.
    Bel capitolo, belle immagini, una creatura appena tratteggiata, com’è giusto in situazioni così concitate, e nonostante questo – o forse anche per questo – spaventosa. Prosciuga esseri umani come stracci, indifferente, e cresce fino a oscurare la luce… bello e suggestivo.
    Ciao, ci vediamo per il gran finale!

    • Ciao Jaw. Per come sono andate finora le votazioni credo proprio che Helack combatterà spalla a spalla con Jeran.
      Ho scelto di proposito di descrivere il mostro con pochi elementi. Come dici tu, questo lo rende ancora più spaventoso. Penso che bastino pochi dettagli per innescare l’immaginazione del lettore che, a quel punto, completa il quadro con le sue personali paure e rende l’orrore ancora più vero e terrificante.
      A presto!

    • Ciao Massimo. Sì, il finale della storia si è molto avvicinato al genere horror. In effetti le contaminazioni tra generi mi affascinano sempre molto. Però il prossimo racconto non sarà un horror: ho in mente la trama per un giallo da un po’ di tempo e, dopo aver ragionato bene su personaggi e intreccio, mi ci butto a capofitto.
      Alla prossima!

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi