Un problema alla lavagna
Scriveva, l’anziana maestra.
Scriveva alla lavagna, come faceva ormai da quasi quarant’anni, gessetto in mano e relativa polvere a turbinare nei turbinati del naso, negli occhi, fino a farglieli lacrimare, fino a costringerla a fermarsi, fissare il vuoto a occhi socchiusi e aspettare che… chee…
«… Etciù!», esplose.
“Salute!”. L’augurio contemporaneo di molte voci bianche alle sue spalle le strappò un sorriso.
«Grazie, bambini». Seguitò a scrivere, ma forse premette il candido cilindro con troppa foga, perché questo stridette, un rumore così orribile che le si accapponò la pelle. Qualche bimbo gemette.
«Scusate, fanciulli,», si giustificò, «è il gessetto nuovo». Sbuffò, nel constatare che due piccoli episodi l’avevano già messa di pessimo umore.
Oh, un tempo sarebbe occorso ben altro!
Una vocina acuta e irritante, come… be’, come gessetto su lavagna, le risuonò dentro la testa: “Rosa, cosa mi fai scrivere?”.
“Eh?”.
Colta dal dubbio, rilesse quanto appena vergato:
«“PENSIONE SUBITO”?», balbettò esterrefatta.
Con guizzo da leonessa stanca, artigliò il cancellino ed elise l’oscuro messaggio prima che gli scrivani dal grembiulino blu copiassero diligenti.
“Resisti!”, si impose, “Ancora un mese, l’ultimo, l’ultimissimo, poi…”.
“Pensione, solitudine, noia”.
“No! Pensione! Libri! Viaggi!”.
«Basta!», le scappò ad alta voce e allora proseguì così, sillabando in diretta ciò che la mano gessata graffitava: «Bruto ha raccolto nel bosco… uhm… cinquanta chili di funghi…».
Volse il capo di lato: giovani testoline ciondolavano tra il quaderno aperto sul banco e la lastra di ardesia, ligi e concentrati nel riportare nero su bianco i grafemi da lei tracciati in bianco su nero. Con la coda nell’occhio scorse un movimento che attirò la sua attenzione; torcere il collo di qualche grado in più le fruttò un sinistro scricchiolio di vertebre esauste, ma riuscì a inquadrare una manina che si agitava sopra una capoccia ricciuta, a chiedere discreta udienza.
La donna si rassettò lo scialle nero e si voltò: «Dimmi, Cecilia».
«Che funghi sono?».
La maestra sospirò: «Uhm… Amanitæ cæsareæ», decise lì per lì.
Cecilia aggrottò la fronte, Rosa riprese da dove aveva interrotto:
«Bruto deve dividere i funghi in…». Ci pensò su: “Bruto, cæsareæ, facciamola completa, la dotta citazione”.
«In ventitré porzioni», enunciò.
La manina ripartì frenetica. La donna ri-concesse la parola con un cenno del capo.
«Proprio ventitré?», domandò Cecilia.
«Esatto».
«E Bruto ha un coltello?».
La maestra abbozzò una risata inquieta: «Boh, se li vuole cucinare, ce l’avrà, un coltello», acconsentì.
Una misteriosa soddisfazione illuminò il volto lentigginoso della bimba.
Rosa si mordicchiò il labbro: “Lascia perdere!”, si disse, “Più non dimandare!”. Però non si ascoltò: «Perché me lo chiedi?».
Gli occhi di Cecilia scintillarono: «Mia sorella mi ha raccontato una storia che somiglia a questa,», cinguettò a tutta velocità, «ma Bruto dava ventitré coltellate a Cesàre».
“Tombola!”.
La bimba arricciò il naso: «Però nella sua storia Cesàre non era un fungo!».
Inebetita dalla sorpresa, Rosa fu incauta: «No, cioè… sì, quello che dici è vero: Cesare era il padre di Bruto…». Non riuscì a terminare, fu sommersa dal fuoco di fila dei curiosi astanti:
«Il padre?».
«Il fungo?».
«Cesare il gommista?».
«L’ha ucciso?».
Cecilia fremeva, conosceva un sacco di dettagli e non li avrebbe taciuti: «Di più!», spiegò, «L’ha sventrolato!».
«Cecilia!», la ammonì Rosa, ma intorno era già il caos: bambini in piedi, sulle sedie, sdraiati sui banchi, tutti avidi di informazioni.
«Sventolato?».
«Aveva caldo?».
«Sventrolato! È una cosa che quando la fanno poi c’è un lago di sangue! Un la-go!», scandì la bimba.
«Bambini!», si sgolò Rosa, del tutto ignorata.
«Che schifo!».
«E che schifo i funghi!».
Cecilia, imperterrita, illustrava scene truculente sfoggiando espressioni facciali che parevano modellate col pongo.
C’era un solo modo per ristabilire l’ordine.
“Unam castigabis, quindecim emendabis”, sancì Rosa. Si accostò al banco della bimba e batté sul piano col palmo:
«Il diario», ingiunse.
Il silenzio calò all’improvviso.
Cecilia fissava la maestra con l’aria del gatto col criceto in bocca. Rosa individuò il diario sul banco; lo prese, ma la bimba, paonazza in viso, lo afferrò a sua volta e innescò un tira e molla.
«Lascialo!», intimò la maestra.
«Maestra, la nota no, ti prego!», implorava Cecilia senza cedere.
Galeotto fu un velo d’olio sulle dita, residuo dell’untuosa ricreazione, che non permise a Cecilia una presa abbastanza salda. Rosa non lo sapeva, sapeva solo che quella sfida oltraggiosa non doveva durare un secondo di più, quindi tirò con tutta la poca forza che le avanzava. Purtroppo la scarsa resistenza incontrata la fece sbilanciare all’indietro: cadde di schiena e, con grande fragore di banchi e sedie che cozzavano gli uni sulle altre, si accartocciò infine sotto un intrico di metalli incastrati. Nessuno si mosse, nessuno parlò, fino a che dal capannello di bambini una tenera voce proferì un tetro verdetto:
«Cece! Hai ucciso maestra Rosa!».
Ah, ragazze e ragazzi, mi siete mancati! Siamo pronti a ripartire? Sì? Bene, allora andiamo… Un momento, però: cosa portiamo con noi?
- Una calcolatrice. (36%)
- Un flauto. (36%)
- Una scatola di pastelli. (27%)

05/09/2018 at 15:33
Leggere i racconti completi è una delle cose che preferisco, è vero si perde il piacere di indirizzare la trama, ma per il resto, i racconti belli e buoni e che fanno bene allo spirito come il tuo, migliorano la giornata. So che è tardi, ma sono felice di aver letto maestra annoiata dalla vita trascorsa in cattedra, che pur nonricordandosi i suoi “poteri”, lisente dentro di sè. Per me la trovata della lavagna è geniale.
Bravo! Spero di rileggerti presto
07/09/2018 at 16:05
Buonasera, MrsRiso. Scusa il ritardo con cui rispondo al tuo bel commento.
Confesso che anch’io vado matto per chi (pochissimi!) si avventura a leggere le mie storie già complete e che addirittura mi dedica qualche minuto per farmi sapere cosa ne pensa. Quindi grazie, dal profondo del cuore! Non so bene quando Erri tornerà a scrivere, l’idea era concedermi una pausa per imbastire qualcosa di più lungo e complesso… ma non ci sto riuscendo, quindi non escludo che la pausa sia agli sgoccioli 😀
Grazie di nuovo, ti auguro un’ottima giornata!
01/07/2018 at 01:06
Ciao Erri.
Complimenti anche a te per aver concluso una storia.
È bello vederne la fine, come si è sviluppata nel corso del tempo, la piega che ha preso grazie alle decisioni dei lettori!
Ebbene, la fine mi è piaciuta. Una sorta di ricordi nebulosi alla “Peter Pan”.
Rosa è una maestra magica, magari l’avessi avuta io!!! ?
W la fantasia e l’immaginazione.
A presto! Stai già pensando alla nuova storia?
Ciao!
Ilaria.
01/07/2018 at 16:26
Buonasera, Ilaria!
Sono felice che il finale ti sia piaciuto… Rosa è una maestra magica, ma lo scopre grazie a una sua piccola allieva, alla quale, mi pare di capire, insegnerà la sua “magia”.
Sto pensando a nuove storie, nel senso che ogni tanto mi viene in testa qualche spunto che provo ad approfondire, ma non ho ancora nulla di concreto e non so se ciò che sto per scrivere finirà su theincipit. Grazie di cuore per avermi accompagnato fin qui, per me è davvero molto importante!
Ciao, auguro anche a te vacanze “stravanate”, piene dire tutto ciò che preferisci e vuote di studio e sveglie antelucane 😀
27/06/2018 at 08:37
Carissimo Erri, non penso che sia incredibile. Penso che sia incredibilmente bello!
Buonissima giornata…
27/06/2018 at 13:46
:-*
26/06/2018 at 15:54
Sarà che sono vecchia, anche se non quanto Rosa, ma la morale del racconto mi ha fatto pensare a “la storia infinita” e l’Infanta, non che il regno, che muore perché gli umani stanno abbandonando la fantasia. La tua non è un’imperatrice bambina ma una maestra quasi in pensione, ma il discorso resta.
Forse dovremmo trovare un modo perché la fantasia aiuti a migliorare la realtà, invece di servire solo come “angolino rosa” in cui rifuggirla, la realtà. Ma non è compito di Rosa, o non solo.
Bello.
P.S. Ma quanto ti piace lo svolazzare di polverina di gessi colorati? 😉
01/07/2018 at 16:12
Buonasera, befana. Penso di non aver mai risposto a nessuno con un ritardo simile! Scusa, forse mi sono confuso perché sei finita tra i due commenti di Dhalya! Sì, in fondo è come dici, anche se la storia si limita a raccontare di una maestra che grazie alla fantasia (sua e di Cecilia!) riscopre la bellezza di insegnare (la fantasia!). È implicita la speranza che la fantasia riesca davvero a cambiare in meglio la realtà, ma vedi bene che, scritto nero su bianco, appare mellifluo anche per i miei zuccherosi standard 😀
Polverina e starnuto vorrebbero chiudere il cerchio ideale cominciato con una maestra esausta e terminato con un’insegnante tornata un po’ bambina 🙂
Grazie un sacco per avermi accompagnato sin qui! Ciao, già uscito un’estate piena di sole e bagni rinfrescanti e magari a che di lasagne e angurie divorate sotto l’ombrellone 😀
01/07/2018 at 16:15
Già uscito= ti auguro… Be’, sì, si capiva, no?
Ah: “a che” sta per “anche”
24/06/2018 at 18:45
Emozionante e colorato così come me lo aspettavo… anche io leggendo sono tornata nella mia classe alle elementari! Provo un grande piacere e una grande emozione nel leggere tutti i.commenti, che dire…
Bravissimo!
26/06/2018 at 01:09
Buonasera Dhalya. Grazie delle tue belle parole, sono felice di averti emozionato. Hai visto? Ci sono dei lettori a cui piace leggere ciò che scrivo quasi quanto a me piace scriverlo e, cosa ancora più bella, spendono qualche minuto del loro tempo per farmelo sapere. Stai pensando “Incredibile!”, giusto? Be’, un po’ lo penso anch’io. Ma solo un po’.
Ciao, buona notte.
21/06/2018 at 22:55
Per qualche minuto sono tornato bambino, e di questo te ne sono infinitamente grato. Abbiamo tutti un disperato bisogno di tornare a sognare e a fantasticare, evitando così di rassegnarci all’idea che la vita sia fatta solo di cose e di azioni svolte per conquistare quelle cose. La nostra mente è una meraviglia e dobbiamo sfruttarla al meglio. Grazie Erri per avermi commosso, divertito ed emozionato con questa storia. Sento di aver vissuto un’avventura indimenticabile. Un abbraccio.
PS: scrivi al più presto un nuovo racconto 😉
22/06/2018 at 00:03
Buonasera, Danny. Sono io che ti devo ringraziare per le tue parole, è meraviglioso scoprire di avere *davvero* comunicato qualcosa e ti sono profondamente grato per avermi fatto conoscere le tue impressioni, le tue emozioni su ciò che ho scritto. Scrivere, per me, è di per sé *emozione* e quando la posso condividere mi sento meno solo. Ricambio con piacere l’abbraccio 🙂
Ciao, ci vediamo presto
21/06/2018 at 15:40
Ciao Erri,
ho idea si essermi persa il penultimo capitolo… Nessun problema, ho recuperato, solo mi spiace non aver partecipato al voto… Avrei scelto il pipistrello 😉
Che ti posso dire? Sei ineguagliabile, la tua non è solo fantasia al servizio del lettore, è consapevolezza dipinta con le parole anziché i pennelli. Mi piacciono le tue storie, mi piacciono gli insegnamenti che metti in ognuna, piccole gemme da scovare e conservare a lungo.
Bravo Erri, non so aggiungere altro.
Ti auguro una buonissima serata, spero che ti vada di scrivere presto un’altra storia e ti saluto con il mio solito : alla prossima!
21/06/2018 at 16:29
Buonasera, Allegra! Grazie, è bellissimo ciò che mi scrivi, mi sprona, mi conforta, mi rende orgoglioso di questo faticoso hobby che finora è riuscito a darmi tante piccole soddisfazioni 😀
Grazie di esserci stata sempre, di avermi sostenuto e incoraggiato con i tuoi commenti, grazie ovviamente anche delle critiche, per le quali non devi mai avere remore, perché è anche grazie a esse che si può crescere, eguagliarsi e – si spera – superarsi ogni volta 😀
Ciao, ci vediamo presto
21/06/2018 at 10:51
Oddio, Erri!
Non ho parole per descrivere quanto mi è piaciuto questo finale, intriso di fantasia, nostalgia, divertimento, tutto racchiuso in delle lettere messe in fila ordinata su una pagina online. Nessuno si aspetterebbe mai che un simile tesoro si racchiuda proprio sotto i loro occhi, ma solo i più fortunati riescono a vedere la materia di cui le tue frasi sono fatte.
Una luce immensa mi invade la vista mentre fisso sgomenta la tua storia incredibile. E la luce di cui tutto è intriso, viaggia lontano, dove non posso raggiungerla, in un luogo che posso solo immaginare. Magari fatto di gesso e magia, dove un razzo ocarina può viaggiare sulla Luna. O forse ci posso arrivare? Improvvisamente sento un formicolio invadermi il corpo e io stessa mi fondo con luce che ormai invade la mia mente e i miei pensieri. Seguo la scia, alla velocità di 300.000 km/s, e improvvisamente sbuco fuori tornando al mio corpo. Odori e sensazioni mi entrano dentro mentre i miei occhi scintillano di meraviglia.
E dopo questo lungo monologo mi accingo a dirti, buona giornata. ?
21/06/2018 at 13:16
Buongiorno, Fior! Ah ah, mi hai fatto viaggiare anche tu, con le tue parole bellissime! Grazie, grazie un sacco! Felicissimo che il finale ti sia piaciuto… e per quanto riguarda i pochi che possono leggermi, che tu definisci fortunati… be’ è un complimento enorme, grandissimo… anche se, ti confesso, mica mi dispiacerebbe se i “fortunati” diventassero molti 😀 😀
Grazie di tutto, ci vediamo presto
21/06/2018 at 09:32
Buongiorno Erri, come sempre non so trovare le parole per il tuo finale meraviglioso… Solo il titolo mi aveva già convinta e tutte le emozioni, i colori, la fantasia che hai inserito in ogni parola hanno reso il capitolo un concentrato di infanzia… Grazie per questo ritorno al passato, le tue storie hanno la capacità di farmi sognare, da sempre, e non trovo le parole nemmeno per ringraziarti per questo.
Complimenti e alla prossima avventura, non finirai mai di stupirci! 😀
21/06/2018 at 12:29
Buongiorno, Naomi!
Non sai trovare le parole? Scherzi? Ti assicuro che ciò che scrivi è bellissimo ed è per me fonte di profonda soddisfazione! Se mi dici che queste non sono le parole più adatte, ti prego di non trovarle mai, perché se mai le leggessi rischierei lì per lì di sciogliermi nel proverbiale brodo di giuggiole 😀
Oh, insomma, inutile farla tanto lunga, da parte di un Erri emozionato, imbarazzato, felice, ho una sola parola per te: Grazie! Mi hai scaldato il cuore 🙂
Ciao, ci vediamo presto
20/06/2018 at 23:43
CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! continuare ad oltranza.
Il finale è davvero grandioso! La storia è inferiore alla precedente (che probabilmente rimarrà per sempre insuperabile), ma il finale mi è piaciuto molto di moltissimo 🙂
Alla prossima storia 🙂
Ciao 🙂
21/06/2018 at 09:17
Buongiorno, Red! Grazie infinite per i complimenti, sono contento che il finale ti sia piaciuto.
“Di dentini da latte…” insuperabile? Ma grazie, che bello! Anche se, devo confessartelo, il mio scopo principale è proprio riuscire a superarmi 😀
Ciao, grazie ancora di tutto, ci vediamo presto
17/06/2018 at 17:21
Ciao Erri,
Ti ho ripreso anch’io… bello movimentato questo capitolo. Ho votato per la variopinta Pulcinella di mare. I colori sono la mia passione!
Vediamo cosa ti inventerai per il finale!
20/06/2018 at 23:37
Ciao, Dhalya.
Perdona l’imperdonabile ritardo con cui ti rispondo e ti ringrazio. Nel frattempo, il finale l’ho inventato, spero che ti possa piacere e spero che voglia farmi sapere cosa ne pensi.
Nel frattempo, ti auguro un’ottima notte 😉
13/06/2018 at 17:40
Ciao, Erri.
Un intrigo di parole, emozioni… e bachi! ?
Davvero molto bello, emozionante, unico… vedi tu, prendi un aggettivo a caso. È un sinonimo di fantastico? Alloa va bene per descrivere il capitolo. ?
Jaco che pattuglia le sue ultime parole prima di chiudersi bozzolo è molto carino, azzeccatissimo con il titolo diviso in due parti.
Adesso bisogna capire come far finire la tua meravigliosa favola, ma, con la fantasia che ti ritrovi so che non ci lascerai delusi.
Un altra scarica di sinonimi di incredibile e un augurio di ottima giornata.
Ci sentiamo al gran finale!
13/06/2018 at 17:43
Non “pattuglia”! Ma “farfuglia”!
Maledetto traduttore! ?
14/06/2018 at 00:33
Buonasera, gentilissima Fior. Grazie di cuore, non sai quanto mi fanno piacere le tue parole! Vediamo se il finale riuscirà a soddisfarti, io ce la metterò tutta, te lo assicuro 😀
Ciao, ottimi giorni anche a te 🙂
Ah: farfuglia… L’avevo capito… e questo mi fa un po’ paura: forse sto cominciando a pensare come il T9! AAARGH 😀
11/06/2018 at 19:08
Ciao Erri, alla fine ci son riuscita e l’ho ripreso il tuo racconto. Carinissimo davvero; hai uno stile a dir poco unico. Di gialli ne ho letti tanti, molto simili l’uno all’altro, pure di humor come il mio, ma questo avventurina -favolina è qualcosa di speciale. Il mio bambino non l’ha apprezzata più di tanto, si addormentava sempre dopo 3 righe,ma temo che quello sia a causa della mia voce! 😀 non c’è nulla di più coccoloso della parola “cicciotto” quindi voto il coleottero che già mi sta simpatico!:) a presto!
12/06/2018 at 11:47
Buongiorno, Flow e scusami se ti rispondo con questo ritardo. Grazie, grazie di cuore, sono felice che la “favolina” (mi piace, questa parola!) ti piaccia e sono altrettanto felice per il fatto che trovi il mio stile particolare e interessante 😀
Per il bimbo… me l’aspettavo 😀 più che per bimbi, è una storia per giovani (nel mio caso mica tanto 😀 ) a cui piace fantasticare come bambini… O almeno, lo spirito con cui l’ho scritta è questo 😀
Ciao, ci vediamo presto
09/06/2018 at 09:41
Buongiorno Erri, avevo già letto il capitolo ma ancora non ero riuscita a commentare e votare… Il fascino del pipistrello mi ha subito convinta, e ricordo come questo animale era già stato presente in un’altra tua meravigliosa storia; mi era piaciuto moltissimo e così sarei contenta di riproporre qualcosa di simile…
Per quanto riguarda questo capitolo, mi hai lasciato come sempre affascinata da tutto quello che riesci a creare con le parole. Il piccolo Jaco si salverà sicuramente e anche stavolta sono convinta che avremo un bellissimo lieto fine, non vedo l’ora!
10/06/2018 at 16:00
Buonasera Naomi e scusami se ti rispondo in ritardo. Le tue parole sono sempre bellissime! Grazie, è un’enorme soddisfazione sapere di riuscire a intrattenerti e a divertirti. Ma sì, Jaco, in un modo o nell’altro, si salverà 😉 . Ciao, visto che il weekend, ahimè, è quasi finito, ti auguro un’ottima settimana, scorcio di domenica compreso, naturalmente 😀
07/06/2018 at 00:39
La variopinta pulcinella 🙂
Il capitolo è molto poetico. Sono rimasto un po’ triste quando Asor ha pianto per la “morte” di Jaco. Mi è piaciuto però anche il finale: i bachi supponenti, tutti bravi, FOPO, a riconoscere l’ovvio 🙂
Vediamo dove ci porta il finale della storia 😉
Ciao 🙂
07/06/2018 at 11:22
Buongiorno, Red. Grazie un sacco per il bel commento… comunque confido che Jaco non sia proprio morto 😀
Ciao, ci vediamo presto
06/06/2018 at 23:26
Ciao Erri!
Rieccomi, dopo tempo. I tre capitoli che ho recuperato, mi hanno stupito, emozionato, a tratti rallegrato: un connubio di emozioni! Pochi racconti ci riescono…
Aspetto con ansia l’ultimo capitolo: ho grandi aspettative.
Ho votato per la pulcinella, ciao!
07/06/2018 at 09:30
Buongiorno, Giovanni! I tuoi complimenti mi inorgogliscono e mi fa felice essere riuscito a trasmettere emozioni, cosa posso volere di più? Grazie, di cuore! Oddio, adesso ho un po’ d’ansia per l’ultimo capitolo, non vorrei rovinare tutto 😀 😀
Ciao, ci vediamo presto
06/06/2018 at 11:19
Tu sai quanto bene ti voglio, ma ogni volta le tue opzioni mi lasciano più basita. Ma come cavolo vuoi che scelga tra quelle robe? E cosa c’entrano? Voglio sapere se sulla testa di una bambina “vera” il bozzolo si chiude, a cosa somiglia una farfalla scientifica… che mi frega di coleotteri,uccelli e pipistrelli sconosciuti? Sceglierò a piffero se non non ti da il punto, ma protesto formalmente.
Ho adorato il capitolo, senza se e senza ma.
Ti faccio solo notare che il paragone gatto/volpe, per quanto pertinente ed efficace, è un po’ di cattivo gusto per il gatto. Le volpi sono nella vita di tutti i giorni, tra i più feroci e impietosi cacciatori di gatto, con una predilezione per il sangue tenero dei cuccioli, ma senza disdegnare le carni degli adulti. A nome dei gatti, dissento 😉
Bellissimo capitolo, ora però devi spiegarci tutto, altro che pulcinelle, coccinelle e topi volanti!
06/06/2018 at 13:08
Buongiorno, befana! In effetti non avevo considerato il dualismo irriducibile di volpi e gatti… ma vedi che, a scriverlo, mi vengono in mente due amiconi di collodiana memoria e allora penso di essere in buona compagnia 😀
Detto tra noi: considero un po’ debole l’immagine, proprio perché paragonare un gatto a una volpe non fila liscio, ma ho considerato più importante la raffigurazione del bachi come un branco di cani da caccia. Riguardo alle opzioni, forse nella tua domanda è implicita la risposta… del resto le “farforgianti” non sono mica farfalle. Somigliano a farfalle, che è diverso 😀
Ciao, buonissima settimana!
06/06/2018 at 11:01
Ciao Erri, non amo gli insetti perciò scelgo il pipistrello che mi sta più simpatico ???
Effettivamente ho assistito al ragionamento complicato ma anche alle descrizioni del trambusto tra vermi, bachi, gatti, capelli e bacapelli e tutti gli strani personaggi partoriti dalla tua inimitabile fantasia.
Come al solito ho dovuto soffermarmi su qualche punto per dare modo alla mia, di fantasia, di immaginare le scene descritte. A volte mi perdo e devo rileggerti per capire dove mi trovo. Ovviamente è un mio problema anche perché, spesso, usi il tuo leggendario linguaggio super forbito e ogni tanto mi tocca andare a controllare il dizionario ?
Per esempio “sgnaulava” non sapevo, fino ad ora, cosa significasse…ora lo so??? ma ho scoperto che è una parola che andrebbe senza la s…..
L’hai sbagliata di proposito?
Grazie per la delucidazione.
A prestissimo.
Ilaria
06/06/2018 at 12:49
Buongiorno, Ilaria!
Ah, ah, “sgnaulare” non lo conoscevo neppure io, così come “gnaulare”, di cui è il rafforzativo (o almeno così afferma l’autorevole Vocabolario Treccani). L’ho trovato come sinonimo di “miagolare” e ho scoperto che più nello specifico si riferisce a un miagolare fastidioso, lamentoso… non so se hai presente i versi che fanno i gatti in amore quando si sfidano… ecco, volevo rendere quel suono 😀
Insomma, mi sembrava adatta, soprattutto perché onomatopeica e confidavo sul fatto che se ne intuisse il significato dal contesto.
Due chili di grazie per il tuo bel commento, ti auguro un’ottima settimana.
05/06/2018 at 23:06
Jacoooo 🙁 dio mio, questa scena è straziante quasi quanto la morte della madre di Bambi. Spero tanto che Jaco riesca a cavarsela in qualche modo. Un altro ottimo capitolo Erri, non so che altro dire. Narrazione impeccabile, il tuo stile poetico e fanciullesco mi sta prendendo sempre di più, ed è la prima volta che leggo un racconto di questo genere. Ho votato per il cicciotto coleottero metallizzato. Alla prossima, non vedo l’ora 😀
06/06/2018 at 09:04
Buongiorno, Danny! Grazie per il tuo bellissimo commento. “Poetico e fanciullesco”, bello, mi piace!
Be’, non faccio un grosso spoiler se ti anticipo che Jaco, in un modo o nell’altro, si salverà 😀
Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto!
01/06/2018 at 08:20
Ciao, Erri, Perdonami per il ritardo, ma la vita di una preadolescente è più dura di quanto immagini 😛 .
Ma concentrandoci sul capitolo otto… che dire? Fantastico! Come sempre le tue parole mi hanno fatto incollare gli occhi al PC mentre nella testa prendevano forma le scene, i pensieri, le emozioni, gli odori, le sensazioni, tutto!
Bravissimo! Capitolo davvero magico.
Forse è una scusa ridicola ma… scusa se questo commento è corto, ma non so davvero cosa altro aggiungere se non, forse, da un’altra scarica di FANTASTICO!
Buon Week end! 🙂
01/06/2018 at 17:01
Buonasera, Fior! Ah ah, ho una vaga idea di quanto sia dura la vita di un’adolescente, perché nonostante la mia tenera età, ne ho due in casa 😀 😀
Non preoccuparti e grazie un sacco di tutto, sei impagabile.
Ciao, ci vediamo presto
29/05/2018 at 01:55
Ciao Erri,
Arrivo tardi e ammetto di non aver ancora letto tutto il racconto per via del poco tempo disponibile,ma i primi 3 capitoli mi hanno conquistata! Sono…teneri, si puó dire? E fantasiosi; davvero mi fanno tornare piccola 🙂
Non credo riuscirò a partecipare perché quando avrò finito la lettura probabilmente tu avrai terminato anche l’ultimo capitolo,ma ci tengo a dirti che credo proprio che userò la tua storia come favola della buonanotte per il mio bambino; ogni sera un nuovo capitolo e una nuova avventura 🙂
Grazie della bella idea, al prossimo!
29/05/2018 at 09:43
Buongiorno, Flow, benvenuta e grazie per le bellissime parole: “teneri” si può dire, e mi piace proprio 😀
Mi fa un piacere immenso sapere che pensi di leggerla al tuo bambino e questa era la mia idea quando Erri Porta ha iniziato a scrivere storie su questa piattaforma. A onor del vero, e non stupirti se lo scrivo, devo confessarti che non so quanto un bimbo possa davvero appassionarsi alla lettura di queste storie, soprattutto per il linguaggio utilizzato, che dalla semplicità iniziale della prima storia pubblicata è andato via via ad ammiccare all’uditorio decisamente adulto presente su theincipit: giochi di parole, termini astrusi, assonanze, tutte cose che possono annoiare un bimbo (be’, anche un adulto, se è per questo 😀 ).
Poi, naturalmente, dipende molto dall’età del pargolo e dalla bravura della narratrice, quindi diciamo che sto mettendo le mani avanti nella speranza che tu un giorno mi dica “Al mio bambino è piaciuta!” 😀 😀 😀
Io, facendo un po’ di autopromozione, cosa che non mi capita spesso, posso dirti che al mio bambino di sette anni leggo – quando lui me le chiede – le storie che pubblico su http://www.storiegratissumisura.com
A parte Deregulation e Storia a Fumetti, pensate per un richiedente più grandicello, le altre sono tagliate sull’età dai cinque/sei fino a dieci anni abbondanti.
Basta, finito, ciao, ci vediamo presto.
29/05/2018 at 12:20
Grazie mille Erri; gliele leggero’ sicuramente. Il mio pargoletto ha 8 mesi, quindi per il momento gli basta ascoltare il suono della mia voce, per il resto ho tutto il tempo di insegnargli ad apprezzare questo tipo di favole elaborate 😀 a presto!
28/05/2018 at 21:55
Ciao Erri,
Scusa la mia latitanza dovuta a cause di forza maggiore.
Ho scelto il ragionamento sai perché? Perché mi sono immaginata che dietro Rosa ci fossi tu. Tu col tuo modo di pensare e scrivere. Con la tua fantasia sfrenata e senza limiti… E ovviamente con i tuoi ragionamenti.
Buona scrittura, a presto.
Ilaria
29/05/2018 at 00:08
Buonasera, Ilaria! Se mancare per qualche tempo ti fa poi scrivere commenti così lusinghieri, “latita” pure quanto vuoi, il mio ego ti ringrazia 😀 😀
Il ringraziamento è sincero, per il resto scherzo, nel senso che non devi affatto preoccuparti di ritardi… anche perché negli ultimi tempi il primo in ritardo sono io e purtroppo so cosa significhi l’espressione “forza maggiore” 🙂
Insomma grazie, dei complimenti, di esserci, di tutto!
Ciao, ti auguro una camionata di giornate di sfrenato ciochetipiace, nelle quali la Forza Maggiore si prenda una giusta pausa 😀
26/05/2018 at 17:56
Ciao Erri. Appena ho letto il titolo di questo nuovo capitolo ho urlato al capolavoro 😀 sul serio, complimenti. Mi diverte troppo questa storia. Hai saputo creare un mondo di fantasia che però si riesce facilmente a visualizzare nel concreto e addirittura ad interiorizzare. Forse perché ci ricorda, con un bel po’ di nostalgia, quella fantasia gioiosa e spensierata che ci accompagnava durante l’infanzia. Per questo oltre che divertire i tuoi buffi personaggi fanno anche commuovere e riflettere. Ho votato per un avvenimento fortuito, giusto per dare un altro po’ di imprevidibilità ai successivi sviluppi. Buon week-end 😀
27/05/2018 at 00:07
Buonasera, Danny. Grazie, sei veramente troppo buono e le tue parole mi onorano e mi fanno piacere. Certo, la mia mira, a ben guardare, è rielaborare le atmosfere dell’infanzia per un pubblico di ex-bambini 😀 , e suscitare in qualcuno un vago sentore del gusto di quei giorni (per me piuttosto lontani) è fonte di grandissima soddisfazione. Grazie di cuore, ci vediamo presto
25/05/2018 at 18:29
Opto per i ragionamenti, se ci troviamo nella mente e nell’immaginazione di Rosa, resterei in tema. 😉
Colpo di scena inaspettato, complimenti perché non ci sarei mai arrivata!! È interessante anche il collegamento (se non ho capito male) al fatto che con la vecchiaia lentamente i ricordi di infanzia scompaiono, quasi divorati da dei bachi affamati… Così come spesso le preoccupazioni e i problemi della vita ci portano ad abbandonare la nostra fantasia e la nostra immaginazione, per lasciare spazio solo alle cose reali e quotidiane. Credo che il tuo sia un messaggio forte e con cui mi trovo totalmente d’accordo, in effetti in tutti dovrebbero esserci una Osrà è una Asòr, una parte più razionale e una sempre bambina, che non cresca mai e che renda il mondo un po’ più bello, con i suoi gatti parlanti e personaggi che piangono caramelle…
Sei riuscito a inserire in una storia apparentemente spensierata e tra le nuvole un messaggio così concreto, e questo è l’aspetto che mi colpisce di più. 🙂
Grazie per la tua fantasia, spero di non aver interpretato male le tue parole… Ti auguro un ottimo fine settimana e scusami per il ritardo!
26/05/2018 at 00:20
Buonasera, Naomi. È esattamente come scrivi! (A parte la storia di piangere caramelle, quella non l’ho scritta, forse ho creato confusione scrivendo “bonbon peloso”, ma intendevo che i bachi vedono il gatto come una caramella da gustare 😀 Tra l’altro, mi pare proprio che Bing Bong, il “coso” di Inside Out, pianta caramelle… Idea strepitosa, ma purtroppo non mia 🙂 )
Sono felice e onorato che la storia ti piaccia, e ti ringrazio di cuore per le bellissime parole del tuo commento. Auguro anche a te un sereno e rilassante fine settimana 🙂
26/05/2018 at 00:21
Pianta caramelle=pianga caramelle, correttore microcefalo e casinista! 😀
26/05/2018 at 08:12
Non so perché, ma mi ricordavo di averlo letto qualche capitolo fa, però è probabile che il mio cervello fuso abbia ripescato la cosa dall’amico immaginario di Inside Out, facendo un misto pesto di tutto ahah…
Quindi non è stato il tuo “bonbon peloso” a confondermi, sono proprio io che mi confondo da sola 😉
23/05/2018 at 22:24
Stavolta non sapevo che votare e ho votato a caso.
Sono rimasto attonito quando ho letto che il tutto è frutto della fantasia di Rosa! Della Maestra! E Cecilia ci è dentro! Olapeppa!
Mancano due capitoli alla fine: quante altre sorprese ci dobbiamo aspettare? 😉
Ciao 🙂
23/05/2018 at 23:35
Buonasera, Red! Felice di averti sorpreso, se questo è stato di tuo gradimento 🙂
Ti sembrerà una frase fatta, ma in una certa misura, questo sviluppo è stato una sorpresa anche per me, perché non lo prevedevo dall’inizio, ma a metà strada, riflettendo sulla storia, mi è parsa l’unica strada percorribile. Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto.
23/05/2018 at 10:09
Il ragionamento.
Una spiegazione impeccabile a tutto ciò, ma mi è venuto un grosso perché è te lo butto lì. Questa cosa dei « deve abbandonare la fantasia, fare spazio alla logica per pensare alla pagnotta », io la vedrei più logica al passaggio all età adulta, al limite alla trentina, ma perché alla soglia della pensione? Io al limite a quel punto ci vedrei piuttosto la riscoperta della fantasia e dei sogni dell’infanzia, non il contrario. Mi rendo conto che chiedere la logica in un racconto tutto di fantasia forse è strambo, ma sono fatta così. E poi oggi è morto Philip Roth e sono triste, gli scrittori immensi come lui dovrebbero essere eterni, quindi devi essere gentile con me e sopportare le mie domande fuori luogo e rompiscatole. ?
23/05/2018 at 10:28
Buongiorno, Marezia!
No, l’obiezione è molto opportuna e purtroppo penso origini dal fatto che non ho mostrato abbastanza bene la situazione.
Insomma, Asòr e Osrà sono lì, esistono insieme, Quando Pablito le ha conosciute, erano così simili che le confondeva. Da allora Asòr è cresciuta, dall’infanzia comune (comune a loro e a – o di – Rosa). Osrà non è mai cresciuta. La sorella la esorta a “crescere”, ma chissà quante volte l’ha fatto in tutti questi anni. Osrà resiste, non ci riesce proprio, o non vuole, nonostante “il suo capo”, Rosa, sia appunto alle soglie della pensione. Io non penso che Osrà cederà proprio adesso, non penso che Osrà crescerà… le farfalle in testa le rimarranno, vedrai e Rosa… e Rosa… Be’, spero solo di far passare il messaggio nel poco spazio che mi rimane.
Per quanto riguarda l’eternità, dal mio punto di vista Roth si è guadagnato l’unica possibile: vivrà nelle emozioni e nei pensieri che susciterà in generazioni di lettori, per secoli e forse – esagero – millenni, poi anche le sue parole svaniranno, si perderanno, saranno polvere; con buona pace dell’eternità, che come tutte le cose di questo mondo, finisce anch’essa 😀
Ti ringrazio un sacco di tutto, ci vediamo presto
23/05/2018 at 10:34
Come al solito sono io che non ho colto: pensavo fosse una situazione contingente quella dei polpi eccetera, invece è una costante in divenire. Spiegazione impeccabile. Sono 40 anni che Rosa « deve crescere »!
Sull’eternità dei libri di Roth sono d’accordo, e ha vissuto la vita che voleva, ma mi fa un po’ triste lo stesso. ?
23/05/2018 at 08:46
Ciao Erri,
è bello riprendere a leggerti. Molto interessante la piega presa dal racconto, Insomma, il mondo dietro la lavagna è una creazione di Rosa bambina, mai svanito. La piccola Cecilia, con la fantasia che contraddistingue i bambini – e non solo loro – ha trovato la via per entrarvi e ora dovrà fare ritorno per il bene della sua maestra. Mi piacerebbe che Rosa potesse, in qualche modo, far visita ai suoi ricordi, ma forse ci hai già pensato tu.
Penso sempre che dovresti dedicare al tuo talento qualcosa di più, ma questo te l’ho già detto 😉
Allora alla prossima, ci siamo quasi.
Passa un’ottima giornata, ciao!
23/05/2018 at 09:45
Buongiorno, keziarica!
Eh, sì, in due capitoli dovrò trovare il modo per far uscire Cecilia… e Rosa non potrà essere estranea alle vicissitudini della sua alunna.
Ti ringrazio un sacco dei complimenti, mi rendi orgoglioso.
Ciao, ci vediamo presto!
17/05/2018 at 23:47
Ciao Erri. Arrivo solo ora ma ho letto con immenso piacere i primi 7 capitoli. Ti faccio i miei complimenti per la fantasia e la scrittura davvero impeccabile. Non potevo non votare per il delirio goloso dei bachi da scienza, scelta facile per me 😀 Adesso attendo con ansia il prossimo capitolo 😉
18/05/2018 at 11:49
Buongiorno, Danny! Grazie mille per gli apprezzatissimi complimenti!
Un nuovo lettore al settimo capitolo è merce rara e preziosissima, quindi doppie grazie.
Pubblicherò il prossimo capitolo a giorni… ultimamente sono sempre un po’ in ritardo, ma cerco di rimanere entro le due (lunghissime 😀 ) settimane tra un capitolo e il successivo.
Grazie ancora, ci vediamo presto
11/05/2018 at 14:01
Beh, direi che i bachi in delirio goloso meritano il loro spazio.
Tutto molto bello e pittoresco, come sempre 🙂 Bravo.
13/05/2018 at 01:00
Buonasera, FueGod. Come sempre molto onorato di averti qui!
Grazie un sacco di tutto, ti auguro un ottima domenica.
09/05/2018 at 17:35
Bel capitolo anche se la causa mi ha messo un poi di ansia! Questa volta voto come la maggioranza e aspetto di vedere cosa succede!
10/05/2018 at 13:14
Buongiorno Dhalya. Eh, di fronte all’ansia di chi è consapevole del rischio, c’è, forse per fortuna, l’allegria degli inconsapevoli: Cecilia si è goduta il volo, e alla fine ha avuto ragione lei 😀
Che dietro questa mia riflessione ci sia un profonda verità che ancora non riesco a cogliere appieno?
Boh! 😀
Grazie di tutto, ti auguro un’ottima giornata.
10/05/2018 at 20:32
Ciao Erri, il correttore ha cambiato una parola del mio messaggio e la presbiopia ha fatto il resto…
Ma tu hai capito lo stesso che a mettermi ansia era la caduta di Cecilia… Come hai detto tu ha avuto ragione lei a dispetto della mia preoccupazione!
08/05/2018 at 22:29
Ciao Erri.
Arrivo pure io in clamoroso ritardo.
Scusami!
Ho votato per i bachi affamati ma so che sarai comunque “benevolo” nei confronti dei nuovi arrivati!! ✌️
Ciao Erri e buona serata
Ilaria
09/05/2018 at 12:54
Buongiorno, Ilaria! Magari fossi in ritardo, in realtà ho pubblicato domenica 🙁
Ti ringrazio per esserci, presto o tardi non fa alcuna differenza 😀
Ciao, ottimi giorni a te!
07/05/2018 at 10:43
Mi piacerebbe molto assistere seppur da lontano al certamen, ma mi sa che non ne avrò l’occasione.
Il gioco degli anagrammi non mi era bastato a comprendere che tutto ciò e tutte costoro erano connesse a (la fantasia) della maestra Rosa. Oibò che sorpresa.
Tutto molto carino, ma la cosa della relatività di più: chapeau chapeauté! E anche l’aforisma del titolo è di una sintesi e una saggezza impari.
Muy lindo!
07/05/2018 at 12:50
Buongiorno, befana! Speravo di non essere stato troppo esplicito con gli anagrammi e il fiore/luna, la proposta di un problema di matematica con Nerone protagonista; l’idea era introdurre a poco a poco il (baco del) dubbio nei lettori con indizi sempre più scoperti.
Se ci sono riuscito, sono contento, anche se la mia paura maggiore era non riuscire a far comprendere la situazione… ma da ciò che scrivi, direi che anche quella è filtrata 🙂
Grazie un sacco del voto, del commento, dei complimenti, insomma, di tutto.
Ciao, ci vediamo presto
06/05/2018 at 17:52
Ciao Erri!
Ho dovuto recuperare qualche episodio, ma non mi è dispiaciuto: complimenti!
Non c’è molto da dire, sei stata impeccabile in tutti gli episodi che ho recuperato.
Lo so che in fondo Asòr è una tenerona…
Aspetto trepidante un nuovo episodio, e questa volta vedrò di non assentarmi.
Ciao!
06/05/2018 at 19:42
Buonasera, Giovanni. Ah, ah, ti ringrazio per i complimenti, che accetto cercando di mantenere i piedi per terra. Impeccabile magari no, mi è sufficiente provare a divertirvi o, addirittura, farvi sognare, e quando ci riesco è una gran soddisfazione!
Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto
06/05/2018 at 09:20
Buongiorno Erri, le cose si complicano, le avventure si intrecciano, tutto lentamente prende forma, intessuto dalla tua fantasia. Sembra che tu abbia in mano mille bachi da scienza per tessere una storia sulle ali dell’immaginazione.
Osrà è davvero mitica, con le sue giravolte da acrobata… Asòr è un personaggio più dubbio, sto cercando di capire se sia cattiva oppure semplicemente un po’ scorbutica. 😉
Per adesso voto per la fame dei bachi, vorrei vederli in azione… 😀
Grazie di questo viaggio meraviglioso e complimenti a Gastone per il titolo!
06/05/2018 at 19:36
Buonasera, Naomi! Avrei bisogno di un baco per capello per riuscire a trovare le parole adatte per ringraziarti 😀
Sono felicissimo che la storia ti piaccia… lo so, te l’ho scritto altre volte, ma il fatto è che è vero, mi fa proprio piacere che tu trovi bello ciò che scrivo, e non mi ci abituerò mai, mi piacerà sempre allo stesso modo, cioè molto! 🙂
Penso che il ruolo di Asòr verrà chiarito già dal prossimo capitolo. Ciao, ti auguro che uno sciame di farforgianti si spiattelli sulla lavagna della tua vita, così da renderla la più colorata e divertente e bella che si possa immaginare 😀
06/05/2018 at 08:13
Ciao Erri,
bentornato! Il ritardo si è fatto sentire, ma ho recuperato andando a rileggere i capitoli precedenti.
Riesci proprio a trasmettere le immagini con poche parole: la bimba grembiulata, che meraviglia.
Ecco cosa fa la differenza: saper tracciare una situazione con piccoli tratti decisi. Tu, caro Erri, hai questa capacità e leggere le tue storie è un piacere.
Io ho scelto l’appetito dei bachi da scienza.
Alla prossima e buona domenica!
p.s. la citazione di Gastone non ha nulla da invidiare alle altre 😉
06/05/2018 at 15:16
Buonasera, keziarica. Potrei scrivere un romanzo demenziale sulle vicissitudini subite negli ultimi dieci giorni, in gran parte responsabili del mio enorme ritardo. In realtà non escludo di farlo, prima o poi 😀
Grazie di tutto, sei impagabile, mi fai sentire coccolato 🙂
Ciao, ci vediamo presto
06/05/2018 at 02:01
Et voilà: a quanto pare non sono l’unico nottambulo ^_^
Assolumente fenomenale: ma si saranno rimpiccioliti loro o sono Asòr ed Osrà ad essere giganti? Pablito è il figlio di Osrà?! Urca! Non me l’aspettavo!
Io voto il delirio goloso e vediamo che viene fuori ^_^
Ciao 🙂
06/05/2018 at 12:05
Buongiorno, Red! Grazie un sacco, sei sempre gentilissimo e io sono felicissimo che la storia ti stia piacendo 🙂
Già, Pablito è il “figlio” di Osrà, ma, un po’ come capita nelle telenovelas sudamericane, non è detto che le sorprese sentimental/parentali siano finite 😀
Ciao, grazie di cuore di tutto, ci vediamo presto
04/05/2018 at 10:18
Ciao, Erri.
Scusa, ma la seconda parte di questo episodio non mi è chiara. Probabilmente sono io quella dura di comprendorio, ma se potessi farmi un minuscolo riassunto mi basterebbe. 🙂
Per il resto, sempre fantastico, pieno di magia, fantasia, poesia (Quante “ia”!). Ottimo, ottimo, ottimo!
Continua così, che si entra nell’avventura… e anche nella Luna!
Ti auguro una buona giornata! 🙂
06/05/2018 at 11:35
Buongiorno Fior! Scusa per il ritardo megagalattico con cui ti rispondo, sono stati giorni complicati 🙁
Allora, nella seconda parte del sesto la scena si svolge all’interno della luna, dove presumibilmente stanno cadendo Gastone, Cecilia e Pablito. Facciamo la conoscenza di due personaggi: la chioma di una è formata da quegli strani esseri che spiaccicandosi sulla parete hanno aperto il varco a Cecilia. La chioma è lunghissima, vola e si estende verso la superficie. dove le farforgianti si stanno disperdendo. È stata Osrà ad aprire in qualche modo i “petali” della luna, così da mettere in comunicazione la superficie con l’interno. Forse voleva scappare, forse voleva liberare farforgianti, non so. I capelli del secondo personaggio, una donna adulta, sono invece bachi spocchiosi e ciarlieri, che quando hanno bisogno di usare un po’ di fantasia mangiano senza troppi complimenti le farforgianti di Osrà. Spero sia un po’ più chiaro 😀 In ogni caso nel frattempo ho pubblicato il settimo, forse chiarisce qualche punto (o forse aggiunge confusione 😀 )
Ti ringrazio un sacco di tutto, ci vediamo presto
27/04/2018 at 17:45
Ciao Erri, ho votato per le robuste tele di seta, forse perché in questo momento potrebbero far comodo anche a me…
Aspetto il seguito anche per sapere come e quando si tornerà in aula.
A presto
28/04/2018 at 23:29
Buonasera, Dhalya… spero che potrai scusarmi se arrivo un po’ in ritardo 🙂
A dirti la verità, non credo che si tornerà presto in aula, però vedremo.
Grazie un sacco di esserci, ti auguro un ottimo proseguimento.
26/04/2018 at 00:17
Ciao Erri
Mi sono divertita col tuo racconto ma anche a cercare di capire l’origine dei nomi dei tuoi personaggi.
Ho provato a leggerli al contrario.
Osra è arso
Asor è Rosa
Ma l’hai fatto di proposito o ti sono usciti così??
Ciao!
Ilaria
27/04/2018 at 22:09
Buonasera, Ilaria. Scusa per il ritardissimo, ultimamente è difficile trovare un po’ di tempo per rispondere. Ancor meno per leggere. Ancor meno per scrivere 🙁
No, non sono scelti a caso, e alla tua ipotesi rispondo “fuochino”: si capirà meglio nel prossimo capitolo.
Ciao, grazie un sacco di tutto, ti auguro un ottimo weekend
21/04/2018 at 06:54
Buongiorno Erri, scusa il ritardo… Avevo già letto e votato da qualche giorno ma non ho trovato un attimo per scrivere il mio commento.
Il cambio di tono che volevi dare è riuscito, ho apprezzato però come tu abbia mantenuto una certa sintonia con i capitoli precedenti, in modo che non fosse un taglio netto. Quindi bravo anche questa volta!
I nuovi personaggi sono ancora più intriganti, cosa hai in serbo?
Ho votato per Osrà, secondo me sarà un personaggio importante per il proseguimento di queste folli avventure 😉
21/04/2018 at 16:11
Buonasera, Naomi! Grazie, sono contentissimo che ti sia piaciuto! Sì, Osrà è un personaggio importante, da qui alla fine dovrà darsi molto da fare 😉
Ti ringrazio un sacco di tutto e ti auguro un ottimo weekend!
20/04/2018 at 13:00
Ciao Erri, parente di De Luca per caso?
Comunque, la storia mi piace, mi piacciono i personaggi, voglio vedere come continua, bravo.
In bocca al lupo.
pienne
20/04/2018 at 19:45
Buonasera, pienne, benvenuta/o.
Non sono parente di De Luca, inteso come Erri, né di Pia, intesa come Porta 😀 … e ora che sai di quali abiette freddure sono capace, spero non vorrai fuggire a gambe levate. Non sono contagioso, te lo assicuro 😀
Ti ringrazio un sacco del voto, del commento e dei complimenti, ci vediamo presto
19/04/2018 at 23:27
Osrà, l’abbiamo introdotta ed eccola qua 😛
Non so che altro dire, a parte che mi è piaciuto, ma ormai sta diventando la solita solfa 😛
Tu continua a scrivere, però, eh!
Ciao 🙂
20/04/2018 at 00:16
Buonasera, Red. Non posso fare altro che ringraziarti un sacco, sono davvero contento che la storia ti stia piacendo, mi dai una grande soddisfazione 🙂
Ti dirò di più: come potrei smettere di scrivere, dopo un’esortazione come la tua? Grazie, di cuore! Ciao, ci vediamo presto
19/04/2018 at 14:06
I bachi da scienza?
Io sono dotato di una fervida immaginazione, ma devo ammettere che certe cose sono difficili da immaginare anche per me 😀
È un complimento ovviamente.
Ci sono molti interrogativi aperti, è ora di iniziare a mettere ordine. Io partirei con le farfoggianti e il loro aiuto nel non sfracellarsi.
19/04/2018 at 15:05
Buonasera, FueGod. Grazie dei complimenti, ho potuto apprezzare quali vette tocca la tua fantasia, quindi mi ritengo lusingato 😀
Hai ragione, è ora di mettere ordine, e per la verità speravo di aver fissato le fondamenta del necessario chiarimento in questo capitolo…
Ti ringrazio un sacco di tutto, ci vediamo presto
19/04/2018 at 11:38
Oddio, non c’ho capito niente, con le Asor-Rosa-Osar-Osra… e le farforgianti. I bachi, da scienza o no, nei capelli: bleah! E il mind rafting, poi… si fa nei fiumi?
Intanto prendo appunti per non scordare nulla al prossimo capitolo. Diciamo che le farforgianti li salvano dallo sfracellamento?
19/04/2018 at 13:20
Buongiorno, Maan. Mi spiace di averti confuso, ma in realtà dal tuo commento mi pare di capire che abbia colto più di una cosa che mi interessava comunicare sottotraccia 😉
A questo proposito, forse non ti stupirà sapere che il mind rafting si pratica negli impetuosi fiumi di pensieri 😀
Ti ringrazio un sacco di tutto, ci vediamo presto.
19/04/2018 at 11:09
Buongiorno Erri,
sono d’accordo con K per quanto riguarda il “serioso”: che si sente e un pochino pesa.., ma il cambio di ritmo è, secondo me, fondamentale ad un certo punto di ogni storia, quindi ho apprezzato.
Come ho apprezzato la caratterizzazione rasta e l’ inserimento dei nuovi personaggi. La nota avventurosa della “caduta” ci sta proprio bene.
Voto le tele di seta.
Alla prossima!
19/04/2018 at 11:57
Buongiorno, Massimo. In effetti, come ho scritto anche a keziarica, avevo proprio necessità di un cambio di ritmo. La speranza è che, dopo una pausa triste o contraddittoria, dopo ci si possa divertire di più 😀
Ah ah, vedremo. Intanto, mi fa un sacco di piacere che abbia apprezzato e ti ringrazio altrettanto – cioè un sacco – per tutto.
Ciao, ci vediamo presto
19/04/2018 at 08:44
Ciao Erri,
devo essere sincera: questo episodio mi è piaciuto meno, rispetto agli altri. Manca un po’ di quel piglio allegro di cui hai dotato i capitoli precedenti. Ci sono spunti divertenti e interessanti (come potrebbe essere altrimenti, tu l’arte della narrazione ce l’hai nel sangue), ma in alcuni punti ho notato una lieve virata al serioso.
Non so perché, oggi sono più critica del solito… ho anche smesso di seguire un paio di storie, mi sarò svegliata con il piede sbagliato, non so. 😉
Aspetto il nuovo episodio e dico che sarà Osrà a salvarli.
Alla prossima!
19/04/2018 at 09:48
Buongiorno, keziarica! Hai ragione, il capitolo è un po’ serioso. Diciamo che volevo togliermi subito un “dente”, perché ritenevo che per il seguito fosse necessario mostrare una situazione non troppo allegra. Spero di riconquistare un po’ di leggerezza da qui alla fine 😀
Grazie un sacco di tutto: del voto, della sincerità, dei complimenti 🙂
Ciao, ci vediamo presto.
12/04/2018 at 16:30
Ciao Erri.
Questo capitolo mi è piaciuto più degli altri.
I polpi fatti di gomma pane sono davvero caratteristici e fantasiosi.
Ora si andrà sulla luna e i protagonisti troveranno i bizzarri bachi da scienza?
Alla prossima!
Ilaria
13/04/2018 at 09:35
Buongiorno, Ilaria e scusa il ritardo con cui ti rispondo.
Felicissimo che ti sia piaciuto! In effetti i bachi da scienza sono in notevole vantaggio 🙂
Ti ringrazio un sacco per esserci e per il commento, visto che praticamente ci siamo, ti auguro un ottimo fine settimana 🙂
Ciao!
09/04/2018 at 20:51
Ciao, Erri.
Che forza i due polpi! Sei incredibile, io non riuscirei mai a inventare ciò che scrivi tu. E ora che leggo le tue parole… ? mi sento paradossalmente indietro.
Le leggi della fisica: non potevi trovare qualcosa di più divertente. Quanto sarebbe bello infrangere la gravità a volte, riuscire a volare, evitare che lo spazio tempo si pieghi al nostro passaggio, non avere peso ne materia… ma sapere che dopo bisognerà pagare una multa. ?
L’ocarina-razzo sarebbe servita alla NASA al posto dello space shuttle o dell’Apollo 11, sicuramente il mondo sarebbe più divertente se ci fossero in giro fuori legge che infrangono la relatività e le tre leggi del moto.
Bravo, Erri. Una Luna e mezzo di complimenti. E se il nostro satellite è un quarto la Terra, aggiungici Marte che è la metà e un’altra Luna in modo da creare la massa del nostro pianeta, oppure infrangi qualche regola e inventa un corpo tutto tuo. Ti consiglio un Buco Nero, il corpo più massiccio dell’intero universo, al centro della via Lattea ce ne sono più di diecimila e ognuno buca lo spazio tempo… verso un mondo nuovo. ?
09/04/2018 at 21:01
Ooops! Mi sono accorta che nel sommare corpi celesti ho aggiunto un mezza Luna in più! Oh, beh, prendilo come un omaggio. ?
Ciao, Erri, buona serata.
09/04/2018 at 23:53
Buonasera Fior. Grazie delle tue bellissime parole, mi fanno un super piacere. Già, sarebbe fantastico: “Lo ammetto: mi sono mosso indietro nel tempo… Se pago subito mi fate lo sconto?” 😀
Be’, dai, viverlo sarebbe il massimo, ma anche limitarsi a immaginarlo, se non altro, è divertente 😀
Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto
09/04/2018 at 18:38
Ma mi dici che eccedo con i giochi di parole e mi tiri fuori i due soci “Faber e Castell”?!!!!
Mi hai fatto ridere, soprattutto con il dilemma “anche noi siamo fuori legge”. Anche se per le mie limitate capacità d’astrazione cominciano a esserci troppe apparizioni e invenzioni pirotecniche. Sarà la vecchiaia 🙂
Per me la luna continua ad essere una palla di groviera, come nell’immaginario di Topo Gigio, però se devi parassitarla, scelgo le scocciniglie, sperando non siano troppo scocciantissime.
Ciao
P.S. Tutti gli scolari non so, ma quelli che sono appassionati di disegno e ancor di più quelli che vanno ai corsi di disegno, conoscono la gomma pane. Almeno qui, ma penso anche da quel lato delle Alpi lì 🙂
09/04/2018 at 19:00
Buonasera, befana! Per quanto riguarda i giochi di parole, direi che illustro un classico caso di transfert: vedo negli altri “difetti” che in realtà attribuisco a me stesso 😀
I personaggi sono tanti, eh? Non era previsto, ma spero di aver focalizzato il nucleo di “buoni” al quale non aggiungerò interpreti. Credo 🙂
Grazie per avermi rassicurato sulla gomma pane 😉
Grazie un sacco, ci vediamo presto
09/04/2018 at 16:42
Questo capitolo mi è piaciuto a partire dal titolo di zio Alberto.
Il paradosso fatale che ha portato all’autocancellazione delle gomme polipose è geniale, il micio che istintivamente cade sulle zampe è delizioso, così come la propulsione a miagolii.
Nulla da eccepire. A parte la pubblicità occulta 😀
Voto per le scocciniglie.
Ciao Erri,
a presto
09/04/2018 at 17:06
Buonasera, FueGod! Ma grazie! Sono contentissimo di averti divertito!
Riguardo alla pubblicità occulta, avevo alcune opzioni, tipo “Paolo & Pigna”, “Pel y Can”, “Cartiere & Fabbri”, come vedi, non particolarmente invitanti 😀
A dire il vero, mi piaceva molto “Pel y Can,” ma ci ho rinunciato quando mi sono incartato in ragionamenti per giustificare la “y”, tipo farli parlare in spagnolo, e considerazioni e battute e bla bla bla e alla fine mi sono disgustato da solo e ho cambiato strada 😀
Grazie un sacco del commento e dei complimenti, ti auguro una settimana interstellare! 😀
09/04/2018 at 15:53
Buongiorno Erri, stamattina proprio non ho fatto in tempo a leggere il capitolo prima di correre alla fermata dell’autobus e il mio risveglio è stato più noioso senza la tua allegria… Anche se poi la prima ora di lezione su Foscolo mi ha risollevato il morale (per le mie compagne di classe ormai sono proprio una matta incorreggibile)… Chiudendo questa parentesi della mia stramba giornata, mi hai proprio divertito anche stavolta: hai creato un mondo fatto di gomme, colori e gesso! Solo tu puoi esserne capace, chi più di te supera le leggi e i canoni tradizionali? Forse nemmeno i gatti canterini stonati!
Leggendo il tuo commento poi ho compreso meglio il messaggio che volevi trasmettere, e mi trovo totalmente d’accordo.
Voto per i bachi da scienza, perché ho guardato una foto delle scoccinoglie (non le avevo mai sentite) e non mi attirano proprio ahah… Ciao Erri, grazie!
09/04/2018 at 15:54
Scocciniglie* (niente, proprio non ce la facciamo a chiamarle nel modo giusto ?)
09/04/2018 at 16:59
Buonasera, Naomi! Lietissimo che ti sia piaciuto, i tuoi complimenti mi fanno un piacere che è difficile da esprimere, accontentati di un grazie! 🙂
Per quanto riguarda le scocciniglie, non preoccuparti, anche se vincessero non sarebbero spaventose come le parenti reali – ossia le cocciniglie – a cui mi sono ispirato per una interessante assonanza 😀
Ciao e… ti confesso che per rimanere in tema avrei voluto citarti qualche verso di Foscolo… ma… oddio, non è che fosse allegrissimo, eh? Ho dovuto rinunciare 😀 , forse è meglio augurarti un’antologia di fantastiche giornate 😀
09/04/2018 at 08:23
Voto per entrambi.
Buongiorno Erri,
capitolo molto ben fatto: logica contro fantasia, l’eterna lotta.
Sono un fan della fantasia e la scena delle gomme pane che si auto-cancellano mi ha fatto veramente divertire.
Bella l’idea di inserire oggetti di cancelleria; fantastico l’avergli affibbiato quei nomi.
Delizioso.
Il “Cecilia gli ceciliolò dietro” finale mi ha fatto fare sìssì con la testa: bravo 😉
Alla prossima.
09/04/2018 at 11:22
Buongiorno, Massimo! Hai colto in pieno ciò che intendevo illustrare: la fantasia e il freno che la logica le impone.
È un tema che sento molto e onestamente sono del parere che debbano convivere, anzi, penso che la fantasia sfrenata debba ricercare la più alta “coerenza” per essere veramente efficace.
Penso che il tema si svilupperà ulteriormente 😉
Grazie un sacco e anche di più per le bellissime parole e i complimenti!
Ciao, ci vediamo presto
09/04/2018 at 07:04
Ciao Erri,
li voglio tutti e due: I bachi da Scienza e le Cocciniglie Noiose. Ma che bello anche questo episodio! La tua è un’idea fantastica, usare gli elementi di una classe elementare (moderna? non saprei… Oggi li usano ancora il gesso e la gomma pane?) per dar vita a una storia…
Le tue parole mi mettono allegria e mi aiutano a cominciare bene la giornata.
Aspetto il prossimo capitolo e ti auguro un buon inizio di settimana.
Ciao e alla prossima!
p.s. Bella anche la citazione 🙂
09/04/2018 at 09:45
Buongiorno, Allegra!
Fai una domanda giustissima: i gessi li usano, anche se meno di prima. La gomma pane… boh! A un certo punto mi è infatti venuto il dubbio che una parte di lettori non sapesse neppure cos’è e ho preferito esplicitarlo 😀
Insomma, posso solo dire che Cecilia conosce la gomma pane 😀
Grazie tantissimo per il commento e le bellissime parole, ci vediamo presto
09/04/2018 at 01:06
Spocchiosi bachi da scienza!
Il polipo di gomma pane mi ha fatto morir dalle risate (oltre a farmi ricordare la terribile gomma pane che usavo alle medie, che faceva di tutto tranne che cancellare…).
“l gatto sgattaiolò via verso il missile. Cecilia gli ceciliolò dietro.” assolutamente fantastica questa frase 😀
Riesci sempre a farmi sognare: continua così 🙂
Ciao 🙂
09/04/2018 at 09:29
Buongiorno, Red! Ah ah, la gomma pane: io la mischiavo con lo stucco (sì, quello per sigillare i vetri). Si creava una pasta grigiastra simile alla plastilina, ci giocavo per tutto l’anno scolastico 😀
Cancellare? Ma quando mai! 😀
Felicissimo di farti sognare!
Grazie un sacco del commento e dei complimenti, ci vediamo presto.
09/04/2018 at 01:00
Mannaggia, ma quali “cocciniglie”???
SCOCCINIGLIE!
Se avessi riletto la milleunesima volta forse mi sarei accorto dell’errore 😀
03/04/2018 at 11:51
Ciao Erri. Sono troppo amante dei gatti, soprattutto neri… figuriamoci se gli attribuisco un ruolo da cattivo! Non se ne parla! Sarà buono e intrepido, ma soprattutto furbo?
Vabbè gli ho già dato un carattere… faccio tutto da sola ahahahahhahaahah!
A presto!
Ilaria
03/04/2018 at 17:13
Buonasera, Ilaria! Scusa il ritardo con cui ti rispondo.
Eh, anche a me piacciono i gatti, e si dà il caso che in famiglia avessimo anche provato a adottare un gatto nero che bazzicava in giardino. Be’, sai cosa? Ha mangiato qualche giorno da noi e poi se n’è andato! 😀 Ah ah, non ci ha scelto! 😀
Morale della favola: adesso in casa abbiamo un cane… 😀
Grazie un sacco del voto e del commento!
Ciao, ti auguro un gomitolo di giornate divertenti! 😀
01/04/2018 at 19:13
Ciao, Erri.
I tuoi capitoli sono sempre splendidi e, anche se ti ho già fatto questo questa domanda, mi chiedo come riesci a farmi sognare così tanto, quando le immagini delle tue scene si sovrappongono creando una storia che solo tu puoi inventare. ?
Pablito mi pare simpatico, ma il fatto che voglia salire a bordo del missile mi insospettisce. Che ci fa un bambino di gesso con dei gatti dotati di intelligenza superiore, volenterosi di andare sulla luna? ?
E la radice quadrata di centosessantanove? Bah! Meglio non farsi troppe domande. ?
Bravo, Erri, davvero bravo! Continua così e la mia curiosità sarà al culmine, non che adesso sia poca, ma quando partirà l’avventura non riuscirò più a staccare gli occhi dal sito nella speranza che un tuo nuovo capitolo venga pubblicato.
Ciao, Erri. Ti auguro una Pasqua fatta di colori di gesso e cioccolato multicolore con tutti i gusti dell’arcobaleno. ?
02/04/2018 at 08:44
Buongiorno, Fior! Non posso che ringraziarti di cuore per i tuoi meravigliosi commenti! Ti faccio sognare? Che bello, è quello che spero, scrivo con questo obiettivo e sapere di esserci riuscito con te mi riempie di soddisfazione 🙂
Per le tue domande su protagonisti e missione non ho ancora tutte le risposte, ma conto sul vostro aiuto per trovarle 😀
Ciao, ci vediamo presto
31/03/2018 at 20:28
Secondo me si tratta di un gatto cattivo, ma sono in svantaggio ahahaha
31/03/2018 at 20:26
Ciao Erri!
Questo mese sono stato molto assente, ma ho recuperato gli ultimi due capitoli!
Le tue descrizioni sono un qualcosa di straordinario, un vero e proprio bagno caldo invernale! ( Mi sto esercitando con le metafore, ahahah).
Questo pezzo, in particolare, è da incorniciare: “Sì, ricordava proprio uno splendido bocciolo, un fiore pallido che mostrava alla terra i petali non ancora schiusi.”
Mi raccomando, continua ad essere così… sublime!
31/03/2018 at 22:10
Buonasera, Giovanni. Ti ringrazio per le tue bellissime parole, mi rendi felice e vorrei trovare una metafora efficace per mostrare quanto… Boh, diciamo che sono felice quanto una blatta che scopre il sifone del WC, ti piace questa immagine? 😀
Grazie davvero, ci vediamo presto
31/03/2018 at 20:26
Spero che in questo magico mondo il tempo scorra diversamente rispetto alla.realtà, altrimenti la povera maestra sarà disperata…
Il gatto che fa il cruciverba è una bella presenza che ho gradito molto, però preferirei non vederlo mai più.
Forse per via del rumore da rissa di gatti da strada… 🙂
Bel capitolo comunque, bravo 🙂
31/03/2018 at 20:54
Buonasera, FueGod. Il gatto enigmista causa sentimenti contrastanti, vedo 😀
Mi ripeto, non era affatto previsto, è entrato in scena perché chi doveva recitare al suo posto proprio non funzionava 😀
Però mi è sembrato interessante come personaggio, quindi ho fatto decidere a voi la sua sorte.
Ah, la maestra, porella! Hai visto mai che venga a cercarla? 😀
Ti ringrazio un sacco per il commento ,ci vediamo presto
31/03/2018 at 20:16
Voto per il gatto buono ma mi chiedo cosa accadrà quando la maestra le chiederà di tornare al poato… questo genere di punizioni non durano molto a lungo…
31/03/2018 at 20:49
Buonasera, Dhalya. Ah ah, in effetti mi sono posto anch’io il problema della reazione della maestra, e visto che più di uno di voi mi pare in apprensione per lei, non escludo di fare un salto in classe per scoprire cosa sta succedendo.
Ti ringrazio un pacco per il commento e ti auguro un’aspartica Pasqua e una irreperibile Pasquetta 😉
31/03/2018 at 18:11
Non so se si può dire, ma leggendo questo ‘ben scritto’ le mie sopracciglia assumono ‘circonflessa ammirazione’. Mi aggrego ai ‘bentornato’, e ti auguro una Buona Pasqua.
31/03/2018 at 18:14
…voto per la il ‘ma che mi importa’?
31/03/2018 at 18:33
Buonasera, ercole! Grazie un sacco! Avrei preferito evitare i “bentornato”, e farò il possibile per evitarli in futuro, seguire una storia a capitoli è già difficile, se poi passa troppo tempo tra un capitolo e l’altro diventa uno strazio. Ciao, ci vediamo presto
31/03/2018 at 14:07
Ciao Erri eccomi qui,
Bel capitolo, il gatto mi è piaciuto molto così come le tue descrizioni, bellissime, bravo, bravo, bravo. Non so che dire davvero, sono senza parole, complimenti per questo grande e bel capitolo.
Ps. Buono… aspetto il prossimo, a presto ?
31/03/2018 at 16:50
Buonasera, Atharis! Permetto anche a me di rimanere senza parole davanti ai tuoi bellissimi complimenti! Grazie, grazie davvero!
Ciao, ci vediamo presto
31/03/2018 at 12:41
Il ruolo del buono. I gatti sanno anche essere cattivi, ma me lo immagino più con il ruolo del buono; magari un po’ così, ma buono 🙂
Il capitolo è descritto molto bene, il mondo colorato traspare in ogni tua parola e Cecila mi sta simpatica: che vuoi di più dalla vita? (Un (T)ucano 😛 )
Ciao 🙂
31/03/2018 at 15:54
Buonasera, Red. Ah ah, il perché della domanda sul gatto origina proprio dal fatto che è un personaggio non previsto che mi ha fatto piacere immaginare, per cui ho considerato la possibilità di portarlo avanti. Ma visto che sono indeciso, faccio decidere voi.
Grazie un sacco per il commento e i complimenti, ci vediamo presto.
31/03/2018 at 10:05
Ma che mi importa, perché non sapevo decidere (tra l’altro mi ha ricordato il consiglio di uno « la terza opzione riunisce le altre e impedisce la parità ?)
Mi sembra sempre di più una sorta di piccolo principe tuffato in un mondo colorato alla Gianni Rodari e non ho ancora capito nulla della trama però l’orrdito è molto colorato e scoppiettante. E poi ci sono i gatti, come potrebbe non piacermi.
Ma la maestra non si starà preoccupando? ?
Ciao, Erri
31/03/2018 at 15:33
Buonasera, befana. Ah ah, però qui la terza opzione non comprende le altre due 😀
Della trama ho capito poco anch’io, come al solito la megalomane idea iniziale si dovrà adattare al poco spazio a disposizione. Per questo, è solo per questo, ne verrà fuori qualcosa di leggibile 😀
Grazie un sacco per il commento e i complimenti, nonché per l’accostamento lusinghiero. Mi lusinghi, lusingatrice! 😀
Ciao, ci vediamo presto
31/03/2018 at 09:49
Erri buongiorno e… ERA ORA!
Piacevole, molto fantasioso questo capitolo che catapulta il lettore in uno scenario floreale. Già: che ci vanno a fare i gatti su una Luna-Fiore?
La tua fantasia ci delizierà per l’ennesima volta, ne sono sicuro.
Voto per il cattivo. In ogni avventura ci vuole un cattivo e il gatto Enigmista sembra promettere bene.
Passa un felice week end.
31/03/2018 at 14:08
Buongiorno, Massimo. Eh, sì, mi sono fatto attendere un po’ troppo 🙁
Ho dovuto soddisfare alcune richieste di piccoli lettori e questo, pur dandomi un’enorme soddisfazione, mi ha tolto un po’ di tempo. Poi ci si è messo il lavoro, un’escalation di emergenze mai viste, e questo è stato effettivamente un po’ meno divertente.
Spero di ritrovare la consueta regolarità di pubblicazione.
Grazie un sacco dei complimenti, ci vediamo presto
31/03/2018 at 09:37
Ciao Erri, assolutamente perdonato per il ritardo, con un capitolo così!!! Sembra un’esplosione di colore e fantasia, non so come sei riuscito a inventarti tutto questo, ma è pazzesco, sei riuscito a farmi immaginare ogni dettaglio. 😀
Il pianeta a forma di fiore è descritto benissimo, ma credo non ci sia qualcosa che non hai descritto perfettamente.
Il gatto mi sembra un misto tra lo stregatto di Alice e il gatto di Shrek, quindi assolutamente buono 😉
Grazie per questo risveglio sprint, alla prossima!
31/03/2018 at 11:25
Buongiorno,Naomi! Quanto sono belle, le tue parole, grazie davvero!
Sono felicissimo di essere riuscito a trasmettere un po’ del colore del mondo dietro la lavagna, perché in effetti è così che lo vedo: coloratissimo, splendente, ipersaturo 😀
Grazie a te per i bellissimi complimenti, ci vediamo presto
31/03/2018 at 07:38
Ciao Erri,
ti perdono per il ritardo… Io ho fatto di peggio.
Che bella anche questa storia, l’immagine della piccola Cecilia che usa una calcolatrice anziché uno smartphone (che avrebbe rovinato l’atmosfera) ha un che di romantico e sa di buono.
Lo sai che mi piace quel che racconti e mi piace il modo in cui lo fai. Adoro gli ambienti colorati che riesci a creare nella testa di chi legge, lo fai con garbo e con maestria.
Ti auguro una buonissima Pasqua e attendo un prossimo episodio, per fare un altro viaggetto con la fantasia.
Alla prossima!
31/03/2018 at 11:05
Buongiorno, keziarica! Ma grazie, come e se possibile più del solito 😀
La calcolatrice ha (o aveva) una sua ragion d’essere e tra l’altro doveva comparire per il pareggio delle opzioni. Il ritardo… in effetti è dovuto a fattori esterni, ma quando finalmente sono riuscito a lavorare al capitolo mi sono spaventato, perché ho fatto più fatica del solito… boh, mi sa che ero già fuori allenamento 😀
Troppe grazie per i complimenti e per gli auguri, ci vediamo presto
31/03/2018 at 06:18
Io direi il ruolo del buono, in fondo ha mantenuto la promessa con Pablito.
E adesso sono curioso di sapere cosa succederà su quel razzo, buona Pasqua.
31/03/2018 at 10:35
Buongiorno, Anonimous60. Sì, in effetti un gatto che si commuove per un cruciverba terminato non dà l’idea di essere cattivissimo, ma chissà 😀
Grazie un sacco del commento, ci vediamo presto
23/03/2018 at 15:47
Il tuo stile è intrigante, caro coetaneo, e mi lascio trasportare dalla tua fantasia, anche se non so dove andrai a parare: in una ciurma di gatti astronauti e petalanti (o pedalanti: perché no?)?.
23/03/2018 at 16:06
Buongiorno, ercole, benvenuto! Uhm, hai anche tu sei anni e mezzo o ti riferisci alla mia vera età che evidentemente traspare? 😀
Grazie un sacco del commento e dei complimenti, ci vediamo presto 😉
19/03/2018 at 17:07
Erri, non ho parole.
Questo capitolo mi è piaciuto un sacco!
Colori, foglie, vita, movimento, poesia… tutto mischiato in un unico testo il cui risultato è… non esiste la parola corretta. Come Cecilia non ha trovato il nome delle creature volanti io non riesco a trovare la parola che descriva questo capitolo pieno di magia.
Bravo! Bravissimo! Eccezionale!
Ci sono un’altra valanga di aggettivi che potrei usare ma per quello servirebbe tutto un libro.
“Era come se gli esseri, sfracellandosi, liberassero dei colorati puzzle tridimensionali, frammenti di realtà che andavano a sovrapporsi, a incastrarsi tra loro, fino a che la lavagna, in una parola, svanì”
Questa parte mi è piaciuta tantissimo, ma tutto il capitolo mi ha fatto sognare e riempire la mente di colori, il fiato mi si è congelato e per un istante le mie narici si sono riempite di un profumo unico e speciale, quello delle tue parole.
Bravo, Erri, davvero straordinario!
Ti auguro una splendida settimana e un’altrettanto splendida vita! 🙂
20/03/2018 at 00:43
Buonissima sera, Fior! Il tuo commento è molto più magico del mio capitolo, perché mi trasmette un entusiasmo e un’energia incredibile. Grazie delle tue bellissime parole.
Scrivo per molti motivi… No, non per molti, per due o tre 🙂 , oh, insomma, ciò che voglio dire è questo: uno dei motivi per cui scrivo è il desiderio di trasmettere immagini e pensieri che possano far sognare chi legge. Non sono capace di spiegare quanta soddisfazione provo quando un commento strabiliante come il tuo mi fa capire di esserci riuscito! Grazie!
Ciao, ti auguro un pacco postale pieno di strani esseri variopinti e volanti che, una volta liberati in camera tua, si spiaccichino sulle pareti, facendoti apparire intorno qualunque luogo ti voglia visitare, sia esso fiabesco, come il Paese delle Meraviglie, o prosaico come il centro di Milano d’inverno 🙂
Certo, come direbbe Maestro Shifu: “La parte più difficile sarà ripulire tutto, dopo”.
Ciao, notte notte 🙂
17/03/2018 at 16:30
Bene bene, ma da dove salti fuori tu con questa storia impossibile-bellissima-geniale?
Ho letto i tre capitoli, e devo dire che vorrei avere almeno un centesimo della tua fantasia.
Io dietro alla lavagna girevole ci sono stato davvero, e da qui dovresti capire che non sono proprio di primo pelo, ma a parte la parete bianca e leggermente scrostata non vedevo altro. Il cappello d’asino no, almeno quello mi è stato risparmiato.
Dire che seguo mi sembra inutile, ma te lo dico lo stesso e anche che ho votato per i gatti diretti verso la luna, non oso immaginare cosa faranno una volta arrivati.
Beh, buon proseguimento e a presto.
18/03/2018 at 00:07
Buonasera, Anonimous60, benvenuto e scusa il ritardo con cui ti rispondo. Parafrasandoti, vorrei essere convinto di meritare un centesimo dei tuoi bellissimi e graditissimi complimenti. Grazie! Ti dirò, non sono sicuro neppure io di cosa potrebbero fare i gatti, qualche volta immagino uno svolgimento per l’opzione e poi se viene scelta va a finire che succede qualcosa che non avevo previsto 😀
Anch’io, ovviamente, sono stato dietro la lavagna 😉
Ciao, grazie ancora, ci vediamo presto
17/03/2018 at 14:09
Ho letto questi tre capitoli spinto dalla curiosità , avevo letto i commenti in cui si parlava di descrizioni dettagliate e devo dire senza ombra di dubbio che non sono rimasto deluso.
Hai un modo di descrivere impeccabile che ti catapulta immediatamente sulla scena , un vocabolario ricco , insomma sei veramente bravissimo ahahah
Davvero complimenti per l’idea e per questo splendido racconto , seguo aspettando il prossimo capitolo 🙂
-B
17/03/2018 at 23:30
Buonasera, Baudolino, benvenuto e scusa il ritardo con cui ti rispondo. Ma grazie infinite per i complimenti, mi fai arrossire! Sono felice che la storia ti stia piacendo e spero di riuscire a divertirti anche col seguito… Una cosa è certa: io ci proverò con impegno 😀
Ciao, ci vediamo presto
16/03/2018 at 17:53
Ciao Erri
Scelgo i gatti che nutrono in me, sempre tanta simpatia.
Tu hai un vocabolario da paura, un modo di esprimerti veramente perfetto. Le tue descrizioni sono dettagliate e minuziose. Ogni frase è arricchita da parole e colori.
La punteggiatura è impeccabile. La storia molto carina.
Insomma non trovo il difetto! Anzi uno si.
In questo capitolo, ho fatto un po’ di fatica a leggere alcuni accostamenti di parole. Solo per farti un esempio:
“nuvole michelangiolesche”.
Meravigliosa l’evocazione, ma un po’ pesante…almeno per me che di arte non ci capisco veramente nulla.
Il problema ovviamente è solo mio.
Vista la tua professionalità, non credo che prenderai male il mio commento che , ovviamentente, è puramente soggettivo.
Nulla toglie al tuo ineccepibile stile!
Ciao, a presto ☺
Ilaria
16/03/2018 at 22:02
Buonasera, Ilaria. Ah ah , ehi! Piano, piano, ti prego, mi confondi! Ti ringrazio per tutti questi complimenti! Io sarei contentissimo anche se ne meritassi solo la metà! 😀
Insomma, grazie di cuore, mi fa piacerissimo leggere certe “coccole” 🙂
Se ce ne fosse bisogno, ti confermo che non devi metterti alcun problema a indicarmi qualunque cosa non ti convinca, sono qui per ascoltarvi e mi fa veramente piacere discutere con tutti voi. Sono osservazioni come la tua che mi fanno riflettere, per cercare di capire cosa mi posso permettere quando scrivo; cosa funziona e cosa no, cosa fa storcere il naso e cosa fa divertire. Nella.frase che citi, il cielo era inizialmente “carta da zucchero”, mi sembrava banale e non esprimeva abbastanza il potere pourri di stili artistici diversi che volevo rappresentare. Perciò ho cercato qualcosa che fosse bene o male universalmente riconosciuto, almeno come nome, perché se mi chiedi come sono i cieli di Michelangelo, be’, non saprei proprio 😀
Grazie un sacco del tempo che mi hai dedicato, mi fa molto piacere il confronto, penso che sia la cosa più bella di questo sito.
Ciao, ci vediamo presto 😉
16/03/2018 at 22:03
“potere pourri -> pot pourri” dannato correttore! 😀 😀
14/03/2018 at 15:05
Buongiorno Erri,
aspettavo con ansia il tuo nuovo episodio e direi che ha soddisfatto ogni aspettativa. Le immagini che sei riuscito a creare mi sono rimaste impresse, le hai descritte davvero perfettamente. Credo che questo tuo racconto abbia qualcosa di fiabesco in più degli altri… forse per l’atmosfera fatata, sospesa e leggera che hai dipinto… Sembra che le tue parole siano scritte con la polvere magica di Trilli 😉
A presto, voto per i due astronauti 😀
14/03/2018 at 18:17
Buonasera, Naomi! Ti ringrazio di cuore, è fantastico ricevere parole simili, così belle che… lasciano me senza parole! 😀
Per quanto riguarda la magia… c’è di sicuro, ma è la scrittura in sé a essere magica: mi stupisco ogni volta di come partendo da una determinata idea e situazione, questa, man mano che la scrivo e la correggo, cambia, anche moltissimo, sembra che sia la storia a volersi imporre, a volersi raccontare. Insomma, è come se il racconto prendesse vita, e mi desse dritte e suggerimenti: “No, guarda, non è andata così, scrivi questo e quest’altro”… e anche se tu non sei d’accordo, ti devi adeguare 😀
Sia chiaro, mica sto dicendo che sono speciale, penso, ne sono convinto, che sia un po’ per tutti così, penso che sia l’essenza del “processo creativo”, in ogni ambito artistico. Questa strana “vita autonoma” di storie e racconti mi stupisce così tanto che non riesco a tenermelo, devo scriverlo, anche a rischio di apparire un po’ matto o, peggio, retorico. No! Retorico no, aaahrgh! 😀
Ciao, grazie ancora, ti auguro un sacco di ottime giornate.
14/03/2018 at 14:20
Vado sul sicuro e voto i gatti.
Erri, ogni tuo racconto è un trip mentale pieno di colori 🙂
14/03/2018 at 17:25
Buonasera, FueGod. Ah ah, grazie, so che mi vuoi fare un gran complimento, ma ti dirò che ho riflettuto su questo aspetto: la “narrazione per immagini”, per quanto possa piacere (e forse di ciò che scrivo piace soprattutto questo) , rischia di essere il mio limite più grande, perché se uno è interessato alle “immagini” ci sono media ben più potenti dell’inchiostro che sono molto più adatti 😀
In ogni caso, io così so scrivere, quindi mi tengo le tue belle parole e ti ringrazio 😀
Ciao, ci vediamo presto
14/03/2018 at 09:36
Ciao Erri,
tu non deludi mai. Ottimo capitolo, delicato e impalpabile quasi, come la polvere che dà vita al capitolo.
Io opterei per i due astronauti…
Ha ragione Massimo, qui sotto, leggendoti l’umore si rallegra!
Alla prossima!
14/03/2018 at 11:25
Buongiorno, keziarica! E cosa dovrei dire io, allora, che ricevo commenti così fantastici? 😀
Grazie, grazie a te, è un vero onore pensare di averti rallegrato l’umore… e ti assicuro che tu hai fatto altrettanto.
Grazie un sacco di tutto, ciao, ti auguro un’ottima giornata.
14/03/2018 at 08:01
Buongiorno Erri,
il titolo che hai preso in prestito è davvero attinente. Ho trovato questo capitolo, infatti, molto poetico e ricco di fantasia. Quella fantasia che ti permette di vedere le cose con un’altra angolazione?
Dopo i dialoghi scoppiettanti dei primi capitoli, penso che questo tuo terzo sia molto piacevole: mossa azzeccata, secondo me il cambio di ritmo innesca aspettativa e curiosità.
Leggerti prima delle sette di mattino si sta rivelando molto positivo: l’umore si rallegra e la mente si apre, per cui grazie.
Voto per i gatti e ti auguro buona giornata.
Ciao!
14/03/2018 at 11:08
Buongiorno, Massimo. Grazie, grazie un sacco dei complimenti, mi fanno veramente piacere! Ti dico la verità: avevo il dubbio che questo terzo fosse un passaggio a vuoto, in fondo eravamo già approdati nel “nuovo mondo”, che bisogno c’era degli “effetti speciali” per catapultarci in un’altra realtà ancora?
Però, riflettendo sull’idea, sono venute altre idee e possibili sviluppi, per cui l’ho tenuto così.
Felicissimo che ti sia piaciuto!
Ciao, ci vediamo presto
14/03/2018 at 02:26
Ciao Erri, mi piacciono molto le tue descrizioni… mi è piaciuta soprattutto la parte che richiama la storia dell’arte (Michelangelo, impressionismo ecc)… che dire, sei bravissimo!
Ps. Astronauti… ci sentiamo al prossimo capitolo, a presto 😉
14/03/2018 at 10:38
Buongiorno, Atharis! Grazie un sacco dei complimenti 🙂
I vari “Michelangelo, impressionista, acquerello, Botero, pennarelli, nero di china” volevano dare l’idea di un mondo costruito come un’opera d’arte in cui ogni stile trova il suo spazio… oddio, mischiando tanti stili così diversi non so quanto riusciresti a ottenere un effetto artistico 😀
Grazie di esserci e di tutto, ci vediamo presto 😉
14/03/2018 at 01:47
Non so se è l’ora ma ho trovato questo capitolo un po’ più difficile da leggere.
Voto i due astronauti… ce li ho sulla punta della lingua… oh, niente! Ci riprovo domani.
Ciao 🙂
14/03/2018 at 10:02
Buongiorno, Red. Ah ah, spero sia l’ora 😀
Però è vero che ho dovuto rivedere più punti del capitolo perché mi sono reso conto che davo per scontate le immagini che avevo in testa… forse qualcosa mi è ancora sfuggito 🙂
Ciao, grazie di tutto, ci vediamo presto
14/03/2018 at 01:20
Buona… notte a tutti. Avrei voluto pubblicare qualche giorno prima, ma l’opzione vincente era proprio in bilico. Alla fine ho rischiato, nel terrore che un solo voto ritardatario originasse uno scomodo pareggio 😀
Buona lettura… almeno spero 😀
09/03/2018 at 19:19
Ciao Erri,
precedentemente avevo letto il tuo racconto, e non ho mai avuto tempo di commentare. Storia molto interessante e che mi strappa sempre più di un sorriso complimenti.
Seguo e voto la vegetazione, a presto
09/03/2018 at 21:07
Buonasera, Stefano! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, riuscire a strappare un sorriso mi dà un sacco di soddisfazione.
Mi scrivi che hai letto la mia storia precedente, e questo è fantastico anche perché mi permette di sognare di avere qualche lettore a cui fa piacere leggermi rimanendo nell’ombra (chissà, magari siete migliaia, là fuori, hai visto mai? 😀 ). Perciò ti ringrazio una seconda volta, oltre per le parole gentili, anche per esserti voluto palesare, per me è davvero importante.
Ciao, ti auguro un sacco di cose belle 🙂
06/03/2018 at 23:12
Ciao Erri,
Io voto l’orchestra! Mi piace troppo la musica.
Avevo dimenticato di seguire la storia, infatti non ho ricevuto notifiche della nuova pubblicazione. Ma ci sono arrivata comunque.
Bello questo capitolo, belle l’idea di un mondo incantato dietro la lavagna, un po’ come Alice, Cecilia, andrà alla scoperta di un posto meraviglioso.
Aspetto il prossimo e ti saluto.
07/03/2018 at 17:21
Buonasera, keziarica!
Sono contento che il capitolo ti sia piaciuto 🙂
Be’, la scelta del titolo del racconto è una parafrasi del seguito di “Alice nel paese delle meraviglie” (Through the Looking-Glass, and What Alice Found There) e anche il nome della mia protagonista ha una certa assonanza 😉
Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto!
06/03/2018 at 17:09
L’orchestra, ma senza convinzione.
Il buco-passaggio secreto dietro la lavagna mi ha fatto scappare un “oh!” di stupore, bella idea, sono curiosa.
06/03/2018 at 18:28
Buonasera, Maan! Ah ah, sono felice di averti stupito 😀
Riguardo alle opzioni, sono io il primo a non sapere esattamente cosa aspettarmi e questo, per una volta, mi diverte 😀
Ciao, grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto
05/03/2018 at 20:36
ciao Erri
scelgo i topolini e ahimè ti ho portato in parità con la rampa di lancio…. ops!
Cecilia mi sembra la classica bimbetta intelligente ma un pò troppo sveglia (ANCHE I COMPAGNI DI CLASSE NON SCHERZANO EH)… vediamo cosa combinerà “dietro” la lavagna…
ciao ciao
Ilaria
06/03/2018 at 10:57
Buongiorno, Ilaria. Il pareggio non è un problema, tanto non ho ancora le idee chiare su cosa scrivere; mischiare le due opzioni potrebbe essere divertente e… ispirante 😀
Ti ringrazio un sacco di esserci, ci vediamo presto 😉
05/03/2018 at 00:47
Ciao Erri,
che il viaggio abbia inizio allora 🙂
Il limbo dietro la lavagna… chi non c’è mai stato non può capire tale calzante definizione.
Niente topolini per me, magari un orchestra, grazie.
05/03/2018 at 10:42
Buongiorno, Fuegod.
Ah ah, i bei castighi di una volta, spazzati via da tendenze pedagogiche modernistiche e nuovi misteriosi acronimi quali LIM, DSA, PSP, DOP e via dicendo! 😀
Ai nostri tempi la scuola era più rustica… alle volte mi domando come sia riuscito ad arrivare vivo alla terza media 😀
Grazie di tutto, ci vediamo presto
04/03/2018 at 10:17
Ciao Erri, ho letto il capitolo qualche giorno fa, ma non avevo tempo per commentare… Mi è piaciuto moltissimo, più del primo! È un concentrato di immagini, una più divertente e realistica dell’altra. Voto per i topini… non so perché, ma mi incuriosisce questo luogo dietro la lavagna… E sono curiosa di scoprire se la maestra riuscirà a seguire Cecilia 😉
Buona domenica, grazie delle risate che mi hai regalato anche stavolta!
05/03/2018 at 10:28
Buongiorno, Naomi, e scusami per il ritardo con cui ti rispondo… ieri ero al mare a godermi… la pioggia 😀 Be’, era leggera e avevamo tutta la spiaggia per noi, quindi non è stato affatto male.
Sono un sacco contento che ti sia piaciuto e sei carinissima a ringraziare me, ma io ringrazio te “il doppio senza ritorno” 😀
La tua domanda sulla maestra me la sto facendo anch’io… dipende molto dalla piega che prenderà la storia, sinceramente non so ancora se la seguirà, magari lo chiederò a voi tra poco. Grazie di esserci, grazie di tutto!
Ciao, ti auguro una fantastica settimana.
03/03/2018 at 18:36
Ciao Erri
Davvero ottimi questi 2 capitoli, i dialoghi mi sono piaciuti moltissimo, complimenti 🙂
Seguo e aspetto il prossimo capitolo
Ps. In mezzo alla vegetazione.. a presto 😉
03/03/2018 at 19:28
Buonasera, Atharis, benvenuto. Ti ringrazio per i complimenti, sono contento che sin qui ti sia piaciuto
03/03/2018 at 19:30
… ho inviato per sbaglio 😀 😀
Insomma, grazie un sacco! Ciao, ci vediamo presto
02/03/2018 at 20:48
Ciao, Erri.
Bel capitolo anche questo: complimenti.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Pietro, e già adoro Cecilia.
I dialoghi con trai personaggi sono molto realistici.
Complimenti ancora
03/03/2018 at 19:26
Buonasera, Nicholas, scusami se ti rispondo in ritardo e grazie un sacco per i complimenti 🙂
Mi raccomando, se c’è qualcosa che non ti convince, non metterti problemi a farmelo notare, ho bisogno anche di questo. Ciao, ti auguro un ottimo weekend
02/03/2018 at 16:36
Ciao Erri!
Bellissimo capitolo anche questo, complimenti!
La parte in cui arriva Ornella mi ha fatto sbellicare dalle risate ahahah.
Bellissimi i dialoghi tra i personaggi.
Ho votato per: “In mezzo…”
02/03/2018 at 16:52
Buonasera, Giovanni! Grazie, sono felicissimo che ti sia piaciuto, ti ringrazio per le belle parole.
Il tuo voto porta in pole position la rampa, chissà che qualche razzo non decolli 😀
Ciao, ci vediamo presto
02/03/2018 at 00:57
>Flauto o piffero fa lo stesso. Tra radici e liane, c’è un’affascinante colonia di topolini che non aspettano altro che una pifferaia.
Lo aspettavo, speravo lo mettessi, non posso che votare questo! 😀
Fior di Arancia ha appena detto quello che volevo dire io, quindi non ripeto 😉
Chissà se la maestra si renderà prima o poi conto di cosa è successo o se penserà che Cecilia sia fuggita 😛
Ciao 🙂
02/03/2018 at 10:15
Buongiorno, Red. Grazie infinite anche a te per le belle parole 🙂
Capperi, osservi una cosa importante: il punto di vista della maestra e di quelli che son rimasti fuori sarebbe interessante da sviluppare, ma tutto dipenderà da come si muoverà la storia. Vedremo 😀
Ciao, ci vediamo presto
01/03/2018 at 19:50
Ciao, Erri.
Bravissimo!
Capitolo divertente e scorrevole, anzi, mi è sembrato quasi di scivolare sulle tue parole, da quanto sono lisce e comprensibili.
Sai, sono molto sollevata del fatto che la maestra Rosa non sia morta, mi faceva un po’ pena.
Che forte l’idea del “dietro alla lavagna”, come dalla bocca di una vecchia maestra sgusciano fuori frasi che direbbe per abitudine ma che in realtà si rivelano bizzarre alle orecchie di una bimba; e il “dietro alla lavagna” che esiste davvero e nel quale Cecilia si infila obbediente, senza rendersi conto della strana magia a cui sta assistendo.
Ottimo! Ottimo, davvero!
Ti auguro una buona serata! 🙂
01/03/2018 at 20:52
Buonasera, Fior. Ah ah, sai che quella frase, “dietro la lavagna”, la sentivo spesso? Qualche volta, pieno di vergogna, ci sono finito anche io 😀
E mi è andata anche bene, perché mia mamma raccontava di ginocchia nude sui ceci e bacchettate sulle mani.
Ti ringrazio moltissimo dei tanti complimenti che mi fai, è una soddisfazione enorme riceverli. Spero di riuscire a divertirti sempre 🙂
Ciao, ti auguro un chilo e mezzo di gioie 🙂
01/03/2018 at 19:00
Voto per la rampa di lancio.
Ciao Erri,
questo capitolo, secondo me, è scritto in modo divino.
Lo scambio di battute iniziali è un vero e proprio spasso.
Personaggi splendidi (anche se qualcuno scoreggia un po’), caratterizzati benissimo tanto da farteli immaginare.
“Cecilia vai dietro la lavagna” e la lavagna è attaccata al muro: fantastico.
Dai che s’inizia 😉
Un caro e rispettoso saluto.
01/03/2018 at 20:28
Buonasera, Massimo! Grazie, mi fai una valanga di graditissimi complimenti! Felicissimo che il capitolo ti sia piaciuto… Hai detto bene: si comincia! 😀
Ciao, ci vediamo presto
23/02/2018 at 10:59
Ciao Erri, bentrovato!
Scrivi di un mondo che mi è familiare…
Votoi per la calcolatrice, sono curiosa di vedere cosa ne vien fuori…
23/02/2018 at 16:03
Buonasera, Dhalya.
Un mondo familiare… sei una studentessa, per caso?
Grazie un sacco per esserci!
Ciao, ti auguro un’atalanta di ottime giornate 😉
23/02/2018 at 10:58
Ciao Erri, bentrovato!
Scrivi di un mondo che mi è familiare…
Voti per la calcolatrice, sono curiosa di vedere cosa ne vien fuori…
22/02/2018 at 19:07
Ciao Erri,
Fantastico!
Come fai a creare queste immagini nella testa? Come fai a catturarmi senza che i miei occhi osino sbattere le palpebre per paura di perdere anche solo un carattere? Spiegamelo! Rivelami il trucco che ogni tua parola custodisce! Il tesoro prezioso che racchiudono i tuoi testi e che è come una calamita per i buon gustai dei libri, perché le tue storie hanno un sapore, un odore, colori sgargianti che scoppiano nella visuale lasciando dietro di loro una scia magica, come se una giornata fantastica fosse appena terminata e i ricordi e le immagini vorticano acnora nella testa come farfalle arcobaleno. 🙂
Già partiamo con un omicidio, ma io ho sempre adorato i gialli, anche se si sa già il colpevole 😉 .
Sbrigati a pubblicare un altro capitolo che i miei occhi fremono dalla voglia di leggere.
Bravvismo, Erri! Eccezionale, direi!
Ti auguro una fantastica serata. 🙂
23/02/2018 at 01:23
Buonasera, Fior! Esagerata, che mi combini? Mi fai arrossire! 🙂
Non so davvero cosa rispondere, so solo che serberò le tue parole nel cuore, per scaldarlo quando mi sento giù.
Però, aspetta, tu mi fai anche una domanda e meriti una risposta: mi chiedi come faccio a creare certe immagini, mi chiedi simpaticamente “qual è il trucco”. Sei veramente molto carina a farmi questi complimenti, ma non sottovalutare una cosa fondamentale: sei *tu* che crei le immagini nella tua testa, quindi sei “autrice” quanto me di ciò che leggi. Parole goffe per dire che quando leggi qualcosa che ti piace, è perché in essa ti identifichi in qualche modo, la fai tua e contribuisci a crearla, o a creartela, che è lo stesso 🙂
E adesso scusami, ma devo interpretare la parte de saggio noioso: in questo ruolo, non posso fare a meno di dirti che comporre ogni capitolo mi costa un’enorme fatica. Dico davvero, è sfiancante!
Magari le parole mi uscissero rapide e fluenti, magari non rileggersi mille volte, cambiando ogni volta qualcosa!
No, non è così, per me: sudo, ci sbatto la testa, faccio e disfo troppe volte!
È un tormento!
Però…
Però è bello, è divertente, mi piace proprio!
Ecco, non ho trucchi da svelare, solo un consiglio, che poi è una constatazione: ogni cosa che vale, ogni cosa che riesce a darti soddisfazione, origina dall’applicazione, dal duro lavoro… e dal divertirsi nel farlo 😀
Ciao, ti ringrazio infinitamente del tuo commento e ti auguro un autoarticolato di bellissime cose 🙂
20/02/2018 at 20:42
Flautoooooo!
Fantastico, davvero!
Ben tornato, Erri!
Siamo solo all’inizio, ma la storia mi sta già prendendo.
Ti seguooo!
20/02/2018 at 23:25
Buonasera, Nicholas. Grazie, sono contento che ti piaccia.
Andrò a commentare il tuo ultimo capitolo e, se è il caso, proverò a darti qualche consiglio, come mi hai chiesto.
Il primo consiglio, però, voglio dartelo qui: non esagerare con i complimenti. Non è il caso con me, né con la maggior parte degli autori qui sopra. Mi scrivi una caterva di “oo” e di esclamativi, ma nonostante questo non scrivi una sillaba su ciò che ti è piaciuto del capitolo. Mi piacerebbe capirlo, mi serve per migliorarmi. Ti piace Rosa, ti piace Cecilia, ti piacciono i funghi? Sarei felice di saperlo.
Mi farebbe piacere se mi rispondessi, nel frattempo ci vediamo da te.
22/02/2018 at 19:44
Mi piace l’immediatezza con cui il lettore riesce ad immedesimarsi nella situazione. Mi sorprende sempre la facilità con cui mi affeziono ai personaggi.
Vedo con chiarezza la maestra Rosa che scrive alla lavagna, il braccio di Cecilia, sempre pronto ad alzarsi.
Le tue immagini, così comuni, sono talmente radicate nella nostra esistenza che quando le vediamo descritte con le tuo parole sgargianti non possiamo far altro che esserne meravigliati.
Spero che questo possa colmare la tua soddisfazione, là dove la caterva di “O” e gli accenti esclamativi hanno fallito.
Ti saluto con un sorriso.
22/02/2018 at 23:11
Grazie ancora, Nicholas, mi rendo conto che nella mia risposta sono stato un po’ cinghiale e di questo mi scuso, i complimenti non hanno prezzo e vanno accettati arrossendo e ringraziando. Perciò ti ringrazio, sei gentilissimo e mi fai un sacco di piacere. Allo stesso tempo ti esorto, quando capiterà, a non metterti problemi a farmi notare qualunque cosa non ti convinca, ho veramente bisogno dei consigli di tutti voi, soprattutto dei lettori affezionati come te.
Ciao, ti auguro un sacco di cose belle 🙂
19/02/2018 at 15:14
ciao Erri e ben tornato con questa nuova avventura che mi sembra essere iniziata alla grande.
Sicuramente mi attirerai nella storia e nei tuoi personaggi, sempre molto interessanti. Cecilia e la maestra sono già al centro della mia attenzione.
Scelgo i pastelli e vediamo il prossimo capitolo.
Ciao ciao
Ilaria
19/02/2018 at 16:02
Ciao, Ilaria! Grazie per i complimenti, spero che la mia storia ti piacerà… al momento non sono ben sicuro di come proseguirà, di certo mi aiuterete parecchio con le vostre scelte.
Ciao, ci vediamo presto.
18/02/2018 at 16:59
Ciao Erri!
Ti ho scoperto solo ora come autore, e sei stato una bella scoperta!
Hai un bellissimo stile! E che dire poi della citazione dantesca…
Sai che però mi sembra l’incipit di un racconto horror?
Ho votato per la calcolatrice, seguo incuriosito.
A presto!
18/02/2018 at 19:38
Buonasera, Giovanni! Che bel complimento mi fai, grazie!
È vero, tengo un profilo relativamente basso, su theincipit, per questo è una soddisfazione ancora maggiore quando ai miei lidi approda un nuovo lettore. Horror? Ah ah, penso che la maestra, almeno finora, potrebbe essere d’accordo con te 😀
Di nuovo grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto
18/02/2018 at 08:37
Ciao Erri,
ci sei mancato anche tu con le tue storie fantastiche!
Già si preannuncia bene, maestra in età, con scialle nero, che parafrasa Dante e minaccia in Latino…
hai la capacità di rendere vive le scene che racconti, i bambini che si appostano per ascoltare il racconto della compagna, il gesso che turbina nei turbinati per provocare uno starnuto… Aspetto con ansia il prossimo episodio e ti auguro una bella domenica!
18/02/2018 at 14:41
Ciao, Allegra 😀
Ecco, appunto, mi erano mancate le vostre “coccole”! 😀
Grazie, tu sei troppo buona e io sono troppo felice che l’incipit ti sia piaciuto. Ciao, auguro anche a te una domenica turbinante di divertimento 😀
17/02/2018 at 07:54
Bentornato Erri! Non vedevo l’ora di leggere la tua nuova storia…E l’incipit è bellissimo 😀
Povera maestra, speriamo si salvi in qualche modo, ma non credo la farai morire 😉
Voto per la scatola di pastelli, mi attira più delle altre perché credo sia l’oggetto che tra i tre rappresenta di più l’infanzia, per lo meno la mia…
Buona giornata, grazie delle risate di questa mattina, ho cominciato la giornata col piede giusto in questo modo 😉
17/02/2018 at 18:44
Buonasera, Naomi! Anch’io, grazie a te, ho cominciato bene questo sabato in cui ho potuto finalmente svegliarmi un po’ più tardi del solito 😀
Non preoccuparti, maestra Rosa vivrà abbastanza, almeno il tempo di punire Cecilia 😀
Grazie di tutto, gentilissima Naomi, commenti come il tuo sono per me preziosissimi! Ciao, ti auguro un fantastico weekend
17/02/2018 at 01:21
Boh! Flauto, anche se non so il perché.
Ottimo inizio, non c’è che dire… 😛
Ciao 🙂
17/02/2018 at 02:02
Buonasera, Red. In realtà le tre opzioni rappresentano tre diverse pieghe che può prendere la storia, sono stato un po’ laconico, ma i tre oggetti sono associabili ciascuno a qualcosa che è familiare nel contesto che ho descritto… Ah ah, basta, mi sto rendendo ridicolo 😀
Ti ringrazio un sacco, e spero tanto che anche prossimi capitoli ti possano piacere.
Ciao, ci vediamo presto
17/02/2018 at 00:21
Una calcolatrice. Sia mai ci fosse da calcolare qualcosa. I conti a mente mi mettono sempre tanta ansia.
Bentornato Erri, e sia lodata la tua fiabesca fantasia 🙂
17/02/2018 at 01:43
Buonasera, FueGod!
Che posso dire? Grazie. Immaginare mondi da fiaba dove anche i cattivi, quando ci sono, fanno sorridere, mi aiuta a sopportare meglio una realtà primaria troppo cinica anche per me 😀
Ciao, ci vediamo presto
16/02/2018 at 19:09
Ciao Erri
Eccoti di nuovo 🙂
Un flauto, anche se non so bene perché.
16/02/2018 at 20:06
Buonasera, Maria. Capisco bene il tuo dubbio, perché io non so ancora cosa potrò fare con l’oggetto che sceglierete 😀
Ciao, ci vediamo presto
16/02/2018 at 18:32
Il tuo nuovo racconto mi ha sventrolato!???
Bentornato Erri: voto per la calcolatrice, che può sempre servire.
Buon week end
16/02/2018 at 19:32
Buonasera, Massimo, ben ritrovato! Felice di averti sventrolato… dalle risate, spero 😀 😀
Ciao, ci vediamo presto