LA CHIAMATA
Il telefono se ne stava sullo scrittoio, muto. Nella penombra pareva un piccolo animale addormentato.
Nella stanza il ticchettio cadenzato di un vecchio orologio da tavolo accompagnava la veglia, preciso, come un metronomo inopportuno che dava sui nervi.
Era arrivata la notte, greve nel suo abito scuro, appesantito dall’umidità. Quando il telefono squillò, di uno squillo gutturale, le lancette dell’orologio stavano entrambe sul dodici. Controvoglia, un uomo si alzò con un gemito dal letto su cui stentava a prendere sonno, si avvicinò al telefono e alzò la cornetta.
Le chiamate notturne lo avevano sempre infastidito, e quella notte pioveva una pioggia fredda e fitta, di quelle che ti fanno intirizzire la pelle sotto i vestiti. Ma doveva uscire di casa, perché un’indagine era pur sempre un’indagine.
Sotto i lampioni gialli, con il bavero del cappotto tirato fin sulla nuca, camminava stancamente il commissario Tani, con le mani nelle tasche e il cappello fradicio sulla testa. Teneva gli occhi bassi, fissi sull’asfalto lucido e pensava solo a quanto avrebbe voluto tornarsene a casa e stendersi sul letto sfatto, in attesa di un sonno che stentava a tornare. Pensava alla sua stanza, male ammobiliata, alla penombra sgombra di pensieri che faceva da cornice a notti interminabili. Sì, avrebbe voluto trovarsi là, al caldo, e non per strada, con quel tempo osceno che gli scannava la pelle e lo faceva sentire come un calzino rivoltato.
Il civico 34 era a metà di una strada lunga e larga. Sul marciapiede deserto incontrò solo se stesso, nell’immagine del suo volto riflessa in gelide pozzanghere, striate di luce artificiale.
Il portone era enorme, di un legno pesante dipinto di verde scuro al cui centro stava un battacchio a forma di zampa di leone.
Ne aveva visti molti negli anni, aveva bussato a decine, centinaia di porte e portoni del tutto simili a quello. Aveva dato notizie orribili a madri inebetite, tirato fuori assassini e ladri da varchi come quello.
Aveva fantasticato, seduto al fianco di Del Gaudio che guidava, guardando fuori del finestrino. Aveva ammirato le costruzioni austere e candide, cercando di immaginare chi si muovesse dietro le tende, chi facesse cosa nell’intimità delle mura domestiche, chi stesse nelle braccia di chi.
Aveva pensato alla vita degli altri, dietro le finestre chiuse, mentre lui, da anni, se ne stava solo, vittima di un’ insonnia crudele, coadiuvata nel suo lento incedere da terribili emicranie.
Ne era passato di tempo, di appostamenti, di indagini e inseguimenti per la città. Scornate con i superiori e amori di passaggio. Ne era passato di tempo, di momenti esaltanti seguiti da lunghi periodi scuri e sfinimenti interminabili, ma era andato avanti perché era fatto così, era uno che si stancava presto, ma che non mollava mai.
Con un ronzio il portone si schiuse. Un uomo in completo scuro e trench color crema, uscì a passo svelto, sfiorandogli una spalla. Tani si voltò a guardarlo, sotto la luce dei lampioni il viso prese un colorito ambrato, occhi scuri e piccoli parvero fissarlo per un istante, ma sparirono in fretta sotto la tesa stretta del cappello. In un attimo, l’uomo gli diede le spalle e sparì sotto la pioggia.
Il commissario s’infilò nell’androne scuro, finalmente a riparo. Si tolse il cappello e rimase in silenzio ad ammirare il lusso lucido e candido tutt’intorno.
Le scale erano larghe e bianche. Il marmo era levigato e stondato alla perfezione alla base di ogni gradino, la ringhiera era un insieme di volute scure, adorne di piccoli fiori di ferro battuto. L’abitazione stava al quarto piano, e già al secondo sentiva i polpacci gemere per lo sforzo e il respiro farsi corto. Si fermò e lasciò scivolare le dita sul corrimano di legno, appena segnato dal tempo. Con il pollice andò avanti e indietro per un paio di minuti, senza pensare a nulla in particolare.
Infine alzò gli occhi, e vide la scala salire vorticando in una spirale scura che si chiudeva in un buco chiaro proprio sotto il lucernaio. Oltre il vetro un chiarore viola dipingeva la notte mentre lui, con fatica, riprendeva la salita.
Il quarto piano si presentava ingombro di piccole piante ornamentali e dell’odore sobrio di incenso appena bruciato.
La porta era a due battenti, pesante e ben lisciata. Suonò il campanello girandolo in senso orario e poi lasciandolo andare. Non udì alcun rumore, ma pochi attimi dopo la porta si aprì.
CHI APRE LA PORTA AL COMMISSARIO?
- IL COLLEGA DEL GAUDIO (31%)
- UN UOMO (23%)
- UNA DONNA (46%)

22/06/2018 at 09:50
Ciao keziarica!
Scusami se commento con questo ritardo, in realtà avevo già letto il finale ma probabilmente in un momento in cui non potevo commentare, poi mi è passato di mente fino a oggi.
Il finale mi è piaciuto, così come la storia e le sue atmosfere. All’insospettabile sentimentale che è in me, è piaciuto molto il flashback con Gloria, molto sensuale e struggente. E l’incipit, dove il tempo sembra quasi pesare sulle spalle di Tani, rallentato dai suoi sensi, reso pesante e quasi fermo dal continuo soffermarsi sui dettagli… Ecco, questo in prospettiva lo apprezzi particolarmente, quando scopri che Tani è proprio questo, prigioniero di un’eternità immutabile… o giù di lì, insomma 😀
L’incastro del giallo è complicato, certo, ma a mio parere non ti devi fare un grosso cruccio se qualche indizio non è stato colto da chi leggeva: in un giallo si deve prestare grande attenzione a ogni minimo dettaglio e qualcuno può (anzi, direi che deve, almeno in prima lettura) sfuggire ai più. Spetta al lettore, poi, se non è convinto, tornare indietro a rileggere il punto in cui è stato così “tonno” da non accorgersi che gli veniva fornito l’indizio 😀
E comunque la pubblicazione periodica non contribuisce a una lettura ottimale, perché è inevitabile che qualcosa, da un capitolo all’altro, sfugga anche al lettore più attento.
Ho letto le osservazioni di befana, forse di tenore opposto alle mie, però riflettendoci penso sia una questione di atteggiamento del lettore: io, se non capisco qualcosa tendo a pensare di non aver letto con sufficiente attenzione (e quasi sempre è così), mentre altri possono legittimamente pensare che sia responsabilità di chi non ha scritto abbastanza.
Qual è la verità, nel tuo caso? Boh! 😀 Posso dirti che, nel genere che JAW bazzica, molto diverso dal giallo, spesso ha deciso di non essere troppo didascalico su alcuni aspetti e la maggior parte dei lettori non c’ha capito nulla 😀 Però, da vero snob, non me ne sono preoccupato, perché sapevo di aver scritto esattamente ciò che volevo scrivere. Poi, ovvio, in altri casi ho capito di avere sbagliato e sono stati i lettori a convincermene.
Ottimo il colpo di scena su Tani. Quando l’ho intuito, sono andato a rileggermi i capitoli precedenti, e ti indico il punto che mi ha fatto dubitare di aver capito male:
[…] ci finiscono in molte e per far fronte alla vergogna si abbandonano all’eroina.»
«Non era una prostituta.» Disse Tani fissando il medico.
«Tuttavia, ha fatto una fine iniqua. È davvero un gran peccato.»
«Ci sono segni di violenza sessuale?»
«Nessun segno, ma la giovane non era illibata.»
Ti riporto l’intero spezzone per spiegare meglio il mio dubbio: parla il medico, poi Tani interviene e in effetti nessuno ci ha mai detto che qualcun altro, oltre noi, lo sente… però dopo c’è una frase che comincia con un “tuttavia” che pare proprio avversativo della considerazione precedente. Io ho attribuito questa considerazione al medico, perché sei andata a capo. Mi rimane il dubbio che sia sempre Tani a parlare, ma in questo caso, a mio parere, sarebbe stato necessario esplicitarlo meglio. Se invece è il medico… a chi oppone quel “Tuttavia”?
Va be’, la pianto… se hai avuto la pazienza di arrivare a leggere fin qui, potrai finalmente leggere il mio
Ciao, a presto 😀
22/06/2018 at 15:24
Ciao Jaw,
cosa posso rispondere a un commento del genere? Non saprei… Grazie? Può bastare? Forse. Probabilmente con la linea di pensiero che ho potuto conoscere in questi mesi, sì.
Grazie per essere tornato indietro a leggere, per aver cercato di capire quali siano stati, davvero, gli elementi che ho disseminato nella storia per dare a Tani un’aura che, nel finale, potesse rivelarne la condizione. Grazie per l’approccio educato e delicato che usi con ogni racconto, per quel modo garbato con cui fai notare una dimenticanza, una distrazione o semplicemente un errore.
Riguardo al tuo dubbio: sì, è il dottore a parlare, seguendo il filo della frase precedente, dove afferma che le ragazze finiscono per fare uso di droghe per far fronte alla vergogna e alle situazioni torbide in cui si ritrovano. Tuttavia sta per comunque, nonostante fosse una prostituta e una drogata, ha fatto una fine iniqua. Il commissario Tani interagisce coi presenti, senza essere ascoltato o meglio sentito.
Nella frase successiva è Del Gaudio a chiedere se ha subito violenza e il medico a rispondere. Ho lavorato molto e ho cercato di fare molta attenzione per evitare che Tani potesse interagire con altri se non con la medium e la ragazza morta. Il sensitivo è riuscito a fargli una foto, a volte capita (almeno così sostengono gli spiritisti) di poter cogliere l’immagine di un fantasma.
Ora basta spiegazioni, so di aver peccato di ingenuità con questo racconto, ho puntato a un genere difficile, ricorrendo anche a un risvolto soprannaturale, non mi aspettavo di fare centro alla prima; ho in mente di rispolverare i personaggi per un nuovo racconto, non credo sarà il prossimo.
Grazie, perdona le virgole bislacche e la lungaggine.
Alla prossima!
07/06/2018 at 21:28
Ciao K,
Insomma ce l”hai fatta, hai finito! Ti dico la verità, ad un certo punt, verso l’8 capitolo, credevo che ti saresti arresa e avresti buttato giù qualche frase a casaccio tanto per concludere,invece alla fine te la sei cavata più che bene. Diciamo, i dubbi li avevo anche io e non li ripeterò perché sui commenti hai già dato abbastanza spiegazioni, inutile anche ripeterti che il giallo in così poco spazio e con i lettori che decidono per te che piega deve prendere il racconto, è un’impresa titanica e secondo me tu ne sei venuta fuori vincitrice. Poi te l’ho ripetuto un sacco di volte che a me come descrivi personaggi e scene,mi piace troppo. Hai già altro per la testa? Aspetto un altro tuo racconto; spero di non arrivare tardi questa volta! Ciao, brava:)
07/06/2018 at 21:30
Quante volte ho usato il verbo ripetere in questo commento?:D
08/06/2018 at 08:29
Ciao Flow,
sei davvero troppo gentile. Non importa quanto volte hai ripetuto il verbo ripetere… Ops, 😉
Questo racconto mi ha insegnato una lezione importante, bisogna progettare. Soprattutto con il genere giallo, troppo complicato nella sua semplicità. Come dice Befana, dedico troppo tempo alle descrizioni e agli stati d’animo e invece dovrei badare più alla trama. Napo consiglia una progettazione e ha ragione! Il problema non sono i pochi caratteri, il problema è trovare il modo di sfruttarli al meglio. Al momento ho diverse idee per la testa, questo non promette nulla di buono, perché potrebbe significare ancora due racconti scritti parallelamente… Vedremo, dovrei scriverne uno per volta ma è più forte di me.
Grazie ancora per il passaggio e per avermi seguito fin qui, non sei in ritardo tranquilla 🙂
Alla prossima!
07/06/2018 at 15:55
Ciao K,
mi era sfuggito il finale.
Il racconto è ben riuscito e il capitolo chiude il tutto. Quindi, non prenderle come critiche, ma come spunti di riflessione da una a cui piace scrivere e riflettere sullo scrivere.
Cosa vuol dire “è sempre stata lei?”, questa frase non l’ho capita.
Il movente del delitto l’ho capito leggendo le tue risposte ai commenti: visto che parlavi del gesto e del segno al dito per tutti e tre, vittima, madre e sensitivo, io mi ero immaginata che fosse una storia di gelosia: lui aveva lasciato la madre per la ragazza… forse sono tonta io ma secondo me non è chiaro. E qui mi allaccio per sottolineare quello che secondo me è il “difetto” della storia: c’è molto più spazio dedicato alle atmosfere e a Tani che alla trama. Mi permetto perché mi sto ponendo lo stesso problema nel mio testo: il personaggio principale ha preso troppo spazio sulla trama e le spiegazioni del mistero. Forse è un’idea mia, ma mi sembra che le spiegazioni si incollino tutte sul finale. Quella cosa della figlia adottiva che nessuno ha scoperto fino ad allora, mi sembra che meriterebbe più spazio. E mi fa sorgere un altro dubbio: non so in che anni lo hai ambientato, ma non credo che si potessero “comprare” i bambini in quel modo. Non so come funzionassero le leggi sull’adozione ma credo ci fossero. Forse avrebbe solo dovuto prenderla come aiuto o dama di compagnia in casa, l’adozione mi sembra una forzatura.
Insomma, ti ho buttato lì le perplessità che mi faccio quando scrivo, ne fai quello che vuoi. Anzi, se ti rompono, me lo dici e la pianto. Giuro che non mi offendo, so bene di essere pedante, son più di 40 anni che lo sono!
07/06/2018 at 17:08
Ciao B,
per favore non smettere, ci mancherebbe altro. i consigli sono preziosi, le critiche anche e le tue poi sono sempre costruttive.
Per il finale hai ragione sono arrivata alla fine a mettere insieme i pezzi e a dare una spiegazione per quanto accaduto. A me capita così, quando scrivo il primo capitolo ho tutto in mente, la trama quello che avverrà, poi passano i gli episodi, mi perdo nelle descrizioni e negli abbellimenti e arrivo sempre in fondo tirata e poi sembra tutto appiccicato lì per il finale.
Ho immaginato una ambientazione nell’immediato dopo-guerra. Per quel che riguarda l’adozione di Sabina, ho letto che fino al 1967 i bambini e gli adulti potevano essere adottati da persone che avessero superato il cinquantesimo anno di età, anche il quarantesimo con un autorizzazione speciale. L’adottato non perdeva il legame giuridico con la famiglia di origine, ma acquistava di diritto i beni dell’adottante e del suo cognome. A quei tempi le cose andavano diversamente e mi è parsa una buona idea far adottare la poverina per poi costringerla a una vita da prostituta bene.
È sempre stata lei, perché avevano dato per scontato che fosse il sensitivo ad averla uccisa, ma nonostante l’aria dimessa e la partecipazione alle sedute e il pianto al funerale, era lei l’assassina.
Come ho già detto a Tinarica e ad altri se devo spiegare significa che non ho fatto un buon lavoro, farò del mio meglio per creare una trama più convincente, con meno fronzoli con il prossimo racconto. Grazie B per aver seguito il mio racconto, per avermi scritto le tue perplessità, che poi sono quelle anche degli altri lettori, quindi, lo ripeto, sono preziosissime.
Ti saluto e ti auguro una buona serata.
Alla prossima!
06/06/2018 at 17:44
Ciao K, lieto di averti seguito fino alla fine anche in questo. Il genere Giallo non è affatto facile, specialmente con così pochi caratteri a disposizione. Se a questo aggiungiamo che lo scopo di questo sito è quello di far scegliere il lettore… beh, allora diventa parecchio ostico far quadrare il tutto.
Personalmente credo che tu ce l’abbia fatta, anche perché non era un giallo classico, ma un paranormale (che io apprezzo particolarmente). Ultimamente non riesco a venire molto qua su TI (tra l’altro ho ancora un’opera incompiuta per colpa della troppa carne sul fuoco) ma sai che ti seguo sempre volentieri e continuerò a farlo.
Vai così,
a presto
07/06/2018 at 17:13
Ciao Fue,
grazie. Sinceramente temevo che questo finale sarebbe stato più criticato, invece siete stati tutti magnanimi e avete cercato di comprenderne lo svolgimento anche dove non risultava tanto chiaro.
Felicissima di sapere che mi segui volentieri, spero che prima o poi tornerai a completare l’opera e a raccontarci che fine ha fatto la moglie di Cavani.
Passa una bellissima serata, alla prossima!
p.s. anch’io ti seguo volentieri. 🙂
05/06/2018 at 22:59
Ciao K.
Sei giunta al decimo e ultimo capitolo. Hai riunito tutti i pezzi. Credo proprio che scrivere un giallo, con tinte paranormali, sia davvero un’impresa, io non ci riuscirei mai. Ci vuole passione e moltissimi sforzi da parte dello scrittore, quindi non posso che farti i miei complimenti.
Sei stata molto brava, le tue metafore mi piacciono, il tuo stile è sempre presente. Ho l’impressione che ti sia impegnata tantissimo in questo racconto che è il risultato del tuo costante esercizio nello scrivere. L’unica cosa che posso ancora farti presente è che avrei calcato un po’ di più la mano circa i motivi che hanno spinto gli assassini all’uccisione della vittima. Ma ovviamente si sa che i 5000 caratteri non aiutano di certo.
In bocca al lupo per il prossimo racconto.
Ciao
Ilaria
06/06/2018 at 08:03
Ciao Ilaria,
come sempre ti ringrazio per i complimenti e per le note.
In effetti, come ho detto anche agli altri, avrei dovuto fare tutto un po’ meglio, spiegare con qualche pennellata ben data cosa stava accadendo nel racconto, il perché delle cose e dei fatti, l’ho fatto in parte e me ne rammarico, ma è tutta esperienza, di certo mi servirà con il prossimo racconto.
Non ho ancora un’idea chiara, vedremo…
Intanto ti saluto e alla prossima!
p.s. e tu? A quando il tuo nuovo racconto?
05/06/2018 at 21:32
Ciao! Il finale mi è piaciuto. Ci sono cose che sfuggono, ma purtroppo il giallo è un genere che richiede un impegno costante per far quadrare il tutto. Quello che invece non ho proprio capito è il finale finale: Tani è vivo o morto? Perché sembra entrambi in quella scena. Od abbiamo sempre assistito alle operazioni di un fantasma? Mi sembra strano perché nei primi capitoli parla con Del Glaudio.
Io ti seguo nella prossima storia, a meno che non sia un horror 😉
Ciao 🙂
06/06/2018 at 08:00
Ciao Red,
probabilmente ho immaginato le scene del mio racconto e le ho rese poco nella pratica. Ci sarebbe voluto un corto per evidenziare i particolari, come ne “il sesto senso” dove alla fine con qualche immagine ben collocata si capisce tutto. È stata una mia mancanza, per filare liscio, il racconto, non avrebbe dovuto suscitare domande. Pazienza, cercherò di fare meglio la prossima volta. Il giallo è davvero un genere particolare, ha poche regole a cui ci si dovrebbe attenere, l’esperienza aiuta, vedrò di fare meglio se deciderò di scriverne un altro.
Tani è morto, gli ha sparato Stabilini cinque anni prima, infatti Gloria e Del Gaudio sono sulla sua tomba. Il finale nasce dalla necessità di far capire che quando Gloria si concentra per chiamare a sé lo spirito di Tani, per aiutare nelle indagini, a quello, dall’altra parte, arriva una telefonata.
È un po’ contorto, lo so, avrei dovuto spiegarlo meglio con i fatti e non con le parole 🙂
Grazie Red per essere arrivato fin qui, ti auguro una buona giornata e spero di leggere presto un tuo nuovo racconto.
Alla prossima!
05/06/2018 at 15:19
Te la sei cavata bene con il tuo primo racconto giallo su TI. Brava. Hai dovuto fare un finale in volata, ma questo me l’aspettavo. L’esperienza ti servirà comunque per imparare a gestire il numero di battute, Non sarebbe male se, per il prossimo racconto, ti preparassi una sorta di scaletta con dei traguardi intermedi e con un ritratto sintetico dei personaggi, del tipo: entro il sesto episodio tutti i personaggi previsti nel racconto sono stati presentati, entro il nono episodio la trama del racconto è quasi totalmente sviluppata, i personaggi principali e il protagonista che hanno una caratteristica peculiare (nel caso di Tani, le facoltà extrasensoriali) devono mantenerla in ogni episodio.
Anche io ti suggerirei una breve pausa prima di iniziare un nuovo racconto, ovvero di consiglierei di gestire un solo racconto per volta 😉
Non sono invece in generale d’accordo sul concetto di ampliare un racconto facendolo diventare un romanzo, poi magari in un’alta occasione ti dico perché.
05/06/2018 at 16:22
*altra occasione (non credo che avremo mai alte occasioni)
06/06/2018 at 07:54
Ciao Napo,
hai ragione, ci ho pensato anche io a realizzare una scaletta per il prossimo racconto. In realtà l’ho anche un po’ fatto con un’applicazione apposita, ma poi mi sono lasciata trasportare dalla mia inesperienza e sono arrivata alla fine dovendo mettere insieme i pezzi e dovendolo fare in un modo che non tutti hanno compreso.
In effetti scrivere due racconti è impegnativo, ci sono personaggi diversi a cui pensare e idee nuove da farsi venire, vedrò di tenere a bada uno dei due nick per la prossima avventura.
Forse mi avevi già detto che è meglio non allungare un racconto e, forse, mi avevi già promesso di spiegarmi il perché in altra occasione… Io ci ho provato ad allungare un racconto, ma tendo a voler tenere in ballo quello che mi è piaciuto, frasi, situazioni, paragrafi che in una visione più ampia non si collocano… Vedrò che fare, non saprei, intanto grazie infinite, il tuo commento mi ha lasciato piacevolmente sorpresa, pensavo che mi avresti “cazziato” e invece mi hai anche detto brava 🙂
Alla prossima!
05/06/2018 at 13:27
Ciao keziarica, il finale mi è piaciuto soprattutto proprio le ultime battute. Mi piace anche che il vero colpevole sia saltato fuori all’ultimo. In generale mi piacciono sempre le atmosfere che crei, i personaggi e le metafore che usi: caratterizzano la tua scrittura e non dovresti porti limiti nell’usarle. Salvo il problema di restare nei caratteri a disposizione. Tuttavia ho una domanda che può essere anche una critica alla storia: sono stata distratta io o non hai detto però il motivo per cui la ragazza è stata uccisa? Voleva denunciarli? Mi è sfuggito proprio una cosa fondamentale ma magari è colpa mia o semplicemente trovo che soprattutto i gialli debbano essere seguiti di fila altrimenti già sono intricati di loro e io mi dimentico alcuni dettagli. Brava comunque. Tornerai allora presto con un nuovo racconto. . Io però ti suggerirei anche una piccola pausa da The Incipit per recuperare un vecchio racconto -quello che più ti piace – e ampliarlo. Hai delle doti, potresti investire su un unico progetto di romanzo. So della tua raccolta di racconti, magari inizia a raffinare ciò che già c’è per non disperdere gli sforzi. Ma ovviamente fai come preferisci. A presto.
05/06/2018 at 14:55
Ciao Tinarica,
Grazie per avermi seguito fun qui è per le belle parole. Credevo di aver chiarito il movente con la frase seguente:
Sabina, che giaceva in pace con la porzione di pelle chiara intorno all’anulare, laddove era stato l’anello che qualcuno le aveva donato, con la promessa di una nuova vita e una condanna a morte. Martini si prese quindici anni per induzione alla prostituzione e spaccio.
Il fatto che manchi l’anello, mancanza di cui parlo anche nel terzo capitolo dedicato al l’autopsia, regalo di uno spasimante che l’avrebbe strappata ai suoi sfruttatori ma che l’ha condannata a morte, pensavo bastasse s fare chiarezza sul movente. Non ho fatto un buon lavoro, perché se devo spiegarlo significa che non si è capito per una mia mancanza.
Il genere ostico, la mancanza di esperienza e il limite dei caratteri hanno contribuito, ma non è una scusante.
Passare al romanzo, nonostante abbia nella memoria del vecchio pc un 600 o più pagine pronte – parti di due “romanzi” mai completato – per il momento mi pare poco produttivo. Non riesco s scrivere un buon racconto, figuariamoci un romanzo… ?
Grazie davvero e alla prossima!
05/06/2018 at 15:16
La cosa dell’anello è chiara come la storia di sfruttamento e si capisce dalle frasi e ci avevo fatto caso in passato al dettaglio del segno. Continuo ancora a non capire però perché la madre e il sensitivo a un certo punto l’abbiano uccisa anziché continuare a sfruttarla. Ma guarda che sui gialli ho io dei problemi e sono abbastanza “di coccio” diciamo :D. Va beh comunque è stato piacevole seguire. Per me comunque non dovresti pensare che il romanzo sia troppo per te: hai meno limiti di spazio rispetto a qui e puoi sviluppare meglio il pensiero e i personaggi. Secondo me ampliare renderebbe più giustizia a molte idea che hai portato qui. Ma rispetto ovviamente la tua scelta come scrittrice. Buona giornata. Ah: l’insonnia di cui parli è diciamo un effetto del suo non dormire mai in quanto fantasma?
05/06/2018 at 19:25
E stato un delitto d’impeto, compiuto perché lei voleva mollare e farsi sposare dallo sconosciuto… poco sangue perché è stata uccisa nella stanza del pentacolo, infatti aveva una scheggia di legno sotto un unghia… ma è tutto confuso per colpa mia. Per il romanzo proverò… ?
05/06/2018 at 20:27
Grazie del chiarimento. Non sono esperta di gialli ma forse è mancato lo spazio per la classifica scena che ti mostra come è avvenuto il delitto, una volta scoperto il colpevole. Che aiuta a ricapitolare le cose e gli indizi. Ma sei brava! A presto.
05/06/2018 at 09:28
E COSÌ, IN QUALCHE MODO, SONO ARRIVATA ALLA FINE.
TRA VIRGOLE BISLACCHE, PERIODI CORTI O TROPPO LUNGHI, UNA TRAMA POCO STRUTTURATA, SONO ARRIVATA ALLA FINE E SPERO MI PERDONERETE PER LE INGENUITÀ.
VORREI COMUNQUE RINGRAZIARE CHI HA AVUTO LA PAZIENZA DI SEGUIRMI FIN QUI, E ANCHE CHI NON LO HA FATTO, PERCHÈ ANCHE SENZA DIRE NULLA MI HA FATTO CAPIRE CHE CI SONO COSE DA MIGLIORARE.
GRAZIE, PER I CONSIGLI E PER LE OSSERVAZIONI FRANCHE.
GRAZIE AL TEAM DI TI PER LA PRIMA COPERTINA.
HO IN MENTE UN PO’ DI IDEE PER IL PROSSIMO RACCONTO, VEDRÒ DI TROVARE QUELLA GIUSTA.
ALLA PROSSIMA!
02/06/2018 at 23:44
Ciao Kezia, lasciatelo dire sei sensazionale! Questo racconto è stato sublime, pieno di colpi di scena e anche colpi d’ansia. Mi piace molto il tuo modo di scrivere, veloce ma astratto. Complimenti. Ho votato futuro perché adoro sapere cosa succederà in un tempo prossimo quando le cose cambiano e conosci le situazioni e i personaggi dall’inizio. Se ti va io sto scrivendo un racconto rosa, dacci un’occhiata e dammi un tuo parere :)! Aspetto con ansia il finale, un bacio.
03/06/2018 at 07:56
Ciao Soul,
addirittura sensazionale? Uau, direbbe qualcuno.
In realtà il mio racconto non è proprio sensazionale, ci sono lacune qua e là, punti oscuri e, forse, troppe descrizioni. Il giallo è un genere difficile, ma non mollo.
Grazie per essere passata e per avermi invitata a leggere il tuo racconto, non serviva l’invito esplicito, di solito passo a leggere i racconti di chi commenta il mio, lo trovo una forma di educazione e di solidarietà con chi ha la mia stessa passione.
Buona domenica e alla prossima!
29/05/2018 at 23:21
Ciao Kezia, e complimenti per la copertina. Bel colpo di scena, adesso appena posso dovrei andare a rileggere dall’inizio per avere un quadro più corretto e completo. Ho votato per il passato. Adoro i flashback, non ci posso fare niente, sarà perché sono un nostalgico cronico.
Ci si vede al finale 😉
30/05/2018 at 09:31
Ciao Danny,
sì, leggi i capitoli precedenti e poi dimmi se sono riuscita a tenere insieme la storia 🙂
Il passato piace un po’ a tutti, c’è sempre qualcosa a cui si vorrebbe tornare.
Grazie per il voto e per il commento.
Alla prossima!
29/05/2018 at 13:59
Nel passato ma ero indecisa su tutte. Dunque Tani era un fantasma e il colpevole è il sensitivo. Dovrei poi rileggere tutto per vedere in che modo hai parlato del commissario in precedenza. . Beh comunque brava. In realtà per i primi capitoli mi ero fatta l’idea che il colpevole fosse proprio il commissario. Vedremo il finale vero e proprio dove ci porterà. A presto.
30/05/2018 at 09:29
Ciao Tinarica,
ho tentato in tutti i modi di nascondere la condizione di Tani. Nei capitoli precedenti ho cercato di non farlo interagire con gli altri, a parte la medium e la ragazza morta, doveva restare nell’indagine ma senza interagire coi vivi. Un po’ alla “sesto senso”, come diceva Befana. Un racconto del genere, per come l’ho pensato, avrebbe richiesto più spazio. Colpa mia, dovevo pensarci prima…
Ti ringrazio per il voto e per il complimento.
Alla prossima!
29/05/2018 at 01:41
Nel passato secondo me, ha sempre un che di malinconico.
Ce l’hai quasi fatta K, brava anche questa volta. Spero comunque in un ritorno all’orrore per il prossimo scritto.
Ciao!
30/05/2018 at 09:24
Ciao Flow,
grazie per il complimento. Effettivamente l’horror, forse perché mi è più congeniale, mi riesce meglio. Il giallo è molto più complicato, ma ho voluto comunque provarci.
Vedremo… Per il prossimo racconto ho già in mente mille idee, speriamo non volino via tutte come farfalle 😉
Alla prossima!
29/05/2018 at 01:15
E andiamo a scrivere questo Futuro, che il Passato è passato e non si può cambiare… E poi ormai sono curiosa di capire che cammino intraprenderanno i Protagonisti :p
30/05/2018 at 09:22
Ciao Vivi,
Il futuro è, per ora, a pari merito con il presente. Vedremo se ambierà qualcosa.
Ti ringrazio per il passaggio e per il voto.
Alla prossima!
28/05/2018 at 19:31
Io voto presente perché è il momento di mettere tutte le carte in tavole e vedere se il puzzle torna o meno 😉
Al gran finale 🙂
Ciao 🙂
28/05/2018 at 23:47
Speriamo che torni!
Ciao Red,
Grazie per essere tornato a leggere.
Ti aspetto,per il finale, allora.
Alla prossima!
28/05/2018 at 17:12
Complimenti per la copertina K ☺
Anche io devo ammettere di essere un po’ perplesso, voglio andare a rileggere i capitoli precedenti. Se tutto fila liscio, allora vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro, ma mi riservo ancora il beneficio del dubbio in tal senso ☺
28/05/2018 at 17:29
Ciao Fue,
Grazie, devo ammettere che mi sentivo un po’ orfana di questa copertina… ora che è arrivata ne dono molto felice!
Ho cercato di tenere fede alla mia idea per quel che riguarda il ruolo di Tani, ho riletto anch’io per paura di sbagliare e spero di non aver fatto pasticci, ma non mi pare.
Tu rileggi d poi dimmi che te ne pare.
Alla prossima e grazie ancora!
28/05/2018 at 17:05
Episodio diverso dagli altri, il ritmo è cambiato: ci riveli moltissimo all’improvviso. Sono i risultati delle analisi tossicologiche a far “svegliare” la madre?
Non ho letto i vari commenti e non so se te l’ha già detto qualcuno, ma secondo me a volte fai un errore di punteggiatura: inserisci una virgola che separa senza motivo il soggetto dal verbo. O magari tu vedi il motivo e io no 🙂
Aspetto la fine, buona serata
28/05/2018 at 17:26
Ciao Kivar,
Sì me lo hanno già fatto notare, si tratta d’ignoranza,tutto lì.
Il giallo proprio non li do scrivere, ci provo sempre e sempre finisco per uscire dalla via che mi ero preposta,
Non so che dirti, tranne che apprezzo l’onestà e che farò tesoro delle osservazioni.
Sono vecchia ma avrei bisogno di ripetizioni… ?
Grazie per il passaggio e per il voto.
Alla prossima!
28/05/2018 at 17:27
p.s. indicami l’errore, mi aiuterà a non commetterlo ancora. ?
29/05/2018 at 22:33
Non sei tu che non sai scrivere i gialli, sono io che non li so leggere ?
Non sarei mai arrivato a immaginare un Tani fantasma prima di leggere “Dunque Tani era un fantasma”. Ma gli indizi c’erano, altri infatti hanno capito, anzi alcuni l’hanno sospettato fin dall’inizio. Non preoccuparti per le tue doti di giallista 🙂
Per l’errore che ho visto ogni tanto, te l’ho detto, ti capita di separare con la virgola cose che non vanno separate. Ora non riesco a rintracciare esempi nel racconto, è troppo grande, ma ad esempio nella trama di Indigo Calm scrivi “Il chitarrista degli Indigo, viene trovato in fin di vita nella sua stanza d’albergo”. Qui separi il soggetto dal verbo.
Invece in un commento al mio racconto scrivi “ha già piazzato sulla via della storia, diversi sassolini”. Qui separi il verbo dal complemento oggetto.
Ma non impazzire su queste osservazioni, è che io sono un nazista dell’analisi logica ?
Buonanotte e buon finale, sperando che anche io lo capisca 😀
29/05/2018 at 22:53
Hai ragione, effettivamente sono errori di un certo rilievo. Cercherò di fare più attenzione. Come ho detto molte volte: non ho un buon rapporto con la punteggiatura.
Ti ringrazio per avermi segnalato gli errori, se non si sa dove si sbaglia non ci si può correggere.
Sì, Tani e morto e sono io che ho fatto di tutto per nasconderlo.
Ciao e ancora grazie, spero di riuscire a porte rimedio alle mie lacune… come giallista lascio un po’ a desiderare, grazie per le belle parole?
28/05/2018 at 16:24
Nel passato.
Quindi avevo capito bene, ora hai tolto i dubbi. Però, rileggendo i primi capitoli, mi pare che tu abbia un po’ “barato”, il narratore racconta interazioni che non ci sono. Ma forse ho letto male io.
E mi resta il grosso quid della telefonata iniziale: conto sul finale per capire tutto 🙂
28/05/2018 at 16:58
Ciao B,
In realtà nei primi capitoli le interazioni sono con Gloria.
Del Gaudio non parla mai con lui direttamente, e nemmeno gli altri a parte Sabina che sta dalla stessa parte. Se ti è parso un po’ “barare” ti giuro é stato un barare in buona fede.
Spero di poterti chiarire tutto con il prossimo episodio.
La telefonata ha un suo perché, nella mia testa e tutto chiaro ?… non è facile rendere l’idea a parole e spero di riuscirci con il finale.?
Grazie per aver seguito il racconto fin qui.
Alla prossima!
28/05/2018 at 13:22
P.s:
Complimenti per la copertina! Era l’ora che la dessero anche a te!
28/05/2018 at 13:18
Ciao K
Ho scelto il futuro.
Presente e passato sono stati menzionati.
Faccio questa scelta anche per una mia personale curiosità nei confronti del domani.
Il passato è passato… Il presente lo conosciamo….ma il futuro? È sempre un’incognita che ci accompagna ma, almeno nella finzione narrativa, possiamo giocare, immaginare e provare a cavalcare la macchina del tempo.
Buon finale!
Ilaria
28/05/2018 at 16:51
Ciao Ilaria,
Vedremo che cosa decideranno gli altri lettori, ognimfSe della vita e importante il passato conduce al presente e il futuro lo inebetisce, come se non esistesse e si fosse sempre tutti alla ricerca di quel che verrà o che è già stato… ma che sto dicendo? ?
Grazie per il passaggio e per i complimenti. Mi,piace molto la copertina e sono contenta di averne, finalmente, una anch’io!
Alla prossima!
28/05/2018 at 12:57
La chiave di tutto è nel passato.
Aspetto il finale per trarre le somme.
28/05/2018 at 16:00
e complimenti per la copertina
28/05/2018 at 16:48
Ciao Napo,
Cercherò di fare del mio meglio per rendere chiaro l’ultimo episodio.
Grazie per essere passato,per il voto e i complimenti alla copertina.
Alla prossima!
23/05/2018 at 10:15
Rieccomi, keziarica. Ho votato per il suo funerale, mi sembra il luogo che meglio si adatta a questa storia. Avevo già notato alcune situazioni singolari nei capitoli precedenti, sul modo in cui Del Gaudio e Tani conducevano le indagini. Adesso mi sembra di aver capito perché e per convincermene ho riletto i capitoli precedenti… diciamo che c’è solo lo scambio con il medico legale che mi lascia qualche dubbio, per il resto sono abbastanza convinto.
Bello, che dirti di più?
Ciao, ti auguro un’ottima giornata.
25/05/2018 at 08:47
Ciao Erri,
sei sicuro che lo scambio con il medico legale sia stato uno scambio?
Spero di riuscire a dare una svolta con il prossimo capitolo, una svolta che sveli finalmente chi e perché.
Ti aspetto per i due capitoli finali, ti ringrazio per il complimento e ti saluto 🙂
Alla prossima!
22/05/2018 at 22:31
Ciao K.
Un bel capitolo. Interessanti i flashback…mi piace sempre leggere il passato dei personaggi perché aiutano a capire i caratteri e le situazioni nel presente.
Ho votato per il funerale. Dai ci sei… Nono e poi decimo…siamo agli sgoccioli!
Buona serata
Ilaria
25/05/2018 at 08:45
Ciao Ilaria,
sì, siamo agli sgoccioli. Il tempo stringe, il delitto va svelato, spero di farlo nel modo migliore.
Ti ringrazio per il complimento e mi auguro di interessarti anche con il finale.
Alla prossima!
18/05/2018 at 22:24
Il funerale mi sembra la location migliore.
Dunque, il flashback è scritto benissimo e mi ha veramente appassionato. Lascia degli atroci dubbi su tutto, ma immagino che saranno fugati negli ultimi due capitoli. Devo dire che sono parecchio ansioso di arrivare al finale.
19/05/2018 at 09:16
Ciao Fue,
bene, sono contenta che il capitolo con il flashback sia piaciuto, ha riscattato quello sulla seduta spiritica che invece era un po’ pasticciato.
Grazie per il complimento, spero di fare un buon lavoro e di portarvi alla fine con lo stesso spirito.
Alla prossima!
17/05/2018 at 23:25
Ciao Keziarica eccomi qui,
Chiedo venia, ma quest ultimo mese è stato un inferno ?, ho letto con gusto questi episodi, davvero brava come sempre, descrizioni fantastiche, personaggi dalla grande caratterizzazione e ansia a fior di pelle in parecchi episodi, che cosa dire di più, aspetto con ansia gli ultimi 2 episodi, non vedo l’ora di scoprire chi è questo misterioso assassino
Ps. Al suo funerale…A presto ?
18/05/2018 at 06:49
Ciao Atharis,
eh, infatti ho notato che sei sparita negli ultimi tempi… Spero tutto bene.
Grazie per essere passata e per aver ripreso il filo della storia, sono contenta che ti sia piaciuto questo capitolo, ho cercato di creare qualcosa di un po’ diverso dal mio stile solito. A quanto pare dovrei fare qualche modifica proprio a quello 🙂
Intanto ti auguro tutto il bene, qualsiasi sia la cosa che ti ha tenuta lontana, e ti ringrazio ancora.
Alla prossima!
17/05/2018 at 21:50
Capitolo dai tratti onirici e nebbiosi, ideale da leggere in un pomeriggio piovoso con un tè caldo. Adoro 😀 … decisamente il miglior capitolo finora.
Ho votato per il funerale
18/05/2018 at 06:45
Ciao Danny,
grazie tante anche a te.
Il fatto che il mio racconto ti ispiri pomeriggi piovosi e tazze di tè mi piace, mi dice che forse, in qualche modo, qualcosa di buono sono riuscita a combinarlo anche con questo racconto.
Ancora grazie per il passaggio e per il voto.
Alla prossima!
17/05/2018 at 19:15
Molto bello questo capitolo: tutto un flashback molto intimo e ben tratteggiato. C’è chi non ama i flashback perché – dicono – spezzano il ritmo del racconto, invece io li adoro: sono un’oasi in cui rilassarsi.Molto brava, K.
Passiamo da casa di Sabina a scoprire ciò che finora ci era sfuggito.
18/05/2018 at 06:41
Ciao Napo,
che bel complimento, grazie.
Cercherò di rivelare la verità nel miglior modo possibile, qualsiasi sia l’ambientazione che prevarrà.
Grazie ancora per il passaggio e per il voto.
Alla prossima!
17/05/2018 at 18:25
Funerale, giusto per cambiare luogo. Molto bello questo capitolo, forse il migliore finora. Ho lo stesso dubbio, ora, di Befana. Prima ne avevo uno diverso (che dirò solo alla fine ) ma credo di sbagliare in ogni caso. Significa che non è affatto scontato e in un giallo è certamente un bene. Al prossimo. Ah ho anche un nuovo sospettato.
18/05/2018 at 06:40
Ciao Tinarica,
sono curiosissima di sapere quale sia il tuo dubbio ora e quale fosse in precedenza. 🙂
Come ho già detto, il giallo è un genere difficile da trattare, ci sono troppe cose in ballo, però io ce la metto tutta e spero di rovinare tutto con il finale.
Alla prossima e grazie per essere passata!
17/05/2018 at 17:50
Con questo capitolo mi è venuto il dubbio che siamo in una storia alla “The VI Sense”, però nei capitoli precedenti ci sono cose che andrebbero contro questa ipotesi… Basta, che se qualcuno legge poi magari spoilero e non è mia intenzione. E non ho ancora nessuna idea sull’assassino.
Torniamo a casa di Sabina?
18/05/2018 at 06:38
Ciao B,
…
Vediamo quale ambientazione la spunta.
Intanto ti ringrazio tanto per il passaggio e per il voto.
Alla prossima!
17/05/2018 at 00:29
In commissariato!
Non ho capito nel ricordo cosa sia successo esattamente? È stata la sua prima “visione”? Perché a leggerlo sembra che Tani sia morto…
Ciao 🙂
17/05/2018 at 08:36
Ciao red,
questo racconto è un po’ fatto così. Il mistero, il giallo nasce da un qualcosa che può non essere quel che sembra. Ho prestato attenzione a quel che scrivevo fin qui, per far giungere il lettore alla constatazione di qualcosa che, a mio parere poteva essere essa stessa il giallo…
Alla prossima, Red, ti prometto che sarò più chiara.
17/05/2018 at 08:36
Scusa, Red. Con la maiuscola 🙂
16/05/2018 at 08:22
Ciao K, finalmente in questa mattinata di calma son riuscita a leggermi il tuo incipit. Hai un tipo di scrittura che, per quanto tu possa narrare storie horror, sanguinolente e misteriose, a me rilassa molto. Ed è bella questa cosa, perché è come se il mio corpo si adagiasse completamente senza forze e la mia mente entrasse nel racconto per farsi un giro a vedere “di persona ” che succede. E riesco a vederlo, quello che succede, grazie ai dettagli che metti. Sono sicura che ti limitino parecchio quei 5000 caratteri:) chissà quante imprecazioni.
Comunque! Vediamo se riuscirai a far stare tutto il finale nei rimenti 3 capitoli, sarà una bella sfida. Il flashback ci starebbe,ma come ha detto giustamente Befana forse bisognerebbe proseguire con la storia, quindi voto per l’incontro. Alla prossima!
17/05/2018 at 00:25
Ciao Flow,
ha vinto il salto nel passato e di questo ho raccontato nell’episodio qui sopra. Sono felice di trasmetterti buone sensazioni durante la lettura, il genere horror, mi si confà decisamente, il giallo è un po’ più complicato e necessita di maggiore cura, magari anche di una buona progettazione della trama, ma non riesco a dire no a certe idee che mi frullano in testa 🙂
Grazie ancora per il bel commento e per il voto.
Spero ti piaccia anche questo capitolo.
Alla prossima!
15/05/2018 at 23:18
Ciao Kezia. Ho letto d’un botto tutti i capitoli e adesso sento già l’ansia che galoppa 😀 Trama avvincente e personaggi consistenti, ben descritti, che si visualizzano facilmente e facilitano l’identificazione da parte del lettore. Complimenti. Ho votato per un salto nel passato. Al prossimo capitolo 🙂
17/05/2018 at 00:21
Ciao Danny,
grazie molte per il commento dettagliato, sono felice di sapere cosa è piaciuto e cosa no, ritengo i complimenti, così come le critiche, molto utili per crescere.
Eccoti accontentato, un salto nel passato.
Alla prossima!
13/05/2018 at 21:43
Ciao Kezia, final. Ente sono riuscito a mettermi in pari con la Syria devo ammettere che mi piace molto! Secondo me il flashback adesso è doveroso in quanto potrebbe dare una svolta alla storia o comunque darà qualche utile rivelazione, il mio dubbio è solo uno, (sollevato forse da qualcun altro) tre capitoli basteranno a far chiarezza sul caso? In ogni caso non vedo l’ora di sapere come continua!
15/05/2018 at 09:36
Ciao King,
vedo che anche tu litighi con il correttore automatico 😀
Scerzi a parte, grazie, sei troppo buono. I tre capitoli restanti dovranno bastarmi, non ne ho altri a disposizione, spero di non fare pacciughi, e di rendere comprensibile quello che, fin dal principio, tento di far capire… 🙂
Ti saluto e ti auguro una buona giornata. Alla prossima!
13/05/2018 at 12:20
Uscire.
Il capitolo mi è piaciuto, ma credo di avere lo stesso dubbio di Napo: mancano tre capitoli e abbiamo saputo molto del protagonista e degli altri personaggi ma molto poco della storia. O allora sono io che mi sono persa informazioni e indizi. Anche per questo eviterei il flash back, per andare avanti. Ma credo che sarò la sola ?
Sarà il paranormale a risolvere tutto? Sono curiosa
15/05/2018 at 09:34
Ciao B,
sì, i miei conti con i 10 capitoli, non tornano mai. Non ti sei persa indizi, forse sono io a non averli seminati a dovere.
Nei prossimi capitoli spero di risolvere la storia, il giallo è un genere ostico, soprattutto se contaminato dal paranormale… Vedremo, che ti posso dire? Io la mia idea in testa ce l’ho, renderla comprensibile ai lettori sarà tutt’altra cosa. 🙂
Alla prossima e grazie per essere passata!
12/05/2018 at 08:27
Ciao keziarica, finalmente ho avuto modo di leggere il tuo Incipit. Hai uno stile decisamente piacevole, soprattutto perché fai un buon utilizzo del lirismo, senza appesantire la scrittura.
L’unico consiglio che mi sento di darti è quello di fare più attenzione quando “presenti” o “parli” di un personaggio che noi lettori noi lettori non abbiamo ancora “visto/letto”. Il fatto che Del Gaudio sia il suo collega si capisce definitivamente solo al momento della domanda a fine episodio. Tu l’hai reso implicito in una frase in cui si parlava del tuo protagonista, anche se sarebbe bastato mettere un inciso per spiegare chi fosse Del Gaudio.
Appena ho un secondo recupero tutti gli altri capitoli!
13/05/2018 at 08:13
Ciao Sergio,
di solito mi rimproverano di esagerare con le descrizioni, questo tuo appunto mi è nuovo 🙂
lo aggiungerò alle cose da modificare.
Ti ringrazio molto per il bel commento, per aver letto. Spero che i prossimi capitoli ti chiariscano un po’ le idee su Del Gaudio e sugli altri personaggi.
Grazie ancora e alla prossima!
10/05/2018 at 21:02
Il flashback è l’unica opzione che abbia senso a questo punto del racconto.
Apprezzo la tua scrittura, ma anche per questo racconto ho la sensazione che lo sviluppo della trama non sia ben distribuito sui dieci capitoli: gli ultimi tre dovranno essere belli densi.
13/05/2018 at 08:11
Ciao Napo,
hai ragione, credo che il motivo di questa trama mal distribuita sia da ricercarsi nella mia inesperienza e nel fatto che non stendo una trama prima di cominciare a scrivere un nuovo racconto. So a grandi linee di cosa parlare, ma lascio che il racconto si evolva man mano che si procede coi capitoli. Non è una giustificazione, dovrei elaborare una struttura narrativa prima di cominciare, lo penso sempre e non lo faccio mai.
Grazie per il passaggio e il voto.
Alla prossima!
10/05/2018 at 18:46
Bel capitolo anche questo keziarica, voto per il passato, vediamo cosa salta fuori
13/05/2018 at 08:08
Ciao Maurizio,
grazie infinite.
Vediamo cosa viene fuori, sì.
Ti saluto e alla prossima!
10/05/2018 at 18:28
Anche io voto per il passato. Bello questo capitolo, ben riuscito come interrogatorio dal ritmo incalzante. Ho qualche sospetto ma vedo come procede per sapere se avrò ragione. Al prossimo, ciao.
13/05/2018 at 08:08
Ciao Tinarica,
spero che il sospetto che hai tu, presto lo colgano anche gli altri…
Sono felice che ti sia piaciuto, ho cercato di rimediare al pasticcio del capitolo precedente.
Grazie infinite e alla prossima!
10/05/2018 at 16:16
Non vorrei ancora uscire dalla casa del “sensitivo”, perciò mi va bene un salto nel passato.
Ciao, keziarica. Uhm, le cose si complicano: una sensitiva “vera” che fiuta l’impostore, il quale sembra dover spiegare più di qualcosa…
Ho particolarmente apprezzato l’intimità sottintesa dal gesto di Tani, che mette una mano sopra il ginocchio di Gloria… dirai qualcosa in più su ciò che c’è stato tra loro? 😉
Ciao, a presto
13/05/2018 at 08:07
Ciao Jaw,
ci proverò. Proverò a raccontare qualcosa sul passato di Tani e su Gloria Moreschi.
Apprezzo sempre i tuoi commenti, sono … Educati e mai invadenti.
Ti auguro una buona domenica e alla prossima!
10/05/2018 at 11:55
Uhm… uhm… uhm… salto nel passato!
Ho trovato interessante il confronto e mi chiedo perché Del Glaudio non voglia che Gloria parli mentre Tani sì, ma lo scopriremo successivamente 🙂
Ciao 🙂
13/05/2018 at 08:04
Ciao Red,
scoprirai presto il perché dell’atteggiamento di Del Gaudio.
Il salto nel passato va per la maggiore, immagino sia perché, a questo punto, sia necessario dare qualche spiegazione in più.
Grazie per il voto e per il commento.
Alla prossima!
06/05/2018 at 16:54
Rieccomi, keziarica. Ho votato per la lite. Ho letto insieme i due ultimi capitoli, ho trovato originale che lo spettro parlasse… anche perché, se parla, può rivelare il nome dell’assassino 😀 Ammetto di aver fatto un po’ di fatica a seguire questo ultimo capitolo: non che non sia scritto bene, più che altro mi sono sentito sballottato tra molti input sovrapposti: il desiderio di Tani verso Gloria, il suo nervosismo di fronte alle foto, la commozione dell’altra donna presente in casa. Tutte cose che hanno sicuramente una ragion d’essere nel prosieguo, ma forse troppo concentrate. O almeno, questa è stata la mia impressione.
Ciao, ti auguro un ottimo weekend.
08/05/2018 at 07:39
Ciao Erri,
questo capitolo, lo riconosco, è riuscito male. Non ho saputo trasmettere il mio pensiero, quello che vedevo nella mia testa. Il lettore, ovviamente, non può immaginare le immagini che a cui penso, se non faccio un buon lavoro di story telling, come lo chiamano…
Nel prossimo capitolo cercherò di rimediare. Sabina parla, ma non è detto che possa rivelare il nome dell’assassino. Ma poi, è proprio Lei che parla? Mah, ci vuole un po’ di pazienza, spero di riuscire a rendere la mia idea e di arrivare alla fine di questo racconto, che si è rivelato più impegnativo del previsto.
Alla prossima e buona giornata!
06/05/2018 at 08:56
Ciao K,
Arrivo un po’ tardi quindi avrò una buona lettura prima di riuscire a votare,ma ho letto il primo capitolo e come al solito mi hai trascinata sulla scena.
Appena ho 10 minuti liberi oggi leggo il resto e voto:)
08/05/2018 at 07:36
Ciao Flow,
grazie per essere tornata a leggermi.
Non preoccuparti, prenditi il tempo che ti serve, so che leggere racconti già cominciati da tempo è impegnativo.
Buona giornata e alla prossima!
05/05/2018 at 14:34
Ho votato che una delle donne nella foto si farà avanti
06/05/2018 at 08:14
Ciao Elena,
grazie per essere passata e per il voto.
Vedremo chi farà cosa nel prossimo episodio.
Alla prossima!
02/05/2018 at 14:39
Ho letto due volte ma mi restano dei dubbi: Del Gaudio e la madre della vittima si conoscevano? Lo sapevamo? Mi ci è voluto un po’ per capire che Maria Carla era lei. E Tani, che si alza dalla sedia e poi è già chino nella stanza del delitto. Ci è andato solo con la mente? No, perché Gloria lo vede. E perché Sabina lo chiama per nome, è lui nella foto? No, immagino di no. È un modo di rimproverarli la mancanza di risultati? E perché dice “mamma”? Maria Carla la sente anche lei?
Insomma, ci sono un sacco di cose che non ho ben capito, puoi darmi della tonta non mi offendo, a volte capita 🙂 però grosso modo il filo della storia lo seguo.
L’idea della lite tra sensitivi mi piace.
02/05/2018 at 16:59
Ciao B,
non sei tonta, semplicemente questo capitolo non è riuscito granché bene. Non sono riuscita a dire quel che volevo, capita.
Spero di risolvere con i prossimi, grazie per il commento e per il passaggio.
Ci si vede alla prossima!
01/05/2018 at 15:05
Ciao Keziarica eccomi qui,
Descrizioni belle come al solito, non c’è che dire! Bellissima la seduta spiritica, wow, brava brava brava!
Ps. Lite… aspetto il prossimo capitolo a presto ?
02/05/2018 at 08:08
Ciao Atharis,
mi piacciono i complimenti, ma non preoccuparti di scrivere di qualcosa che non ti piace.
Le critiche vanno benissimo, anzi sono benaccette, quando sono costruttive. Questo non significa che non apprezzi i tuoi commenti, sempre molto gentili.
Grazie per essere passata e per il bel commento 🙂
alla prossima!
01/05/2018 at 12:11
Voto per la lite.
Ho letto i commenti, ma devo ammettere che non ho fatto particolarmente caso ai disguidi narrativi citati.
01/05/2018 at 14:51
Grazie Fue,
Sei davvero troppo buono!
Forse, quando hai letto tu, il refuso era già stati corretto dalla redazione?
Grazie ancora per aver letto e per il commento confortante.
Alla prossima!
01/05/2018 at 01:04
Ciao Keziarica.
Un capitolo davvero coinvolgente e scritto benissimo.
I particolari sono quelli che mi sono piaciuti maggiormente, soprattutto durante la seduta spiritica.
Descrizioni, interessanti e misteriose.
Attendo il prossimo!
Ilaria
01/05/2018 at 01:12
Scusa Keziarica
Ho letto i commenti sotto. Non vorrei spoilerare il racconto ma solo io ho capito un particolare evidente????
Non lo dico perché mi sembrerebbe di fare un torto ai lettori… magari tu non vuoi che si sappia…. quindi me lo tengo per me.
Ho visto e letto tanti di quegli horror e genere paranormale che una cosa l’ho capita ed è quella che fa muovere questo racconto…..
Secondo me a questo punto, nel prossimo capitolo dovresti svelare qualcosa… Boh… è un consiglio che a questo punto mi sento di darti ma sai il perché? Perché mi rendo conto che quando leggi tantissimi racconti, uno dietro l’altro, specialmente qui su the incipit, la soglia di attenzione viene meno ed è probabile che ti possa sfuggire qualche particolare importante….
Affermo questo perché a volte è capitato anche a me, allora decido di rileggere i capitoli precedenti… Ovviamente è dispendioso in fatto di tempistiche e non tutti lo farebbero.
Ciao.
Ilaria
01/05/2018 at 08:54
Ciao Ilaria,
non so se il particolare di cui tu parli sia lo stesso di cui intendo parlare io 😉
Immagino che tu non sia l’unica a sospettare qualcosa, perché ci sono stati altri commenti che hanno sottinteso qualcosa…
Il particolare in questione dovrebbe essere svelato alla fine, perché tutto il racconto, a parte la morte della ragazza e la ricerca del suo assassino, si basa su quello. A questo punto, forse, tutti hanno capito, non so. Non vorrei nemmeno trincerarmi dietro necessità di tenere nascosto un qualcosa, per cercare di porre rimedio ai miei errori. Questo racconto è nato dalla voglia di sperimentare un genere che non mi appartiene, non è riuscito granché bene, pazienza.
Ti ringrazio per l’incoraggiamento e per la volontà di non spoilerare, tuttavia la pulce nell’orecchio un po’ l’hai messa… 😉
Alla prossima!
01/05/2018 at 00:13
Capitolo 6: facciamo una lite!
Anche per me il capitolo non è risultato molto chiaro. Probabilmente è dovuto all’errore all’inizio che ha fatto pensare a Tani fosse lì presente fin dall’inizio.
Sono incuriosito, decisamente incuriosito 🙂
Ciao 🙂
01/05/2018 at 00:21
Ciao Red,
Questo è il secondo giallo e ho come l’impressione che non sia il genere adatto s me.
È chiaro che questo capitolo non sia riuscito. Cercherò di fare del mio meglio per arrivare alla fine nel modo migliore.
Grazie per la sincerità e le belle patole?
Alla prossima!
30/04/2018 at 23:26
Ciao keziarica. Hai il pregio di saper creare la giusta suspense e curiosità, essendo un giallo a maggior ragione è positivo. Poi le sedute mi hanno sempre messo ansia e hai saputo mettermi in allerta per i rumori che sento in casa, sono da sola oltretutto. Però stavolta non mi è stato molto chiaro il capitolo: non capisco se Tani è con loro da subito o se si aggiunge a seduta iniziata (lo nomini a proposito delle candele e poi sembra entrare in secondo momento), né ho ben compreso lui accucciato e se è accusato dalla defunta, ho capito di sì. Nè chi è la madre tra le due donne. Insomma sarà anche stanchezza mia forse ma ho capito poco di come si è svolta la seduta. Mi rendo conto che non sia facile rendere il soprannaturale “naturale” per chiunque nè trasmettere ai lettori le proprie visioni delle scene. Ma va beh dai, mi ha colpito comunque ed è sempre scritto in modo fluido. Al prossimo, ho votato la lite.
30/04/2018 at 23:51
Ciao Tinarica,
Grazie per aver fatto notte l’errore. Ho scritto Tani alla fine della frase : “Nel soggiorno i tre si sedettero al tavolo tondo, coperto da una tovaglia beige, tre candele nuove erano state accese e si trovavano sulla credenza, alle spalle di Tani.” Invece di Del Gaudio, non me ne sono accorta, eppure ho riletto più volte. Ho scritto alla redazione nella speranza che possano correggerlo. Spero vogliate perdonarmi.
La madre é Maria Carla. Gloria é la medium.
Immagino di aver creato un capitolo confuso e poco esplicativo, nel tentativo di cambiare stile ed evitare le troppe descrizioni, ho perso di vista la trama e ho fatto un pasticcio.
Ci vediamo al prossimo, grazie infinite per l’attenzione e per avermi fatto notare l’errore.
Buona festa!
01/05/2018 at 00:03
Figurati, se utile mi fa piacere. In effetti sarebbe bello ti facessero correggere: uno ci può arrivare che si tratta di un refuso ma in effetti è proprio quel punto del racconto che crea confusione nel resto. Poi le due donne l’ho confuse solo io quindi è proprio soggettivo e anche stanchezza mia, non è importante questo. Per il resto io apprezzo molto il tuo stile di scrittura e pure dettagli, descrizioni e metafore. Secondo me dovresti proseguire col tuo stile indipendentemente dai commenti perché comunque scrivi in maniera corretta e questo conta. Giusto per restare nei caratteri sacrificherei qualche parola ma altrimenti ben vengano gli aggettivi ;). Buonanotte.
30/04/2018 at 18:51
Mi sono persa qualche “disse” tizio o tizia…
ciao Massimo,
Farò del mio meglio per rendere più chiaro il prossimo episodio.
Intanto ti ringrazio e ti auguro una buona festa!
p.s. non può piovere per sempre, diceva qualcuno?
30/04/2018 at 18:42
Buon pomeriggio K.
Dopo qualche difficoltà sul chi dice cosa mi sono ripreso.
Quando si è stanchi sarebbe meglio rimandare la lettura, ma la curiosità non ne vuol sapere ???
A questo punto ci vedrei bene una lite.
Alla prossima e speriamo continui a piovere che mi piace troppo l’atmosfera ?
30/04/2018 at 22:30
Ti ho risposto qui sopra?
30/04/2018 at 18:04
Non mi è risultato del tutto chiaro il senso di questo capitolo, ma credo che la colpa sia dovuta al fatto che, mentre leggevo, mi chiedevo ripetutamente: “Di che colore sono le candele? Come può K. avere rinunciato a questo dettaglio? La tovaglia era beige, ma le candele?”.
🙂
Voto per una delle donne che si fa viva.
30/04/2018 at 18:48
In realtà ho cercato di ridurre gli aggettivi, dato che mi è stato fatto notare che ne uso molti?.
Ciao Napo, immagino che ti sia risultato poco
Chiaro per altri motivi, il mio livello non è certo paragonabile al tuo. Il giallo non è forse il mio genere. Meglio l’horror ?
Alla prossima, grazie per il passaggio!
30/04/2018 at 11:00
Ciao keziarica, a differenza di altri a me i tuoi dettagli servono molto per farmi “entrare” nei tuoi racconti…naturalmente non tutti la pensiamo allo stesso modo 😉
30/04/2018 at 13:29
Ciao Pamela,
ogni lettore ha un suo proprio gusto, un buon autore dovrebbe tener conto dei suggerimenti degli altri e farne tesoro, tuttavia risulta chiara la necessità di trovare un lettore tipo e di scrivere pensando a cosa potrebbe piacergli. Non si possono incontrare i gusti di tutti, è ovvio, si può cercare, però, di creare storie che risultino quantomeno piacevoli a chi vorrà leggerle.
Ti ringrazio tanto per il supporto e mi auguro di poterti interessare fino alla fine. I racconti su TI sono per me un esercizio, un modo per migliorare, quindi apprezzo tutto quanto possa tornare utile alla mia crescita stilistica.
Alla prossima e buona festa!
28/04/2018 at 15:10
Eccomi qui, anche se in ritardo.
Un giallo in stile Keziarica, con esperienze extrasensoriali del protagonista. Devo dirti che Maurizio De Giovanni ti ha preceduto con il suo commissario Ricciardi, che ormai è diventato un classico. Lo hai mai letto? Io ho finito da poco il suo “Rondini d’inverno”.
Mi piace sempre il tuo stile, nonostante l’eccesso di dettagli e di metafore penso che alla lunga possa stancare. Leggendo un capitolo per volta, il gusto del dettaglio fa piacere, ma se si leggono cinque capitoli di seguito (come ho fatto io) si avverte un appesantimento del testo.
L’atmosfera del racconto è molto indovinata, ma anche qui cerca di non calcare la mano. Il tuo problema – credo di avertelo già detto – è che devi imparare a togliere, non ad aggiungere. Secondo i miei gusti, per esempio, avresti fatto bene a mantenere Sabina incorporea e muta.
È chiaro che voterò l’opzione che prediligi, ovvero la seduta spiritica, ma mi raccomando: sobrietà.
Ti seguo.
28/04/2018 at 15:14
Nel frattempo hai appena commentato il racconto appena concluso del mio alias…
28/04/2018 at 19:16
Ciao Napo,
Felicissima di ritrovarti, questo racconto nasce un po’ dal tuo ultimo commento al mio horror?.
No, non ho mai letto De Giovanni, ma se tratta di gialli con vene paranormali, vedrò di rimediare.
Sì, hai ragione: come dicevo a Befana e ad altri, non riesco a resistere alla seduzione dei dettagli e delle metafore. Devo porre rimedio. Me lo avevi detto, infatti, sono io che non riesco a mettere a frutto i consigli.
Tani é un commissario particolare, non so dirti se é uguale a Ricciardi, me lo dirai in seguito.
Ora che hai terminato il racconto cap.riccioso, pensi di tornare con una nuova storia? Lo spero!
Alls prossima e grazie per essere passato e per i consigli preziosi!
p.s. se vuoi fare un salto al Blind Cat potresti imbatterti in un altro racconto pieno zeppo di dettagli ?
27/04/2018 at 19:27
Come avrai capito, sono un fan di Dylan Dog, e questo personaggio un po’ me lo ricorda. Quindi vado con la seduta spiritica.
29/04/2018 at 00:39
Ciao Fue,
Sì, lo avevo immaginato ?
Direi che la seduta sarà protagonista del prossimo episodio.
Vedrò di non fare pasticci!
Alla prossima!
27/04/2018 at 18:10
Ciao Keziarica, racconto ben scritto, un giallo “ibrido” che pende sul crinale del fantastico. Ho votato per la seduta spiritica perché mi sembra il seguito più in linea con l’atmosfera generale della storia.
A presto.
29/04/2018 at 00:37
Ciao Namor,
benvenuto e grazie mille per il complimento.
Mi augurodi continuare a interessarti ?
26/04/2018 at 23:05
Io voto la seduta spiritica ma mi piacerebbe che in mezzo ci fosse anche un imprevisto.
Ciao! Mi era sfuggita questa storia. Ho letto tutti i capitoli fino ad ora e queste alluncinazioni mi sa tanto che non sono del tutto allucinazioni.
Il problema è il sensitivo: se avesse ragione, sarebbero a cavallo, ma potrebbe anche mentire sapendo di mentire 😉
Ciao 🙂
26/04/2018 at 23:45
Ciao Red,
Grazie per essere passato anche di qua.
Beh, le allucinazioni effettivamente non sono proprio allucinazioni, Tani vede la ragazza morta. Vedremo cosa verrà fuori dalla seduta spiritica, perché mi pare di capire che sia una scelta, quasi, unanime.
Alla prossima!
26/04/2018 at 12:05
Avevo scelto l’intruso ma mi sa che sono la sola.
sempre più sovrannaturale questa inchiesta e poi il mistero dell’uomo nella foto, la suspense è all’apice, to be continued… sì, sembra di essere in un telefilm della nostra infanzia, Ai confini della realtà, Hitchcock presenta, non so, una così. Non ne perdevo un episodio 🙂
26/04/2018 at 16:51
Ciao B,
bellissima la serie “AI CONFINI DELLA REALTÀ” anch’io le guardavo tutte, molto suggestive. Vediamo se riesco a catturare l’attenzione anche con il seguito.
Ti ringrazio per il commento e alla prossima!
26/04/2018 at 08:47
Buongiorno K.
Molto molto affascinato dalla scena con il fantasma di lei: azzeccata nei tempi e nei modi.
E finalmente Del Gaudio esce allo scoperto! E porta pure un bel mistero: chissà chi è che ha riconosciuto nella foto…
Il clima uggioso mi fa ben sperare che i nostri di dedichino a una seduta spiritica: vai così che vai alla grande 😉
26/04/2018 at 16:46
Ciao William,
il mio fantasma è un po’ diverso dal tuo ma magari s’intendono 😉
Che ti posso dire, se non grazie.
Immagino che ci metteremo intorno a un tavolo tondo, con i mignoli vicini e la notte uggiosa e nera a chiamare i morti dall’aldilà… Spero di rendere bene l’idea!
Alla prossima!
25/04/2018 at 23:40
Ciao Keziarica eccomi qui,
Che gran bei dialoghi, sei riuscita a farmi immergere completamente nei discorsi senza staccare gli occhi dallo schermo, bravissima! Mi piace molto come hai caratterizzato ognuno di loro, mi piacciono le loro movenze, i loro gesti, ogni cosa è curata nei minimi dettagli, bravissima davvero!
Ps. Seduta spiritica (adoro leggere questo genere di cose ?) aspetto il prossimo capitolo a presto ?
26/04/2018 at 16:43
Ciao Atharis,
intanto complimentisissimi per la copertina!! Tra l’altro è una delle più belle 🙂
Grazie. Sono passata a leggere il tuo non episodio, molto bello, brava!
Ora, che dire, ho come l’impressione che ci sarà una seduta spiritica nel prossimo capitolo, cercherò di renderla al meglio per rendertela piacevole e interessante!
Alla prossima!!
25/04/2018 at 16:15
Ciao Keziarica,
mi piace sempre di pù, proprio una bella storia, mi andrebbe anche di approfondire un pochino l’immagine di Tani, le sue visioni.
Aspetto prossimo episodio.
Ciao
26/04/2018 at 16:32
Ciao Pienne,
vedrò di accontentarti nei prossimi episodi 🙂
Il caro commissario va approfondito hai ragione, vediamo se ci sarà modo nei prossimi capitoli.
grazie moltissime per l’interesse e per essere tornato.
Alla prossima!
25/04/2018 at 15:04
Ciao keziarica, bel capitolo questo, che mi porta a sospettare… Ho votato la seduta spiritica visto che nel testo accenni a una “seduta”. Al prossimo, buona giornata.
26/04/2018 at 16:30
Ciao Tinarica,
grazie per il passaggio. Felicissima che ti sia piaciuto il capitolo. Effettivamente parlo della seduta, tuttavia ci stava anche l’imprevisto 😉
Alla prossima e buona giornata a te!
21/04/2018 at 01:29
Ciao Keziarica.
Surreale, suggestivo, è questo che mi viene in mente, leggendoti.
Del Gaudio farà qualcosa di strano, perché il tuo racconto è strano, l’atmosfera è strana… è tutto sfumato, ovattato.
Curiosità.
Ilaria
22/04/2018 at 08:09
Ciao Ilaria,
eh già, il mio racconto è strano e lo sono anch’io, in fondo. Ti ringrazio per il complimento e spero di tenerti legata alla storia fino alla fine.
Passa una buona domenica.
Alla prossima!
20/04/2018 at 11:54
Eccoci qua, molto ben fatto, complimenti mi piacciono i personaggi e come li introduci, mi piace la storia, vedi non mi interessa tanto votare, lo ritengo un esercizio inutile, mi interessa molto di più sapere come tu vedi la tua storia, è la tua parte quella che voglio scoprire.
Continua così, a presto.
Pienne
22/04/2018 at 08:08
Ciao Pienne,
come ti ho detto nell’altra risposta, i commenti e i voti degli altri sono importanti per la buona riuscita del racconto, perciò ti ringrazio per il passaggio e per aver fatto una scelta.
Alla prossima!
buona domenica.
19/04/2018 at 23:37
Voto per qualcosa di strano. Brava, bel capitolo. Mi è piaciuta molto la descrizione iniziale, ma anche la parte del ciondolo. Sono curiosa di sapere oltre, a presto.
22/04/2018 at 08:07
Ciao Tinarica,
felicissima che ti sia piaciuto questo capitolo.
Mi auguro di interessarti anche con i prossimi.
Alla prossima e buona domenica!
19/04/2018 at 14:00
Io continuerei l’interrogatorio; il sensitivo potrebbe essere un ciarlatano, o peggio, l’assassino che vuole depistare le indagini in maniera molto originale. Se fosse un vero sensitivo Tani lo saprebbe, visti i suoi “poteri intuitivi”. O forse è un vero sensitivo. D’altra parte tutto è possibile nelle tue surreali atmosfere.
Ciao K,
alla prossima
22/04/2018 at 08:06
Ciao Fue,
tutto è possibile nelle mie atmosfere surreali, hai ragione, non so bene nemmeno io se si tratti di un vero medium o di un ciarlatano… Spero di collocarlo nel posto giusto, al momento giusto, come è nelle mie intenzioni.
Ti saluto e ti auguro una buona domenica.
Alla prossima!
19/04/2018 at 11:16
Rieccomi, keziarica. Ho votato per “qualcosa di strano”.
Un bel capitolo, molto suggestive le scene finali, direi puro stile keziaricano 😀
Una cosa che mi ha colpito è l’atteggiamento prevenuto di Tani verso il sensitivo: oddio, io sono mooolto più prevenuto di lui, ma non vedo fantasmi 😀
Brava!
Ciao, ti auguro un’ottima settimana 😉
22/04/2018 at 08:04
Ciao Erri,
capisco il tuo disappunto, effettivamente hai ragione, l’atteggiamento di Tani risulta prevenuto, vista la sua attitudine…
Mah, vedremo dove mi porterà questa storia.
Ciao Erri e buona domenica.
Alla prossima!
19/04/2018 at 10:48
Buongiorno K.
La tensione sale da queste parti, eh?
Bene, bene…
Spostiamoci nello stabile sperando che il sensitivo si aggreghi alla squadra.
Tani intriga parecchio…il lettore non vede l’ora di sapere qualcosa di più sulle sue “visioni”?
Ho molto apprezzato la scena del ciondolo, che è misterioso come il suo padrone, come questa storia.
Alla prossima
19/04/2018 at 10:54
Ciao Massimo,
Grazie per la bontà dimostrata a ogni episodio. Sono certa che il sensitivo avrà ancora qualcosa da dire. Le visioni di Tani potranno portare a qualcosa in seguito, forse.
Alla prossima!
19/04/2018 at 10:14
Mi piaceva il “fa qualcosa di strano”.
Bel capitolo, con l’aggiunta dell’ingrediente “sovrannaturale”.
So che è più facile a dirsi che farlo, ma dai un’occhio in più alle virgole tra soggetto e predicato: ce ne sono parecchie. E credo che l’appuntato sia solo nei carabinieri, forse sbaglio ma ne sono abbastanza sicura.
Tra le visioni di Tani e il sensitivo, questa indagine sfocia nel paranormale, non ci troveremo con un assassino fantasma come nel quadro di Glock? 🙂
19/04/2018 at 10:52
Ciao Maan,
Accidenti a me e alla mia ignoranza! Quella con le virgole e una battaglia che non vincerò mai. Sul discorso dell’appuntato, posso dirti che fino al 1981 era in uso anche nelle nel corpo delle guardie di pubblica sicurezza, ovvero l’odierna polizia di stato. Credevo che alcuni degli indizi forniti avessero chiarito che il fatto si svolge nel passato, evidentemente non sono stata abbastanza chiara.
Il fantasma di Gock, per il momento se starà quieto in Virginia. L’assassino della povera Sabina é vivo e vegeto.
Ti aspetto al prossimo, con un uso più decente delle virgole, spero ?
Ciao Maan e grazie per gli appunti, mi servirebbe un corso accelerato!
19/04/2018 at 11:33
In realtà me lo stavo chiedendo dall’inizio, in che epoca si svolgeva la cosa. Forse avrei dovuto chiederlo a te, invece di chiedermelo a me senza darmi risposta hihihi Da cui il trench alla Colombo 🙂
19/04/2018 at 01:07
Ciao Keziarica eccomi qui,
Bel capitolo, devo ammettere che l’ultima parte mi ha messo addosso un’ansia assurda, oddio quelle ali nere!!
Mi piace il sensitivo, anzi meglio dire “mi piacciono tutti i personaggi che inserisci” ? così facciamo prima ?! Ora sono molto curiosa di sapere qualcosa di più riguardo a queste foto/omicidi bello davvero!
Ps. Si sposa nello stabile… aspetto il prossimo capitolo, a presto ?
19/04/2018 at 08:16
Ciao Atharis,
le ali nere che fremono sul medaglione, mettono un po’ d’ansia anche a me… 😉
Ti ringrazio per le belle parole e sono lieta che i miei personaggi ti risultino graditi. È giunto il momento di mettere insieme più indizi e di scovare il colpevole, vedremo cosa riusciranno a fare i nostri due poliziotti.
Ciao e alla prossima!
17/04/2018 at 19:00
Gran belle descrizioni, sembra di guardare un film 🙂
19/04/2018 at 10:55
Ciao Maurizio,
Grazie molte. Sono felice che ti siano piaciute.
Alla prossima!
17/04/2018 at 15:53
ciao, questo incipit mi ha intrigato molto, brava, sei molto brava, le descrizioni sono anche molto belle, seguo ciao
19/04/2018 at 10:56
Ciao Fabiola,
Grazie infinite. Felicissima di trovarti tra i lettori. Sono lusingata dal tuo complimento e spero di non deluderti con i prossimi episodi.
Alla prossima!
16/04/2018 at 00:38
Ciao Keziarica.
Arrivo un po’ in ritardo (ultimamente mi capita spesso ?).
Ho votato l’uomo col ciondolo. Sì sa che i ciondoli sono sempre mistici e interessanti, specialmente in un racconto come il tuo, sempre molto lineare, ben descritto e ricco di particolari.
Ciao alla prossima.
Ilaria
18/04/2018 at 23:54
Ciao Ilaria,
il ciondolo ha attirato l’attenzione perché l’ho definito strano… Ma chissà se poi è davvero così strano.
Ti ringrazio, mi fa piacere sapere che i mio racconto risulti ben descritto e ti ringrazio per il passaggio.
ti aspetto al prossimo e aspetto anche un tuo nuovo racconto 😉
Ciao e alla prossima!
14/04/2018 at 23:08
Chissà se Sabina riuscirà ad aiutare Tani nelle sue indagini…sono proprio curiosa! 🙂
18/04/2018 at 23:52
ciao Pamela,
vedremo se Sabina è ancora presente per aiutare il commissario a risolvere il caso.
Io intanto ti ringrazio per il doppio commento, immagino si riferisca a due capitoli 😉
Alla prossima!
14/04/2018 at 22:00
Ciao keziarica! Leggendo il modo in cui saliva le scale mi é venuto il fiatone, ottime descrizioni come sempre 🙂
14/04/2018 at 19:12
Il portinaio. Ma figurati se non votavano tutti ciondolo.
Sei bravissima con le descrizioni, vedo ogni immagine. Mi piace davvero tanto leggerti. Però l’uomo col ciondolo è proprio una scelta assurda 🙂 😉
18/04/2018 at 23:50
Ciao Ale,
posso chiamarti Ale? 😉
ahahahah, eppure ha cinto l’uomo col ciondolo… Che è ancora più assurdo di quel che potevi pensare!
Grazie per il passaggio e per i complimenti.
Ci si vede al prossimo?
Ciao e buona giornata o serata, a seconda di quando leggerai la risposta.
ciao!
13/04/2018 at 08:47
Ciao keziarica, direi l’uomo con il ciondolo: incuriosisce certamente di più. Come sempre ben scritto e ripeto i complimenti per l’accuratezza con cui descrivi ambienti, personaggi, situazioni. Unica cosa mi spiace un po’ abbia prevalso l’obitorio: in un giallo, certo, forse è indispensabile ma mi pare leggermente ripetitivo esaminare ancora il corpo e la successiva visione. Non so, essendo il format qui del racconto breve a puntate io avrei dato una terza opzione diversa e avrei trattato comunque la parte del l’esame con i dettagli sulla presunta causa della morte ma in maniera più sbrigativa, per far procedere il racconto con qualcosa di diverso. Ma comunque ci sta con l’atmosfera creata ed è solo cosa avrei fatto io, non è giusto o sbagliato. A presto, spero vinca l’opzione che ho votato.
13/04/2018 at 09:36
Ciao Tinarica,
sì, effettivamente si parla due volte del corpo della ragazza e della sua visione, però nel mio schema serviva a fare emergere ancora qualche indizio che, proprio per la brevità del testo imposta a ogni episodio, era rimasto indietro. Comunque apprezzo che tu me lo abbia fatto notare, in effetti avrei potuto gestire meglio i caratteri, sarà per la prossima volta.
Grazie infinite per il passaggio e per il bel commento.
Alla prossima!
12/04/2018 at 16:57
L’uomo col ciondolo.
Ciao, keziarica.
Il commissario mi trasmette una tristezza palpabile. Certo che comunicare coi morti per lui dovrebbe essere un bel vantaggio,.. ma mi sa che non ci si diverte 😀
Il tuo stile è riconoscibile, e sai che lo apprezzo.
Prendo questo frase:
“si alzò dalla scrivania sgombra, a cui stava seduto,”
come spunto per un’osservazione: perché dirci che stava seduto alla scrivania, se ci hai già detto che si è alzato dalla scrivania?
Ciao, a presto
12/04/2018 at 17:13
Ciao Jaw,
hai ragione, perché? Perché: non saprei 😉 Ho riletto, ma non l’ho notato. Grazie, i tuoi commenti sono sempre puntuali e precisi. Mi fa piacere che tu me lo abbia fatto notare, vado subito a correggere, qui non sarà visibile ma sul mio file, sì. 🙂
Avere a che fare coi morti non dev’essere proprio un gran divertimento, tuttavia, potrebbe aiutare.
L’uomo con il ciondolo, ci sarà lui seduto ad attendere al commissariato, non ci vuole Tani a intuirlo…
Ciao Jaw, passa un’ottima serata e alla prossima!
12/04/2018 at 13:03
Ciao Keziarica eccomi qui,
Che dire, questo capitolo è divino, pieno di descrizioni che mi si presentano molto vivide davanti ai miei occhi. Belle scene, bei personaggi e bei dialoghi! Bravissima!
Ps. Un uomo… aspetto il prossimo capitolo
A presto ?
12/04/2018 at 17:08
Ciao Atharis,
m fai troppi complimenti, vuoi farmi arrossire? Grazie, non so che altro dirti, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo e spero di non deluderti con i prossimi.
Direi che l’uomo col ciondolo ha colpito nel segno… Ho idea che dovrò cominciare a cucire una parte per lui nel prossimo capitolo…
Passa una buona serata e alla prossima!
12/04/2018 at 11:29
Il portinaio.
Questo capitolo mi è piaciuto moltissimo. « L’uomo vi si sciolse dentro » poi è sublime, la trovo un’immagine perfetta.
Ho un dubbio, è una quisquilia pignola, ma quando leggo mi faccio le stesse fisime di quando scrivo, abbi pazienza: se del gaudio e tani sono sbirri di lungo corso, com’è possibile che non conoscessero il medico legale? Non sarebbe stato più naturale un « doctor Sapeti, buongiorno, come sta? ». Te l’avevo detto che era una fisima, ma le pippe mentali sono il mio pane quotidiano ?
Davvero un bel capitolo dall’inizio alla fine.
12/04/2018 at 17:05
Ciao B,
che ti posso dire ? Se non che leggere il tuo complimento mi fa davvero felice! Grazie.
Sul discorso del dottore che poteva anche essere conosciuto ai due, hai ragione, anche se in realtà un motivo per essergli sconosciuto potrebbe anche esserci, ma non è essenziale per la storia, quindi avrei potuto fare come dici tu, ma non ci ho pensato.
Auguro anche a te una buona serata e alla prossima!
12/04/2018 at 10:55
Ho atteso che la pioggia si facesse più seria e poi mi sono goduto questo tuo nuovo capitolo.
Buongiorno K.
leggerti con la pioggia mi manda in sollucchero ☺️
Il nostro Tani e le sue visioni, le sfumature orrorifiche,il tizio che si scioglie nella penombra, la scena del cadavere raccontata con abilità e Del Gaudio? Sento che quell’uomo ci riserva qualcosa, chissà…
Voto per il ciondolo, che di curiosità non sono mai sazio.
Brava brava K?
12/04/2018 at 17:01
Ciao William,
grazie grazie!! Sono contenta che il connubio pioggia/capitolo ti mandi in solluchero 🙂
L’uomo col ciondolo ha attirato una certa attenzione, vedremo se la spunta.
Del Gaudio avrà di certo qualcosa da dire, ci sono ancora diversi capitoli, vedremo…
Ti auguro una buonissima serata e ti aspetto alla prossima!
12/04/2018 at 09:45
Buongiorno K,
l’esame autoptico è stato accurato, ma non sembra aver portato a delle svolte. Le visioni del Tani non sono ancora riuscite a risolvere nulla.
La cosa più logica sarebbe proseguire le indagini e interrogare qualcuno, tuttavia l’uomo col ciondolo strano ha inevitabilmente attirato la mia curiosità.
Il capitolo è scritto bene, nulla da eccepire.
12/04/2018 at 16:57
Ciao Fue,
hai ragione, per il momento, non si è ancora giunti a conclusioni utili all’indagine. Ci sarà tempo e modo di approfondire e svelare nuovi indizi.
Vedremo se anche gli altri lettori sceglieranno l’uomo col ciondolo.
Io, intanto, ti ringrazio e ti auguro una buona serata.
Alla prossima!
08/04/2018 at 01:01
“Era una notte scura, una notte senza luna e senza rispetto’.
Cara Keziarica, le evocazioni sono il tuo forte. Mi piacciono tantissimo. Hai una scrittura che ti contraddistingue e che ti dona “carattere”.
Insomma ti fai riconoscere.
Voto l’obitorio.
Ciao
Ilaria
11/04/2018 at 08:20
Ciao Ilaria,
L’essere riconoscibile è uno dei punti a favore di un autore, anche piccolo piccolo, come me. Quindi, grazie. Che altro posso dirti?
Alla prossima!
05/04/2018 at 15:50
Stessa casa. ( anche se così votando ti ho condotto sul dirupo funesto del 50 e 50)
Questo secondo episodio inizia a delineare la storia e dentro c’è anche una prosa poetica che aiuta a raccogliere la fibra dell’atmosfera misteriosa che hai impresso in ogni passaggio, brava.
06/04/2018 at 09:22
Ciao Alessandra,
i tuoi commenti mi piacciono tanto! Non preoccuparti per la parità, se non si sbilancia troverò il modo di far convivere le due opzioni nel prossimo capitolo.
grazie ancora e
alla prossima!
05/04/2018 at 14:42
…una notte senza luna e senza rispetto…
Insomma, una notte maleducata 😀
…Quando riaprì gli occhi, la vittima stava in piedi…
Un caso di chiaroveggenza? Il nostro protagonista è una specie di indagatore dell’incubo?
Inoltre, cos’è successo a casa Stabilini?
Tanti interrogativi, ma è giusto che sia così, siamo al secondo capitolo 🙂
Bene, mi piace.
Ho votato all’obitorio.
06/04/2018 at 09:19
Ciao Fue,
giuro che non è un espediente per infarcire il racconto di personaggi 😉
A casa Stabilini è successo qualcosa di importante, ovviamente, e Tani è un semplice commissario di polizia, con qualche visione che deriva dalla mancanza di sonno, o forse no?
Felicissima che sia di tuo gradimento, spero di non deludere le aspettative.
Alla prossima!
05/04/2018 at 14:11
Voto per la casa: hai accennato a della gente, anche io vorrei sapere chi siano queste persone :). Brava, bel capitolo e interessante l’idea delle visioni. Al prossimo, ciao!
06/04/2018 at 09:15
Ciao Tinarica,
effettivamente mi pare anche giusto voler sapere chi sono le persone dietro il vetro, vedremo se la curiosità degli altri lettori ci porterà a scoprire qualcosa in più su di loro. Non è detto però che, anche rimanendo in casa, li si incontri subito 😉
Alla prossima e grazie per il passaggio!
05/04/2018 at 13:07
Voto obitorio e spero che si trovi in una costruzione all’interno del cimitero ?
L’atmosfera tiene, la tensione c’è… Anche grazie alle “visioni” di Tani e alla penna della scrittrice. Very good, K.
06/04/2018 at 09:13
Ciao Massimo,
grazie.
Un obitorio al cimitero… Non so se ce ne sono, io pensavo a un semplice ospedale, magari nel bassifondi, con luci traballanti e pareti ingiallite dalla nicotina…
Il caro Tani soffre è un insonne cronico, ha strane visioni e tende a non radersi… E’ lui che tiene e che crea tensione, io sono solo il suo tramite 😉
Alla prossima!
05/04/2018 at 13:00
Ciao Keziarica eccomi qui,
davvero un bel capitolo, non deludi mai le aspettative bravissima! È inutile ripetere quanto siano belle le descrizioni, penso che ormai io ti abbia stancato con la solita frase ?
E niente non mi resta che dirti: brava, brava, brava
Ps. Obitorio… aspetto il prossimo capitolo, a presto ?
06/04/2018 at 09:09
Ciao Atharis,
i complimenti non stancano mai, fanno bene al cuore e danno la spinta per continuare e per cercare di far meglio. Ci stanno anche le critiche, molto apprezzate e molto utili, però sentirsi dire brava ha sempre un suo bel perché!
Ti aspetto alla prossima!
05/04/2018 at 10:32
All’obitorio?
Sarà l’insonnia o le allucinazioni che ne derivano, il tuo Tani me lo immagino con le sembianze di Al Pacino in “Insomnia”.
Sarà perché il protagonista soffre di disturbi del sonno, ma l’atmosfera sembra più onirica che reale. Mi è piaciuto molto il concetto di “altrove liquido” per ciò che appare oltre il vetro smerigliato.
06/04/2018 at 09:08
Ciao B,
io, il mio Tani, lo immagino solo un po’ più alto di Al Pacino 😉 Scherzo, Pacino è un gigante del cinema e sono lusingata che il mio personaggio te lo abbia fatto tornare alla mente. Ricordo il film, tutto sui toni dell’argento… Io, le mie scene, le immagino viranti al nero… ma va? 🙂
In obitorio non è detto che debbano andarci la sera stessa…
un saluto B. e alla prossima!
05/04/2018 at 10:18
La «notte scura, senza luna» e, soprattutto, «senza rispetto», è foriera di eventi come quelli descritti in seguito, in ambienti «infestati» da un lampo. Mi piace, oltre al resto.
Ti saluto, e voto per insistere ancora nell’ambientazione della casa.
06/04/2018 at 09:01
Ciao Ercole,
grazie ancora una volta per il commento positivo. Nella mia mente c’è un’immagine chiara delle scene che scrivo, ma spesso non riesco a trasmetterla, sono felice che a te sia piaciuto il mio modo di provarci.
Un caro saluto anche a te e alla prossima!
04/04/2018 at 11:50
Collega.
Ti seguo anche in questa nuova avventura, non posso perdermi le tue chicche da maestra 😉
ottimo incipit.
05/04/2018 at 08:36
Ciao Alessandra,
mi si è allargato un sorriso vergognoso sulla faccia nel leggere il tuo commento. Subito dopo, però, sono stata colta dal panico: farò qualche casino, ho pensato, e rovinerò tutto… 🙂
Sei davvero troppo gentile.
Alla prossima!
02/04/2018 at 18:55
Ciao keziarica!
L’incipit è stato scritto molto bene, curato nei minimi particolari: bravissima.
Sembra quasi di stare con il commissario, hai descritto ogni suo singolo movimento con una tale precisione… anche se avrei voluto scoprire qualcosa in più.
Non è colpa tua, è colpa mia che sono impaziente.
Ho votato per l’uomo.
05/04/2018 at 08:32
Ciao Giovanni,
hai ragione, i piace descrivere, il che, a volte, ruba spazio all’azione.
Ma qualcosa accadrà nei prossimi capitoli, spero di non essere troppo lenta per la tua impazienza 😉
Ci si vede al prossimo!
01/04/2018 at 22:56
Ciao Kezia
Secondo me una donna. Forse uno di quegli amori di passaggio menzionati nel tuo incipit? Chissà. Attendo il secondo capitolo per scoprirlo!
A prestissimo
Ilaria
05/04/2018 at 08:30
E donna sia!
Ciao Ilaria,
non posso parlare degli amori del commissario … Un uomo tutto d’un pezzo, non lo apprezzerebbe.
Grazie per essere sempre presente.
Alla prossima!
31/03/2018 at 19:33
Tra l’altro (ottimo incipit) definire ‘gutturale’ lo squillo del telefono mi sembra ben intonato al clima che segue.
Voto per l’apertura dei due pesanti battenti da parte del collega Del Gaudio.
Un caro saluto
01/04/2018 at 09:04
Ciao Ercole,
grazie. Che altro dire? I commenti positivi mi fanno piacere.
Ho idea che Del Gaudio sia tra i favoriti, vedremo, intanto ti auguro una Buona Pasqua e alla prossima!
31/03/2018 at 11:20
Rieccomi, keziarica. Ho votato per il collega.
Mi piace questo incipit ricco di dettagli, la visione dell’ambiente circostante riflette e caratterizza l’atteggiamento che il protagonista ha verso il mondo. Telefono, orologio, ringhiera, campanello, mi pare di vederlo, il commissario, che scruta tutto, riflette su tutto… forse è per questo che soffre d’insonnia 🙂 o forse questo ne fa un ottimo investigatore.
Ottimo incipit, bravissima!
Ciao, auguro anche a te una cioccolatosa Pasqua, una Pasquetta all’aria aperta e annessi e connessi migliori che puoi immaginare 😀
01/04/2018 at 09:02
Ciao Erri,
grazie. Sono così contenta che ti sia piaciuto!
Mi piacciono i dettagli, lo sai, sono il mio tallone d’Achille e non riesco a liberarmene. Forse, a volte esagero… Ma se poi ricevo questi commenti, mi rincuoro.
Buonissima Pasqua, serena e piena di gioia e risate!
Io domani lavoro, ma sarà una buona giornata comunque.
Alla prossima, Erri, grazie per esserci anche questa volta.
🙂
31/03/2018 at 11:08
Un nuovo avvincente racconto di Keziarica 🙂 che bello 😀
Felice di leggerti, come sempre.
L’atmosfera è noir quanto basta; anche io come il commissario, non vorrei uscire sotto la greve pioggia 🙂
Una Donna aprirà l’austera porta.
01/04/2018 at 08:59
Ciao Fue,
che bell’accoglienza, grazie!
Sei sempre gentilissimo e sono felice di riaverti tra i lettori.
Eh la pioggia, la pioggia. Mi sono innamorata della pioggia.
Alla prossima e Buona Pasqua!
31/03/2018 at 10:22
Una donna.
Ciao, K., ancora un’atmosfera e un commissario fuori dal tempo. Molto suggestivo, questo inizio, ci hai già raccontato molto di questo grigio commissario.
Ho tentato di astenermi ma non riesco, so che ti piacciono tanto le pennellate liriche per dipingere ambienti e situazioni, e ti riescono bene, però qui ne ho notati almeno un paio che secondo potresti rivedere.
« La notte grève nel suo abito scuro » è molto bello, ma grève e appesantito sono ridondanti. Forse potevi scrivere « grève di umidità » o omettere proprio « appesantito dall’umidItà », che si intuisce.
E dopo, non so se è voluto, ma il telefono « che squilla d’uno squillo » mi suona male.
Sarà anche che ci sono davvero tantissimi aggettivi per ogni frase e mi hanno un po’ distratta, non so, non mi ha trasportato davvero nella storia, ma sono comunque curiosa di cosa c’è dietro quella porta dal campanello rotondo.
Delle mie impressioni ne fai quello che vuoi, lo sai, avevo pensato di tenermele ma poi niente, era più forte di me ?
Ciao
01/04/2018 at 08:58
Ciao B,
hai ragione, mi piacciono i particolari e gli aggettivi, magari anche troppo ma, come dici tu, ho provato a tenermeli, ma poi niente.
Prima di cominciare con questo racconto, ho provato a scriverne un altro. Ho scritto il primo capitolo, facendo attenzione a non girare troppo intorno alle cose, a descrivere solo i fatti in divenire… Una schifezza. Non mi ci riconoscevo proprio. Allora ho lasciato perdere e ho lasciato che le idee mi venissero come sempre e come sempre ho cercato di riportarle.
Lo so, sono un po’ pesante in alcuni passaggi, ma non riesco proprio a farne a meno.
Se deciderò di pubblicare qualcosa (ovviamente in self publishing, non oso sperare in nulla di più) darò del filo da torcere all’editor che vorrà farsi carico dei miei scatti 😉
Buona Pasqua B, e grazie per essere tornata e per la sincerità!
Alla prossima!
31/03/2018 at 08:12
Bene, eccomi qui.
Un primo capitolo interessante e ben scritto, ma su questo non c’erano dubbi. Hai saputo ben delineare la personalità del commissario Tani, un uomo vissuto e che soffre di quel terribile disturbo che è l’insonnia. A volte, saper descrivere l’anima è molto più difficile di un’esposizione puramente fisica, e questo non è da tutti.
Seguo naturalmente, e ho votato che sia il suo vice ad aprire quella porta. Chi potrebbe averlo chiamato, di notte, se non lui?
A presto e buona Pasqua.
01/04/2018 at 08:53
Ciao Anonimous,
Buona Pasqua anche a te e mille grazie per il commento.
Non so perché, ma descrivere i tormenti della gente mi viene naturale.
Vediamo chi aprirà la porta, aspettiamo i voti e lo scopriremo.
Felicissima di ritrovarti anche a questo appuntamento.
Alla prossima!
30/03/2018 at 19:04
Ciao keziarica, eccomi. Caspita, un racconto dopo l’altro! Anche questo prende da subito, sai già cosa penso riguardo alla tua abilità nello scrivere. In questo inizio ho molto ammirato i termini precisi con cui restituisci gli ambienti e l’atmosfera nei dettagli. Sembra di essere lì con lui, quasi essere lui. Brava. Ho votato per la donna. A presto, sto per tornare anche io qui con un genere totalmente diverso.
31/03/2018 at 07:55
Ciao Tinarica,
che bello che ritorni , non vedo l’ora di leggere il tuo nuovo racconto, so che sarà un bel racconto!
Ti ringrazio per i complimenti, molto apprezzati.
Allora aspetto il tuo nuovo lavoro e ti auguro Buona Pasqua!!
31/03/2018 at 16:52
L’ho appena pubblicato… Buona Pasqua!
30/03/2018 at 16:39
Voto una donna…
Che dire… Più che leggere si entra in simbiosi con i tuoi personaggi e si vede attraverso i loro occhi…
Buona Scrittura 😀
31/03/2018 at 07:53
Ciao Vivi,
grazie anche a te. Il mio intento è proprio quello, riuscire a far vedere al lettore quello che vedo io, non sempre è giusto, a volte bisognerebbe lasciare al lettore la possibilità di realizzare le immagini attingendo alla propria di fantasia, ma mi piace troppo descrivere, e sono felice che questa mia tendenza non risulti troppo invadente.
Alla prossima!
p.s. Buona Pasqua!
30/03/2018 at 14:27
Ciao Keziarica!!
stavo navigando sul sito in cerca di nuovi racconti da leggere, ho cliccato su questo genere e sono stata attratta dal titolo… Non avevo letto il nome dello scrittore, quindi ho iniziato a leggere la tua storia e ho subito pensato
“Wow, ma quanto è bravo questo qui!” Però più andavo avanti e più mi dicevo “ma il suo stile non mi è nuovo, c’è un qualcosa di familiare” infine ho visto che eri tu, le tue descrizioni, il modo in cui ti concentri su ogni piccolo particolare, ti rende inconfondibile! Il tuo racconto mi piace moltissimo, inizia magnificamente davvero! Bravissima!
Ps. È inutile dire “seguo, aspetto il prossimo capitolo,” perché è una cosa ovvia ?!
…un uomo… a presto ?
31/03/2018 at 07:51
Ciao Atharis,
il tuo è un complimento bellissimo! Risultare riconoscibili al lettore, anche se di una cerchia ristretta come questa piattaforma, è davvero… Bello. Scusa, non riesco a trovare altre parole. Grazie, davvero.
ti auguro Buona Pasqua e ti saluto… Grazie ancora!! 🙂
Alla prossima!
30/03/2018 at 08:47
Una bella notifica mi lampeggia sul tablet: la nuova storia di K!
Buongiorno K è bentornata ?
In questo bell’incipit ti fai riconoscere descrivendo scene e dettagli in modo pregevole e che ormai so ricondurre a te.
Un giallo dalle atmosfere classiche, con tranch e cappelli: fantastico.
Direi di non rompere subito i co***oni a Del Gaudio: facciamo che apre una donna.
Seguo, attendo, adoro etc…
Buon week end
30/03/2018 at 12:06
Ciao Massimo,
grazie per la celerità nel leggere e commentare con tanta gentilezza.
Avevo in mente qualcosa di diverso, ci ho provato, tentando di lasciare fuori le descrizioni a cui tanto sono affezionata, ma non funzionava granché. Ho bisogno di raccontare, di soffermarmi sui dettagli e sono così felice che questo ti piaccia e che faccia riconoscere il mio … Stile?
Alla prossima.
p.s. ho pubblicato primo capitolo anche con l’altro nick, se ti va di leggerlo… 😉
30/03/2018 at 12:06
E visto che l’ho appena pubblicato… ho sbagliato anche account 🙂 che disastro!!
30/03/2018 at 12:25
Un inizio scoppiettante insomma???
Promette bene?