Il ritorno del cowboy: la ballata del signor Cavani

Dove eravamo rimasti?

Cosa vorreste trovare nel prossimo capitolo? Il Poeta Interrotto (80%)

Illuminazioni Maledettiste

L’arredamento della casa del Poeta Interrotto era a dir poco spartano: un tavolo con quattro sedie, un divano scolorito, un armadio di legno e un piccolo cucinotto. La poltrona di pelle screpolata su cui sedeva il padrone di casa completava l’umiltà del monolocale.

“Posso chiederle l’origine del suo inconsueto appellativo?” chiese cortesemente il signor Cavani al Poeta.

Per tutta risposta, l’uomo alzò la mano destra; all’appello mancavano tre dita, il pollice l’indice e il mignolo.

“Purtroppo si tratta di una storia un po’ lunga e dai toni poco faceti” rispose il Poeta, “posso solo dire che riguarda un palco, una sega a nastro e un poema incompleto.”

Nella stanza cadde un profondo silenzio.

Dopo una manciata di secondi, il Nano disse:

“Poeta, so che in questo periodo non tolleri gli estranei. Però siamo sicuri che capirai il perché della nostra non annunciata visita.”

Il Poeta guardò il Nano; i suoi occhi brillavano come tizzoni ardenti.

“Perché quel cialtrone del Profeta non è qui con voi?”

“Beh, ecco, dopo il massacro della balera e i vostri annessi dissapori, abbiamo deciso che non…”

“Baggianate! Egli non è venuto perché è un miserabile traditore!”

“Traditore è una parola grossa” ribatté il Nano, “le vostre strade si sono dovute dividere per motivi logistici.”

“Ancora quella storia del fiordaliso barocco! Lo sapevo! Io…”

“Signor Poeta” s’intromise il cowboy, “capisco gli attriti legati alla vostra, ehm, organizzazione. Ma lei deve comprendere il mio stato d’animo; devo assolutamente trovare la mia Maggie.”

“È di Baudelaire” disse perentorio il Poeta Interrotto.

“Come scusi?”

“Quella sul biglietto. È una poesia di Baudelaire, solo che ne manca una parte:

Bellezza? Dal tuo sguardo infernale e divino

piovono senza scelta il beneficio e il crimine,

e in questo ti si può apparentare al vino.

Hai dentro gli occhi l’alba e l’occaso, ed esali

profumi come a sera un nembo repentino;

sono un filtro i tuoi baci, e la tua bocca è un calice

che disanima il prode e rincuora il bambino.

Il Nano aggrottò la fronte.

“Perché Maggie ha omesso proprio questa parte? Che si tratti di un messaggio in codice?”

Il Poeta alzò le spalle.

“E perché ha citato il primo, ormai desueto, precetto dell’Estetismo Nirvanico?”

Il signor Cavani si coprì gli occhi con le mani.

-Maggie, pensò affranto, in che guaio ti sei andata a cacciare?

*

La porta della stanza si aprì, e uno spiraglio di luce colpì il cranio dorato del buddha squarciando la penombra.

La figura legata alla sedia strinse gli occhi.

“S-sei tu?” domandò con un filo di voce.

Sulla soglia comparve la sagoma di un uomo.

“Perché non me l’hai detto?”

“Arturo, io…”

“Zitta! O forse dovrei dire zitto?”

“Arturo, ti prego, non fare così. Proviamo a parlare.”

La sagoma alzò una mano.

“Ormai è tardi” disse adirato, “il tempo delle menzogne è finito.”

*

Il Nano era pensieroso.

“In che modo Maggie è collegata all’Estetismo Nirvanico?”

Il cowboy scosse la testa.

“Non ne ho idea.”

“Davvero il Poeta è ancora adirato nei miei confronti?” domandò il Profeta cercando di nascondere il dispiacere.

“Te l’ho detto” sbuffò il Nano. “Devi fartene una ragione; lui non vuole più avere nulla a che fare con te.”

Il Profeta Lapalissiano si lasciò cadere sullo schienale della sedia.

“Fluttiamo tutti nel freddo vuoto dell’incomprensione.”

Ignorando il pleonastico aforisma dell’uomo, il Nano disse:

“Anche se oggi l’Estetismo Nirvanico ufficialmente non esiste più, molti dei suoi affiliati ancora praticano i suoi precetti; io credo che il rapitore sia uno di loro. Non solo, la poesia mi fa dedurre che si tratti di un estimatore dell’Illuminismo Maledettista.”

Il signor Cavani aggrottò la fronte.

“Illuminismo Maledettista?”

“Una delle due scuole sfociate poi nell’Estetismo Nirvanico” rispose torvo il Profeta.

“L’altra era quella delle Tautologie Illuminanti” spiegò il Nano, “la prima era gestita dal Poeta, mentre la seconda trovava la sua guida spirituale nel Profeta.”

“Signori” disse il cowboy rigirandosi il cappello tra le mani, “io non ci sto capendo un cazzo. Inoltre, lasciate che vi dica che siete tutti dei personaggi assurdi.”

Il Nano lanciò una risata sarcastica.

“Signor Cavani, deve sapere che queste due scuole di misticità olistica, ebbero notevole successo negli anni settanta. Poi, dopo il buio spirituale degli anni ottanta decidemmo di unire le nostre forze; in un primo momento la nascita dell’Estetismo Nirvanico sembrava aver risollevato le sorti della coscienza trascendentale collettiva.”

“Purtroppo non fu così” intervenne il Profeta mestamente. “Il materialismo morale, il consumismo sfrenato e l’approssimazione artistica hanno pian piano consumato il movimento, e i nostri ideali sono scivolati nell’oblio.”

“Adesso non dare come al solito la colpa all’economia di libero mercato!” sbottò il Nano.

Il Profeta sbattè un pugno sul tavolo.

“Taci Nano capitalista!”

Il cowboy iniziò a massaggiarsi le tempie.

-Forse chiedere aiuto a questi due non è stata una scelta intelligente, pensò mentre cercava di placare la marea di disperazione che sentiva salire dentro di sé.

Nel prossimo capitolo inizieranno le indagini vere e proprie. Da dove cominciamo?

  • Dalla caduta dell’Estetismo Nirvanico (33%)
    33
  • Dall’oblio spirituale degli anni ottanta (22%)
    22
  • Dagli adepti degli anni settanta (44%)
    44
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58 Commenti

  • Ciao Fue. Devo dire che è stata davvero una buona idea iniziare a leggere questo racconto. Già al secondo capitolo, con l’ingresso in scena del nano e del profeta, ero completamente preso dallo svolgimento della trama. Ti faccio i miei complimenti per la scrittura e ti seguo con immenso piacere in attesa dei prossimi sviluppi. Ho votato per la caduta dell’estetismo nirvanico

  • Ciao!
    Son passata per altri racconti humor tanto per farmi un’idea su come funziona questo genere nella mente di altri pseudo scrittori e mi sono imbattuta fortunatiamente in quel nonnino contastorie del signor Cavani. I tuoi personaggi hanno un volto, me li vedo mentre si muovono e parlano; davvero un racconto ben scritto e divertente! Seguo con piacere!

  • Ah, che soddisfazione, per una volta, togliere qualcuno dal triplo pareggio… sperando di non aver fatto danni anche così 😀 😀
    Ciao, FueGod!
    Mi ha intrigato particolarmente la parte in cui Arturo corregge “zitta” in “zitto”… spero non tenga prigioniera/o Maggie 😀
    Mi piace leggerti, lo sai, e questo rende ancora più grave che ormai non lo faccia con la dovuta costanza. Parafrasandoti, direi che sono un pigro lettore e un pigro “scrittore”.
    I tuoi personaggi sono fantasiosi, esilaranti, e la profondità dei loro dialoghi, così profonda che confina e si confonde col puro nonsense 😀 , sono divertenti e sofisticati, due cose che, nelle giuste proporzioni, apprezzo. Però, qualche volta ho l’impressione che i dialoghi “filosofici” prendano troppo spazio, nel senso che non sempre sono giustificati dalla necessità di sviluppo della trama. Per carità, se ci limitassimo a scrivere l’essenziale, compileremmo diari di bordo, piuttosto che raccontare. Però, personalmente, in un racconto di soli cinquantamila caratteri (e sappiamo quanto pochi siano) avrei preferito dissertazioni un po’ più scarne.
    Opinioni, come al solto 🙂
    Ciao, a presto

    • Ehi JAW, sei giunto dalle profondità siderali per ristabilire l’ordine cosmico della storia!
      Grande 😀
      Hai ragione, dovrei sfoltire le digressioni, ma quelli che stanno parlando sono il Profeta Lapalissiano, il Poeta Interrotto e il Nano! Voglio dire, come potrei censurarli 😀 😀 ?
      Però sì, appena riesco a scrivere il prossimo capitolo virerò verso una narrazione più “action”.
      Ciao JAW, buona giornata e a presto!

  • Eccomi. Ho letto i tre capitoli di seguito e posso affermare (nel caso che qualche tuo lettore, a differenza di me, legga i commenti degli altri) che anche leggendo tutto senza soluzione di continuità non si capisce una mazza fionda. Che poi che ci frega di capire i dettagli? Basta cogliere il senso, o meglio la sensazione che vuoi comunicare.
    Fammi dire una cosa sulla tua bio: ti definisci avido lettore e pigro scrittore, ma in un anno e mezzo hai scritto su questo sito già sei (6) racconti, non so quanti su Wattpad. Io mi considero un avido lettore perché viaggio su una media di dieci/dodici libri l’anno, ma ho scritto qui, e solo qui, cinque racconti in quattro anni. Mi chiedo, fatte le (in)debite proporzioni, quanti libri leggi in un anno. La domanda retorica non richiede una risposta, anche perché non avrei modo di verificare.

    • Ciao Napo, bentrovato.
      Hai ragione, che caspio ce ne frega se non ci si capisce nulla? Se riesco a comunicare le sensazioni, ne sono ben lieto. Anche di senso, in questo racconto di Nani e dubbi profeti, non so quanto ce ne sia. Ma forse anche nel mondo fuori da questo pc non c’è granché da capire.
      Sono un pigro scrittore perché potrei sfruttare meglio il tempo che ho per scrivere anziché caszeggiare. Anche se già lo faccio quando scrivo in effetti. Ma tant’è.

  • Io tornerei alle origini: gli adepti dei Seventies, Con quel Buddha, poi, non me la conta giusta
    La tua abilità a tenre in memoria e riutilizzare, con sagaci sprizzi qui e là, le opzioni non scelte dei racconti passati è una forma d’arte quasi sublime. E un po’ tautologica 😉
    Quindi ora c’è anche un cambio o una mistificazione di genere in gioco?
    Sappi che tra un po’ anche io dovrò massaggiarmi le tempie, esauste nel tentativo di intuire cosa stia succedendo in questa storia.
    Tutto molto arguto, ma la triade maledetta de “Il materialismo morale, il consumismo sfrenato e l’approssimazione artistica” è un capolavoro, a mio modesto avviso :lol

    • Ciao Bef,
      immaginavo apprezzassi la triade. Anche se forse l’accusa al Nano Capitalista ti avrà fatto sicuramente ridere 😀
      Per quanto riguarda la mitica arte del riciclo degli avanzi del frigo, diciamo che mi serve una volvola di sfogo per la mia immane e malata fantasia 😀
      Non massaggiarti le tempie, come ho detto in altri commenti, il cowboy è il protagonista, e il nostro scopo è quello di farlo ricongiungere con la povera nonna Maggie. Tutto il resto è semplice contorno 😀

  • Ciao Fue eccomi qui,
    Ahahahahaha ho riso tantissimo quando il cowboy ha detto quella frase rigirandosi il cappello tra le mani, non posso citarla se no il messaggio va in moderazione ?, bellissima! Comunque la storia diventa sempre più interessante e il mistero s’infittisce sempre di più ? sono davvero molto curiosa, voglio sapere alla svelta che cosa è successo a nonna maggie ?!
    Ps. Anni 70… aspetto con ansia il prossimo capitolo a presto ?

  • Ciao Fue,
    ti ho mandato, senza volere, in parità… 🙂 Ma i seguaci degli anni ’70 mi attiravano troppo.
    La confusione volutamente creata con questo capitolo, getta fumo negli occhi e tenta, in modo subdolo, di mascherare quel zitta/zitto che sta a metà strada dell’episodio. In altra veste potrebbe anche, la confusione, fungere da cornice allo stesso nodo dell’episodio… Non so neanche cosa sto scrivendo, che fossi seguace anch’io di una qualche corrente derivata? Boh!
    Bravo Fue, i tuoi scritti non lasciano mai insoddisfatti!
    Alla prossima!

  • Rieccomi, FueGod. Ho votato il poeta.
    Il tuo universo comincia a essere così pervasivo che ho l’impressione di avere già votato per il “poeta interrotto” in qualche storia precedente 😀
    Ogni tuo capitolo ha il sapore autentico della filosofia da bar dopo due 0.40… e forse anche qualche amaro 😀 😀 😀
    Ah ah, scherzo, mi piacciono moltissimo i dialoghi di questo tipo e trovo che non sia per niente facile scriverli.
    Una piccola osservazione di formattazione: in alcuni casi ho trovato difficoltoso seguire il dialogo quando lo stesso protagonista parla a più riprese: l’andare a capo tra una battuta all’altra mi predispone ad “ascoltare un personaggio diverso”. Quello della formattazione è un tema che trovo ostico, perché non ho ancora trovato un insieme di regole che mi convincano appieno, però potresti considerare la possibilità, almeno in alcuni casi, di non andare a capo quando parla la stessa persona.
    Poi, lo sai, è tutta una questione di gusti e abitudini 🙂
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana.

    • Sono quasi sicuro che tu all’epoca abbia votato per lo Scienziato Grunge 😀
      Per la formattazione, ho visto che sono valide ambedue le forme, sia andando a capo che non (in quest’ultimo caso talvolta con la virgola o meno). Non so, come hai detto tu è una questione di gusti e abitudini. Forse andando a capo potrebbe avere l’effetto che dici tu. Ora provo a giocare sulle formattazioni 🙂
      Ciao Erri,

      a presto e buona settimana anche a te.

  • Oddio ciao Fue! Non mi è arrivata la notifica, per fortuna che ti ho pensato e sono passata da queste parti, rischiavo di perdermi questo bellissimo capitolo!! Chiedo venia!!
    Forse mi sbaglio ma il cowboy sembra avere un lato dolce, boh mi dà questa sensazione, carino lui! Hai inserito parecchie cose che mi intrigano, soprattutto questo poeta interrotto, è normale che ora voglio saperne di più, così come voglio sapere che fine ha fatto la povera maggie! Bravissimo, aspetto il prossimo capitolo a presto ?

  • Assolutamente il poeta interrotto!
    Ciao Fue,
    ma come ti vengono? Te l’ho già domandato, lo so, ma i tuoi personaggi, e le situazioni assurde in cui li collochi, mi stupiscono sempre.
    Questo tuo racconto apre una breccia nel muro del pregiudizio. Il povero signor Cavani, che pareva tanto disinibito e privo di remore è, invece, un uomo innamorato e un nonno amorevole… E io che ho anche dubitato che fosse vestito, seduto in cucina a chiacchierare con la famiglia… Che disdetta!
    Alla prossima!

  • Ciao Fue eccomi qui,
    Gran bella storia, promette bene! I dialoghi mi sono piaciuti moltissimo, il nonno è epico ? e i bambini sono qualcosa di fantastico! Bravissimo! Sono curiosa di sapere dove si trova nonna Maggie!
    Ps. Rapitore, mi piacciono molto i rapitori!! Comunque seguo e aspetto il prossimo capitolo, a presto ?

  • Eccolo lì!! Il cowboy, finalmente torna alla ribalta!
    Ciao Fue,
    Bentornato!!
    Una famiglia allargata, un nonno disinibito e una nonna, che non è una nonna, scomparsa… gli elementi per un buon racconto d’avventura ci sono tutti e io aspetto il seguito.
    Alla prossima!
    Anch’io, come Bef, mi sono chiesta se il Cavani fosse o meno vestito?

  • Un biglietto d’addio: nonna Maggie può sopportare tutto, ma quando ha sentito Cavani dire alla figlia, giustamente innervosita, « è perché ti manca un uomo », concetto che ha evidentemente inculcato nelle menti malleabili dei pargoli (Vd sopra: è la zia cattiva perché non maritata), allora la povera e indignata Maggie ha detto basta. ?
    Te lo ripeto: j’adore ?
    Ciao

    P.S. Per tutta la durata della lettura mi sono chiesta se il cowboy fosse vestito, sotto al cappello ??

    • Ahahahah ma certo che è vestito, sta pur sempre con i suoi nipoti 😀 😀
      Anche se in effetti me lo sono chiesto anche io 🙂
      Sappiamo bene che il sig. Cavani ha una particolare dipendenza per l’accoppiamento, sia fisico che spirituale, quindi non c’è da sorprendersi per le sue parole: lui probabilmente senza il suo quotidiano “passatempo” impazzirebbe, perciò ai suoi occhi tutti i problemi del mondo dipendono da quello.
      E forse anche le varie nonne a pensano come lui, dato che vivono tutti insieme sotto lo stesso tetto in pace e armonia.
      A parte la povera Berenice che deve studiare.

  • Da vero stalker eccomi qui a darti il bentornato.
    Che bella e idilliaca scena…ci vorrebbe un biglietto di un rapitore per rovinarla ??
    Chissà se hai spinoffato altri personaggi di bartender… curioso di sapere se la incontreremo nei prossimi capitoli ???

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