Un uomo con un caso
La giornata del commissario Santoro cominciò storta dal primo sorso di caffè.
Di un dito di espresso, mezzo gli finì sul polsino della giacca. Sciorinò il nome di una dozzina di santi direttamente dal mese di febbraio del calendario di Frate Indovino affisso dal muro e con gesti frenetici e imprecisi cercò di tamponare il danno con un fazzoletto di carta mentre la macchia si estendeva beffarda sul fresco lana grigio. Era troppo tardi per cercare una giacca che non gli tirasse sul davanti, per cui si limitò a contenere i danni. Appena entrato a fatica in macchina, si ricordò che a metà mattina aveva appuntamento con il questore, per cui, in mancanza di un calendario da cui prendere ispirazione, recitò il nome di un paio di martiri a cui era devota sua madre, giusto per non fare torto a nessuno.
Appena messo piede in ufficio, urtò con il piede la fotocopiatrice e snocciolò nomi fino a metà marzo. Il suo vice, tale Russo Antonio, detto Uncino, che lo stava raggiungendo per fargli firmare le ferie, pensò che fosse opportuno ritentare più tardi, se non altro per dargli tempo di finire i santi del mese. Con movimento a parabola, dribblò la figura pachidermica del superiore che zoppicava, come se tra lui e la fotocopiatrice, davvero fosse stato lui ad avere la peggio, e si fermò alla scrivania del collega, dondolando la testa per indicargli il capo.
Santoro, ignaro di essere protagonista di una scenetta comica raggiunge borbottando la sua scrivania, strizzandosi nella porta dell’ufficio e lasciandosi poi cadere con un sospiro possente sull’amata poltrona dal fusto rinforzato.
Non era passata mezz’ora che venne disturbato.
Santoro alzò gli occhi e vide un signore con il volto raggrinzito, vestito come la domenica in chiesa che sulla soglia della porta spalancata, bussava la nocca dell’indice secco sul vetro. Un odore di borotalco e tessuto appena uscito dalla naftalina gli arrivò alle narici.
“Sono qui per sporgere denunzia,” disse il vecchio, con le spalle dritte come sull’attenti.
“Guardi che non le deve fare a me le denunce, c’è l’appuntato giusto all’ingresso,” rispose Santoro scocciato. Era riuscito a non muoversi di una virgola, ma con la punta della penna per aria enfatizzava il concetto.
“La mia denunzia è siffattamente importante e va riportata al maggiore di grado. Mi è stato indicato il suo nome,” replicò il vecchio.
Santoro lo guardò più attentamente. Quello aveva addosso la caponaggine di uno che non se ne sarebbe andato. Tirando un sospirò che sembrava la bora di Trieste, il commissario si riaccomodò sulla poltrona e cedette, facendo al vecchio un cenno verso la sedia. Il vecchio puzzava di rogne, quello era certo, ma almeno rogne diverse dalle scartoffie che gli stavano davanti al naso e che accantonò con finto zelo.
Magari mi faccio pure una risata, pensò Santoro, appoggiando l’estesa schiena alla poltrona.
“Devo sporgere denunzia,” iniziò il vecchio.
“Questo si era capito. Chi vuole denunciare?”
“Ignoti.”
“’ncominciamo bene,” disse Santoro a mezza voce. “E per cosa li denunciamo questi ignoti?”
Il vecchio sembrò prendersi un momento, come se improvvisamente si fosse scordato il motivo della sua presenza lì. Invece si stava solo gonfiando come un mantice.
“M’hanno rubato la mia Musa.”
“Quindi è un rapimento,” chiese Santoro. Si sporse verso il vecchio, ora che la cosa diventava interessante.
“Esatto, un rapimento!” sentenziò il vecchio, solenne. “Del più infimo genere.”
“Ne esistono di non infimi?” chiese il commissario, ora sospettoso.
“La bassezza umana non conosce limiti. Lei come rappresentante della legge, dovrebbe ben esserne a conoscenza.”
Santoro lo guardò di sbieco. Il vecchio sembrava declamare risposte come un pessimo attore, tanto più convinto di sé, quanto più scadente è la sua arte.
“Questa persona, questa Musa, vive con lei?”
“Sempre!”
“E’ la sua badante?”
“Ella mi assiste giorno e notte in questo cammino tribolato.”
“E quando l’ha vista l’ultima volta?”
“Ella era con me e poi l’ho vista altrove.”
“Si è licenziata?”
“Non avrebbe avuto motivo di lasciarmi.”
“Non è che lei ha allungato le mani? Magari alla sua età si sente ancora giovane, non so se mi spiego.”
“Non si spiega per niente!” Il vecchio picchiò un pugno sul tavolo.
“Si dia una calmata, vecchio. Arrivi al sodo perché per ora questa mi sembra solo una marea di chiacchiere da demenza senile!”
“Se lei non ha tempo per me, andrò a fare denuncia altrove!”
“Bene, non la trattengo. Buona giornata!”
E senza scomporsi riprese in mano le scartoffie che aveva abbandonato poco prima.
Nel prossimo capitolo:
- Il vecchio scompare (43%)
- Il vecchio torna alla carica (57%)
- L'incontro con il questore (0%)

02/03/2019 at 10:47
Questo giro non voto O.o sono completamente spiazzata e non ho assolutamente idea di dove potrebbero portare le tracce XD
22/02/2019 at 08:35
Ciao Aiels,
molto divertente questo capitolo, peccato che il tempo trascorso dall’ultima pubblicazione mi abbia lasciato un po’ indietro con la storia… sono felice che tu abbia comunque ripreso ora, piuttosto che fra anni.
Ora aspetto di leggere il finale e ti auguro una buona giornata.
Alla prossima!
p.s. dalla Pamela
25/02/2019 at 12:15
Ti ringrazio per il commento. Me la sono presa comoda per vari motivi, lavoro, altri libri da pubblicare e soprattutto l’aver perso un pò il polso della storia, che nella mia testa era partita con il botto e poi sulla carta si è rivelata un cerino (ihihi). Siccome detesto lasciare le cose a metà sono tornata e conto di finire, spero non con tempi biblici.
Intanto grazie. Ci risentiamo per il finale se vuoi! 🙂
07/12/2018 at 22:44
Bellissimo!
Molto divertente, un buon ritmo e perfino con un vero mistero. Mi piace veramente moltissimo!
Ho votato per il sopralluogo al cimitero.
06/12/2018 at 16:39
Voto per il sopralluogo al cimitero.
E per solidarietà tra i generi. 🙂
Ps.- ho letto solamente questo capitolo. (per adesso)
07/12/2018 at 14:59
Grazie della fiducia allora.
🙂
a.
20/10/2018 at 08:14
Divertente 🙂
“…annegare il dolore di avere qualcosa da fare” è solo una delle frasi che mi sono piaciute.
Il contrasto tra il carattere e l’atteggiamento “investigativo” dei due protagonisti genera comicità, senza sfociare nella caricatura.
cerchiamo Taglione ma…
18/10/2018 at 08:41
Ciao Aiels,
interessantissimo anche questo episodio, ben scritto e divertente.
Mi ero persa il sesto, ma ho recuperato.
Ho scelto di sentire la mamma della Rosa e, ahimé, ti ho mandato in parità. Arriverà qualcuno a rimettere a posto le cose 🙂
Alla prossima!
07/12/2018 at 15:00
Arrivo con calma, ma arrivo. Alla fine la mamma della Rosa ha il suo momento e io quando trionfa la parità solitamente faccio come mi pare 😉
Grazie dei complimenti!
A presto.
a.
17/10/2018 at 20:53
Ma veramente il vecchio è morto? Ciao, aiels. Scrivi bene e non riesco a capire come sia possibile che io ti legga oggi per la prima volta. Mi è rimasta un po’ fumosa la scena della casa invasa dagli scolapasta, perché non ho ben capito dove sono (direi fuori, ma poi mi pare di capire che ce li ha anche dentro casa), come ci sono finiti (l’incidente dell’Ape è un po’ vago, come causa) e tutto sommato anche quel che gli dice il questore per allarmarlo così tanto (gli parla di un incidente e lui si aspetta di trovare la casa demolita?). Detto questo, constato che i tuoi carabinieri sono certamente più ottusi dei miei 😀
La lettura è sempre gradevole e alcuni passaggi, vedi ad esempio quello del “giornaletto”, sono esilaranti e resi veramente bene.
Insomma, brava!
Ciao, a presto
07/12/2018 at 15:15
Ciao,
grazie per essere passato e per i tuoi appunti che sono d’aiuto per cercare di mettere a fuoco meglio la storia. Io scrivo a caso, quindi è più che probabile che qualche passaggio sia macchinoso. Comunque gli scolapasta sono fuori, e no, confermo che tutta la scena ha poco senso, ma in qualche modo la vedo centrata per il tipo di situazione.
A presto.
a.
10/10/2018 at 11:55
Ciao Aiels
non c’è che dire, Uncino è, a sua insaputa, un po’ “fantozziano”. Meno male che al commissario non manca l’acume del mestiere.
scolapasta.
PS non sei più venuta a trovarmi 🙁
03/10/2018 at 10:35
Ciao Aiels
capitolo carino 🙂
le frasi:
” …incassò il pedale dell’acceleratore sul fondo dell’auto” potrebbe scorrere meglio così: “pigiò fino in fondo il pedale…”
“inchiodò la macchina…”anziche “…e la macchina si fermò”
scoperta
03/10/2018 at 10:09
Ciao Aiels,
un bel capitolo, ben scritto e divertente. Attendo il sesto.
In effetti… perchè non è andato dal nipote carabiniere?
Alla prossima!
28/09/2018 at 17:05
“Torna in ufficio di gran carriera per parlare con il vecchio.”
Ciao aiels,
ho scoperto e recuperato ora i primi quattro capitoli del tuo racconto, attirato anche dal genere humor che è uno dei miei preferiti. Condivido con Louise l’idea che sia un genere particolarmente difficile: personalmente penso che non riuscirei a scriverne neanche mezza riga; proprio per questo apprezzo molto chi si cimenta in esso.
Mi sta piacendo la caratterizzazione dei personaggi; solo un po’ eccessiva, a mio parere, la fissazione costante sui santi da parte di Santoro (nome azzeccato, a proposito XD): all’inizio diverte, ma alla lunga stufa un po’ (è solo un giudizio personale però).
Sei riuscita a strapparmi qualche piacevole risata comunque, perciò voglio seguirti 🙂
Buona giornata e alla prossima!
28/09/2018 at 12:32
Ciao
Hai scelto un genere difficile, comico dentro un giallo.
Santoro ritorna a parlare con il vecchio, che è veramente bizzarro 🙂
PS qua è là vedo che ti scappa una ò al posto di o.
28/09/2018 at 14:14
Ciao!
ti ringrazio per l’appunto.
Anche io che ho ri-riletto ora, ho trovato cose che mi hanno fatto accartocciare le unghie. Sono sbadata e ne pago le conseguenze! Mea culpa, mea culpa..blalbabla.
Quanto al genere difficile, sto ancora decifrando il sottotesto insito, e ho due opzioni:
1. è un genere difficile, e tu stai miseramente fallendo;
2. è un genere difficile, ma sorprendentemente, riesci a stare a galla.
Siccome oggi è venerdì, ho deciso che intendi la seconda.
Attendo smentite vigorose, se non è il caso.
Grazie di essere passata.
Il vecchio è decisamente bizzarro, ma non quanto lo vorrei. Mannaggia.
a.
12/06/2018 at 09:24
Ciao Aiels,
mi sono persa un capitolo… L’ho letto oggi, poco male. Tutto fila liscio, il vecchio deve aver inventato uno scolapasta particolare che scola chissà cosa oppure è solo tutto matto, cmq sia potrebbe aver riempito la casa del commissario con le sue invenzioni, per attirarne l’attenzione o perché è pazzo, appunto.
Ti è scappata una ripetizione, ma per il resto bravo.
Alla prossima!
28/04/2018 at 16:32
Eh beh, il numero spiegazzato di playboy mi sembra la scelta migliore, visti i toni ironici del racconto ?
27/04/2018 at 09:41
Buongiorno Aiels,
Il racconto continua a piacermi, mi piace il genere e anche come descrivi personaggi e situazioni.
Attendo curioso.
(PS. Delitto Erotico l’ho scritto col mio Nick: è uno spin off del mio precedente racconto)
23/04/2018 at 16:51
Il giornale della parrocchia: mi sembra perfetto.
Santoro che ha in testa posto solo per il fastidio mi piace molto, anzi no, non mi piace però mi piace… ci siamo capite insomma!
Quel finale di sfida silenziosa è delizioso.
23/04/2018 at 14:36
Rieccoci aiels
Visto il secondo capitolo, ti ripeto, non è male nell’impostazione, mi piace come hai caratterizzato Santoro, ti ripeto, per me che di Montalbano conosco vita, morte e miracoli, ci siamo troppo vicini, tutta l’impostazione.
In ogni caso, ogni scritto deve avere una sua dignità per la quale ti continuerò a leggere e vedremo.
nel frattempo, ti consiglio, se posso, vatti a leggere una qualunque delle storie di Camilleri su Montalbano e poi fammi sapere.
A presto, ciao
pienne
22/04/2018 at 19:19
Ciao Aiels?
Se devo essere sincero, non posso dire che mi faccia impazzire, così, superficialmente, leggendola d’un fiato, si potrebbe pensare ad una brutta copia del venerabilissimo Montalbano, gli stessi toni, le stesse pause e le stesse battute.
Non saprei, sono curioso di vedere come prosegue nel prossimo capitolo, in questo c’è realmente troppo poco materiale per dare un giudizio reale.
23/04/2018 at 14:25
Ciao,
certo che devi essere sincero. Anche se dopo il tuo commento e un’immeritato paragone con Montalbano (che aihmè conosco poco), potrei iniziare ad andare in giro a tirarmela con la corda!
Spero avrai voglia di leggere altri capitoli e dirmi sempre cosa ne pensi sinceramente.
A presto.
17/04/2018 at 18:35
Complimenti, a mio parere il genere umoristico è tra i più difficili da trattare, ma devo dire che questo incipit mi ha piacevolmente intrattenuto 😉
23/04/2018 at 14:22
Grazie del commento, che purtoppo non mi è stato modificato. Spero che il racconto ti intrattenga anche nei prossimi episodi.
A presto.
08/04/2018 at 11:54
Ehi Aiels, che fine avevi fatto? 🙂
Stavo per sporgere denunzia 🙂
Lieto di rivederti qui.
Il vecchio scompare, così il commissario si sentirà un po’ colpevole di averlo mandato via.
Ed elencherà altri santi e mertiri del calendario che non ha.
Molto divertente, brava.
09/04/2018 at 09:37
Ciao Fue,
sono stata in letargo, lo ammetto. Vediamo se mi sono arrugginita o se ho ancora delle cartucce da sparare.
Grazie di essere passato.
Alla prossima.
08/04/2018 at 08:21
Grande incipit! Divertente e ben confezionato. Bravo o brava, non so bene, ma complimenti!
Ciao Aiels,
sono felice di essere incappata nel tuo racconto e di aver deciso di leggerlo, mi hai fatto ridere e far ridere a parole non è per niente facile.
Perciò ti seguo e aspetto di capire cosa è capitato davvero al vecchio che, nel frattempo, è scomparso (almeno secondo il mio voto) 😉
Alla prossima e buona domenica!
09/04/2018 at 09:35
Grazie mille della fiducia e dei complimenti.
Felice di averti fatto ridere. La cosa mi rende felice, sappilo.
Alla prossima!
06/04/2018 at 18:51
Il vecchio torna alla carica.
Quando ho letto “Aiels” sotto la notifica di una nuova storia, mi si è allargato il sorriso. Mi sei mancata, altro che broccoli! 🙂
09/04/2018 at 09:30
Ohhh, ecco! Grazie per la stima e la fiducia. Sono commossa.
06/04/2018 at 16:58
Ciao Aiels,
Appena ho letto il titolo mi sono fiondato, e ho fatto ben ?
Mi piace molto. Punto.
Voto per il ritorno, seguo, attendo e blablablá.
Nell’attesa guardo il calendario di frate indovino ???
Ciao
09/04/2018 at 09:29
Ciao Massimo,
grazie mille per la fiducia. Per il calendario di Frate Indovino ti consiglio la sezione con le barzellette in basso a destra del mese. Scoprirare cose.
alla prossima!