Dove eravamo rimasti?
Nascondino?
Jan poggiò la testa alla corteccia di una betulla e chiuse gli occhi. All’esterno faceva molto freddo. Immerso nel silenzio del prato, il battito del suo piccolo cuore si fece via via più forte; Jan sincronizzò il suo respiro con esso. Un numero per volta, al ritmo del suo cuore.
Era l’ennesima giornata senza sole. Ne aveva viste parecchie in quegli anni. Mentre teneva gli occhi chiusi Jan percepì un piccolo cambiamento nel suo battito. Una pulsazione più veloce delle altre. Come se qualcosa lo preoccupasse. Quando finì di contare, diede uno sguardo all’ambiente circostante.
Hai già vissuto tutto questo.
Un dejà vu. Senza badarci molto, il ragazzino si addentrò nella foresta.
Ricorda i passi. Ricorda dove ti recasti l’ultima volta.
Sapeva dove cercare: presso le rovine del vecchio mulino. Jan si avvicinò al rudere. Il rumore dell’acqua scrosciante nascondeva quello dei suoi passi. Ma man mano che si avvicinava, il suono dell’acqua emetteva uno strano ronzio. Qualcosa stava cercando di farsi strada nella sua testa.
Entra nel mulino.
L’ingresso era buio, come sempre. Il cielo nuvoloso impediva di osservare gli interni. Il piccolo frugò nelle tasche e ne tirò fuori una torcia. Il fascio di luce tagliò l’oscurità; però era più debole del solito. Le batterie si stavano scaricando.
Quando l’ho usata l’ultima volta?
La luce illuminò vecchi mobili. Macchinari arrugginiti. Il macinatoio.Un angolo coperto di assi di legno, stranamente senza polvere.
C’era un bambino laggiù.
Jan si stupì di questi pensieri. Forse la stanchezza e la paura di essere rimproverato dalle inservienti lo stava rendendo ansioso. Eppure, una strana sensazione lo persuase ad avvicinarsi proprio a quell’angolo della stanza. La luce schiarì lo spazio: c’erano macchie di sangue secco.
Erik
Chi era Erik?
Il tuo amico. Non doveva finire così. Perché lo hai lasciato morire?
Jan uscì dal mulino. Che diavolo gli stava succedendo?
Hai trovato la mappa. Qualcuno l’ha lasciata sul tuo letto seguendo le tue istruzioni. La disegnasti proprio tu, e poi chiedesti ad un bambino piccolo di fartela trovare senza dire niente.
Una mappa. Un ricordo seppellito nel profondo del suo inconscio riemerse dolorosamente. Non era una mappa. Era LA mappa.
La X segna il bunker. Il Corridoio del Silenzio è abitato dal Cacciatore.
Al termine delle visioni, il ragazzo si ritrovò inginocchiato, con i palmi delle mani fisse sul terreno umido. Perché aveva dimenticato tutto ciò? Cosa era successo?
Il bunker. Devi raggiungerlo.
Erano le sette di sera. Le inservienti avrebbero chiamato a raccolta tutti gli ospiti dell’Istituto. Doveva fare in fretta. Avrebbe detto che si era perso durante nascondino. Poteva capitare. Senza alcuna esitazione, Jan corse verso la scogliera impressa nei suoi ricordi.
***
Quando lo vide, il buio stava avvolgendo con le sue spire tutta la terra. La minuscola torcia del ragazzino avrebbe retto ancora per poco. Fece attenzione nel calarsi dall’altura. L’infrangersi delle onde e il vento forte rendevano ancora più spettrale il luogo. Entrato al suo interno, Jan sentì che un impulso inspiegabile lo guidava per i corridoi. Non era mai visto quei luoghi. Eppure, ci era già stato. Una luce in fondo a un corridoio gli indicò ciò che stava cercando.
Quando vide il corpo di Erik, steso sul lettino, gridò per la paura. Quando la revulsione scomparse, Jan si avvicinò al ragazzino. Un occhio era stato inciso sul ventre. Il mondo che fino ad ora conosceva crollò come un castello di carte intorno al ragazzo. Tutte le certezze sull’Istituto, sulle inservienti e sul Preside furono spazzate via.
Allontanandosi dalla camera incappò nella stanza degli schermi. Controllavano ogni cosa. Quei ricordi lo avevano guidato lì. Forse ci era già stato. Ma se c’era già stato, perché non ricordava nulla? Cosa aveva visto la prima volta? Poteva darsi che Erik non era stato il primo ragazzo vittima di un folle omicida.
Jan cercò di mettere assieme gli indizi che aveva a disposizione. Aveva dimenticato certe cose. Queste memorie erano riaffiorate quando aveva visitato il mulino. Un ricordo chiave era la creazione di una mappa, che lui stesso aveva disegnato e fatto in modo di poterla ritrovare in seguito. Il problema era che non rammentava assolutamente di aver mai posseduto una simile carta. I ricordi lo avevano portato nell’edificio in cui si trovava. Anche il modo in cui vi era arrivato era strano: come se sapesse già la strada. Dentro, aveva rinvenuto il cadavere di un ragazzo. Non uno qualsiasi, ma Erik, quello che secondo la sua mente era uno dei suoi amici. Anche se lui non lo aveva mai visto prima, l’istinto gli suggeriva il contrario. Gli schermi. Qualcuno sorvegliava l’Istituto. Forse da molto prima che Jan vi entrasse quando era in fasce.
Sicuramente gli era capitato qualcosa. Una malattia, un trauma, qualcosa doveva essere successo. Non aveva avuto visioni, ma ricordi. Qualcosa gli impediva di andare oltre. Sicuramente poteva riesumare altri eventi del passato. Il problema era come.
Jan non ha ancora recuperato tutti i suoi ricordi. Quale parola descriverà il prossimo episodio?
- Tradimento (17%)
- Fuga (17%)
- Verità (67%)

02/01/2019 at 16:24
Ciao Yaniv,
ho votato verità perchè anche leggendo i commenti sotto sembra che ce ne sia proprio bisogno, continuo a seguire con grande curiosità!
Nel caso ti fossero utili notifiche di sviste, segnalo:
“Non era mai visto quei luoghi.”
A presto!
10/12/2018 at 11:21
Ciao Yaniv.
Un buon capitolo.
Hai reso la sensazione di smarrimento di Jan.
Nella prima parte occhio alle ripetizioni, per esempio la parola “acqua” è stata scritta in maniera ravvicinata.
Per il resto la tua scrittura è sempre molto scorrevole.
Ho votato per la verità
Ciao!
Ilaria
09/12/2018 at 19:56
Buonasera Yaniv, ho votato tradimento. Perchè? A dire il vero, non lo so. hai messo in campo moltissimi elementi ed hai seminato dubbi da vero horrorista, quindi nell’incertezza di tutto, un tradimento ci potrebbe anche stare. Capitolo che a me è piaciuto molto con lo sdoppiamento del labirinto (bunker-mulino) e il deja-vu delle esperienze, ricordi mascherati da visioni. Maschere che svelano altre maschere. Come puoi ben immaginare, lo apprezzo molto.
07/12/2018 at 22:21
Episodio transitorio, certo più riflessivo che dinamico. Per questo motivo ho votato fuga… c’è bisogno di un po’ d’azione.
08/12/2018 at 19:41
Sì, diciamo che questo episodio doveva necessariamente essere più lento, ma è tutto terreno preparatorio per i prossimi. Se vuoi dinamismo, stai certo che lo avrai…. ?
07/12/2018 at 10:22
Ciao Yaniv,
perdonami, ma è passato parecchio tempo e non ricordo benissimo quel che è accaduto in precedenza, ho riletto l’ultimo paragrafo del capitolo precednte e mi pare di capire che, in questo episodio, Jan stia ricordando qualcosa di terribile. Credo sia diventato un aiutante del predatore, accade spesso, mi ci ha fatto pensare il commento di lilbackwood…
Vorrei scoprire la verità, ho votato questa opzione.
Alla prossima!
08/12/2018 at 19:33
Ciao Allegra. Grazie per essere ripassata. Beh, diciamo che Jan ha vissuto un’esperienza terribile, e se ne sta ricordando ancora molte. La verità sicuramente potrà aiutarlo a recuperare altri ricordi…
Alla prossima 🙂
07/12/2018 at 10:20
Be’, verità, direi.
Vado matto del momento in cui un personaggio non è più sicuro di nulla 😀
Lo spaesamento di Jan è ben rappresentato già nella prima parte, per questo, personalmente, avrei evitato di fare una sorta di riepilogo nella seconda parte (Jan cercò di mettere assieme gli indizi che aveva a disposizione…).Forse dipende dal fatto che vuoi essere certo che abbiamo capito tutti i passaggi. Ma sì, non preoccuparti, sei stato chiarissimo, concedi un po’ di fiducia a noi lettori 😀
Ciao, a presto
07/12/2018 at 10:21
Che bell’italiano “Vado matto del momento” 🙁
Intendevo “MI piace molto il momento in cui” 😀
08/12/2018 at 18:29
In effetti arrivati a questo punto la verità è d’obbligo. Sì, scusami, un po’ di paranoia che sia complicato da seguire ce l’ho sempre ahaha.
Ma per il resto, ripetizioni o errori ortografici non ce ne sono più giusto?
27/11/2018 at 00:26
Ciao Yaniv
Arrivo oggi al sesto capitolo. Le storie horror mi piacciono parecchio perché sempre intrise di suspence.
La tua è una storia accattivante che mi costringe a leggerne il seguito.
Hai reso molto bene le ambientazioni, mi hanno ricordato molteplici temi già affrontati ma che tu hai reso comunque efficaci. La scena del preside è stata intrisa con la giusta dose horror.
Ho scelto che Jan ricordi tutto il vissuto ma nel momento meno opportuno. Con l’esperienza che ha avuto, ovviamente ci potranno essere conseguenze psichiche.
A presto.
Ilaria
23/11/2018 at 01:44
Sono nuovo su questo blog e mi ritengo un giovanissimo , diciamo che mi sono iscritto grazie a te , il tuo racconto mi ha coinvolto assai e penso di aver intuito un significato nascosto e visto che mi pare nessuno te lo abbia fatto notare te lo scrivo, questa è la mia interpretazione:il racconto parla di una mostruosità che c’entra ben poco con il fantascientifico, la pedofilia , i ricordi confusi,la mano sulla guancia..tutto mi fa pensare che forse (dilagando) il fatto che i protagonisti siano confusi e ricordino poco si ricolleghi alla scena del ” gas “che in realtà è una sorta di droga che il cacciatore usa per compiere i suoi atti osceni .
24/11/2018 at 16:02
Ciao lilback. Benvenuo su the Incipit. Sono contento che ti sia piaciuto così tanto da portarti a iscriverti, spero che possa vedere un tuo racconto al più presto. Però mi dispiace smontare la tua teoria, ma non c’è un significato nascosto di quel tipo. Ovviamente ognuno è libero di interpretare, ed anzi, mi rende felice il fatto che tu abbia voluto dare questa interpretazione personale alla storia. Però, se avessi voluto trattare di temi pesanti e seri come pedofilia, abusi su minore o quant’altro non lo avrei fatto in questo senso. Cioè, per trattare certe cose bisogna anche dare la giusta dignità ad esse. Almeno penso.
14/12/2018 at 00:54
Grazie mille per la risposta e per il benvenuto , sicuramente aggiungerò qualcosa al mio profilo Presto spero che avrai voglia di leggere qualcosa di mio.
Comunque complimenti per la dialettica e la scorrevolezza del testo , posso sapere l’età?
20/11/2018 at 08:51
Jan ricorderà tutto ma nel momento meno opportuno etc.
Bravo.
Finora avevi solo preparato il terreno. L’efficacia della svolta horror è dovuto in larga parte al lavoro di preparazione che hai fatto fino a questo momento.
Nella risposta a uno dei miei precedenti commenti hai parlato di Lovecraf. Ora mi chiedo se ti limiterai a ricalcarne le atmosfere o se oserai di più…
20/11/2018 at 18:28
Grazie Lou. Sì, alla fine ho approfittato dei capitoli proprio per questo. Non son un fan di quelle storie in cui il cattivo si conosce subito sin dall’inizio (tipo gli odierni film dell’orrore, che già osservi la locandina e sai cosa succederà). Per quanto riguarda Lovecraft, non credo riuscirò mai ad eguagliare il Maestro di Providence. Però mi ha sempre affascinato il suo modo di descrivere l’ignoto e la paura ancestrale di noi uomini per esso. Gli inglesi hanno questo termine “Eldritch” per descrivere ciò che è
ultraterreno, strano, spettrale o inquietante. Diciamo che io punto ad evocare questo sentimento. Speriamo vada bene.
22/11/2018 at 12:21
Yaniv tante volte ti potesse interessare: cerca il bando ‘concorso riscontri letterari’, la scadenza è per il 15 dicembre, c’è anche la sezione horror, 18.000 caratteri max, premio in pubblicazione (in antologia).
23/11/2018 at 01:57
Wow. Grazie mille Lou. Ci proverò, anche se ovviamente dovrò finirlo molto prima della scadenza. Davvero, non so come ringraziarti.
19/11/2018 at 10:35
Jan ricorderà poco ma gli farà comodo.
Ciao, yaniv. Una svolta in puro horror!
Il tuo mostro mi ricorda da vicino quello ne “Il poliziotto della biblioteca”, un racconto di Stephen King nella raccolta “Quattro dopo mezzanotte”. Se non l’hai letto fallo, penso che ti potrebbe piacere.
Qualche “d” eufonica di troppo, soprattutto nella parte iniziale, ma per il resto sempre scorrevole.
Ciao, a presto
20/11/2018 at 18:24
Grazie jaw. Devo passare dalla biblioteca della mia città, spero di trovarlo. Mi hai incuriosito molto. Sperando che anche la mia non ospiti un “poliziotto” pronto a torturarmi con le mie paure. Appena lo trovo ti avviso 😉
19/11/2018 at 10:04
Ciao Yaniv,
capitolo intenso e coinvolgente. La componente horror emerge più del solito, il che mi piace, e l’incontro con
aspetti più fantastici direi che si adatta bene alla tua storia e alla tua ambientazione. Ho votato perché Jan si ricordi tutto e che questo avrà degli effetti pesanti sulla sua psiche.
Buona giornata e alla prossima!
20/11/2018 at 18:23
Grazie encio. Beh, la componente horror doveva emergere prima o poi. Fortunatamente è avvenuta ad un capitolo che mi lascia ancora un po’ di margine per gestire la storia. Alla prossima 🙂
18/11/2018 at 09:45
Buona domenica Yaniv, appena sveglia il tuo racconto mi ha fatto l’effetto di un caffe’ doppio. Bambini morti (peggio, risucchiati come le cozze da un osceno Peside), scenari cupi dove pieta’ pol’e’ morta … almeno l’horror e’ vivo e sta bene. Mi piace questa svolta decisa in direzione quasi fantascientifica con una spruzzata di fiaba alla Grimm (i bimbi mangiati dall’Orco). Naturalmente tutto e’ in divenire e allora voto per Jan che a suo tempo combattera’.
20/11/2018 at 18:22
Il risucchio delle cozze mi mancava come immagine 😀
Grazie cactus.
16/11/2018 at 16:42
Ciao Yaniv,
pian piano le nebbie si dipanano, quel che è certo è che questo istutito è davvero inquietante. Mi ha fatto pensare a quella puntata dei Simpson, dedicata ad Halloween, in cui nella scuola i bambini vengono mangiati… chissà poi perchè…
La frase: “Poi venne il suo turno.” risulta poco chiara, a mio parere. Venne il turno di chi? di Jan?
Tolto questo, trovo che il capitolo sia riuscito e aspetto di sapere cosa accadrà nel settimo.
Alla prossima!
Ho votato per la poca memoria di Jan 🙂
20/11/2018 at 18:22
Ciao keziarica, e benvenuta nell’Istituto. Immagino ti ricorda quell’episodio perchè anche lì i bambini erano prigionieri degli adulti che li divoravano. Letteralmente. Sì, rileggendo quella frase ho notato solo ora che poteva essere scritta meglio come sequenza. Grazie per averlo fatto notare.
Spero che anche il prossimo ti piaccia, e buona permanenza 🙂
16/11/2018 at 16:42
Ciao Yaniv
Jan si ricorderà solo al momento giusto!
Wow tutto avrei predetto tranne che capitasse questo!
La fantasia sicuramente non manca!
Bell’episodio.
E complimenti anche per la copertina.
20/11/2018 at 18:20
Grazie Feather. Beh, alla fine l’ho scritto anche nella mia presentazione: mi piace l’horror e creare mondi. E così eccomi qua.
15/11/2018 at 14:07
Ciao Yaniv,
ho votato Jan si sveglia nel suo letto, per confondere un po’ i livelli di realtà, anche se mi rimane la curiosità di esplorare quel luogo…seguo la storia, voglio sapere dove vanno a finire i ragazzi.
A presto!
16/11/2018 at 15:28
Ciao asiel, e benvenuta nell’Istituto. Purtroppo la tua opzione non ha vinto, però se cercavi di confondere i piani di realtà sappi che potrebbe essere quella la direzione. Grazie per essere passata, alla prossima 🙂
15/11/2018 at 00:10
Complimenti per la copertina!
16/11/2018 at 15:27
Grazie allegra. Le betulle sono uno dei miei alberi preferiti tra l’altro 🙂
11/11/2018 at 17:30
Ciao Yaniv!mi piace la scelta dei ragazzini per affrontare il tema horror. I ragazzini affrontano tutto in modo diverso dagli adulti,sono più coraggiosi perché capiscono meno il pericolo. Mi piace l’idea dei monitor che controllano tutto ciò che succede,un po’ tipo Grande Fratello. Continuo a seguire!se ti va di leggere anche la mia storia,’Una vita(a tempo determinato)’,mi farebbe piacere sapere la tua opinione
il tema è rosa/giallo.
12/11/2018 at 15:42
Grazie Luce. Certo, non mancherò di passare dal tuo racconto. Mi fa piacere che anche tu apprezzi l’idea di utilizzare dei ragazzini come protagonisti. E’ un po’ il mio marchio di fabbrica. Alla prossima 🙂
08/11/2018 at 13:50
Ciao Yaniv
Riusciranno ma ad un costo!
Wow! Non riesco a dirti quanto mi sia piaciuto quello che ho appena finito di leggere, mi ha catturato da subito, mi ha coinvolto e affascinato come i bambini erano stati affascinati dal mistero della mappa.
Sono curiosissima. Ti seguo
12/11/2018 at 15:41
Grazie Feather, e benvenuta nell’Istituto. Sono contento che pur essendo arrivato a questo punto tu sia voluta unirti alla storia. Spero di continuare a catturare la tua attenzione anche nei prossimi. Ancora grazie di essere passata, e buona permanenza 🙂
07/11/2018 at 20:19
Ciao Yaniv,
ho visto che non sono l’unico ad aver colto delle somiglianze con Lost, nonostante non sia una tua fonte di ispirazione. Come sempre, devo dire che sei bravo nel catturare l’attenzione del lettore (me almeno) grazie ai molteplici aspetti misteriosi che delineano il tuo racconto. Devo anche dire che le tre opzioni mi sembrano tutte molto interessanti. Ho votato per Jan che si sveglia nel letto e che tutto è comunque reale. Non so come si potrebbe spiegare una tale eventualità e proprio per questo mi incuriosirebbe molto.
Alla prossima, buona serata!
12/11/2018 at 15:33
Grazie encio. Fidati, un’eventualità del genere si spiegherebbe molto, sopratutto se fai attenzione ai ricordi confusi del piccolo Jan. Anche se penso vincerà l’altra opzione, spero di riuscire comunque a delineare l’orrore che si cela dietro l’Istituto. Alla prossima 🙂
03/11/2018 at 19:35
Buona sera Yaniv, letto in un fiato. Molto inquietante, dirò di più: mette spavento. Ho votato per la fuga con un prezzo da pagare. Mi aspetto il peggio. Comunque, bravo, l’atmosfera vira bruscamente al nero, non si gioca più. Un po’ breve per la mia sete di mistero.
04/11/2018 at 13:37
Grazie cactus. Mi fa piacere che l’horror si stia finalmente infiltrando nelle parole. Ora preparati, perchè una volta entrati nell’abisso, non se ne esce più.
Alla prossima.
02/11/2018 at 21:36
Il cacciatore, e proveranno a recuperare Eric.
Ciao, Yaniv. Un bel colpo di scena, entriamo in pieno nell’atmosfera horror.
Il capitolo mi è piaciuto, l’ho trovato scorrevole e ben strutturato.
Due annotazioni:
“Molte stanze erano piene di rifiuti e mobilio in rovina. I ragazzi ogni tanto lanciavano un’occhiata veloce all’interno dei locali…”
Avrei invertito le frasi di questo periodo, perché la prima mi pare conseguenza della seconda frase, ossia del fatto che i ragazzi lanciano occhiate all’interno dei locali.
Poi qui:
“Quando Mathias raggiunse l’amico comprese il perché aveva gridato. Lo trovò in una specie di sala operatoria…”.
Mi pare che ci sia un eccesso descrittivo, perché noi lettori scopriamo immediatamente dopo perché l’amico a gridato, è inutile anticiparlo. Quindi “Quando Mathias raggiunse l’amico lo trovò in una specie di sala operatoria” e poi, con gli occhi di Mathias, scopriamo l’orrore 🙂
Opinioni, comunque.
Ciao, a presto
04/11/2018 at 13:26
Grazie Jaw. Saranno anche opinioni, ma si vede che sei un “esperto in scrittura”. O qualcosa del genere, non so come descriverlo. Scherzi a parte, ci tengo molto ai tuoi commenti perchè mi aiutano a capire in cosa sbaglio e cosa posso migliorare. Tipo la questione delle ripetizioni.
Grazie per passare puntualmente di qui.
Alla prossima 🙂
02/11/2018 at 16:14
Falliranno ma recupereranno qualcosa.
Bene. Anche a me come ad Encio e Allegra certe scene hanno ricordato un po’ Lost, anche se c’è da dire che per quel che ne sappiamo (ancora troppo poco) la storia potrebbe tranquillamente evolvere verso una distopia Young Adult alla Maze Runner.
Refusi ce ne sono ancora ma quelli capitano a tutti.
Benissimo come riesci a tenere sulle spine il lettore.
03/11/2018 at 12:57
Ciao Lou. Grazie per essere ripassato. Però sai, in realtà ti devo confidare che non è Lost la mia fonte di ispirazione. In effetti l’ambiente isolano, il fatto che i protagonisti siano molto giovani e le stranezze inquietanti più che horror. Volevo creare qualcosa di più alla Lovecraft. Forse i prossimi capitoli aiuteranno in questo.
02/11/2018 at 08:58
Cao Yaniv,
è passato un po’ di tempo, ma ho più o meno ripreso subito le fila del racconto. Questo episodio mi ha fatto venire in mente Lost, nelle ultime stagioni e The Truman Show. I ragazzini sono osservati attraverso monitor, da chi? Chi è l’uomo che li insegue, il cacciatore?
Ho notato dei refusi:
*– Non è ho idea.
*Una nuova ondata di luce ci investì
*se non un paio di mutande
sono solo errori di battitura, ma già che li ho notati… magari vuoi correggere il file. 🙂
Ho votato per il fallimento e per il guadagno di qualcosa.
Alla prossima!
02/11/2018 at 14:42
Ciao allegra. Mi fa piacere rivederti qui. Mannaggia, ero concentrato ad evitare le ripetizioni, così mi sono distratto nel controllo ortografico. Grazie per avermeli fatti notare.
Ci rivediamo alla prossima 🙂
16/10/2018 at 15:43
Ciao Yaniv! Ho votato per acqua, bambini e nemici. Beh, che dire? Una storia abbastanza buona e soprattutto strutturata bene, mi sono piaciute molto le tue descrizioni e il tuo stile di scrittura in generale. Attendo un continuo!
30/10/2018 at 15:06
Grazie fenice. Sono contento che sei ripassata. Spero di continuare a mantenere questo stile. Grazie ancora, e alla prossima 🙂
09/10/2018 at 23:36
Ciao Yaniv! Ritmo molto bello, avvincente e scorrevole. Voto per Ricordi,Occhi e Cadavere! Vediamo cosa ci aspetta:-)
30/10/2018 at 15:02
Grazie celeste. Scusami per il ritardo nella risposta, spero che anche il prossimo capitolo sarà di tuo gradimento.
08/10/2018 at 10:39
Ciao Yaniv,
un capitolo ben riuscito, direi. Sarà per la spiaggia o per la scoperta del bunker misterioso, ma questo capitolo mi ha riportato alla mente Lost… Bei ricordi ?
Per il prossimo direi ricordi occhi cadavere.
Buona giornata, alla prossima!
16/10/2018 at 16:11
Grazie encio. Magari ci saranno anche altre cose che ricorderanno Lost, chissà.
Alla prossima 🙂
06/10/2018 at 18:21
Ciao Yaniv, procedi benissimo e l’aspettatva e’ in crescendo. Tutto e’ dinamico e ben descritto, ricco di particolari. Ho scelto visioni etc
Ti stiamo spingendo verso una svolta fantascientifica?
16/10/2018 at 16:25
Grazie cactus. Non ti preoccupare, l’horror si aggira sempre in ogni angolo, anche in quelli che sembrano più “futuristici”. Alla prossima 🙂
06/10/2018 at 13:38
I nemici lasciamoli fuori per ora… ricordi-occhi-cadavere.
Molto bravo. Capitolo adrenalinico.
Giusta la scelta di ricorrere a frasi brevi e incalzanti che conferiscono ritmo e dinamismo alla narrazione.
16/10/2018 at 15:40
Grazie Lou. Sono contento che ti sia piaciuto lo stile. Ti domando: ci sono ancora molte ripetizioni o credi che stia risolvendo questo problema?
Alla prossima 🙂
02/11/2018 at 16:04
Come ad Allegra anche a me è venuto subito in mente Lost.
Anche se mi pare che la storia strizzi l’occhio più a distopie per giovani adulti alla Maze Runner.
Vedremo che piega prenderanno gli eventi.
Mille interrogativi affollano anche la nostra di mente.
Mi domando se le risposte tu già ce l’abbia o se…
Mi permetto di consigliarti una lettura, che potrebbe interessarti: Il Signore delle Mosche di W. Golding.
Ripetizioni, per rispondere alla tua domanda sull’altro commento, non ce ne sono. Si vede che ci stai mettendo impegno. Per quanto riguarda i refusi quelli capitano a tutti.
06/10/2018 at 12:50
Visioni eccetera.
Jan ha qualcosa di strano dentro la testa.
Ciao, a presto
16/10/2018 at 15:44
Grazie Jaw. Come dice un noto cantante “In Shutter Island DiCaprio è un malato / Mentale capace di architettare trame assurde”. O forse no. Come ho chiesto anche a Lou, hai notato un cambiamento nel problema delle ripetizioni?
16/10/2018 at 16:00
Be’, il cambiamento direi che è netto, non mi è saltata all’occhio alcuna ripetizione, neppure rileggendo e cercandole espressamente. Editing più pignolo? 😀
Ciao, a presto
16/10/2018 at 16:29
Grazie, era quello che speravo di sentirmi dire. Più che editing, la volontà di non vedere lo stesso errore riemergere per quattro volte di fila ?. Spero di continuare a mantenere questo risultato anche nei prossimi.
Grazie ancora, e a presto.
18/09/2018 at 22:38
Ciao Yaniv, io voto per l’aiuto inaspettato! Bel capitolo, personaggi interessanti e il giusto mix di mistero e suspence! Non sveli mai troppo! Alla prossima:-)
19/09/2018 at 00:08
Grazie celeste. Sono contento che ti sia piaciuto. Spero di riuscire a mantenere questo equilibrio 🙂
Alla prossima.
18/09/2018 at 17:42
Ciao Yaniv, una nuova puntata, con rivelszioni sostanziose che nulla tolgono all’infittirsi della trama. Il Minotauro ci sara’ me lo sento. Intanto, ho votato il posto sicuro. Sai perche’?
Per non farli ritornare una seconda volta nello stesso luogo. Aspetto la prossima.
19/09/2018 at 00:07
Beh, ma il Minotauro potrebbe essere qualsiasi cosa, non necessariamente un mostro…
Grazie per essere passato, e sopratutto, ottima intuizione. Forse hai già capito qualcosa…
Alla prossima cactus 🙂
18/09/2018 at 15:56
Mettiamola difficile: i ragazzi cadranno nella trappola e…
No, non sono così cattivo da volere il loro male, e poi abbiamo ancora un bel po’ di capitoli per trarli d’impaccio.
Già ci hanno pensato gli altri a farti notare cosa non va.
Sono errori facilmente evitabili, basta giusto un po’ di attenzione in più in rilettura. Non ho idea di dove tu voglia andare a parare ma il mito del Minotauro mi ha sempre affascinato; oltre che sul mito in sé prova a documentarti anche sui costumi e le usanze che hanno generato il mito, potresti trovare qualche spunto interessante.
Ciao.
19/09/2018 at 00:05
Ciao Lou. Beh, la direzione è volutamente non chiara, ma ci hai visto giusto quando citi i motivi per cui quel mito è sorto. Perchè era un’allegoria di qualcosa che potrebbe essere presente anche qui. Ma non nel senso letterale. Comunque, sicuramente farò molta più attenzione durante la rilettura dei capitoli prima dell’invio. Spero di evitare ripetizioni o amenità del genere.
Grazie per il consiglio, e alla prossima 🙂
17/09/2018 at 17:30
Ciao Yaniv,
un bel capitolo anche questa volta. A mio parere riesci a mantenere alto l’interesse e il coinvolgimento del lettore. Ho notato solo delle ripetizioni qua e là, niente di troppo fastidioso comunque. Per esempio l’espressione “un frammneto di memoria” (che ho visto ti ha segnalato anche Jaw) o anche la frase “Seguendo il tracciato della mappa ci troviamo a metà strada fra l’istituto e il punto segnato sulla mappa”, dove magari potevi sostituire la seconda mappa con un sinonimo, tipo cartina … cose da poco comunque.
Le tre opzioni finali mi intrigano tutte parecchio perchè sembrano aprire a strade piuttosto diverse. Vada per l’aiuto inaspettato, anche se per ora è in minoranza.
Alla prossima 🙂
18/09/2018 at 23:55
Ciao encio. Sì, le ripetizioni sono il mio “marchio di fabbrica”. Devo lavorarci su. Sono contento che tutte e tre le opzioni ti piacciano. Vuol dire che sono tutte uniche a loro modo e non così scontate. Chissà, magari gli altri lettori avranno buon cuore e i ragazzi saranno aiutati da qualcuno. Vedremo.
Alla prossima 🙂
16/09/2018 at 17:02
Manteniamo ancora un po’ di mistero sull’aggressore: trovano un rifugio, non troppo sicuro.
Ciao, Yaniv. Mi è piaciuto anche questo capitolo, bello anche il finale, a mio parere molto ben riuscito nel “mostrarci” gli effetti deii proiettili e farci scoprire insieme ai tuoi protagonisti che gli stanno sparando addosso. A proposito di “mostrare”, questo passaggio mi ha convinto meno:
“… le lezioni di letteratura. Il mito del Minotauro, un mostro rinchiuso in un labirinto.
– So che può sembrare strano – esordì Jan – ma se il nome facesse riferimento al mito del Minotauro?
– Ricordo – rispose Erik – ma ciò significherebbe che…”
Forse filava meglio distribuendo le informazioni tra i due amici (e avresti evitato una ripetizione), intendo qualcosa di questo tipo:
“… le lezioni di letteratura:
– So che può sembrare strano – esordì Jan – ma se il nome facesse riferimento al mito del Minotauro?
– Ricordo – rispose Erik – il mostro rinchiuso nel labirinto, ma ciò significherebbe che…”
Boh, gusti, vedi tu, te lo segnalo perché mi è sembrato che scorresse un po’ male.
A proposito di ripetizioni, ti segnalo una piccola frase che replichi a breve distanza:
“Un frammento di memoria”.
Comunque, bravo, riesci a mantenere la tensione alta e ti si legge con piacere.
Ciao, a presto
18/09/2018 at 23:53
Ciao Jaw. Grazie per gli appunti. Mi sono sforzato di evitare ripetizioni questo capitolo, devo ancora lavorarci su un po’. Il frammento di memoria in realtà è voluto, proprio per fare un parallelo con quello precedente. Però in effetti lo scambio di informazioni poteva andare più liscio così come me lo hai presentato. Grazie ancora per essere passato e per la pazienza con cui mi aiuti a correggere il tiro.
Alla prossima 🙂
16/09/2018 at 08:38
Ciao Yaniv,
bel capitolo. A parte un tempo verbale sfuggito al controllo, tutto bene. Il “Sentiero del Silenzio” mi ricorda qualcosa, anche nel mio racconto i luoghi prendono altri nomi, per protegere i protagonisti dall’orrore che li circonda.
Ho votato per la cattura dei ragazzi, passa una buona domenica.
Alla prossima!
18/09/2018 at 23:47
Ciao Allegra. Grazie per avermi segnalato il tempo verbale, ricontrollerò meglio la prossima volta. Sì, i nomi sono molto importanti. Non è detto che anche qui non siano stati creati apposta per proteggere da qualcosa o da qualcuno.
Una buona settimana anche a te e grazie ancora 🙂
04/09/2018 at 13:01
Qualcosa andrà decisamente storto 😀
Ciao, Yaniv
Un racconto molto ben scritto e scorrevole, mi è piaciuta molto la parte iniziale, la scoperta di due occhi che chi legge, basandosi sull’atmosfera che hai creato, vede come minacciosi, salvo scoprire che non è così… salvo scoprire che invece hanno qualcosa di misterioso 🙂
Per il resto, poco da osservare: in gener eusi frasi molto corte e in qualche caso ho trovato che il punto potesse essere sostituito da una virgola 🙂
E altri dettagli, ad esempio ripetizioni evitabili:
Il ragazzino si *addentrò* nella foresta. I tronchi degli abeti e delle betulle si infittivano man mano che ci si *addentrava*
Un fascio di luce disperse il buio all’ingresso. La luce illuminò vecchi mobili (perché non legare le frasi ed evitare la “doppia” luce?)
… *rappresentante* il profilo di *un’isola*. Dopo averla esaminata attentamente, capì che la carta *rappresentava* *l’isola* dell’Istituto.
Bon, la finisco qui e levo il disturbo
Ciao, a presto
04/09/2018 at 14:52
Ciao Jaw. Grazie per essere passato e benvenuto nell’Istituto. Mi fa davvero piacere che trovi scorrevole la lettura. Ho sempre avuto dubbi sul fatto di riuscire a rendere fluido un racconto e il tuo commento mi da speranza. Quanto alle ripetizioni hai ragione. In questi due capitoli ho dovuto eliminare molte più ripetizioni di quelle che hai trovato, è un problema che sto cercando di correggere. Se noti queste cose ricordamelo. Le critiche costruttive sono sempre utili.
Alla prossima 😉
29/08/2018 at 20:40
Ciao Yaniv, racconto avvincente! A quell’età tutto può essere un avventura. Da amante dell’horror quale sono voto per la scoperta inquietante:-) alla prossima!
04/09/2018 at 14:47
” A quell’età tutto può essere un avventura”. Da capo scout dei lupetti posso solo confermare ahaha. Vediamo se vincerà la scoperta o il problema. Alla prossima 🙂
29/08/2018 at 01:29
Ciao Yaniv,
ho votato che qualcosa possa andare storto.
Ho letto anche questo secondo capitolo con grande piacere: l’alone di mistero che sprigiona l’istituto e l’isola continua ad intrigarmi.
Ci vediamo alla prossima 🙂
04/09/2018 at 14:42
Grazie encio. Mi fa piacere che sei ripassato e che sei riuscito a captare l’aura di mistero che cerco di creare per l’isola. Spero di riuscire a continuare a mantenere questa atmosfera nel corso del racconto. Se hai qualcosa da correggermi o un appunto da farmi vai pure.
Ci vediamo alla prossima 🙂
28/08/2018 at 08:45
Ciao Yaniv. Un buon secondo, anche se anch’io come Allegra ho qualche riserva sulla lucidità post risveglio di Mathias che non solo nota le maiuscole ma comprende anche che quelle lettere vadano anagrammate…
Ho votato perché qualcosa vada storto, mettiamo un po’ di pepe alla storia.
Il mio commento al tuo primo è in moderazione, non so per quale ragione, giuro parolacce non ne ho scritte… a meno che non vadano in moderazione anche per le fesserie, dacché, non avendo letto nella sinossi che si trattava di un orfanotrofio, mi ero interrogato sulla cosa…
28/08/2018 at 10:21
Ciao Lou. Grazie per essere passato. Ci tenevo a sentire la tua impressione. In realtà, come risposto ad Allegra, la lucidità dei ragazzi è dovuta sia al poco spazio sia ad una loro caratteristica, che gli permette di essere così reattivi. Vediamo se un po’ se i problemi sorgeranno durante il tragitto o all’arrivo.
Comunque, in realtà non sei il primo che ha questo problema con i commenti. Anche un mio amico ha voluto commentare la storia usando il suo profilo FB e il commento è ancora in moderazione. Da una settimana e più.
Grazie ancora per essere passato. Alla prossima 🙂
26/08/2018 at 08:24
Ciao Yaniv,
direi che i ragazzi partono e qualcosa va molto storto.
Ho trovato interessante l’episodio, tuttavia ho qualche riserva sul fatto che un ragazzo, appena strappato al sonno, possa individuare l’errore nella tracciatura di una mappa, avrei optato per una spiegazione della scoperta più approfondita, da parte di Ian.
Ciò non toglie che si tratti di un bel capitolo, mi ricordo un po’ Shutter Island, anche se lì si trattava di un manicomio…
Aspetto il nuovo e ti auguro una buona domenica, alla prossima!
28/08/2018 at 10:17
Ciao Allegra. Diciamo che hai azzeccato qualcosa su Shutter Island, ma non c’entra nulla con Di Caprio malato mentale. Concordo che è stato un po’ veloce la risoluzione dell’enigma, ma con soli 5000 caratteri è un po’ difficile approfondire più di tanto. E poi, in realtà, le capacità “mature” dei ragazzi sono così apposta. Diciamo che questi ragazzi non sono proprio comuni ragazzi, e avevo intenzione di rivelarlo gradualmente nei capitoli successivi (forse anche dal prossimo, vediamo un po’ come va). Grazie per essere passata e per i consigli. Ci tengo alla tua opinione.
Alla prossima 🙂
25/08/2018 at 07:43
Ciao Yaniv, ero mina, ora sono cactus per colpa di vicende digitali. Ho votato la prima, come la maggioranza dei tuoi lettori. Sopratutto mi piace l'”inquientante” più dello “sconvolgente”. Torturaci un po’, passo dopo passo.
25/08/2018 at 12:05
Grazie per essere ri-passata cactus. Sono contento che hai notato la differenza. Qualcosa di sconvolgente non deve essere necessariamente inquietante. Figurati quando incontri qualcosa che è tutte due le cose insieme. Comunque a a proposito, se hai cambiato account ti conviene cliccare “segui la storia” anche con questo, altrimenti ti perderai l’avviso che è stato scritto il capitolo successivo.
Grazie ancora cactus, alla prossima.
25/08/2018 at 18:16
Ciao Yaniv, già fatto, grazie. E la notifica è puntualmente arrivata.
21/08/2018 at 21:51
Complimenti, tutte opzioni estremamente interessanti e ricche di possibilità. La poesia delirante mi ricorda tanto the Dome di Stephen King…la mappa dell’istituto su cui è marcata una località sconosciuta… è l’altra opzione al 50%… Sono tutte e due opzioni intriganti, ma un bambino… può non voler esplorare luoghi sconosciuti? 😉
23/08/2018 at 11:41
Grazie per essere passato Nahaman. E grazie per l’analogia con il buon vecchio King, anche se sfortunatamente non ho mai letto The Dome. Certamente un bambino troverà più divertente esplorare. Chissà cosa troveranno…
20/08/2018 at 22:38
Complimenti Yaniv mi è piaciuta molto. Quest’incipit è accattivante e non scontato. Spero possa continuare con la poesia delirante, ma so che in qualsiasi caso mi incuriosirà molto!
20/08/2018 at 19:58
Ciao Yaniv.
Gli elementi per un buon horror ci sono tutti: un istituto per ragazzi (anche se non ho ben capito se si tratta di un orfanotrofio, una colonia estiva, un college o altro… il dubbio me l’ha fatto venire quel ‘preside’ laddove mi sarei aspettato di trovare un ‘direttore’) immerso in un bosco tetro e cupo, lontano dalle città e dalla civiltà, e poi un mulino abbandonato, una sinistra e fugace apparizione, un mistero da svelare, l’innata (e in un horror pericolosissima) curiosità e voglia di avventura dei ragazzi di quell’età che temo li metterà presto in guai molto seri…
Scritto benissimo. Complimenti. Mi hai fatto tornare in mente la mia (unica) vacanza in una colonia estiva immersa nei boschi dell’Aspromonte. Un mese nel nulla, le camerate, le avventure nella natura, il buio impenetrabile dei boschi che circondavano l’edificio principale, le regole e gli orari ferrei, l’intransigenza dei tutor e il senso di responsabilità nei confronti di mia sorella, più piccola di un anno di me… caspita quanti ricordi.
Lo scenario, in.effetti, è di quelli adattissimi al genere.
Bravo… anzi no, Phenomenale (nel senso che tu certamente comprenderai).
19/08/2018 at 19:58
Inizio molto intrigante. Ho votato la mappa perche’ dal titolo, il luogo dovrebbe essere fondamentale. A presto.
20/08/2018 at 12:05
Grazie Mina. Interessante il collegamento che fai con il titolo e la mappa. Chissà se c’è un nesso…
19/08/2018 at 12:00
Ciao Yaniv, i miei complimenti per questo incipit. Sono davvero curiosa di vedere come andrà avanti, ho votato per la poesia delirante. Ti seguo!
20/08/2018 at 12:17
Grazie fenice. Spero di soddisfare la tua curiosità. Chi lo sa cosa nascondo i corridoi dell’Istituto?
18/08/2018 at 17:08
Ciao Yaniv,
un incipit intrigante e misterioso. Sono curioso di saperne di più 🙂
Voto per una poesia delirante: mi piacciono i messaggi e le narrazioni enigmatiche perciò mi sembra un’ottima scelta 🙂
Ti auguro buona giornata e alla prossima!!
18/08/2018 at 19:17
Grazie Encio. Chissà se la poesia aiuterà a capire i misteri dell’Istituto, o li renderà solo più torbidi.
Una buona giornata anche a te, e benvenuto nell’Istituto.
18/08/2018 at 12:48
Molto bella! La seguo! Voglio vedere cosa ne escelta fuori!
18/08/2018 at 19:18
Grazie Sare, e benvenuta nell’Istituto.
18/08/2018 at 08:26
Ciao Yaniv,
sono passata a renderti la cortesia e, a dire il vero, anche perché gli horror mi piacciono molto.
L’idea di piazzare un gruppo di ragazzini spaventati al centro della trama nera, in un istituto sinistro, è buona. I ragazzi avranno tutto il tempo per scoprire l’orrore che si cela tra le mura, dietro le finestre chiuse, al di là delle porte, in fondo ai corridoi e giù per le scale… Scusa mi stavo facendo trasportare dalla fantasia lungo i corridoi bui della tua location.
La poesia, ne ho inserita una anch’io nel mio primo racconto qui, anche se in realtà era una filastrocca… Ma lasciamo stare, direi che ti seguo e aspetto il nuovo episodio.
Alla prossima!
18/08/2018 at 12:41
Ciao Allegra. Mi fa piacere che sei passata di qui. Sono contento che ti piacciano gli horror, spero di non deludere le tue aspettative. Chissà cosa si nasconde fra i corridoi di questo orfanotrofio sperduto nella nebbia. Ti aspetto al prossimo episodio allora 😉
17/08/2018 at 19:10
Ciao Yaniv;
devo tornare a leggere il finale di Distress perchè mi deve essere sfuggito, non so ancora se Elena è morta!;) Bentornato con un altro horror, visto che l’altro ha funzionato, questo che ha per scenario un orfanotrofio, credo possa funzionare ancora meglio. Sono tristi e lugubri, gli orfanotrofi, lo so bene, ci son cresciuta in un luogo simile!
Se sul letto avesse trovato una lettera scritta dal sè stesso del futuro, significherebbe che l’oggetto in questione gli appartiene, comunque voto anche io per la mappa, per mantenerlo un po’ meno fantascientifico, almeno per ora, poi vedremo come evolve 😉
Seguo e non dimenticarti di questo racconto stavolta che io mi affeziono velocemente ai personaggi e poi mi mancano!
17/08/2018 at 20:33
Ciao Flow. Sono contentissimo di rivederti in giro, e ancora di più che tu sia passata da Distress per leggere il finale. Devi scusarmi se sono sparito in questi ultimi tempi. Fra i giorni al campo dei lupetti, il lavoro e le ferie ho avuto davvero poco tempo per mettermi a scrivere. Ho recuperato il finale della tua storia appena possibile. E’ davvero bella.
Comunque mi incuriosisce il fatto che tu abbia vissuto in un luogo simile. Spero di non rievocare brutti ricordi.
Non ti preoccupare, porterò a termine il racconto. Piuttosto, ho letto quanto hai scritto su Distress. Se hai qualsiasi appunto da fare su questa storia, consigli o altro fai pure. Ogni critica è ben accetta.
Ci vediamo al prossimo episodio 🙂
17/08/2018 at 10:09
Inizio interessante, il preside mi sta già antipatico da principio, e infine ho votato per una poesia delirante. Ebbene, sono curiosa di vedere come andrà questa storia. Alla prossima!
17/08/2018 at 12:50
Ciao livid. Grazie per essere passata. Chissà, magari il preside non è così antipatico come vuol far credere, e forse la poesia è la chiave per capirne di più…
Spero di soddisfare la tua curiosità. Alla prossima.
16/08/2018 at 23:53
Come inizio è molto interessante. Gli orfanotrofi sono il giusto sfondo per una bella storia horror. Voto per la mappa indicante il luogo sconosciuto! Alla prossima!
17/08/2018 at 00:46
Grazie celeste. Beh sì, tutti i luoghi abitati da bambini e adolescenti possono trasformarsi in una buona ambientazione horror. La mappa potrebbe iniziare a rivelare qualcosa sull’Istituto…