Lost Soul.

La verità.

L’anima umana a me è parsa sempre come un qualcosa di incorruttibile, irraggiungibile. E anche inesistente.

Ero capace di vederla nelle persone, ma non in me stesso. Non riuscivo a vedere niente al mio interno, se non il vuoto più totale. E’ sempre stato così, anche da bambino, per quanto potessi essere spensierato capivo che c’era un qualcosa di profondamente sbagliato in me. 

Il tempo e la sua crudeltà mi fecero capire quanto era complicato l’essere umano in sè, quanto era corruttibile e spietato, quanto non meritasse tutto ciò che la natura e il mondo in cui viveva offriva. Mi faceva schifo il pensiero di essere parte di una razza che avrei voluto sterminare. Il bene che vedevo non compensava l’odio che cresceva senza interruzione dentro di me, qualcuno riusciva a metterlo in pausa per qualche breve istante, eppure erano sempre capaci di farmi ricredere. 

Era orribile non avere un qualcosa di incorruttibile da proteggere, non poter pensare di fare del bene in un mondo immerso nell’odio e nel male più oscuro. Non trovavo altre prospettive, ma non credo che fosse giusto definirmi “pessimista”. Nemmeno realista, no.

Avevo solo una mia tragica idea del mondo, e miravo ad esserne parte, un protagonista. Un protagonista o antagonista ha il dovere di proteggere un proprio ideale, dopotutto, no? Non era sempre così, ma volevo che fosse quello il mio caso. Volevo estirpare quel male assoluto pur sapendo che sarebbe stato un suicidio, una scelta sbagliata in partenza.

Chi potevo essere io per cambiare il destino altrui, o il destino di un mondo che nemmeno aveva scelto di avere noi come ospiti a lungo termine? Ma c’era di più, io lo sapevo. Ecco perchè lo feci. 

15 omicidi. Non fraintendetemi, erano tutte delle persone orribili, dalla prima all’ultima. Non credevo davvero che a qualcuno potessero mancare, così come a nessuno sarei mancato io. 

Insomma, avevo degli amici un tempo, ma anche loro erano dannatamente sbagliati. Io, invece, ero quello più sbagliato di tutti. Motivo per cui abbandonai loro, e me stesso. 

Sapete, lo realizzai soltanto quando l’ambulanza accelerava al fine di portarmi in ospedale in tempo, solo per salvare la vita ad un criminale come me. Sentivo spesso parlare di me, anche camminando per le strade, mi sentivo quasi un Dio che poteva decidere sul destino altrui.

Però, gli altri si ponevano sempre la tipica domanda: chi è lui per fare questo?

Io ero solo quel qualcuno della propria razza che mirava a sterminarla. Era così tanto difficile da capire? La mia filosofia di vita, e di morte, era incentrata sul fatto che non saremmo mai stati esseri capaci di fare realmente del bene. Non sapevo se il tutto era legato al mio passato travagliato, ma a guardarmi, stavo abbastanza bene. 

Quando la quindicesima vittima mi si ritorse contro nei suoi ultimi istanti di vita e con i vestiti macchiati del mio stesso sangue però, realizzai che non stavo affatto bene. 

Mi chiesi, cosa diamine avevo combinato? Avevo lasciato tutta la mia vita dietro per eliminare quelle altrui, con un obiettivo che mai avrei potuto realizzare. Forse, avrei potuto compensare l’odio e il rancore che mi portavo dentro col bene che avrei potuto fare, ma si sa… una persona difficilmente sa trattare con i tradimenti. 

Quando venne mia madre in lacrime a piangere sui miei vestiti ancora sporchi, non riuscivo a realizzare l’amore che lei provava realmente per me. Un qualcosa di cui io non ero affatto degno, no. Non ne ero degno. 

Allora, allora capii per davvero. Il rancore e l’odio che provavo erano la mia stessa corruzione, il male dell’essere umano. Mi reputavo così tanto avanti, che quando vidi le lacrime sincere di quella donna mi sentii profondamente stupido. Ridicolo. 

Tutto l’odio mi si riversò contro persino in quel momento, la mia anima era andata persa nel momento in cui io avevo deciso di lasciarla andare, e non feci nemmeno a tempo a riprenderla. 

Il destino decise per me la mia pena, quasi come se tutte le vittime si reincarnarono in esso al fine di punirmi con il mio stesso metodo.

Morii quell’11 Settembre, con le lacrime agli occhi e il cuore che batteva sempre più lentamente. E un’anima che non ho mai conosciuto.

Passarono anni da quella notte. Il mondo andò avanti, ma io rimasi ancora là. Speravo nel nulla più totale dopo la morte, ma il mio destino volle ancora ricordarmi quanto poteva far male questa realtà, e così fu.

Vagai per diversi posti nella mia disperata solitudine, rimpiangendo ogni secondo di più quello che decisi di non fare, ovvero relazionarmi con le persone. La comunicazione era fondamentale, ma lo compresi solo osservando gli altri. 

Alla fine però, tornavo sempre in quell’ospedale. Era l’unico posto che mi suggeriva un sentimento più profondo dell’odio, anche se alle volte rimanevo qualche giorno da mia madre. Ogni mattina si svegliava e guardava una mia foto, altri giorni persino gli album fotografici. 

Eliminai i ricordi dalla mente al sentire rumori di catene provenienti dal cancello. Chi mai poteva farmi visita?

Come si relazionerà il fantasma con il gruppo di amici?

  • tenterà di dividerli al fine di ucciderli (0%)
    0
  • tenterà di spaventarli e farli andare via (0%)
    0
  • rimarrà ad osservarli, seguendoli (100%)
    100
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84 Commenti

  • Ciao Deborah.

    Il finale è diverso da come me l’aspettavo. Non posso tirarti le orecchie perché ho fatto anch’io la stessa scelta: ho fatto un salto temporale di un decennio tra il nono e il decimo episodio di Ewan.

    Mi è piaciuto tutto il mondo che hai ricostruito nel tuo salto temporale. Probabilmente avresti dovuto asciugare di più, tenere le informazioni essenziali. Comunque ti faccio i complimenti, la prosa di questo episodio è davvero molto scorrevole e piacevole da leggere.

    Alla prossima.

  • Ciao, lividsoul.
    Un finale aperto e che fa correre più di un brivido lungo la schiena 🙂
    Complimenti per la fatica conclusa, è già un grande traguardo.
    Il commento al decimo capitolo è quello in cui si tirano le somme dell’intera storia, esprimendo un giudizio compiuto. Nel mio caso, diciamo che è un riassunto delle osservazioni che ho fatto nei capitoli precedenti, prendili come consigli per la prossima storia, consigli che mi sforzo di seguire anch’io, non sempre riuscendoci 😀 . Sono sostanzialmente tre:
    – Evita lo stile ricercato, è quasi sempre meglio la prosa semplice e secca. Diretta, efficace, incisiva.
    – Non mettere “troppa a carne al fuoco”, considera che cinquantamila caratteri non sono tanti, screma il più possibile. Spesso ci costruiamo mondi interi, mondi che vorremmo raccontare per filo e per segno. Be’, è sempre preferibile mostrare solo una parte di questi mondi, lasciando immaginare il resto, il “dietro le quinte” che hai immaginato e che ti è servito a costruire una storia coerente.
    – Schematizza, crea una scaletta di ciò che vuoi scrivere. Leggi, rileggi. E dopo aver riletto rileggi ancora. Io rileggo anche decine di volte e lo ritengo un mio grave difetto: Però tu non fare l’errore opposto: leggere due volte, quasi sempre non basta. Rileggi, magari senza esagerare, ma tre o quattro volte a capitolo direi che ci stanno e ti sono di aiuto nell’individuare refusi e parti poco chiare.
    Ecco tutto, questo avevo da dirti.
    Pensi di tornare in pista presto?

    Ciao, buona giornata

    • Ciao Jaw! Ci tengo a ringraziarti per questi consigli, e il punto tre l’ho appreso da voi e lo sto mettendo in atto. ^^ Per i primi due ammetto che ancora faccio fatica, ma hey, ho ancora tante storie da raccontare e la voglia di apprendere dai miei sbagli non mi manca, quindi miro sempre al meglio e mi auguro di farcela. Comunque sì, sono tornata in pista appena adesso con una nuova storia genere Rosa. Grazie mille per le letture e i commenti, e la disponibilità stessa. Buona giornata!

  • Beh, che dire. Sono arrivata alla fine di questo percorso e in primis, ringrazio tutti per il supporto e in particolar modo i consigli che mi sono stati abbastanza utili! Spero di aver migliorato almeno un po’ il mio stile di scrittura nonostante qualche confusione nei capitoli o qualche piccolo errore, in ogni caso credo avrò parecchio tempo per perfezionarlo! Spero di rivedervi in qualche altra avventura, grazie per aver seguito Lost Soul. 🙂

  • Verso i cancelli dell’ospedale.
    Ciao, lividsoul. Non volermene, questo capito mi è sembrato un po’ confusionario: troppe cose, forse, molte idee e molte informazioni che forse avrebbero potuto essere un po’ scremate per consentire una lettura più agevole.
    Ciao, a presto

  • Ciao lividsoul, ho votato per il portale e un nuovo spirito. Un finale (sempre che non vi sia un seguito) con un po’ di spera nza per ile povere anime a cui nel frattempo, come spesso accade, un lettore si affeziona facendo sue le loro emozioni. Brava come sempre

  • Ciao Deborah
    Ho votato: Verso i cancelli dell’ospedale
    Chissà, un filo di speranza in un Horror 🙂
    La chiusura del capitolo con questa figura minacciosa e misteriosa dietro le spalle di Jessica.
    Insomma, mi pare di capire che ci avviamo verso un finale un pò complesso??
    Ciao e complimenti per il tuo racconto.

  • Ciao Deborah ho votato per Aaron.
    Inizialmente mi ero perso poi però mi sono ricollegato ai capitoli precedenti.
    Interessante la prospettiva di Jessica forse in questo capitolo le emozioni rispetto ai precedenti risultano più elaborati? Forse è una mia impressione.

  • Aaron blocca il ricordo.
    Ciao, lividsoul.
    Questo capitolo è molto diverso dai primi, mi sembra scorrere molto meglio.
    Non ho consigli o osservazioni particolari, mi pare che tu abbia capito molto bene le osservazioni che ti sono state fatte finora, quindi è inutile ribadirle 🙂
    La strada è lunga, ma è bello vedere quanto tu ne abbia fatta dal primo capitolo sino a questo ottavo 🙂
    Ciao, a preto

  • Ciao Lividsoul,
    ho votato per un nuovo scontro tra Aaron e il padre.
    La trama del tuo racconto continua ad appassionarmi: ho apprezzato il retroscena sulla storia del padre, così come l’idea di dover utilizzare la propria energia per rivivere i ricordi.
    Se devo essere sincero però, lo stile non mi ha convinto in pieno: non è scritto male, ci mancherebbe, c’è però una focalizzazione secondo me eccessiva sulle riflessioni dei personaggi. Cioè, a me per primo piace che ci sia un approfondimento sui pensieri e i sentimenti dei personaggi, però qui forse ce ne è troppo: taglierei un po’ di riflessione, a vantaggio di un po’ più di azione e velocità. Questo però è solo un parere personale 🙂
    Buona giornata e alla prossima!

    • Ciao Encio! Scusa il ritardo di questa risposta, e ovviamente ti ringrazio per la lettura e l’ennesimo commento. Ebbene, sono davvero contenta che la storia in sè continui ancora a piacerti! Sto facendo del mio meglio per sfoltire le parti più “inutili” del testo e renderlo più corto ed efficente senza troppe ripetizioni, in quanto è un qualcosa che ho capito da me e anche grazie alle critiche qui ricevute. Spero di migliorare. Alla prossima!

  • Ciao LividSoul,
    dovrei tornare indietro e rileggere i capitoli precedenti, per riprendere la storia della ragazza uccisa e lasciata sulla strada. Scusa, ma se passa troppo tempo tra un episodio e un altro, faccio fatica a tenere tutto a mente, anche perchè le storie sono molte.
    Ho notato una tendenza a rinforzare i concetti, forse per dare enfasi alle frasi; In quella che segue, per esempio, io taglierei qualcosina: “se mai qualcuno gli avesse chiesto se provasse qualche rancore nel momento in cui egli piantò quello stesso coltello sul fianco del killer poco prima di morire, la risposta sarebbe stata ovvia. Gli aveva dato una sorte ben peggiore della morte stessa. La vita, oltre la morte.” Il concetto che volevi esprimere si sarebbe capito ugualmente anche con qualche taglio qua e là; credo che questa tendenza derivi dalla mancata rilettura oppure dalla mancata rilettura ad alta voce.
    Come ti ho già detto in precedenza, sono solo consigli, fanne quel che credi 🙂
    Ho votato per l’intoppo, mancano due capitoli e non può finire al nono.
    Alla prossima!

    • Ciao! Innanzitutto grazie del feedback, effettivamente ieri l’ho riletto… credevo andasse abbastanza bene, però a quanto pare suppongo che ritorno sempre su quel problema. Ho scritto per quattro anni e ho cambiato notevolmente il mio stile di scrittura, però rileggendo anche vecchi testi mi rendo conto che quel dettaglio che hai citato è rimasto, quindi tenterò ancora di esercitarmi al fine di eliminare questo particolare. Il punto è che io credevo di doverlo “specificare” (passami il termine), pensavo non fosse ben spiegato e volevo diciamo ricalcare la figura del padre di Jessica e del suo stato attuale. In ogni caso ho cercato di ascoltare questi consigli,quindi spero di essere almeno un minimo migliorata, in caso contrario ho ancora un botto di tempo per recuperare tutto e farmi ancora strada. Grazie e alla prossima!

  • Ciao Lividsoul.

    Mi viene da dire: è l’episodio meno horror, finora. Io non so scrivere horror, quindi non ti saprei nemmeno suggerire in che modo rigirare (pardon, riscrivere) la scena.

    Attendo il ritorno del mostro e vediamo come prepari il finale.

    Grazie e alla prossima.

  • Ciao lividsou, voto per la spiegazione ma credo che potresti anche mostrare l’omicidio. Jaw,come sempre, ha centrato tutti i problemi che potresti incontrare nrlla scrittura e ho trovato ottimi i suoi consigli. Spero che i tuoi progetti futuri si realizzino
    Intanto ti leggiamo con piacere

  • Ciao Deborah, per essere una ragazza di 17 anni devo dire che scrivi abbastanza bene, sopratutto nel descrivere le emozioni e le contraddizioni di un uomo spietato che alla fine della sua vita si odia per quello che ha commesso. Non è semplice trascrivere certe contraddizioni dell’essere umano… Certo che lui incontra l’animo puro nel momento in cui moriva.. Notevole
    Come quella di dar voce ad un fantasma.
    C’è tanto materiale e tanta fantasia nel tuo racconto..
    Davvero bravissima.

  • Ciao livid. Ho letto i due capitoli tutti in un fiato. Non c’è molto che posso aggiungere oltre quello che hanno già detto gli altri. Se può aiutarti però, oltre allo schema suggerito da Jaw, puoi provare a fare questo brevissimo riassunto anche per le scelte. Scrivi una frase per ogni scelta: cosa accadrebbe se i lettori scegliessero proprio quella? E poi per ogni scelta scrivine altre tre: le scelte della scelta. In questo modo sarà facile arrivare alla fine con un’idea ben delineata di quello che vuoi far accadere.
    In gamba e alla prossima.

  • Saranno costretti a guardare l’omicidio.
    Ciao, Jessica.
    Non ripeterò niente di quanto già ti è stato detto, mi pare che tu l’abbia abbondantemente recepito, e ti fa onore la capacità di ascoltare le critiche. Diciamo che devi raggiungere un obiettivo, che riassumerei con una sola parola: semplificazione. Per farlo ti serve un metodo, una strategia.
    Di certo buttare giù uno schema di massima su ciò che deve succedere da qui al decimo capitolo ti aiuterebbe a organizzarti e a focalizzarti sulle cose che è necessario raccontare buttando via tutto ciò che è superfluo. Io applicherei un metodo simile a ogni capitolo: scriverei una bozza breve, proprio un riassunto stringatissimo di ciò che deve succedere nell’episodio. Senza dettagli, senza dialoghi. Partirei da questo e aggiungerei via via dettagli. Prima frasi brevi, evitando il più possibile aggettivi e avverbi, quindi sempre più dettagli (ma MAI troppi dettagli). Un po’ come la pasta che lievita, il capitolo crescerà fino ai fatidici cinquemila caratteri e sarai pronta per la cottura.
    Però, sia chiaro, ti ho scritto cosa farei io, non è detto che qualcun altro non sia in grado di darti un consiglio più valido o semplicemente più adatto a te.
    Ciao, combatti sempre come stai facendo 😀 , a presto

    • La parte che mi ha fatto ridere del tuo commento è stata il “Ciao, Jessica”, davvero bellissima ahah. Comunque, effettivamente senza critiche non vado da nessuna parte e il fatto che la mia scrittura in sè non sia stata criticata è davvero un bene, devo solo correggere degli errori, nulla che non possa fare con pazienza e determinazione. Cercherò di seguire il tuo metodo o trovarne uno mio, in qualche modo cercherò di uscirne fuori e diventare più efficiente! Alla prossima.

  • Ciao LividSoul,
    concordo con gli altri sul fatto che ci sia un po’ di confusione e qualche ripetizione di troppo, però la storia in sè continua a piacermi.
    Per il prossimo episodio sarei curioso di vedere in cosa consiste il “prezzo”.
    Buona giornata e alla prossima 🙂

  • Ciao LividSoul,
    non mi sono scordata di te!

    Come ti hanno già fatto notare tutti gli altri tuoi bravi lettori, c’è un po’ di confusione negli ultimi due capitoli, quindi evito di essere ripetitiva; immagino tu abbia capito dove hai sbagliato e risolverai nel capitoli futuri.
    La trama continua ad essere molto interessante e son lieta di vedere che al settimo capitolo ci sono ancora scene spaventose, mentre spesso un errore comune dei racconti horror (come ho fatto anche io nel primo e ultimo che ho scritto) è quello di cambiare genere ad un tratto del racconto trasformandolo in un giallo/drammatico/psicologico ecc…

    Il gruppo non si fida del padre di Jessica e vai così!;)

    • Hey Flow, è bello rivederti qua! ^^ Ebbene, sono contenta che tu trovi la storia abbastanza interessante e che tu abbia anche notato l’ultima cosa, cercavo di rendere la storia più… “horror”, diciamo. Più incentrata, non volevo che qualcuno potesse in qualche modo “scordare” il genere di questa storia, volevo renderlo più chiaro, ecco. Alla prossima! ^^

  • Ciao LividSoul,
    direi che i ragazzi saranno costretti ad assistere all’omicidio.
    Effettivamente, come faceva notare Achillu, questi due capitoli sono risultati un po’ confusi anche a me. Per l’ultima parte hai utilizzato un punto di vista diverso? Non è più il fantasma a raccontare ma una terza persona? Il fantasma del padre, che è morto tentando di ferire il killer (?) si ripresenta e tenta di salvare la figlia, ma non la riconosce subiito, quindi si trova lì solo perchè è lì che è morto? È anziano, anche se lei ha solo 16 anni ( ma questo potrebbe anche starci, ci sono padri più vecchi).
    Nell’ultima frase: ” Quella dietro di lui, la scena a lei ora illuminata, era del suo stesso omicidio.” parrebbe che la ragazza stia assistendo al suo omicidio non a quello del padre.
    Perdonami, ma credo che il punto di vista esterno sia molto utile a migliorare il proprio stile. A me è servito molto. Ho anche io l’abitudine di crearmi scene nella testa e di scriverle, pensando che chi legge possa “vederle” come le vedo io e capirle. Purtroppo non è sempre così.
    Cmq il tema è interessante, ci sono otttimi spunti horror 🙂
    Alla prossima!

    • Ciao Allegra! Ebbene, nell’ultima parte ho deciso di narrarla in terza persona, forse però non mi è riuscito molto bene. (?). Questo fantasma, rivelatosi il padre di Jessica, era morto in questo ospedale dopo che il killer lo assalì. Il resto lo vedrai nella scena del prossimo capitolo, comunque sì, egli era legato all’ospedale e Jessica lo ha trovato là per questo motivo. Per l’ultima frase, ho confuso qualcosa e di conseguenza la frase in sè è risultata inappropriata, passami il termine. Intendevo indicare la morte del padre, non di Jessica. Ad ogni modo, tenterò di migliorare, in fondo ho ancora un bel po’ di tempo e non ho certo intenzione di mollare per qualche allenamento! Grazie mille, alla prossima!

  • Ciao Lividsoul.

    Mi si sta ingarbugliando qualcosa. Ho dovuto rileggere episodio 6 perché non capivo cosa stava succedendo. Infine ho capito: al termine dell’episodio 6 i ragazzi si trovano davanti UN ALTRO fantasma. L’ho capito adesso: io pensavo che Jessica avesse chiamato “papà” l’unico fantasma presente fino a quel momento, ossia il cattivo. Forse è un mio limite; l’apparizione di questo personaggio potrebbe non essere sufficientemente chiara.

    Ho notato l’abuso di “ancora”, “ancora”, “ancora”… dovresti sfoltirne un po’.

    Anche il finale di questo episodio 7 mi confonde. “era del suo stesso omicidio”: questo “suo” è riferito al padre? a Jessica? Non ho capito 🙁 mi dispiace.

    Ho votato per il conflitto.

    Grazie e alla prossima.

    • Ciao Achillu! Allora, effettivamente ho fatto un errore a non rileggere il testo e quindi ho fatto diversi pasticci, tra cui appunto l’abuso di determinate ripetizioni. Sì, era riferito al padre! Mi sono spiegata male nell’ultima parte. Grazie a te per la lettura ed il commento, alla prossima!

  • Salve! Innanzitutto grazie se state leggendo e siete arrivati fin qua per scrivere qualche commento. Spero di essere un po’ migliorata, in fondo mi sono iscritta su questa piattaforma per tale motivo! Spero che quella delle dimensioni sia stata una buona idea, io l’ho trovata abbastanza carina e anche un buon modo per portare avanti la storia senza annoiare. ^^ Ebbene, avendo 17 anni adesso inizia il quinto anno e spero di riuscire ad aggiornare con costanza anche se fortunatamente questo sito richiede un minimo di un aggiornamento a settimana per come è strutturato, e nulla. Spero che questo capitolo vi abbia intrattenuto!

  • Il padre di Jessica non la riconosce.
    Ciao, lividsoul
    A proposito del padre di Jessica, in realtà non mi è del tutto chiaro cosa succede: dalle opzioni mi pare di capire che sia uno spettro, ma – se non mi son perso qualcosa – non mi pare che lo dovremmo sapere da ciò che hai scritto in questi sei capitoli. Non che questo sia un male, anzi, ma se vuoi creare l’effetto sorpresa, potevi rendere più ambigue le opzioni, poi ci mostri il colpo di scena nel prossimo capitolo.
    Leggo che hai diciassette anni, wow, sei giovanissima, complimenti!
    Tieni d’occhio le troppe ripetizioni ravvicinate, ad esempio:
    … ulteriormente *avanzare* con la loro ricerca, si sentirono dei passi irruenti *avanzare* verso…
    *Probabilmente* era la leader… Andrew scosse la testa intimidito, *probabilmente*…
    In merito agli avverbi, ne usi moltissimi, prova a diradarli un po’:
    probabilmente, felicemente, freddamente, disperatamente…
    “Se usi troppo gli avverbi dimostri di avere paura di non essere abbastanza chiaro, di non riuscire a trasmettere a pieno un concetto o un’immagine”
    (lo dice Stephen King, io mi limito a essere d’accordo con lui 😀 )
    Sono molto frequenti i possessivi, non sempre necessari, guarda questa frase:
    arrivarono le *mie* conferme riguardo le *mie* ipotesi iniziali, questa ragazza sarebbe sicuramente stata una *mia* potenziale…
    Ecco, ho esaurito la mia dose di pedanteria, per oggi, spero di non averti annoiato troppo 🙂
    Ciao, Deborah, buona scrittura 😉

    • Ciao Jaw! Felice di vedere un tuo commento. ^^
      Ebbene sì, hai ragione, potevo rendere più ambigue le opzioni ma a dirla tutta mi sono un po’ trovata in difficoltà sul come farlo, quindi ho deciso di sorvolare, perdonami ahah. Ti ringrazio! Ho iniziato a scrivere da presto, credo ormai siano passati cinque anni, e ho scoperto questo sito solo troppo tardi purtroppo! Ora sto cercando di migliorarmi ulteriormente. Starò attenta alle ripetizioni, mi son resa conto che sono una sorta di mio punto debole che devo un po’ rafforzare. Riguardo Stephen King, ebbene, ha ragione! Effettivamente mi sento un po’ insicura riguardo al linguaggio, quindi cercherò di fare diversamente. Ti ringrazio per il tuo prezioso consiglio, alla prossima!

  • Ciao Lividsoul.

    Un fantasma appare all’improvviso e nemmeno un grido? Tra parentesi, con l’adrenalina a mille visto che le ragazze avevano appena litigato? E in che senso “si allontana prudentemente”? Le reazioni dei ragazzi non sono credibili, secondo il mio personale modo di immaginare la scena.

    Inoltre, quando il fantasma è in fase “cattivo”, lo stile dovrebbe essere più asciutto per tenere il livello della narrazione alla stessa velocità dell’azione. Ma questo è il mio personale modo di intendere un horror.

    Ti dirò che ho letto di recente un horror in cui a pagina 3 l’auto è all’inizio del vialetto e a pagina 50 l’auto è appena arrivata alla fine di quel vialetto. Se qualcuno scrive cose così significa che c’è gente che le legge. Bene. Io, purtroppo, non sono tra quei lettori.

    Continuo a seguire il tuo racconto. Tu scrivi pure come meglio credi. Ci mancherebbe altro, come ti dicevo si tratta solo del mio modo di intendere l’horror. E, in questo mio mondo, il fantasma cattivo non riconoscerà la figlia.

    Grazie e alla prossima.

    • Ciao Achillu! Ti ringrazio per il tuo commento. A dirla tutta le grida non ci sono state perchè ogni persona, dal mio punto di vista per carità, esprime il proprio terrore in modo differente: io ho fatto sì che lo esprimessero tramite lo shock e la “paralisi sul posto”, passami il termine. Effettivamente hai ragione anche tu, devo confessarti che io avevo immaginato mentre scrivevo i ragazzi che urlavano e quant altro, forse la mia pecca è stata basarmi troppo su ciò che provava il fantasma e meno sull’ambiente circostante. Poi certo, indubbiamente ognuno ha il proprio stile ed io davvero apprezzato questo tuo punto di vista. Ringrazio te per continuare a seguire questa storia, vedremo come si svilupperà.

  • Ciao lividsoul, anche questo capitolo mi è piaciuto. Compresa l’ interiorità del fantasma, non mi da per niente fastidio conoscere i suoi pensieri e le sensazioni. Anzi mettono in luce come un sociopatico in vita sia diventato più ” umano” nella morte. Aspetto il prossimo e voto per il ritrovamento del diario:-)

  • Ciao lost ì. Ok, ci siamo, ora siamo entrati nel vivo dell’azione. Come ti scrivevo prima, è vero che la storia è tua, ma ora sei a metà della storia, ti conviene sfruttare ogni capitolo al massimo, evitando descrizioni superflue o ripetizioni. La storia continua a interessarmi, e so che ora che troveranno il diario inizierà un confronto molto vivo.
    In gamba lost. Alla prossima 🙂

  • I ragazzi troveranno il diario… let’s go rock! 😀
    Ciao, lividsoul
    Una storia originale, un punto di vista interessante.
    La lettura, non volermene se te lo dico, non è sempre scorrevole e in qualche occasione ho avuto difficoltà a seguire il filo della storia. A mio parere, sarebbe utile asciugare il più possibile la narrazione: evitare di esporre e ribadire più di una volta gli stessi concetti o le stesse immagini (es. tutti i paralleli tra ciò che il fantasma non può sentire e come avrebbe invece reagito se fosse stato vivo, o le considerazioni sulla sua, diciamo così “anaffettività”); cercare la forma più semplice per esporre i concetti. Guarda questi esempi:
    “I pensieri per suo figlio vengono scansati dal fatto che è un essere umano”
    È un discorso, ma chi userebbe mai questa forma nel parlato? Un semplice “È prima di tutto un essere umano” potrebbe essere altrettanto efficace e più realistico.
    “Il colmo sarebbe stato non aspettarsi che qualcuno dal piano di sopra non venisse avvisato di ciò che stava accadendo, ma in quel momento a dirla tutta non mi veniva da essere poi tanto ironico.”
    In questo caso la costruzione del periodo vede tre negazioni in rapida successione; la doppia negazione che è quasi sempre da evitare e il terzo “non” la rende anche più evidente e ti inceppa la lettura.
    “puntandole contro la pistola a discapito di chi sobbalzava e piangeva per la propria incolumità.”
    Qui, almeno a me, il concetto non è chiaro, penso che sia qualcosa del tipo “puntandole contro la pistola incurante del terrore generale”, o giù di lì, perdonami la forma di certo poco efficace. Quello che voglio dirti è che non devi aver paura di esprimerti in modo meno ricercato, al contrario, scrivere in modo simile al parlato quotidiano (non troppo, però, eh? Esistono pur sempre grammatica e consecutio da rispettare 😀 ) aiuta il lettore a vivere meglio le scene che descrivi.
    Pensaci, l’idea iniziale è buona e puoi fare un ottimo lavoro.

    Ciao, scusa l’invadenza, a presto

    • CIao Jaw! Invadenza? Affatto. Ti ringrazio per questo tuo commento e per i consigli, e soprattutto le motivazioni date, cercherò di soffermarmi meno sui concetti astratti effettivamente già ribaditi e tenterò di rappresentare un qualcosa di nuovo, un dettaglio in più magari. Comunque sì, effettivamente ho avuto paura di esprimermi in modo comune eccome proprio per evitare di far sì che la storia sembrasse “povera”, diciamo. Però questo non ha fatto altro che ostacolarmi. A presto!

  • Ciao, lividsoul, questa volta prima di votare ho dovuto pendarci bene.Mi piaceva l’idea che trovassero il diario ma ho finito per votare l’ opzione della maggiore conoscenza. Ho pensato che “rimandare” potesse servirti piu’ di “svelare” e spero di non aver sbagliato. Magari il fantasma (geniale invenzione), potra’ seguirli fuori dall’ospedale
    .Attendo con ansia la nuova puntata

  • Ciao Lividsoul.

    Ho scoperto adesso il tuo racconto e complimenti per aver scelto il punto di vista del fantasma. Ogni tanto la lettura si inceppa ma ho visto che te l’hanno già fatto notare.

    Io ti faccio notare solo che “affianco” è voce del verbo affiancare; se lo usi come avverbio o preposizione devi scrivere separato: “a fianco”.

    I ragazzi troveranno il diario. Magari così ci farai scoprire tra le righe per quale motivo i ragazzi sono entrati nell’ospedale

    Grazie e alla prossima.

  • Ciao Lividsoul,
    ho scoperto ora il tuo racconto e ho recuperato questi primi cinque capitoli.
    L’idea di presentare il racconto dal punto di vista del fantasma assassino mi è piaciuta parecchio, così come mi ha affascinato la sua psicologia e la sua visione del mondo. Come hanno fatto notare anche gli altri ci sono degli errorini qua e là ma direi che non compromettono troppo la lettura, che procede con piacere.
    Ora vorrei scoprire di più su Andrew e i suoi amici.
    Buona giornata e alla prossima! 🙂

  • Ciao, ho votato per fare la conoscenza con Andrew e la ragazza, così da farci un’idea più precisa di cosa abbia spinto lì questo gruppetto di ragazzi… suppongo che non si tratti solo di una manciata di adolescenti cretini in cerca di brividi facili.
    Il testo si legge abbastanza bene, anche se ci sono dei piccoli errori di grammatica e di ortografia… in ogni caso, mi pare di aver notato che gli ultimi due capitoli sono più curati, da questo punto di vista.
    Dopo cinque capitoli, non mi è ancora chiarissima la psicologia del fantasma, quindi sono curiosa di proseguire la lettura per farmi un’idea più precisa di quello che è.

  • Ciao LividSoul, ancora qualche piccolo errore coi verbi, ma molto molto meglio e soprattutto molto bene!
    La storia sta procedendo spedita; sei davvero brava ad entrare nella testa del fantasma assassino e a parlare per lui, sei in grado di farmi comprendere il suo punto di vista, della serie che a volte mi sento quasi di dire: “Mah, forse aveva i suoi perchè per aver fatto ciò che ha fatto” ;D
    Spero che i ragazzi trovino il diario.

    Continua così!

  • Ciao Lividsoul,
    il racconto prosegue spedito. Attenzione ai bisticci tra parole : “Erano solo a una stanza di distanza,” (stanza-distanza) ,”lontano dal letto in qualche piccolo spazietto.” (letto-spezietto).
    I miei sono solo consigli, prendili così se ti va, altrimenti non ti curar di loro… 🙂
    Buon weekend e alla prossima!
    p.s. ho votato per il ritrovamento del diario.

  • Ciao lividsoul, ho votato “per trovare e nascondere la cosa”. Desidero ardentemente sapere cos’è, anche se magari tu, come un grande chef, ci terrai nascosto questo ingrediente basilare e ci stupirai con qualche improvviso soprassalto. A presto.

  • Ciao Livid. Come ha già scritto Flow ci sono dei piccoli errori di grammatica, ma nulla che non si possa risolvere con una revisione più accurata.
    Perfetto, ora sappiamo le motivazioni del fantasma, ma sei riuscita anche a mantenere il mistero.
    Io ho votato per far sì che li allontani. Magari questo può mandare avanti la storia con più tensione.
    Alla prossima livid 🙂

  • Ciao Lividsoul,
    be capitolo. Ci sono un paio di errori che vorrei farti notare così che tu possa evitarli in futuro (se vorrai!), tipo i verbi in due frasi:
    1- “ero il dannato bastardo che ha osato”, stai usando il passato, quindi la vedo più sensata una frase col rapporto ero-avevo. “Ero il dannato bastardo che aveva osato…”
    2- “mi cadde una lacrima al solo pensiero di quanto dolore possa provare una madre”; anche in questo caso usi il passato, quindi probabilmente “mi cadde una lacrima al pensiero di quanto dolore potesse provare una madre…”ha più senso.

    Siccome vivo in Inghilterra da qualche anno, a volte ho come l’impressione di essermi dimenticata la giusta coniugazione dei verbi in italiano, quindi se secondo te non è giusto come ho trascritto le frasi, fammi sapere 😉
    Comunque bene, la storia si infittisce e direi che un colpo di scena ci sta proprio bene ora! Secondo me il tizio armato cerca vendetta! Ma è nel flashback, giusto?
    Ciao alla prossima!

    • Ciao Flow, grazie per avermi fatto notare questi dettagli. Credo di non poter fare una revisione al capitolo una volta pubblicato, di conseguenza seguirò il tuo consiglio e starò più attenta. Comunque sì, le tue correzioni son giuste, probabilmente devo aver fatto questi errori a causa della distrazione e della fretta. Sì, il tizio armato è nel flashback. Grazie mille per il commento e la lettura, alla prossima!

  • Racconto emozionante, e scritto benissimo. Questo “antieroe” incapace di amare fino quasi sull’attimo estremo della vita mi ricorda anche qualcun’altro… Qui vado per l’opzione più classica, un criminale, un balordo forse nemmeno in sé, che fa un qualcosa di cui si pentirà amaramente.
    Ti seguo, e… se vuoi dare un parere sulla mia storia, è ben accetto. Complimenti per l’esplorazione psicologica e la profondità che stai dando man mano al protagonista. Ovviamente da morto, la situazione è… un po’ troppo definitiva, ma… vediamo che succede

    • Ciao Nahaman, ti sono davvero grata per questo commento e per i complimenti. Effettivamente i criminali e soprattutto il loro aspetto psicologico mi esalta, quindi ho avuto l’idea di porre il tutto in una trama. A dirla tutta conosco la tua storia e la seguo in quanto ho trovato la trama davvero affascinante, un terrorista come protagonista si vede davvero di rado, non mi ero resa conto di non aver messo qualche commento, ma rimedierò di sicuro ahah. Alla prossima!

      • Se posso dirlo, la mia storia la “rivedo” come un film nella menta da un po’ di tempo. Ci sono alcuni particolari che, incredibilmente, hanno un parallelo nel tuo racconto, e posso dirti che mi hai confermato nell’idea della loro forza narrativa ed emotiva. Ci sentiamo presto, ti seguo

  • Ciao Lividsoul,
    non ho capito se il flashback continua o se l’uomo armato entra nell’ospedale già abbandonato…
    Ho comunque trovato interessante il capitolo, ci ha raccontato qualcosa in più sul protagonista, ma a me piacerebbe leggere di quel che succederà ai malcapitati esploratori urbani.
    Aspetto il nuovo capitolo e ti saluto.
    Alla prossima!

  • Ciao Livid. Secondo me potevi accelerare un po’ il ritmo della narrazione e terminare il flashback in un unico episodio. Però, de gustibus. Hai scritto un bel capitolo.
    Voglio complicare le cose, secondo me il fantasma conosce l’uomo che è legato all’ospedale abbandonato. Continua così.
    Ci sentiamo al prossimo capitolo.

  • Ciao LividSoul,
    hai commentato il mio racconto e così sono passata felicemente su The Incipit per scoprirne il tuo (e altri che avevo lasciato indietro!).
    Questo é un inizio molto interessante; di film su fantasmi assassini ne ho visti tanti, ma non ho mai visto nulla dal punto di vista del fantasma in sè, quindi bella idea quella di scrivere i pensieri di un pazzo omicida morto! Mi piace. Tremo un po’ al pensiero che certe sue idee le condivido ;D Tipo la sua antipatia verso gli adolescenti, gran brutta tappa della vita! Per fortuna l’ho superata…
    Ho votato per il flashback; credo sia la cosa più interessante al momento quindi spero rimanga votata dalla maggioranza.
    Grazie del commento che hai lasciato al mio racconto, mi ha fatto molto molto piacere!
    Buona continuazione, ti seguo;)

  • Ciao lividsoul. Bene, la trama si infittisce. Voglio proprio sapere chi è il “lui” a cui si riferisce il fantasma. Però, se vuoi un consiglio, aspetta un po’ prima di caricare il prossimo capitolo. Devi dare più tempo agli eventuali lettori di mettersi in pari con la trama.
    Alla prossima.

  • Ciao lividsoul. Credevo di trovarmi davanti a una delle classiche storie del “gruppo di ragazzi che va in un posto abbandonato e succedono cose brutte”, ma mi sono sbagliato. E’ interessante l’idea di partire con il punto di vista del fantasma e non delle sue “vittime”. Scrivi davvero bene. Sono curioso di sapere come prosegue.

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