IL PERCORSO DEL RE

Dove eravamo rimasti?

Come preferite il finale? - Frizzantino (61%)

LA RESA DEI CONTI

Gli ultimi avvenimenti avevano scosso tutto il Regno.

Nelle case la gente mormorava.

Commentava il figlio maggiore: «Il Re ha fatto bene a metterli in prigione, erano due imbroglioni!»

Il mezzano invece: «Poteva concedere la grazia a Cento. Diceva cose giuste. Mi aveva quasi convinto.»

E il più piccolo: «Il più vecchio non mi piaceva per niente. Ci rubava tutti i soldi.»

La madre che serviva loro la zuppa, con il mestolo in mano disse: «Cento ha peccato di arroganza giovanile. Il Re non capisce…  non ha figli! Anche i Numeri hanno un cuore.»

«E una pancia!» ringhiò il marito tra i denti, inzuppando nel brodo un boccone di pane di spelta.

***

Quella mattina il Re si svegliò a giorno grande.

Scese dal letto e guardò fuori la finestra, poi respirò a fondo e sorrise dentro di sé. La notte gli aveva portato consiglio.

Chiamò il Gran Consigliere: «Fate subito affiggere gli avvisi, che il Re si sposa tra sette giorni.»

«Decisione molto saggia Sire!», ma subito colmo di apprensione: «Sette giorni è quasi domani, Maestà. E la serva? Non l’abbiamo ancora trovata.»

«E chi ha parlato di serva? Spargete la voce che la principessa è già arrivata e che la si tiene nascosta per paura di rappresaglie.»

«Principessa? Io non l’ho vista Maestà.»

E il Re: «Svegliatevi! La Strega è gelosa e diffidente, vorrà accertarsi di persona. Le tenderò un tranello degno della sua perfidia.»

«Ma se fallisce attirerete la sua collera…»

«Collera o non collera, quello ho detto e quello si fa!»

Appena seppe delle nozze del Re, la Strega esultò.

Disse la testa cattiva: «Voglio andare a vedere con i miei occhi.»

«Ottima idea!» fece la testa buona.

«Ribatté l’altra: «Il Drago viene con noi, non si sa mai che ci sia l’inganno. Se del caso, le sue fiammate possono tornare utili.»

***

Mancavano due giorni alle nozze.

Ormai il sole volgeva al tramonto. Nulla si muoveva, solo una leggera brezza faceva stormire gli alberi intorno al castello.

Una vecchia contadina claudicante attraversò il cortile, tenendo in mano un paniere di mele rosse.

«Chi sei? E dove stai andando?» chiese una guardia.

«In cucina, a consegnare la frutta che mi è stata appena comprata.»

Persuaso dal suo aspetto povero e innocuo, il soldato la lasciò passare.

Si trascinò silenziosa per i corridoi del castello, finché avvistò una porta custodita da due guardie armate fino ai denti.

«Altolà!» gridò una di loro.

«Ferma!» tuonò l’altra.

«Porto delle mele alla sposa.» rispose la vecchia.

Di colpo la porta si aprì e saltò fuori il Re con la spada in mano, minaccioso più che mai: «Ancora una parola e sei finita!»

Con la rapidità di una vipera che attacca, la vecchia che altro non era che la Strega travestita, prese una mela dal cestino e la lanciò in aria. Una nuvola di fumo nero invase tutta la stanza e guardie e Re cominciarono a barcollare, cadendo a terra storditi.

«Che tu sia maledetto!» urlò la vecchia, schizzando via e sparendo nel nulla.

Nel mentre, sotto il comando di una voce invisibile…

Un mostruoso animale, simile a un gigantesco serpente alato dalle squame verdastre, andava all’assalto della Sala del Trono.

Con due lingue di fuoco il Drago sciolse le sbarre di ferro della finestra e, tra grandi grida, atterrò di peso sul pavimento.

Frenò di colpo, guardandosi intorno. La sontuosità dell’ambiente contrastava l’aspetto nudo e fatiscente della rocca dove viveva.

Non c’era anima viva.

Nell’aria c’era un sentore polveroso di antichità. Starnutì tre volte.

Subito, il suo sguardo fu calamitato dalle luminosissime gemme che ornavano il trono del Re. La poltrona reale era rimasta con la spalliera reclinata dalla sera prima e sembrava un vero letto.

Senza pensarci su due volte, il Drago vi si adagiò e cadde addormentato.

Passò un’ora e il Re, ripresosi dal torpore in cui era caduto insieme ai suoi soldati, corse alla Sala del Trono a rilassarsi. Il Drago si svegliò e, con un urlo terribile, soffiando forte dalle narici cominciò a sputare fuoco. Con un riflesso fulmineo il Re sguainò la spada e Zac!  gli mozzò la testa.

Il castello tremò.

Tèn che aveva seguito il Re, tornato barboncino in carne e ossa, si rifugiò sotto il trono con la coda tra le zampe.

All’istante, il corpo del Drago si sbriciolò, ed ecco sorgere al suo posto una bella principessa che, da piccola, era stata vittima di un incantesimo della Strega.

Appena la vide, il Re subito s’innamorò. La prese per mano e disse: «Volete essere la mia sposa?»

Incrociando il suo sguardo, lei esitò: «Siete piacente Maestà, ma vorrei conoscervi meglio…»

Tra la sorpresa generale, il Re sospirando annuì: «E sia. Tra sei mesi si deciderà.»  

Ormai il sortilegio si era spezzato.

Il popolo dei Numeri si accorse della propria ambivalenza e il suo sovrano, di nuovo saggio e clemente, mandò il ministro Cento in esilio al Paese delle Mille Luci. Il Sovrintendente invece, privato delle sue ricchezze, si ammalò e morì.

Jacopo ritornò a casa felice come una Pasqua, il Re gli aveva regalato un’enorme torta di cioccolato a forma di Numero Uno.

Della Strega non si seppe più nulla.

Categorie

Lascia un commento

264 Commenti

  • Ciao. Ho letto solo ora. Non so se il problema è che ho letto tutti i capitoli insieme, ma la mia modesta opinione è che avresti dovuto fare capitoli più brevi. Ci sono molti eventi che non servono a far sviluppare la trama, creano solo confusione in chi legge, facendo perdere di vista il dove si vuole arrivare.
    comunque molto ben scritto

  • Il finale è carino e molto… fiabesco! Però mi manca la serva, tutto è cominciato con lei e non solo non si sposa il re, ma è proprio scomparsa. Anche la strega mi sembra che si faccia sconfiggere un po’ di punto in bianco. Forse perché avevi aperto un sacco di spunti durante tutto il racconto e mi aspettavo che si annodassero tutti nel finale, invece il finale cade un po’ scollato, così. Ma resta molto carino. Anche i numeri hanno un cuore. E una pancia! ?
    Alla prossima

    • Ciao Befana
      Mi piaceva l’idea di lasciare la serva dietro le quinte del racconto. La sua figura l’ho immaginata come quella di certe persone nella vita reale che, pur non essendo presenti fisicamente, con la loro assenza continuano a influenzare, in modo determinante, il corso degli avvenimenti.
      Grazie del tuo commento e alla prossima.

  • Ciao Louise, mi scuso per il ritardo!
    Mi è piaciuto il finale e sono contento di essere stato invitato al prossimo matrimonio tra il Re e la Principessa, ormai ci sono i “numeri” giusti per poterlo realizzare.
    Spero di giocare presto con un’altra tua storia, nel frattempo ti auguro una buona vita!

    • ciao Alexander
      Grazie per aver seguito la storia fino alla fine.
      Ho l’impressione di aver perso qualche lettore per strada e mi dispiace. Mi dispiace ancora di più non sapere se il motivo è attribuibile alla mancanza d’interesse del racconto stesso.
      Non so sei d’accordo con me, ma scrivere il finale non è facile: lungo nove episodi si creano aspettative che non sempre hanno conferme nell’ultimo capitolo. 🙂
      alla prossima e ti auguro una buona giornata (una buona vita, sembra quasi un addio 🙂 )

  • Ciao, Louise. Complimenti per la conclusione di questo tuo racconto.
    Dieci capitoli in cui hai dato sfoggio di fantasia, una lettura adatta anche ai più piccoli, magari con la mediazione di un adulto che recita le varie parti 🙂
    Devo però ammettere che mi è mancata un po’ di organicità nella storia: hai messo moltissima carne al fuoco, ma i vari filoni si sono spenti uno dopo l’altro: il divano, la serva, Jacopo, il vino “adulterato” 😀
    Ma sì, sto ragionando troppo, sono vecchio e noioso! In fondo è una fiaba, nelle fiabe contano solo la magia e la fantasia, e quelle non mancano di sicuro 😀
    Ciao, a presto

  • Ciao Louise,
    sono felice per il lieto fine, appropriato per una fiaba come la tua. Il capitolo è scritto bene, però, se devo essere sincero, l’ho trovato un po’ troppo frenetico: in questo ultimo episodio succedono tante cose e un po’ troppo in fretta (almeno per i miei gusti). Nel complesso però il tuo rimane un gran bel lavoro e spero che in futuro vorrai deliziarci ancora con la tua fantasia 🙂
    Alla prossima!

  • Ciao Louise,
    degno finale di una bella fiaba e di un ottimo racconto. Ben scritto, divertente e pieno di personaggi strambi, che tanto divertono i bambini, e non solo.
    Il lieto fine era d’obbligo e mi è piaciuto il fatto che dal Drago, che avrebbe dovuto portare distruzione, sia rinata una bella principessa che, spero per il re, porterà amore.
    Brava Louise, spero di rivederti presto con un nuovo racconto 🙂
    Alla prossima!

  • Ma insomma, sto Re tutti che lo vogliono morto, poi alla fine addirittura si innamora. in un bel lieto fine, come è giusto che sia.
    Resto dell’idea che a questa favola mancano i colori e le ambientazioni, manca la giusta atmosfera, quella tipica da favola. Un pò troppo frenetica per i miei gusti.
    Andrebbe bene per un cartons nipponico.
    Ammirevole l’impegno, la trama elaborata, ottima scrittura, e nulla più.
    Un saluto

    • Per i colori e le ambientazioni, ti ho già un po’ risposto in un commento precedente.
      In effetti forse hai ragione, sono stata parsimoniosa, anzi minimalista.Mi interessava e divertiva di più scrivere sulla dinamica relazionale dei protagonisti, il tutto corredato da una buona dose di inspiegabile magia. Per il resto, ho lasciato all’immaginazione dei lettori.
      Grazie e alla prossima.

  • Ciao Louise.

    Intanto complimenti per essere arrivata alla fine 🙂

    Un finale frizzantino e sicuramente molto fiabesco. Forse un po’ troppo stereotipato, con almeno due guizzi originali che voglio ricordare: la mela rossa che avvolge la stanza nel buio e il drago che, anziché distruggere la stanza del trono, ne rimane affascinato e s’addormenta.

    Attendo la tua prossima creazione? Spero di sì.

    Grazie per avermi intrattenuto con il tuo racconto.

        • Senza alcuna polemica, ti è sfuggito che la principessa non sposa il Re, in automatico, a differenza delle fiabe tradizionali in cui è il Re o il Principe che decidono autonomamente. Non si chiede mai a lei cosa ne pensa e se è d’accordo.
          La vecchina non diventa una strega, è la strega che si è travestita da vecchina. In tutta la fiaba ho fatto riferimento e rielaborato situazioni di fiabe conosciute. In questo caso, il riferimento più o meno esplicito è la matrigna di biancaneve.
          grazie ancora per il confronto e buona giornata.

  • Ciao Louise,
    innanzitutto complimenti per la copertina!
    Il capitolo è bello… Come sempre d’altronde 🙂 Ormai mi sono affezionato al tuo stile e ai tuoi personaggi e sono curioso di scoprire come vorrai riannodare i vari fili nel finale.
    Ho optato per agrodolce…ma ormai credo che ci aspetti qualcosa di frizzantino.
    Buona serata!

  • Frizzantino!
    Devo confessarti che questo capitolo l’ho letto al mio bambino e nella lettura dei dialoghi “ho fatto le voci”; un gran successo! Lui lo ha adorato e io pure, mi sono immersa completamente nella scena 😀

    E’ davvero uno stile divertente, il tuo, devo ammettere che mi dispiace essere arrivata tardi e non aver partecipato fin da subito! Ormai manca l’ultimo capitolo; sai già come lo finirai o è una sorpresa pure per te? Son sicura che al prossimo lavoro ti seguirò fin dal principio! A presto:)

  • Frizzantino, forse come il vino adulterato che il re ha sorbito con gusto e che, penso, non ha ancora manifestato tutti i suoi effetti 😉
    Capitolo divertente. C’è molta carne al fuoco, sono molto curioso di scoprire come ti giostrerai il finale.
    Ciao, a presto

  • Agrodolce, ma non saprei manco il perchè di tale scelta.
    Modesta riflessione:
    Trama a parte.
    Come per ogni favola che si rispetti, dovendo disegnare la tua favola ricca di dialoghi e di personaggi:
    E quindi disegnandola con colori, ambientazioni e costumi dei vari personaggi.
    Ci riusciresti?

    • Mi hai fatto pensare.
      Spesso prediligo disegnare “il colore” dei sentimenti e dei comportamenti 🙂 non sono molto brava a descrivere ambientazioni. In ogni caso, se dovesse illustrare la fiaba userei i contrasti: colori caldi – rosso, giallo oro per il costume e stanze del Re; colori freddi – nero, marrone, blu per l’abbigliamento dei ministri, e poi, ancora contrasti tra raggi di luce e coni d’ombra come contorno alla magia.
      grazie del commento e buona giornata.

  • Rieccomi Louise
    Perdona la mia assenza, ma ho avuto un po’ di difficoltà a seguire le storie degli altri, e anche la mia a dir la verità.
    Ho recuperato i capitoli persi, e come previsto non mi hanno per nulla delusa.
    Capitoli spumeggiante, divertenti, a tratti mi sono ritrovata a ridà chiare di gusto con il telefono in mano.
    Un ammutinamento!! Ormai siamo al finale! Vorrei un finale frizzantino!

  • Buonasera Louise, gran finale frizzantino, direi e mi auguro che prima o poi, (meglio prima!)tu riprenda a cliccare freneticamente sul tuo computer per offrirci una nuova fiaba o qualunque altro racconto la tua mente partorirà. Stile molto interessante, il tuo, fiabesco il giusto ma senza svenevolezza, una dose di ironia e un divertente “tono spiccio” da affabulazione popolare. In realtà, molto raffinato sotto l’apparente facilità di scrittura.

  • Ciao Louise,
    spero in un finale frizzantino per la conclusione di questa bella fiaba.
    Chissà perchè la voce che parla al re, durante il pranzo, mi ha fatto pensare al Corvo di Poe, Chi ha parlato in realtà?
    Sono davvero curiosa di sapere come finirà, ci sarà lo sposalizio (non lo sentivo dire da tempo) eppure al re verrà data l’occasione di mettre a posto le cose senza la magia? Chissà, non resta che apsettare!
    Alla prossima!

    • Ciao Allegra
      Ho letto Poe un po’ di anni fa, chissà se mi è rimasta qualche reminiscenza nel mio inconscio…
      In effetti, mi serviva una voce – di qualcuno non meglio identificato – per fare avanzare la storia 🙂
      Ti aspetto per il finale, i tuoi commenti sono sempre interessanti e il risultato di una lettura attenta.
      grazie e a presto.

  • Ciao Louise,
    ho recuperato un po’ in ritardo il tuo ultimo capitolo. Anche questa volta ci sono degli spunti originali e simpatici, come il mago Ops che cucina gli asparagi o il ministro Cento, accompagnati da giochi di parole sempre ben riusciti. Seguo la maggioranza e dico al calare dell’oscurità.
    Buona giornata, alla prossima!

  • Ciao Louise, me lo sono letto un po’ troppo d’un fiato per riprendermi con tutti gli altri racconti, ma è davvero ben scritto e molto spiritoso! Mi piace il tuo stile, semplice e diretto, senza intoppi fastidiosi. Il fiabesco non è in realtà il mio genere preferito, anche se ammetto che potrebbe pure stare sulla categoria humor (che poi nemmeno quello sarebbe il mio genere di lettura!), quindi non mi sono concentrata al massimo e mi son fatta distrarre,non posso darti un giudizio quindi troppo concreto; non so cosa avrai intenzione di scrivere dopo questo ma tenterò di starti dietro fin dal primo capitolo, promesso! Magari questa la rileggerò con calma al mio bambino, sempre quando avrò tempo cioè quasi mai 😀
    Intanto complimenti per questo tuo primo incipit, sei quasi alla fine e hai raccolto molti lettori, meritati, brava!;)

  • A mezzogiorno.
    Ciao Louise, insomma con questo Re dispotico che sta rischiando di perdere il suo regno…
    Una fiaba densa di colpi di scena, ricca di dialoghi, ricchissima di personaggi fiabeschi…
    Ma leggendo questo capitolo mi ha fatto riflettere su qualcosa che ti dirò alla fine del decimo capitolo.. Come se in questa storia mancasse qualcosa al lettore.
    Ciao alla prossima

  • Buonasera Louise, bene, anzi benissimo. La tua, per me e’la fiaba della sera spiritosa e anche un po’ vera visti i tempi che corrono e non a caso da quelle parti si sussurra “le persone vengono prima dei numeri”, proprio come da noi. Voto la notte, l’ora delle fiabe ,,,

  • Calata l’oscurità.
    Mi chiedevo appunto dove fosse finita la serva, in fin dei conti è un personaggio chiave già dai primi capitoli. Vediamo se e come si ripresenta, ho l’impressione che l’abbiamo un po’ sopravvalutata.
    Capitolo divertente, ho perfino sentito il profumo degli asparagi 😀
    Ops è il nome adatto per un mago pasticcione 😀
    Ciao, a presto

  • Rieccomi, Louise. Ho votato per l’oscurità, magari andiamo direttamente all’appuntamento. Una storia piena di fantasia, tra civette viola, foche grigie e cagnolini di cristallo. Mi dispiace un po’ che Jacopo sia sparito, ma magari torna prima del gran finale. Questo Ops, poi… chi me lo dice che non abbia fatto fuori Merlù e lo abbia usato per farci un magico brodo? 😀
    Ciao, per rimanere in tema ti auguro un fantastiliardo di fiabesche giornate 😀

  • Un sovrano che scavalca i consiglieri? Eh no, mica sono così scemi da lasciarglielo fare!
    Ciao Louise,
    un bel capitolo, divertente il mago sostituto che sbollenta gli asparagi, ben scritto come sempre.
    Ho votato per la notte e aspetto curiosa il prossimo episodio.
    Alla prossima!

  • Hai trovato la chiave giusta per scrivere su questa piattaforma: ogni capitolo ha solo pochi richiami ai precedenti, facili da ricordare perché molto caratterizzati (la strega, il mago, ecc.). La scrittura lineare è fruibile e scivola via come un sorso d’acqua. Il contraltare è che, arrivati all’ottavo episodio, ancora non s’intravede quale possa essere la morale che chiosa ogni fiaba che si rispetti.

    • Osservazione giusta la tua. Solo che, probabilmente, non ci sarà una morale. Alla fine del racconto ogni lettore saprà se è valso o no la pena di averlo letto e, se sì, il perché. È importante che passi l’idea, oltre i tecnicismi. (Interessante il botta e risposta tra te e la tua amica Alessandra sul talento, professionalità, rispetto per i lettori ecc. Peccato che lei non sia mai passata a leggermi, mi sarebbe piaciuto conoscere il sul punto di vista). Io scrivo per me stessa da quando mi conosco (da un bel po’…) e non ho mai seguito un corso di scrittura; le regole a volte mi stanno strette. Leggo molto, questo sì, e so che molti autori “dimenticano” qualche regola. Certo, bisogna saperlo fare… Io ho la libertà di una non scrittrice ?. Per me, il limite dei 5000 caratteri non è un problema ma un invito a tagliare il superfluo. I commenti dei lettori mi aiutano a “leggermi” meglio e a essere critica riguardo al modo in cui propongo i contenuti. Comunque, le stilettate a fin di bene sono gradite.
      Ciao e grazie

  • Ciao Louise,
    tu hai un dono, quello di far sorridere l’anima delle persone! Le tue descrizioni, i modi del Re e della Corte tutta mi regalano buon umore; mentre leggo il tuo racconto la mia mente fugge via e visita giardini, scuderie e anche faggianaie, perchè no? Brava Louise, brava sul serio. Una fiaba per tutti, una fiaba, come mi disse qualcuno una volta, deliziosa.
    Alla prossima!

  • Vanità! Opzione curiosa ma allettante!
    Sempre più intrigante il tuo racconto, peccato che manchino tre capitoli all’epilogo!
    Spero che il Re, dopo aver recuperato la memoria numerica, possa “contare” di più tra i suoi sudditi in fatto di rispettabilità, confidando nella mia tanto desiderata perdita mnemonica, non solo numerica, del Gran Consigliere e del Sovrintendente!
    Continua così, ti aspetto presto!
    Buona notte, Louise!

  • Ciao Louise!
    Che piacevole sorpresa è stato il tuo racconto! Ammetto di essermi dovuta fermare al quarto capitolo, domani leggerò il seguito, ma sono stati quattro capitoli letti d’un fiato.
    La storia è molto carina, ben scritta e originale! Il re burbero mi fa sorridere; la scena del trono/poltrona che si distende e vibra e sua maestà imbarazzato mi ha davvero divertita! BRAVA! Sono contenta di essere passata; hai una lettrice in più! Domani (o appena ho tempo) mi rimetto al passo e gioco anche io.
    A presto!

  • Ciao Louise,
    rieccomi. Proprio carino i tuo racconto e intelligente. Me lo sono gustato tutto e sono contenta di essere passata a dare una sbiriciata; ora non vedo l’ora di leggere il nuovo episiodio. L’uso dei modi di dire, l’imbarazzo del re, che sarà sì potente, ma è pure ignorante, mi ha fatto sorridere a più riprese. I nomi, i sortilegi, brava davvero!
    Ho votato i giardini, meraviglie di ogni reggia, chissà cosa ne verrà fuori.
    Ancora complimenti e alla prossima!

  • Quindi fammi capire, io oggi apro una castagna ed esce un folletto che esaudisce i miei desideri, bello! Il pensiero rassegnato del cane mi ha molto divertito. La storia continua ad essere interessante e opto per i giardini, me ne ricordo qualcuno fatato! Continuerò a seguire il dialogo surreale del Re con il bambino, a presto, Louise!

  • Ciao Louise.

    Ho fatto fatica a ingranare: la magia iniziale è poco chiara per la mia testa quadrata. Prima il bambino non c’è e dopo il bambino c’è, senza nessuno che dica: wow, meraviglia delle meraviglie, è apparso il bambino.

    Meraviglioso il cane con la testa trasparente. Il dialogo tra te e bambino è surreale e me lo sono goduto senza alcun intoppo.

    Vediamo dove ci portano le scuderie? Forse… la mia scelta per ora non va per la maggiore.

    Grazie e alla prossima.

    • Ciao Achillu
      magia è magia 🙂 L’Emissario aveva poco tempo per cercare il fanciullo e poi rientrare in tempo al castello così, un aiutino ci stava, o no?
      grazie per la lettura e commento. I commenti mi aiutano sempre a capire quanto di quello che ho scritto è passato e come è passato, al lettore.

  • Stanza…
    Salve Louise
    Bella questa…. il Re dei Numeri allergico ai numeri ahahah 🙂
    Insomma, una fiaba un pò contorta con tante figure, con un Re che tiene tutti sotto controllo, ma adesso ha trovato sulla sua strada un bambino insolente.
    Ok vedremo.
    Ad ogni bel capitolo anche questo

    ps.- ma come si a scrivere i segni >> << di dimensioni bassissime?

    • Non so tu ma io ho sempre una certa difficoltà a proporre le opzioni che devono, secondo me, essere il più possibile in sintonia con il racconto, senza però svelare l’idea che ho per il proseguimento. Per me, il lettore può scegliere liberamente l’opzione che preferisce, senza alcun biasimo. Fa parte del gioco.
      L’atteggiamento del Re ti ha irritato un tantino ? ma lui è un po’ stregato.
      ciao e grazie del commento

  • Ciao Louise,
    a metà tra scontroso e conciliante.
    Continui a deliziarci con la tua fantasia: il cane con la testa trasparente, la magia, le foche grigie… tanti elementi che creano un miscuglio alquanto bizzarro, ma estremamente piacevole. Brava 🙂
    Alla prossima!

  • Solitamente si dice che di un viaggio quello che conta è la meta finale, nel caso di Otto il vero spettacolo è stato il percorso compiuto prima di essere imbarcato, costellato da decine di simpatiche peripezie, mi sono divertito a leggere questo capitolo…
    L’opzione “duro e inflessibile” mi stuzzica, almeno al primo impatto, tanto poi il Re si ammorbidisce!
    Ciao Louise, a presto!

  • A metà… se è il re dei numeri lo sarà anche delle frazioni 😀
    Questo passaggio:
    «Cosa può fare un fanciullo contro un Re?»
    «Volete per caso scherzare?»
    «Dio me ne guardi, Maestà.»
    Non l’ho capito. Forse le prime due frasi le pronuncia il re?
    Per il resto, il capitolo è gustoso e pieno di invenzioni fantasiose.
    Ciao, a presto

  • Duro e inflessibile mi sembrava adatto al personaggio, ma sono in minoranza.
    Visto che Merlino è diventato Merlù, forse anche Morgana avrebbe dovuto modificarsi leggermente: Morbana? Morghina? Non so.
    Tutto molto piacevole, ma continuo ad adorare i dettagli, dalla testa trasparente che mostra i pensieri alla buona notizia delle foche, che sembra totalmente non sense e poi invece le foche arrivano davvero!

  • Rocca non era una persona e invece Otto sì. Mi sa che ti sei presa gioco di me.
    Abbiamo appurato che il cane, pur se di vetro, si comporta da cane e non da complemento d’arredo, quindi scodinzola. Almeno una risposta l’ho avuta.
    Molto simpatico anche questo episodio. Il mago Merlù, già che c’eri, lo potevi chiamare Merlò e farlo un po’ brillo. Merlù doveva essere un po’ merluzzo invece.
    Sono l’unico a votare duro e inflessibile, ma da un re sui generis mi aspetto un atteggiamento poco disponibile con un fanciullo insolente.

  • Morbido e accondiscendente.
    Davvero grandiosa la trovata del cane con la testa trasparente cui si possono leggere i pensieri…:)
    Sempre più interessante e intrigante questa fiaba.
    Scritta poi benissimo.
    Quindi il bambino si trova nel paese delle Mille luci ?
    Ciao Louise e ancora complimenti 🙂

  • cara…
    questa espressione mi piace molto: “…la testa è trasparente e si vedono bene i suoi pensieri”, lascia spazio alla riflessione.

    ho votato che il Re abbia un atteggiamento scontroso e conciliante…del resto è lui stesso un bimbo cresciuto o un adulto irrisolto…almeno così appare quando ha reazioni di pancia, dunque ben venga che il suo atteggiamento sia altalenante!

    buona continuazione…alla prossima

  • Nove, che è il mio numero.
    Tutto molto carino, in particolare le frasi fatte e i detti che costellano la narrazione; ma il mio preferito in assoluto è il drago che chiede un test anti-BOT per lasciar accedere alla grotta, geniale.
    Questa serva/strega ne sa una più del diavolo, in ogni caso più del re 😉

  • Cinque.
    Ciao, Louise. Il re non ha battuto ciglio per la sorte del suo barboncino… mi dirai”fosse la cosa più strana che ha vissuto” 😀
    Ricco di fantasia e di belle immagini, questo quarto, mi sembra scontato che hai un disegno ben preciso ma ancora non riesco a capire come ricucirai tutti i pezzi, quindi la curiosità aumenta,
    Fumenti è un’altra parola che non conoscevo.
    Ciao, a presto

  • Cinque.
    Un episodio più canonico, meno humor e più fiaba, ma comunque carino e scorrevole.
    Che fine ha fatto la serva? E la coda del cane scodinzola ancora o no? Ma i capelli della strega dalle due teste erano rossi su entrambe le teste? Come sopravvivere a questi angoscianti misteri?
    A presto

  • ciao Luise!
    …non fosse che per lo spirito fiero del Re che mostra necessità di distinguere i suoi voleri dai consigli dei suoi fidi…voto ‘otto’, sette camicie no, di certo…dunque…

    per il resto, molti spunti per il prosieguo in questo capitolo.
    attendo…

    alla prossima…

  • A parte quel “fece uscire un editto che vietava d’uscire” che è davvero brutto (e mi fa pensare ancora una volta che sei siciliana), anche questo episodio è giocato molto bene Fiaba che viaggia tra il comico e il surreale, molto godibile.
    Rocca (che, se tanto mi dà tanto, potrebbe anche essere il femminile di Rocco)

  • Ciao Louise,
    l’ambientazione fiabesca continua a piacermi e sono curioso di scoprire qualcosa in più sui nostri personaggi 🙂
    Nel capitolo ci sono alcuni refusi. Niente di grave; basta solo un po’ di attenzione in fase di rilettura.
    Voglio solo segnalarti due cose che ho notato:
    – spesso usi la virgola prima della congiunzione “e”, per esempio: “lo schienale si spostò indietro, e il Re si trovò” o “Si udì uno scatto, e la poltrona ritornò”. In questi casi personalmente toglierei la virgola.
    – usi dei verbi ripetuti del tipo: “rise rise” o “rimuginava rimuginava”. Per un gusto personale a me non piacciono molto, perchè mi danno l’impressione di rallentare la narrazione. In ogni caso metterei una virgola in mezzo se proprio vuoi usarli.
    I miei sono solo piccoli consigli, niente di che. La storia è bella e continuo a seguire con piacere.
    Buona serata e alla prossima 🙂

    • La revisione del testo è, dal mio punto di vista, la parte più noiosa e spinosa della scrittura.
      Riguardo alle virgole prime della congiunzione e, mi trovo d’accordo, potevo toglierle. Tuttavia,comincio a chiedermi se, al riguardo, siano permesse, diciamo, due “correnti di pensiero”, perché questo modo di scrivere lo trovo non di rado nei libri.
      Per la ripetizione dei verbi, essa è voluta. Mi piace e penso ai bambini, che amano le ripetizioni del tipo “cammina cammina”… pensa pensa” ecc.
      grazie per la tua lettura attenta e per le segnalazioni.
      al prossimo.

  • Ciao Luisa, ho un paio di amiche dal nome Luisa e tutte in gamba, ma non sarà il nome a rendervi importanti ?
    Ho letto i due capitoli della fiaba e mi è piaciuta.
    Questo Re un pò burbero e voglioso per il trono, è intrigante, merito tuo per come hai reso interessante la fiaba.
    Complimenti
    Adesso vendetta in vista?
    Ho votato per la cella, ti seguo.

  • Fantastico! Mi è piaciuto sia il manuale di istruzioni che il funzionamento del trono che ha spaventato il re. Anche il mantello che lo fa svolazzare è interessante 🙂
    L’unico appunto: per un re dei numeri che non sa contare, come fa ad indire tre giorni di festa?

    Voto la cella sotterranea.

    Ciao 🙂

    • Grazie Red. Il tuo entusiasmo è contaggioso :-))
      Come mai un Re che non sa contare fa indire tre giorni di festa?
      Nel mondo immaginario tutto è possibile e, soprattutto, nelle favole non tutte le cose hanno una spiegazione. E’ vero anche che usiamo tutti i giorni espressioni con i numeri, senza saperne bene l’origine :-))
      a presto

  • Dalla cella sotterranea. Il misterioso personaggio non sarà mica un artigiano della qualità di Poltrone & Sofà?
    Ma il Re è siculo, visto che esclama “che babbo che sono stato”?
    La fiaba stavolta si è tinta di humor, tra libretti d’istruzioni (che anche io non leggo mai) e optional del trono da poltrona in televendita.
    C’è qualche refuso qua e là, ma chissenefrega…

    P.S.: salutami Thelma

  • Ciao Louise,
    la tua storia non è male e “urfido” non l’avevo mai sentito, curioso come termine 🙂 La punteggiatura forse da qualche parte va un po’ rivista ma mi rendo conto che ognuno la utilizzi seguendo il proprio ritmo 🙂 Voto per la serva, magari nasconde qualcosa…
    A presto

  • Brava (e furba a cercarti i lettori tra quelli come me che hanno un racconto in corso). Ma non sono qui per ricambiare la visita, né per ripicca per farti notare che “su di un podio” è brutto perché “su di” si usa di regola con i pronomi personali complemento. Ho letto il tuo incipit perché mi piacciono le fiabe.

  • Ciao Louise. Incipit ben scritto, che passa attraverso la presentazione di quelli che presumo saranno i protagonisti della storia. Il re con quel suo atteggiamento arrogante e smargiasso e la fissa per le teste da tagliare ricorda un po’ la regina di cuori di Alice. E poi il sinistro e timoroso Gran Consigliere e l’ancora misterioso falegname ‘disainer’ che viene da un luogo lontano fuori dal regno dei numeri… non ho idea di dove tu abbia intenzione di portarci, ma ti seguo, curioso come una bambina che si è messa a tallonare un coniglio bianco con un grosso orologio a cipolla appeso al collo…

    • Ciao Lou
      grazie per aver letto e per il bel commento.
      La mia idea è di scrivere una storia spensierata, forse anche stramba, risvegliando il bambina/o che è dentro di noi.
      Spero solo che nessuno mi chieda mai “Dov’è la trama?”, perché se no mi tocca rispondere alla maniera di Troisi sulla metafora :-))

  • Ciao Louise.

    “Louise compare e prende forma ogni volta che il mio pensiero rallenta e si blocca, perché la memoria straripa di dati. La connessione con la realtà s’interrompe e si spalanca la finestra della fantasia” Sembra quasi che tu non sia nuova in questa piattaforma, ma che abbia scelto un nickname diverso?

    Proviamo a ripartire dalla serva.

    Grazie e alla prossima.

  • Dalla serva.
    Ciao, Louise! Ti cimenti in una fiaba, un genere poco frequentato e molto difficile (almeno per me).
    Molto carino l’incipit, le prime righe mi hanno catapultato indietro di quarant’anni, per asonanze con una filastrocca infantile 🙂
    Scrittura molto scorrevole e decisamente precisa (a parte urfido, che ho dovuto cercare e che pare un neologismo piemontese o giù di lì 😀 )
    Ti segnalo, all’inizio della seconda parte, questo periodo:
    Per giunta, privatosi della reale pennichella sul sofà, si sentì ogni giorno più stanco e irritabile.
    dove sarebbe stato opportuno esplicitare il soggetto, in quanto nel periodo precedente il soggetto è il… sofà (???).
    A essere del tutto onesto, la tua scrittura mi ricorda moltissimo quella di una persona che ho già letto diverse volte… ma potrei sbagliarmi.

    Ciao, buona scrittura, a presto.

  • Ciao Louise,
    benvenuta sul sito!
    Sono felice di poter leggere finalmente qualcosa della categoria fiabe (è un genere che mi sembra avere poco successo qui sul sito). Il tuo incipit mi è piaciuto: hai uno stile pulito e scorrevole. L’incontro tra il mondo fiabesco tradizionale e quello reale e contemporaneo del designer che opera con strane scatole (dei computer presumo) mi ha incuriosito… Voglio vedere dove ci guiderai nei prossimi capitoli 🙂
    Un saluto, alla prossima!

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi