Sopravvivere alle risposte

...occhi neri, piccoli e molto vispi...

Quella domenica mattina c’era il sole e l’aria non era fredda. L’inverno stava lasciando il posto ad una primavera desiderosa di scaldare tanto i corpi quanto i cuori, infreddoliti dalla stagione appena trascorsa.

Sandra aveva deciso di uscire e, indossata la sua tuta preferita, imboccò il viale che ospitava la sua villetta. Inspirando a pieni polmoni si preparò al suo momento di relax, le bastò un sorriso, subito dopo iniziò la sua corsetta. Intorno a lei, altri runner la incrociarono durante il percorso di cinque chilometri che si era prefissata di correre; una sosta la fece alla fontana vicino al grande parco. Bevve qualche sorso d’acqua e si girò alla sua destra, attratta dal movimento, capì che era giorno di mercato.

Avendo ancora del tempo si avvicinò all’entrata del vialone alberato, cominciando a dare un’occhiata alle svariate bancarelle.

Una in particolare, quasi alla fine del percorso, la incuriosì; accanto al grande ombrellone a quadri c’era un cartellone con su scritto: “Si riesce a sopravvivere alle risposte?”

Quella domanda colpì Sandra.

Nel visionare gli oggetti collocati sul piccolo banchettino, notò, al di là di quest’ultimo, una signora sull’ottantina con un vestito gitano variopinto e con occhi neri, piccoli e molto vispi.

«Ciao bella fanciulla, approfitta di questa bella giornata per riflettere!»

«In che senso?»

«Prendi e leggi…» e nel rispondere, la donna offrì a Sandra un cilindretto di metallo dorato intarsiato, contenente una pergamena legata con un fiocchettino rosso.

«Non ho monete con me…»

«Oggi mi sento generosa, gioia, la tua anima riflessa in quegli occhi verdi mi dice che hai bisogno di una pergamena, prendila!»

Sandra accettò, quasi obbligata.

«Non aprirla adesso, però, fallo quando sei a casa da sola!» intimò la gitana.

«Grazie! Che dire…buona giornata, signora…»

«Anche a te, bella, e buon viaggio!»

La ragazza, col cilindretto stretto nella mano destra, si avviò verso casa, fantasticando sul contenuto della pergamena.

Una volta arrivata, si spogliò e fece una doccia veloce. Indossò una maglietta e un pantaloncino, prese il cilindretto e si diresse in cucina. Dal microonde tolse una piccola porzione di lasagne verdi che accompagnò con due dita di vino rosso. Terminato il veloce pranzo, Sandra si spostò sulla terrazza, posizionandosi su una delle due poltrone sistemate ai lati di un originale tavolino in ferro battuto. Optò per quella di sinistra e, una volta seduta, sfilò con calma la pergamena, liberandola dal fiocchetto.

La srotolò e cominciò a leggere.

Si trovò difronte a delle domande e ad una prefazione che, scritta in alto, recitava:

” Oggi le tue risposte diventano protagoniste, non esistono quelle giuste o quelle sbagliate, e le domande che ti sono state affidate contengono la semplicità di guardarti dentro. Nel riflettere, consapevolmente, sul tuo passato, sul tuo presente e sul tuo futuro, viene riassunta l’essenza del contenuto del tuo cilindretto. Solo un’avvertenza: nessuno ti obbliga a leggere le domande! Buon viaggio…”

Sandra rilesse la frase ed impiegò qualche minuto prima di leggere, una ad una, le domande, perché combattuta tra la curiosità di scoprire un nuovo gioco ed il timore di scoprirsi, in cuor suo, indifesa.

Decise, comunque, di cominciare il viaggio.

Quale sarà la prima domanda che leggerà Sandra?

  • Hai mai desiderato di appartenere all'altro sesso? (0%)
    0
  • Quando hai pianto l'ultima volta? (0%)
    0
  • Quando hai sorriso l'ultima volta? (100%)
    100
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

207 Commenti

  • Ciao Alex,

    son tornata a rileggere ciò che mi ero lasciata indietro! Il finale mi è piaciuto moltissimo; complimenti per essere riuscito a terminare un altro racconto! Come stai? Spero meglio dell’ultima volta che ti ho letto su uno dei tuoi commenti!

    Alla prossima!:)

  • Ciao Alexander.

    Non ho fatto in tempo a votare per l’ultimo episodio. Il finale è un po’ tirato per i capelli ma non è colpa tua; è la conseguenza della scelta del pubblico per cui non prenderla come una critica ma come un applauso per aver tirato fuori un finale in linea con quanto è stato deciso.

    Anche la telefonata con la mamma non mi è sembrata naturale, io me la sarei immaginata diversa: con più pause e con le notizie che salgono a galla una per volta. Penso però che non c’era molto spazio per una soluzione del genere.

    La chiusura della trama secondo me è ottima. Hai chiuso il giro, hai dato un senso alla pergamena e alle domande, insomma mi sono sempre chiesto chissà dove volevi andare a parare e devo dire che sono rimasto soddisfatto.

    Grazie e… alla prossima?

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi