Sopravvivere alle risposte

Dove eravamo rimasti?

A chi faresti l'ultima telefonata, sapendo di morire? Sandra sceglierà di farla a... ...sua madre. (82%)

Radici

«Ottimo Sandra, mi piace quello che hai realizzato a Sidney!»

«Grazie Gianni, devo ammettere che in Australia si lavora molto bene, Luca, poi, è stato fantastico!»

«A proposito, come sta?»

«Benissimo! Pensa che mi ha promesso che verrà per Natale.»

«Sai, penso che il legame tra te e tuo fratello dimostra che ognuno di noi può volare lontano ma poi le buone radici ci forniscono i motivi per ritornare…»

«Hai ragione, e non ti nascondo che già mi manca tanto!»

Il dialogo fra i due venne interrotto dalla telefonata che Romina passò al marito. Quest’ultimo, prima di rispondere, salutò Sandra, che aveva deciso di andarsene.

Una volta tornata a casa, indossò la tuta sbirciando l’ora, erano le 19:00. Si sedette sul divano portando con se la pergamena, la srotolò e vide che era rimasta da leggere l’ultima domanda.

“A chi faresti l’ultima telefonata, sapendo di morire?”

“Caspita! Non bisogna essere per forza in punto di morte per fare una telefonata importante…” pensò Sandra e, dopo qualche secondo di esitazione, decise di non fare il suo solito viaggio nella memoria ma prese il telefonino e cercò in rubrica il nome che avrebbe desiderato chiamare. Lo trovò e, con il timore misto all’emozione, digitò il tasto d’invio, la telefonata partì.

«Pronto…pronto!» insistette la voce.

«…Ciao…»

«Sandra!»

«Si mamma…come stai?»

«Bene…ma ora che sento la tua voce, molto meglio…temevo mi avessi dimenticata…»

«Ma come posso dimenticarti, mi hai dato tanto da ricordare…»

«Grazie tesoro, ma il vuoto che si era creato tra di noi mi stava distruggendo…»

«Scusami mamma…ho sbagliato…non dovevo starti lontana…perdonami, se puoi…»

«Non lo devi nemmeno chiedere, piccola mia, tu sei la mia vita, e poi devo dirti una cosa, con Alberto è finita e ringrazio Dio per questo…porto ancora i segni del suo “amore” sul mio corpo…quel mostro…» i singhiozzi e le lacrime, prima accompagnarono e poi interruppero quelle ultime parole pronunciate con grande sofferenza.

«Adesso calmati, mamma…non sei da sola, io e Luca ci siamo e ci saremo sempre…» anche le lacrime di Sandra cominciarono a scendere, tanto da rendere più luminoso il verde smeraldo dei suoi occhi.

Dopo qualche istante fu Sandra a rompere quel silenzio riconciliatore.

«Ascolta…devi venire a stare da me!»

«Non se ne parla, qui ormai sto bene…ho il lavoro, le amiche e poi tu hai la tua vita, i tuoi viaggi, Davide…»

«Con Davide credo sia finita…»

«Ma allora perchè non vieni tu da me? Questo fine settimana ci saranno i festeggiamenti in onore della Madonna di Capocolonna, stiamo un po’ insieme e così mi parli di te…»

«Ottima idea, mamma! Sabato mattina sarò lì da te!»

«Sandra…un’ultima cosa…»

«Dimmi!»

«Ti amo tanto!»

«Anch’io ti amo tanto…»

Dopo aver chiuso la comunicazione, Sandra rimase immobile, con lo sguardo fisso sulla pergamena. Si convinse che quel papiro arrotolato le avesse cambiato la vita, era certa di aver realizzato il più bel viaggio che un’anima pura possa desiderare. Rivide scorrere le immagini vissute, come quelle di un paesaggio attraverso il finestrino di un treno in corsa. Consapevole del fatto che le domande fossero giunte al termine, Sandra si sentì vuota ma felice di essere riuscita a sopravvivere alle risposte che aveva dato alla pergamena e a se stessa.

*

Quando Sandra arrivò a Crotone era quasi mezzogiorno.

La madre le aveva preannunciato l’impossibilità di arrivare con la macchina sotto casa e dovette, quindi, parcheggiare in prossimità delle prime transenne.

Nell’incamminarsi, si trovò subito immersa tra le tante bancarelle allestite per l’immensa fiera che riusciva a dare colore e calore al solenne festeggiamento.

Quella giornata di Maggio faceva molto caldo, quasi un preludio d’estate. Sandra optò per un abbigliamento molto leggero, più estivo che primaverile. La canotta arancione che indossava esaltava le sue forme generose, tanto da sentirsi imbarazzata difronte agli sguardi interessati degli uomini che incrociava durante il cammino.

Il telefonino di Sandra squillò.

«Ciao mamma…io sono arrivata!»

«E dove sei adesso?»

«…mm…vediamo…scorgo la banca Monte dei Paschi…»

«Non sei lontana, fermati là che io arrivo subito!»

«Ok mamma, ti aspetto!»

In fiera, aspettando la mamma, Sandra incontrerà...

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207 Commenti

  • Ciao Alex,

    son tornata a rileggere ciò che mi ero lasciata indietro! Il finale mi è piaciuto moltissimo; complimenti per essere riuscito a terminare un altro racconto! Come stai? Spero meglio dell’ultima volta che ti ho letto su uno dei tuoi commenti!

    Alla prossima!:)

  • Ciao Alexander.

    Non ho fatto in tempo a votare per l’ultimo episodio. Il finale è un po’ tirato per i capelli ma non è colpa tua; è la conseguenza della scelta del pubblico per cui non prenderla come una critica ma come un applauso per aver tirato fuori un finale in linea con quanto è stato deciso.

    Anche la telefonata con la mamma non mi è sembrata naturale, io me la sarei immaginata diversa: con più pause e con le notizie che salgono a galla una per volta. Penso però che non c’era molto spazio per una soluzione del genere.

    La chiusura della trama secondo me è ottima. Hai chiuso il giro, hai dato un senso alla pergamena e alle domande, insomma mi sono sempre chiesto chissà dove volevi andare a parare e devo dire che sono rimasto soddisfatto.

    Grazie e… alla prossima?

  • Buonasera Alexander. Che effetto fa terminare un racconto?Appagamento per il traguardo raggiunto e un po’ di malinconia per dover lasciare dei personaggi che nel frattempo sono diventati cari amici. Meno male che il tuo finale è (quasi) del tutto positivo. Certe vicende, spesso, hanno un brutto epilogo. Comunque, bravo. Ti ho letto con piaceree mi aspetto molto altro.

    • Ciao Cactus, grazie per il bel commento, un’esatta fotografia del mio stato d’animo.
      Sandra, come Manuel (il protagonista del racconto precedente), fanno ormai parte della mia vita, un po’ come miei alter ego.
      Ho in mente altri protagonisti che dopo le feste presenterò, intanto approfitto di questa mia risposta per augurarti un sereno Natale.
      A presto

  • Rieccomi, alexander. Un finale sereno, dopo una tempesta improvvisa che per fortuna non ha prodotto troppi danni 🙂
    Il modo timoroso e un po’ reticente con cui Sandra ha affrontato le domande rispecchia molti di noi, o almeno rispecchia me, tanto che spesso mi sono ritrovato, come la tua protagonista, a riflettere per cercare la mia risposta alla sua (o tua) domanda. Penso sia questo il punto di forza di un racconto delicato e piacevole da leggere.
    Complimenti!
    Ciao, ti auguro una settimana felicissima e piena di risposte a domande importanti, tipo “dove posso trovare un milione di euro?” 😀

  • Avevo saltato un capitolo perché le notifiche di TI mi erano andate nello spam.
    Finale – devo dire – inatteso, dove la risposta nei fatti viene prima dell’ultima domanda. E questo mi è piaciuto. I dialoghi invece mi hanno lasciato un po’ perplesso: qualche passaggio frettoloso, qualche frase poco colloquiale. Il tuo problema, comune a molti di noi, è togliere, eliminare il superfluo senza cambiare il senso dei dialoghi (e del racconto).

    • Buonasera Napo, sono contento che il finale non ti abbia deluso.
      Devo ammettere che nonostante il limite dei caratteri (quasi un alibi) ho ancora problemi con i dialoghi, prima di scrivere qualche altro racconto dovrò studiare più approfonditamente conversazioni di ogni sorta, a dire il vero ho già iniziato.
      A presto, e grazie per essere arrivato fin qui continuando a dispensare utili consigli.

    • Ciao Louise, hai colto l’essenza del mio racconto, le risposte che io davo erano personali e soggettive, le domande invece le ho sempre considerate universali, tanto da porre spunti di riflessione molto interessanti. E’ stato un bel gioco che ha coinvolto non solo me, e questo mi è piaciuto tanto.
      Spero di ritornare presto, sarò banale se affermo che questo sito mi ha stregato!
      Buona settimana

  • Alexander
    che bel finale. Io amo mia madre, farei di tutto per lei e anch’io come Sandra darei la mia vita per salvare la sua.
    Che dire. un bel racconto che fa pensare. Mi è piaciuto tantissimo e l’ho letto con molta curiosità. Dietro le tue parole si cela secondo me, una morale , un pò come accade nelle fiabe.
    Mai dare tutto per scontato.
    Spero davvero di leggere presto un tuo nuovo racconto.
    Nel frattempo ti auguro un buon inizio di settimana.
    a presto
    Ilaria

  • Eccoti al finale, alexander!
    Devo dire che me lo aspettavo anche più tragico, vuoi per il titolo, vuoi perché mi ero fatto un certo film in testa. Invece no, il finale è positivo, neanche poco, e termina il percorso nel modo migliore.
    Un racconto scritto bene, gradevole, che ha mantenuto coerenza di stile dall’inizio alla fine.
    Veniamo alla parte “pareri non richiesti e altre cialtronaggini”, argomento nel quale mi crogiolo spesso 😀 : una cosa che, personalmente, curerei particolarmente sono i dialoghi, in alcuni casi non mi hanno convinto. Naturalmente la mia è un opinione personale e da lettore qualunque, quindi fanne la tara e prendila come spunto di riflessione, se vuoi, o buttala via.
    Diciamo che potrei prendere a esempio qualche dialogo anche in questo capitolo: Sandra che risponde all’invito generico del venditore, ad esempio; lui chiama i “signori” e lei si sente di rispondergli motivando il rifiuto… a me, per strada, devono citare il mio codice fiscale perché gli risponda 😀 😀 … ma in effetti io sono un po’ – solo un po’ – asociale.
    Personalmente anche la frase
    «Ti sta molto bene…ma ora andiamo, ti offro un aperitivo…».
    mi è suonata un po’ brusca, anche se ho dovuto pensarci su per capirne il motivo.
    È appunto il passaggio dalla fase di saluto all’invito, ho sentito la mancanza di una fase d’intermezzo, non delegata esclusivamente al dialogo, qualcosa del tipo:
    «Ti sta molto bene…». disse prendendola a braccetto, «ma ora andiamo, ti offro un aperitivo…».
    Se stai storcendo il naso ti capisco molto bene, in fin dei conti sto scrivendo qualcosa di estremamente soggettivo, una “necessità da lettore” che forse sento io solo.
    Però, in fin dei conti, quello che voglio dire è questo: alternare il dialogo alle azioni dei protagonisti lo rende più dinamico e più interessante; mentre le persone parlano – e danno preziose informazioni al lettore – fanno qualcosa, si muovono, ammiccano, si grattano le ch1appe ed è interessante che ce lo mostri, rende la scena più realistica.
    In ogni caso, è una mia opinione, quindi, ripeto, fanne ciò che vuoi.
    Ciao, complimenti per la fatica conclusa, a presto

    • Ciao Jaw, ti ringrazio per avermi seguito fin qui e il tuo commento mi piace e lo condivido.
      Fidati se ti dico che qui da noi al sud è facile instaurare dialoghi goliardici con i tanti venditori ambulanti presenti nei vari mercatini o sagre paesane, sanno come attirare l’attenzione dei potenziali acquirenti.
      Il tuo consiglio sulla dinamicità dei dialoghi mi sarà molto utile, mi hai convinto rileggendo la frase da te rielaborata, in effetti quei punti sospensivi sottolineavano staticità.
      Spero di ritornare presto, sicuro di ritrovarti al mio fianco come instancabile dispensatore di consigli preziosi.

  • Ciao Alexander,
    hai messo in campo un tema molto attuale e terrificante a cui, purtroppo, i media ci hanno abituato. Il femminicidio, la violenza contro le donne non più disposte a farsi carico della morbosità dei compagni, che compagni non sono evidentemente, è ormai all’ordine del giorno e la scena che hai descritto ritrae, probabilmente, una delle tante avvenute negli ultimi tempi. Hai fatto un buon lavoro, il racconto è riuscito, hai analizzato l’intimo di Sandra e ce lo hai raccontato con l’espediente delle domande, bravo.
    In questo finale ho notato qualche refusino e un pizzico di fretta nell’ultimare il capitolo, questa è, ovviamente, la sensazione che ho avuto leggendo il capitolo.
    Il mercatino improvvisato per la festa del paese è ben reso anche se avrei dato all’incontro tra madre e figlia una maggiore enfasi, dato che non si vedevano da tempo.
    Per il resto non posso che congraturlarmi e salutarti, con la speranza di ritrovarti presto con un nuovo racconto.
    Alla prossima!
    🙂

    • Ciao Kezy, è sempre bello ritrovarti!
      Il tema trattato avrei voluto non descriverlo, ma purtroppo la dura realtà esiste a prescindere dal mio racconto. Mi fa molto piacere che l’avventura di Sandra ti sia piaciuta e hai ragione sui tempi stretti, ho dovuto tagliare ben 1324 caratteri, qualche refuso mi è scappato.
      Continuerò a seguire le tue storie nell’attesa di una mia ispirazione.
      A presto e buona settimana

  • Con questo capitolo si conclude il viaggio introspettivo di Sandra, il mio alter ego perfetto.
    Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la storia e contribuito alla sua meravigliosa realizzazione, spero che questo gioco vi abbia stuzzicato a tal punto da porvi domande ogni giorno, liberi di cercare le risposte in tutta libertà, come ha fatto Sandra, come ho fatto anch’io…
    Un grazie va anche alla redazione per la bella copertina che mi ha regalato, in quell’immagine c’era non solo Sandra ma anche tutta l’essenza della storia stessa.
    Buona lettura e buona scrittura a tutti, a presto!
    See you soon

    • Ciao Lou, sei sempre il benvenuto!
      Hai ragione sui dialoghi, dopo averli scritti li rileggo ad alta voce, interpretandoli… mi hai dato un buon consiglio, spero sempre di farne buon uso! Ovvio che i miglioramenti sono sempre motivo di soddisfazione, continuerò a lavorarci sopra…
      Grazie per il supporto e buona domenica…

      Spero di giocare presto con una tua nuova storia!

  • Rieccomi, alexander. Ho votato per una persona di cui sarà felice.
    Due capitoli “in famiglia”; molto intimistici. In fondo, mi sembra di capire, questo particolare “viaggio” ha aiutato la protagonista a trovare un equilibrio. In effetti, spesso lasciamo in sospeso troppe domande, per paura delle risposte che potremmo darci. Però qualche volta ricercare una risposta a queste domande ci permette non solo di “sopravvivere”; ma di vivere pienamente 😀
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana.

    • Ciao Erri, hai ragione quando affermi tutto in famiglia, io confido molto in quest’ultima, mi fa sentire al sicuro quando mi offre il suo rifugio!
      Concordo sul rapporto che si crea tra la sopravvivenza e la consapevolezza di essere più forti, Sandra mi regalato molti spunti di riflessione dandomi la possibilità di ringraziarvi per averle permesso di continuare il suo cammino!
      Grazie e a presto!

  • Buongiorno Alexander
    Mi scuserai per la franchezza ma nel dialogo con la madre si scambiano troppe informazioni, l’avrei perferito più breve e preparatorio a un incontro tra loro due. Sentire piangere dall’altra parte del filo non è il massimo, per una figlia/madre che non si sentono/vedono da tempo. Mi rendo conto che siamo al nono capitolo e… forse non era possibile fare diversamente.
    Il viaggio di Sandra sta per finire e, ahimè, incontra qualcuno, non gradito, che la porterà ad un’ulteriore riflessione importante.

  • Ciao Alexander,
    stavo per votare per qualcuno di piacevole, poi la mano mi è finita sull’opzione opposta… chissà perchè… un motivo lo avrei anche, ma non te lo dico 😉
    Bello anche questo capitolo, il bisogno di tornare alle proprie radici, alla famiglia (se è stata una buona famiglia) è troppo forte per poter essere ignorato. La pergamena ha regalato a Sandra la possibilità di rimattere in sesto la sua vita, di capire quali fossere le cose importanti, bravo, hai trovato un ottimo espediente.
    Aspetto il finale e ti auguro una buona giornata, alla prossima!

  • Ciao Alexander,
    Vediamo di rovinare un po’ la giornata a Sandra…. Fino ad ora le domande sulla pergamena le hanno dato la possibilità di una profonda introspezione. Ha avuto l’occasione di fare un viaggio dentro se stessa e rendersi conto anche degli sbagli commessi strada facendo. Ora vorrei una Sandra un po’ più in difficoltà, quindi incontrerà una persona di cui non sarà felice.
    Un altro ottimo capitolo ❤️
    Buonanotte
    Ilaria

  • Io invece ho scelto Luca, per un semplice motivo: ho interpretato il “sapendo di morire” come imminente pericolo di vita. Ecco, in quel caso chiamare i miei mi sembrerebbe un po’ come torturarli.
    Nel dubbio chiamo Luca, per dirgli che gli voglio bene magari, o anche per dirgli che lo odio, così soffre di meno 😀
    Un episodio tenero, senz’altro, e devo dire che il finale aspro è riuscito a bilanciare un gusto fino a quel momento un po’ sbilanciato sul dolce 🙂
    Ciao, a presto

  • Ciao Alexander.

    Ho votato “a sua madre”, vedo che faccio parte della stragrande maggioranza. Credo che la scelta fatta “a caldo” sia fortemente legata alle emozioni di questo episodio, perché di emozioni ce ne regala parecchie e ti ringrazio. Sono convinto che, se tu avessi posto la stessa domanda in un altro episodio, il risultato sarebbe stato diverso 🙂

    Alla prossima.

  • Ciao Alexander
    Che dire? Sui dialoghi, sull’argomento Amore della domanda, gli altri hanno già detto tutto.
    Un dettaglio nella frase “la piccola Sandra sorrise”, l’aggettivo “piccola” riferito ad una ragazza di quindici anni non mi ha convinta, perché ho visto il narratore padre. E’ vero che, per esempio in toscana, chiamano “bimba” a una ragazza di 20 anni…
    Il motivo della telefonata è tragico e causerà grande sofferenza a chi la riceve, perciò, controcorrente voto Davide il fratello, una sponda che la può aiutare ad arrivare alla madre.
    Complimenti per la bella copertina.

  • Anche io super-mammone, quindi che Mamma sia.
    Allora, l’episodio è scritto bene, il quadro domestico con mamma e figlia che chiacchierano mentre preparano il tiramisù è molto ben reso. Mi piace molto.
    Mi resta qualche dubbio ancora sui dialoghi; sarò onesto, stavolta non mi hanno entusiasmato.
    Ma forse è un problema mio. È che mi sono sembrati ancora una volta poco spontanei.
    Le persone non parlano in maniera così impostata.
    Siamo nella vita reale, non in una soap.
    Prendi l’ultima frase di Sandra:
    “Certo, ma credo fermamente che non sia giusto per lei…”
    etc.
    Ecco, io ci avrei visto più qualcosa del tipo:
    “Non può andare avanti così, Luca, quell’uomo non fa altro che trattarla male… e lei non se lo merita…”
    “Sì, forse hai ragione…”
    Se continuo a punzecchiarti su questa cosa è perché ritengo che sia il tuo punto debole.
    È lì che devi migliorare.
    P.S. Complimenti per la copertina e non me ne volere per le critiche, nel mio piccolo cerco solo di aiutarti a migliorare.

    • Ciao Lou, grazie ancora per i consigli che mi dispensi con tanta pazienza!
      Sui dialoghi ho ancora molta strada da fare, pensa che ho riletto il tuo racconto soffermandomi sui dialoghi e non c’è paragone, è ben chiara la naturalezza tra gli interlocutori.
      Devi stare tranquillo perché sono io che ti ho chiesto di punzecchiarmi; ricorda l’invito che ti feci, qualche giorno fa… il presupposto era quello di saperti lettore per poter poi fare un’attenta disamina, come sai fare tu in modo egregio.
      I complimenti per la copertina vanno all’intero team di TheIncipit, e a mio avviso, hanno fatto un buon lavoro.
      A presto

  • Ciao Alexander,
    molto delicato e denso di emozione questo capitolo, in un gesto normale, come può essere la preparazione di un dolce, hai raccontato il legame che si crea tra madre e figlia. I gesti quotidiani, le parole, le confidenze, c’è tutto in poche parole.
    Bravo Alexander, hai fatto un buonissimo lavoro.
    Ora aspetto il nono e voto “la madre”, ovviamente.
    Alla prossima!

  • Arrivo quasi alla fine e non ti nego che ti ho scoperto perchè ho visto la copertina. La parte brutta è che non ho mai votato, quella bella, che ho letto tutta la storia di un fiato.
    L’idea geniale, le domande e le risposte e una profonda analisi dei sentimenti e sopratutto una caratterizzazione della protagonista che ti permette di farla “vedere”.
    Se posso permettermi una critica, mi manca un po’ di suspense, qualcosa di magico, qualcosa di poco spiegabile, visto anche il modo con cui Sandra trova la pergamena.
    Forse arriverà? Non mi resta che rimanere fino alla fine visto che sono passata!
    Bravo, complimenti per la copertina e alla prossima!
    P.s.: Non ti nego che come Napo anche io, leggendo il racconto ho avuto a tratti la sensazione che a raccontare sia una donna.

    • Grazie MrsRiso, benvenuta nel meraviglioso mondo di Sandra!
      Non so dirti se suspense o magia facciano parte del suo vissuto, io lascio semplicemente scorrere le sue emozioni.
      Come ho scritto a Napo posso considerarmi un beato fra le donne, mi hanno permesso di conoscere meglio il lato femminile che alberga in ogni uomo di buon senso!
      La copertina è piaciuta molto anche a me, pensa che ha ispirato la stesura del decimo e ultimo capitolo. Ops…ho spoilerato…ma va bene così, sono molto felice della vostra presenza!
      Ti aspetto alla prossima.

  • La madre. C’e’ un sospeso e un affetto unico , difficile da superare. Io chiamerei mio figlio
    Comunque, commozione e coinvilgimento assicurati e anche io, come gli altri tuoi lettori, ti sono grata per avere affrontato una storia cosi’ ricca di interrogativi e sentimenti. Buonissima serata

  • Ho votato per la telefonata alla madre.
    Leggendo questo episodio – e in particolare il dialogo tra madre e figlia – mi è venuto il dubbio che dietro lo pseudonimo maschile si celi invece una donna: è difficile per un uomo calarsi così bene nella psicologia femminile. Ciò detto, non mi sembra invece che ci sia stato descritto un esempio di accanimento nella difesa dell’Amore.
    Complimenti per la copertina.

    • Ciao Napo e grazie per il complimento!
      Mi riferisco al tuo dubbio sullo pseudonimo, avere una moglie e due figlie mi permette di calarmi, con cautela, nell’universo femminile, Sandra la considero una sorella…
      La copertina è bella perché mi è sembrato di riconoscere la protagonista del racconto.
      A presto

  • Ciao alexander,
    un bel capitolo, che ho letto con piacere. Rispetto al ricordo con il padre che mi era sembrato un po’ artificioso, qui ho ritrovato più naturalezza ed il tutto mi è piaciuto molto. Apprezzo che ci fai scorgere sempre qualcosa in più sulle persone e gli eventi che popolano e hanno popolato la vita di Sandra.
    Mi unisco alla maggioranza e voto per la madre.
    Buona giornata e alla prossima 🙂

  • Ciao Alexander.
    Sono arrivata all’ottavo capitolo e non me ne sono neanche accorta. Questo, secondo il mio punto di vista, significa soltanto una cosa: che il tuo racconto mi è piaciuto, molto direi. È scorrevolissimo, diretto, spontaneo, emozionante. Mi hai a volte commossa perché mi sono ritrovata a pensare al mio di passato e a farmi le stesse domande che Sandra si è posta. Ho provato, come lei, a darmi anche delle risposte. Insomma, mi sono calata nei panni della protagonista e ne sono stata piacevolmente colpita.
    Complimenti, davvero.
    Ciao
    Ilaria
    O.s

  • Boh, ho scritto un commento che mi è finito in moderazione. L’ho riscritto evitando la parola secondo me colpevole ma non è servito, è qualcos’altro che non gli piace.
    Se mi finisce in moderazione pure questo ci rinuncio.
    Comunque, ho scelto “amore” e mi è piaciuto, poi il resto, prima o poi, lo leggerai 🙂
    Ripeto solo il finale:
    Piacevole e scorrevole, bravo e complimentissimi per la copertina.
    Ciao, ti auguro una settimana con un firmamento di cose belle ?

  • Rieccomi, Alexander. Ho votato “amore”, in fondo è il movente di tutto… ahm, no, non solo in senso carnale 😀
    L’amore per lo studio che porta cultura e quindi successo (oddio, magari fosse così automatico! 😀 ), l’amore del papà che lega il figlio alla sedia per costringerlo a studiare anziché uscire con gli amici, perché da che così si farà una cultura e quindi avrà successo, e così via, insomma…
    Ah, la Cristoforetti, che bella scelta, si merita di essere presa a esempio. Mi piace anche la citazione del Piccolo Principe, tra l’altro mi ricorda una roba che ho scritto, “Revolver Agata”, quindi mi vibra proprio in risonanza 🙂
    Piacevole e scorrevole, bravo e complimentissimi per la copertina.
    Ciao, ti auguro una settimana con un firmamento di cose belle 😀

  • Spero per la cultura chè di donne che lottano per il successo e per l’amore ce ne sono fin troppe, ma vuoi mettere fare una battaglia a colpi di enciclopedie sui denti? Sarebbe dannatamente bello.

    Alex, questa storia non deve più finire; sono tante le cose che Sandra sta pensando, ricordando, riflettendo e, come ti ho già detto in precedenza, io (e di sicuro non sono l’unica) con lei! E’ un viaggio veramente profondo,che scava nel subcoscio, che fa pensare e potrebbe continuare all’infinito. Eppure sono così curiosa del finale!
    Mi piacciono molto i dialoghi; li trovo naturali e… stai facendo un bel lavoro. Sento odore di copertina 😉
    Bravo, a presto!

    • Ciao Flow, concordo la tua battaglia, pensa che io come professione propongo cultura medico-scientifica attraverso libri altamente professionali.
      Il tuo commento mi lusinga ma a pochi capitoli dalla fine comincio ad avere paura, soffro l’ansia da prestazione e la copertina che mi hanno regalato amplifica quella sensazione di disagio.
      Sandra è semplicemente una di noi che, con le sue paure e le sue certezze, ci fa sentire a nostro agio senza per forza essere degli eroi, le domande sulla pergamena mi hanno permesso di guardarmi dentro e, come dici bene tu, ne vorrei altrettante!
      Grazie mille e a presto!

  • Mi batterei per la cultura, ma è una battaglia persa… scelgo l’ammmore, almeno non fa male 😀
    Ciao, alexander.
    Ho perso il capitolo precedente, l’ho letto solo ora: molto tenero ed emotivo, mi è piaciuta l’interazione padre-figlia e devo dire che ho apprezzato anche il fatto che a tratti fosse un discorso meno didascalico e semplificato di quelli che si fanno solitamente con i bambini; mi capita di parlare in questo modo con i piccoli, ossia mi capita, in un discorso il più possibile “didascalico”, di accennare a qua e là a concetti un po’ avanti per la loro età, Sono cosciente che non capiranno magari tutto, ma ciò che capiranno sarà per loro stimolante. E non ti immagini quante volte sono rimasto stupito dal fatto che capissero perfettamente.Interessante anche questo capitolo, scorrevole e pulito. Premesso che parlo esclusivamente di gusti personali, devo ammettere che fino a questo momento mi manca un po’ una “scossa” alla storia, un evento che le permetta di prendere una direzione precisa verso il finale.
    Ciao, a presto

    • Ciao Jaw, bel commento!
      Credo che anche in amore si possa perdere qualche battaglia, ma a noi interessa vincere la guerra, non è così?
      Mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo del Cruciverba, anch’io con le mie due figlie, quando erano piccole, sono stato spesso didascalico, oggi però usiamo sia le didascalie che le metafore, e questo ci unisce sempre di più.
      Ti svelo un segreto, non ho la minima idea di una scossa per il finale, credo che dovrò farmi qualche domanda in più attraverso le quali trovare una risposta concreta che soddisfi sia me che voi, speriamo!
      A presto!

    • Grazie Lou, ho cercato di seguire il tuo consiglio ma avevo paura del risultato. Continua con la tua super visione, se vuoi, io la gradisco molto!
      Le opzioni camminano vicine è ancora non ho ben chiara l’idea narrativa, ma questo mi piace, può essere anche interessante non sapere dove andare. Condivido, però, la tua osservazione sulla cultura.
      Ciao e a presto!

  • Ciao alexander,
    ho notato alcune piccole sviste, che probabilmente ti sono sfuggite, come “donna sicura di se” o “le due amiche sembrava”. La frase “Delle tre amiche, solo Sandra sembrava quella più coinvolta” la sostituire o con “delle tre amiche, solo Sandra sembrava coinvolta” o “delle tre amiche, Sandra sembrava la più coinvolta”… sottolineate queste piccolezze, per quanto riguarda il contenuto devo dire che la scelta della Cristoforetti mi è piaciuto, sicuramente lei è un ottimo modello di riferimento. Il capitolo però nel complesso mi ha coinvolto meno dei precedenti. Non saprei dire di preciso perché, forse era la domanda in sé che mi interessava meno del solito. Questo non toglie nulla al fatto che rimango estremamente legato a Sandra e al tuo racconto 🙂
    Per il prossimo capitolo: cultura.
    Buona giornata, alla prossima!

    • Ciao Encio, il tuo commento aiuta a riflettere sulla forma ed è giusto che sia così!
      Sulla sostanza cerco di fare del mio meglio lasciando che l’emozione del momento possa impossessarsi di me, augurandomi che il tutto diventi contagioso.
      La cultura sarebbe una bella sfida, vedremo…
      A presto e grazie!

  • Il successo.
    Sandra mi sembra una persona determinata, poco incline a frivolezze come l’amore.
    Altro capitolo afferrato in pieno!
    Mi sorprende sempre la leggerezza in cui, domande talvolta pesanti, diventano qui leggere e frizzanti come zampilli d’acqua.
    A presto

  • Il successo. Una scelta che forse non è in linea con il personaggio, ma che mi sta bene a questo punto per l’audience che c’è su questa piattaforma. Mi riferisco soprattutto agli autori che aspirano a qualcosa in più, che usano questa piattaforma come palestra.
    Tornando a questo episodio, lo stile è fluido, la scrittura è corretta, i raccordi tra le sezioni sono ben gestiti. Lo sforzo in più che dovresti fare è non fermarti allo storytelling, che è comunque molto efficace, ma di spingerti a mostrare le emozioni della protagonista, attraverso piccoli dettagli e metafore che stimolino l’immaginario del lettore.

    • Ciao Napo, grazie per il commento.
      Concordo con te a proposito del sito come palestra. Pensa che ogni settimana stilo tre mini racconti relativi a tutte e tre le opzioni, poi approfondisco quella più votata; per me è un esercizio molto stimolante ma senza farmi nessuna illusione.
      Ci ritroviamo alla prossima risposta.

  • Ah però! Che bel capitolo. Secondo me, il migliore finora. Ben bilanciato tra dialoghi e narrazione, scorre molto bene, si legge che è un piacere. Ho apprezzato molto anche lo spaccato su Samantha Cristoforetti. Inserire degli eventi storici nel proprio racconto è una chicca da scrittore navigato. Complimenti, e al prossimo attesissimo capitolo. Ah, ho votato l’ammmmore 😀

    • Ola Danny, è sempre un piacere ritrovarti!
      Samantha meritava visibilità e Sandra mi ha aiutato a farlo, con discrezione.
      Ah! L’ammmmore…mi piacerebbe vedere la reazione della nostra protagonista!
      Chissà…
      A presto, e non farti desiderare ancora, torna a scrivere!
      Ciao e arrivederci a venerdì, ci sarai?

  • Ciao Alexander,
    bello questo capitolo, emozionante e riflessivo. Il racconto di come Sandra ha vissuto l’esperienza è intenso e vivido e lo hai reso benissimo, solo raccontando la distrazione delle amiche all’arrivo delle pizze. Bravo.
    L’unica cosa che mi è parsa strana è “la villette alberata” nel senso che è circondata da alberi? Sono abituata ai viali alberati, ma è solo un mio pensiero, magari neanche troppo pertinente.
    Ci rivediamo al prossimo, ho votato la cultura.
    Alla prossima!

    • Ciao Allegra, mi fa sempre piacere il tuo commento, soprattutto con questo capitolo, avevo qualche dubbio!
      Una delle villette vicino casa mia ha una caratteristica, non esistono viali ma ampi spazi intorno ad alberi quasi secolari, sono loro la vera attrazione; non molto tempo fa, però, hanno ricreato una sorta di mini percorsi.
      Grazie per il voto, mi stuzzicano tutte e tre le opzioni!
      Alla prossima e buona notte!

  • Buonasera Alexander, scopro il tuo racconto solo adesso e sono stata irretita dall’originalità della storia. Anche le opzioni non sono roba comune, tutte e tre belle e intriganti, al punto che sarebbero pari merito, se il gioco lo permettesse. Dopo aver vissuto una esperienza singolare, di sera, all’Eur, voto la sindromedi Stendhal. a presto

    • Ciao Cactus, benvenuta!
      Il tuo commento mi gratifica molto e sulle opzioni hai ragione, pensa che mi era venuta voglia di scrivere storie parallele rimettendo in gioco le opzioni meno votate.
      Ho iniziato a leggere la tua storia e credo che tu possa essere capace di inserire la Sindrome di Stendhal in uno dei tuoi prossimi racconti, sarebbe bello giocare con la tua fantasia!
      Mi hai incuriosito con l’esperienza che hai vissuto all’ Eur…
      Grazie ancora per la fiducia, ti aspetto alla prossima risposta!

  • Ciao Alex,
    scusa il ritardo, ma il tempo è davvero tiranno!

    Devo proprio farti i complimenti; ho recuperato in velocità senza rendermene conto perchè questa storia procede davvero liscissima e mi piace molto, specialmente, come ti avevo già accennato, come racconti della protagonista; la adoro.

    Non so cosa sia la Sidrome di Stendhal, quindi ho scelto quella onde evitare un giro su Wikipedia anche se comunque l’informazione ha mai ucciso nessuno e probabilmente, se non vincerà l’opzione, andrò a dare un occhio!
    Bravo, bravo e bravo!

  • ciao Alexander!Ho letto tutto il racconto e mi piace molto. l’ idea di raccontare la vita della protagonista rispondendo a della domande mi pace molto. è una storia molto introspettiva e riflessiva. aspetto il seguito!se ti va leggi la mia storia(dove la protagonista è sempre una giovane donna con alcuni problemi legati al passato e da affrontare nel presente ), UNA VITA(A TEMPO DETERMINATO).

    • Ciao Feather, grazie per continuare ad esserci!
      Mi dispiace, non sono di Bergamo, vivo molto più a sud, ma il Centro Avventura dalle tue parti risulta uno tra i più accreditati e l’ho visitato online.
      Il taglio introspettivo ha coinvolto non solo Sandra, pensa che io faccio più viaggi della protagonista, perché lei risponde ad una sola domanda io, invece, a tutte e tre le opzioni!
      Risponderò presto alla prossima domanda, ti aspetto!

  • Io credo che la domanda che Sandra leggerà per prima sarà proprio la prima che hai proposto. Leggo che il tuo è un romanzo di avventura e…chissà che Sandra non possa scoprire di essere stata o di poter diventare qualcun altro. Una piccola curiosità: “Prendi e leggi” è l’invito che le Sacre Scritture suggerirono ad Agostino e da cui ebbe inizio il suo percorso verso la conversione.

    • Ciao Eliza, grazie per l’attenzione!
      Da Sandra ci si può aspettare tutto o niente, neanche io so cosa le passa per la testa, ma è per questo che la adoro!
      Non so se questo racconto rientri nel genere avventura, ho esitato difronte la scelta di categoria, ma una cosa è certa, il suo viaggio nei ricordi è sicuramente un’avventura densa di emozioni!
      Ci troveremo presto alla prossima risposta!

  • Ciao Alexander.
    Letto tutto di fila. L’idea è ottima. Ed è molto adatta al sito.
    Ogni episodio svela un po’ di più della protagonista e del suo passato, trasformando quella che all’inizio è un’estranea in una persona familiare, quasi un’amica in vena di confidenze.
    Le storie sono migliori della cornice, forse avresti potuto trovare un espediente un po’ meno romantico, a meno che tu non ti voglia tenere sui binari della favola moderna, come in effetti potrebbe essere.
    L’unico appunto serio che mi sento di muoverti riguarda i dialoghi: a mio parere suonano un po’ artefatti, poco naturali, ecco.
    È una cosa sulla quale dovresti lavorare un po’.
    E il modo migliore per farlo è prestare attenzione agli altri quando parlano tra loro: fuori scuola, al lavoro, nella sala di attesa di un dentista… meglio ancora, se riesci, quando lo fanno pensando di non essere ascoltati da orecchie terze.
    Un altro buon modo è rileggere ad alta voce i dialoghi per valutarne la credibilità… se non funzionano te ne accorgi subito.
    Credo che tu debba un po’ scioglierti da questo punto di vista. La buona scrittura va bene per la narrazione.
    Nel diretto non deve essere buona, va piuttosto calibrata sui vari personaggi e resa quanto più possibile naturale.
    Comunque molto bravo.

    • Ciao Lou, è un piacere averti a bordo e il tuo commento è stato molto gradito, dosa in egual misura complimenti e critiche costruttive. Sto seguendo il tuo consiglio della lettura ad alta voce, e la sto facendo in tutti i racconti che mi capitano davanti, è veramente un buon esercizio. Ho ancora molto da imparare ma non mi aspetto nulla, continuo a godermi questa passione insieme a persone come voi, grazie ancora e a presto!
      Ovviamente continuerò a seguirti sperando di non attendere molto!

  • Rieccomi, Alexander. Ho scelto “il corpo di un altro”.
    Una storia originale e interessante. Si legge in scioltezza e fa riflettere. Noto che in molte occasioni la tua protagonista mangia: colazioni, pranzi, spuntini… interessante! 😀 Aiuta a renderla più reale… e stuzzica l’appetito del lettore, mannaggia, mi sono alzato da tavola un’ora fa e già lo stomaco brontola 😀
    In tutta onestà, ti dico che il capitolo che mi è piaciuto meno è il quinto, l’ho trovato un po’ artificioso e retorico. Però, visto l’argomento che trattava, di certo non era facile barcamenarsi.
    Ciao, ti auguro un quintale di ottimi giorni

    • Ciao Erri, mi piace stuzzicare, ma ti evito le scene di Sandra al supermercato, non rispetta mai la lista e saluta sempre tutti e poi, il carrello lo spingo solo io!
      Sono contento che la storia ti stia piacendo e riguardo al quinto capitolo è stato difficile anche per me, soprattutto se penso che è un fatto realmente accaduto!
      Ti aspetto alla prossima risposta.
      Buona domenica.

  • Ciao Alexander,
    ho trovato molto interessante il riferimento ai cruciverba e alla necessità di trovare una risposta alle domande che ci vengono poste, creando un parallelismo con quello che è il tema centrale del tuo racconto, nonché un aspetto fondamentale della vita in generale.
    Ho apprezzato meno invece il modo in cui il padre si rivolge alla figlia; un po’ troppo filosofico e profondo, direi, per una bambina di nove anni. Mi è sembrato un po’ forzato, ecco.
    Tra le opzioni ho votato per il corpo di un altro 🙂
    Buona giornata, alla prossima!

  • Tre opzioni molto diverse, io voto la Sindrome di Stendhal.
    Molto fluido e leggibile anche questo capitolo. Lo stile del dialogo tra padre e figlia è a tratti poco colloquiale da parte del padre (quando parla di acquisire sicurezza) e suona innaturale.
    Anche tu mi sei caduto nel classico errore di apostrofare quale in “qual è”.

  • Ciao Alex,
    mi è piaciuta molto la parte del ricordo. È descritta con cura e con delicatezza, le avrei dedicato più spazio. Delle tre domande, che mi paiono poco affini a una pergamena, ho scelto quella relativa allo svegliarsi nel corpo di un altro.
    Bello il finale.
    Ti auguro una buona giornata.
    Alla prossima!

    • Ciao Achillu, grazie per il commento!
      La prima parte credo che abbia bisogno di una revisione nella forma e nella sostanza, indipendentemente dal grande taglio dei caratteri che ho dovuto impormi, nella seconda parte ho provato a rendere credibile un episodio che di falso non aveva niente, solo i nomi dei protagonisti!
      E’ vera anche l’essenza del racconto che tu evidenzi, infatti credevo di vedere avanti un’altra opzione, ma quella che detiene il podio mi mette in crisi, così facendo non permetterò al lettore di giocare con le domande ma sarà applicata una mia arbitraria decisione, ossia domanda e risposta nello stesso capitolo, vedremo…
      Buona notte e a presto!

  • Si accorge di aver dimenticato la pergamena.
    Ciao, alexander. Sia detto tra noi, ma se io fossi Dio, o meglio, se fossi un demone, visto che Dio in teoria ci ha creato e di conseguenza potrebbe non essere d’accordo nello sterminarci… insomma, dicevo, se fossi un demone misteri talmente tante anime che non avremmo più problemi di sovrappopolazione mondiale 😀
    Sceglierei solo i cattivi, si intende, ma i cattivi sono veramente tantissimi. Be’, però dice che non si può fare 😀
    A parte gli scherzi, condivido la riflessione molto umana e umanista, della protagonista, ciò non toglie che non vedo come una cosa così strana augurarsi la morte di qualcuno. Immaginiamo un sacco di cose che non desideriamo davvero 🙂
    A proposito della riflessione, forse avrebbe reso meglio se l’avessi trasformata in un flusso di pensiero della protagonista (insomma, tra doppi apici, un discorso rivolto a se stessa). Questo ti avrebbe permesso di barcamenarti meglio con i tempi verbali, e avresti anche potuto tenere il congiuntivo presente, guadagnando in leggibilità e risparmiando caratteri 😉

    Ciao, a presto

  • Allora socio… la prima parte del capitolo non mi ha entusiasmato per vari motivi, devo dirti la verità. Dal flashback in poi, invece, c’è stato un lento crescendo che poi ha raggiunto il suo climax con l’esplosione emotiva di Sandra. Un finale veramente eccezionale, che mi ha commosso quasi fino alle lacrime. Non posso far altro che applaudire e attendere con ansia il prossimo capitolo.
    Ah, ho votato per “proverà a leggere un’altra domanda a fine serata.”

    • Grazie socio, il tuo commento mi gratifica anche se la prima parte non ti ha entusiasmato. Sarà proprio lì che cercherò di migliorare, la sincerità l’apprezzo e tu lo sai. Io aspetto ancora tue notizie, dal punto di vista narrativo ovviamente. Per il resto ci vedremo presto. Buon lavoro e non stressarti troppo! Ciao

  • Ciao Alexander,
    hai trattato una tematica forte come quella dell’errore medico che porta a conseguenze irriparabli; di fronte a un evento di tale portata credo sia giustificabile (anche se moralmente non condivisibile) l’atteggiamento di Sandra e il suo desiderio, ricordandoci appunto che di un desiderio si tratta, scaturito da un momento traumatico.
    Davvero carina Gisel, che si ferma a chiedere a Sandra perchè piange. Mi ha riportato alla mente una scena che ho vissuto recentemente: mentre stavo per andare in stazione, ho visto un’adolescente piangere da sola su un marciapiede. Mi sono detto “sono di fretta e sicuramente non vorrà che qualcuno si faccia i c***i suoi”; forse in realtà le avrebbe fatto piacere che qualcuno (anche uno sconosciuto) le desse anche solo un po’ di conforto.
    Ho votato per la pergamena dimenticata … magari Sandra non sarà più la sola a dover cercare delle risposte sul proprio passato.
    E niente, il tuo racconto mi stimola sempre commenti infiniti XD … ma direi che è un bene, no?
    Buona serata!

    • Ciao Encio, molto gradito il tuo infinito commento, come tu lo definisci, e concordo con te sulla legittimità del desiderio di Sandra. Ognuno, difronte ad eventi molto traumatici, reagisce in modo molto viscerale, per quanto mi riguarda mi sento sollevato di non aver mai provato questa sensazione.
      Mi fa molto piacere che Gisel abbia suscitato tenerezza, il fatto è che sempre di più ci stiamo allontanando l’uno dagli altri e non è cosa buona e giusta…
      Ci ritroviamo alla prossima domanda e buona notte anche a te!

  • Ciao Alexander,
    Ho letto i tuoi capitoli stamattina prima di uscire e sono volati, la tua idea mi ha incuriosito e divertito, e le domande della pergamena sono interessanti, l’idea di “attaccarle” a dei ricordi e, in qualche modo, a dei bilanci e nuove consapevolezze, costituisce un percorso che amo in modo particolare. Sai che scrivi bene, sei scorrevole, intenso, preciso. Dimenticherà la pergamena, vediamo se c’è un giro di boa 🙂 Al prossimo!!!

    • Benvenuta Violatis e ti ringrazio per la pazienza usata nel leggere una storia già avanti con i capitoli.
      Il tuo commento gratifica la mia passione nel raccontare storie e quello che mi stuzzica di più è che i complimenti mi arrivano da una lettrice nonchè una brava narratrice, è bello e costruttivo questo scambio basato su quello che più mi rapisce, la fantasia!
      Buona notte e a presto!

  • Ciao Alexander,
    io dico che proverà a leggere la domanda in serata, sono curiosa e le domande presuppongo risposte 🙂
    Hai trattato un tema delicato in poche righe, privare una donna della possibilità di procreare è una cosa terribile, soprattutto se la donna in questione ha il forte desiderio di diventare mamma. I pochi caratteri la fanno da padrone, purtroppo non danno modo di approfondire troppo, tuttavia sei riuscito a rendere l’atmosfera anche con poche battute.
    Vediamo se verrò accontentata e se ci sarà una nuova domanda a cui rispondere, intanto ti saluto, alla prossima!

    • Ciao Keziarica, mi fa sempre piacere la tua presenza e lo stesso vale per le tue osservazioni, consoni al mio pensiero.
      I caratteri stringati sono figli di una regola alla quale non possiamo esimerci, quella dei 5000.
      Vedremo l’esito delle opzioni, non ti nascondo che leggerei volentieri una domanda, soprattutto dopo una giornata abbastanza impegnativa.
      Ti auguro una buona notte e a presto!

  • Non riuscirà a leggere un’altra domanda a causa di una distorsione. Mi piace la parola “distorsione” perché può aprirsi a vari significati 😉

    Il capitolo mi è piaciuto molto. Sinceramente di desiderar la morte di qualcuno non mi è mai capitato (che gli capitasse qualche guaio, sì) e, visto quello che ho letto sotto, capisco perché questo capitolo, in alcuni punti, mi è sembrato un po’ forzato. Tuttavia promuovo comunque il capitolo perché è ben scritto e fa pensare 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao Red, sempre felice nel ritrovarti, grazie!
      Se per “un po’ forzato” intendi la scrittura stringata, sappi che ho dovuto tagliare ben 2132 caratteri, il racconto sembrava non finire mai. Se invece ti riferisci alla forzatura legata alla risposta della protagonista, ho avuto problemi narrativi anch’io, è stata una domanda difficile anche per me!
      Le opzioni camminano vicine, vedremo!
      A presto e buona notte!

  • Ciao Alexander
    Dunque, Sandra ha desiderato la morte del ginecologo che ha fatto l’intervento, ho capito bene?
    Confesso che ho trovato inverosimile che il medico dicesse con nonchalance “L’isteroscopio è sfuggito al mio controllo e…” , della serie “stavo pulendo la pistola e mi è partito un colpo!”.
    Se è basato su un fatto vero accaduto molti anni fa, il medico non avrebbe mai ammesso un simile errore, se è un fatto di oggi, ancora meno lo direbbe in quel modo alla paziente, partirebbe subito una denuncia e la conseguente indagine e relative conseguenze.
    Se sbaglio, “illuminami d’immenso” 🙂
    leggerà un’altra domanda

    • Ciao Louise.
      Si, hai capito bene, è il ginecologo la causa del malessere di Sandra.
      Ti confesso anch’io una cosa, personalmente non mi è mai capitato di desiderare la morte altrui, quindi ho scritto l’episodio memore di un fatto realmente accaduto e la cosa che più mi ha fatto imbestialire è che il vero responsabile del danno irreversibile non ha mai pagato, protetto da un bravo Avvocato. Con questo racconto ho semplicemente voluto dare voce alle migliaia di persone colpite da una malasanità sempre più crescente e senza battute di arresto, sarebbe ora che qualcuno si assumesse le proprie responsabilità come ha fatto il Dottor Rossi. E’ un mio verosimile desiderio, scusa il mio sfogo ma io non ci sto più!
      Grazie per continuare ad esserci e a presto!

  • Spero che Sandra riesca a leggere una domanda a fine serata, il che significa – per questa opzione come per le altre – che non intendi incentrare il prossimo capitolo su una nuova domanda. Peccato, perché le parti più interessanti del racconto sono quelle con le reazioni della protagonista alle domande. Se c’è un secondo livello di narrazione non legato alla pergamena, non mi è ancora chiaro.

    • Buona serata Napo.
      Non essendoci una trama vera e propria, rimane il vivere quotidiano della protagonista intervallata dalle domande e ho creduto opportuno seguire un doppio canale narrativo, uno passato e l’altro presente, con la speranza di non appesantire nè l’uno e nè l’altro.
      Spero di non deluderti, a presto!

  • Hai mai desiderato morire?
    Ciao, alexander.
    Una storia molto originale, dove il cammino introspettivo non si limita alla protagonista del racconto ma coinvolge direttamente chi legge grazie alle opzioni che proponi.
    Ma comunque già dal secondo capitolo mi sono ritrovato a cercare di rispondere alle domande della pergamena.
    Scorrevole e ben scritto, si legge con piacere. Bravo!
    Ciao, a presto

  • Ciao Alex, e’ davvero un bel racconto, mi piace leggere della routine di Sandra, della sua indipendenza, questo suo coccolarsi continuamente e prendersi cura di se’, mi fa venir voglia di fare lo stesso:)

    Voto per il passato desiderio di morte di qualcuno, chi in fondo puo’ giurare di non averci mai pensato? Continua cosi, e’ davvero intrigante questo viaggio spirituale.

  • Ciao Alexander,
    a questo punto credo di essere prorpio rimbambita. Hoperso tre tuoi capitoli, non ho ricevuto le notifiche perchè non avevo cliccato su SEGUI, in più ho perso capitoli di altri autori, dei quali non avevo però ricevuto le notifiche… insomma, un paggiugo. Comunque ora ho ripreso la lettura e sono arrivata fino qui, spero vorrei perdonarmi per l’assenza 🙂
    Molto interessante, un agente di viaggi impegnata in un viaggio interiore, bella idea. Ora, però, c’è da organizzare una permanenza estrema, in condizioni estreme che porteranno a cosa? Non mi resta che continuare a seguirti, nella speranza di non perdermi le notifiche 😉
    Scusa ancora per l’assenza, alla prossima!
    p.s. bravo, mi piace anche il modo fluido in cui racconti gli avvenimenti.

    • Ciao Keziarica, stai tranquilla mi è successa la stessa cosa col racconto di Red, non ti nascondo, però, che sentivo la tua mancanza.
      Per Sandra la pergamena è il mezzo di trasporto più complesso che lei abbia mai utilizzato per un viaggio, si spera che non perda l’orientamento!

      Alla prossima risposta, allora, e buona notte!

  • Questo è quello che io amo definire, non so se a ragione, capitolo interlocutorio. Ben scritto e strutturato, ben raccontato, e il suo scopo è quello di fornire qualche dettaglio in più ma soprattutto quello di alimentare l’attesa per gli sviluppi successivi. Ben fatto. Non conoscevo i Fools Garden ma ho riconosciuto subito, al primo ascolto, il motivetto decisamente orecchiabile. Ho votato per la morte di qualcuno, credo possa portare a degli sviluppi molto intriganti.
    Alla prossima 😉

  • Ciao Alexander,
    capitolo ben scritto e, a mio parere, ben strutturato. Nel senso che ti sei giocato bene la carta dell’esitazione di Sandra per permetterci di scoprire qualcosa di più sulla vita lavorativa e sentimentale della protagonista, facendo crescere nel lettore (in me almeno) la curiosità di scoprire quale fosse la temuta domanda, per poi lasciargli il potere di scegliere la domanda stessa. Mi è piaciuta come idea 🙂
    Ero indeciso tra il voler morire e il desiderare la morte altrui. Alla fine ho optato per quest’ultima. In entrambi i casi può saltarne fuori qualcosa di molto interessante.
    Buona serata, alla prossima!

  • Ciao Alexander,
    Ho scelto “hai mai desiderato morire?”, quella domanda l’ha scossa molto, quasi a ricordarle qualcosa che aveva cercato di rimuovere da tempo, e forse ci era quasi riuscita. Che abbia avuto dei momenti difficili non ci sono dubbi.
    Vediamo come prosegue
    Come sempre ben scritto e realistico!
    A presto

  • La morte di qualcuno.
    Formalmente il capitolo è scritto benissimo, ma io sono fermamente contrario all’eccesso di dettagli. Bisogna lasciare spazio all’immaginazione e all’interpretazione del lettore.
    Le zollette di zucchero devono essere due e così pure le fette di pancarrè, la spalmata di burro doppia e la confettura necessariamente ai frutti di bosco. La coda di cavallo deve essere abbastanza alta, delle scarpe dobbiamo conoscere la marca e l’eventuale alternativa, la giacca di pelle deve essere leggera e nera. Anche dell’auto dobbiamo sapere marca, modello e colore. Le sedie intorno al tavolo rigorosamente ovale sono sei, non una di più ne una di meno. e via di seguito.
    Scusa lo sproloquio. In effetti bastava una parola sola: infodump.

    • Ciao Napo, rileggendo le varie frasi mi son dovuto arrendere all’infodump, non immaginavo di aver prodotto così tanta spazzatura! Pensa che a me sembrava cosa buona e giusta la descrizione dei riti di Sandra.
      I tuoi consigli sono sempre i benvenuti, ne farò tesoro per i capitoli a venire.
      Grazie per continuare a seguirmi.

    • Ciao Livid, sono contento di averti incuriosita!
      Il percorso che ho intrapreso è tortuoso anche per me, spero di terminarlo senza deludere nessuno,
      me compreso.
      Grazie per la fiducia, ti aspetto alla prossima domanda!

      p.s. Sono andato sul sito e ho visto che fai sul serio con le Anime, complimenti!
      Riuscirò a seguirti, promesso!

  • Ciao Alexander! Eccomi, anche se in ritardo. Mi fa molto piacere leggere una tua nuova storia e riscontrare che sta avendo un bel seguito. Ho letto i 3 capitoli di fila e posso dirti che, se all’inizio ero molto scettico sul susseguirsi delle vicende, andando avanti, mentre la trama si dipanava svelando dettagli sulla vita privata e sul passato della protagonista, mi sono trovato piacevolmente implicato in quella che ritengo essere una storia davvero originale. Ti seguo in attesa dei prossimi sviluppi e nel frattempo voto per una domanda insidiosa 😉
    Cari saluti

    • Ciao Danny, bentornato e grazie!
      E’ sempre un piacere ricevere complimenti, ma so anche che saprai essere critico se qualcosa non ti convince, e di questo ne sono contento.
      Un’ultima cosa, quando tempo passerà ancora prima che tu possa deliziarci con un altro racconto?
      Ti aspetto alla prossima domanda e buona notte!

  • Grazie per essere salita a bordo, Feather!
    Inizialmente pensavo di fare un viaggio dentro me stesso ma fa piacere stuzzicare la fantasia di altri appassionati di lettura e di scrittura come te.

    Leggerò sicuramente il tuo racconto, è bello confrontarsi stimolandosi vicendevolmente.
    A presto e buona notte!

  • “Il ricordo andò a suo fratello Luca che, sin da piccoli, amavano giocare a…” tecnicamente è un anacoluto, una figura retorica un po’ ostica da gestire.
    La poltrona a tre posti evidentemente all’inizio per te era una poltrona, poi in seconda lettura è diventato un divano.
    Convengo con Sandra, per mia esperienza diretta, che le percezioni extrasensoriali non sono un “dono”, come molti pensano, ma una vera e propria iattura che compromette la stabilità psichica.
    Bel capitolo in cui hai delineato ancor più la sensibilità della protagonista. Ora la porrei difronte a una domanda insidiosa.

    • Sarò sincero, l’anacoluto è dovuto ad una mia rilettura poco attenta e la scelta del divano sarebbe stata più idonea sin dall’inizio.
      Ti ringrazio per il commento relativo alla protagonista, mi rendo conto che è un racconto un po’ strano, il timore di non rendere credibile Sandra mi accompagnerà fino alla fine della storia.
      A presto!

      p.s. Mi ha incuriosito, sempre rispettando la privacy, la tua esperienza diretta con le percezioni extrasensoriali.

  • Ciao Alexander,
    Cerco di andare con ordine perché ho diversi pensieri da condividere 🙂
    Per quanto riguarda il testo in sé:
    Nella frase “Il ricordo andò a suo fratello Luca che, sin da piccoli, amavano giocare a fare i supereroi.” il “che” si riferisce a Luca ed è soggetto perciò non ci andrebbe poi un verbo al plurale.
    Ho notato dei periodi molto lunghi, che fanno perdere un po’ il filo del discorso e che io avrei cercato di spezzettare magari con qualche punto (potrebbe essere anche solo una mia impressione però). Per esempio in queste frasi: “Quell’osservazione la portò… forma triangolare” e “Sandra trasalì… tracolla”
    Per quanto riguarda la storia invece, innanzitutto mi è piaciuto molto il potere scelto da Sandra: è qualcosa di originale e profondo, che riesce a contrapporsi bene ai superpoteri che ci si attribuisce da bambini (vedi la stessa Sandra e il fratello).
    Inoltre la frase “Non sempre si riesce a sopravvivere alle risposte quando le domande non ti appartengono.” mi è piaciuta molto (nonostante ho visto non abbia convinto per esempio Louise). Credo che siano proprio le domande che non ci appartengono a farci stare in bilico, a non farci sopravvivere, proprio perché non le sentiamo come nostre, o meglio non vogliamo sentirle come nostre, forse perché ci fanno paura o ci fanno sentire in colpa e per questo cerchiamo di evitare perché non siamo pronti a sentirne le risposte.
    Per il prossimo ho votato che Sandra esiterà.
    Buona giornata 🙂

    • Ciao Encio, grazie per continuare ad esserci.
      Per quanto riguarda la prima osservazione hai ragione sul verbo al plurale, mea culpa.
      Sui periodi lunghi con poca punteggiatura ho peccato di superficialità, leggendoli a tarda notte sembravano filare bene. Rileggendoli dopo una giornata più tranquilla ho rischiato di perdere il filo anch’io. Ho deciso di far parte di TI proprio per mettermi in gioco e riflettere attraverso le critiche costruttive, ben vengano i commenti come il tuo.
      Buona domenica

  • Ciao Alexander
    L’ametista è la grande protagonista del capitolo. Interessante come hai costruito intorno i ricordi di Sandra.
    Due piccoli suggerimenti per rendere più scorrevole il testo riguardo alle frasi:
    Il ricordo andò a suo fratello Luca. ( che, ) Sin da piccoli, amavano giocare a fare i supereroi.
    e ancora
    …un numero in rubrica. (attendendo la risposta) Restò in attesa.
    Pensandoci bene non mi trovo d’accordo con l’affermazione:
    “Non sempre si riesce a sopravvivere alle risposte quando le domande non ti appartengono.”
    Secondo me, se le domande non ti appartengono non avranno un’eco dentro di te. Invece, se ti appartengono (anche se nascoste o sepolte) e non sei tu a farle, sì che posson avere una risonanza forte nel cuore e nella mente.
    voto sì, perché questo racconto si basa sulle domande, o no?
    🙂

    • Ciao Louise, il tuo commento mi tornerà utile, e per questo ti ringrazio!
      Solitamente trasformo in cartaceo ogni mio scritto in digitale e quando terminerò questa storia seguirò i tuoi consigli sulla costruzione delle frasi che mi hai sottolineato.
      L’ametista, questa strana protagonista! Spero se la sia cavata bene!
      E’ vera anche la tua osservazione sulla natura del racconto, ma volevo che Sandra avesse un po’ di respiro, scoprendo, così, qualcosa sul suo presente, ovviamente tutto dipende dalle votazioni.
      Riguardo alle domande penso che se mi appartengono riesco a metabolizzarle con le risposte, riuscendo a sopravviverle. Le riposte alle domande che non mi appartengono mi destabilizzano, non sempre mi trovo in sintonia con coloro alle quali sono state poste.
      Spero di averti sempre a bordo!
      Buona domenica.

    • Bel commento Red, Grazie!
      Non so che dirti a proposito della donna misteriosa perchè le domande sulla pergamena io le scrivo e non so mai quale sarà l’esito delle votazioni, quindi non esiste una trama ma semplicemente la vita stessa di Sandra, che scopriremo insieme strada facendo, però chissà…
      Ci si trova alla prossima risposta.
      Buona notte…

  • Grazie Encio, sia per il complimento che per l’osservazione sulla scelta opzionale.
    Condivido il tuo pensiero, lo trasformerò volentieri in scrittura qualora la votazione ti dia ragione.

    p.s. Mi piace la copertina del tuo racconto, passerò presto a leggerlo.

    A presto e spero di non deluderti…

  • Ciao Alexander,
    il capitolo mi è piaciuto molto, complimenti!
    Mi piacerebbe se al sorriso si alternasse nel prossimo episodio qualcosa invece di più spiacevole, come il ricordo più brutto dell’infanzia di Sandra; anche perché sono proprio gli eventi più tragici che spesso ci plasmano maggiormente e ci rendono le persone che siamo. In un viaggio introspettivo come questo mi sembrerebbe un’ottima scelta (anche se per ora poco votata).
    Aspetto il prossimo capitolo con piacere 🙂

  • Credo che l’opzione più originale e allettante sia quella dell’abilità/dote.
    Molto ben scritto e gradevole questo episodio. Mi piace che anche tu non ti senta costretto a utilizzare necessariamente cinquemila caratteri, è un ottimo esercizio.
    Per inciso, sono stato in Norvegia l’anno scorso e condivido il consiglio di Sandra, ma lo estenderei anche ai tanti italiani privi di senso civico.

  • Ciao Alex!
    Ma scusa, quand’è che hai iniziato un racconto nuovo? E io non lo sapevo! Che bella trama, intrigante!! Vorrei capitasse a me una cosa del genere, anche se comunque in questo viaggio con Sandra ci sono anche io, perchè ad ogni domanda, anche io ho le mie risposte. Immagino sia così per tutti, quindi gran bella idea:)

    Io vorrei sapere il ricordo più bello della sua infanzia. Amo i flashback, amo i ricordi, soprattutto quelli piacevoli.
    A presto!

    • Ciao Flow, benvenuta e grazie per il commento!
      Ho iniziato il racconto quasi in contemporanea col tuo, con lo spirito che hai ben fotografato, anch’io come Sandra compio il mio viaggio introspettivo, non ho una trama ma tante domande e le votazioni mi fanno da guida durante il cammino.
      Alla prossima risposta, allora!
      Buon viaggio anche a te…

    • Ciao Allegra, benvenuta!
      La presenza di Kezy preannuncia un autunno in giallo, spero subito!
      Credo che l’obiettivo della gitana sia quello di scrutare dentro ognuno di noi, ovviamente attraverso
      la nostra Sandra, sicuramente inconsapevole.
      Io mi auguro solo di essere all’altezza di questo viaggio!
      A presto…

  • Ciao Red, grazie per esserci di nuovo!
    Scusa la mia disattenzione ma ho scoperto, solo adesso, che stai scrivendo il sequel de “I Gioielli del Potere”,
    recupererò in fretta, forse stasera stessa, non dopo la ricerca sul vuoto che mi hai segnalato relativo alla frase del mio racconto. La mia frustrazione mi impone di chiederti l’aiuto necessario, ti sottolineo anche che ho bisogno di commenti così riflessivi…
    Aiutooo…..

    Ciao e a presto!

    • Sulla frase: semplice, per come l’hai costruita, la frase si chiude con lei che si gira (soggetto, verbo e complemento, c’è tutto), quindi serviva una congiunzione o costruire la frase in modo diverso. Esempio:
      “Bevve qualche sorso d’acqua, si girò alla sua destra, attratta dal movimento, e capì che era giorno di mercato.”
      Oppure
      “Bevve qualche sorso d’acqua. Attratta dal movimento si girò alla sua destra e capì che era giorno di mercato”
      Od ancora:
      “Bevve qualche sorso d’acqua e si girò alla sua destra, attratta dal movimento. Si rese conto che era giorno di mercato”
      Ed infine:
      “Bevve qualche sorso d’acqua. Girandosi alla sua destra, attratta dal movimento, capì che era giorno di mercato”

      Beh, penso sia chiaro 🙂

      Ciao 🙂
      PS: ho risposto al tuo commento dove chiedevi dei Librogame 😉

    • Grazie e benvenuta Louise…
      Sandra viaggerà molto con la mente, quello che incuriosisce me è, invece, quello che ne uscirà
      dalle opzioni ad ogni fine capitolo. Non ho una trama in mente, solamente centinaia di domande…
      Faremo questo viaggio insieme, qualora il racconto continui a stuzzicarvi.
      Ciao e a presto!

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