The Big Dream

Dove eravamo rimasti?

Le sirene della polizia stavano arrivando. Avevo del tempo per me a quanto pare Presi l'uomo e cercai di farlo confessare. (40%)

Endorfine

Una cosa che mi piace delle scazzottate è che chi rimane in piedi può ammirare il suo operato, come Dio quando incendiò Sodoma e Gomorra.

Osservai l’uomo a terra, il sangue e i denti gli facevano da contorno come una corona di spine.

Sorrisi.

Gli occhi pesti, il naso in posizione innaturale, la bocca rotta in più punti certificavano il mio operato.

Gli diedi un calcio sul fianco, stando attento che la punta della scarpa colpisse con violenza le costole.

Nessuna reazione.

Gli tirai qualche altro calcio, più per deformazione professionale che per reale interesse.

Nulla.

Il bastardo era nel mondo dei sogni dei ciccioni.

Gli sputai addosso e mi diressi verso la donna.

I lunghi capelli neri le cadevano morbidi sulla pelle nuda, lo zigomo tumefatto le dava una nota angelica, il braccio rotto e le ossa esposte alla luce fioca della stanza la facevano apparire come una Madonna tormentata dalla passione del figlio.

Le presi i capelli e tirai all’indietro, in modo da poterla guardare in volto.

Gli occhi erano ribaltati all’indietro, il bianco delle pupille  era percorso da centinaia di piccoli capillari, la bocca spalancata in un urlo afono era sporca di bava giallo-rossa.

Mi accorsi in quel momento che il braccio sinistro era ricoperto da centinaia di buchi, da alcuni fuoriuscivano sangue misto ad eroina e pus.

La troia era in overdose.

Le tirai un paio di schiaffi decisi, colpendola sullo zigomo rotto.

Un lamento sommesso, soffocato da un reflusso di sangue e schiuma infetta.

Le lascia i capelli sporchi, la testa cadendo priva di vita colpì tavolo, mandandola nel paradiso dei tossici.

Cazzo.

Odio i criminali stupidi. Sono così maledettamente fragili.

Presi il telefono nella stanza e chiamai la centrale.

I rinforzi sarebbero arrivati a breve.

Fanculo, non avevo tempo da perdere.

Strappai i fili del telefono e gli usai per incaprettare l’uomo e la donna.

Legai un capo all’altezza dei polsi, lo feci scorrere lungo la schiena e legai le caviglie.

Per completare il tutto legai il filo attorno alle loro gole, un unico cappio che gli legava entrambi, come maiali pronti al macello.

Un vecchio trucco di guerra.

Se uno dei due avesse cercato di scappare, avrebbe condannato a morte l’altro per soffocamento, nel peggiore dei casi per decapitazione interna.

Dio, quanto amo la guerra.

La camera da letto era semplice, un letto matrimoniale, un armadio, cassettiera e uno specchio.

Mentre iniziavo a perquisirla, sotto la suola delle scarpe si rompevano siringhe, i vetri esplodevano sotto il mio peso rilasciando schegge per tutto il pavimento, gli aghi carichi di sangue si piegavano e spargevano il loro contenuto per la moquette.

Sul letto c’erano i vestiti della donna, una rapida perquisizione mi permise di conoscere l’identità della troia nell’altra stanza.

Amelia Wright.

Nome da nobile. O quanto meno da ricca.

Me ne dimenticai dopo un minuto. Puoi essere nobile e ricca quanto vuoi, ma se mi vai in overdose prima che possa interrogarti sei solo una puttana.

L’armadio non mi diede particolari informazioni, ma fu la cassettiera la parte più interessante.

Almeno cinquanta grammi di eroina pura, marchiata con il contrassegno dell’esercito.

Duemila cinquecento dollari in contati, che divennero ben presto duemila.

Siringhe e aghi sterili, lacci emostatici, la patente dell’ammasso di merda e lardo e una ricevuta medica.

Sarò sincero però.

Quando aprii il secondo cassetto rimasi fottutamente sorpreso.

Davanti ai miei occhi c’era un Thompson, modello 1928 M1A1.

Lo presi delicatamente in mano.

Mamma…che piacere ritrovare questo vecchio amico.

Premetti il bottone di espulsione del caricatore, al suo interno 20 munizioni calibro .45 mi salutarono all’unisono.

Feci scivolare la leva di carico, un dolce scatto metallico bello quanto la guerra, e tolsi la sicura.

Cosa ci faceva un’arma da guerra in questo buco di fogna?

Controllai la matricola.

NO.S – 538389.

L’arma era pressoché nuova, non aveva praticamente mai sparato.

La canna era pulita ed oliata, come l’otturatore.

Ricaricai l’arma e la poggiai dove l’avevo trovata.

Eroina dell’esercito, un fucile d’assalto nuovo, una troia in overdose, un ciccione che lascia la sua giacca nell’appartamento di due ragazze morte e una ricevuta medica.

Già, la ricevuta.

La presi in mano e la controllai.

Cazzo.

Di tutte le cose che potevano sorprendermi, quella mi piovve addosso come una granata nel culo.

Tornai rapidamente nell’altra stanza, recuperando e nascondendo nel cappotto la pistola del tipo.

Lo osservai.

Gli diedi un calcio sulla faccia, il mio tacco lo colpii all’altezza della fronte, stetti ben attento di schiacciare il naso rotto.

Si svegliò urlando, a quanto pare il paradiso dei ciccioni poteva attendere.

Si guardò attorno disorientato, provò a tirare, a rialzarsi, a muovere la sua testa di cazzo invano, rivoli di sangue iniziarono ad uscire nei punti il cui il filo del telefono iniziò a segarli la pelle.

Gli misi la ricevuta di fronte agli occhi.

Ora, c’era solo una cosa da capire.

Com’era possibile che quell’ammasso di merda conoscesse il Dottor Satana?

Prima che potesse rispondermi la porta venne sfondata, ed entrarono i rinforzi, in perfetto orario per rompere i coglioni.

  • Se c'è una cosa che amo dei tossici è che per venti dollari ti venderebbero la madre. Figurati il nome di un trafficante d'armi. (29%)
    29
  • Portarono i due in centrale, così mi ritrovai fuori dall'hotel, in attesa di istruzioni. (43%)
    43
  • Portammo il ciccione nella sala degli interrogatori. Ora eravamo soli. (29%)
    29
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57 Commenti

  • Cavolo Oca,
    Dovevo recuperare un po’ e sono ripiombata nel tuo film alla prima frase, te l’avevo detto che sei particolarmente portato per questo tipo di racconto? 🙂 L’atmosfera che si respira è tagliente, intensa e gelida, e rapisce ad ogni boccone, ti lascia quasi trafelato. Sono per il nome del trafficante d’armi! A prestissimo spero!!!

  • ahahahah grande gli hai segato 500 dollari. hahah
    Azz però li hai massacrati di botte.
    Più leggo il tuo horror e più mi piace, grande stile e fin qui una bella trama degna di un grande thriller poliziesco..
    Rinnovo i complimenti… bravissimo Oca loca

    Portarono i due in centrale, mi pare più sensata.

  • Ciao Oca_Loca,
    un po’ troppo gonfiato lo stato di salute della “tossica” e della sua stanza. Insomma, va bene la dipendenza da eroina, ma addirittura il pus dai buchi nelle braccia e siringhe sparse per l’intera stanza… Troppo Payne!
    Immacolato, invece, il paragrafo dedicato al fucile Thompson (sono andata a guardarmelo on line-ne vendono copie precise sul web).
    Ho votato per l’arresto dei due e per la momentanea attesa di istruzioni, fuori dall’hotel.
    Alla prossima!

    • Grazie mille cara! Sì lo sai ormai che Payne è la mia fonte di ispirazione principale :p

      Comunque per le armi si prendo spunto da quelle reali, un patito come me non può non ispirarsi alla realtà 🙂

      A stasera che partiamo col prossimo capitolo!

  • Haahah grande!!
    Mi è piaciuta tantissimo la descrizione dell’hotel.
    Ad un certo momento il tuo protagonista mi ha ricordato L’ Ispettore Coliandro. hahahah
    Fantastica poi la rappresentazione dello ciccione. Mi hai davvero scippato una risata.
    Davvero complimenti
    Ho votato per farlo confessare.

  • Ciao Oca_Loca,
    bello anche questo. I due sono inutili e ci si guarda intorno. Un po’ come quando, in un gioco, si esplorano gli ambienti per notare i particolari degli ambienti. Mi piace il cinismo, il pizzico di umana debolezza e l’ impagabile prosa del tuo racconto. Mi aspetto grandi cose nei prossimi capitoli, continua così che vai bene.
    Alla prossima!

    • Grazie mille Ally, domani prossimo capitolo!

      Grazie mille per i complimenti comunque e anzi, ne approfitto per fare anche te le congratulazioni per aver ottenuto la copertina! Come ti ho già detto, io adoro la delicatezza del tuo racconto mi raccomando anche te continua così 🙂

  • Ciao Oca 😀
    ho fatto il grande errore di leggere i tuoi primi 3 capitoli ieri sera prima di dormire 🙂 Ho avuto la sensazione di essere trasportata in un film in bianco e nero in cui il protagonista raccontava la tua storia mentre le immagini, descritte con una minuzia spiazzante, scivolavano beatamente sullo schermo. Nella mia fantasia il protagonista aveva un borsalino leggermente inclinato sulla testa, una sigaretta perennemente in bocca e una smorfia sul viso beffarda e cinica 😀 voto per le scale antincendio, a presto

  • Davvero un bel capitolo, mi è piaciuto moltissimo.
    Ricco di dettagli e di particolari che colorano in modo perfetto le scene che descrivi.
    Certo che lo sbirro che odia i megri, alza e incuriosisce ancor di più la tensione nel racconto.
    Che dire, bravo.
    Voto le scale esterne.
    Ciao alla prossima

  • Ortimo! Un po’ Raymond Chandler un po’ Briscoe de “La signora in giallo”.
    Ciao Oca,
    ritmo e cinismo bagnati dall’immancabile pioggerellina, bravo.
    Ho scelto le scale antincendio. Il nostro è un tipo sgamato, uno che non corre rischi per gustarsi la platealità del gesto, a meno che questo non gli torni utile (almeno così lo immagino io).
    Alla prossima!

  • Avvincente! nonostante il ritmo sia meno incalzante del capitolo precedente. Questa è abilita assoluta.
    Due cose mi colpiscono….
    …che tu scriva “Forzare gli eventi è la principale causa di morte…”, vero, lo è.
    …la descrizione di un epilogo piuttosto macabro, splittata tra le portate di un pranzo…i 6 caffè e le 15 sigarette…intrigante.

    ho votato per la prosecuzione lungo la scala antincendio…non fosse altro che perché ad ogni piano ha l’obbligo di uscita, quindi il pericolo di incontri poco felici per l’indomito protagonista!

    • Ah troppi complimenti :3

      Sono felice che ti piaccia, per lo scorrere del tempo mi sono ispirato al film “Gli Uccelli” di Hitchcock, in cui lo scorrere del tempo era dato da una sigaretta che bruciava. Solo che nel nostro caso è passata pressoché una intera giornata:)

      Grazie per la scelta, vediamo cosa mi portare a creare coi vostri voti 😉

  • Ottimo capitolo, specialmente nella prima metà. Nella seconda è la sequenza delle ordinazioni al bar che mi ha spiazzato anche per la commistione tra tazzina di caffè e sorbetto (poco americani), whisky e patatine, una spruzzata di razzismo, una bistecca, uno morto sotto un camion e tante sigarette e altrettanti caffè.
    A questo punto mi aspetterei un’entrata ad effetto.

    • Ammetto che il protagonista ha gusti abbastanza del cavolo, ma come detto, a volte bisogna aspettare prima di agire.

      Come a volte bisogna attendere prima che le medicine facciano effetto 😉

      Lo stacco che hai sottolineato è comunque voluto, dopotutto una molla ha bisogno di un po’di tensione prima di spingere.

  • Ciao oca. Mannaggia, è difficile seguirti. Stavo leggendo il secondo capitolo quando hai caricato il terzo. Hai un bello stile di scrittura. Personalmente non amo molto lo splatter ma sei riuscito a descrivere bene tutte le situazioni presentate. Si vede che hai giocato ai giochi di ruolo: l’ambientazione è molto coinvolgente e questo senso di personificazione si trasmette nel racconto.
    Ho votato per la giacca. Ti seguo, però se vuoi un consiglio rallenta un po’: in due giorni hai scritto tre capitoli. Dai il tempo ai lettori di poter seguire e influenzare la storia.
    Alla prossima 🙂

    • Sincronia che manco nel nuoto proprio xD
      Si so che dovrei rallentare un po’, ma siccome sono al primo racconto mi prendo un po’di libertà, so che dovrei aspettare i lettori e dare il tempo a tutti di leggere, ma siccome sono nel mood giusto voglio lanciarmi 🙂

      Grazie per comunque sia per i complimenti che per i consigli giuro che il prossimo racconto faccio il bravo!

      Forse :p

  • Ciao spinto dalla curiosità ricambio la visita.
    Devo ammettere che il genere horror non quello che amo, anzi, però leggendoti mi ha fatto capire che non è semplice riproporlo o scriverlo.
    Penso che hai ” foto-grammato” benissimo le scene del racconto.
    La descrizione della donna trovata morta in bagno mi ha davvero impressionato.
    Un crescendo di curiosità per questo tizio reduce di guerra malato e vizioso c’è tutta.
    Per cui voto per la giacca rinvenuta e ti seguo.

    • Quack, ciao Alex e grazie per essere venuto a trovarmi 🙂

      Si, il genere horror non è propriamente semplice, benché sia consoderato di serie B o comunque un genere molto abbordabile (se non erro molti scrittori qui del sito, anche i più bravi, siano partiti affrontando l’horror), non sia proprio semplicissimo.
      Ti ringrazio veramente per i complimenti, sono felice di notare che certe descrizione, molto crude e poco eleganti,colgano nel segno 🙂

      Tra un paio d’ore promesso avrai il terzo capitolo ^^

  • Ciao Oca-Loca,
    molto ben scritto. Non ho potuto votare il primo episodio, perchè ti ho scoperto solo ora, leggendo un tuo commento ad altro autore.
    Mi piace molto l’ambientazione, fa molto Max Payne ma in L.A. Confidential… Belli i noir degli anni di Hollywood Babilonia, con un pizzico di horror che non guasta a questo dosaggio.
    Aspetto il nuovo capitolo e voto per l’autopsia.
    Alla prossima!

  • Ei………..porca miseria! Ci vuole attenzione e un gran pelo sullo stomaco per riuscire a seguirti! scrivi di emozioni forti, intrecciandole come fili colorati! e tutto si regge perfetto come su una tela.
    hai uno stile fuori da ogni schema…complimenti.
    …ti intervisterei sull’idea di vivisezione di un’anima…scherzo naturalmente.
    …per pura e macabra curiosità femminile ho votato per il prosieguo con “l’autopsia sui corpi delle ragazze”.
    ti seguo…sbrigati a scrivere!!!

  • Posso?
    Scrivi bene e ciò già non è un dato scontato tra i tanti autori presenti su questo sito. Ti auguro di emergere dalla massa che popola theincipit.
    Credo che lo stile sia volutamente molto teatrale o – se preferisci – cinematografico. Hai reso bene un senso di rallentamento della percezione del protagonista nel caos della scena del crimine. Efficace anche il finale dell’episodio anche se avrei visto bene una presentazione flash della voce narrante, tipo “Mi sorprendo a pensare, nome cognome, devi prendere le medicine”. Ma forse ci hai voluto lasciare nell’incertezza che il protagonista sia uomo o donna.
    Ti seguo

    • Ciao e grazie mille per essere passato!

      Lo stile cinematografico è voluto,volevo trasmettere una sensazione di noir della vecchia Hollywood dei film in bianco e nero per intenderci, sono contento che ti sia piaciuto!

      Per quanto riguarda il protagonista la mancanza di indicazioni è voluta, vorrei presentare il protagonista capitolo per capitolo, aggiungendo mattone su mattone.

      Grazie ancora per essere passato, QUACK!

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