Dove eravamo rimasti?
Endorfine
Una cosa che mi piace delle scazzottate è che chi rimane in piedi può ammirare il suo operato, come Dio quando incendiò Sodoma e Gomorra.
Osservai l’uomo a terra, il sangue e i denti gli facevano da contorno come una corona di spine.
Sorrisi.
Gli occhi pesti, il naso in posizione innaturale, la bocca rotta in più punti certificavano il mio operato.
Gli diedi un calcio sul fianco, stando attento che la punta della scarpa colpisse con violenza le costole.
Nessuna reazione.
Gli tirai qualche altro calcio, più per deformazione professionale che per reale interesse.
Nulla.
Il bastardo era nel mondo dei sogni dei ciccioni.
Gli sputai addosso e mi diressi verso la donna.
I lunghi capelli neri le cadevano morbidi sulla pelle nuda, lo zigomo tumefatto le dava una nota angelica, il braccio rotto e le ossa esposte alla luce fioca della stanza la facevano apparire come una Madonna tormentata dalla passione del figlio.
Le presi i capelli e tirai all’indietro, in modo da poterla guardare in volto.
Gli occhi erano ribaltati all’indietro, il bianco delle pupille era percorso da centinaia di piccoli capillari, la bocca spalancata in un urlo afono era sporca di bava giallo-rossa.
Mi accorsi in quel momento che il braccio sinistro era ricoperto da centinaia di buchi, da alcuni fuoriuscivano sangue misto ad eroina e pus.
La troia era in overdose.
Le tirai un paio di schiaffi decisi, colpendola sullo zigomo rotto.
Un lamento sommesso, soffocato da un reflusso di sangue e schiuma infetta.
Le lascia i capelli sporchi, la testa cadendo priva di vita colpì tavolo, mandandola nel paradiso dei tossici.
Cazzo.
Odio i criminali stupidi. Sono così maledettamente fragili.
Presi il telefono nella stanza e chiamai la centrale.
I rinforzi sarebbero arrivati a breve.
Fanculo, non avevo tempo da perdere.
Strappai i fili del telefono e gli usai per incaprettare l’uomo e la donna.
Legai un capo all’altezza dei polsi, lo feci scorrere lungo la schiena e legai le caviglie.
Per completare il tutto legai il filo attorno alle loro gole, un unico cappio che gli legava entrambi, come maiali pronti al macello.
Un vecchio trucco di guerra.
Se uno dei due avesse cercato di scappare, avrebbe condannato a morte l’altro per soffocamento, nel peggiore dei casi per decapitazione interna.
Dio, quanto amo la guerra.
La camera da letto era semplice, un letto matrimoniale, un armadio, cassettiera e uno specchio.
Mentre iniziavo a perquisirla, sotto la suola delle scarpe si rompevano siringhe, i vetri esplodevano sotto il mio peso rilasciando schegge per tutto il pavimento, gli aghi carichi di sangue si piegavano e spargevano il loro contenuto per la moquette.
Sul letto c’erano i vestiti della donna, una rapida perquisizione mi permise di conoscere l’identità della troia nell’altra stanza.
Amelia Wright.
Nome da nobile. O quanto meno da ricca.
Me ne dimenticai dopo un minuto. Puoi essere nobile e ricca quanto vuoi, ma se mi vai in overdose prima che possa interrogarti sei solo una puttana.
L’armadio non mi diede particolari informazioni, ma fu la cassettiera la parte più interessante.
Almeno cinquanta grammi di eroina pura, marchiata con il contrassegno dell’esercito.
Duemila cinquecento dollari in contati, che divennero ben presto duemila.
Siringhe e aghi sterili, lacci emostatici, la patente dell’ammasso di merda e lardo e una ricevuta medica.
Sarò sincero però.
Quando aprii il secondo cassetto rimasi fottutamente sorpreso.
Davanti ai miei occhi c’era un Thompson, modello 1928 M1A1.
Lo presi delicatamente in mano.
Mamma…che piacere ritrovare questo vecchio amico.
Premetti il bottone di espulsione del caricatore, al suo interno 20 munizioni calibro .45 mi salutarono all’unisono.
Feci scivolare la leva di carico, un dolce scatto metallico bello quanto la guerra, e tolsi la sicura.
Cosa ci faceva un’arma da guerra in questo buco di fogna?
Controllai la matricola.
NO.S – 538389.
L’arma era pressoché nuova, non aveva praticamente mai sparato.
La canna era pulita ed oliata, come l’otturatore.
Ricaricai l’arma e la poggiai dove l’avevo trovata.
Eroina dell’esercito, un fucile d’assalto nuovo, una troia in overdose, un ciccione che lascia la sua giacca nell’appartamento di due ragazze morte e una ricevuta medica.
Già, la ricevuta.
La presi in mano e la controllai.
Cazzo.
Di tutte le cose che potevano sorprendermi, quella mi piovve addosso come una granata nel culo.
Tornai rapidamente nell’altra stanza, recuperando e nascondendo nel cappotto la pistola del tipo.
Lo osservai.
Gli diedi un calcio sulla faccia, il mio tacco lo colpii all’altezza della fronte, stetti ben attento di schiacciare il naso rotto.
Si svegliò urlando, a quanto pare il paradiso dei ciccioni poteva attendere.
Si guardò attorno disorientato, provò a tirare, a rialzarsi, a muovere la sua testa di cazzo invano, rivoli di sangue iniziarono ad uscire nei punti il cui il filo del telefono iniziò a segarli la pelle.
Gli misi la ricevuta di fronte agli occhi.
Ora, c’era solo una cosa da capire.
Com’era possibile che quell’ammasso di merda conoscesse il Dottor Satana?
Prima che potesse rispondermi la porta venne sfondata, ed entrarono i rinforzi, in perfetto orario per rompere i coglioni.
- Se c'è una cosa che amo dei tossici è che per venti dollari ti venderebbero la madre. Figurati il nome di un trafficante d'armi. (29%)
- Portarono i due in centrale, così mi ritrovai fuori dall'hotel, in attesa di istruzioni. (43%)
- Portammo il ciccione nella sala degli interrogatori. Ora eravamo soli. (29%)

29/04/2019 at 18:23
Cavolo Oca,
anche te ti sei dato alla macchia (come ho fatto io per un po’ eheheh) torna torna!!!!
11/03/2019 at 14:22
Oca _loca aspettiamo il 6 capitolo… dove sei sparito?
13/12/2018 at 13:47
Caspita Oca_Loca dove sei finito ?
24/10/2018 at 16:06
Cavolo Oca,
Dovevo recuperare un po’ e sono ripiombata nel tuo film alla prima frase, te l’avevo detto che sei particolarmente portato per questo tipo di racconto? 🙂 L’atmosfera che si respira è tagliente, intensa e gelida, e rapisce ad ogni boccone, ti lascia quasi trafelato. Sono per il nome del trafficante d’armi! A prestissimo spero!!!
22/10/2018 at 19:15
Che fine ha fatto l’episodio annunciato?
🙂
04/10/2018 at 08:55
ahahahah grande gli hai segato 500 dollari. hahah
Azz però li hai massacrati di botte.
Più leggo il tuo horror e più mi piace, grande stile e fin qui una bella trama degna di un grande thriller poliziesco..
Rinnovo i complimenti… bravissimo Oca loca
Portarono i due in centrale, mi pare più sensata.
01/10/2018 at 22:23
Eh sì, ingegneri… ingegneri… qualcosa mi dice che ne sai qualcosa anche tu….
28/09/2018 at 09:11
Ciao!
Dio con Sodoma e Gomorra.
Paradiso dei tossici.
Paradiso dei ciccioni.
Madonna tormentata.
Mi colpisce il contrasto sacro e profano.
Trovo efficace il titolo ‘endorfine’…
Voto per il rapporto testa a testa con il ciccione.
Alla prossima!
29/09/2018 at 18:49
Grazie mille Ally sono contento che ti piacciano i contrasti sacro-profano, stasera si parte col prossimo capitolo 😉
28/09/2018 at 08:37
Ciao
Non amo il genere Horror ma il tuo racconto è scritto bene. Meriterebbe più lettori.
Ho recuperato i cinque episodi (adesso ho un po’ di nausea…) 🙂
Fuori dall’hotel
29/09/2018 at 18:51
Grazie mille, sono felice che, nonostante non apprezzi il genere, sia passato 🙂
Per quanto riguarda i lettori sono già contento così, non mi aspettavo di ricevere così tanto feed back positivi 😉
A stasera col prossimo capitolo!
28/09/2018 at 08:32
Ciao Oca_Loca,
un po’ troppo gonfiato lo stato di salute della “tossica” e della sua stanza. Insomma, va bene la dipendenza da eroina, ma addirittura il pus dai buchi nelle braccia e siringhe sparse per l’intera stanza… Troppo Payne!
Immacolato, invece, il paragrafo dedicato al fucile Thompson (sono andata a guardarmelo on line-ne vendono copie precise sul web).
Ho votato per l’arresto dei due e per la momentanea attesa di istruzioni, fuori dall’hotel.
Alla prossima!
29/09/2018 at 18:52
Grazie mille cara! Sì lo sai ormai che Payne è la mia fonte di ispirazione principale :p
Comunque per le armi si prendo spunto da quelle reali, un patito come me non può non ispirarsi alla realtà 🙂
A stasera che partiamo col prossimo capitolo!
27/09/2018 at 21:17
L’incipit di questo capitolo vale tutto l resto. Non aggiungo altro.
Il nome del trafficante d’armi.
27/09/2018 at 22:53
Grazie mille Napo! Domani allora si va a cercare armi!
27/09/2018 at 12:50
Haahah grande!!
Mi è piaciuta tantissimo la descrizione dell’hotel.
Ad un certo momento il tuo protagonista mi ha ricordato L’ Ispettore Coliandro. hahahah
Fantastica poi la rappresentazione dello ciccione. Mi hai davvero scippato una risata.
Davvero complimenti
Ho votato per farlo confessare.
27/09/2018 at 13:29
Grazie mille, contento che sia capace anche di farvi divertire il racconto!
Stasera arriva il prossimo capitolo! 🙂
26/09/2018 at 09:05
Ciao Oca_Loca,
bello anche questo. I due sono inutili e ci si guarda intorno. Un po’ come quando, in un gioco, si esplorano gli ambienti per notare i particolari degli ambienti. Mi piace il cinismo, il pizzico di umana debolezza e l’ impagabile prosa del tuo racconto. Mi aspetto grandi cose nei prossimi capitoli, continua così che vai bene.
Alla prossima!
27/09/2018 at 13:29
Grazie mille!
Promesso che continuo su questa linea, sono super felice di vedere che vi piace il racconto!
25/09/2018 at 20:03
Efficace, originale, visionario.
Bravo
25/09/2018 at 20:13
Grazie mille Napo, troppo gentile 🙂
Dai sbrigati col tuo che sono curioso riguardo alla storia di Severino 😉
25/09/2018 at 19:01
bellissimo!
non dico altro…è perfetto.
…a parte che la scelta di una donna mi sembra azzeccata, calibrata proprio ora….fra cadaveri…..di altre donne.
…tenero anche lui che svomitazza qui e la. umanizza tutto…
scrivi, continua!!!!
25/09/2018 at 19:09
Grazie mille Ally, domani prossimo capitolo!
Grazie mille per i complimenti comunque e anzi, ne approfitto per fare anche te le congratulazioni per aver ottenuto la copertina! Come ti ho già detto, io adoro la delicatezza del tuo racconto mi raccomando anche te continua così 🙂
25/09/2018 at 18:52
Ciao! Ho votato per la donna che parlerà, o almeno così speriamo. Questo capitolo mi è piaciuto proprio come i precedenti, l’ho trovato ben elaborato e sinceramente mi piace un fottio il protagonista. Ti seguo! Questa storia diventa sempre più interessante.
25/09/2018 at 19:08
Grazie mille sono felicissimo che la storia stia piacendo 🙂
Il protagonista è bello stronzetto, la versione cattiva di Max Payne praticamente.
24/09/2018 at 12:29
Ciao Oca 😀
ho fatto il grande errore di leggere i tuoi primi 3 capitoli ieri sera prima di dormire 🙂 Ho avuto la sensazione di essere trasportata in un film in bianco e nero in cui il protagonista raccontava la tua storia mentre le immagini, descritte con una minuzia spiazzante, scivolavano beatamente sullo schermo. Nella mia fantasia il protagonista aveva un borsalino leggermente inclinato sulla testa, una sigaretta perennemente in bocca e una smorfia sul viso beffarda e cinica 😀 voto per le scale antincendio, a presto
24/09/2018 at 12:44
Grazie mille cara 🙂
L’idea del racconto è proprio quella, dare l’idea di essere uno di quei vecchi film in bianco in nero dalle trame forti 🙂
Stasera prometto di pubblicare il quarto capitolo!
21/09/2018 at 16:15
Ho votato per le scale antincendio. Il tuo racconto è sublime, mi ha davvero catturata sotto ogni punto di vista, dal modo in cui hai descritto i dettagli dei personaggi al permanente alone di mistero che fai presente in ogni capitolo letto. Ti seguo senza ombra di dubbio.
21/09/2018 at 17:19
Awww troppi complimenti :3
Sono felicissimo che ti piaccia, stasera se riesco carico il proseguimento!
21/09/2018 at 12:50
Davvero un bel capitolo, mi è piaciuto moltissimo.
Ricco di dettagli e di particolari che colorano in modo perfetto le scene che descrivi.
Certo che lo sbirro che odia i megri, alza e incuriosisce ancor di più la tensione nel racconto.
Che dire, bravo.
Voto le scale esterne.
Ciao alla prossima
21/09/2018 at 12:55
Grazie mille, sono sempre più felice nel vedere che il racconto vi piaccia 🙂
Questo pomeriggio porto il prossimo capitolo, e mi sa che le scale anti incendio siano la nostra strada 😉
21/09/2018 at 09:14
Ortimo! Un po’ Raymond Chandler un po’ Briscoe de “La signora in giallo”.
Ciao Oca,
ritmo e cinismo bagnati dall’immancabile pioggerellina, bravo.
Ho scelto le scale antincendio. Il nostro è un tipo sgamato, uno che non corre rischi per gustarsi la platealità del gesto, a meno che questo non gli torni utile (almeno così lo immagino io).
Alla prossima!
21/09/2018 at 10:08
Questo pomeriggio scopriremo assieme quanto plateale e cinico può essere il nostro protagonista 🙂
Grazie ancora per i complimenti sono sempre contento nel vedervi attratti dal racconto!
Quack!
20/09/2018 at 18:52
Avvincente! nonostante il ritmo sia meno incalzante del capitolo precedente. Questa è abilita assoluta.
Due cose mi colpiscono….
…che tu scriva “Forzare gli eventi è la principale causa di morte…”, vero, lo è.
…la descrizione di un epilogo piuttosto macabro, splittata tra le portate di un pranzo…i 6 caffè e le 15 sigarette…intrigante.
ho votato per la prosecuzione lungo la scala antincendio…non fosse altro che perché ad ogni piano ha l’obbligo di uscita, quindi il pericolo di incontri poco felici per l’indomito protagonista!
20/09/2018 at 19:34
Ah troppi complimenti :3
Sono felice che ti piaccia, per lo scorrere del tempo mi sono ispirato al film “Gli Uccelli” di Hitchcock, in cui lo scorrere del tempo era dato da una sigaretta che bruciava. Solo che nel nostro caso è passata pressoché una intera giornata:)
Grazie per la scelta, vediamo cosa mi portare a creare coi vostri voti 😉
20/09/2018 at 17:58
Ottimo capitolo, specialmente nella prima metà. Nella seconda è la sequenza delle ordinazioni al bar che mi ha spiazzato anche per la commistione tra tazzina di caffè e sorbetto (poco americani), whisky e patatine, una spruzzata di razzismo, una bistecca, uno morto sotto un camion e tante sigarette e altrettanti caffè.
A questo punto mi aspetterei un’entrata ad effetto.
20/09/2018 at 18:07
Ammetto che il protagonista ha gusti abbastanza del cavolo, ma come detto, a volte bisogna aspettare prima di agire.
Come a volte bisogna attendere prima che le medicine facciano effetto 😉
Lo stacco che hai sottolineato è comunque voluto, dopotutto una molla ha bisogno di un po’di tensione prima di spingere.
20/09/2018 at 16:29
Ciao oca. Mannaggia, è difficile seguirti. Stavo leggendo il secondo capitolo quando hai caricato il terzo. Hai un bello stile di scrittura. Personalmente non amo molto lo splatter ma sei riuscito a descrivere bene tutte le situazioni presentate. Si vede che hai giocato ai giochi di ruolo: l’ambientazione è molto coinvolgente e questo senso di personificazione si trasmette nel racconto.
Ho votato per la giacca. Ti seguo, però se vuoi un consiglio rallenta un po’: in due giorni hai scritto tre capitoli. Dai il tempo ai lettori di poter seguire e influenzare la storia.
Alla prossima 🙂
20/09/2018 at 16:36
Sincronia che manco nel nuoto proprio xD
Si so che dovrei rallentare un po’, ma siccome sono al primo racconto mi prendo un po’di libertà, so che dovrei aspettare i lettori e dare il tempo a tutti di leggere, ma siccome sono nel mood giusto voglio lanciarmi 🙂
Grazie per comunque sia per i complimenti che per i consigli giuro che il prossimo racconto faccio il bravo!
Forse :p
20/09/2018 at 13:58
Ciao spinto dalla curiosità ricambio la visita.
Devo ammettere che il genere horror non quello che amo, anzi, però leggendoti mi ha fatto capire che non è semplice riproporlo o scriverlo.
Penso che hai ” foto-grammato” benissimo le scene del racconto.
La descrizione della donna trovata morta in bagno mi ha davvero impressionato.
Un crescendo di curiosità per questo tizio reduce di guerra malato e vizioso c’è tutta.
Per cui voto per la giacca rinvenuta e ti seguo.
20/09/2018 at 14:07
Quack, ciao Alex e grazie per essere venuto a trovarmi 🙂
Si, il genere horror non è propriamente semplice, benché sia consoderato di serie B o comunque un genere molto abbordabile (se non erro molti scrittori qui del sito, anche i più bravi, siano partiti affrontando l’horror), non sia proprio semplicissimo.
Ti ringrazio veramente per i complimenti, sono felice di notare che certe descrizione, molto crude e poco eleganti,colgano nel segno 🙂
Tra un paio d’ore promesso avrai il terzo capitolo ^^
20/09/2018 at 08:12
Ciao Oca-Loca,
molto ben scritto. Non ho potuto votare il primo episodio, perchè ti ho scoperto solo ora, leggendo un tuo commento ad altro autore.
Mi piace molto l’ambientazione, fa molto Max Payne ma in L.A. Confidential… Belli i noir degli anni di Hollywood Babilonia, con un pizzico di horror che non guasta a questo dosaggio.
Aspetto il nuovo capitolo e voto per l’autopsia.
Alla prossima!
20/09/2018 at 09:51
Buongiorno Cara!
Mi fa piacere che l’ambientazione ti piaccia, effettivamente Max Payne ha influenzato molto il protagonista mannaggia alla Rockstar Games.
Grazie ancora, allora ci vediamo oggi col prossimo capitolooo quackk
19/09/2018 at 17:11
Ei………..porca miseria! Ci vuole attenzione e un gran pelo sullo stomaco per riuscire a seguirti! scrivi di emozioni forti, intrecciandole come fili colorati! e tutto si regge perfetto come su una tela.
hai uno stile fuori da ogni schema…complimenti.
…ti intervisterei sull’idea di vivisezione di un’anima…scherzo naturalmente.
…per pura e macabra curiosità femminile ho votato per il prosieguo con “l’autopsia sui corpi delle ragazze”.
ti seguo…sbrigati a scrivere!!!
19/09/2018 at 18:06
Oddio troppi complimenti :3
Ti ringrazio tantissimo, promesso che per domani vieni fuori il prossimo capitolo!
19/09/2018 at 18:44
Ehi, mi segui sull’idea della pubblicazione a ritmo serrato proprio ora che, non per mia volontà, sono costretto a rallentare? Ma così mi freghi sul tempo.
19/09/2018 at 18:49
Hahahahahahahaha nessuna gara Napo credimi 🙂
Sono io che ho tanto materiale da pubblicare e siccome se rallento poi abbandono come mi è già successo in passato tengo alto il ritmo!
19/09/2018 at 16:41
Siamo già allo splatter e hai portato in scena tutti gli umori corporali, ante e post mortem. Spero che non ci sia un ulteriore crescendo.
Voto per la giacca, è più rassicurante.
19/09/2018 at 16:46
Beh dai ho fatto di peggio in passato ??
Un crescendo forse no, diciamo un assestamento ecco 🙂
19/09/2018 at 18:42
Quindi sei un fake di un altro autore di TI? Mistero
19/09/2018 at 18:45
No nessun fake, ho semplicemente già prestato opera qui su TI, avevo l’account SilentiUmbra.
Siccome ho perso la mail di registrazione ho scelto di registrarmi nuovamente tutto qui 😉
19/09/2018 at 22:43
Io mi ricordo di te, Silenti Umbra
19/09/2018 at 22:44
Oddio mi hai scoperto!
Hahahahahahahaha beh dai, piacere che qualcuno si ricordi di me dopo tutto sto tempo 🙂
19/09/2018 at 13:29
Interessante. Si vede che hai fatto esperienza nei giochi di ruolo.
Voto per il 13esimo distretto. Ciao.
19/09/2018 at 13:48
Si, pure troppa esperienza forse XD
Grazie mille per il commento, alla prossima ^^
19/09/2018 at 12:31
Posso?
Scrivi bene e ciò già non è un dato scontato tra i tanti autori presenti su questo sito. Ti auguro di emergere dalla massa che popola theincipit.
Credo che lo stile sia volutamente molto teatrale o – se preferisci – cinematografico. Hai reso bene un senso di rallentamento della percezione del protagonista nel caos della scena del crimine. Efficace anche il finale dell’episodio anche se avrei visto bene una presentazione flash della voce narrante, tipo “Mi sorprendo a pensare, nome cognome, devi prendere le medicine”. Ma forse ci hai voluto lasciare nell’incertezza che il protagonista sia uomo o donna.
Ti seguo
19/09/2018 at 12:37
Ciao e grazie mille per essere passato!
Lo stile cinematografico è voluto,volevo trasmettere una sensazione di noir della vecchia Hollywood dei film in bianco e nero per intenderci, sono contento che ti sia piaciuto!
Per quanto riguarda il protagonista la mancanza di indicazioni è voluta, vorrei presentare il protagonista capitolo per capitolo, aggiungendo mattone su mattone.
Grazie ancora per essere passato, QUACK!