Dove eravamo rimasti?
Regalo di benvenuto
Davanti al fuoco, Fabio pensò a come quegli eventi cambiarono rapidamente la sua vita, senza rendersene conto. Ritornò con la mente a quel mattino seguente, in cui, rifocillato da una bella colazione, si arrestò immediatamente appena fuori casa, quando si ritrovò a calpestare una sciarpa rossa, posta sullo zerbino dello chalet. Fabio non se lo aspettò proprio, rimase di stucco ad osservarla per un po’, cercando di capire perché si trovasse lì. Era forse un segnale? La prese con delicatezza e alzando lo sguardo dinnanzi a sé, verso gli abeti carichi di neve, si domandò dove potesse abitare quella sua nuova conoscenza. Salutò i suoi, dicendo che sarebbe andato a vedere cosa ci fosse più a valle, nella speranza di trovare altri bambini con cui giocare. Parole che risultarono comunque strane ai genitori, che per niente erano abituati a sentir parlare il figlio di giocare con altri bambini. Con gli scarponi sprofondati nella neve, il giovane ragazzo si spostò cercando di scorgere un qualsiasi indizio che gli facesse capire quantomeno dove iniziare a cercare ragazzina. Aguzzò gli occhi e tra alcuni alberi della vallata vide snodarsi un sentiero. Forse era quella la via. Vi si incamminò, noncurante del fatto che non era mai stato in un bosco da solo. Pochi attimi, e sopraggiunse il panico: si era perso! Si insultò, dandosi del cretino, girovagando in tondo sperando di ritrovare la via. Fu una voce a salvarlo dal pianto imminente, il pianto di un bimbo sperduto.
«Ehi scemo! Non ti sei mica perso, vero?», era Anna, a cui Fabio lanciò uno sguardo stracolmo di gratitudine.
«No, certo che no, perché dovrei perdermi?», rispose però il ragazzo, con una clamorosa bugia che sapeva per certo non avrebbe mai e poi mai funzionato. La ragazzina, in risposta, arricciò il naso.
«Hai perso questa?», domandò il ragazzo, tirando fuori la sciarpa dallo zainetto in cui era stata messa. Sapeva per certo che non era la propria sciarpa, troppo logora per esserlo.
«No, non persa, stupido. Era un regalo, per te», Fabio arrossì leggermente. Anna invece, sfoderò un potentissimo sorriso.
«Ma grazie allora!», rispose lui, mettendosi la sciarpa attorno al collo. Era davvero calda, e nonostante l’aspetto logoro, profumava. Non sapeva di cosa, ma era un buon odore. Ci fu un breve momento di silenzio, interrotto dal ragazzo.
«Scusa, ma posso farti una domanda?», chiese gentilmente, ricevendo un assenso energico dalla ragazzina, «Dove abiti tu?»
La ragazza scoppiò in una risata, per poi roteare su se stessa a braccia aperte. «Questa è la mia casa!»
«La foresta è casa tua?!», Fabio sgranò gli occhi.
La ragazza scoppiò in una fragorosa risata, lasciando di sasso il ragazzo. «Vieni, te la faccio vedere, così conosci anche il mio papà!», Si spostò così trotterellando sulla neve, lasciando scie impossibili da seguire. Non camminarono molto, in quella bellissima e non per niente fredda mattinata di dicembre; arrivarono così ad una piccola casetta in una radura nel bosco. Dal comignolo fuoriusciva un fumo grigiastro che faceva con il bianco tutto attorno. La porta, anch’essa in legno, era socchiusa. Sulla sua destra stava una sedia a dondolo con un libro messo sopra.
«Papà, c’un amico!», disse la ragazza a gran voce, senza però ricevere risposta, salendo il pianerottolo della veranda. Anna richiamò il padre, ma ancora una volta non ci fu risposta. Con delicatezza, con Fabio dietro, aprì la porta semichiusa, per rimanere totalmente spiazzata una volta dentro la sua umile dimora.
Suo padre non c’era, cosa che di per sé non sarebbe stata affatto preoccupante se non per una serie di misteriosi quanto angoscianti dettagli. Il tappeto che adornava la grande stanza era stato smosso con violenza, un tavolino era stato divelto, e alcuni oggetti erano stati distrutti. Tutto all’interno della casa di Anna faceva evincere che qualcuno lì dentro avesse lottato.
«Magari è soltanto inciampato», disse Fabio, senza però ricevere risposta dalla ragazza che nel frattempo aveva mutato il suo solare sorriso in una tiepida piega della bocca.
«Ho un brutto presentimento-, rispose Anna, «Devo andare a cercarlo!», concluse, lanciandosi fuori dalla casa.
«Aspetta, aspetta! Chiediamo aiuto ai miei genitori o alla polizia!», disse Fabio.
«Non c’è tempo, potrebbe essere troppo tardi! Io vado, vieni con me?», disse la ragazza, già avviandosi di corsa verso un altro sentiero tra i boschi, ancora più lontano da dove Fabio aveva la casa. Il ragazzo stette un paio di secondi, prima di decidersi: andò con Anna. In breve tempo, seguiva la ragazza che si muoveva naturalmente tra quei sentieri che rapidamente si mostravano sommersi tra la neve. Improvvisamente, Anna si fermò. Apparve indecisa su dove proseguire. Tutto attorno era innevato e solo i tronchi enormi degli alberi facevano da contraltare a quel monocromo colore. Anna continuava ad essere immobile. Poi, il ragazzo osservò sulla destra strane nuvole, a sinistra dei rami abbattuti, e indietro, verso – forse -, casa.
Forse dovremmo andare…
Che direzione prenderanno i due ragazzi?
- Indietro (0%)
- Sinistra (100%)
- Destra (0%)

10/07/2022 at 11:41
Un po’ a caso, a sinistra!
Ciao! Vengo in ritardo alla tua storia perché non mi è arrivata la notifica! Mi sembra molto interessante sia l’ambientazione che lo sviluppo. L’unica cosa che mi sento di dirti è di spezzare un po’ il testo perché spesse volte è un lungo blocco da leggere.
Per il resto ti seguo! 🙂
Ciao 🙂
10/07/2022 at 21:28
Ciao Red Dragon, che piacere rivederti su queste pagine dopo così tanti anni! (Sperando che ti ricordi ancora di me o dei miei racconti). Grazie per il suggerimento oltre che per il segui. Appena potrò farò un salto anche nella tua storia 🙂
10/07/2022 at 22:14
Sarò sincero: ho un vago ricordo. Cioè mi ricordo che mi piacevano le tue storie ma nessuna in particolare…
Comunque sono passati 4 anni dall’ultimo racconto…
Ciao 🙂
21/10/2018 at 22:38
Trova sciarpa sulla neve.
Fabio ci racconta di sé e di come vede il mondo e le persone che lo circondano, come modo di introdurre un personaggio non mi dispiace, ma adesso vorrei che la sciarpa di portasse all’avventura.
Bravo!
21/10/2018 at 21:20
Ciao Andrea
Molto bello e piacevole anche questo capitolo.
Leggere del freddo e della neve ha un incredibile potere di farmi sentire al calduccio.
Lo aspetterà con la sciarpa in mano!
A presto
21/10/2018 at 08:52
Ciao Andrea,
aspettavo il capitolo per scoprire quale canzone Fabio stesse ascoltando, e invece nulla… 🙂 Spero di riuscire a saperlo nel terzo.
Il capitolo ha un carattere prevelentemente descrittivo, racconta un po’ lo stato d’animo e il carattere di Fabio e allarga un piccolo alone di mistero su Anna e la sua provenienza, bene, può essere utilie. Attenzione a non abusare dei caratteri nei primi capitoli se la storia è articolata, altrimenti poi ti ritrovi con poco spazio e tante cose da dire.
Ci sono un paio di frasi, soprattutto quelle relative alla sciarpa, che si potrebbero scrivere diversamente, prova a rileggerle ad alta voce e vedi come ti suonano.
Ho votato per Anna e della sciarpa.
Alla prossima!
21/10/2018 at 08:10
Ciao Andrea
L’atmosfera di fa da sfondo a questo capitolo è suggestiva. Tuttavia, se avessi inserito più dialoghi e meno descrizioni, il testo avrebbe guadagnato in scorrevolezza.
Se non ti offendi, ti segnalo un paio di cose.
La frase: “Gli occhi di Fabio e Anna si incontrarono e il ragazzo pensò che c’era qualcosa di strano in quelli di lei.” si potrebbe scrivere così “I loro occhi s’incontrarono e Fabio pensò che c’era qualcosa di strano nello sguardo di Anna.”
e ancora: “disse quasi urlando la ragazza” potrebbe essere “(disse) quasi urlò la ragazza”
“Fabio sbuffò. (per la sciarpa persa…)” inutile precisare, era chiaro che si riferiva alla sciarpa.
qua e là ci sono vari termini che si ripetono (imbarazzo, accorse, ragazza…) meglio trovare sinonimi.
dinazi alla casa c’era la sciarpa rossa (sua o di Anna?)
🙂
16/10/2018 at 15:41
Ciao Andrea
Inizio molto carino e descrittivo, adoro l’ambientazione che gli hai dato!
Ho votato che non le piacesse, mi sembra una bella peperina, e una come lei non si farebbe scrupoli a dire la verità o semplicemente a fare un dispetto!
Seguo
Passa a leggermi se ti va
20/10/2018 at 11:26
Ciao Feather! Grazie mille per il commento, sono felice che ti piaccia l’ambientazione .D
Vedrò di fare un salto anche da te, promesso ^^
06/10/2018 at 19:45
Sognando il Bianco, mi evoca proprio le montagne e il freddo…aspettando dicembre vediamo come continua..
Mi piace tantissimo…
Alla prossima
20/10/2018 at 11:25
Ciao 😀 Grazie mille per il commento, mi fa tantissimo piacere che ti sia piaciuto °^°
06/10/2018 at 09:30
Ciao Andrea,
bell’incipit. I ricordi sono sempre belli da rivivere. Il nostro Fabio ha un carattere schivo, da montanaro, strano che la montagna, silenziosa e schiva come lui, non gli piaccia.
Direi che ad Anna piace moltissimo quello che sente, serve la scintilla che faccia nascere un’amicizia, una cosa inaspettata che possa accomunarli.
Aspetto il nuovo per sapere anche di che brano si gratta… 😉
Alla prossima!
20/10/2018 at 11:24
Ciao Keziarika! Che bello rivederti anche qui! 😀 Mi dispiace che alla fine sia stata a scelta opposta alla tua, ma alla fine ci sta bene. Spero che questo nuovo “tono” non dispiaccia troppo. Alla prossima!
06/10/2018 at 00:23
“Mi fa un po’ schifo, in effetti” 😛
Il mondo innevato mi piace. Il resto non lo so. Vediamo dove ci guidi 🙂
Ciao 🙂
20/10/2018 at 11:20
Ciaooooo Reeeeeeeed <3 Che piacere vederti anche qui! Spero che questa nuova storia, un po' differente nei toni che ormai penso conoscerai bene, ti possa piacere! Un caro saluto!
05/10/2018 at 13:45
Ciao
Incipit basato su un flashback, ancora presto per vedere dove ci vuoi portare.
Per ora, il brano non è male.
20/10/2018 at 11:19
Più che altro tutto il racconto è una sorta di flashback. Piuttosto mi chiedo dove voi lettori mi porterete 😉
05/10/2018 at 13:43
Opto per il mi piace tantissimo.
Salve Andrea, interessante il titolo del tuo racconto “sognando il bianco” lascia presagire un racconto soft, leggero.
Come anche l’inizio dell’incipit, che ci proietta su per le montagne ricoperte di neve.
Con Anna la biondina capricciosa, chissà dove ci condurrà. 🙂
In bocca al lupo
seguo
20/10/2018 at 11:18
Ciao Alex e grazie mille per il commento! L’idea è proprio quella da te scritta, ovvero un racconto più leggero nei toni. Basta roba pulp o noir, volevo sperimentare un po’!
Grazie ancora, spero che il nuovo episodio ti possa piacere!