Dove eravamo rimasti?
Fratelli divisi
«Dunque, chi era quello papà?», domandò Anna.
«E’ tuo zio, Anna. Mio fratello».
Cadde il silenzio. Fabio non si aspettava minimamente di essere trascinato una diatriba famigliare e mortale. La sua vita aveva bruscamente preso un’impennata che lo stava facendo sentire vivo.
«E meglio che tu ti faccia controllare quella mano, ragazzo. Vieni qui».
Il gentile padre di Anna medicò così la mano del ragazzo, mettendogli una bella fasciatura. Quest’ultimo si domandava cosa avrebbe detto a casa. Considerando, tra l’altro, che i suoi erano sicuramente in pensiero, visto le diverse ore trascorse fuori. Anna, nel frattempo, rimaneva in silenzio. Nella baita di Giuseppe, si sentiva solo il ticchettio di uno splendido orologio a pendolo, nel caos generale rimasto inalterato. Infine, il silenzio venne interrotto dalla ragazza.
«Mio zio? E’ perché mai voleva farti del male?»
L’uomo sospirò.
«E’ una lunga storia. Te la racconterò dopo che avrò riaccompagnato il tuo amico a casa. A proposito, come ti chiami ragazzo?», domandò Giuseppe.
« Fabio».
«Beh, Fabio, la tua mano è pronta. Non preoccuparti, ci inventeremo qualcosa per i tuoi genitori. Dove abiti di preciso?».
Il ragazzo indicò dove abitava e poco dopo, salutando Anna solo con un sorriso, che la ragazza, in preda ad un flusso tremendo di pensieri, non ricambiò, si ritrovava davanti alla propria casa. Sulla porta, saltarono subito i genitori, in evidente stato d’apprensione.
«Fabio! Ma dove diavolo ti eri cacciato?», domandò la madre, «Tuo padre stava uscendo a cercarti!».
«Beh, stavo giocando con una mia amica e mi sono fatto male alla mano».
«Sì, è vero. Un albero appuntito, ma ho pensato io a fare la medicazione, sono il padre di Anna, la sua amica».
«Oh!», esclamò la madre, ben presto raggiunta dal padre, il quale ringraziò Giuseppe per aver aiutato e riaccompagnato il figlio.
«Vuole accomodarsi? Per un caffè magari?», chiese il padre di Fabio.
«No, vi ringrazio, ma devo ritornare da Anna».
«Certo, certo, è il benvenuto comunque, quando vuole».
L’uomo ringraziò con un cenno del capo e dopo aver fatto un occhiolino a Fabio si incamminò sul sentiero sporco di timida neve.
–
Fuori, nel bosco, Fabio ripensa a quel giorno. E a quello che ne conseguì dopo. Il sorriso, fino a quel momento timido nel suo volto, un po’ malinconico, si tramutò in una vera e propria smorfia. Era piccolo, a quel tempo, eppure, si era immischiato senza volerlo nella vita di persone che, senza volerlo anch’essi, avevano cambiato la sua di vita. Ora si incammina verso casa, pronto a rivivere altri ricordi di quelle strane vacanze. Sulla porta di casa, rivede Giuseppe e la sciarpa rossa di Anna. Nel calore della sua baita, è solo grazie alla sua famiglia che per un attimo smette di pensare ad Anna e a suo padre. Soltanto a letto, nella tarda notte, si riallaccia a questo flusso di ricordi che con forza bussano alla porta della sua mente.
–
Salutato Giuseppe, i genitori non tardarono a chiedere se quella detta dall’uomo fosse la verità. Fabio rispose prontamente di sì. Poi, senza cenare, scosso ancora dagli eventi, si mise a letto con il suo walkman.
Davvero lo zio di Anna stava cercando di uccidere Giuseppe? E perché mai? L’indomani lo avrebbe chiesto ad Anna.
E fu così. Di buona lena, fatta una rapida colazione, dopo mille raccomandazioni da parte dei genitori, Fabio uscì di casa. In breve tempo fu davanti alla baita di Anna e già al secondo toc, la porta si aprì, ritrovandosi un Anna diversa da quella conosciuta. La ragazza era triste, ma chiaramente volenterosa di confessare cosa il padre gli aveva rivelato la sera prima. Giuseppe era uscito per comprare alcune cose rotte il giorno precedente.
«Quindi, perché tuo zio voleva fare del male a tuo papà?», domandò Fabio.
«A quanto pare, mio zio aveva consegnato qualcosa a mio papà, molto tempo fa. E ora è venuto per riprendersela».
«E non può dargliela?
«Mio padre dice che è meglio se non ce l’ha. Mio zio è venuto qui e ha messo in soqquadro la casa per cercarla, ma non l’ha trovata. Per questo poi l’ha minacciato di seguirlo nel bosco, per costringerlo a parlare».
«Ma è terribile! Ma cos’è diavolo può essere da portarlo a comportarsi così?».
«Non lo so, ma ho intenzione di scoprirlo».
«Non sarà… Pericoloso? Se tuo zio dovesse venirlo a scoprire, intendo…».
«Forse, ma se scopriamo cos’è, possiamo impedire a mio zio di prenderla».
«Ok… Non sono convinto».
«Ho bisogno di te, Fabio».
Per la prima volta, qualcuno aveva detto che aveva bisogno di lui. Per la prima volta, si sentiva davvero importante. Per la prima volta, sentiva che qualcuno gli piacesse.
«Va bene, ci sto!».
Sul volto della ragazza balenò un gigantesco sorriso.
«Da dove cominciamo?».
«Mio padre ha uno scompartimento segreto nell’ orologio», disse la ragazza, indicando l’orologio a pendolo, «scommetto che troveremo qualche indizio».
E in effetti, Anna ci vide giusto. Con un po’ di timore, tirò fuori un cassetto nascosto nel legno dell’orologio, invisibile agli occhi di chi non ne fosse a conoscenza.
E trovò...
- Un vecchio diario, con molti fogli sparsi. (50%)
- Una vecchia mappa della valle. (0%)
- Una vecchia foto in bianco e nero, di Giuseppe e suo fratello. Sul retro c'era scritto... (50%)

12/04/2023 at 22:34
Una vecchia foto in bianco e nero con la scritta sul retro. Suggerisco un indovinello!
Molto molto interessante! Siamo al giro di boa: vediamo dove ci porti 😀
Ciao 🙂
12/04/2023 at 21:41
Ciao Alan 🙂
Sono sono arrivato solo ora ma una storia svolta nei bellissimi anni 90 non potevo farmela scappare 🙂
devo farti i miei piu’ sinceri complimenti per le descrizioni , ci sai veramente fare 🙂 sai dare vita a cio’ che immaggini quando scrivi ed e’ un dono che non tutti abbiamo , mentre tu lo sai fare benissimo 🙂
Ho notato certe volte l’ultilizzo di un linguaggio un po’ troppo ricercato , piu’ di quanto la storia che stai scrivendo richieda , non sempre utilizzare termini eleganti arrichisce la narrazione , a volte la semplicita’ agevola la lettura piu’ di quanto si pensa 🙂
Per quanto riguarda il quinto capitolo 🙂 l’ho trovato abbastanza scorrevole 🙂 solo due appunti 🙂 ovviamente non prenderli come critiche sono solo opinioni personali poi la storia e’ la tua e ci fai quello che vuoi 🙂
Il fatto che nel capitolo precedente il padre di Anna avesse gia’ chiesto il nome a Fabio e qua glielo richieda nello stesso identico modo, mi e’ sembrtato un po’ uno spreco di caratteri ,si poteva tagliare secondo me 🙂
C’e’ qualche refuso qua e la sfuggito in fase di pre pubblicazione ad esempio “Ma cos’è diavolo può essere da portarlo…” sicuramente intendevi “Ma cosa diavolo puo’ essere da portarlo…” eh lo so non si finisce mai di ricontrollare il capitolo e qualcosa sfugge sempre 🙂 e’ un anatema per noi scrittori 🙂
Comunque scrivi molto bene e il contenuto offerto e’ molto buono 🙂 complimenti vivissimi 🙂
Ho votato per il diario (Adoro i diari segreti 🙂 ) e vediamo cosa ci tiri fuori 🙂
A presto 🙂
12/04/2023 at 20:01
Ciao e grazie per il tuo commento! Cercherò di scriverla tutta allora 🙂
09/04/2023 at 11:58
Voto vecchi rancori, e spero che adesso la storia continui.
Storia ben scritta che merita di essere scritta e letta (ovviamente!).
Ciaooo?
12/04/2023 at 20:00
Ciao e grazie per il tuo commento! Mi sono promesso di scrivere con molta più assiduità, spero di riuscirci.
08/04/2023 at 20:57
Volevo votare un vecchio nemico, ma il fatto che fosse lo zio mi stuzzica di più!
Ciao! Ti segnalo un minore al posto di timore e… purtroppo non mi ricordo un cavolo! Solo che mi piaceva. Potresti farmi un riassuntino?
Ciao 🙂
12/04/2023 at 20:03
Oh cielo, Red Dragon, ogni volta passa sempre più tempo! Hai ragione, faccio qui un breve sunto:
– Fabio, ormai adulto, si ritrova nella valle in cui, durante alcune vacanze natalizie, incontrò Anna, una simpatica ragazzina. Lui, al tempo, era molto timido, ma l’incontro con questa ragazzina lo porta ad aprirsi. Non è successo, granché per ora, ma spero che questo possa quantomeno ad entrare nelle coordinate del racconto.
Grazie soprattutto per il tuo commento e per la segnalazione dell’errore, ogni tanto qualcosa sfugge! Alla prossima!
10/07/2022 at 11:41
Un po’ a caso, a sinistra!
Ciao! Vengo in ritardo alla tua storia perché non mi è arrivata la notifica! Mi sembra molto interessante sia l’ambientazione che lo sviluppo. L’unica cosa che mi sento di dirti è di spezzare un po’ il testo perché spesse volte è un lungo blocco da leggere.
Per il resto ti seguo! 🙂
Ciao 🙂
10/07/2022 at 21:28
Ciao Red Dragon, che piacere rivederti su queste pagine dopo così tanti anni! (Sperando che ti ricordi ancora di me o dei miei racconti). Grazie per il suggerimento oltre che per il segui. Appena potrò farò un salto anche nella tua storia 🙂
10/07/2022 at 22:14
Sarò sincero: ho un vago ricordo. Cioè mi ricordo che mi piacevano le tue storie ma nessuna in particolare…
Comunque sono passati 4 anni dall’ultimo racconto…
Ciao 🙂
21/10/2018 at 22:38
Trova sciarpa sulla neve.
Fabio ci racconta di sé e di come vede il mondo e le persone che lo circondano, come modo di introdurre un personaggio non mi dispiace, ma adesso vorrei che la sciarpa di portasse all’avventura.
Bravo!
21/10/2018 at 21:20
Ciao Andrea
Molto bello e piacevole anche questo capitolo.
Leggere del freddo e della neve ha un incredibile potere di farmi sentire al calduccio.
Lo aspetterà con la sciarpa in mano!
A presto
21/10/2018 at 08:52
Ciao Andrea,
aspettavo il capitolo per scoprire quale canzone Fabio stesse ascoltando, e invece nulla… 🙂 Spero di riuscire a saperlo nel terzo.
Il capitolo ha un carattere prevelentemente descrittivo, racconta un po’ lo stato d’animo e il carattere di Fabio e allarga un piccolo alone di mistero su Anna e la sua provenienza, bene, può essere utilie. Attenzione a non abusare dei caratteri nei primi capitoli se la storia è articolata, altrimenti poi ti ritrovi con poco spazio e tante cose da dire.
Ci sono un paio di frasi, soprattutto quelle relative alla sciarpa, che si potrebbero scrivere diversamente, prova a rileggerle ad alta voce e vedi come ti suonano.
Ho votato per Anna e della sciarpa.
Alla prossima!
21/10/2018 at 08:10
Ciao Andrea
L’atmosfera di fa da sfondo a questo capitolo è suggestiva. Tuttavia, se avessi inserito più dialoghi e meno descrizioni, il testo avrebbe guadagnato in scorrevolezza.
Se non ti offendi, ti segnalo un paio di cose.
La frase: “Gli occhi di Fabio e Anna si incontrarono e il ragazzo pensò che c’era qualcosa di strano in quelli di lei.” si potrebbe scrivere così “I loro occhi s’incontrarono e Fabio pensò che c’era qualcosa di strano nello sguardo di Anna.”
e ancora: “disse quasi urlando la ragazza” potrebbe essere “(disse) quasi urlò la ragazza”
“Fabio sbuffò. (per la sciarpa persa…)” inutile precisare, era chiaro che si riferiva alla sciarpa.
qua e là ci sono vari termini che si ripetono (imbarazzo, accorse, ragazza…) meglio trovare sinonimi.
dinazi alla casa c’era la sciarpa rossa (sua o di Anna?)
🙂
16/10/2018 at 15:41
Ciao Andrea
Inizio molto carino e descrittivo, adoro l’ambientazione che gli hai dato!
Ho votato che non le piacesse, mi sembra una bella peperina, e una come lei non si farebbe scrupoli a dire la verità o semplicemente a fare un dispetto!
Seguo
Passa a leggermi se ti va
20/10/2018 at 11:26
Ciao Feather! Grazie mille per il commento, sono felice che ti piaccia l’ambientazione .D
Vedrò di fare un salto anche da te, promesso ^^
06/10/2018 at 19:45
Sognando il Bianco, mi evoca proprio le montagne e il freddo…aspettando dicembre vediamo come continua..
Mi piace tantissimo…
Alla prossima
20/10/2018 at 11:25
Ciao 😀 Grazie mille per il commento, mi fa tantissimo piacere che ti sia piaciuto °^°
06/10/2018 at 09:30
Ciao Andrea,
bell’incipit. I ricordi sono sempre belli da rivivere. Il nostro Fabio ha un carattere schivo, da montanaro, strano che la montagna, silenziosa e schiva come lui, non gli piaccia.
Direi che ad Anna piace moltissimo quello che sente, serve la scintilla che faccia nascere un’amicizia, una cosa inaspettata che possa accomunarli.
Aspetto il nuovo per sapere anche di che brano si gratta… 😉
Alla prossima!
20/10/2018 at 11:24
Ciao Keziarika! Che bello rivederti anche qui! 😀 Mi dispiace che alla fine sia stata a scelta opposta alla tua, ma alla fine ci sta bene. Spero che questo nuovo “tono” non dispiaccia troppo. Alla prossima!
06/10/2018 at 00:23
“Mi fa un po’ schifo, in effetti” 😛
Il mondo innevato mi piace. Il resto non lo so. Vediamo dove ci guidi 🙂
Ciao 🙂
20/10/2018 at 11:20
Ciaooooo Reeeeeeeed <3 Che piacere vederti anche qui! Spero che questa nuova storia, un po' differente nei toni che ormai penso conoscerai bene, ti possa piacere! Un caro saluto!
05/10/2018 at 13:45
Ciao
Incipit basato su un flashback, ancora presto per vedere dove ci vuoi portare.
Per ora, il brano non è male.
20/10/2018 at 11:19
Più che altro tutto il racconto è una sorta di flashback. Piuttosto mi chiedo dove voi lettori mi porterete 😉
05/10/2018 at 13:43
Opto per il mi piace tantissimo.
Salve Andrea, interessante il titolo del tuo racconto “sognando il bianco” lascia presagire un racconto soft, leggero.
Come anche l’inizio dell’incipit, che ci proietta su per le montagne ricoperte di neve.
Con Anna la biondina capricciosa, chissà dove ci condurrà. 🙂
In bocca al lupo
seguo
20/10/2018 at 11:18
Ciao Alex e grazie mille per il commento! L’idea è proprio quella da te scritta, ovvero un racconto più leggero nei toni. Basta roba pulp o noir, volevo sperimentare un po’!
Grazie ancora, spero che il nuovo episodio ti possa piacere!