Dove eravamo rimasti?
Dove sei?
Sono nel cimitero della mia città natale. Non sono molto alta. Avrò più o meno dieci anni. Davanti a me, spalancata, la bocca della cappellina di famiglia. Non è come la ricordavo. Non una piccola stanza vuota- ordinata, pareti ricoperte di lastre, un altare. E’ più grande, le lastre sono divelte e poggiate al suolo, ripiani vuoti a vista, disordine, e delle scatole di cartone a grandezza umana sono buttate tra mucchi di oggetti. Sono sei. Ora sembra un garage, o una cantina. E’ il garage della mia vecchia casa. Riviste e giornali, sacchi, cartelle, polvere. Apro con noncuranza un paio di quelle scatole di cartone- contengono dei sarcofagi, che stanno lì ad aspettare da molto tempo. Vicino, un cartellone bianco con una scritta di mano infantile: “my loved ones”. Sull’imballaggio di un altro sarcofago (sembra un mobile da montare) c’è un poster dei Nirvana fissato col nastro adesivo- papà, ah, quello è il sarcofago di Kurt Cobain, non mi ricordavo che avevamo anche Kurt! Kurt Donald Cobain, 20/02/67 – 05/04/94, peace, love, empathy. Scritto a mano, sotto al poster, come un’etichetta. Dai, aiutami a riordinare. Che poi mamma s’arrabbia.
Altri sarcofagi sono in camera mia. Alcuni hanno un nome, altri no. C’è Sylvia Plath- chissà perché, non ricordavo di averla acquistata, mi dà pure un po’ fastidio- appoggiato a lei, nella sua scatola, un qualche illustre sconosciuto che interessava a qualcun altro. Chi è? Un archeologo, forse è di mamma. Spostiamoli. Io prendo dai piedi, tu, papà, dalla testa. Attenta che se questo cade si rompe. Dalla camera li trasferiamo sul balcone della sala, non dovrebbe piovere stanotte, tanto. Almeno non li teniamo in casa, non sta bene, poi li portiamo giù in garage insieme agli altri domani, che adesso è tardi. Un sarcofago che sul balcone non ci entra- credo sia un’attrice dal nome- decidiamo di lasciarlo sul tappeto della sala, tanto dovrebbe essere sigillato, è solo per la notte. Guarda bene però, il cartone è aperto, il sarcofago!, non c’è il coperchio, prima c’era! Si vede tutto. Dentro, la donna giace immobile, in attesa. La pelle eterea, bionda, tutta vestita e composta, non sgocciola nulla sul pavimento dalle fessure, come invece temevo. Nello spazio del suono si diffonde uno scricchiolio- cigola un po’, appena – come una bambola di porcellana. Apre lenta gli occhi dalle ciglia innaturalmente lunghe – innesti di bambola – mi si ferma il cuore sugli occhi vitrei. Papà ma perché si muove questa, non era morta? Guarda, ha tirato su il braccio, papà, guarda! Ma è ora di dormire, vai in camera tua, spegni la luce che è tardi e mamma poi si sveglia, domani questa la spostiamo giù in garage con gli altri, che bisogna riordinare. Sì, va bene. Io qui nel mio letto però ho paura, mica la voglio vedere quella là, mi tiro le coperte sopra la testa, sudo e mi brucio la faccia col respiro – potrei scoppiare ma non mi muovo – sento scricchiolare dalla sala, vedo una nebbia leggera diffondersi nel corridoio, una luce opalescente nel buio, si sente una nenia lontana. Io so che sta arrivando – è bionda come un elfo ma cigola – la sento solo io? Gli altri sono di là a dormire, se urlo magari…papà…papà, papà…ma la voce è schiacciata e deformata, ed esce come in un acquario, il suono assorbito dalle pareti dello sterno – papà, papà, arriva! – ma è uno sfiatare, un ansimare ottuso con un fischio finale- papà – sì, me la ricordo poi, quella volta che non respiravo, non mi sentiva nessuno e fischiavo dalle orecchie e dalla gola, ma rombavo anche, e nel delirio della mancanza d’aria avevo pure il tempo di pensare “ma sentimi, sembro una Ferrari, sto mettendo in moto, adesso decollo…”
Spalanco gli occhi, che però non erano chiusi, il cuore mi martella nel petto. Riemergo. La mano, che sembra sia di una vecchia che di una bambina, è arrivata al collo- le dita innaturalmente lunghe lo cingono con delicatezza.
Mi vuole bene?
Che schifo.
Il brivido mi riscuote dallo stupore, prendo uno slancio. Nel saltare inciampo, ho valutato male gli spazi. Frano sulla porta della carrozza alla mia destra. Me la chiudo dietro con un tonfo e respiro. Come se sbarrare una porta potesse in qualche modo fermare queste cose. Che cose poi, quale genere di cose…Una fitta alla caviglia mi ricorda che io sono fatta di corpo.
Uno sfrigolio dall’altoparlante.
No-no! Un-due!
Con la coda dell’occhio, attraverso il vetro della porta, guardo di nuovo verso il finestrino di fronte al quale ero rimasta paralizzata poco prima- la mano è ancora riflessa, alza un solo dito ora – l’indice- un fischio insopportabile –
Un-due, tre-quattro
Più salti in alto più accorci il passo!
Mi butto sui sedili alla mia destra e mi nascondo per terra, tappandomi le orecchie, il cervello trafitto da lame.
Ma se contiamo fino a dieci
Non resterà nessuno in piedi…
Uno sfrigolio di chiusura, poi, più niente. Le pareti del cranio sembrano sul punto di scoppiare. Rilascio la pressione delle mani. Lo sferragliare indifferente del treno è tutto ciò che resta.
La protagonista...
- perlustra la carrozza in cerca di indizi su cosa stia accadendo (22%)
- cerca di uscire dal treno con la forza (56%)
- cerca di spiegarsi quello che ha appena vissuto nella "visione" (22%)

14/08/2019 at 20:25
Io voglio farla uscire di lì.
Gran bel racconto, complimenti!
Lo trovo così “delirante” che mi fa pensare a un sogno, di quelli strani; per caso è ispirato a un sogno?! Attendo il seguito (:
20/08/2019 at 22:10
Ciao Hope,
bello trovare un nuovo commento nonostante io abbia lasciato temporaneamente in sospeso il racconto, ti ringrazio molto! Una parte di esso è effettivamente un sogno, riprenderò a breve appena si saranno calmate le acque con il mio lavoro, se tutto va secondo i piani. Ci ritroviamo qui allora con il seguito, spero mi farai sapere anche allora cosa ne pensi. Magari troverò anche un tuo racconto
A presto! 🙂
20/08/2019 at 23:46
Immaginavo! Ok, passerò appena arriverà la notifica di un nuovo episodio. 😀 eh, in realtà ho scritto qualcosa che da anni attende di vedere la luce.. Devo solo decidermi!
23/03/2019 at 01:19
Ciao Asiel.
Torno su The Incipit e ricomincio da te. Per fortuna è passato solo un episodio. Di solito non mi piace questo tipo di narrazione, però mi rendo conto che non c’è molta alternativa per scrivere un horror su questa piattaforma. Hai annodato i fili del tempo, spero di non distrarmi nei prossimi episodi. La questione si fa interessante. Non do tempo alla protagonista di pensare, cerca di farla uscire dal treno.
Grazie e alla prossima.
02/05/2019 at 22:49
Ciao Achillu! Sono sparita anche io da The Incipit per un po’, ma sono contenta di leggere che sei passato nuovamente di qui, grazie! Ora sono io che devo riannodare i fili del tempo e far ripartire la mia storia, che langue da un bel po’ purtroppo. Intanto vado a vedere a che punto sei tu ormai…a presto!
06/03/2019 at 16:25
Ciao Asiel
Il ritmo c’è, la tensione pure, è resa bene. Peccato che sia passato un po di tempo dall’ultimo episodio… si perde il filo.
cerca indizi
09/03/2019 at 16:10
Ciao di nuovo! Hai proprio ragione purtroppo, nonostante le buone intenzioni continuo a far passare mesi tra un capitolo e l’altro. Comincio a scrivere dopo aver lasciato un po’ di tempo al sondaggio, poi si mettono in mezzo mille impegni ed imprevisti, perdo il filo pure io in qualche caso, e ci metto un po’ a riallacciarmi con la storia. Stavolta mi darò una scadenza precisa; e dato che sono tornata sul sito, mi leggo qualcosa di tuo subito. Grazie di aver letto e commentato, alla prossima! 🙂
06/03/2019 at 11:50
D’istinto, ho immaginato che cercasse di uscire dal treno: un’esperienza del genere deve dare un senso di claustrofobia
03/03/2019 at 16:51
Bene, a quanto pare sono state scelte tutte le opzioni possibili. Ho scelto di fare uscire in qualche modo la protagonista dal treno, perché in un racconto o film del terrore che si rispettino, i personaggi fanno sempre ciò che non andrebbe fatto.
Ti leggo con attenzione ☮
Marti
02/05/2019 at 22:55
Ciao Marti! So che questo commento risale ormai a due mesi fa, ma ci tengo a dire che mi fa davvero piacere vedere che hai seguito l’episodio. Grazie di aver commentato, spero di ritrovarti appena riuscirò a far ripartire la storia con un po’ più di costanza. Nel frattempo, torno ad aggiornarmi sul tuo profilo. A presto!
02/03/2019 at 09:54
Ciao Asiel,
una visione terribile, pare scappata fuori da un sogno (la mancanza di una successione logica lo indicherebbe), mi è piaciuta molto, mi è piaciuto come lo hai descritto, anche se non ricordavo molto del racconto perchè è passato un po’ di tempo dall’ultimo capitolo pubblicato.
Ho votato per la perlustrazione della carrozza e vediamo cosa salta fuori.
Alla prossima!
01/04/2019 at 12:52
Ciao Keziarica!
Ho avuto qualche problema col sito ultimamente, non ho visualizzato il tuo commento fino ad adesso. Grazie mille davvero di aver letto e detto la tua, ero un po’ in ansia perchè sapevo che questo capitolo sarebbe stato in qualche modo diverso, quindi mi fa veramente piacere quello che hai scritto. E in effetti è proprio uscita da un sogno quella visione! Sto per pubblicare il capitolo successivo, spero di trovarti ancora qui, a presto! 🙂
01/03/2019 at 23:17
Spiegare quello che ha “visto” mi pare la più logica delle tre risposte per iniziare a far capire anche noi 😀
La prima parte mi ha lasciato un po’ frastornato perché i dialoghi si mischiano con la narrazione, non ci sono divisioni di paragrafo e il testo presenta qualche errore. Ci avevi abituato bene nei primi due capitoli. Che è successo? La mano della protagonista ti ha contagiato? XD
Confido in una ripresa di stile 😉
09/03/2019 at 16:03
Ciao Sindaco, mi dispiace per la “delusione”! Sapevo in fondo in fondo che me la sarei andata un po’ a cercare con questo capitolo 😀 Come puoi immaginare ovviamente la mancanza di paragrafi, distinzione di dialoghi e voci ecc è voluta, non posso aver dimenticato tutto d’un tratto come si struttura una narrazione…Così come non ho dimenticato sintassi e grammatica, se ti riferisci a questo quando parli di errori: passaggi sgrammaticati e colloquiali erano calcolati. Infatti l’ultima parte è di nuovo nello stesso stile dei capitoli precedenti. Capisco però che buttare tutto così nel calderone possa essere stato eccessivamente disorientante; dovevo cominciare a far trapelare l’effetto delle azioni della voce-mano, ma forse l’entrata è stata troppo di petto. Se invece ci sono errori di battitura che posso non aver visto pur avendo controllato, fammi sapere! Io torno ad aggiornarmi sulla tua storia intanto
02/02/2019 at 12:24
Buongiorno Asiel
Atmosfera di tensione resa bene, dove il buio e la luce si alternano nel creare angoscia alla protagonista.
Due cosucce: non sono riuscita a visualizzare “accecata dalla luce fredda”. Forse perché associo l’accecamento più alla luce calda 🙂 E poi… “le cattive luci dei faretti”, perché cattive?
voto che sono la stessa entità.
09/03/2019 at 15:54
Buongiorno Maria, grazie per il commento! La questione della luce fredda è una esperienza sensoriale vissuta che mi è rimasta in mente. Era effettivamente una luce bianca, senza calore, che è appunto poi diventata cattiva per questo motivo. Era una luce “chirurgica”, non avvolgente ma distaccata, minacciosa. Ma appunto dipende dalle sensazioni ed esperienze di ognuno, quindi ti ringrazio per aver condiviso la tua impressione! 🙂
19/01/2019 at 09:15
Bello. Mi piace l’utilizzo del tempo presente. Rende più ansiogena l’atmosfera. Aspetto i prossimi sviluppi di questo incubo straniante.
22/01/2019 at 23:49
Ciao Marti,
quando mi è arrivata la notifica del commento stranamente stavo leggendo proprio Cocci in treno; non so perché non lo avessi ancora visto tra i nuovi episodi suggeriti, ma sto recuperando per poter votare. Quindi bello trovarti qui, e spero di sapere cosa ne pensi anche nei prossimi capitoli!
14/01/2019 at 09:21
Opto per la stessa entità.
Finalmente ritrovo la ragazza che aveva dato dei bei scalcioni alle pozzanghere.
Inquietante questo capitolo, descritto con un certo patos e denso di tensione.
Poi il finale è davvero inquietante con quella terza mano che accarezza il viso.
Complimenti per questo inizio di racconto.
Scusami per questo ritardo…
22/01/2019 at 23:37
Ciao Alex,
che importa per il ritardo, sono contenta che tu sia ancora qui a leggere! Chissà se la ragazza delle pozzanghere dovrà dare altri di questi famosi scalcioni, ma per difendersi da qualcosa di un po’ più pericoloso di una pozza d’acqua…Sei in maggioranza con la stessa entità, quindi è ora di cominciare a capire che personalità ha e tratteggiarne i contorni.
Grazie mille per avermi detto cosa ne pensi e per i complimenti, a presto!
13/01/2019 at 16:05
Ciao! Devo dire che il secondo capitolo mi è piaciuto molto di più rispetto al primo, sia per il modo in cui è stato scritto sia per i fatti narrati.
Il finale a sorpresa mi ha fatto esclamare:’’ Oddio!’’. Quindi direi davvero ben fatto.
Seguo la storia.
22/01/2019 at 23:21
Ciao frajoints,
grazie davvero per il commento! Allora vediamo se con il terzo capitolo riuscirò a mantenere questa crescita, e soprattutto le stesse reazioni…fammi sapere poi.
A presto spero! 🙂
08/01/2019 at 00:39
Ciao Asiel.
Ecco, siamo già dentro l’azione. Mi immagino la protagonista sballottata e contesa dalla mano e dalla voce ma sono in minoranza. Devo dire che l’episodio mi è piaciuto, così come mi è piaciuto il fatto di essere già dentro l’azione.
Grazie e alla prossima.
08/01/2019 at 19:26
E ti dirò, Achillu, che pure a me non dispiace affatto quella opzione…può dare vita a strani risvolti e azioni combinate, chissà come si potrebbe gestire! Vediamo se resti in minoranza o qualcuno si accoda, e così giustamente mi complico la vita 😀
Grazie di aver apprezzato l’episodio e di aver commentato,
a presto qui o da te!
07/01/2019 at 19:42
Storia molto molto coinvolgente e davvero ben scritta. Ti faccio i miei complimenti. Ho votato per la stessa entità. Sono curiosissimo di sapere cosa accadrà! Attendo con ansia.
12/01/2019 at 20:52
Ciao AbyssDan!
Non so per quale ragione il tuo commento mi sia apparso solo adesso, ma rimedio subito! Grazie mille di essere qui, aver commentato e votato, e mi fa proprio piacere la tua opinione… aspetto un altro po’ poi parto con il terzo episodio, sperando di non deluderti, e di sapere cosa ne pensi anche in futuro 🙂
Alla prossima!
14/01/2019 at 18:04
Appare ora perché ero nuovo e quindi agli inizi dovevano essere approvati i miei commenti haha Attendo allora! 😀
22/01/2019 at 23:52
Ah ecco, in effetti avevo rimosso dalla mente questo passaggio dell’approvazione dei primi tempi, anche se non sono affatto lontani per me, che ho iniziato da poco! Troverò anche un tuo racconto in un prossimo futuro?
07/01/2019 at 19:27
Oddio che ansia!
Seguivo già questo racconto ma non avevo avuto il coraggio per commentare! ahahah
07/01/2019 at 19:48
Ti celavi dentro le ali come il tuo mostro? 😀 Sono contenta di trovarti qui allora, e che tu abbia deciso di palesarti soprattutto!
A prestissimo!
04/01/2019 at 02:27
Ciao Asiel.
Un capitolo a dir poco da brividi.
Brava, hai saputo rendere molto bene e dettagliatamente, le azioni in un ambiente totalmente horror.
Il tuo racconto mi piace moltissimo. Spero di leggerti al più presto.
Ciao buonanotte
Ilaria
07/01/2019 at 19:43
Ciao Ilaria,
grazie mille davvero, sono felicissima che la storia funzioni! La farò continuare con un po’ meno tempo di attesa tra un episodio e l’altro però, ho avuto una valanga di impegni inaspettati a dicembre ed ho perso il filo di tutte le storie…infatti adesso torno da Crash wolf prima di rimanere troppo indietro e non riuscire a votare nulla!
Alla prossima! 🙂
03/01/2019 at 18:15
Ero indecisa, ma ho optato per le due entità che collaborano.
Capitolo opprimente e con un finale meravigliosamente d’atmosfera, con la terza mano riflessa nello specchio. Lettura sempre molto piacevole
07/01/2019 at 19:37
Ciao befana profana!
Grazie di essere ancora qua e grazie del commento, spero di tenere duro con l’atmosfera e mandare avanti gli eventi in modo convincente. Nel frattempo, proprio ora, mi sto mettendo in pari col tuo racconto,
a presto! 🙂
02/01/2019 at 22:48
Ho votato per l’opzione più scontata, senza saperlo 🙂
Vuoi dirci chi o che cos’è questa voce? È ansia! Ovviamente perché è ben scritta 😉
Non riesco ancora a capire che tipo di horror sia, se è un horror di fantasmi o qualcosa di più psicologico. La terza ipotesi, una storia di strane creature, è in fondo alla lista. Chissà…
Ci vediamo al terzo episodio, sperando di poterci capire qualcosa in più!
07/01/2019 at 19:27
Ciao Sindaco,
allora un po’ funziona questa storia, se solleva qualche domanda! Io ho un’idea di fondo su cosa sia, ma per quanto riguarda la vera natura di tutto questo e la strada per capirlo…lo scopro anche io di volta in volta! Non parliamo poi del finale. Il terzo episodio sarà un parto meno lungo però 😀
A presto!
P.S. Magari potessi dare degli incipoints pure al tuo commento, lo rileggo e ridacchio (ma meno istericamente della mia protagonista!)
02/01/2019 at 16:56
Ciao Asiel,
ben tornata, felice di ritrovare l’atmosfera cupa e terrorizzante. Chiusura a effetto riuscitissima, mi piace molto, è un ottimo gancio per il prossimo capitolo che spero di leggere presto.
Ho votato per la stessa entità e ho un’idea che mi frulla nella testa sui possibili scenari futuri… vedremo se ci ho azzeccato.
Allora ti auguro un fantastico 2019 e aspetto il terzo capitolo.
Alla prossima!
07/01/2019 at 19:13
Grazie mille per questo commento! Ero un po’ timorosa di far partire l’azione, tentavo di programmare gli eventi troppo in là nel tempo e temevo di perdere l’aggancio con l’atmosfera. Allora vediamo dove mi porta questa votazione e se siamo in linea con gli scenari futuri! Partorirò il terzo capitolo più velocemente di questo, o perlomeno spero…
Un fantastico 2019 a te, e soprattutto pieno di racconti!
Alla prossima
26/11/2018 at 20:07
Buonasera ansiel-chi, ti appoggio l’atmosfera. Ho votato per vedere qualcosa, e mi aspetto che la simpatica stazioncina ci faccia battere i denti E rabbrividire in questo piovoso e buio autunno. Mi sembri molto versata nel genete horror inquietante che e’ il mio preferito. A presto!
28/11/2018 at 19:26
Grazie cactus di essere qui! Spero di riuscire a far succedere qualcosa senza rompere l’atmosfera, sono in balia di mille ripensamenti…mi auguro che il tuo supporto nell’horror inquietante mi porti fortuna, a prestissimo (infatti sto per commentare il tuo ultimo capitolo, ubiquità!)
23/11/2018 at 20:55
Ciao, ho trovato il racconto piuttosto ben scritto ma un po’ banale. Una piacevole lettura, comunque. Aspetto il seguito. Se ti va dai un’occhiata alla mia storia e fammi sapere che ne pensi, sono in cerca anch’io di consigli critici e spassionati.
02/01/2019 at 16:36
Ciao Atchki,
sono stata assente per un po’ e mi era sfuggito il tuo commento! Ti ringrazio per la critica, d’altronde è un primo tentativo e non posso pretendere il premio all’originalità…Vedrò come poter proseguire grazie ai commenti, o magari cambiare genere per il prossimo racconto 😀 Come suggeriresti di renderlo meno banale?
Sicuramente passerò a leggerti,
a presto
21/11/2018 at 11:51
Ciao Asiel.
Benvenuta su The Incipit. Ho già letto e votato, senza commentare. Ma la scena mi è rimasta impressa, me la ricordo ancora 🙂
Grazie e alla prossima.
28/11/2018 at 19:22
Grazie per il benvenuto e grazie per aver palesato la tua partecipazione silenziosa, che mi fa piacere così come il commento! Speriamo di dare un buon seguito a questa scena allora…
A presto!
16/11/2018 at 17:03
Ciao
Non prediligo l’horror ma non escludo a priori la lettura di una racconto con un incipit interessante.
“pesto schizzo e scalcio… ecc…” e “stiracchiando il più possibile i minuti di calore da accumulare” sono solo due delle frasi che mi sono piaciute. L’atmosfera è squallida e gli spazi quasi claustrofobici, creano tensione di per sé.
vede qualcos’altro.
PS qui sul sito c’è un’altro autore di un racconto humour con un Nickname simile al tuo. Sei sempre tu?
20/11/2018 at 12:57
Ciao Louise,
mi fa piacere che tu abbia continuato a leggere nonostante il genere che ho scelto! A me invece piace molto il tuo e quindi andrò subito a scoprire Il percorso del re, che mi incuriosisce parecchio.
Sono contenta che tu abbia percepito il tipo di sensazione che stavo provando a creare, spero di riuscire a portarla avanti ed espanderla!
Sono nuova di The Incipit, quindi non sono io il mio doppio humour; mi scriveresti il nickname dell’altro autore così posso leggere?
Grazie, a presto!
21/11/2018 at 15:31
Aiels (forse l’anagramma de Elisa)
Se hai tempo e voglia, vieni a trovarmi 🙂
07/12/2018 at 15:23
Ti confermo che siamo due persone diverse. :))
16/11/2018 at 16:50
Ciao Asiel,
non credo di aver mai letto qualcosa di tuo, ma mi quel che visto qui mi è piaciuto quindi credo che seguirò la storia.
Ho notato una certa somiglianza con il mio modo di punteggiare e non è un complimento, perchè io non sono granchè brava con le virgole e compagnia bella 😉
Tuttavia, ripeto: il capitolo mi è piaciuto e trovo che tu sia riuscita a creare una certa tensione. Da amante del genere non posso che votare per la vista di qualcos’altro e spero che sia qualcosa di terrificante!
Ci si vede al secondo, alla prossima!
20/11/2018 at 12:45
Ciao keziarica,
grazie mille di aver letto! Sono nuovissima di The Incipit infatti, e vado subito a leggermi le tue storie, anche perché mi hai messo una pulce nell’orecchio incredibile con la questione della punteggiatura. In realtà mi sento abbastanza tranquilla sul suo uso a livello formale; in ambito creativo, invece, è probabile che mi vengano fuori delle irregolarità dovute al fatto che suono e quindi tendo a seguire dei ritmi che ho nell’orecchio…ci farò caso! Spero di mantenere la tensione e soprattutto di essere abbastanza terrificante in futuro,
alla prossima!
20/11/2018 at 23:35
P.S. Keziarica = Allegra?
16/11/2018 at 15:05
Salve asiel_chi.
Visto che poi in questo primo capitolo non succede niente di terrificante, mi sarei aspettato qualche particolare in più sulla protagonista, (descrizione fisica, lavoro, anni ecc)
Cmq, l’idea dell ‘incipit mi pare ottima, mi sono piaciuti quei calcioni sulle pozzanghere.
Ti faccio un imbocca al lupo per il tuo racconto
e voto per: Prova a muoversi ma scopre di essere davvero immobilizzata
20/11/2018 at 12:24
Ciao Alex,
grazie per aver letto e commentato! Sì in effetti non c’è nulla di eclatante e purtroppo questo è un mio gusto, mi piace forse più l’atmosfera che altro…così come per la protagonista, che vorrei lasciare completamente anonima (ma non neutra) a livello personale, potrebbe essere chiunque insomma!
E’ anche vero però che così potrei essermi infilata su per una strada rischiosa, portare avanti delle atmosfere per dieci capitoli è dura, vediamo come va e se il tuo augurio mi porta fortuna; intanto passo a leggerti!
A presto
14/11/2018 at 11:03
Si muove e la voce parla di nuovo.
Ciao, a voler essere pignoli, bisognerebbe farti notare la virgola di troppo nella prima frase. E forse l’eccesso di periodi senza frase principale nel primo paragrafo. Ma proprio a esser pignoli: incipit ben inquietante, ci si immedesima con il personaggio e l’attesa in stazione è quella che più o meno tutti hanno vissuto chissà quante volte, eccetto quel sussurro.
Piaciuto molto, io dico che si muove e la voce sussurra ancora.
Ho dovuto leggere una marea di racconti horror, ultimamente, e pensavo di essere in overdose, invece il tuo mi ha appassionato comunque, e tanto. Bello!
14/11/2018 at 13:38
Ciao befana profana!
Grazie di aver superato il timore dell’overdose e aver letto! Ti ringrazio soprattutto per il commento, che mi sarà utile per continuare la storia: anche se scrivo, sono arrugginita con i racconti, e soprattutto non ho mai approcciato questo genere, quindi mi servono consigli per aggiustare il tiro e capire come voglio muovermi. Ragionerò sulle frasi che mi hai segnalato, l’intento era principalmente quello visivo. Intanto mi fa piacere che tu abbia apprezzato, e passo a leggere Il fratello di Alberto…a presto!
14/11/2018 at 01:47
Ciao Asiel.
Ho letto il tuo incipit e l’ho trovato interessante. Decido di seguire la storia anche perché l’hai scritto bene e la situazione della protagonista mi ha suscitato angoscia. In un horror è basilare l’atmosfera e tu l’hai descritta in un modo appropriato. Unico neo che ho notato è questo:
“Mi guardo intorno con gli occhi”. Credo suoni meglio togliendo la frase “con gli occhi”. Anche perché è naturale guardarsi intorno (con gli occhi). Questo è un mio punto di vista ovviamente ?.
Ciao alla prossima
Ilaria.
14/11/2018 at 10:06
Ciao Ilaria,
grazie di aver letto il mio primo tentativo! Effettivamente hai ragione, quel “con gli occhi” può essere una pignoleria ridondante; inizialmente non c’era, ma poi rileggendo ho pensato “ok ho appena detto che si è bloccata ed è immobile, guardarsi intorno può implicare un movimento che non deve esserci”, e così l’ho aggiunto. Probabilmente dovrei o eliminarlo passandoci sopra, o magari renderlo esplicito aggiungendo un “solo” con gli occhi, o qualcosa del genere…ci penserò!
Grazie per il suggerimento, che ha colto proprio un mio tentennamento, e grazie di aver apprezzato; vado a leggermi le tue storie
Alla prossima!
13/11/2018 at 22:12
Ciao! Interessante inizio, tetro e cupo, angosciante. Sono curioso di sentire la voce e in quale situazione si troverà la protagonista.
Non sembra esserci anima viva in quella stazione e la richiesta di aiuto potrebbe non giungere a meta per la donna.
Ti seguo anche al prossimo capitolo 😉
14/11/2018 at 10:25
Ciao Sindaco,
grazie per aver letto, e per aver commentato, mi fa proprio piacere aver trasmesso l’angoscia che volevo provare a creare. In effetti ce l’ho anche io questa curiosità di sentire…
Nel frattempo sono in attesa del prossimo capitolo di The Box, il tempo scorre inesorabilmente…e io voglio sapere!
A presto!
13/11/2018 at 19:51
Ciao asiel
Un Incipit molto divertente, la protagonista mi piace, ma temo già che diventerà la vittima di qualche cosa di strano.
Hai reso un clima silenziosamente inquietante, lasciandolo inizialmente solo come sfondo alla protagonista, poi, verso la fine, l’angoscia di quell’ ambientazione tetra e cupa è diventata quasi soffocante e primeggiava in assoluto.
Ti seguo con piacere, passa a trovarmi
14/11/2018 at 10:13
Ciao Feather,
grazie di avermi letto! Mi fa davvero piacere che tu abbia avuto queste sensazioni, è la prima volta che mi cimento con una cosa del genere (anche se è un’idea che mi gira in testa da un po’) e volevo proprio provare a creare gradualmente l’effetto che tu dici. Spero di riuscire a mantenerlo, e soprattutto migliorarlo, intanto passo subito a leggerti!
A presto