L’UOMO DEI NUMERI

il 28 dicembre

Faceva un insolito caldo per essere nel periodo natalizio. Erano molti anni che non mi capitava, il 23 dicembre, di passeggiare senza giacca sul molo di Manfredonia. Camminai a lungo, fino al faro. Costeggiavo le barche e i pescherecci attraccati. Si muovevano appena, tanto era tranquillo il mare. Nei colori dell’acqua si specchiava talmente bene la luce del sole, da poter distinguere la coltre di petrolio dall’acqua vera.

Ero in compagnia di un amico che non vedevo da vent’anni, e che forse non avrei rivisto per altri venti, eppure non una parola ascoltavo fra le migliaia che proferiva. Ero completamente assorta nei miei pensieri. Totalmente assorbita dall’odore di quel mare e dal tepore di quell’aria.

Primavera natalizia.

Col mare in sottofondo, io ripensavo alle parole di udn, quando mi aveva parlato del suo 28 dicembre. Il suo giorno particolare.

  • C’è un giorno in cui, ti anticipo, vorrò stare solo con me. Non te la prendere.
  • No, certo che non me la prendo. Vuoi parlarne?
  • No, ti basti sapere che in questo giorno sto sempre da solo. È un giorno di commemorazione in cui ho bisogno di me.
  • Niente domande. Ti lascerò tranquillo. Guarda! Che bella la vista dei mercati da qui!
  • Ci andiamo? Dammi un bacio prima…

Il 28 dicembre era alle porte. Ma io non sarei stata accanto a lui. O meglio, non avrei avuto la possibilità di stargli vicino da lontano. Ma il punto non era questo. Il punto era, quanto lo doveva aver segnato in profondità quel misterioso avvenimento occorso in questa data, per indurlo a rivivere quel momento ogni anno, isolandosi? Quanto bisogno di se doveva avere lui, per necessitare di annunciarlo a me, che tutto sommato mi sono poi rivelata una perfetta estranea? Le domande si affollavano nella mia mente.

Anche se ogni tanto dovevo mostrare un minimo di buona educazione e rispondere alle domande di circostanza del mio amico che era li e parlava senza mai smettere.

Mi chiedevo come avrei potuto stargli vicino ora, da così lontano, ora che tra me e udn non c’era più alcun contatto. Ma il bello e il brutto di quando poni le domande a te stessa è, che ti rispondi solo se hai già la risposta prima di porti la domanda. Punto.

E io di risposte non ne avevo.

Mi ero detta: “Tornerò al mare il 28 dicembre e scatterò una foto proprio qui dove sto pensando a lui. Davanti al mare. Davanti al faro.”

Ma subito ero stata assalita dai dubbi: “E poi? Poi come posso fargli sentire la mia vicinanza?”

In effetti, ci eravamo lasciati in un modo piuttosto netto. Non avrei mai avuto il coraggio di inviargli una foto sul cellulare, e di scrivergli che lo pensavo più forte in quel giorno solo suo.

Anche perché ora, i suoi giorni erano tutti solo suoi.

E si sarebbe fatto vivo lui, solo nel caso in cui avesse sentito la mia mancanza. Cioè mai.

(pensieri sparsi: mi affascinava e mi spaventava quel modo di vivere rigido e fisso che avevano alcune persone. Udn per esempio aveva i suoi riti. Dei binari invisibili quanto invalicabili. Come le linee a raggi infrarossi degli antifurti per i dipinti nei musei famosi. Se oltrepassi la linea ti crolla tutto addosso o ti esplode in faccia. E per lui molte cose erano così. Degli impercettibili muri, ma altissimi. Impossibile passare oltre. Una specie di fortino auto costruito a protezione di…se. Io invece, fin da quando ero figlia – per non ricondurre ogni mio sfacelo al mio oggi da madre – ero sempre al momento sbagliato nel posto sbagliato. Altro che rigidi paradigmi per fare e pensare. Altro che 28 dicembre. Io, anche nel giorno del mio 18 compleanno, avevo dovuto rinunciare a qualche coccola in più, causa morte di anziano parente).

Udn era un piccolo uomo. Piccolo perché era giovane. Ma sufficientemente intricato da essere un uomo.

Ero ancora stordita mentre camminavo lasciandomi ormai alle spalle il faro, a destra avevo il mio vecchio amico, a sinistra portavo accanto a me tutto il mare. Avrei voluto davvero portarlo con me. Davanti non avevo nulla. O almeno mi sembrava così. Tolto il fatto che stavo per raggiungere la mia auto. Per il resto – senza udn da rivedere, con cui correre a far l’amore – il resto mi pareva piuttosto irrilevante.

Camminavo, respiravo, allungavo i passi concentrandomi sul rumore dei miei tacchi – che questi stivali non avessero i sopratacchi mi infastidiva molto – per non ascoltare i pensieri alla rinfusa che riempivano la mia testa.

Arrivai alla mia auto. Avevo una monovolume vecchiotta ma collaudata. Ero una a cui piace correre. Seppur stanca, avevo voglia di chiudere la giornata con quel tramonto marino che mi segava le pupille, filando come una saetta. Mentre il mio amico seguitava a raccontare, io volavo. Dove, in realtà, non lo sapevo. Era solo adrenalina.

Non avevo una meta felice da raggiungere.

Non c’era udn ad aspettarmi.

Non ci sarebbe stato più.

E non lo avevo ancora capito del tutto.

Ma confidavo nel tempo, lui mi avrebbe restituito me stessa e la mia lucidità.

Anche se – per il momento – provavo solo solitudine e sgomento.

A tanto afflato seguiva tanta risolutezza. Perchè?

Perchè l'uomo dei numeri aveva interrotto quella relazione?

  • pensiero sparso complesso: per lui era solo un passatempo per far sesso. (38%)
    38
  • pensiero sparso romantico: lui era confuso. (50%)
    50
  • pensiero sparso semplice: lei lo aveva tradito. (13%)
    13
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

48 Commenti

  • Ho letto i vari capitoli di questa storia che si è interrotta. Come andrà a finire? Hai intenzione di riprenderla in mano? Perché la vicenda è interessante. Sembra più un diario che una storia inventata però. Comunque mi permetto due osservazioni.
    La prima riguarda i personaggi. Insomma lui è descritto come un narcisista, e va bene, anche se ha tratti singolari per un narcisista. Tu dici che tiene sempre in conto l’opinione di lei, che di lei ha un rispetto quasi “onirico”, che dimostra grande generosità nel metterla spesso al centro delle sue attenzioni, che ha un animo nobile etc. Non sembrerebbe proprio un narcisista, oppure è un narcisista molto sui generis.
    Poi c’è lei. Lei sembra una specie di santa che non parla, non comunica, trattiene tutto dentro di sé, si esprime per lettere, boh, a me ha dato invece l’idea di una innamorata più dell’amore che di un uomo. A ben guardare lei di problemi ne ha e pure grossi: trascurata affettivamente da piccola (episodio dei 18 anni), padre adorato e idealizzato che pure lui non esprimeva mai le proprie emozioni o dolori, paura dell’abbandono, sindrome da dipendenza affettiva, problemi di comunicazione del vissuto interiore, fino al suicidio. Per carità, non dubito che ci siano donne così, da donna ne ho conosciute anche per motivi professionali, ma erano caratterizzate da un disturbo borderline di personalità. E una storia tra un narcisista e un borderline non può funzionare.
    Poi c’è la questione della trama: lei non sembra avere alcuna responsabilità nel naufragio di un rapporto del genere, è solo rassegnata. Però una così ha avuto il coraggio di lasciare il marito spezzandogli il cuore. E allora? E’ una coraggiosa al punto da mettere in discussione il matrimonio e però poi si rassegna alla distanza che l’udn pone senza un apparente motivo al loro legame senza nemmeno combattere?
    Scusami se sono stata molto esplicita nelle mie critiche, ma dalla storia traspare quasi un vissuto molto sofferto, e però è come se mancasse un pezzo di storia, è come se tutte le responsabilità fossero da una parte sola e nella vita non è mai così. Comunque complimenti perchè la vicenda è coinvolgente. Spero tu prosegua aggiustando un po’ il punto di vista.

    • Buon pomeriggio, e scusa se ho impiegato poco meno di un anno per ricollegarmi e risponderti. Intanto ti ringrazio per aver letto ed esserti presa la briga di dettagliare i tuoi pensieri come a ricamare finemente un tessuto. Concordo su gran parte delle accezioni che ponevi al riguardo – ad esempio – della contrapposizione fra i tratti dei personaggi, combattuti e combattenti le loro battaglie interiori e avverso la vita… Quanto alle pieghe della trama, se dici di essere del mestiere come mi pare di aver letto, non faticherai a comprendere che, nei rapporti umani si subisce o si infierisce, si è più o meno indomiti, a seconda di quanto la vita stessa ci metta in difficoltà, non soltanto a seconda nelle nostre indoli. Dunque la donna coraggiosa può esser diventata debole poichè stanca e il narciso può esser stato a sua volta vittima nel passato di tradimenti o compressioni della sua personalità che lo hanno reso tale. Dunque, nel rinnovare il ringraziamento, e soprattutto nel raccogliere l’esortazione a continuare la stesura, attendo riscontro per gli eventuali nuovi capitoli a venire… A presto, chissà! Grazie

  • Ben trovata Ally! Stile inconfondibile il tuo.
    Dirà di no.
    È il ritratto di un narciso…non dará se stesso, se non l’immagine di se che potrà servirgli. Almeno non si darà prima di aver dato filo da torcere! Sei solo al 4 capitolo…non é così?
    Ti seguo con curiosità

  • Lui sa che lei è troppo, che non sarà mai al suo livello, e questo per lui è motivo di fuga e di attrazione.
    Loro già si appartengono, lui deve solo avere il coraggio di arrendersi a questo. Ma vorrebbe dire non dirigere lui …

  • Ally!
    Sempre particolare il tuo stile.
    Ho votato per il diventare amici…in realtà manca la nozione dell’attrazione fra i protagonisti. Quindi un’evoluzione diversa dall’amore può essere interessante nel caso non si attraggano…

    Grazie! Continua cosi…

  • Ben trovata Ally! Aspettavo il prosieguo.
    Ok…si rivedono. Ma direi che è il caso di farli innamorare. No?
    La frase sul muro dall’ospedale è molto intrugante.

    Ti seguo con molta attenzione.
    Belli i pensieri sparsi.
    Scrivi!

  • È strano questo uomo dei numeri, tanto strano quanto maledettamente reale. Deve essere proprio uno di quegli uomini che non si innamora, per noia, per rivalsa o semplicemente uno di quelli che fa passare i suoi anni migliori senza costruire nulla.
    Mettere le mani avanti è sempre un sinonimo di disonestà, anche se lo si fa in maniera poetica, voto per il “solo sesso”

    • Grazie!
      Si. Da un capitano senza veliero ad uomo dei numeri senz’anima. Bella sfida……provo.
      Non ho idee di come procedere. Far impazzire lei forse è un modo…non so.
      Tagliare i ponti, non credo.
      Restare…scontato.
      Vedremo!

      Felice che mi leggi!

  • Buon anno Ally!
    Leggere quello che scrivi è come viverlo!
    Intriganti entrambi i personaggi. Lui è confuso dalla dolcezza della protagonista. E lei ha più paura di lui.
    Ho votato per lei che ama tacendo. Credo che tu abbia in serbo un colpo di scena…
    Seguo!

  • Ciao Ally ben tornata.
    Sempre interessanti i tuoi incipit, e ammetto che amo leggerli.
    Insomma, la tua protagonista mi sembra molto più intrigante del suo uomo dei numeri.
    Per cui, la curiosità è tanta.
    Ed avendomi già fatto mezza idea, voto per:
    lei lo aveva tradito.

    ps.- Sui tramonti marini abbiamo qualcosa in comune. 🙂
    Buon fine e inizio Anno nuovo.

    • Ciao Alex!
      Grazie di leggermi…si. beh…hai colto un aspetto chiave. La protagonista e l’uomo dei numeri hanno molto in comune.
      Sul se…e chi tradira chi…vedremo.
      Per il momento sto provando a delinearne i contorni.

      A prestissimo!
      Quasi all’alba del nuovo anno…
      Auguri!

    • Ciao Louise! Felice di ritrovarti a leggermi.
      Le tue parole mi daranno spunto:
      …”chi abita il mondo astratto dei numeri corre spesso il rischio di non vedere le cose concrete sotto il naso”…

      Verissime.
      Lui…udn…è un giovane d’età ma nobile nei sentimenti. Volevo accentuare questa sfumatura. Ci riproverò a brevissimo nel capitolo due.

      Grazie. Sei preziosa!

  • Un grande ritorno Ally! Bellissimo il tuo modo.
    Eheheh…uomo dei numeri…ok. Ci sta, mi piace. Ma che vuol dire? Lo spiegherai vero?
    Ho scelto di votare per l’uomo traditore. Un uomo non è mai confuso, neppure nei racconti, a meno che non sia innamorato perso. E la protagonista adultera farebbe troppo fiction.
    Chissà…ti seguo!

    • Ei! Grazie di seguirmi e di avermi spiegato la sua scelta.
      Vero…le donne non tradiscono gli altri…e gli uomini non tradiscono se stessi.
      Sulla confusione, bah…non so. Vedremo cosa scenderà nella mia penna…
      A prestissimo!

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi