Dove eravamo rimasti?
IL RITORNO ?
Mancano dodici minuti alle otto quando Greta arriva a casa.
Sui capelli ha ancora i riflessi ramati del tramonto. Lo sguardo ha un non so che di indefinito.
«Dove sei stata tutto questo tempo?» chiede il marito, corrugando la fronte.
«Mi è successo un contrattempo.»
Lui la incalza: «Ho prenotato la cena per le 20:30 al ristorante qui vicino.» La voce denota risentimento.
«Abbiamo preso anche la torta.» aggiunge la figlia.
«Ah, sì…la torta… Sono contenta.» risponde Greta, senza grande trasporto.
Sotto lo sguardo indagatore del marito, spiega: «Mi hanno rubato il cellulare, poi c’era tutta quella luce verde… »
«Mamma stai bene? Ma ti sei fatta una canna?» domanda la figlia, perplessa.
«Sì, cioè no! Che vi salta in mente?»
«Allora che ti succede?» insiste il marito.
«Niente… niente… solo… credo di essere un po’ stanca.»
E poi riprende: «Ho incontrato Silvia, la bambina…poi sono arrivati i droni… È difficile da spiegare…»
Fioccano le domande. Le sue risposte sono evasive, vaghe.
A un certo punto il figlio interviene, spazientito: «Tutte ‘ste domande! Lasciamola riposare no?» La rassicura con una mano sulle spalle, la fa sedere sul divano.
Greta accoglie il suo gesto protettivo con gli occhi lucidi. Lo guarda come fosse la prima volta. Un po’ più alto di suo padre, è diventato proprio un bel ragazzo.
«Sei stravolta!» esclama il marito, con aria preoccupata.
«Sto bene. Davvero. Passa subito.»
La figlia prende alla lettera le parole della madre, e dice: «Ti abbiamo preso un regalo.»
«Già, i regali! Me ne stavo dimenticando… non ho potuto comprarli. Ma ho rimediato. Li ho disegnati. Eccoli.» replica Greta. Prende dalla borsa un quadernetto di appunti.
«Cos’hai capito? Il regalo è per te, mamma, non per noi. Sei tu che compi gli anni.»
«Vero, che sbadata.» Abbozza un sorriso. Mette via il quaderno. Peccato, ci tenevo. Sarà per un’altra volta, pensa.
Poi legge il bigliettino di auguri, snoda il nastro del fiocco, strappa piano la carta: uno smart phone ultima generazione.
Non apre la scatola, con grande sorpresa di tutti. Non riesce a spiccicare una parola.
«Non ti piace?» domanda la figlia.
«È stata un’idea dei ragazzi. Lo desideravi tanto…» precisa il marito.
«Ma sì, certo… grazie. È che… scusatemi!»
Greta si alza. Va in bagno. Il suo volto si confronta con lo specchio, che le restituisce l’espressione di un’infinita emozione. Lacrime calde e saline rigano silenziosamente le sue guance. Si asciuga gli occhi con un fazzoletto. Apre il rubinetto del lavandino. Con le mani a conca prende abbondante acqua fredda, si sciacqua il viso. Inspira ed espira profondamente tre volte, quasi a fare scoppiare i polmoni.
Poi va in camera. Si cambia d’abito, aggiusta i capelli, ritocca il trucco. Prende dal cassetto un foulard in seta con sfumature di verde, se lo annoda al collo.
Tutto accade in pochi minuti. Sembra un tempo interminabile.
Rientra in sala. Attraversa con coraggio il cerchio di fuoco di sguardi taglienti e domande sospese, e dice: «Sono pronta. Vogliamo andare?»
Escono.
Come un intruso… lo smartphone rimane abbandonato dentro la sua scatola.
Il ristorante è quasi pieno. L’ambiente è confortevole e accogliente. Scelgono degli antipasti della casa, due primi per i ragazzi e quattro secondi. Il cibo è eccellente. Non tradisce le aspettative. La cena decorre a meraviglia. I ricordi della giornata appena trascorsa svaniscono. Alla fine, la torta viene portata in tavola. Sopra una finta pergamena zuccherosa con su scritto Tanti auguri, spiccano due candeline a forma di quattro.
Squilla il cellulare del marito. Lui si gira, lo prende dalla tasca della giacca appoggiata sulla spalliera della sedia. Lo porta all’orecchio. Fa cenno al cameriere di aspettare ad accendere le candele.
Greta squadra il marito. I suoi occhi scuri ardono come due fiamme.
Lui fa due volte un gesto verso il basso con la mano, come per indicare Solo un attimo, arrivo, e si allontana dal tavolo. La telefonata deve essere impegnativa, perché dura diversi minuti.
Finalmente finisce la conversazione, e lui si risiede. Intanto le candeline sono di nuovo accese. Greta pensa a un desiderio, soffia e le spegne. Ne seguono gli auguri, sorrisi, foto, applausi, baci.
Poco dopo, il marito si alza e va a pagare il conto. Intanto, Greta e la figlia si riprendono le giacche. Il figlio si alza, fa per recuperare giubbino e zaino appesi alla parete, alle sue spalle. Non trova subito lo zaino, perché un paio di clienti vi hanno appoggiato sopra i cappotti. Seccato, con una mano il ragazzo li sposta, e con l’altra prende lo zaino in modo maldestro, che cade a terra. Non era chiuso bene e, con l’impatto, si apre. Fuoriescono due libri e un curioso berretto verde con la visiera bianca a pois neri.
Greta impallidisce. Di colpo, sente il tempo srotolarsi.
Poi scandisce, rivolgendosi al figlio: «Tu… ma… questo cappellino… »
Il ragazzo si china, rimette tutto dentro lo zaino, lo chiude. Fissa per un attimo la madre, sorride: «Buffo, vero? Me l’ha regalato papà!».
05/02/2020 at 02:13
Cara Maria, spero perdonerai la mia sparizione. Lessi il capitolo conclusivo non molto tempo dalla pubblicazione e non ti nego di essere rimasta abbastanza confusa al punto da ripromettermi di rileggere il racconto per intero. Ti ho pensata spesso, così sono tornata. Rileggendo ho provato nuovamente la sensazione di vivere sulla pelle le emozioni della protagonista. Il tuo stile si conferma impressionante, così come la capacità di lasciare il lettore appeso, stordito, senza capire se ha capito veramente quel che stava da capire. Quel che è certo è che guarderó il mio smartphone diversamente d’ora in poi. ?
Mi chiedo solo se questo racconto non meritasse più spazio.
Quanto a te, spero tornerai presto. Sarebbe un piacere leggerti ancora. ?
17/02/2020 at 05:33
Ciao Fra, che sorpresa!
Forse hai ragione, un po’ di spazio in più non guasterebbe ma, in fondo, nella scrittura è un po’ come nella pittura: a volte è più importante quello che si toglie di quello che si aggiunge.
Credo che non tornerò presto e mi dispiace, il sito non funziona bene come in passato.
Se ti va di leggere qualche altro mio racconto già pubblicato, ne sarei felice.
Fammi sapere e grazie di esserti fatta viva 🙂
03/03/2020 at 00:22
Non posso che condividere che togliere è più importante che aggiungere.
Mi spiace non tornerai presto e sì, probabilmente curioserò tra i racconti che hai già concluso.
Sul farmi viva era il minimo, scompaio per via dell’università e di altro, ma mai del tutto. ?
06/09/2019 at 09:35
ciao! Ho letto per ora solo il primo capitolo, ma mi ha già preso. Sei riuscita a trasmettere perfettamente la sensazione della protagonista, mi sono sentita parte di quella sorta di straniamento. Proseguirò con la lettura.
06/09/2019 at 19:14
Ciao (come ti devo chiamare?)
E’ bello trovare chi ti legge e commenta dopo tanto tempo dalla chiusura del racconto 🙂
Una volta finita la lettura, se ti va,mi farebbe piacere conoscere la tua opinione.
grazie
14/05/2019 at 14:40
Ciao! Ho finalmente trovato il tempo di tornare qui e mi sono messa in pari.
Credo che la cosa che mi è piaciuta di più è il finale, che spiega e non spiega. Pare l’inizio di qualcosa di più lungo, come base d’idea.
In generale, mi piace quando sono confusa (e anche quando resto in sospeso con un finale aperto) e stupita e questo è successo, quindi mi è piaciuto.
Se devo trovare un pelo nell’uovo, avrei preferito sentire di più il punto di vista di Greta. Tipo perché prima piange e poi decide di sistemarsi? Due parole su come si sente, su cosa le passa per la testa mi avrebbero fatta entrare più in empatia. All’inizio era così, poi l’ho persa un po’.
15/05/2019 at 08:14
Sono contenta che tu sia tornata a leggere il mio racconto.
I commenti sono un riscontro importante per capire “il percepito” dei lettori.
ciao e grazie
10/05/2019 at 23:02
Ciao Maria ,
un racconto iniziato nella realtà e finito nella realtà.
Un racconto che ho interpretato come un viaggio per fuggire allo routine quotidiana di una donna comune, come ce ne sono tante che, come lei, a volte hanno bisogno proprio di fuggire dalla realtà per apprezzare quello che possiedono; e Greta non è messa poi tanto male: un buon lavoro, una bella famiglia e magari anche un marito bisognoso, come lei, di intraprendere un viaggio ai “confini del vero”.
Attendo il prossimo racconto.
Ilaria
12/05/2019 at 07:28
Ciao Ilaria
“Un viaggio ai confini del vero”… mi piace la tua frase interpretativa 🙂
Grazie per il sostegno, spero di ritrovarti in futuri racconti.
Buon We
27/04/2019 at 10:10
Ciao Maria,
Sto, piano piano, tra tanti impegni, leggendo il tuo racconto “c’era una volta…no non è così che comincia”. Mi sta prendendo molto e spero che durante l’estate riuscirò a leggere tutti i tuoi racconti. Spero anche che tu continui a scrivere qui!
Ottimo finale, non deludi mai. A presto.
28/04/2019 at 07:50
Ciao Rossella
Quando l’avrai finito, spero mi dirai quali particolari ti sono piaciuti/non piaciuti.
Grazie della lettura.
25/04/2019 at 01:47
La tua è una delle storie più intriganti che ho trovato sul sito, un viaggio onirico che tutto sommato non necessitava di un finale tanto più chiarificatore… sebbene la mia parte razionale preferisca sempre un bello spiegone “da Silente” 🙂 Ho visto che hai scritto diverse storie, ora pian piano comincio a recuperarle. Alla prossima!
26/04/2019 at 07:54
Grazie Dapiz, della lettura e dei commenti puntuali.
Quando (se) leggerai qualche altra storia, fammi sapere (le notifiche spesso non mi arrivano) 🙂
ciao
23/04/2019 at 12:52
Premesso che non leggo spesso questo genere. Ho letto tutto insieme. Bella la descrizione dell’amarezza iniziale e anche il finale a sorpresa, ma in mezzo a volte troppo confusionale (magari sono io che non riesco a cogliere il senso di quanto non è razionale). Forse io avrei fatto capitoli più brevi per arrivare prima al succo del discorso.
Alla prossima
24/04/2019 at 17:48
Questa storia è la prima che ho scritto nel genere “fantasy”. La considero una specie di esperimento 🙂
Mi dispiace che tu ti sia persa tra il secondo e il nono capitolo, capitoli in cui, volutamente, il confine tra reale e surreale non erano netti :-
Ti ringrazio ugualmente della lettura e commento 🙂
Ciao
22/04/2019 at 00:58
CLAP! CLAP! CLAP! CLAP! CLAP!
Un finale in cui sembra tutto un sogno e poi si scopre che non lo è. Uno dei miei finali preferiti! ^_^
La mia parte razionale si sta ancora “grattando la pera”, ma il racconto mi è piaciuto molto e spero di leggerti “presto”.
Alla prossima storia 🙂
Ciao 🙂
24/04/2019 at 17:39
Grazie Red , alla prossima.
21/04/2019 at 18:55
Ciao Maria,
Un finale a sorpresa. Quindi il mondo a luci verdi non era solo suo, anche il marito ne ha fatto parte in qualche modo (era l’uomo col megafono, giusto?). Non so se ho capito esattamente il messaggio del racconto, il bisogno di vivere qualcosa di diverso? Una svolta di mezza età?
Il racconto mi è piaciuto, non so bene come sentirmi riguardo all’esperienza vissuta. Mi piacciono però le interferenze tra i vari mondi. Ho in testa un’idea in proposto, ma la lascio ad Allegra, sperando che abbia voglia di scriverla?
Alla prossima!
24/04/2019 at 17:38
Ciao Keziarica
Io non so se questa storia aveva “un messaggio”. Comunque, spero che abbia lasciato degli spunti di riflessione, nei lettori che hanno accompagnato il racconto.
grazie della tua presenza.
21/04/2019 at 16:04
E’ ora di salutare Greta e tutti quelli che hanno letto e commentato questa storia.
Grazie.
PS Forse… a presto, ma non troppo.
19/04/2019 at 14:57
Voto per Greta e non vedo l’ora di leggere il capitolo finale. Brava, brava, brava. Piano piano sto leggendo anche i tuoi racconti precedenti e spero di leggerti ancora!!!
20/04/2019 at 08:27
Grazie. Mi farai sapere quando avrai letto qualcuno?
16/04/2019 at 12:41
Ciao Maria. Come sempre pendo dalla tua penna, le tue descrizioni mi irretiscono, senza lasciarmi capire un tubo.
Lascerei che sia il marito a parlare, mentre Greta riacquista un attimo di pace, dopo tutti questi eventi.
In bocca al lupo per il finale, nel frattempo ti auguro una buona Pasqua! ?
17/04/2019 at 08:25
Buongiorno Fra
(pensavo di averti perso come lettrice 🙂 )
In fondo, gli eventi non sono poi così “traumatici” per la protagonista. Le scosse servono spesso a svegliarci da situazioni statiche, o no?
Grazie e buona pasqua anche a te.
17/04/2019 at 11:52
Perché mai avresti dovuto perdermi come lettrice? Assolutamente no.
No, gli eventi non saranno tanto traumatici per la protagonista, ma lo sono stati per me come lettrice che ancora non ci ho capito un accidente ?
Aspetto con ansia l’ultimo capitolo, a presto!
15/04/2019 at 09:52
Ciao, ho votato per Greta, è tempo di sentire la sua voce, cosa questa esperienza le ha lasciato dentro, e vedere se sarà ancora invisibile agli occhi del marito e dei figli. Aspetto l’ultimo capitolo con curiosità.
17/04/2019 at 08:22
Grazie Valentina.
Spero che la chiusa non ti deluda.
15/04/2019 at 09:33
Ciao Maria,
il “viaggio” di Greta per il quartiere ha portato esperienze strane in una strana dimensione. Quasi una rivisitazione del Pese delle Meraviglie, in chiave urbana e vissuta da un’adulta anziché da una bambina. Non ho ancora ben chiaro quel che vuoi trasmetterci con questo racconto, la necessità di far prevalere i rapporti umani, piuttosto che quelli digitali, anche se l’anziano che parla di social mi ha un po’ spiazzato… Non so, manca ancora qualche tessera al puzzle, sono sicura che arriverà con i finale. Scelgo il marito e ti auguro una buona settimana.
17/04/2019 at 08:21
Trattandosi di “un fantasy” (anche se forse un po’ atipico) qualche stranezza in una dimensione diversa ci sta 🙂 Hai visto giusto, mi piaceva fare passare il concetto che i rapporti umani sono sempre più importanti e autentici di quelli digitali…
Ti/vi aspetto per il finale.
grazie della lettura e commento.
26/04/2019 at 07:56
Ho caricato l’ultimo. Se ti/vi va di leggerlo…
14/04/2019 at 20:02
Spero di non incasinare troppo la votazione ma mi sembra adeguato che dopo tutto quello che ha passato sia Greta ad aprir bocca per prima, anche perchè a questo punto sono molto curioso di sapere che cosa abbia da dire!
15/04/2019 at 16:43
Ciao
… vedremo se la curiosità sarà soddisfatta oppure no.
grazie e a presto.
14/04/2019 at 19:19
Ciao, anche io non sto capendo nulla (e ne sono felice), per cui attendo la fine con ansia!
15/04/2019 at 16:40
Anita… dici sul serio… che sei felice brancolando ancora nel buio 😀
Quali sono i tuoi dubbi?
grazie della lettura e commento.
14/04/2019 at 08:13
Ciao Maria,
senza volere ti ho mandato in parità. Bene, non so ancora come andrà a finire, ma pare che creda abbia subito un’evoluzione e qui ne guadagna la storia. Al suo ritorno a casa, spero incontri il marito… che poi stava col megafono tra la folla, magari avrà anche qualcosa da raccontarle e da spiegarle.
Che dire? Ci vediamo al finale.
Buona domenica e alla prossima!
p.s. una cosina ci sarebbe: “uno sciame di cellulari pressoché tutti identici” io avrei tolto qualcosa… tutti o pressoché, ma è una mia idea 😉
15/04/2019 at 16:37
Ciao Keziarica
sicuramente un’evoluzione c’è stata (almeno era quello che volevo accadesse) 🙂
Dopo l’ultimo capitolo, spero mi saprai dire se ho deluso le aspettative, anche nell’eventualità di non trovare tutte le risposte.
grazie e a presto
PS l’osservazione ci sta. Mi piaceva una specie di rafforzativo dell’immagine. (Ti è venuto in mente qualche riferimento pittorico?)
13/04/2019 at 23:35
Uno dei figli.
Ok, la mia parte razionale non ci ha capito un tubo, ma la mia parte “onirica” è rimasta affascinata. Ancora non sono riuscito a capire come tutto questo abbia “risvegliato” Greta, ma forse lo scoprirò nell’ultima puntata 🙂
Ciao 🙂
15/04/2019 at 16:31
Non so se mi devo preoccupare quando affermi che non hai capito un tubo 😀
Ho scelto il genere fantasy proprio per potere sconfinare la parte razionale e reale…
Dopo pasqua la chiusa, spero vorrai dirmi la tua impressione generale.
ciao e grazie
11/04/2019 at 08:05
Buongiorno Ilaria
Ormai manca poco alla fine di questo racconto e… quasi giunta l’ora della verità, come dici tu.
Ma esiste una sola verità o più di una verità”?
al prossimo e grazie
10/04/2019 at 17:53
ciao Maria
io dico che la situazione è ormai insostenibile perché è quasi giunta l’ora della tremenda, se tale sarà, verità.
Spero che altri facciano la mia scelta in quanto il “tutto bene signora” è proprio scontato (vista la storta e il male alla caviglia).
La tua scrittura è sempre molto lineare e chiara.
Non giri intorno ai discorsi e la lettura vola.
Continua così, attendo il prossimo.
Ciao ciao
Ilaria
09/04/2019 at 12:11
Maria, ottimo capitolo, sono sempre contenta di leggere i tuoi racconti! Voto per la situazione insostenibile!
10/04/2019 at 07:50
Ciao Rossella e grazie della lettura.
a presto e buona giornata
09/04/2019 at 09:18
Brava! Bella storia, e poi PUNTEGGIATURA PERFETTA, cosa che spesso non trovo in altre storie (e mi da fastidio mentre leggo). Il tuo racconto, invece, “scorre” bene. Quindi storia molto carina e modo di scrivere preciso, che aiuta la lettura. A presto!
10/04/2019 at 07:49
Buongiorno Carlotta e bentrovata
Grazie per il complimento sulla punteggiatura che ogni volta è, per me, una vera sfida. E poi, si sa, l’autore non è mai un buon revisore di se stesso. L’occhio spesso non vede, perché tende a correggere automaticamente.
Spero che la trama continui a piacerti.
a presto
05/04/2019 at 13:14
Io ho votato per la situazione che si fa insostenibile, che ad un passo dalla conclusione ci sta! Nella sua brevità questa storia continua ad essere carica di carattere, un racconto davvero originale. Spero che il finale riservi qualche sorpresa 🙂
07/04/2019 at 10:24
Lo spero anch’io 🙂 le sorprese mi piacciono…
Grazie e al prossimo
05/04/2019 at 10:58
Ciao! Come sono contenta del nuovo episodio! In tutto questo, mi piacerebbe un gesto di cortesia, quindi scelgo il “Tutto bene, sognora?”. Non sto capendo niente e sono felice. Dov’è diamine è finita Greta?? Sento il climax che sale… scrivi presto, “laggente” deve sapere.
07/04/2019 at 10:22
Grazie Anita
A presto e buona domenica
04/04/2019 at 09:30
Direi “non possiamo stare con le mani in mano”… Scusa, ti ho mandato in parità…
Ciao Maria.
Anche io , come altri lettori, non so bene dove vuoi andare a parare, so che hai in mente un disegno e so che lo svelerai piano piano, prima di arrivare alla fine. Ora il marito con il megafono fa irruzione in questo mondo strano, mi ricorda vagamente il mio primo racconto qui, Eddie. Anche se, ovviamente, non ha nulla a che fare con il tuo.
Vediamo che succede 🙂
Alla prossima!
05/04/2019 at 09:03
A proposito di disegno – non so se succede anche a te – ogni volta che mi metto a scrivere, tre cose mi sono chiare, da quasi subito: il titolo del racconto, l’idea centrale che fa da filo conduttore, e la chiusa.
per il resto, lo costruisco man mano…
Grazie del commento e buona giornata.
03/04/2019 at 23:02
Tutto bene signora?
Mi sembra un buon momento. Continuo ad essere spaesato e meravigliato: andiamo avanti così 🙂
Ciao 🙂
05/04/2019 at 08:55
Ciao Red
Spaesato e meravigliato… lo prendo per un complimento (o sbaglio?) . Spero di mantenere l’interesse fino alla chiusa 🙂
Grazie della lettura e commento.
02/04/2019 at 18:33
Ho letto tutto d’un fiato i sette capitoli pubblicati e ancora mi chiedo “ma dove vuole andare a parare?”. Quindi sono curiosa di scoprire cosa succederà ancora.
Ho scelto “Greta e Aurora a confronto”, perché dopo aver messo “tanta carne al fuoco” credo sia tempo di tirare le somme e prepararsi al gran finale.
03/04/2019 at 08:11
Buongiorno Valentina e ben arrivata
sono contenta che la storia ti piaccia. Prendo per un complimento il fatto che tu abbia letto i sette capitoli tutto d’un fiato, senza annoiarti 🙂
grazie e al prossimo
31/03/2019 at 03:09
Il tempo c’è sempre… Soprattutto per leggerti! Questo capitolo appare, come già detto tra i commenti, come una pausa. Eppure, sento sia solo apparenza: ho trattenuto il respiro anche stavolta…
Al prossimo episodio, Maria!
31/03/2019 at 09:13
Buongiorno Fra
Sono contenta che il capitolo sia “una pausa” comunque piacevole da leggere.
grazie e a presto
(mi hanno segnalato nel genere horror una storia, iniziata da poco, che promette 3×1…)
30/03/2019 at 07:49
Ciao, sono curioso di vedere chi altro può entrare e infittire la trama!
Aurora, Greta e qualcun altro.
Seguo
31/03/2019 at 09:10
Benvenuto
sono curiosa anch’io 😀
a presto e grazie
29/03/2019 at 12:19
Ciao Maria.
Scelgo Aurora, Greta e qualcun altro.
Questo capitolo è stato meno avventuroso degli altri e ovviamente una piccola pausa ci sta ogni tanto. Continuo a immaginare questo mondo parallelo stranissimo, sinceramente non vorrei mai esserci… Anche perché ora entrerà in gioco il tempo. Un argomento di cui parlare ore e ore.
Spero che il prossimo passaggio sia proprio dedicato allo scorrere dei minuti, dei giorni un concetto davvero relativo per ognuno di noi e altrettanto importante.
Ciao Maria alla prossima
31/03/2019 at 09:07
Il tempo è qualcosa di labile e molto misterioso. Tutti lo conoscono, ne parlano ma esso vive di vita propria, spesso beffandosi della gente 🙂
Anche la nostra protagonista ne sa qualcosa…
al prossimo e grazie della lettura e commento.
ciao
28/03/2019 at 16:09
Qui siamo un po’ dalle parti di Momo! E la cosa mi piace molto. Direi di trattenerci ancora un po’ con Aurora
29/03/2019 at 13:11
grazie della lettura e del commento.
ciao
28/03/2019 at 00:55
Aurora e Greta a confronto!
>Cos’è che ti confonde?
Il fatto che accadono cose a cui non si riesce a dare una spiegazione (ad esempio, in questo capitolo, i “cellicotteri”). Ma è proprio questo il bello del viaggio onirico: non tutto deve avere una spiegazione 🙂
Ciao 🙂
29/03/2019 at 13:10
Ciao Red
vero, sono d’accordo, non tutto deve per forza avere una spiegazione. In ogni caso, cerco sempre la coerenza con quanto scritto nei capitoli precedenti 🙂
a presto
27/03/2019 at 10:28
Ciao Maria,
un episodio interessante, quasi onirico, ai confini con questo mondo e il mondo che prende forma nel dormiveglia, poco prima di sognare. Ti faccio notare un paio di cose:
“Lo sa che può essere sospettata di averli NASCOSTO lei”
“«Sospettata, io? Di cosa parla? Il suo tono è indignato.” mancano le caporali di chiusura.
“S’infosca”… non che non sia corretto, ma risulta forse un po’ artificioso. S’incupisce, mi sarebbe suonato meglio. Ma è una mia opinione, ci mancherebbe, sta al gusto dell’autore.
“l’uomo fa secco secco” l’accostamento di queste due parole mi fa pensare a un uomo magrissimo, ma credo che il tuo intento fosse far risultare perentoria la frase o sbaglio?
“È la nostra percezione e l’uso che ne facciamo ad essere soggettivi.” Soggettiva? O soggettivi, nel caso in cui la frase fosse partita con “sono”.
Detto questo, il capitolo è ben scritto, come sempre.
Anche io, ultimamente, ho problemi a collegarmi al sito dal Mac, ho ovviato con Chrome, eppure sul cell funziona benissimo.
🙂
Alla prossima!
29/03/2019 at 13:07
Ciao Keziarica
Grazie della lettura attenta e delle segnalazioni. Per quanto si legga mille volte, sfugge sempre qualcosa che si può correggere o migliorare 😀
Per il “secco secco” mi riferivo, come hai intuito, al tono usato.
al prossimo e buona giornata
27/03/2019 at 09:45
Capitolo scorrevole, che lascia interdetti nel modo giusto. Ora vorrei saperne di più su Aurora.
29/03/2019 at 13:01
Grazie Anita
al prossimo 🙂
25/03/2019 at 12:43
Dal cane.
Maria ho recuperato, è stata dura, non riuscivo più a entrare sul sito. Devo ammettere che la tua storia è davvero moto intrigante e che tu con gli intrecci non ti smentisci mai. Ho anche notato che il tuo stile si è affinato, molto brava.
(mi farebbe piacere se leggessi una storia presente in the incipit che si intitola 3×1, appena all’inizio, solo un episodio) ti abbraccio, al prossimo!!!
27/03/2019 at 09:23
Ciao Alessandra
Ho notato anch’io che ultimamente ci sono stati problemi con l’accesso al sito, speriamo si risolvano presto.
Confesso che gli ultimi episodi di ogni racconto che scrivo sono, per me, i più impegnativi. Temo sempre di non riuscire a chiudere la storia in modo coerente, in più preferisco i finali aperti agli “spiegoni”, che spesso sottovalutano la fantasia e capacità critica dei lettori.
grazie della tua presenza e delle belle parole.
a presto
18/03/2019 at 23:29
Mi affascina sempre e mi dispiace che stia per finire! Scelgo il cane!
19/03/2019 at 09:22
Grazie Rossella
ti va di dirmi qualche particolare che più ti ha colpito? Mi aiuta a capire il “percepito” dei lettori.
ciao
23/03/2019 at 13:49
Il capitolo mi piace soprattutto per l’utilizzo di aggettivi sempre nuovi e particolari che mi invogliano a leggere e conoscere il finale. I miei complimenti. A presto
16/03/2019 at 08:55
Ciao Maria,
Capitolo inquietante che un po’ eccita e un po’ rilassa, come il respiro chat da affannoso ritorna tranquillo. Ho pensato a un’esperienza di pre-morte, ma non credo sia qualcosa di così banale. Cosa sta accadendo a questa donna? Non resta che scoprirlo col prossimo episodio.
Intanto voto per il padrone del cane, non sono pronta ad abbandonare questo strano mondo.
Alla prossima!
18/03/2019 at 09:19
Buongiorno Ilaria
non voglio anticipare niente ma ti posso dire che escludo l’esperienza di premorte 🙂
Spero di riuscire a dare coerenza al racconto nei tre episodi che mancano, non vorrei usare il termine molto impegnativo senso 🙂
Al prossimo e grazie
18/03/2019 at 09:21
Scusami, nel commento ho scritto, per errore, Ilaria anziché il tuo nome 🙂
si vede che sono un po’ fusa stamattina 🙂
16/03/2019 at 02:35
Cane bau! 😀
Sono sempre più affascinato e confuso da questo viaggio. Adoro l’onirico 🙂
Entrano in scena anche il marito e la figlia, prima rimasti sullo sfondo: vediamo che succede 🙂
Ciao 🙂
18/03/2019 at 09:14
Grazie Red.
Cos’è che ti confonde?
15/03/2019 at 23:55
Maria eccomi.
Mi dispiace che il commento nel capitolo precedente a questo non sia andato a buon fine, purtroppo la piattaforma o il mio collegamento, non saprei, a volte danno problemi.
Comunque.
Ribadisco che tu hai una scrittura fluida, morbida, elegante che mi piace tantissimo. Il tuo romanzo è curato nei minimi particolari e mi fa proprio piacere leggerti.
Scelgo Greta.
18/03/2019 at 09:11
Buongiorno Ilaria
In effetti, ho notato anch’io che da un po’ di tempo succedono cose strane. Spesso la pagina non è disponibile, si fa fatica a inviare i commenti, le notifiche non arrivano… già per non parlare della gara agli “incipoints” tra molti giovani autori, racconti caricati due volte ecc…
A parte questo, mi fa piacere che continui a leggere e commentare la mia storia.
grazie e a presto.
15/03/2019 at 18:29
Ciao Maria!
Io voglio ripartire da Greta. Ho trovato un po’ frettoloso questo capitolo. A differenza degli altri, in cui era facile seguire la protagonista, non mi sono sentita partecipe del suo monologo interiore e ho sentito meno ansia, pur nella siturazione così caotica e concitata. O forse volevo solo che seguisse il vecchio? 😉
Ovviamente il livello è sempre altissimo e ho proprio indicato un minuscolo peletto nell’uovo. A prestissimo!
18/03/2019 at 09:04
Ciao Anita
ci ho messo un po’ a scrivere questo capitolo, le tre opzioni erano in parità. Ho scritto, tagliato, aggiunto, rivisto… svariate volte, perciò il mio “percepito” esclude sicuramente la fretta.
speriamo che ti piaccia il prosieguo.
grazie del commento.
22/03/2019 at 00:49
Ciao, sicuramente non scritto di fretta: è curato e accurato, ma mi sono sentita meno coinvolta. Forse abbiamo fatto prendere una strada sbagliata a Greta?
15/03/2019 at 10:13
Ciao Maria! Ripartirei dal cane. Sempre più confusa!
Però ho adorato tanto questa espressione “perbenismo semantico”, sei stata brava anche stavolta. Al prossimo capitolo!
18/03/2019 at 08:58
Buongiorno Fra
quando scrivi confusa, ti riferisci alla protagonista o vuoi dire che la storia si sta ingarbugliando?
grazie per il commento/complimento.
a presto
18/03/2019 at 09:18
Quando dico confusa mi riferisco a me, perché sì la storia si fa quando più ingarbugliata, quando meno
Ma trovo tu sia sulla buona strada, non preoccuparti ?
12/03/2019 at 00:19
Mi piace molto ed è scritto bene: credo che tu gestisca bene gli aggettivi e gli avverbi! Attendo il seguito!
12/03/2019 at 10:14
Ciao Anita
Grazie del passaggio. Quale opzione hai scelto?
Per gli avverbi ecc. Ho risposto a Fra.
11/03/2019 at 18:16
Ciao Maria, bello ritrovarti in un altro contesto: quello del tuo racconto, scritto a mio modesto avviso in maniera magistrale. Le tue descrizioni riescono ad irretire il lettore che non si libera del senso di inquietudine, di disgusto, incredulità e vertigine sin dal primo capitolo. Ecco, sono proprio le vertigini quelle che sento, amplificate da questa strana luce verde. Immagino che la protagonista della tua storia si senta diffidente (come darle torto?) proprio quando… Sono ansiosa di proseguire la lettura!
Ti seguo, ovviamente.
Unico appunto, fermo restando la mia inesperienza e probabilmente l’infondatezza del mio consiglio: forse sarebbe meglio ridurre gli aggettivi e gli avverbi.
A presto! ?
12/03/2019 at 00:24
Ciao, sono in disaccordo: a me piace che vi siano tanti aggettivi e avverbi. Da quello che intuisco, il tuo stile è diverso. Vado subito a leggere il tuo racconto.
12/03/2019 at 10:10
Buongiorno Fra
sono contenta ti trovarti qua.
I commenti con motivazione, sono quelli che più mi aiutano a capire come sta andando la storia.
Riguardo agli aggettivi e avverbi sono d’accordo con te, in linea di principio, non bisogna esagerare. Farò attenzione.Tuttavia, ti confesso che li considero, quando appropriati e non ripetitivi, una specie di “suono” che dà forza all’immagine e ritmo alla narrazione.
Grazie ancora e a presto.
12/03/2019 at 11:37
Sono contenta tu abbia colto ciò che volevo dire, anche perché parlavo di eventuale riduzione, come tu stessa dici, se il tuo stile è accattivante e musicale lo è anche grazie al fatto che ne fai uso.?
A presto!
11/03/2019 at 14:17
Ciao Maria bellissimo anche questo 5 capitolo. Mi piCe davvero tanto come fai immedesimare il lettore. bravissima. Voto per seguire il vecchio e la bambina
12/03/2019 at 10:12
Grazie Jack.
Per le opzioni….beh… speriamo che qualcuno mi tolga dalla parità 🙂
10/03/2019 at 00:27
Ciao Maria, un capitolo che fotografa bene quel periodo alienante che, prima o poi, colpisce tutti.
Credo, addirittura, che a volte sia necessario affacciarsi sul proprio dubbio esistenziale e Greta, come tanti di noi, di dubbi ne ha abbastanza. L’ immersione che sta vivendo la nostra protagonista può ripulirla ma anche risucchiarla irreversibilmente. Confido nella dualità che fortifica.
Arrivati a questo punto io seguirei “il vecchio e la bambina”, che detta così sembra il titolo del prossimo capitolo.
A presto
10/03/2019 at 12:54
Ciao Alexander
Nel concreto, a quale dualità ti riferisci? (forse ho il cervello in stand by stamattina 🙂 )
grazie
09/03/2019 at 22:03
Si comincia a intravedere un significato dietro la sequenza di avvenimenti surreali e la cosa mi piace molto, per cui darei una spintarella a Greta e le direi di seguire il vecchio e la bambina 🙂
10/03/2019 at 12:52
Grazie della lettura e commento.
al prossimo
07/03/2019 at 23:40
Ciao Maria,
Anche questo episodio mi coinvolge tanto! Sono curiosa.. Scelgo la diffidenza!!!
10/03/2019 at 11:08
Anche stavolta hai visto giusto.
Grazie per la lettura attenta e il bel commento.
A presto
10/03/2019 at 11:11
Ciao Rossella
Contenta che la storia ti coinvolga. Ti va di farmi capire quale o quali aspetti in particolare?
Grazie è a presto
07/03/2019 at 09:56
Ciao Maria,
un episodio carico di nostalgia, di mistero e poesia. Ho notato nell’ultimo paragrafo che hai dedicato a quello che, immagino, sia un viaggio mentale verso la villette di cui la bimba parla, un ripetersi di rime, quasi volessi dare al paragrafo la musicalità di una poesia, è una cosa voluta? Immagino di sì, vista la tua bravura.
Bellissime le descrizioni e interessante la rivelazione del vecchio; non riesco ancora a capire dove andrai a parare, perciò voto perchè segua entrambi così da scoprire qualcosa in più su questo strano mondo.
Alla prossima!
10/03/2019 at 12:51
scusa ti ho risposto sotto il commento di Rossella.
06/03/2019 at 12:18
È titubante: si è sempre mostrata titubante, che sia ancora titubante 🙂
—————————–
«Lei si trova sul rovescio della sua routine, un luogo dove tutto è irregolare, ambiguo, imprevedibile, inquietante. Un luogo che esce dalla banalità del quotidiano, dove gli oggetti e gli esseri umani sono indecifrabili, perfino decontestualizzati.»
——————————
Questo è molto interessante; non so ancora cosa significhi, ma mi suona interessante 🙂
Invece non ho capito la scena tra gli asterischi: è un ricordo? Di quando?
Ciao 🙂
10/03/2019 at 11:04
Buongiorno Red
Rompere con la routine è come uscire dalla confort zone della quotidianità.Ti trovi a vedere cose che prima non avevi visto, a percepire il mondo intorno a te in un modo e da una prospettiva diversi. Passi necessari per un cambiamento interiore 🙂
Il testo tra gli asterischi… Beh, prova a sbirciare quello che ha scritto Keziarica 🙂
Ciao e grazie
05/03/2019 at 11:01
Ciao Maria bellissimo racconto,mi ha incuriosito tantissimo. Ti seguo. Voto per la bambina, chissà che cambiamenti riuscirà a dare.
05/03/2019 at 15:59
Ciao Jack e benvenuto.
Spero che la storia continui a piacerti.
Se ti va di dirmi un particolare che ti abbia incuriosito… I commenti sono importanti per avere un feedback sul racconto.
Grazie e a presto
05/03/2019 at 16:12
Ciao Maria, mi è piaciuto tantissimo la maniera in cui hai descritto il furto, le sensazioni che ha provato la donna, l’ansia, la rabbia ecc. Sei riuscita a farmi immaginare e immedesimare in quella situazione…ho odiato il bimbo che le ha rubato il cellulare :)… Continua così aspetto il prossimo capitolo per vedere come continua. Se ti va e hai tempo puoi darmi dei consigli anche sul mio racconto? 🙂
un saluto
Jack
06/03/2019 at 10:36
grazie
04/03/2019 at 20:10
P.s bambina
04/03/2019 at 20:09
Ciao Maria.
L’atmosfera è ancora onirica e nebulosa. Nonostante le accurate descrizioni degli ambienti, sono come in un sogno e sto provando quello che prova Greta: confusione, irritabilità, sbandamento. Quindi fino ad ora mi hai trasportato in questo mondo…mi chiedo dove andrò a finire e non ho la più pallida idea.
Molto bene.
Ilaria
05/03/2019 at 09:34
Buongiorno Ilaria
Sto finendo il prossimo episodio e mi faccio un sacco di domande cercando di definire, nella mia testa, il prosieguo. Come al solito, le mie storie nascono da un’idea iniziale ben precisa, per poi trasformarsi in qualcos’altro inseguendo la trama.
Sono comunque contenta che, sin’ora, ti piaccia “il flusso di coscienza” della protagonista.
grazie e a presto
28/02/2019 at 17:10
Da una bambina.
Mi piace molto la copertina, complimenti. E mi dispiace per il ritardo ma io non ricevo le notifiche…
01/03/2019 at 11:08
Infatti, non leggendoti più mi era venuto il sospetto che non ti arrivassero le notifiche.
Sai che i tuoi commenti e suggerimenti contano. Mi hanno sempre aiutato a migliorare 🙂
La copertina è molto suggestiva, in sintonia con il personaggio che sto cercando di farvi conoscere.
grazie ancora
ciao
28/02/2019 at 01:05
Ciao Maria, se hai messo tra le opzioni una bambina io la faccio entrare. Porterà un po’ di equilibrio alla nostra spaesata Greta? Anche no!
Una sorta di inquietudine sta prendendo forma, e questo mi piace.
Alla prossima
01/03/2019 at 11:04
Bene, se passa una sorta di inquietudine, vuole dire che sono riuscita a trasmettere l’atmosfera.
Chissà se è come speri tu, che la bambina (se sarà l’opzione scelta) porterà equilibrio 🙂
a presto e grazie
PS scriverai ancora?
28/02/2019 at 00:03
Ciao Maria! 🙂
Torno a fare un giro da queste parti dopo mesi di assenza e son contenta di essermi imbattuta nel tuo racconto! Oddio, non che ci abbia capito molto fino ad ora… Cosa diavolo sta succedendo attorno a Greta? Chi sono questi cellulari muscolosi e Silvia, cosa voleva dire? Bizzarrissimo!
Non ho tempo di attaccarmi ad un intero libero, ahimè, ma la voglia di leggere è più forte che mai e quindi ho detto: “Aspetta che torno su TI per vedere che c’è di nuovo da seguire!”
Vediamo se nel prossimo capitolo si inizierà a capire qualcosa di più, intanto povera Greta, spero le cose le vadano un po’ meglio d’ora in poi; è il suo compleanno!
Voto: una bambina 🙂 Ciaoooo
01/03/2019 at 10:59
Ciao Flow, come stai? Il pargoletto?
Bizzarrissimo… lo considero un complimento, sai?
Spero che ti piaccia il prosieguo.
Grazie
27/02/2019 at 09:22
Ciao Maria,
questa volta non reiesco a individuare un nesso con l’arte pittoria, ma so che l’arte c’entra 😉
Bel capitolo, un po’ inquietante, i ragazzini che le piombano adsosso, come gli uccelli nell’omonimo film di Hitchcock, mi fanno venire i brividi.
Vediamo cosa ci riserva il prossimo episodio, io voto per la bambina, il vecchio lo lascerei ai suoi piccioni…
Alla prossima!
01/03/2019 at 10:56
Ciao Keziarica
in effetti, per l’ambientazione di questo racconto e un po’ di questo episodio mi sono ispirata a alcune atmosfere dei quadri della cosiddetta pittura metafisica e surrealista. Contrasti Luce e ombre, Illusione, elementi decontestualizzati, quiete e silenzio sospesi, che producono inquietudine.
La bambina sembra l’orientamento che va per la maggiore…vedremo
grazie ancora e a presto.
27/02/2019 at 01:05
Ciao! Ho scelto una bambina perché non c’è nella scena e voglio vedere come la inserisci 🙂
Non gliene va bene una, eh? 😉
Ciao 🙂
01/03/2019 at 10:36
Vorresti dire che Greta è una sfigata? 🙂 No, non è questa la mia idea. Lei ha varcato la soglia del irreale surreale 🙂 e poi…
No, non voglio aggiungere altro.
grazie Red
26/02/2019 at 22:05
Ciao Maria,
racconto come gli altri, interessante. Opto per l’ anziano. Mi fa sempre piacere leggerti!
01/03/2019 at 10:32
Grazie Rossella
a presto
24/02/2019 at 18:34
Ciao Maria, capitolo molto digitale, pensa che io continuo a dire alle mie figlie che il cellulare fa male, ma non immaginavo a tal punto.
Dopo questo step mi aspetto di tutto, stupiscici!
Prima di uscire da uno strano locale c’è sempre uno sconosciuto che ti dà un suggerimento o un consiglio.
A presto
25/02/2019 at 10:16
molto digitale ahah!
Non so se stupirò, ma tra non molto pubblico il quarto capitolo 🙂
grazie.
23/02/2019 at 18:05
Bello, questa svolta surreale mi ricorda un po’ i racconti di Stefano Benni, quelli un po’ più seriosi. Voglio sentire cosa ha da dirle il cliente
25/02/2019 at 10:14
Non conosco bene l’autore che citi, lo leggerò… (però temo che sarà in coda insieme a libri di altri autori 🙂 )
Grazie della lettura e del commento
19/02/2019 at 15:33
Bellissima storia, davvero entusiasmante ed avvincente!!
Adoro il tuo stile e soprattutto la trama che stai costruendo…anch’io avrei bisogno di qualche consiglio per la mia storia…magari potresti dare un’occhiata.
Continua così e aspetto con ansia il prossimo episodio!!
20/02/2019 at 10:17
Ben arrivata
grazie della lettura e del commento.
19/02/2019 at 08:33
Ciao Maria,
a leggere, parrebbe che Greta sia entrata nel mondo di Hopper, sbaglio?
Ho scritto un paio di racconti sui suoi quadri (non conosco l’arte, ma Edward Hopper mi piace molto) e adesso sono curiosissima di conoscere il seguito e spero di non aver preso una cantonata…
mi incuriosisce soprattutto la cosa dei cellulari e della loro personificazione, aspetto il prossimo e dico che esce, ma non prima di aver ricevuto il suggerimento.
Bel lavoro 🙂
Alla prossima!
19/02/2019 at 10:22
Buongiorno Keziarica
Sei una lettrice attenta e la tua intuizione è giusta. Riguardo ai cell, staremo a vedere, non dico niente per il momento.
Grazie e al prossimo.
18/02/2019 at 00:52
Non vedo l’ora che esca il seguito!
19/02/2019 at 10:19
Ciao Anita
Grazie della lettura. Cos’hai scelto per il proseguimento?
a presto
17/02/2019 at 16:17
Ciao Maria.
Mi sono immedesimata in questa atmosfera surreale e angosciosa. Hai descritto benissimo l’ambiente che circonda Greta e ti assicuro che è venuta l’ansia anche a me.
Mi piace, continua!
Ho scelto il suggerimento.
Ciao
Ilaria
18/02/2019 at 10:26
Ciao Ilaria
Grazie del bel commento. Coinvolgere il lettore al punto di immedesimarsi non è facile.
17/02/2019 at 14:42
Davvero un racconto interessante, attendo il proseguo 🙂
18/02/2019 at 10:25
Ciao Rossella e ben arrivata
Quale opzione hai scelto?
a presto e grazie
19/02/2019 at 23:25
Ciao, ho optato per ” Esce, ma prima un cliente del locale le dà un suggerimento.” A presto con il prossimo episodio!
17/02/2019 at 13:57
Secondo me esce, ma prima un cliente le dà un suggerimento.
Surreale questo capitolo 🙂
Ciao 🙂
18/02/2019 at 10:23
Grazie del commento.
a presto
14/02/2019 at 12:20
Rieccomi, maria. Ho votato che sta sul posto.
Il nero colore cangiante e la gabbia causa effetto non mi sono chiarissimi 😀
Questa Silvia mi pare una sorta di Bianconiglio al contrario, in un certo senso l’ha distratta con i suoi stivali psichedelici e poi l’ha inseguita in una realtà che mi pare avere qualcosa di inusuale.
Mi sa che la virata fantasy è cominciata 😉
Ciao, ti auguro una buona giornata
14/02/2019 at 16:02
Ciao Erri
Con cangiante intendevo dire che il modo di percepire il nero è influenzato dalla luce e da come è stato costruito, perché il nero non è un colore puro. Per dirla semplice: lo raffreddi se lo mescoli al verde o al blu e lo scaldi se dentro ci aggiungi ad esempio l’arancione o il rosso.
Per la gabbia, in certe situazioni, quando si deve decidere, ci si sente come in trappola perché non è chiaro cosa considerare causa e cosa invece effetto.
Mi fai pensare che non sono riuscita a esprimere bene i concetti in entrambi i casi.
Grazie e al prossimo
12/02/2019 at 18:42
Ciao, ho scelto di farla proseguire. Ha fatto 30… che faccia 31!
Bello lo stile, mi ricorda lo stile giapponese di Murakami, ma più… morbido. Non saprei spiegare. Mi piace come descrivi il flusso di coscienza. La lettura è fluida, come il tuo stile. Ti seguirò sicuramente.
13/02/2019 at 10:36
Buongiorno Lady e ben trovata.
Mi hai incuriosita citando Murakami, che non ho mai letto 🙂
Grazie del tuo commento e a presto
10/02/2019 at 23:44
Ciao Maria
Eccoci.
Greta proseguirà ed entrerà in un locale.
Un ambiente strano, non ancora delineato. Non mi esprimo, attendo bilancio prossimo capitolo.
Ciao!
Ilaria
10/02/2019 at 23:44
Senza bilancio ????
11/02/2019 at 17:02
Ciao Ilaria e ben ritrovata
Strano…vero. Siamo all’inizio ma ho cercato di creare l’atmosfera un po’ sospesa tra apparenza e realtà.
Vediamo se riesco a coinvolgerti nel prossimo.
grazie e a presto
10/02/2019 at 02:41
Salve ho iniziato solo oggi a leggere la tua storia e devo dire mi piace molto la delicatezza con cui la stai narrando. Ho votato nel locale, vediamo cosa succederà.
10/02/2019 at 19:22
Ciao e benvenuto.
grazie della lettura e del commento.
a presto
08/02/2019 at 19:15
I personaggi bizzarri e un po’ stralunati non sono per niente semplici da scrivere ma con Silvia ci sei riuscita in pieno 🙂 E mi piace come il fantastico entri nella storia in punta di piedi. Io voto per cercare riparo!
09/02/2019 at 10:56
Verissimo 🙂 I personaggi bizzarri sono interessanti, catturano di solito l’attenzione e spingono alla ricerca dei perché.
Hai colto un dettaglio importante: il fantastico entra piano piano…
grazie del commento
08/02/2019 at 01:33
Bel capitolo, quasi sospeso nel tempo.
Io farei entrare Greta in un locale, portale di chissà quale nuova dimensione.
È pur sempre un Fantasy, no?
A presto Maria,
Ciao
09/02/2019 at 10:51
Realtà sospesa nel tempo era l’immagine che volevo trasmettere, sono contenta che sia passata.
grazie Alex e al prossimo.
08/02/2019 at 00:34
Entra in un locale!
Curiosa Silvia, mi sa che la rivedremo 😉
Ci sono i sentori del Fantasy o è solo immaginazione? Le scopriremo nelle prossime puntate 😛
Ciao 🙂
09/02/2019 at 10:49
Ci sono, ci sono i sentieri… entrano in punta di piedi, come scritto nel commento sopra 🙂
al prossimo e grazie
ciao
07/02/2019 at 22:55
Ciao Maria,
Mi è piaciuto molto questo episodio. Carico di volteggi nell’aria e poesia. Piacerebbe molto anche ad Azzurra…
Il cambio dei colori e del mondo circostante mi incuriosisce, che si trovi in un’altra dimensione? Chissà…
Direi che resta sul posto e cerca riparo.
Alla prossima!
08/02/2019 at 11:15
Buongiorno Keziarica
Piace molto anche a me “giocare” seriamente 🙂 con il cambio di colori e dell’ambientazione.
Azzurra?
al prossimo.
PS mi sa che l’opzione che hai scelto non risulta.
08/02/2019 at 11:26
Hai ragione. Rimediato ?
04/02/2019 at 00:41
Copertina azzeccata!
Ciao
05/02/2019 at 09:22
grazie. Proprio inaspettata.
03/02/2019 at 17:07
Bentornata Maria, è un vero piacere giocare con una tua storia.
Condivido la tua voglia di ritornare a scrivere, e noi la voglia di leggerti. Il tuo incipit incuriosisce e opto per la sciarpa scozzese, le leggende della Scozia ben si sposano con il Fantasy.
Ti auguro buon viaggio e a presto.
Ciao
05/02/2019 at 09:22
Ciao Alexander
Mi fa piacere trovarti qui.
A dire il vero, alle leggende scozzesi non ci avevo pensato. Seguirò un altro filone.
grazie e a presto.
PS hai già ualche storia in cantiere?
02/02/2019 at 14:04
Tra le opzioni io noterei prima di tutto gli scarponcini slacciati, per quanto io stessa ami portarli così, ma non è un pensiero condiviso dai più.
Ciao, cara, come stai? Scelgo di seguirti, o almeno farò del mio meglio. La storia mi piace, più che altro mi piace il tuo modo di scrivere, scorrevole e vivido. Dimenticarsi il compleanno della donna di casa, che scellerati! Vediamo dove finirà, poi. (stando alla trama finirà da qualche insolita parte) – 😉
03/02/2019 at 13:05
Ciao Alessandra
che bella sorpresa ritrovarti 🙂 Qui tutto bene e tu?
Questa storia piace anche a me anche se siamo solo all’inizio e tutto può succedere.
Grazie delle tue parole e al prossimo.
31/01/2019 at 23:08
Ciao Maria, bell’incipit. Mi ha colpito la malinconia legata al compleanno, quando non si è più bambini a volte quel giorno diventa un po’ un momento in cui tirare le file. Io seguo! Alla prossima ?
03/02/2019 at 12:56
Buongiorno Celeste e benvenuta
grazie della lettura e del commento.
al prossimo 🙂
30/01/2019 at 09:39
Rieccomi, maria. Ho votato per gli scarponcini.
Il giorno del compleanno di Greta non è iniziato nel migliore dei modi, ma sono convinto che migliorerà parecchio. Una cosa non ho capito: il tizio del tornello è uno scroccone seriale, un maniaco o entrambe le cose? 😀
Ciao, ti auguro un’ottima giornata
30/01/2019 at 09:49
Ciao Erri
vada per lo scroccone 🙂
Grazie e Buona giornata anche a te.
29/01/2019 at 22:17
Era dal 2016 che non tornavo e ora che sono qui è bello leggere nuovamente ottime opere. ^^
30/01/2019 at 09:50
Benvenuto
spero vorrai restare.
29/01/2019 at 00:41
Adoro l’idea che la protagonista di un racconto fantastico sia una donna in crisi di mezza età, sono molto curioso di scoprire questo luogo impensabile di cui parli… però condivido la perplessità degli altri lettori riguardo la domanda finale, ciascun dettaglio può trasmettere cose diverse (io vado per la sciarpa, è l’accessorio più fantasy XD) ma non è una scelta quella che si percepisce
29/01/2019 at 11:21
Ciao Dapiz e ben arrivato
Non ci siamo mai letti, vero?
Grazie della lettura e commento
28/01/2019 at 08:34
Ciao Maria,
bentornata!
Bene, una storia nuova nuova, ora vediamo che succede alla cara Greta che si ritrova ad affrontare, mio malgrado qualcosina ne so, la condizione di passaggio dall’essere considerata una giovane donna a una donna matura. L’impronta dell’incipit denota una donna comune, con una vita comune, legata alle piccole cose di sempre, immagino che arriverà qualcosa a stravolgerne la routine, qualcosa di speciale, vista la categoria in cui hai scelto di collocare il racconto.
Aspetto il secondo e voto per gli scarponcini slacciati. Immagio che tu abbia già tutto in testa, ma mi piacerebbe essere coinvolta maggiornente nell’evoluzione della storia, degli scarponcini o una sciarpa non possono determinare la direzione che prenderà il racconto, a meno che non siano particolare determinanti per il bivio da inforcare. 🙂
Alla prossima!
29/01/2019 at 11:18
Ciao Kesiarica,
mi fa piacere trovarti qui, sei una lettrice sempre attenta ai dettagli (il genere giallo ti ha preso, hem?)
Per il tipo di racconto che ho in mente, ero indecisa tra Avventura e Fantasy, e, se devo dire la verità, nessuno dei due mi convince al cento per cento. Ho optato per il secondo. Vedremo se ho fatto una scelta passabile…
Dici che gli scarponcini devono essere un “indizio” riguardo alla direzione del racconto?
Come ho scritto prima a Gianluca vedrò di migliorare nella scelta delle future opzioni.
grazie ancora
27/01/2019 at 19:22
Sciarpa scozzese!
Abbiamo una donna che sta per entrare in depressione come protagonista, strana la questione dei tornelli. Vediamo dove ci porti 🙂
Ciao 🙂
PS: BENTORNATA!
29/01/2019 at 11:10
Ciao Red
Ho pensato alla protagonista come una donna “in riflessione”, non in depressione 🙂
Per i tornelli…che ti devo dire? E’ vero, succedono cose strane 🙂
grazie
27/01/2019 at 17:15
Ho votato per Scarponcini slacciati. Mi piace molto la rapidità del ritmo della storia, rende bene l’idea di come il tempo esterno sia diverso da quello interno. Il simbolismo del tornello, purché forse involontario, è suggestivo. Ti seguo e a presto. Cerca di coinvolgerci di più nella storia però : questi dettagli, al primo sguardo, non dicono molto.
27/01/2019 at 17:15
*questi dettagli = le tre opzioni di scelta.
29/01/2019 at 11:07
Buongiorno Gianluca e ben trovato
Sì, tempo esterno e interno vengono percepiti in modo del tutto diverso dalla protagonista. Era mia intenzione far passare proprio questo aspetto.
Cercherò, nei miei limiti, di proporre nei prossimi episodi delle opzioni più suggestive.
al prossimo e grazie