Italiana

Piccola italiana cresce

Era una fredda mattinata del febbraio 1992 quando, al civico 29 di Viale Regina Elena a Mondello, Anna Ricignano, liceale neodiciottenne, ricevette tramite posta, l’invito a recarsi all’ufficio elettorale per ritirare la propria tessera elettorale. Così, circa due giorni dopo vi si recò assieme alla madre Laura ed entrambe erano molto entusiaste, specialmente Anna che per la prima volta doveva esercitare un diritto-dovere tanto importante. Infatti, di lì a pochi mesi, il 5 e 6 aprile, si sarebbero tenute le elezioni politiche per il rinnovo della Camera e del Senato. A casa Ricignano in quei mesi l’argomento trattato era uno solo: la politica e la scelta da effettuare in sede elettorale. Il signor Salvo, padre di Anna ed ex assessore della giunta Ciancimino agli inizi degli anni Settanta, sciolta poi per infiltrazioni mafiose, continuava a sostenere imperterrito la Vecchia Signora, la Democrazia Cristiana, storico partito che aveva raggiunto i massimi storici proprio nella città di Palermo, sin dalla sua fondazione nel 1946. Ad Anna le idee del padre non piacevano affatto, difatti si documentò attentamente sulle coalizioni che concorrevano in quella tornata elettorale, seguendo i talk show pre-elettorali, leggendo libri e giornali e cercando, per quanto possibile, di analizzare a fondo anche i programmi di ciascuna lista, restando a dir poco affascinata dalle proposte avanzate dallo schieramento di centro-sinistra, il Partito Democratico della Sinistra, avente come leader e candidato alla presidenza del consiglio Achille Occhetto. Tale coalizione era frutto della scissione del Partito Comunista Italiano avvenuta nel 1989 a causa di dissidi interni e presentava un programma diverso da quello vecchio e ormai solito di ogni 5 anni proposto dalla DC: insomma era un’affascinante alternativa indirizzata al cambiamento dell’Italia. Ad Anna, ribelle sin dall’infanzia, piacevano i cambiamenti e le alternative, per cui decise attentamente e liberamente di “affidare” per quanto potesse nel suo piccolo, l’Italia alla Sinistra, al cambiamento, ad una nuova ventata. Si scontrò moltissime volte con i familiari, specialmente con il padre, che quasi voleva cacciarla di casa, ma lei, testarda e matura qual’era, fu determinata a tal punto da far rendere conto al genitore di essere cresciuta abbastanza da poter essersi creata un proprio credo politico. La vita della famiglia Ricignano scorse nella relativa tranquillità fino alla mattina del 12 marzo, quando proprio dinanzi la loro villa si consumò una strage di stampo mafioso, quale l’omicidio di Salvo Lima, esponente politico di spicco della DC, che aveva intrattenuto rapporti anche con la mafia palermitana degli anni Settanta ed Ottanta, amico stretto del papà di Anna, che fu l’unica testimone della tragedia. Lei visse giorni terribili, anche a causa delle pressioni esercitate dalla famiglia, in particolar modo dal padre, legato anche lui di striscio alla mafia, che continuava a ripeterle di dover tacere, ma qualcosa la spingeva  a confessare tutto alle autorità, compreso il rapporto intrattenuto dal padre con molti esponenti della cupola mafiosa palermitana e corleonese, tra cui i fratelli Bagarella e Totò Riina.

Come si comporterà Anna?

  • Negherà tutto dinanzi alle autorità (12%)
    12
  • Manterrà il silenzio (16%)
    16
  • Si recherà dalle autorità competenti e denuncerà sia l'omicidio a cui ha assistito, sia i segreti che il padre ha dentro di sé (72%)
    72
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22 Commenti

  • Complimenti per il lavoro di ricerca e per il tema trattato. Pochi tuoi coetanei avrebbero saputo discorrere su un tale argomento non rendendosi conto che la conoscenza dei “fatti” passati potrebbe aiutarli nella costruzione di una società migliore.

  • Davvero notevole la scelta di un argomento tanto ostico da parte di una fanciulla così giovane. La politica è un tema dalla difficile gestione in quanto sempre imbrigliato da relazioni multiple. Complimenti davvero per il coraggio: prosegui su questa strada con la caparbietà che ti contraddistingue!!

  • Mi ha colpito molto il tema affrontato e la modalità con cui viene raccontato da una ragazza così giovane, in un tempo in cui tutto gira intorno ad argomenti leggeri e di poco spessore tra gli adolescenti di oggi. Per ciò solo mi complimento ed esprimo la mia ammirazione

    Per ciò che riguarda il finale, ho optato forse per il prosieguo meno ovvio non perché penso che la malavita debba vincere ma perché credo che, purtroppo, l’omertá la faccia ancora da padrone soprattutto se in questi ambienti sia coinvolto un familiare. Ritengo che questo racconto abbia l’obiettivo di aprire gli occhi su un problema di attualità, per questo non ho potuto far a meno che terminarlo come credo avvenga ahimè nella realtà. Diversamente, spero che il finale più giusto e scelto dalla maggior parte delle persone diventi un monito e faccia riflettere chiunque sulla giustizia e su come ci si debba comportare per migliorare la società.

    Brava Linda ?

  • Ciao Linda, già si scorge una sensibilità forte per certi temi. Questo ti fa onore perché non è un interesse molto comune, tra i tuoi coetanei, quello per la politica, per la storia recente dell’Italia e per i nodi irrisolti della società. Invece è importante conoscerli per potersi poi impegnare nella costruzione di un futuro migliore. Anche la fluidità della scrittura è degna di nota. Complimenti.

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