Dove eravamo rimasti?
Io sono mia
. . .
“ L’umiliazione ci fa sentire deboli vittime. “
L’antica perla di saggezza di mia nonna colpì la mia mente come un’invisibile folata di vento. Accettare la sfida di Rosa di mia spontanea volontà significava onorarla e portarla a termine. Non farlo, invece, significava sottopormi a un’umiliazione personale che avrebbe detto molto della mia persona.
Insicura. Incoerente. Persino vigliacca.
Non ero certa di essere in grado di sedurre un uomo più grande di me, tuttavia provarci non mi sarebbe costato nulla. Non stavo mica vendendo l’anima al diavolo.
Mi sedetti sulla sedia del bancone, accanto a Lui, scrutandolo con la coda dell’occhio per qualche minuto: il suo volto ovale era contornato da zigomi spigolosi, i quali rendevano la sua espressione particolarmente dura; inoltre i capelli neri e la carnagione chiara davano alla sua figura un aspetto tanto macabro che per un attimo fui tentata di scappare via. Ma fermarsi all’apparenza sarebbe stato superficiale da parte mia.
Stavo per proferire le mie prime parole quando Lui mi parlò con una voce profonda e arrogante, facendo fallire il discorso che avevo abbozzato durante tutto il percorso che ci distanziava.
« Il tuo tentativo di sedurmi è davvero patetico. »
Le sue parole mi spiazzarono così tanto da costringermi a voltarmi di scatto e ribattere a tono. Poteva anche assomigliare alla Morte, ma la sua presunzione era piuttosto ingiusta.
« Il tuo tentativo di fare conversazione è davvero patetico. »
Sul suo volto si tracciò un sorriso freddo, decisamente ambiguo. Si voltò. Gli occhi che sino ad allora non avevo avuto modo di scrutare erano di un grigio magnetico e, quando si posarono su di me, ne fui quasi intimidita, costringendomi a tacere e abbassare lo sguardo.
« Il fatto che tu non lo abbia negato conferma le mie parole. Sei qui per sedurmi. Tuttavia hai abbassato lo sguardo. Sei timida. Non sei stata tu a scegliermi. Ammetto di essere un po’ deluso da questo. Avrei preferito conoscerti in circostanze normali, non a causa di una scommessa o di un gioco. »
Alle sue parole mi morsi il labbro inferiore, indecisa sul da farsi. Negare le sue parole sarebbe stato piuttosto stupido, dopotutto aveva dato prova di saper leggere le persone; non ero mai stata particolarmente brava a mentire. Sperai solo che la mia sincerità non mi avrebbe tradita.
« Sono colpevole. Tuttavia sarebbe magnanimo, da parte tua, reggere il gioco. Vincere è più gratificante di ammettere una sconfitta, non credi? Sorridi per me. »
Lui rimase serio, assottigliando di poco lo sguardo. Deglutii con fatica, sforzandomi di guardarlo senza andare nel panico. Non amavo essere osservata e, in quell’esatto momento, mi sentivo come un coniglietto in un laboratorio. Mi stava studiando. Ero sotto esame.
Poi sorrise.
. . .
L’infermiera mi passa esitante la scheda magnetica con la quale avrei avuto modo di aprire le varie porte dell’ospedale sino all’uscita. La prendo, indecisa sul da farsi. Lasciarla andare illesa significava essere scoperta prima di avere la possibilità di raggiungere la fatidica porta. Ucciderla non era neanche un’opzione. Non sono un’assassina. Non lo sono.
“ Oh, si. Lo sei eccome, Emma. ”
La voce di Lui mi fa sussultare, facendomi erroneamente lasciare un piccolo taglio superficiale sul collo dell’infermiera. La vista del sangue mi dà istintivamente la nausea, costringendomi a spingerla contro il muro, così forte da farle perdere i sensi.
Lui è in grado di scatenare la mia parte animale. Lo temo per questo. Posso solo sperare che la donna, una volta sveglia, non riporti lividi o danni celebrali.
Appena sento dei passi di avvicinamento, cerco di ridestarmi fisicamente, ancora tremante per quella voce capace di penetrarmi con la sua freddezza. Lui è morto, ma le mie paure non sono morte con lui.
Senza guardarmi indietro corro verso la porta di vetro su cui è contrassegnata la scritta “Uscita”, facendoci poi scorrere la scheda della mia infermiera.
Cosa farò? Dove andrò? Domande importanti a cui troverò una risposta. Ho appena portato a termine il mio primo passo verso la libertà. Sono fiera di me stessa.
Sono stanca di essere controllata, le persone della mia vita hanno sempre approfittato della mia debolezza per decidere per me.
Ora non sarà più così. Voglio essere padrona di me stessa. Delle mie azioni. Della mia vita. Voglio essere mia.
Una volta fuori dall'ospedale Emma deve prendere un'importante decisione di vita. Dove si rifugia?
- Nella casa in cui Emma e Lui hanno vissuto prima degli eventi attuali. (0%)
- Nel vecchio appartamento di Rosa. (83%)
- Dal suo amico Giorgio Marchetti. (17%)

31/01/2022 at 15:51
Storia scritta benissimo e davvero intrigante. Tra tutte quelle che ho letto finora è quella che mi incuriosisce di più.
23/02/2019 at 18:22
Mi son perso un capitolo ma ho recuperato! Mi piace molto l’alternanza tra passato e presente e anche il tuo stile, ricco senza diventare “purple prose”. Andare dall’amico lo metterebbe a rischio e non credo che Emma tornerebbe dove ha vissuto con lui, quindi direi che si va nel vecchio appartamento!
21/02/2019 at 09:50
Vedo un seguito nel vecchio appartamento…
Brava, scrivi molto bene…
20/02/2019 at 22:30
Ho optato per il vecchio appuntamento di Rosa, bel continuo! 😀
20/02/2019 at 22:35
Grazie mille, alla prossima!
20/02/2019 at 17:51
Attenzione a questa frase “il suo volto ovale era contornato da zigomi spigolosi, i quali rendevano la sua espressione particolarmente dura”. La scelta di ‘contornato’ non mi sembra ottimale, ma stona: hai sempre un ottima scelta di vocaboli. E sì, era il pelo nell’uovo: il tuo racconto è intrigante, mi piace tantissimo. La mia scelta l’ho fatta, ora attendo il seguito trepidante.
20/02/2019 at 18:53
Ti confesso che quella frase che tu prontamente hai beccato mi ha dato tantissimi problemi e ha ricevuto così tante modifiche che.. Speravo si mimetizzasse; talvolta descrivere un volto può essere un’impresa! Comunque grazie mille, cerco sempre di rendere al meglio ciò che scrivo, nonostante talvolta cado in questi piccoli errori.
Comunque mi fa piacere, davvero <3
17/02/2019 at 14:45
Seconda opzione… Attendo il prossimo episodio, interessante!
20/02/2019 at 18:46
Appena pubblicato, grazie!
17/02/2019 at 13:43
Seconda opzione, la prima non le avrebbe garantito molto margine di manovra. La terza l’avrebbe messa in guai peggiori e non so se la storia sarebbe ancora un’avventura, a quel punto 🙂
Continuo a seguire
20/02/2019 at 18:45
Sono d’accordo con te. Grazie mille e alla prossima!
Pubblicato terzo capitolo :3
13/02/2019 at 09:59
Uh! La tua storia mi incuriosisce parecchio! Anche io come fray sono stata tentata dall’ultima, ma non sarebbe in linea con quanto letto fin’ora. Credo però che sia necessario prendere un po’ di tempo e far perdere i sensi all’infermiera.
13/02/2019 at 21:19
Grazie mille per la recensione e ovviamente per il consiglio, per me è molto positivo!
Alla prossima!
10/02/2019 at 02:52
Anche se mi intrigherebbe votare la terza opzione per sondarne lo sviluppo decido di essere buono e andare con la prima. Complimenti comunque per ora la tua storia mi piace molto.
10/02/2019 at 15:07
Mi fa molto piacere che ti piaccia, spero davvero che continui così ?
Vivi la bontà! ?
09/02/2019 at 11:12
La tensione sale ed è resa bene. Mi sono piaciuti meno i cambi di formattazione, ma immagino che sia voluto.
Spinge l’infermiera, in fondo il suo scopo è scappare non lasciarsi dietro morti, e lasciarla andare potrebbe significare un impedimento alla sua fuga.
ciao
10/02/2019 at 15:11
Mi fa piacere che la tensione si provi e si veda, è un punto molto importante per me.
Per quanto riguarda il cambio di formattazione è per uno scopo ben preciso che non spoilero.
Alla prossima!
13/02/2019 at 10:01
Sono indecisa sul cambio di fomrattazione, che fa molto… Michael Ende nell’introvabile versione verde e rossa de La Storia Infinita, ma non dico altro perché sto elucubrando e la cosa mi piace parecchio!!
09/02/2019 at 10:24
Le fa perdere i sensi, in fondo non è completamente preda dell’essere che la possiede, ma al contempo ne è molto influenzata.
Ciao Nausicaa,
quindi ci presenti passato e presente, causa ed effetto in un unico capitolo, buona tecnica, mi piace.
Andiamo avanti, cono curiosa di vedere quali avventurosi avvenimenti coinvolgeranno la protagonista.
Alla prossima!
10/02/2019 at 15:15
Esattamente, usare la tecnica del flashback non avrebbe reso bene una storia abbastanza complessa, pertanto come anticipato dall’episodio pilota, la storia affronterà il “Con Lui e Dopo di Lui”.
Buon proseguimento!
03/02/2019 at 19:18
Ciao! La premessa incuriosisce e spero che riservi qualche bella sorpresa, hai indicato il genere come “avventura” il che mi fa pensare che il racconto porti a qualcosa di diverso da possessioni demoniache da parte di Lui o altri stratagemmi a cui si può facilmente pensare. Questo Lui mi ricorda un po’ Kilgrave di Jessica Jones, mi sbaglio? 🙂
Per lo sviluppo opto per una scelta un po’ più verosimile dell’ingannare la terapeuta o fuggire, penso che restare in ospedale almeno per un po’ possa offrire qualche sviluppo interessante!
03/02/2019 at 23:05
Ciao! Non sbagli assolutamente, Kilgrave è stato un punto di mera ispirazione, tuttavia la storia, non essendo un fantasy, procederà diversamente proprio come hai supposto.
A presto!
03/02/2019 at 16:40
Ciao Nausicaa 🙂
Ho letto, votato e per ora seguo curioso.
Inizio conciso e privo di refusi a parte quanto già segnalato da keziarica. Voglio vedere come si evolve questa avventura. Ho votato per l’inganno perché credo porti un po’ più di lavoro psicologico al racconto
03/02/2019 at 23:00
Hei!
Quell’errore di battitura è tremendo, con il prossimo episodio farò più attenzione.
Comunque grazie mille ❤
03/02/2019 at 08:58
Ciao Nausicaa
Hai scelto un’argomento difficile di per sé, è labile il confine tra normale e non normale, tra reale e immaginario. Vediamo cos’hai in mente…
Una cosuccia: la prima opzione non è coerente con la domanda. Voto inganna la psicoterapeuta
03/02/2019 at 15:37
Ciao!
La prima opzione è da leggere come “Reputa più saggio rimanere in ospedale e non uscire”, era voluta, alla fine, per non rendere tutte e tre le opzioni simili tra loro.
Per l’argomento ne sono consapevole, spero di riuscire ad esprimerlo nel migliore dei modi, ma questo me lo direte voi ?
03/02/2019 at 08:42
Ciao Nausicaa,
mi è piaciuto l’incipit, interessante e ben scritto. C’è un errorino di battitura nella frase: “il suo corpo era degno di rispettato.” ma nulla di che 🙂
Voto per la fuga, vediamo come fa.
Intanto ti seguo e aspetto il secondo.
Alla prossima!
03/02/2019 at 15:41
Hei!
Azz, deve essermi sfuggito, lo correggerò assolutamente, grazie mille!
È la prima volta che mi cimento nellol “scrivere in prima persona”, il tuo commento mi conforta.
Alla prossima!